LETTERA
GRAZIE PER QUANTO STAI FACENDO
Buongiorno Valdo, premetto che leggo il blog dai primissimi giorni che esiste e che mi trovi tra i tuoi primissimi sostenitori. Sono interessato a tutti gli scritti on line, quando mirino ad aiutare l’uomo, a tirarlo su dalla bassezza nella quale si trova attualmente. Non posso che ringraziarti e complimentarmi per il lavoro che svolgi.
MI RATTRISTA LA DUREZZA CHE DIMOSTRI CONTRO LA MACROBIOTICA
In tutta onestà, l’unica cosa che dà un po’ di tristezza è la cattiveria che usi nello scagliarti contro la macrobiotica. Devo dire che usi parole molto più dure per descrivere la macrobiotica e i suoi contenuti, nonché i suoi esponenti, di quanto non ne usi nei confronti della medicina allopatica, quella che in poche parole taglia, asporta, vaccina, intossica, inibisce, blocca, uccide, eccetera.
LA MACROBIOTICA VA AL DI LÀ DELLA FILOSOFIA ALIMENTARE E VA INTESA NEL MODO GIUSTO
Macrobiotica, come ben sai, non è solo una filosofia alimentare ma è un complesso di norme e precetti aventi per scopo individuale la salute e l’evoluzione dell’uomo, e per scopo sociale la realizzazione di un mondo migliore e pacifico. Chi ne comprende le fondamenta e i filantropici obiettivi, non si fossilizza a replicare il modo e lo stile dei giapponesi (del tutto rispettabile) ma fa sue le logiche di tale filosofia e le adatta al suo territorio, al suo ambiente, alla sua storia e al suo tempo.
LE TABELLE SUI CIBI YIN E YANG NON HANNO ALCUN VALORE CONCRETO
Nel mio caso, per farti un esempio pratico, le classificazioni di cibi yin e yang sono del tutto irrisorie.
Lo stesso cibo è yang per Ohsawa e yin per Kushi, tanto per intenderci. Quelle sono solo tabelle schematiche che forse, più che aiutare, complicano la comprensione. Del resto, comprendere non significa ascoltare una conferenza o leggere un paio di libri. Comprendere è portare il tutto nell’esperienza della propria vita, consapevolizzarsi e usare la propria ragione per capire quello che è meglio e quello che è peggio per noi.
NON FACCIO FATICA A CONSIDERARE I CIBI NATURALI CRUDI COME MACROBIOTICI
Per me la prima colazione consta di un centrifugato di carote, limone e sedano, e qualche manciata di semi di zucca e di girasole, più noci e frutta secca. Non rinuncerei mai alla naturalezza delle verdure centrifugate. Mi danno vitalità, brio e contentezza. Del resto trattasi di un cibo naturale, visto che le prendo prevalentemente dal mio orto. Sono fresche, sono integre, le lavo spazzolandole e non sbucciandole, non le privo di nulla, non le cuocio perché non c’è bisogno, e restano un cibo del tutto macrobiotico. In estate vado avanti praticamente ad insalate, cipolle e ravanelli, tutto crudo e tutto comunque macrobiotico.
CONSIGLIEREI A TUTTI LA MIA DIETA, INCLUSO UN QUINTALE E MEZZO DI RISO INTEGRALE ALL’ANNO
Non ho mai smesso di mangiare riso integrale o altri cereali in chicchi. Ne consumo circa 150 kg l’anno, tutti da solo. Se volessi aiutare qualcuno, cosa che faccio ben volentieri, consiglierei la mia dieta, perché a me ha ridato la vita, e poi andrei avanti e cercherei di sondare con i miei fratelli dimensioni più sottili che riguardano lo spirito, l’universo e la natura.
