VIROSI ACUTA, INFLUENZA E SOTTOPESO

da 17 Feb 2017Influenza

LETTERA

FELICEMENTE VEGANA DA TRE ANNI

Caro Valdo, sono una sua grandissima ammiratrice. Seguo tutti i suoi blog e ho letto i suoi libri molto attentamente. Sono di Udine periferia e sono diventata felicemente vegana da quasi 3 anni ormai.

VIROSI ACUTA CON RAFFREDDORE, FEBBRE E DOLORI VARI

Ho una domanda. Mi sono appena beccata un virosi acuta, così definita dal mio medico di base. Iniziata domenica con forte raffreddore, febbre e un sacco di dolori. Da buona vegana non ho voluto medicine, ma solo riposo, acqua e limone, centrifughe di mele e zenzero e spremute di arancia.

COME FARE PER RIACQUISTARE 3-4 CHILI E PER RIPRENDERE FORZA?

Cosa devo fare per recuperare le forze? Ho tanta debolezza. In più il mio problema è il peso. Non sono mai stata in peso forma, ma sempre sottopeso, anche se non in maniera eccessiva. Vorrei comunque riprendere quei 3-4 kg che sicuramente ho perso e che male non mi farebbero! Pratico nuoto, camminate e ginnastica a corpo libero ma per riprendere tutto cio ci vuole forza. Aspetto un suo consiglio per tornare grintosa, continuando rigorosamente la dieta vegana-crudista. Grazie mille!
Barbara

*****

RISPOSTA

IL SOTTOPESO SI RISOLVE MEDIANTE COERENTI SCELTE APPROPRIATE DI VITA

Ciao Barbara. Per il sottopeso servono digestioni rapide e soprattutto assimilazioni valide. Ma serve pure calma, tranquillità, sole e tutti gli ingredienti che elenchiamo nel nostro pacchetto salute.

ASSOLUTA NECESSITÀ DI UN LINGUAGGIO COMUNE SU BATTERI E VIRUS

Gli esponenti del mondo scientifico e medico non sono per niente concordi nel definire i virus degli organismi viventi, anche se ufficialmente si parla regolarmente di virus e di batteri, senza mai spiegare con chiarezza cosa essi siano, quali le differenze e quale il loro eventuale ruolo nelle malattie che vengono loro addebitate.

LA MEDICINA NON SPIEGA MA IMPONE I SUOI CONCETTI E I SUOI DOGMI INESPLICABILI E CARICHI DI FALSI MISTERI

Del resto, lo scopo della medicina ufficiale non è quello di spiegare e di far capire qualcosa sui microrganismi, materia oltremodo ostica per gli stessi medici. Lo scopo è e rimane quello di mantenere un alone di mistero sul funzionamento del corpo e sui componenti interni del corpo, soprattutto per le entità più piccole ed invisibili ad occhio nudo, come cellule, batteri, virus, vitamine, ormoni. Più piccoli sono e più panico ingenerano. Solo grazie ad esse il medico può esercitare il suo potere, spaventando il paziente e riportandolo a miti consigli, ovvero a massima obbedienza ed accettazione su farmaci da assumere e interventi da effettuare.

I MECCANISMI DELLA CUROMANIA MEDICA

La curomania medica possiede le sue armi e fa regolarmente ricorso ad esse. Camice, autorità, difesa legale ed istituzionale del medico, visite e test sul sangue, diritti di esclusiva e di monopolio sul paziente nelle diagnosi e nelle prescrizioni, precisi riferimenti a un lungo repertorio di patologie contrassegnate una per una da relative cure. Ogni deviazione da tale repertorio comporta responsabilità civile e penale, gravi rischi professionali incluso quello terribile di radiazione.

I MEDICI SONO TENUTI ALLA MASSIMA OBBEDIENZA

L’Ordine Medico ha stabilito che l’influenza viene causata da un virus o da una presenza batterica? Tu medico devi uniformarti a quel tipo di assioma. L’Ordine Medico ha stabilito che il virus è vivo e non morto che, da bravo virus dormiente, va a farsi una lunga penichella per poi rispuntare più arrabbiato che mai anche dopo 20 anni? Comico, buffo e grottesco, e ti verrebbe voglia di ridere, ma devi invece confermare. L’Ordine Medico ha stabilito che devi vaccinare i tuoi figli, o almeno che devi dichiarare di farlo, e che devi evidenziare pubblicamente la tua fede nella pratica vaccinale? Devi obbedire, altrimenti sono guai seri!

LA PRESENZA DI MICRORGANISMI NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE CAUSA DI MALATTIA

La realtà è che la presenza di microrganismi vivi o morti non è affatto sinonimo di causalità patologica, ma semmai è sinonimo di conseguenza di altra patologia in corso, come enervazione indebolente ed incapacità immunitaria del corpo di liberasi prontamente delle proprie tossine interne.

INNOCENZA DI BATTERI E VIRUS

Alla Health Science sappiamo con certezza e con prove scientifiche di supporto alla mano, che batteri e virus non hanno direttamente nulla a che vedere con le malattie. Crediamo fermamente nelle leggi millenarie di causa ed effetto, nella legge di John Tilden, per cui la tossiemia esogena ed endogena è causa universale di tutti i mali.

VIRUS E SCORIE INTERNE SONO LA STESSA COSA

I virus in effetti non sono altro che le scorie interne, parti distrutte di noi medesimi, ovvero i nostri detriti cellulari, le cellule morte e polverizzate per opera dei lisosomi, autentici becchini cellulari. Dei 75-100 trilioni di cellule che abbiamo, 50-100 miliardi di esse muoiono ogni giorno formando un consistente quantitativo di scorie, di veleni, di virus endogeni che vanno espulsi prontamente, altrimenti arrivano le nuove ondate di cellule morte che vanno a formare una deprecabile accumulazione di materiale morto ed innocente, ma comunque ostruente e dannoso per la vitalità corporale, come evidenziato dalla formula di Ehret (V, vitalità = P, potenza, meno O, ostruzione).

I BATTERI SONO VIVI E FORMANO IL MICROBIOMA

I batteri invece sono esseri vivi che costituiscono il microbiota, un prezioso esercito di 1000 trilioni di unità, 10 volte di più delle nostre cellule. Esseri vivi che si sviluppano intelligentemente in proporzione al cibo a loro disposizione, ovvero ai virus inespulsi, e che si autoriducono altrettanto intelligentemente man mano che il cibo cala.

I VIRUS POSSONO SOLO ACCUMULARSI, MA NON MOLTIPLICARSI

I virus endogeni sono micro-parti di noi stessi e non possono essere nostri nemici, per la legge millenaria sul fatto che il nostro corpo non va mai contro se stesso. Non possono moltiplicarsi essendo morti ma possono al massimo accumularsi ed addizionarsi col segno più e non col segno per, costituendo così alla peggio del materiale ostruente.

I MOSTRI ARRABBIATI TRAGGONO ORIGINE DALLE FANTASIE MEDICHE

Alla fine notiamo che non esistono mostri arrabbiati e contagianti e che non esistono nemici in belligeranza continua contro di noi, come pretende la medicina neo-montata e neo-Untrice, ma solo dei preziosi batteri soci e collaboratori senza i quali saremmo davvero spacciati, e solo della polvere di stelle, o polvere di noi stessi.

PROVA DEL NOVE SULL’INNOCENZA DEI MICRORGANISMI

Del resto, nel mio piccolo ho più volte dimostrato come prova del nove, non smentibile, l’innocenza di batteri e virus. Prendiamo un soggetto carico di patologie e di febbre, ma non morente o malato terminale, e dunque carente di forza immunitaria, dotato di scarsa forza espulsiva, e dunque invaso nel contempo da una moltitudine di mostri batterici in rapida ed incontrollata moltiplicazione (secondo concetto medico), e da una enorme massa di mostri virali svegli, assonnati o dormienti (secondo concetto medico). Lo mettiamo a digiuno totale. Niente cibo, niente farmaci-vaccini-integratori ma solo acqua da sorseggiare liberamente. Se avesse ragione la medicina neo-Monatta, questo poveretto non avrebbe scampo.

LA TEORIA MEDICA SE NE VA CON LE PIVE NEL SACCO

Succede invece nel 100% dei casi che l’individuo in questione, dopo alcuni giorni di digiuno, non solo non muore, ma si ritrova magnificamente rinfrancato, pur con un paio o al massimo una manciata di chili in meno, facilmente ripristinabili, e con insperata vitalità. Questo significa che la teoria medica se ne va con le pive nel sacco.

ALCUNI SPUNTI ILLUMINANTI DAL VOLUME SELF POWER DI DANIELE TREVISANI

Prendo anzi dal volume Self Power (o Potere Personale) del dr Daniele Trevisani alcuni spunti sulla moria cellulare e sul ricambio cellulare. Il Potere Personale viene dal gestire bene la nostra macchina. Se monti su un’auto dalle parti già usurate, se le ostruisci i flussi d’aria ed i filtri, se le ostruisci e blocchi lo scarico, essa andrà malissimo e presto si romperà. Il nostro corpo non è molto diverso.

UN APPARATO IN EVOLUZIONE PERMANENTE

Il nostro corpo è un sistema aperto ed in evoluzione permanente. Lo stile con cui mangiamo, con cui respiriamo e ci esercitiamo lo alterano in meglio o in peggio. Basilare pertanto valutare bene cosa mangiamo, cosa beviamo, cosa respiriamo, che esercizi fisici facciamo, e quanta importanza quotidiana diamo al corpo. È difficile che in un corpo spento abiti una mente luminosa.

RICAMBIO TOTALE IN SETTE ANNI

Ogni sette anni l’intero corpo rinnova le proprie cellule completamente. In un essere umano adulto ogni giorno muoiono dai 50 ai 100 miliardi di cellule. In un anno la massa delle cellule ricambiate è pari alla massa del corpo stesso. Durante la nostra vita la maggior parte delle cellule che costituiscono l’organismo invecchiano e muoiono. Queste cellule devono essere sostituite in modo tale che il corpo possa continuare a svolgere tutte le sue funzioni in modo ottimale.

IMPORTANZA DEL RICAMBIO CELLULARE

Il ricambio cellulare, chiamato apoptosi, ci fa ben comprendere quanto essenziale sia favorire il ricambio, espellere tossine, nutrire il corpo di nuovo materiale sano, di aria, di acqua e di cibo, e quanto basilare sia apprendere a riposare, a rigenerarsi, per poi riprendere a lavorare, vivere e muoversi.

NULLA ESISTE DI PERMANENTE

Dovremmo persino stupirci del fatto di essere vivi e poter toccare le cose. Persino un sasso immobile davanti a noi, o la seggiola, o il letto è un insieme di atomi e quanti in febbrile movimento, con particelle che viaggiano prossime alla velocità della luce. La fisica subatomica ci costringe a fare i conti con il fatto che non esiste niente di veramente solido e permanente. I fisici oggi sanno che ogni atomo di cui è composto il nostro corpo viene da polvere stellare, da stelle esplose che hanno poi dato vita a riaggregazioni di nuove stelle e pianeti e in ultimo alla vita. Siamo stati prima stelle, poi polvere, e torneremo polvere e ancora stelle.

