LETTERA
PROBLEMI DI STOMACO DA 15 ANNI
Buongiorno Dr Vaccaro, scrivo per esporLe la mia situazione che definirei piuttosto pesante. Mi chiamo Deborah ed ho 35 anni. Da circa 15 anni soffro di problemi di stomaco che negli ultimi due anni sono notevolmente peggiorati, impedendomi di avere una vita serena e per cui faccio fatica a concentrarmi sul lavoro.
GASTRITE ALCALINA DA REFLUSSO BILIARE, SPASMI ED INCOMPETENZA CADIALE
Ma andiamo per ordine. L’ultima gastroscopia ha riscontrato una gastrite alcalina da reflusso biliare ed incompetenza cardiale, quindi anche reflusso esofageo che tempo fa non avevo. Neanche a dirlo, ogni qual volta mangio, ho forti spasmi allo stomaco quando c’è il travaso di bile con intenso bruciore ed una oppressione al petto che mi dà la sensazione di mancanza di respiro.
USO STABILE DI OMEPRAZOLO E GRAVE SITUAZIONE DI SOTTOPESO
I sintomi si attenuano solamente con omeprazolo, che però mi provoca controindicazioni. Ho provato ogni tipo di prodotto omeopatico esistente sul mercato senza alcun risultato. Già così la situazione, mi creda, è invivibile e logorante. A ulteriore carico, le preciso che sono in forte sottopeso. 42 kg per 1,65 di altezza. I numeri parlano chiaro e sono impietosi) e sono seguita da un nutrizionista e dal mio medico di base. Va da sé che la drammaticità della situazione non mi permette di alimentarmi soltanto con frutta e verdura.
REGIME ALIMENTARE ALTO-PROTEICO A BASSI CARBOIDRATI
Espongo in breve il mio regime alimentare. 1) Verdura cruda e cotta più frutta su base quotidiana, 2) Carne bianca e pesce (zero olio in cottura solo a crudo) due, massimo tre volte la settimana più tonno al naturale in tranci, 3) Quinoa e grano saraceno con cui mi preparo anche i dolci in casa (mi sono documentata ed entrambi non sono cereali), 4) Formaggio fresco di capra biologico due volte la settimana e frutta secca, 5) Zero glutine, zero lattosio a parte formaggio di capra, zero zucchero (i dolci li preparo con olio e burro di cocco dolcificati con la stevia), zero carboidrati.
VOGLIO USCIRE DA QUESTO INCUBO CHE MI STA FACENDO IMPAZZIRE
In ultima battuta, svolgo un lavoro impiegatizio che mi costringe a stare seduta sulla scrivania otto ore e peggiora ulteriormente i sintomi. Alla luce di quanto esposto, Le chiedo un Suo parere e qualche consiglio utile per provare ad uscire da questo incubo e non impazzire. Con la speranza di una Sua risposta. La saluti cordialmente.
Deborah
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RISPOSTA
DIGERIRE BENE SIGNIFICA VIVERE BENE
Ciao Deborah. Troppo importante la buona digestione per prenderla alla leggera e trattarla in modo superficiale. Rivediamo assieme la completa situazione digestiva e gli organi più coinvolti. Partiamo dalla ghiandola super-nobile del nostro organismo che si chiama fegato. Se vogliamo vivere con il fegato sano, dobbiamo sicuramente concedere a questo organo, supercarico di lavoro e di responsabilità, il sollievo di pasti regolari e pause fisse. La regola saggia e valida per tutti rimane quella di mangiare abbondante frutta fresca a matura, molte verdure e insalate verdi e fresche.
SI DOVREBBE VIVERE TUTTI NELLA FASCIA TROPICALE-EQUATORIALE
Ovvio che i più fortunati sono gli abitanti delle regioni equatoriali e tropicali che, per 12 mesi l’anno, possono contare su scelte abbondanti in quantità e su scelte diversificate per qualità e specie vegetali. Chi abita nella fascia cosiddetta temperata deve invece sottoporsi alla tortura di un inverno lunghissimo con un micidiale e mortifero quadrimestre che va da febbraio a maggio, dove alla mancanza di irradiazione solare, e agli sbalzi climatici di temperatura e di umidità, si assommano la grave penuria di scelta nella frutta e nella verdura, nonché la scarsa forza vitale delle stesse.