INCAPACITÀ DEI VEGANI DI DISTINGUERE TRA RAFFINATO E INTEGRALE
Ho frequentato per molto tempo circoli vegan, ma ti dico sinceramente che non ho mai riscontrato in essi alcuna anima a me affine. Un vegan non mangia carne, latte, uova, e proteine animali, e tutto questo va certamente bene, ma non distingue affatto tra raffinato e integrale, consuma dolci a tutto andare e commette tante altre sciocchezze da un punto di vista alimentare.
SENTIMENTALISMO ANIMALE MA CARENZA DI SPIRITUALITÀ
Quello che poi mi atterrisce, in ambito vegan, è la quasi totale mancanza di spiritualità e di istinto evolutivo. Sentimentalismo corretto in favore degli animali, ma scarsa morale, scarsa etica e scarso senso evolutivo. Il veganismo spesso è un obiettivo sentimentalista, del tutto corretto, sulla salvaguardia dei nostri fratelli animali più indifesi, su questo non ci piove. Ma solitamente è privo di un autentico slancio evoluzionistico, non contemplando esso una morale e un’etica innata. Ma non è qui che voglio arrivare.
VADO UGUALMENTE A CENA COI VEGANI E COI CRUDISTI
Concludo infatti dicendo che, se mi invitano ad una cena vegan, ci vado volentieri. Se mi invitano ad una cena crudista, ci vado pure. In tutto questo vedo un miglioramento notevole rispetto alla bistecca, al surgelato, al forno micro-onde. Cerchiamo tutti assieme di fare un mondo migliore
L’OBIETTIVO COMUNE È QUELLO DI UN MONDO MIGLIORE
Magari succederà che un po’ alla volta, tutti assieme, chi nel suo piccolo e chi nel suo macro, faremo di questo mondo un mondo migliore, più filantropico, più gioioso e pacifico, meno collerico e vigliacco nei confronti di fratelli che, non possiamo mai saperlo, sono giunti a un loro determinato livello evolutivo che a noi tuttora sfugge, al punto che, nel giudicarli, non facciamo di certo una bella figura.
Un abbraccio iniziato.
Fabio
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RISPOSTA
QUASI-QUASI DIVENTO MACROBIOTICO
Ciao Fabio, ricevessi tutti i giorni una lettera come la tua, prenderei la tessera fissa e diventerei macrobiotico a occhi chiusi, senza alcuna esitazione, magari riducendo di un quarto il quintale e mezzo di riso e sostituendolo con una bella tonnellata di arance, mandarini, pompelmi, limoni, ciliegie, pesche, lamponi, more, mirtilli, ribes, mele, pere, fichi, uva, melograni, kaki, fichi d’India, manghi, avocadi, papaie, banane, nespole e castagne.
NON FACCIO ALCUNA FATICA A STARE DALLA TUA PARTE
Se il crudismo lo chiami macrobiotica, se l’armonia e il rispetto verso gli animali e la natura li definisci macrobiotica, se la salute del corpo e della mente la identifichi con la macrobiotica, e se lo slancio spirituale ed evoluzionistico li classifichi come macrobiotica, sto certamente con te. L’invito poi a costruire assieme un mondo migliore non fa una grinza. La considerazione che fai sul grado evolutivo degli animali, e sulla pessima figura che facciamo pretendendo di giudicarli col nostro limitato metro, mi trova in perfetto accordo.
I LATI BUONI NON DANNO FASTIDIO A NESSUNO
Se per macrobiotica intendi, come dici, prendere i lati buoni e non fossilizzarsi a replicare il modo e lo stile non tanto dei giapponesi che sono, a parte rare eccezioni, consumatori indefessi di pesce salato e di balene, ma dello stesso Ohsawa, legato sicuramente troppo al cereale, al cotto, al salato e alla concentrazione dei cibi, sto ancora con te.