NOI STESSI CAMBIAMO IN CONTINUAZIONE

Per quanto riguarda il nostro corpo, esso non è mai lo stesso, le cellule si ricambiano in continuazione, e il miracolo del come noi manteniamo un’identità in un corpo che ci cambia dentro, continua. Siamo porte aperte. Miliardi di particelle subatomiche come i neutrini attraversano in continuazione il corpo, il mio, il tuo, ogni secondo, ci passano dentro venendo dallo spazio interstellare. Eppure non ce ne accorgiamo, il tutto ci sembra fermo, o solido. Grave errore.

ESPELLERE IDEE E NOZIONI TOSSICHE

Scoprire i fattori che alimentano la rigenerazione di corpo e mente è una nuova scienza. Imparare ad espellere idee e credenze tossiche richiede un buon training mentale, coaching e counseling, tecniche nuove ma assolutamente alla portata di chiunque, apprendibili in corsi appositi.

LA RIGENERAZIONE È POSSIBILE

Cambiare, migliorare e rigenerarsi mentalmente è possibile. La scienza ci dice che non solo le cellule degli organi ma persino i neuroni hanno una propria rigenerazione. la rigenerazione è favorita da attività fisiche e motorie. Espellere regolarmente tossine fisiche o mentali, fare esercizio fisico, immergersi nella natura, immettere cose buone, concetti buoni, cibo o aria buona, diventa per noi esigenza assoluta e vitale.

OGNI COSA TOSSICA VA ELIMINATA

Così come riconoscere i cibi intossicanti, le relazioni tossiche, le idee tossiche. Non esiste solo l’aria inquinata, le fonti di inquinamento elettromagnetico e il cibo spazzatura. Anche una relazione tossica o un ambiente sociale tossico possono farci ammalare. Per cui, la scienza dell’alimentarsi di sostanze buone va affiancata alla ricerca di compagnie buone e ambienti sociali buoni, relazioni umane vere e non solo obbligate.

LA FEBBRE DEVE SVOLGERE I SUOI COMPITI

Lascia che la febbre faccia il suo lavoro. A nessuno piace essere febbricitante, ma la febbre è una delle principali armi di difesa dell’organismo per combattere le infezioni. Fintanto che il malessere non è eccessivo, fai il possibile per lasciare che faccia il suo corso. La febbre può essere causata anche da una malattia infiammatoria, da un disturbo alla tiroide, dai farmaci, dai vaccini e persino da alcune patologie più serie quali il cancro. La temperatura corporea viene regolata da una piccola ghiandola localizzata nella parte centrale del cervello, ossia dall’ipotalamo. Anche la ghiandola tiroidea gioca un ruolo chiave nel determinare la temperatura del corpo. In generale, 37 °C indicano un corpo sano, ma la temperatura del corpo può subire delle piccole oscillazioni durante l’arco della giornata.

RUOLO DEPURATIVO DELL’AMICA FEBBRE

In caso di infezione, o meglio di moltiplicazione batterica, i batteri producono inquinamento interno, sostanze di rifiuto batterico che provocano un aumento della temperatura corporea: i pirogeni esogeni. Oltre a essi esistono anche i pirogeni endogeni: prodotti dall’organismo e connessi con i meccanismi di autoregolazione della temperatura corporea. All’occorrenza, il sistema immunitario dialoga con l’asse protettivo e comunica all’ipotalamo di aumentare il grado di calore del corpo. La febbre è nota per la sua capacità di uccidere gli agenti infettanti vivi. Non vale per i virus che sono polveri morte o detriti cellulari, materiale morto da espellere con la forza del sistema immunitario.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

108 Commenti

  1. Arvo

    Barbara, per il sottopeso non ti resta che indossare abiti pesanti e girare col ferro in tasca.
    In realtà per alcuni,se non molti individui vegani, questo è un problema senza soluzione. Chi ti dice il contrario è in genere uno che ha potuto beneficiare dell’ effetto dimagrante della dieta e ora pensa che prendere peso sia una cavolata.
    Comunque o diminuisci di brutto con la frutta acida o sarà difficile tornare ad un peso ragionevole. A me dicevano che il problema era che non facevo sport. Ora che lo pratico ho verificato che è una bellissima abitudine ma i kg restano solo un sogno.

    Rispondi
    • Arvo

      Ovviamente non nascondo che il mio intervento ha un qualcosa di vagamente…..provocatorio!

      Rispondi
  2. Devis

    Problema diffuso quello dei vegani sottopeso, pure io dovrei prendere almeno 6/7 chili. Quando invece il peso forma è al top, è tutto un altro vivere. Comunque c’è ben poco da fare, se “l’esercizio fisico” si riduce al solo movimento delle dita sullo smartphone e degli occhi sullo schermo, la muscolatura non si svilupperà mai! Rimpinzarsi di porcherie ultracaloriche magari ci fa prendere peso, ma a che prezzo? Certo è che occorre abbinare l’esercizio fisico a un notevole apporto calorico, ma trovare la formula giusta non è semplice. Magari per un certo tempo sarebbe opportuno concentrarsi più sull’aumento di peso che sulla detox, e accettare qualche soluzione di compromesso. Con 10/15 arance non andiamo da nessuna parte…

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  3. Antonio Armando

    Ragazzi, personalmente non mi faccio mancare patate lesse, qualche buon lupino, un po’ di riso e pasta integrale, frittatina di farina di ceci, minestrone con fagioli “di rinforzo”…
    Mi faccio guidare dall’organismo.
    Pare vada tutto bene. Almeno per ora.
    Però non sono mai stato sottopeso (a parte che in età adolescenziale).
    Arvo, ma concretamente questa condizione di sottopeso che inconvenienti ti comporta?
    Come giudichi l’aver inserito un po’ di movimento?

    Rispondi
  4. Francesco Paris

    Presente anch’io col sottopeso.
    Nel periodo 100% frutta era diventato spaventoso. A volte capita di riguardare vecchie foto di quel periodo, e non mi riconosco.
    Grazie a patate e cereali (più patate che cereali), ho ripreso qualche kg. Ne manca ancora qualcuno per arrivare al mio peso standard. Però ecco, adesso non mi lamento. E devo anche dire che, al contrario di Arvo, riprendere a fare sport mi ha aiutato (o magari è stata solo una coincidenza?).
    Ulteriore prova che ognuno è diverso.

    Rispondi
  5. Antonio Armando

    Sarebbe interessante capire come ci nutriamo…
    Il mio menù di oggi ha previsto:
    1. mezzo litro di spremuta d’arance a colazione (ore 07:00);
    2. intorno alle 10:00 ,5 arance, due mele, un cacomela e una banana;
    3. a pranzo (ore 13:00) una terrina di insalata mista con rape rosse e mais, 20 gr. di pane (bianco, purtroppo), zucchine lesse;
    4. alle 18:30 un altro mezzo litro di spremuta;
    5: a cena (19:30) un piatto di patate lesse olio e origano, due cucchiaiate di minestra, due cucchiaiate di minestrone e zuppa di miglio e lenticchie (avanzi dei bambini), 4 carciofi lessi, 4 forchettate di spinaci sbollentati con una galletta di mais. Poiché avevo ancora appetito mi sono rifiondato sulla frutta: una mela, 4 arance e due banane. Avrei fatto meglio a mangiarle prima di cena, I know, ma avevo voglia…di qualcosa di buono!
    Anche oggi solita oretta di bici (stamattina 2 gradi con nebbia fastidiosissima). Domani e domenica due sessioni di corsa liberatoria per un totale di 30/40 km. Aspetto con ansia l’imminente cambio di stagione per stare più tempo fuori.
    Mi rendo conto che ci sono parecchie mosse migliorabili nella dieta di oggi.
    Ma è andata così…vedrò di fare meglio domani!

    Rispondi
  6. Devis

    Io invece sono molto più spartano. Colazione con frutta o fiocchi d’avena. Pranzo/cena sempre una gran terrina di insalata mista poco condita. Per me sarebbe già sufficiente questo per sentirmi soddisfatto, ma per esigenze caloriche sono “costretto” a concludere con piatto amidaceo e ogni tanto con qualche legume e verdure cotte. Il resto della giornata solo crudità, frutta, estratti di verdura, frullati.
    L’ago della bilancia rimane inchiodato sui 70 kg, nun se move proprio! (che non sia il caso di rottamare l’arnese?!). Vero è che devo decisamente intensificare il programma di allenamenti. Chissà che non sia di stimolo anche per l’appetito? Boh, speriamo bene!

    Rispondi
  7. Luca

    Arvo ma veramente credi che la frutta acida faccia dimagrire oppure era provocatorio? Perchè io ci sono già cascato in questa falsa teoria, capendo in ritardo che non aveva alcun senso, il corpo non è stupido, trae beneficio da qualsiasi frutto commestibile, l’acidità di partenza non conta assolutamente niente. Quindi spero che tu non lo pensa veramente.

    Rispondi
  8. arvo

    Antonio, alle 6:30 tre mandarini. Poi alle 8:30 tre arance e alle 10:15 due grosse mele. A pranzo 4 banane e un pò di albicocche secche. Alle 17 tre arance e alle 19 due etti e mezzo di pasta (grano antico)con sugo, preceduta da rucola senza condimento e seguita da erba mista poco cotta. Stasera evitato vino o per es pezzetto di dolce al malto che ogni tanto mangio. Rigorosamente senza zucchero, intendiamoci.
    Per l’attività fisica, oggi mi sono mosso meno del solito. Qualche lunga passeggiata, qualche rampa di scale e poi flessioni a terra con attrezzo ed esercizi per schiena ed addominali un pò sbrigativi.
    Non rinuncerò mai più all’attività fisica. Mentalmente però stò esattamente come prima. Nessun cambiamento sostanziale. Bene prima e bene ora.
    Quanto al peso ho provato anche io a cambiare diverse bilance, ma….
    Magari è solo questione di pressione atmosferica o di bilance timide…

    Rispondi
  9. arvo

    Luca, sta di fatto che la frutta dolce sia in genere più calorica. Banane e datteri non si possono pareggiare con clementine e mirtilli. Mi pare logico….o no?