BASILARE IL RISPETTO DI FEGATO E CISTIFELLEA
Basilare per tutti rispettare fegato e cistifellea. Pertanto niente carne, niente grassi, niente alcol, niente the e caffè, niente zuccheri industriali ma dolcificanti alternativi come le manne, il miele, la stevia, il succo d’agave, il succo d’uva, il succo di mele, lo sciroppo d’acero. Stando seduti a lungo in macchina o al tavolo da lavoro o davanti a una scrivania e ad un computer, il fegato si riempie di sangue. Occorre muoversi spesso respirando a fondo e ravvivando la circolazione. Solo così avremo un aspetto più fresco. Fare frequenti passeggiate all’aria aperta. Stare il più possibile all’aria aperta. Nuotare e frequentare le spiagge e le pinete. Fare bagni di sole.
LE DISFUNZIONI EPATICO-BILIARI SONO ALL’ORDINE DEL GIORNO
Chi soffre di psoriasi, eczemi ed orticaria ha sicuramente problemi di funzionalità epatica. Tre malattie della pelle su 4 sono legate a disturbi del fegato. Ogni buon medico naturalista spinge verso l’eliminazione dell’alcol e delle bevande nervine, e verso il ricorso a tutti i succhi di frutta e di verdure, nonché ai the di genziana, di menta e di semi di lino che favoriscono il deflusso della bile.
ALLA LARGA DELL’ALCOL E DEI CIBI DEVITALIZZATI
Quale che sia la vostra dieta, è indispensabile fornire al fegato sufficienti sostanze vitali mediante una saggia alimentazione. Le sostanze vitali sono contenute solo nei cibi freschi e crudi, tipo insalate, germe di grano, frutta fresca, ortaggi e legumi. Il complesso vitaminico B è fondamentale, mentre al contrario gli zuccheri e gli amidi industriali sono antagonisti delle vitamine B e pertanto avversari del fegato. Ma il nemico numero uno del fegato rimane l’alcol.
VIE BILIARI SEMPRE LIBERE DA OSTRUZIONI
Quando si parla di bile, molta gente pensa alla vescichetta biliare chiamata cistifellea o colecisti, mentre quello è soltanto il deposito per la bile. La bile è un secreto digestivo che viene prodotto dal fegato. Senza di essa non è possibile la digestione dei componenti grassi degli alimenti. Ha pertanto una funzione decisamente importante nel processo digestivo. Importante limitare i grassi se vogliamo evitare le pericolose calcolosi o coliche biliari. Qualora questo dovesse succedere, mettersi a letto con un impacco cado sulla parte dolente. Non mangiare nulla. Niente grassi, niente uova, niente latticini! Bere succo di limone o d’arancia o una camomilla. L’ostruzione delle vie biliari può essere letale.
RAFANO, RAVANELLI E ACQUE SULFUREE
Il rafano piccante a buccia nera o a buccia bianca, è di straordinario valore per la cistifellea. Pure i ravanelli si comportano da bravi cugini. Il succo di rafano, o anche il rafano grattugiato in insalata tutti i giorni per 2 settimane servono a prevenire ostruzioni biliari e liberano nel contempo la pelle da eczemi e da psoriasi. Di giovamento anche le acque minerali solfate e solfato-bicarbonato-alcalino-terrose tipo Boario, Chianciano, Crodo, Roncegno, Arta Terme e simili, per la loro azione coleretica e colagoga.
ALTRO ORGANO STRAORDINARIO È IL PANCREAS
Il pancreas è noto in medicina da lungo tempo. Il nome gli è stato dato oltre 2500 anni fa dai medici greci. Pan significa tutto e kréas carne. Come dire un organo costituito da solida carne, privo di grassi, di nervi e di cartilagini. Lungo 18 cm pesa 75 grammi. Di questi 75 grammi , solo il 3% rappresenta sostanza ghiandolare produttrice dell’ormone insulina grazie a un milione di isole di Langerhans costituite da cellule Alfa.
UN ESERCITO DI DIABETICI FA CAPIRE CHE LE COSE NON PROCEDONO NEL GIUSTO VERSO
In 200 milioni di persone sul pianeta la produzione e la distribuzione di insulina nel corpo sono alterate. Si tratta dei diabetici, il cui organismo soffre di mancanza di energia per il fatto che il glucosio non arriva ai loro muscoli. Il succo pancreatico, prodotto specifico del pancreas, scorre nel duodeno attraverso il dotto pancreatico il cui sbocco corrisponde a quello biliare. Al succo pancreatico si deve la demolizione e la trasformazione di proteine, grassi e carboidrati introdotti.