UN LEGAME TRA L’IGIENE E LA TUA VERSIONE DELLA MACROBIOTICA È SICURAMENTE POSSIBILE
Se per macrobiotica intendi infine verdura fresca e cruda del proprio orto, cereali e legumi a pranzo e cena, e almeno qualche buon frutto da inserire a metà mattina e pomeriggio (cosa che nemmeno dici, ma che immagino ed auspico), allora possiamo immediatamente procedere a un fidanzamento ufficiale tra igienismo naturale e macrobiotica, tirando via e risolvendo ogni piccolo residuo contrastante.
FORSE HAI IDEALIZZATO TROPPO LA MACROBIOTICA
Ho però la sensazione che tu abbia idealizzato un po’ troppo il concetto di macrobiotica, collocandola nell’Olimpo degli Dei. Hai fatto un grande lavoro di estrapolazione personale, usando una virtuale centrifuga filosofica che ti ha regalato un bel succo ideale di cui ti imbevi e ti beatifichi, trovando grazie ad esso la via dell’autorealizzazione. In ogni credo ci sono alcune cose buone da salvare e preservare
Anche il cristiano potrebbe fare altrettanto. Anche l’islamico, anche il comunista, anche il fascista, anche il democristiano, anche il leghista. Voglio dire che in ogni filosofia, ed anche in ogni credo religioso e politico, c’è sempre qualcosa di buono e di valido, qualcosa che merita di essere salvato, in mezzo a diversa robaccia da scartare.
NESSUNA CATTIVERIA INTENZIONALE MA SOLO UN GIUDIZIO TECNICO
Mi accusi di essere stato troppo cattivo nei miei scritti, rivelando qualche astio contro i suoi componenti.
Se ho offeso qualcuno, e se ho sbagliato, chiedo scusa. Ma non penso proprio di aver usato termini cattivi, almeno nelle mie intenzioni. Ho frequentato per qualche tempo l’ambiente macrobiotico trovandomi ottimamente in termini di atmosfera, di stile, di silenzio, di modi, di buona educazione, ed anche di spiritualità. La mia critica è rivolta agli aspetti anticrudisti (vedi cottura prolungata del riso integrale, magari nella pentola a pressione, in quel processo chiamato dai maestri dello yin-yang col termine di yanghizzazione), agli aspetti antifruttariani insiti nella scuola ohsawiana (aspetti che si ritrovano nella tua stessa attuale dieta), ed anche nella stessa esaltazione del sale (che prelude alle alghe, al delfino e alla balena) e del the mu o non-mu.
HO EVIDENZIATO LATI POSITIVI E NEGATIVI DELLA SCUOLA DI OHSAWA
Ho messo in evidenza i dettagli positivi della scuola ed anche quelli del suo fondatore George Ohsawa, risparmiando le critiche agli aspetti negativi, come lo sfruttamento commerciale dell’idea tramite i celebri prodotti Lima (dal nome della moglie di Ohsawa). Ma ho anche dovuto evidenziare le oggettive carenze di ordine scientifico insite in una scuola che si è chiusa a riccio intorno a sé, convinta di possedere tutta la verità del mondo sui cibi e sullo spirito, lasciando fuori importantissime scoperte scientifiche sugli enzimi, sulla cottura, sulla leucocitosi, insegnando a mezzo mondo le gioie della cottura prolungata e della salatura intensa, ignorando del tutto le altissime qualità nutritive, alcalinizzanti e antiossidanti del succo zuccherino e dell’acqua biologica della frutta.
UN INEQUIVOCABILE E DISEDUCATIVO SOSTEGNO ALLA COTTURA PROLUNGATA
Un mondo già sbilenco e piegato di per sé verso la cottura distruttiva dei cibi, ha trovato nella macrobiotica una spalla e un sostegno, e questo è stato molto grave. In Giappone sono in pochi a conoscere Ohsawa. Il successo della macrobiotica ha interessato essenzialmente l’Occidente. L’unica cosa che lega la macrobiotica al Sol Levante è l’origine giapponese del fondatore, e quindi la sua disabitudine al cibo crudo e al frutto, visto il costo altissimo delle derrate fresche in Giappone, patria delle bevande in lattina e dei distributori automatici.