    Rispondi
  10. Luca

    Certo Arvo, ma le calorie non centrano niente, il corpo ripeto non può essere così stupido da dimagrire sotto il suo peso salutare mangiando frutta, di qualunque tipo si tratti… questo discorso lo si deve fare per “alimenti” come carne, pesce, formaggi, dolci e schifezze varie, che tartassano il povero corpo che o diventa obeso o diventa sottopeso in modo NON salutare, la frutta non può che fare solo bene, qualunque sia il tipo e qualunque sia il corpo che ne beneficia. Per il discorso delle calorie vale la legge dell’istinto, se ce l’avessimo come l’abbiamo avuto per milioni di anni, nessun frutto eviteremmo, semplicemente andremmo verso quello che in quel momento più ci attira, non eviteremmo la frutta acida perchè dimagrisce (se il nostro istinto la desidererebbe) e non andremmo alla ricerca di frutta calorica perchè non ci fa dimagrire (se il nostro istinto non la desidererebbe), quindi tutto sta nel ripristinare il nostro istinto, senza calcolare le calorie o evitare certa frutta piuttosto che altra, se il nostro corpo non è stupido, non lo è nemmeno il nostro istinto, no? E io non credo assolutamente che il nostro istinto ci direbbe di non assumere frutta acida se siamo magri, semplicemente ne trarrebbe i benefici e punto. Come dice l’igienismo, il cibo non ha alcun potere sul corpo, è solo esso ad averne su se stesso e utilizza la frutta a tale scopo.

    Rispondi
  11. arvo

    Mi dispiace ma quello che affermi non mi trova del tutto d’accordo. Le calorie totali che realizzi durante una giornata contano, eccome. Quante volte mi è stato detto da crudisti navigati :”a te SEMBRA di mangiare abbastanza frutta, ma in realtà ne mangi poca. Un’altra affermazione frequente è sempre stata quella per cui ci si deve ipernutrire e non il contrario. Se mangi poco vai in modalità depurativa, ma le cellule del corpo le devi anche nutrire per sostenere l’imponente ricambio cellulare quotidiano. Istinto e sensazioni sono importanti ma non ci si deve sempre fare troppo affidamento, anche perché nelle nostre attuali condizioni di vita l’ideale “istinto-verità” non è affatto realizzabile con sicurezza. Lo stesso organismo sballa con facilità. Produce per es il tumore e a volte pur con le dovute e giuste contromisure si muore lo stesso. L’uomo è per principio soggetto ad inganno e può anche (non è detto lo faccia necessariamente sempre) andare in contraddizione o sbagliarsi. Chi introduce per es attività fisica deve mangiare un pò di più o rischia di vedersi assottigliare i depositi “energetici” e poi diminuire la stessa massa magra.
    Secondo me c’è un eccesso di idealizzazione. Il cibo ha potere sul corpo, così come lo hanno i veleni e il digiuno, seppur in relazione di reciprocità.
    Infine c’è la questione della stagione, del cibo naturale in base alle latitudini, longitudini, razze o etnie. Posso aver voglia di fragole a ottobre o ciliegie a febbraio, ma trovandone di disponibili non faccio un gran servizio alla mia salute.
    Come spiegheresti allora l’eccesso di magrezza, non l’ho ben capito.

    Rispondi
    • Luca

      Le calorie contano quando utilizziamo l’istinto, non a prescindere.
      Se si mangia poca frutta è perchè lo stomaco non è abituato, ma non per questo ci deve ingozzare, l’eccesso è sempre e solo dannoso, con il tempo il corpo impara ad utilizzare il suo vero carburante e aumenta la capacità dello stomaco se ce n’è bisogno.
      Non si deve ne mangiare poco ne mangiare troppo, non ho mai detto questo, ho detto che l’istinto (e anche se non ce l’abbiamo più allenato non vuol dire che non esiste, per milioni di anni lo abbiamo avuto e il corpo decide cosa è meglio per lui solo in base a questo istinto, non ci sono altre vie, bisogna imparare a riaverlo) ci guida verso l’alimento più congeniale al corpo in quel momento, se uno gradisce le arance, è perchè il corpo ne trae beneficio, punto. Ma veramente credi che il nostro corpo sia così stupido da desiderare un frutto che non è salutare per lui? Per tutti gli altri cibi è OVVIO che purtroppo (a parte, forse, la verdura) che il corpo viene ingannato, perchè sono tutti trasformati, cotti, conditi, ecc… nel loro stato naturale non ingannerebbero il corpo, la frutta, qualsiasi essa sia, è allo stato grezzo, naturale, e se il corpo la gradisce può voler dire solo che ne può trarre beneficio, è logico! Il nostro istinto si è formato in milioni di anni, non bastano i pochi ultimi secoli per modificarlo, lo si deve solo allenare.
      I tumori arrivano perchè si è vulnerabili, così come per tutte le altre malattie, ma l’istinto è sempre quello, non cambia in base a dove ci troviamo, al massimo siamo noi a non essere affidabili perchè non più abituati ad ascoltarlo, non è l’istinto ad esserlo, sarebbe come dire che qualche nostro organo potrebbe non essere più affidabile e “impazzire” perchè si trova in un altro ambiente (città), il che non è vero, quell’organo continua a funzionare per come è stato programmato di funzionare per milioni di anni, se lo si rispetta nutrendosi correttamente, e l’istinto lo possiamo considerare un nostro organo, che come tutti gli altri si è formato in milioni di anni.
      Di conseguenza, il nostro corpo non è per niente soggetto ad inganno, se viene sostenuto col giusto carburante, noi dovremmo ragionare molto, ma molto di meno di quanto facciamo, dovrebbe essere il nostro istinto a guidarci e non il contrario, hai mai visto un animale ragionare in termini di calorie, ecc? No, perchè usa l’istinto, quello innato, e dovunque si trovi (anche in un ambiente non adatto a lui) dubito fortemente che il suo istinto lo inganni e lo porti a cibarsi di cibo non adatto a lui, al massimo può accadere che venga ingannato da cibi lavorati, o che sia costretto a cibarsi di un altro cibo per sopravvivenza, così come succede anche a noi, ma una mucca, per esempio, che viva in città o viva in natura sempre e solo erba mangerà, se non è costretta dall’uomo a mangiare altro, e non si chiederà quale erba sia meglio e quale sia peggio, perchè semplicemente non ha senso chiederselo, se sempre del suo cibo d’elezione si tratta, mentre se l’erba è tossica non la mangia, non ci deve ragionare su. Spero di aver reso bene l’idea, l’istinto non cambia, è sempre quello e non viene ingannato se il cibo è il nostro d’elezione (frutta).
      Quindi se uno fa esercizio fisico è il suo istinto che gli impone di mangiare di più, se vede che è il caso, non è certo la persona che si deve imporre di fare ciò, anche perchè andrebbe contro il suo istinto in questo caso, e si sa che anche il miglior cibo assunto contro voglia causa solo danni, pure ai malati più gravi, se non è il corpo a richiedere il cibo gli si provoca solo un danno, semplicemente perchè il corpo non è in grado di trarne beneficio, infatti chissà perchè ogni volta che si sta male non si ha fame mentre quando si torna a stare bene ci si sente affamati, senza alcuna forzatura, ma seguendo solo l’istinto, sono leggi dell’igienismo, non le invento io, e se uno ci ragiona si rende conto che non può che essere altrimenti.
      Spero che tu ora non pensa più che ci sia un eccesso di idealizzazione, è semplicemente così, logico come poche cose possono esserlo.
      Il cibo non ha alcun potere, lo dice l’igienismo stesso, è il corpo che trae beneficio da esso, per il digiuno è lo stesso identico discorso, è sempre e solo il corpo che viene messo in condizione di lavorare al meglio (sempre se il digiuno lo richiede l’istinto), per i veleni ovviamente il discorso cambia perchè non centra niente il nostro istinto, e di conseguenza non è esso a richiederli, per cui, come per tutti gli altri veleni minori come fumo, cibo spazzatura, ecc… per forza viene ostacolato nel suo lavoro con la conseguenza finale nel peggiore dei casi della morte, ma non sono i veleni ad ucciderlo, è il corpo che non viene più messo nella condizione di continuare a funzionare come dovrebbe.
      Per il discorso della stagione dubito sia di rilevante importanza, vale sempre la legge di seguire il nostro istinto, nessuno è morto per aver mangiato banane pur trovandosi in Russia, e se uno ha desiderio di un frutto che non è disponibile in quella stagione non deve mica colpevolizzare l’istinto per questo, si accontenterà di un altro frutto disponibile senza farsi troppi problemi.
      L’eccesso di magrezza, l’avevo accennato, lo spiego con l’assunzione di cibo sbagliato, da cui il corpo non è in grado di trarre benefici, e di conseguenza il suo metabolismo va in tilt, c’è chi diventa obeso e chi diventa troppo magro, ma perchè inganna il proprio istinto con cibi lavorati, mangiando frutta, se è il nostro istinto a richiederla, il peso si aggiusta inevitabilmente, per la semplice legge che il corpo non va mai contro se stesso se messo nelle giuste condizioni, cioè se nutrito col suo cibo d’elezione, la frutta! Ed anche questo lo dice l’igienismo e non me lo sono inventato io. Specifico: un eccesso di magrezza può anche manifestarsi in questo caso, ma molto, ma molto difficilmente sarà tale da causare danni alla salute, semplicemente perchè qualsiasi altro alimento che non sia frutta non sarebbe adatto all’uomo, e la natura non è così cretina da creare un essere che con il suo solo cibo d’elezione abbia problemi di salute dovuti all’eccessiva magrezza, dubito fortemente che qualsiasi animale possa avere problemi di peso alimentandosi solo con il suo cibo d’elezione, seguendo il proprio istinto, non avrebbe senso!

      Se eventualmente risponderai, ti avviso che leggerò domani, ma spero che tu non abbia più dubbi sull’efficienza del nostro corpo e del nostro istinto indipendentemente da dove si ci trovi ed in che situazione si ci trovi, tranne che in caso di sopravvivenza o di cibo lavorato e reso appetibile dall’uomo.

      Rispondi
  12. Devis

    Se non erro il punto di vista di Luca sulle calorie segue l’insegnamento di Ehret. In parole povere Ehret sostiene che la teoria delle calorie è falsa in quanto ciò che noi intendiamo per caloria è in realtà il risultato dello sforzo dell’organismo nell’atto di digerire sostanze non compatibili col proprio disegno biochimico. Questo “attrito” sviluppa il calore che viene comunemente inteso come forza immagazzinata nel corpo. Invece un corpo teoricamente privo di ostruzioni è in grado di sostenersi e mantenere il peso forma con porzioni molto limitate di frutta e verdure crude e cotte. Questo è quello che per sommi capi ricordo di aver letto nei libri di Ehret.
    In uno dei libri (non ricordo il titolo, mi pare quello sulla rigenerazione) sono raccolte diverse esperienze molto significative di persone che hanno seguito rigidamente le indicazioni di Ehret. Eloquente il caso di una cantante che ringiovanì in modo impressionante e, al termine del periodo disintossicante, trovò una forza inesauribile. Una o due mele le erano sufficienti per l’intera giornata!
    Vero è che sono riportate esperienze anche spiacevoli di persone che sono finite male per aver gestito male la fase di digiuno.