ANTENNE NERVOSE E SEGNALAZIONI STOMACALI IN AIUTO ALLA FORMAZIONE DEI SUCCHI PANCREATICI ADATTI
Come fa il pancreas a sapere quale miscela di succo deve di volta in volta preparare per scindere i diversi elementi chimici della nostra alimentazione? Gli stimoli chimici che partono dal cibo appena esso viene in contatto con la lingua, sono captati da antenne nervose localizzate nella bocca. Dopo soli 60 secondi, nel laboratorio del pancreas sono pronte le prime soluzioni. L’informazione proveniente dalla bocca comunica infatti non solo il momento di inizio pasto, ma indica anche le quantità e la composizione del cibo, senza che il cervello ne abbia nemmeno notizia! Lo stomaco fornisce inoltre al pancreas una importante informazione, questa volta non per via nervosa, ma con l’aiuto ormonale della gastrina, che indica al pancreas quando e quanto secreto deve esattamente produrre.
LE PANCREATITI SONO UN DISTURBO COMUNE ED INSIDIOSO
A causa della stretta vicinanza e della loro coproduzione, i disturbi biliari, gastrici ed intestinali finiscono per trascinarsi dietro malattie comuni a tutti i citati organi. Nessuna meraviglia pertanto se i processi infiammatori a carico del pancreas, ovvero le pancreatiti, sono annoverati tra i più frequenti disturbi degli organi interni. Che fare in caso di pancreatite cronica? Se già si soffre di disturbi metabolici e digestivi, per risparmiare ulteriori sofferenze al pancreas occorre rinunciare a torte, alcolici, cibi ipercalorici, cibi grassi e cibi iperproteici.
SI DANNO TROPPO SPESSO AL PANCREAS ORDINI CONTRASTANTI
Il pancreas, per fabbricare l’opportuno ed il mirato succo digestivo, deve produrre 10 diversi fermenti la cui composizione è molto diversa da cibo a cibo. Esso viene sovraccaricato di lavoro soprattutto perché riceve ordini contrastanti. Ciò si verifica in particolare quando mangiamo nel contempo proteine animali e carboidrati vegetali che richiedono composti estremamente diversi. Proprio per questo le diete dissociate, con proteine e carboidrati ingeriti non contemporaneamente, ha costituito un decisivo passo in avanti nell’alleggerimento della fatica pancreatica.
UN LAVORO FATICOSISSIMO DA PARTE DEL SISTEMA RENALE
I reni sono il più perfetto e concentrato impianto depuratore del mondo. Se l’intestino elimina la sostanze inutilizzate dell’organismo, i reni provvedono a quelle liquide completandosi nelle loro prestazioni. Pochi si rendono conto sull’enorme capacità lavorativa dei reni, due piccoli organi lunghi 11-12 cm e capaci di filtrare ogni giorno 1500 litri di sangue. Ogni singola goccia viene filtrata ben 200 volte al giorno. In ciascuno dei due reni, in no spazio ridottissimo, si trova un intreccio di tubuli lungo 50 km, con una rete di 2,5 milioni di filtri chiamati glomeruli.
DEPURAZIONE DEL SANGUE ED EQUILIBRIO IDRICO
Questi filtri speciali scompongono il sangue fino ai suoi più piccoli componenti, i cosiddetti elettroliti, asportando ogni elemento tossico. Veleni e scorie interne vengono sciolti in acqua ed eliminati con le urine giorno e notte ininterrottamente. Quando taluni organi del corpo sono malati in forma cronica, ad esempio denti, tonsille, appendice, fegato, tutti i veleni connessi vengono convogliati ai reni, sottoposti a un pesante lavoro. Ecco allora che i filtri soffocano nel pus e muoiono. I reni non provvedono solo alla depurazione del sangue ma anche all’equilibrio del suo contenuto idrico. Giorno per giorno trasportiamo 40-50 litri d’acqua.
LA RESPIRAZIONE ADDOMINALE È IL MOTORE DELL’INTESTINO
La regolare evacuazione è premessa essenziale per stare bene. Gran parte della gente dimostra preferenze per carne e dolciumi, cibi che non si addicono alla natura vera dell’uomo che da sempre ha una struttura biochimica da vegetariano o da fruttariano. L’alimentazione carne più dolciumi porta a mancanza di fibre cellulosiche e pertanto è causa di pigrizia intestinale. Se a questo aggiungiamo mancanza di moto, mancanza di sole, errata respirazione (non ritmata, non addominale, non lunga ma corta), non c’è da stupirsi se la gran massa soffre di stitichezza. Ricordarsi che la respirazione addominale rappresenta il motore dell’intestino! Chi vive secondo natura non sa nemmeno cosa sia la stitichezza.