LA COTTOMANIA MONDIALE HA RICEVUTO FORTE IMPULSO DALLA MACROBIOTICA
Se vai in giro pr il mondo, come faccio io da anni, ti accorgi che esistono comunità italiane che mangiano stile italiano e mediterraneo, con tocco cottista macrobiotico, e che esistono nel contempo comunità islamiche che mangiano stile mediorientale, con tocco cottista macrobiotico, e comunità cino-giapponesi, indiane, vietnamite, thailandesi e filippine che mangiano stile orientale, con tocco cottista macrobiotico. Ho dovuto sottolineare alcune gravi lacune, senza però motivi di astio. Una vera e propria mania del cotto. Ed è da questo che ha preso le mosse la mia invettiva contro la macrobiotica.
Niente di astioso o di personale, ma soltanto sottolineatura degli errori scientifici e delle lacune di base di tale scuola, soprattutto a livello nutrizionistico.
IL VEGANISMO DA SOLO È UNA BUONA TECNICA ALIMENTARE E NIENTE DI PIÙ
Quanto poi alla tua critica al veganismo negli aspetti stilistici ed evolutivi, alla sua carenza stilistica e spirituale, al suo limitarsi ai cibi e al sentimentalismo verso gli animali, non sbagliato ma parziale e ghettizzante, alla sua scarsa coesività scientifica (vedi coesistenza di gente che vive di mele e aborrisce le arance, coesistenza di gente che vive di frutta e aborrisce i cereali, e coesistenza di gente che vive di vegetali cotti e aborrisce il crudo, ecc), mi trovi tutto sommato d’accordo.
Il veganismo da solo ha sicuramente dei limiti, pur ponendosi assai più in alto dell’onnivorismo dal punto di vista civile ed evolutivo.
LA SCUOLA IGIENISTICA INCLUDE TUTTE LE COSE BUONE DELLA MACROBIOTICA
Non dimenticarti però che sono un adepto della scuola igienistica, e non semplicemente un vegano o un fruttariano, e che la scuola igienistica naturale include il veganismo, il fruttarianismo, l’animalismo, il crudismo che nella mia versione ho definito tendenziale, puntando però agli aspetti scientifici, salutistici, sociali, politici, estetici ed etici dell’intera questione.
LA SCIENZA IGIENISTICA È UNIVERSALE, ONNICOMPRENSIVA E ALTAMENTE SELETTIVA
Se vuoi, aggiungo che la scienza igienistica include pure le varie scuole terapeutiche e nutrizionistiche alternative, nel senso che è in grado di accoglierle al suo interno con tutti i loro dibattiti interni e le loro contraddizioni. Nel senso che intride di sé ogni altra ideologia, non per arroganza o invasività, ma semplicemente perché trattasi di scienza universale assorbente, trasversale ed unificante, che tende a depurare le varie eresie in circolazione e a recuperarne gli aspetti positivi.
L’IGIENE CONTIENE PARADOSSALMENTE ANCHE LA MEDICINA, COME SOTTO-GRUPPO DEVIATO
L’igienismo opera oggi in senso dialettico alternativo alla medicina allopatica ed omeopatica, tanto per fare un esempio. A livello concreto e metodologico non esiste qualcosa di più diametralmente contrapposto di medicina e igienismo, con una medicina votata all’intervento, al farmaco, al vaccino e un igienismo fondato sul rispetto dei poteri autoguaritivi interni e sulla lotta dura al farmaco e al bisturi facile. Eppure l’igienismo contiene la medicina e pretende di sgonfiarla e dimagrirla, di rieducarla e bonificarla, di riportarla alle origini e al padre fondatore.
L’igienismo contiene l’eresia medica e non vicevera.