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    • Luca

      Ciao Devis, sì, riguardo alle calorie si può dire che sono d’accordo con Ehret, ma non su tutto ciò che dice, visto che egli afferma che il cibo abbia potere sul corpo, quando invece non è così, non esiste, ad esempio, cibo che scioglie muco o che lo forma, è sempre e solo il corpo a reagire in un certo modo piuttosto che in altro in base al cibo che gli viene dato.

      Come ho detto ad Arvo, se eventualmente mi risponderai ti avviso che leggerò domani.

      Ciao

      Rispondi
  13. Devis

    Ciao Luca, su questo punto non sono completamente d’accordo con l’igienismo. Mi spiego meglio. Ammettendo che il cibo non abbia potere sul corpo, allora come si spiegano le risoluzioni di certe patologie che si manifestano per conclamate carenze nella dieta di specifici nutrienti? Per esempio, lo scorbuto lo puoi guarire unicamente apportando vitamina C. Se tutte le altre vitamine sono sufficienti ma si continua ad essere carenti di vitamina C, lo scorbuto non lo guarisci. L’organismo guarisce se stesso trovando finalmente l’elemento mancante che viene veicolato attraverso l’assunzione del cibo giusto.
    Quindi a mio avviso sarebbe più preciso considerare il cibo come un fattore mediatore attraverso il quale l’organismo può continuare a ricavare l’energia per vivere.
    Poi idealmente si può senz’altro convenire che nelle giuste condizioni, l’elemento dietetico possa venire alquanto ridimensionato.

    Rispondi
    • Luca

      Ciao Devis, il discorso è più semplice di quanto si possa pensare, lo corbuto, come tutte le altre malattie, viene sì se c’è carenza di vitamina C, ma SOLO quando ci si alimenta con cibi non adatti a noi, l’avevo già accennato nel mio commento precedente, se ci si alimenta con un cibo non adatto a noi, è OVVIO che qualche malattia, carenza, ecc… ci arrivi, non può che essere altrimenti visto che il corpo viene ostacolato e non riesce a funzionare come dovrebbe.
      Quindi, ricapitolando, alimentandosi solo con il nostro cibo d’elezione, non si verifica alcuna carenza ed alcuna malattia, se si segue l’istinto che ci indirizza verso il frutto a noi più congeniale in un dato momento, il corpo, se è veramente pulito e alimentato con il giusto carburante, riesce a ricavare ciò di cui ha bisogno da qualunque frutto, è semplicemente l’istinto che lo guida verso il frutto di cui ha più bisogno per far si che il proprio corpo funzioni correttamente, è insensato credere che si possa incorrere in carenze alimentandosi SOLO del nostro cibo d’elezione, la Natura, il corpo e l’istinto non sono così cretini, dovremmo avere più fiducia in loro e meno nella nostra ragione, che dovremmo usare molto, ma molto di meno.

      Rispondi
      • Devis

        Sono d’accordo che le carenze nutrizionali siano il più delle volte il risultato di diete scadenti, ma il mio esempio non era teso a mettere in dubbio una verità lapalissiana, quanto a dimostrare con semplicità che forse sarebbe meglio dire che “il cibo giusto agevola le funzioni dell’organismo” (o qualcosa del genere), piuttosto che “il cibo non ha potere sul corpo”. Infatti non a caso ho portato l’esempio dello scorbuto. Il primo a trovare una soluzione efficace, fu James Cook con un malto di legumi germogliati, il ricorso a frutta e ortaggi freschi venne adottato in seguito. A mio parere questo dimostra che anche cibi non perfettamente adatti all’uomo, se utilizzati in modo sensato, possono rivelarsi utili. Tra l’altro trovo perfettamente logico e coerente insistere sulla natura frugivora dell’uomo. Ma in tutta onestà chi è che può immaginare la quantità, la qualità e le varietà di frutti di cui potevano disporre gli uomini delle epoche remote? Perché usavano ampliare la dieta con risorse diverse dalla frutta? Quali erano gli altri alimenti di origine vegetale che usavano associare alla frutta e in che quantità? Il contesto ambientale era puro e incontaminato, il clima sempre caldo. Certamente possiamo fare delle supposizioni e avvicinarci di molto alla verità, ma tante risposte, almeno per come la vedo io, rimangono ancora in sospeso.

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        • Luca

          Ciao Devis, hai fatto delle ottime domande alle quali nessuno penso possa rispondere. Come ho detto non possiamo pretendere di capire tutto con la ragione, ci dobbiamo accontentare di ascoltare il nostro istinto e decidere di conseguenza, ma prima bisogna allenarlo e soprattutto avere fiducia in esso, visto che è solo grazie ad esso che siamo vissuti per milioni di anni. E se una mucca (come qualsiasi altro animale) non cambia il suo istinto anche se rinchiusa in una stalla e maltrattata, non vedo perchè per noi le cose dovrebbero essere diverse.

          Rispondi
  14. Arvo

    Oggi purtroppo ho poco tempo,ma qualcuno spieghi a Valdo che le patate non c’ entrano nulla col peso,visto che le consiglia spesso per il relativo aumento. Seguire l’ istinto come nel mito del buon selvaggio può essere ingannevole perché esiste la mente e poi le crisi eliminative, che per es ti fanno star male e tu con l’ istinto ( presunto o reale) ti confondi facilmente. Esiste poi il vizio,come dimostrano ampiamente uomini e animali. Esiste anche l’ animale che in natura uccide i figli e se li mangia. Dov’è qui l’ infallibile istinto?
    Come ripeto non ho tempo,oggi,per approfondire. Quanto al rifiuto dell’ eccessiva magrezza,anche qui cercate di convincere anche Valdo che come me ritiene che non sia normale. Esiste anche un diritto a sentirsi fisicamente ed esteticamente…..non dico perfetti….ma almeno accettabili. Altrimenti ti tocca chiuderti in casa o in un convento
    . Facile,eh,partire da 90 kg e poi andarsene in giro con i propri bei 70!

    Rispondi
    • Luca

      Ciao Arvo, io credo di essermi spiegato nel migliore dei modi nei miei commenti precedenti, è tutto spiegato lì, tutte le risposte che cerchi sono scritte lì, il fatto è che bisognerebbe allenare non solo l’istinto, ma anche la capacità di farsi le giuste domande, altrimenti non si ottengono mai le giuste risposte, e soprattutto bisognerebbe avere più fiducia nella Natura, nel nostro corpo e nel nostro istinto, se ciò viene a mancare, non ha senso nemmeno impazzire per capire quale alimento ci faccia bene e quale no, non credi?

      Rispondi
  15. Arvo

    Al volo…frutta acida e frutta dolce.
    La distinzione viene fatta da tutti,anche nel crudismo più spinto,oltre che da tutti gli altri. Non c’è entra l’ effetto finale che è sempre alcalinizzante,ma è questione di combinazioni tra cibi diversi. Inoltre l’ uomo primordiale mangiava solo cibo del posto. La natura non prevedeva per lui cibi esotici di nessun tipo e infatti per migliaia di anni non me mangiò affatto. Possiamo dire senza essere considerati visionari, che non erano adatti per lui? Ecco perché c’ entra la questione delle stagioni, latitudine o longitudine o razza/ etnia. Discorso complesso che per ora non posso completare. Ciao.

    Rispondi
    • Luca

      Che venga fatta una distinzione non vuol dire che un tipo sia migliore e l’altro peggiore, visto che sempre del nostro frutto d’elezione si tratta, il discorso è sempre lo stesso, è l’ISTINTO che ci guida verso il cibo più congeniale a noi ed è di conseguenza lui stesso a non farci fare errate combinazioni tra i vari tipi di frutto, ma perchè ci si deve complicare la vita in questo modo credendo che milioni di anni di evoluzione non ci siano serviti a niente?
      Arvo, indipendentemente di quale frutto l’uomo si sia nutrito milioni di anni fa, qualunque frutto verso il quale l’istinto ci porta non può che essere benefico per il corpo, ma è un discorso talmente semplice che non capisco come non possa essere compreso e condiviso. Come si fa a credere che il nostro istinto ci indirizzi verso un cibo per noi dannoso, quando il cibo in questione è sempre un frutto e non un cibo lavorato dall’uomo? Non ti rendi conto che non avrebbe senso? Che sarebbe come affermare che in milioni di anni l’istinto non è stato in grado di indirizzarci verso il cibo adatto a noi? Non importa se un frutto non è stato disponibile per l’uomo in passato, sempre di cibo adatto all’uomo si tratta, e se il nostro istinto ci indirizza verso di esso, non dovremmo avere alcun dubbio nell’essere sicuri che si tratta di un cibo per il nostro corpo benefico.

      Rispondi
  16. Francesco Paris

    Riprendo qualche punto che avete trattato sopra esprimendo il mio parere e la mia esperienza.
    Istinto: non so che peso attribuirgli. Spesso mi sento appesantito e non mangerei neanche una mela seguendo l’istinto. Nella realtà dei fatti però, magari avevo mangiato soltanto due arance a colazione per cui è chiaro che NON POSSO seguire l’istinto. E di fatti puntualmente quando inizio a mangiare vengo smentito. Il senso di pesantezza passa e arriva una fame da lupi!

    Importanza dell’ambiente in cui viviamo: chiaro che bisogna prenderla in considerazione. Non sono d’accordo con Luca quando dice che non conta. Scusa, ma se fuori nevica e ci stanno 2 gradi sotto lo zero, a me non va di cenare con arance o banane. Preferisco una minestra calda o comunque un piatto caldo. Chiaro che vivendo 365 giorni l’anno sotto il sole, con angurie disponibili sempre, indossando sempre e solo pantaloncini e infradito, allora si in qual caso mi nutrirei di sola frutta.

    Discorso calorico: non riesco a esprimermi. Ho provato in passato un periodo 100% crudista. Mi trasformai in uno scheletro. Adesso ho trovato un mio equilibrio e pur rimanendo magro, sto comunque bene. Anche da un punto di vista estetico. Il che ha una notevole importanza se pensiamo che poi il nostro aspetto e come pensiamo di apparire, ha un ritorno non trascurabile sulla nostra psiche e quindi in generale sul nostro benessere.
    Ci sono però stati dei periodi in cui paradossalmente mangiavo più di ora, ma comunque non riuscivo a superare una certa soglia per quanto riguarda il peso corporeo. Questo mi fa pensare che effettivamente le calorie abbiano si importanza, ma comunque relativa. Altrimenti in quei periodi sarei dovuto ingrassare parecchio.

    Rispondi
    • Luca

      Francesco l’istinto è la nostra unica e vera guida, non ci sono altre vie, lo si deve ALLENARE, ho spiegato tutto nei miei commenti precedenti.
      L’ambiente in cui viviamo fa la differenza solo se viene a mancare il nostro cibo d’elezione, e purtroppo ci si deve adattare, vale il discorso della sopravvivenza che ho fatto precedentemente, se invece abbiamo a nostra disposizione il nostro cibo d’elezione, dovunque ci troviamo è sempre e solo con esso che il nostro corpo può funzionare nel migliore dei modi, milioni di anni di adattamento non si cancellano così facilmente, il nostro carburante rimane sempre lo stesso.
      Pure sul discorso calorico mi sono già espresso chiaramente nei miei commenti precedenti, è tutto più chiaro di quanto possa sembrare. Oltre che estremamente LOGICO.