IL FARMACO NON È CIBO
Oggi ci sentiamo tutti piuttosto sicuri nell’impiego di farmaci, al punto che si rischia di trasformare il farmaco in ciò che non è, ovvero un semplice prodotto di consumo. Ciò è confermato dal fatto che i fenomeni di tossicità da farmaci, specialmente in alcune condizioni e situazioni (anziani, soggetti con trattamenti cronici o multipli) sono in pericoloso e sensibile aumento, arrivando a rappresentare un’autentica emergenza sanitaria in tutto il mondo avanzato.
ASSUMERE PER ANNI L’OMEPRAZOLO NON È AFFATTO UNA SCELTA SAGGIA
Fatte tutte queste lunghe premesse, veniamo dunque al caso specifico. Gli inibitori di pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo, pantoprazolo e rabeprazolo) sono farmaci comunemente utilizzati soprattutto nella terapia a breve e lungo termine della malattia da reflusso acido gastroesofageo, nell’eradicazione di Helicobacter Pylori, nella terapia dell’ulcera peptica e come gastroprotettori in pazienti che assumono per altre patologie steroidi o antinfiammatori non steroidei. Il loro uso continuato non risolve i problemi di base e produce diversi effetti collaterali.
SERVE CHIARAMENTE MAGGIORE INFORMAZIONE E UN NETTO CAMBIO DI ROTTA
Occorre pertanto un netto cambio di rotta sul piano comportamentale e su quello dietologico, rispettando le esigenze di ciascun organo coinvolto. Ricostruire capacità digestiva e ridare tono alla propria vita è possibile ed anche doveroso. Ci aiuta tutta la frutta e ci aiutano verdure preziose come le carote e i cavoli e le patate, tanto per fare un esempio. Raccomando la lettura di quanto sta sul blog sotto la voce digestione, diete, cibo. Non sta a me dirlo, ma anche i miei diversi libri in circolazione dovrebbero essere consultati.
Valdo Vaccaro
Soffrivo molto anch’io di bruciori di stomaco da non poter camminare dritto ma dovermi piegare ad angolo retto. Ad ogni colpo di tosse il dolore diventava ancor più lancinante e avevo l’impressione che da un momento all’altro mi si rompesse lo stomaco. Non potevo mangiare neanche uno spicchio di clementina, né un pomodorino datterino che lo spauracchio bruciore si ripresentava. ll mio stile di vita era buono ma lo stress ne divorava inesorabilmente il guadagno. Però, se non mangiavo agrumi mi venivano le coliche renali, ero in mezzo a 2 fuochi. Cominciai a capire anche grazie a Valdo che insieme agli agrumi dovevo mangiare la foglia verde e il miglioramento dello stomaco fu molto buono ma ogni tanto ci ricadevo. La scoperta dell’emulsione di legumi, agrumi e EVO oppure patate, zucchine, pomodori e Evo e tante altre combinazioni con almeno un emulsionante fu la mia svolta epocale, potendo mangiare agrumi a quintali che i bruciori di stomaco non si ripresentavano più. Anche le fermentazioni dei cereali integrali con sola acqua Verna e sale hanno contribuito molto alla mia guarigione. Mi resta il problema di un pò di reflusso esofageo quando lo stress mi si avventa ma, considerando la mia situazione drammatica di prima, mi sono accontentato. Anche le coliche renali, potendo aumentare significativamente gli agrumi, non si ripresentano più.
Complimenti Mario per i risultati che stai conseguendo e per la generosità di comunicarli al pubblico. Questi sono i messaggi che amo ricevere, per la loro chiarezza e per la loro utilità pratica a livello di massa, dal momento che i problemi digestivi affliggono gran parte della gente, coinvolgendo altri organi basilari come pancreas, fegato, intestìno e derma.
La questione del reflusso gastrico che ti prende a volte in presenza di occasionali stress la risolverai mediante esercizi di respirazione mirati a rendere più lunga-profonda e ritmica la tua attività polmonare e camminando regolarmente tutti i giorni.
Un animo nobile condivide prontamente i risultati che ottiene. Questo è oro colato. Queste sono testimonianze condivise che contano. Grazie, anche a nome dei tanti lettori che potranno usufruire della tua preziosa esperienza.
Valdo Vaccaro