L’IGIENE CONTIENE LA MACROBIOTICA E NON VICEVERSA
L’igienismo contiene pure l’eresia macrobiotica (uso il termine eresia in senso puramente tecnico e non fanatico o settario, ovviamente) e non viceversa. E tu invece sostieni l’opposto. Questo vale nella misura in cui la verità contiene al suo interno le sacche di falsità e non viceversa, per cui le bande dei falsari o dei non-ortodossi non hanno potere inglobante nei riguardi della verità. Chi di noi due ha ragione? Lascio al pubblico giudicare.
ESISTE IL METRO PER GIUDICARE CON OBIETTIVITÀ
Il metro per il giudizio va comunque cercato nella coerenza, nell’assenza di errori, nell’allineamento con la scienza di ieri e con le ultime scoperte scientifiche, nell’armonizzazione con la natura e col buon senso, nell’assenza di gravi contraddizioni, nella comprensione chiara e trasparente del disegno fisico, biochimico, intellettivo, spirituale ed estetico della creatura uomo e della creatura animale, nella compatibilità dell’igienismo e della macrobiotica con la salute psico-fisica e sociale, e col rispetto del prossimo e della natura.
LE ETICHETTE LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO
Tutto sommato, vince chi ha il potere di convincere, coi fatti e non con le sole parole, che la sua scuola può davvero portare sostanziosi benefici ai singoli e all’umanità. Che uno mi chiami igienista o macrobiotico, o ehretista, o sheltoniano, mi interessa tutto sommato assai poco. Le etichette lasciano il tempo che trovano. Molto più importante sapermi in linea con un movimento culturale in grado di aiutare me stesso, la gente, gli animali, e la natura a convivere in modo armonico, pacifico, e produttivo.
NON È IL RISO A TENERTI IN FORMA MA PIUTTOSTO LE CORREZIONI CHE HAI APPORTATO
Nel caso tuo personale, trovo di sicuro la dieta che mi hai descritto coerente con i dettami della macrobiotica e coi criteri migliorativi da te opportunamente introdotti. Sta però attento al troppo cereale e al troppo riso. Non ti conosco di persona e non posso fare le mie valutazioni sul tuo stato di salute, che è sicuramente discreto o magari anche ottimo, ma non certo in forza del riso quanto per le importanti correzioni crudiste da te apportate.
I TROPPI CEREALI PORTANO A FENOMENI ACIDIFICANTI
Senza dover scomodare Arnold Ehret, il rischio che corri è un eccesso di acidificazione e di muco.
I centrifugati li raccomando a tutti, ma attenzione a non adottarli in modo stabile e continuo.
Centrifugare vuol dire anche mettere da parte e scartare le fibre del materiale centrifugato, e questo non va sempre bene. Ti sconsiglio poi di centrifugare il limone con le carote e il sedano, ma di preferire semmai le mele, che non fermentano come gli agrumi.
IL VERO CIBO DELL’UOMO RIMANE LA FRUTTA, PIÙ CHE IL CEREALE
Il vero cibo dell’uomo rimane in ogni caso la frutta e non il cereale, tanto per intenderci. Questo non è un discorso ideologico e partigiano, ma pura evidenza scientifica. La facciamo valere soprattutto contro le teorie onnivore-carnivore, ma anche contro quelle cerealicole. Il cereale integrale, le farine integrali, le paste e i derivati, rappresentano un ottimo compromesso, ma sempre un compromesso. L’acido fitico rende i cereali più impegnativi per la digestione. Non dimentichiamo l’acido fitico e gli enzimi che tendono a mantenere e conservare le qualità germoglianti dei chicchi. Alimentarsi coi cereali, in modi virtuosi e quantità virtuose, va tutto sommato bene, in forza dei margini di tolleranza ai veleni che sono insiti nei poteri del sistema immunitario. Se si esagera, ci sono precisi effetti collaterali.