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  17. Nadia

    Valdo cosa pensi su denti devitalizzati?
    Te lo chiedo è spero che sarai così cortese da dirmi qualcosa in merito.
    Ho il sospetto che un dente che mi è stato devitalizzato da pochi mesi mi inizi a dare problemi.
    Devitalizzato e ricoperto .

    All’inizio mi ha dato subito problemi, fin dal giorno dopo finito il lavoro, quando mangiavo zuppe calde vedevo le stelle, è andato avanti un mese così circa e poi mi sono decisa a tornare dal dentista che mi informa di aver devitalizzato solo due canali perché il terzo complicato da lavorare e quindi ancora vivo.
    Decido di aspettare e questo male passa ogni volta che mangiavo su cibo caldo.
    Ora però mi accadono cose strane, ho iniziato con dei mal di testa mai avuti, brividi e ossa dolenti, addirittura mi è gonfiata una caviglia ( non ho preso botte) e febbre che sembra non sfogare se ogni tanto e dura poco.
    Vorrei sottolineare che seguo scrupolosamente tutti i tuoi consigli ed è da maggio scorso che non mangio più carne,pesce,latte e tutti i suoi derivati,farine bianche, zucchero ecc…GRAZIE!

    Rispondi
    • Nadia

      Dimenticavo….avrei tutta l’intenzione di farmelo strappare via!

      Rispondi
  18. arvo

    @Nadia, Valdo non legge i commenti e le conviene dunque scrivergli direttamente al suo indirizzo mail. Per il poco che conta il parere di un frequentatore del sito, i denti sono un altro problema di non facile soluzione. Un dente solo parzialmente devitalizzato è in qualche maniera ancora un corpo vivo, che però si porta dietro i problemi della sua storia precedente. Se devitalizzato completamente diventa un corpo morto e dopo un pò l’organismo lo tratta come un qualsiasi corpo estraneo. Mettendo cioè in atto tutte le relative precauzioni, tra le quali l’inizio del “rifiuto”, con tanto di infiammazione e col pericolo di infezione. I canali radicolari hanno una morfologia particolare, complessa e studiata con tutte le tecniche d’avanguardia possibili, senza che siano univoche le conclusioni sul cosa fare o non fare nei casi come il suo. Anche perché l’odontoiatra, prima di metterci le mani, non può sapere con precisione il numero effettivo di canali radicolari presenti, tra radice e il resto dei componenti e tutto il resto, tipo camera pulpare, orifizi ecc.. La disinfezione obbligatoria, per farla breve, secondo alcuni non è mai realmente sufficiente e i problemi si manifestano inevitabilmente in seguito.
    Io al suo posto mi farei devitalizzare completamente il dente, ma tenendo d’occhio situazione e sintomi. Pronto poi (purtroppo) a farmelo togliere se i dolori persistono. C’è poi tutto il discorso della buona alimentazione….
    Importante anche sentire più pareri. Ci sono anche medici incompetenti, specie in odontoiatria e possono fare danni notevoli.

    Rispondi
    • Nadia

      Ti ringrazio infinitamente Arvo, ora come ora sono quasi certa che lo toglierò perché l’inizio del mio star male è dovuto a questo dente.
      Ho letto molto su denti devitalizzati e morti in bocca,io ne ho altri ma nessuno di questi mi ha dato problemi o li sento pulsare come questo.
      L’unica cosa che mi secca è che ho sofferto molto nella devitalizzazione e incapsulamento,e al pensiero che non è servito a niente…
      Grazie gentilissimo.

      Rispondi
  19. arvo

    @Andrea,non so se sei il veterinario che scriveva qui tempo fa. Purtroppo anche io ho dubbi pesanti sul questa famosa prova del nove. Il punto cruciale è a mio avviso il seguente. Non esiste una scuola, qualsiasi, compresa la medicina moderna e convenzionale, che neghi il sistema immunitario. Tutti lo ammettono. Allora è chiaro che il medico di fronte all’affermazione di Valdo risponderà che se stai a digiuno e riposo, il sistema immunitario farà il suo lavoro. Tutto dipenderà dalla sua forza. Poi il medico ti vorrà rifilare le sue medicine per accorciare i tempi e allora qui per me Valdo ha mille ragioni. Persino Hamer, che pure ridimensiona l’importanza del sistema immunitario a favore del cervello, ammette comunque un sistema difensivo. Per concludere, la famosa prova del nove non sarà mai presa sul serio da nessun’ altro. Questo fatti salvi eventuali casi non andati a buon fine, dove cioè le cose prendono una brutta piega.

    Rispondi
    • Andrea

      Si, sono il veterinario. Prova del 9 fatta da alcuni miei pazienti che hanno fatto una brutta fine nonostante le inutili cure dell’ultimo minuto. Ovviamente l’ultima frase mostra lo spirito di questa “prova del 9”.
      Comunque un conto é parlare di un individuo in salute con la febbre e mi pare ovvio che torni in salute altrimenti ci saremo estinti! Un altro sono malattie anche non febbrili in giovani o anziani o individui defedati o con condizioni di partenza non ottimali e qui il digiuno, specie se prolungato, favorisce l’exitus.
      Mi chiedo, però, che cosa dovrebbe dimostrare una prova del genere se non che ogni caso é a sé stante. Questo è il grande problema di ideologie e protocolli e cioè che siano tutti uguali e che 2+2 faccia sempre 4.

      Rispondi
  20. arvo

    @Luca, volevo solo precisare che per me il tuo discorso non è da respingere in toto e ci sono in esso molte valide ragioni. Le mie obiezioni sono avanzate solo perché non condivido completamente tutto. Questo giusto per non avere equivoci che stravolgano i termini della questione.
    La mia esperienza, come già detto, ricalca molto quella di Francesco Paris. Poi nel campo delle opinioni c’è posto per tutti…..credo. Ciao.

    Rispondi
    • Luca

      Ciao Arvo, ok, purtroppo tutte le nostre difficoltà sono dovute alla quasi perdita dell’istinto, se ce l’avessimo ancora puro come l’abbiamo avuto per milioni di anni sarebbe tutto molto più facile da comprendere. Il nostro cibo d’elezione è sempre e solo la frutta, se ci siamo ritrovati a mangiare altro è stato solo per questioni di sopravvivenza in mancanza del nostro cibo d’elezione, e questo non vuol dire che il nostro istinto non è affidabile, anzi, se manca il cibo migliore ci porta verso quello meno dannoso, ma sempre e solo se manca quello d’elezione, sul quale non si dovrebbero avere dubbi.

      Rispondi
      • Arvo

        Impossibile essere del tutto d’accordo . La tua è una semplificazione che non tiene conto di tanti altri fattori e componenti della compagine umana. Principalmente la psiche. In questi anni sono stato in contatto privato con molte persone e ne ho sentite di tutti i colori. Le persone che si portano dietro un trauma o componenti psichiche inconsce,non riescono spesso a venirne fuori con la semplice alimentazione e quello che tu chiami istinto assume spesso il carattere di un coacervo inestricabile di impulsi diversi, spesso del tutto contraddittori. Questo per dire,senza entrare in nessun particolare privato,che le cose sono spesso più complesse di quel che sembrano.
        Si potrebbero dire mille cose, ma l’ organismo umano è legato a doppio filo anche al proprio ambiente,alle particolarità che lo distinguono,alla propria storia. Ogni teoria massimalista porta con sé tante semplificazioni che non rendono bene conto della complessa realtà. Intanto però il problema della magrezza eccessiva resta e nessuno è in grado di spiegarlo fino in fondo. Mi pare che si sia partiti da questo.

        Rispondi
        • Luca

          Ciao Arvo, hai ragione sulla componente psiche, infatti essa è inclusa nel discorso di sopravvivenza, purtroppo l’ambiente non adatto a noi influenza anche la nostra psiche, è tutto un groviglio molto complesso, non possiamo essere in grado di capire con la ragione tutto ciò, ma niente toglie che l’istinto conta sempre di più di essa, se così non fosse, non avremmo scampo, visto che la ragione l’abbiamo sviluppata solo di “recente”, se equiparata al nostro istinto, e noi siamo gli stessi di milioni di anni fa, non siamo cambiati, anche se l’ambiente non adatto a noi ci ha deviato dalla nostra natura fisica e psichica, non annessi adattamenti fisici e psichici.
          Per quanto riguarda l’eccessiva magrezza, sono stato chiaro mi sembra, l’ho spiegato nei commenti precedenti, lo si diventa solo quando ci si alimenta con cibi non adatti a noi, semplicemente perchè non ha senso che la Natura ci abbia difettato in tal modo da rischiare problemi di salute con il nostro unico cibo d’elezione, come potrebbe essere altrimenti? Certo che una volta che ci si alimenta del nostro giusto carburante il corpo si deve riadattare, e nel frattempo può verificarsi un eccessiva magrezza, ma difficilmente ciò implicherà problemi di salute, col tempo il peso si aggiusta così come è stato programmato dalla Natura, non ha senso che ci siano individui scheletrici ed individui obesi pur alimentandosi dello stesso giusto carburante, siamo sì unici individualmente, ma non nel funzionamento del nostro corpo, quello è uguale per tutti, anche perchè non avrebbe senso il contrario, lo scopo della Natura è quello di farci stare in salute, non quello di togliercela.

          Rispondi
  21. Eleonora

    Non capisco perché ci si ostini tanto a portare avanti la questione dell’istinto! Ci tengo, ad aggiungere, e solo per quanto riguarda l’istinto, che questo, a livello atavico, s’intende, mica è’ sempre presente e sviluppato in tutti: e’ un po’ come andare avanti con la propria vita, anzi, trascinarsi con essa, senza rendersi conto di non viverla pienamente da “vivi” ma da “zombi”, e quindi, di quale istinto si potrebbe parlare per questi che sono in molti? È’ solo la coscienza, a parer mio, e non l’istinto, che poi ti fa compiere scelte importanti. L’istinto è importante perché potrebbe in qualche modo “darti una dritta”, ma c’è’ anche l’istinto, invece, che ti porterebbe a buttarti sopra a una torta, se te la mettono davanti, e magari sei a dieta, e goloso, e quindi agisci …..d’ istinto! E allora?

    Rispondi
    • Luca

      Eleonora, e rileggi bene tutti i miei commenti trovi tutte le risposti che cerchi, sono io che non capisco come sia così complicato comprendere certe cose LOGICHE.

      Rispondi
  22. Arvo

    Tra l’altro non si capisce perché l’uomo che un tempo mangiava alla perfezione abbia poi perso l’ istinto e quindi fondato e creato le grandi civiltà.
    Questo presunto radar infallibile è venuto meno e così l’ uomo si è evoluto. A me pare una sorta di infatuazione romantica che ha un fondo di verità, ma non è TUTTA la verità. Ci sono gruppi e comunità che credono fermamente di seguire il loro vero iter naturale e altre che lo credono altrettanto ma fanno cose diverse. Chi ha ragione? Quelli della paleodieta credono per es di seguire la loro vera inclinazione umana, dunque un istinto così come lo immagina Luca.
    A mio parere si può parlare di intuito,che spesso ci azzecca ma non sempre. E sta a metà tra istinto e coscienza. Troppa la complessità per individuare un radar infallibile che ci guidi. Credenze radicate sembrano suggerire la verità ed è facile scambiarle per istinto. Idem per i desideri profondi. Vero invece,a mio avviso,che l’ uomo è biologicamente “sincronizzato” con il suo cibo d’ elezione,ma niente di più.

    Rispondi
    • Luca

      La perdita dell’istinto è cominciata secondo me dalla scoperta del fuoco, perchè con esso è iniziata la nostra deviazione alimentare e di conseguenza ne è derivata anche quella psichica… poi il tempo ha fatto il suo corso e ora ci ritroviamo come siamo… e la ragione che ha preso il sopravvento ha fatto il resto… e addio all’istinto.
      E’ vero che la scoperta del fuoco ci ha salvato, almeno così si dice, ma non si può negare che è stata anche l’inizio di tutti i nostri guai fino ai giorni nostri, solamente perchè l’uomo non è stato capace di ritornare alla sua Natura una volta finiti i tempi di carestia.

      Rispondi
  23. Angelo

    Biologicamente l’uomo è dotato di un istinto che è il retaggio della sua impronta animalesca e che riguarda la sopravvivenza,la fame, la sete ed il sesso. Gli impulsi corrispondenti non hanno niente di intelligente e sono automatici. Vedo una donna nuda e reagisco d’istinto. Poi regolo il mio comportamento in base alla coscienza, all’intelligenza consapevole, all’educazione e così via. Ciò garantisce la riproduzione umana, ma può essere che per soddisfare la pulsione innata io faccia cose che mettano a rischio la mia stessa esistenza, cosa che talvolta accade. Incontro segretamente una donna e poi finisco per trovarmi di fronte al marito geloso col fucile caricato a pallettoni. Caratteristica dell’istinto è che difficilmente trova soddisfazione dirigendosi verso oggetti diversi da quelli per i quali è programmato e dunque se vi fosse stato un istinto così come descritto da Luca, l’uomo non lo avrebbe potuto abbandonare. Questo a grandi linee in biologia. Evidentemente lui chiama istinto qualcosa d’altro ed è tutta una questione di terminologia.

    Rispondi
    • Luca

      Angelo hai fatto un bel discorso, ma l’istinto è e rimane incorporato in noi, e se l’uomo va verso altro, è solo perchè viene ingannato dal cibo lavorato, ti assicuro che una volta imparato ad ascoltarlo, si prova soddisfazione dirigendosi solo verso il nostro UNICO alimento d’elezione, ma cosa c’è di difficile da capire? Sto ripetendo sempre le stesse cose.

      Rispondi
      • Francesco Paris

        Luca, non c’è nulla di difficile da capire. Semplicemente devi accettare che c’è chi ha opinioni differenti dalle tue. Giuste o sbagliate che siano. Nessuno detiene la verità assoluta.

        Rispondi
        • Luca

          Ciao Francesco, con quella frase non era mia intenzione sostenere che la verità la detengo io, l’ho specificato pure nel mio ultimo commento che nessuno può avere la certezza di tutto, essendo che la ragione spesso non ci dà risposte, l’istinto invece, se imparassimo ad ascoltarlo, ce ne darebbe molte, volevo solo far presente che sto ripetendo sempre le stesse cose e mi si fanno domande alle quali ho già risposto con le mie osservazioni, se poi, nonostante le risposte alle domande ci siano, le stesse domande le ci si continua a fare, allora mi chiedo cosa ci sia di difficile da capire… ma per il fatto che ho già risposto, non per il fatto che la verità la detengo solo io!

          Rispondi
  24. Angelo

    Forse non ci siamo capiti o più semplicemente tu non sei più disposto a rifletterci. Ormai è divenuta per te questione d’orgoglio e vuoi a tutti i costi tenere il punto. Mi limito a dirti questo e poi stop. Ammetterai che tra gli unici istinti riconosciuti dal mondo della cultura e della conoscenza umana e quello che tu definisci nello stesso modo, c’è una differenza grande. E’ chiarissimo che non sono la stessa cosa. E allora bisogna che qualcuno cambi i termini. Non possiamo denominare “ghiaccioli” sia i ghiaccioli che la panna montata. Capisci che altrimenti si crea confusione. Uno dei due termini è sbagliato e fuori luogo. Esiste, sia pur discusso, un istinto di morte riconosciuto da ogni cultura, che si manifesta con un impulso all’autodistruzione. Basta documentarsi o eventualmente se questo non è di tuo gradimento, basta confutare in modo credibile la sua esistenza. Ma una volta riconosciuto, salta subito agli occhi che non ha niente a che vedere con quello che dici tu. Dunque insistere a chiamare ghiacciolo la panna montata, per restare nella metafora,non fa altro che creare confusione e dare l’occasione ad altri di contraddirti.Spero che almeno questo ti sia chiaro. La facoltà umana che ipotizzi tu non ha nulla a che fare con un istinto o meglio non ha niente in comune con quello che il mondo intero intende con questo termine. A questo punto però la discussione è diventata sterile. Vedi tu.

    Rispondi
    • Luca

      Ciao Angelo, non so se sto utilizzando un termine errato, certo è che il senso di ciò che dico sarebbe di una semplicità incredibile se lo si accettasse una volta per tutte… veramente io non riesco a capire come si possa pensare di avere un istinto che ci indirizzi verso il male (se non viene INGANNATO!), e l’esempio che fai tu della morte fa parte dell’istinto ingannato in questo caso dalla psiche diventata vulnerabile (per chissà quale trauma tra gli innumerevoli che ci affliggiamo tra ambiente non consono a noi, problemi finanziari non consoni a noi, problemi famigliari non consoni a noi, e chi più ne ha più ne metta), così come accade per il corpo accade anche per la mente, se deviamo dalla nostra Natura ci possono assalire innumerevoli patologie che siano mentali o fisiche, e a quel punto è ovvio che l’istinto non conti più niente, essendo deviato di conseguenza esso stesso… ma se uno va verso ciò che la Natura ha programmato per lui, non ci sarebbe bisogno di studiare psicologia o filosofia per capire come, dove e di cosa dobbiamo vivere per avere la salute… si complicano tanto le cose, ma alla fine la risposta è sempre la stessa ed è di una semplicità incredibile: l’Istinto, se non deviamo dalla nostra Natura psichica e fisica, è e rimarrà sempre lo stesso per tutti, così come è stato per milioni di anni, tutte le varie complicazioni sono dovute ad una o più nostre deviazioni… ed avere un istinto inaffidabile in questi casi è quanto meno il minimo che dovremmo spettarci… ed invece di colpevolizzare esso si dovrebbe colpevolizzare la nostra deviazione… altrimenti si pretende un po’ troppo dalla Natura, che purtroppo non aveva previsto tutte le innumerevoli deviazioni che nel tempo ci siamo creati… anzi, dovremmo meravigliarci del fatto che nonostante tutto siamo ancora vivi, dopo che abbiamo distrutto quasi tutto ciò che la Natura ha programmato per noi, compreso il nostro stesso corpo, solo Lei può sapere quanti sforzi faccia ogni giorno per tenerci in vita.

      Rispondi
      • Andrea

        Il discorso sarebbe stato interessante se fosse stato portato avanti con molta meno saccenza e superbia.
        Chi si occupa di comportamento ci mette anni di studi ed esperimenti per capire quale comportamento sia innato e quale invece sia frutto dell’apprendimento. Penso che ormai nell’uomo l’ultimo istinto puro rimasto sia quello del bambino che cerca il seno materno. Tutti gli altri sono quasi del tutto “inquinati” da fattori esterni, alimentazione compresa. Un inquinamento, però, che ci ha favorito dal punto di vista evolutivo.
        Chi l’ha detto che l’alimento “innato” dell’uomo sia la frutta? Pensi davvero che la carne abbia iniziato uno solo per poi divulgare il verbo? Io sinceramente non credo. Basta pensare, tra l’altro, che pure lo scimpanzé integra con insetti e piccoli animali.

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        • Devis

          Al fine di dimostrare quale sia effettivamente il cibo più appropriato per l’uomo, si è spesso confrontata l’anatomia dei diversi animali. La differenza fra i carnivori e gli erbivori è molto netta, mentre i frugivori possiedono una morfologia particolare che in un certo senso manifesta il maggiore potere di adattamento di questa specie. E’ evidente che se un animale carnivoro viene forzato a mangiare come un erbivoro e quest’ultimo come un carnivoro, in tempi ristrettissimi ambedue si ammalano e muoiono. Questo probabilmente non succede con gli animali frugivori, a dimostrazione della loro maggiore capacità di adattamento, almeno per come la vedo io. Fermo restando che in tutta evidenza il cibo specifico per questa specie rimane la frutta.

          Rispondi
          • Luca

            Devis, io credo che questa nostra immensa capacità di adattamento non debba essere utilizzata per farci del male, non credi? Qualunque veleno, di qualunque potenza, è in grado solo di toglierci la salute… invece che giocare con essa con la scusa che siamo capaci di adattarci (a spese della salute) dovremmo approfittare di tale capacità solo in caso di sopravvivenza, così come è stato programmato dalla Natura… chi crede di poter continuare a vivere in salute pur deviando da essa, andrà presto o tardi verso la sua fine… purtroppo spesso i doni che ci ritroviamo li usiamo nel modo sbagliato, facendoci così più male che bene.