LA MACROBIOTICA HA AVUTO LA SUA CHANCE MONDIALE E LA HA PURE PERSA, NONOSTANTE I SUOI ASPETTI POSITIVI
In linea generale, i danni della comune dieta macrobiotica sono stati esaminati ed accertati, anche a livello statistico. Se la macrobiotica avesse davvero promosso un balzo in avanti della salute, il mondo intero sarebbe caduto ai suoi piedi, viste le tante comunità macro sparse in tutti i paesi. Non è successo, e qualcuno ha festeggiato, come la Coca-Cola e l’Eridania, come Motta ed Alemagna, come la Kraft, la Nestlè e la Danone. La lotta contro lo zucchero e contro le bibite, contro i McDonald’s e i fast-food, ha creato tanti nemici anche alla macrobiotica, ma questo è un lato positivo.
L’IGIENE ASPETTA IL SUO TURNO PER DIMOSTRARE AL MONDO LE SUE ENORMI POSSIBILITÀ
Obietterai che pure l’igienismo non può vantare schiere di gente sana e felice da evidenziare.
Purtroppo l’igienismo, pur avendo una storia millenaria, non ha mai avuto la possibilità storica di essere praticato al meglio a livello di massa, di dimostrare in lungo e in largo le sue grandi potenzialità.
Non scordare che Pitagora venne alla fine trucidato, quando tutte le città del Meridione d’Italia erano diventate città virtuose e pitagoriche.
UNA SCUOLA SCOMODA MA VIRTUOSA E INDISPENSABILE
Un po’ per immaturità ed ignoranza scientifica, un po’ per il prevalere delle cattiverie anti-animali da parte dell’umanità in genere, un po’ per la carenza storica di mezzi di sopravvivenza nelle aree sottoposte a stagioni fredde (motivo che oggi non esiste più), un po’ per l’opposizione furibonda delle industrie alimentari, carnelattistiche e farmaceutiche, basate tutte sul cibo junk, sul cibo cotto, sul cibo pastorizzato, sul cibo concentrato, sul cibo devitalizzato ed ammalante, la scuola igienistica è rimasta chiusa e sigillata nel cassetto, nascosta, boicottata, impedita, congelata, vietata, sequestrata.
EVOLUZIONE E PERFEZIONAMENTO
È finalmente venuto il suo turno. E potrebbe trattarsi proprio di quell’aspetto che hai evocato nel tuo messaggio, ovvero dell’aspetto evoluzionistico. Non è difficile convenire sul fatto che l’igienismo naturale sia la via perfetta e l’evoluzione finale più alta ed emancipativa dell’umanità.
Persino le persone più insensibili e rozze sono in grado di capirlo e di ammetterlo.
NIENTE UTOPIE
L’obiezione che si fa contro l’igienismo e i suoi contenuti salutistici ed etici è piuttosto di carattere pratico e concreto, per cui si tende a dire che si tratta di ideologia bella e perfetta ma utopistica e non realizzabile. Noi stiamo dimostrando invece che questo non è affatto vero, e che si può concretamente vivere molto meglio a livello di singoli e di massa, assumendo una mentalità igienistica che punti alla salute del corpo e dell’anima, a un rapporto armonico e non conflittuale con la natura e gli altri esseri che ci circondano, dagli elefanti ai batteri. Puntiamo all’abolizione di ogni macello sulla faccia della Terra
LOTTIAMO PER UNA NUOVA MAGNA-CHARTA MONDIALE
Puntiamo a una Magna-Charta mondiale dei diritti umani ed animali, dei diritti alla biodiversità dei popoli e delle razze, delle piante e dei semi. Puntiamo finalmente alla realizzazione del sogno di Pitagora, di Ippocrate, di Galeno, dei santi Francesco ed Antonio, di Paracelso, di Leonardo, di Rousseau e di Voltaire, che è sempre stato quello della eliminazione radicale e universale della parola uccidere. Pensiamo a mettere fuori legge e a demolire al più presto ogni luogo di tortura e ogni macello, e staremo immediatamente tutti più bene, con dieci volte più salute e con tanti sospiri di sollievo per il corpo e per l’anima.
Valdo Vaccaro
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