        • Luca

          Arvo, io invece penso che il discorso sarebbe stato molto più interessante e costruttivo se si fosse prestata più attenzione alle risposte avute, piuttosto che al fare sempre le stesse domande… la superbia e la saccenza non fanno parte del mio carattere, ma se mi si fanno domande alle quali ho già dato una risposta, mi chiedo cosa ci sia di difficile da capire, se veramente credi a quello che hai detto, mi rassegno, ma sappi che fai un grande torto alla Natura, alla sua intelligenza e alla sua straordinarietà in confronto alla “misera” ragione dell’uomo. Io credo di aver dato delle risposte a molte delle domande che mi sono state poste, poi non è mia intenzione pretendere che le accettiate, ma visto che ve l’ho date, mi aspetto almeno che non mi si facciano le stesse domande… e consiglio a chi ha ancora dubbi sull’efficienza del nostro Istinto, sull’intelligenza della Natura e sulla superiorità di questi in confronto alla nostra “misera” ragione che ci ha portato più guai che benefici (è inutile fare il discorso dell’evoluzione, perchè se ci si riflette bene e si fanno un paio di conti ci si rende conto dei problemi che essa ci ha procurato col tempo, non essendo stati in grado noi, per via della sua “recente” comparsa in confronto al nostro innato Istinto, di dominare) di avere avere invece più fiducia in loro, e meno nella ragione… questo è quello che penso e quello che sto continuando a dire in continuazione… se manca questa fiducia, mi chiedo quale colpa abbia mai la Natura, che non solo deve sopportare tutte le nostre deviazioni e maltrattamenti, ma deve pure essere considerata inferiore alla nostra intelligenza… veramente è il colmo… quando invece dovrebbe solo essere ringraziata ed ammirata per come è in grado, nonostante tutto, di tenerci ancora in vita… fatevi meno domande ed ascoltate di più il vostro innato istinto, questo è il consiglio che mi sento di darvi e comprende in se tutte le risposte alle vostre domande, lodate l’intelligenza della Natura, non offendetela considerandola inferiore alla ragione, essa usa la ragione molto più e molto meglio di noi, e a mio avviso, si dovrebbe ritenere saccente e superbo chi crede di essere più intelligente della Natura, perchè, sempre a mio modesto avviso, vuol dire che non ha capito proprio niente della sua immensa superiorità.

          Rispondi
          • Luca

            Mi sono sbagliato, volevo riferirmi ad Andrea e non ad Arvo con questa risposta.

          • Andrea

            Scusa Luca ma hai concetto di natura che è simile a quello di Madre Natura dei Puffi!
            L’evoluzione ha portato enormi vantaggi che non sto nemmeno ad elencare perchè sarebbe stupido e se stai seduto al caldo davanti ad un pc con la dispensa piena di frutta arrivata da migliaia di km da qua credo tu me ne dia ragione.
            Qua sei tu che non capisci cosa ti si scrive. Quando ho scritto che la ragione supera la natura?! Al di là che sia una frase totalmente senza senso (o logica, dato che ti piace questa parola!) ma io non ho mai parlato di “ragione”.
            La differenza sostanziale tra noi e gli altri animali è proprio la possibilità con la parola e tutti gli altri mezzi di comunicazione di “tramandare” il nostro sapere. Gli altri animali (ad eccezione di qualche primate) non lo possono fare. Ovvio che tutto ciò si è tradotto in milioni di anni in perdita di quello che era. Credo che tu ti vesta con degli abiti di cotone o lana o acrilico (quello che è) e che non vada più “nudo a caccia di marmotte”. O sbaglio? Il concetto di nudità e vergogna è esso stesso una “contaminazione”. La cottura del cibo è un’altra.

          • Luca

            Andrea il mio concetto della Natura è quello che essa ne sa molto più di noi, punto e stop, ma se si vogliono complicare le cose per non capire questo semplice ed ovvio concetto non ci posso fare niente.

            Vedi che non si leggono attentamente le risposte ricevute? Io non ho mai detto che l’evoluzione sia stata inutile, ho detto che non siamo stati in grado di dominare ciò che ne è derivato, cioè la ragione, perchè in caso contrario non ci faremmo tutte ste domande e non saremmo colmi di problemi che minano la nostra stessa esistenza, non credi?

            Non l’hai scritto a chiare lettere, ma, posso sbagliarmi, è quello che traspare dalle tue parole… altrimenti non avresti tutti sti problemi a fidarti del tuo innato Istinto, o sbaglio?

            Se uso certe parole non è certo perchè mi credo superiore, ma solo perchè, per me, tutto ciò è LOGICO.

            La differenza che ci contraddistingue dagli altri animali, ripeto, non è certo quella di possedere una ragione superiore all’istinto, ma semmai quella di poterci evolvere in modo molto più elevato… ma purtroppo l’uomo non ha compreso il senso di ciò, ed ora siamo quello che siamo, colmi di problemi e deviazioni dalla Natura che nessun altro essere vivente potrebbe anche solo immaginare.

            Ripeto di nuovo, e spero per l’ultima volta, precisando che questo è il mio pensiero e non la verità assoluta, che l’evoluzione sarebbe potuta essere per noi una benedizione, ma che non siamo stati in grado di dominare… e tra i pochi vantaggi che ci ha portato, ci ha portato anche molti svantaggi, fino al rischiare la nostra stessa estinzione e quella del pianeta intero, vedi tu se sia il caso ancora di elogiare questa evoluzione.

          • Andrea

            Che tu non sia un filosofo lo avevo capito e credo non solo io.
            Ormai la discussione è arrivata ad un punto tale che non si può far altro che darti ragione.
            Quando devo fare una scelta valuto vantaggi e svantaggi. Quando in una scelta gli svantaggi sono molti e i vantaggi pochi, scelgo l’altra. Ora, se l’evoluzione ha portato molti svantaggi e pochi vantaggi, perché non vivi nudo in una grotta gloriandoti del solo cibo offerto da madre terra?
            Ciao

          • Luca

            Andrea, che io sia o non sia un filosofo, non capisco adesso cosa importi… non è studiando che si ottengono certe risposte, ma a quanto pare non riuscite ad accettare ciò… che senso abbia affermare certe cose proprio non lo capisco… ma tralasciamo.
            Andrea, purtroppo non sono il solo essere umano esistente su questo mondo, e non posso di conseguenza fare ciò che dici, per il semplice fatto che molti dei nostri problemi sono causati dalla sovra popolazione, quello che posso fare è limitarli il più possibile, e se credi veramente che quei pochi vantaggi (che comunque avremmo potuto benissimo ottenere anche senza auto-distruggerci come stiamo facendo) che abbiamo ottenuto valgano di più di tutti gli svantaggi che ne sono conseguiti, beh, mi sa che sia inutile continuare a parlare.

  25. arvo

    Come al solito la situazione è ben più complicata. E le grandi civiltà? E le grandi filosofie ( che anche Valdo cita spesso, tipo Seneca o Pitagora), i grandi sistemi di pensiero? Chi li ha creati, l’istinto? Sforni un miscuglio di mezze verità romantiche scambiate per la verità intera.
    Poi ignori il rapporto reciproco tra i vari istinti accertati e conclamati. E tra questi e la coscienza.
    Quando un essere umano dona la propria vita per salvarne un’altra…dov’è l’istinto? Quando un genitore si toglie il pane di bocca per sfamare un figlio, dov’è l’istinto? Quello alla tua autoconservazione è assolutamente certo, eppure in certi casi viene messo da parte per scopi positivi determinati dalla coscienza e dalle idee.
    Stamattina invece è uscita la bionda per la solita passeggiata col bimbo in carrozzella. Ecco…mi sono girato d’istinto. Poi mi sono anche accorto che nel vicinato c’erano molti istinti in osservazione. E così sarà finché il marmocchio non sarà in grado di camminare da solo.
    Buona domenica a tutti.

    Rispondi
    • Luca

      Arvo le grandi civiltà, filosofie e sistemi di pensiero fanno parte dell’uso della ragione, a mio modesto parere, e non dell’istinto, e si sono evolute infatti solo di “recente” se le paragoniamo all’evoluzione del nostro istinto che è innato in noi da milioni di anni, solo questo dovrebbe sminuire e di molto la superiorità della ragione in confronto all’istinto, ma a quanto pare non basta… e si vogliono complicare le cose… ma la risposta sarà sempre la stessa, sempre a mio modesto parere.

      Quando un uomo si sacrifica per un altro essere umano si parla di istinto di auto conservazione della specie, e non del singolo individuo, ed è l’ennesima dimostrazione dell’immensa intelligenza della Natura, che fa sì che non si salvi solo un individuo unico, a scapito magari di un altro che possa portare la specie a continuare ad esistere, così come accade nel caso in cui un genitore dà la sua vita in cambio di quella del figlio… è tutto programmato dalla Natura, niente di più semplice ed allo stesso tempo geniale, dettato sempre e solo dal nostro innato Istinto.

      Gli istinti determinati dalla coscienza e dalle idee non sono istinti creati dalla Natura, ma dall’uomo in base alla sua istruzione, non centrano niente con il vero ed unico Istinto di cui parlo io, quello che ci guida verso la salute e/o verso la conservazione della specie.

      Rispondi
      • Devis

        No, non credo che sia una giustificazione per indulgere in deviazioni sistematiche dalla strada maestra. Era solo una riflessione su quanto accennava Andrea in merito alle usuali o episodiche “integrazioni” dello scimpanzé. Il leone dal canto suo non si metterà mai a brucare erba, come la mucca non cercherà mai di integrare l’erba con piccoli animaletti.

        Rispondi
        • Luca

          Ok, Devis, sono contento che la pensi così, vuol dire che finalmente si sta dando il giusto valore al nostro innato Istinto, che ci porta sempre e solo verso il nostro meglio, al contrario, spesso, della ragione.

          Rispondi
          • Devis

            Comunque il discorso rimane abbastanza complesso, ragion per cui sono poco incline ad adottare posizioni troppo nette. Anche Valdo non crede nell’esistenza di schemi validi universalmente, e questo proprio per il fatto che vivere nella società moderna determina il manifestarsi di una serie infinita di variabili che complicano le cose assoggettando ogni individuo in modo diverso e ne limitano il potere di centrare sempre le scelte più corrette. Ovviamente questo non vuol dire, come già detto, di essere motivazione valida per scivolare nel qualunquismo e farci sballottare da ogni spiffero di vento, dalla “moda” del momento. Certamente se non si coltiva sempre un po’ di rigore, si rimarrà sempre in balìa delle circostanze avverse.

          • Luca

            Certo Devis, pure per me il discorso è molto complesso, ho espresso solo il mio pensiero in proposito, poi solo la Natura ha le risposte certe ad ogni domanda, noi possiamo solo riceverle da essa, perchè noi, in confronto a Lei, non siamo niente. Lei ci ha creato e non spetta a noi decidere quale sia il modo giusto di comportarci, al contrario l’Istinto, quello dettato dalla Natura, può rispondere a molte delle nostre domande, alle quali la ragione da sola non potrà mai rispondere. Quello che dico sembra chissà cosa, sembra quasi un trattato di filosofia, ma vi assicuro che non sono ne un filosofo, ne un poeta, ne niente, quello che dico mi viene dal cuore ed è quello che sento nel profondo, di una semplicità impressionante. E non si tratta di seguire uno schema fisso, si tratta di seguire l’Istinto, dopo averlo disintossicato da tutto ciò che lo può ingannare, ed avere fiducia in esso… niente di più. Se non si ha fiducia nell’Istinto, non si ha fiducia nella Natura e se non si ha fiducia nella Natura non si può pretendere di trovare le risposte che si cercano. Perchè solo Lei può darcele… la ragione dovrebbe essere un qualcosa in più che ci dovrebbe solo servire per assecondare la Natura, non per andarle contro, ciò che invece purtroppo accade spesso.

      • Arvo

        Gli istinti creati dall’ uomo? Che confusione. E pensare che basterebbe aprire un vocabolario.

        Rispondi
        • Luca

          Arvo, la confusione, renditi conto che la state creando voi e non io, semplicemente perchè non volete accettare la superiorità della Natura… se poi si sbagliano i termini e ci si attacca a questo per complicare le cose, non ci posso fare niente… alla fine il concetto sarebbe talmente semplice che lo capirebbe anche un bambino, e non intendo offendere nessuno dicendo ciò, voglio solo far capire quanto la mente possa complicare le cose quando non si riesce ad aprirla, cosa che i bambini invece riescono a fare… perchè si da così tanta importanza alla ragione? Ma credete davvero che siamo diversi dagli altri animali che non ce l’hanno? Funzioniamo tutti allo stesso identico modo, la ragione è solo un qualcosa in più, un dono che purtroppo non siamo riusciti ad utilizzare senza distruggere la nostra Natura, non dev’essere messa al di sopra di essa. E’ talmente semplice questo concetto, che non capisco perchè non lo si voglia accettare e si vogliano complicare le cose rendendole senza senso.

          Rispondi
  26. Angelo

    @Arvo Una domanda: per caso la bionda di cui parlavi, si lamenta pure della scarsità degli alimenti che gli passa l’ex marito? Mi sta sorgendo un dubbio.

    Rispondi
    • Arvo

      No tranquillo,si veste poco ma ha quasi tutto firmato. Non credo se la passi tanto male.

      Rispondi
  27. Devis

    Certo, non ho niente da obiettare a chi esprime vigorosamente una fervida convinzione che “proviene dal cuore”. In tutta evidenza il percorso rigoroso che stai perseguendo ti sta premiando generosamente, e ne sono ben felice. D’altra parte, quando si ha la capacità di elevarsi e distaccarsi completamente dal “sudiciume” gastronomico, in cui molti rimangono in vari gradi “beatamente” impantanati, è legittimo aspettarsi prima o poi di ottenere la giusta ricompensa, che si manifesta probabilmente anche con una maggiore acutezza e limpidezza di pensiero, cosa che comunque non si traduce automaticamente nella capacità di formulare asserzioni indiscutibili, e su questo concordi anche tu.
    Peccato però, che per molti altri le cose non sono andate per il verso giusto, e si sono trovati costretti, forse a malincuore, a fare qualche passo indietro.
    Comunque è inutile tentare di appigliarsi alle esperienze negative per screditare questo o quel sistema, proprio in virtù dell’esistenza di esperienze anche di segno opposto.

    Rispondi
    • Luca

      Devis, sono contento che almeno tu sia riuscito a cogliere il senso di ciò che sto continuando ad affermare, in ogni caso sappi che pure io non sono ancora giunto, e non so se ci riuscirò, ad alimentarmi del solo nostro cibo d’elezione, comprendo ancora le patate e raramente cereali integrali senza glutine, sta ad ognuno di noi capire se e quando è meglio fare il passo successivo, ma questo ovviamente non contraddice ciò che sto continuando a dire… almeno per quanto mi riguarda.

      Rispondi
      • Devis

        Ah, pensavo che eri quasi fruttariano! Non fa nulla, mangiare patate e qualche volta cereali non è di certo uno scandalo!:)
        Convengo che è sempre importante mantenere un certo equilibrio, e possibilmente tentare di innalzare il senso di benessere provando a modificare le nostre abitudini, non solo dietetiche.

        Rispondi
        • Luca

          Sì Devis, purtroppo ancora non sono giunto a quel traguardo, chissà ce ci riuscirò, pero d’estate il discorso cambia, ho fatto già due estati a sola frutta, e sono stato benissimo, è l’inverno che ce frega purtroppo! 🙂

          Condivido le tue ultime righe.

          Rispondi
          • Luca

            Mi correggo: l’Inverno frega a me, che ancora non riesco a farmi bastare la frutta che c’è a disposizione, ma in molti ce la fanno pure d’inverno, magari un giorno me la farò bastare pure io quella disponibile d’inverno, ancora ne ho di strada da fare! 🙂

  28. Antonio Armando

    Fantastico ragazzi! Siamo partiti dal sottopeso di Arvo e siamo finiti con lo “scannarci” disquisendo su istinto e ragione.
    Vorrei raccontarvi l’esperienza che sto vivendo in questi giorni.
    Dopo una notte di influenza tra il 5 ed il 6 gennaio uu.ss., alla ripresa della solita routine, un po’ per pigrizia ed un po’ perché non mi sentivo ispirato, ho ridotto l’apporto di verdura cruda ad apertura di pasto, aumentando, nel contempo, il consumo di pasta e pane praticamente fino a venerdì scorso.
    Mi sono anche preso quasi tre settimane di “fermo corsa”, dal 3 gennaio. Agli inizi di febbraio ho ripreso l’attività podistica, limitando le uscite alle giornate di sabato e domenica. In questi tre fine settimana ho avuto modo di rilevare un lento ed inesorabile declino delle sensazioni arrivando alla giornata di ieri, nella quale, corsa durante, ho patito i seguenti fastidi: dolore alla spalla sx (iniziato una decina di giorni fa con un torcicollo sempre lato sx, che io avevo addebitato alle due uscite sotto la pioggia), dolore al tallone e tendine d’achille sx, dolore dietro al ginocchio sx che, di fatto, mi hanno reso davvero complicato proseguire. Ad ogni modo, ho chiuso i miei 16 km in un’ora e un quarto.
    Poiché avevo la coscienza che mi puzzava di baccalà, in quanto ben conscio della mia non consona attuale alimentazione, ieri stesso ho deciso di livellarmi nuovamente ai miei standard abituali. Ieri solo frutta e verdura cruda e cotta.
    Stamattina altri 16 km. Stesso tempo. Senza dolori di sorta. Solo la spalla si è fatta sentire un pochino.
    Io non so se sia suggestione, coincidenza o fissazione. Però così è andata. Se nei prossimi giorni la situazione peggiora, vi faccio sapere.
    Ed ho riflettuto molto su tutto quello che avete scritto. E in tutti i vostri interventi ho riscontrato almeno un fattore che ho poi sperimentato sul campo.
    Insieme all’istinto ed alla ragione non sottovaluterei l’ispirazione.
    Il predisporsi psicologicamente in maniera costruttiva nei confronti di un intento, per come la vivo io, può avere il suo peso.
    Scusate se mi sono dilungato.
    Buona domenica a tutti.

    Rispondi
    • Luca

      Ciao Antonio, non è mia intenzione “scannare” nessuno, anzi, solo che quando si rende tutto complicato proprio non me ne capacito, quando sarebbe invece tutto molto semplice… ma vebbè… io credo di aver detto tutto ciò che potrebbe essere utile ai fini del discorso, sta poi a ciascuno decidere se accettare le mie risposte, o trovarne delle altre… ma nel mio piccolo penso di averne date abbastanza… direi che la si potrebbe anche finire qui.

      Rispondi
      • Luca

        Ah, condivido sulle tue ultime righe, l’ispirazione, forse non varrà quanto l’istinto, ma di certo più della ragione… l’ispirazione, come l’istinto (non ingannato), non credo ci abbia mai indirizzati verso il male… anzi… mentre invece l’ultima spesso lo ha fatto e continua a farlo.

        Rispondi
  29. Antonio Armando

    sono d’accordissimo con te Luca. ci piace complicare le cose già fatte!
    forse per darci un senso (Vasco insegna…).
    Il mio “scannarci” era in senso ironico.
    direi che questi vibranti confronti sono forieri di ottimi spunti.
    ben vengano.
    e diamo una mano ad Arvo a prendere qualche chilo!

    Rispondi
    • Luca

      Mi fa molto contento saperlo, Antonio, pure io spero che tutti questi confronti ci aiutino tutti a trovare le risposte che cerchiamo. Che sono lì, ad un passo da noi, anche se spesso non le vediamo.

      Pure io non è che sia grasso… ma quello che conta è come ci si sente dentro… se la salute è ottima e lo stato d’animo pure, direi che è tutto a posto e non si potrebbe chiedere di meglio. 🙂

      Rispondi
  30. arvo

    La verità caro Antonio…..responsabile come sei della mia conversione atletica….è che stasera l’istinto mi spinge verso una bella piadina romagnola, ovviamente vegana. Ma la ragione e la coscienza mi dicono che soddisfare i bisogni impulsivi e compulsivi ci portano verso la disfatta. E così mi faccio un bel frullato di banane e rucola, anche se la combinazione non è il massimo. E’ con la ragione mia e con l’intelligenza di Valdo che ho compreso che la frutta era il nostro cibo d’elezione. Se attendevo l’istinto stavo fresco.

    Rispondi
    • Luca

      Arvo, ma possibile che ancora non capisci? Ma più chiaro di così non si può. L’Istinto viene INGANNATO dal cibo COTTO! Cosa c’è di difficile da capire in questo concetto? Non credo che l’Istinto ti porti verso un campo di grano per assaporarlo crudo e scondito… almeno credo… ma se ancora non si capiscono questi semplici concetti dubito valga ancora la pensa continuare a discutere…

      Rispondi
  31. Luca

    correggo: “… valga ancora la pena di continuare a discutere…” era chiaro comunque, ma io sono pignolo. 🙂

    Rispondi
  32. Antonio Armando

    Luca, tu dici che “se la salute è ottima e lo stato d’animo pure”, è tutto a posto. Condivido.
    Però, se non fossi andato a correre, ieri e oggi, anch’io avrei detto di godere di ottima salute (fastidio alla spalla a parte).
    Solitamente ci vado cauto col dire che sto bene. preferisco dichiarare di stare meglio di quando ero onnivoro standard. quando l’odore di uova e pesce mi mettevano l’acquolina in bocca.
    adesso emanano tanfe insopportabili.
    questione di sensibilità, forse, Arvo.
    potrebbe essere che più si ritorna sensibili e più si asseconda l’istinto?
    non saprei…
    nel frattempo osservo quello che succede al mio organismo, cercando di mantenere una posizione quanto più imparziale e libera possibile.
    perché, di questo sono certo, ho ancora tanto (forse troppo!) da scoprire e “riesumare”.

    Rispondi
    • Luca

      Ciao Antonio, beh ovviamente per stare bene io intendo in tutti i sensi, esercizi fisici inclusi, come per ogni cosa anche questi, se svolti ogni giorno, fanno la differenza. Pure io cerco sempre di muovermi il più possibile, altrimenti ci si atrofizza, e vale sia per la mente che per il corpo.

      Rispondi
  33. arvo

    Antonio non ti confondere. Gli istinti sono molteplici e la lingua italiana è chiara. Con Luca è inutile parlare perché si è incapponito, ma a te posso ripetere che ogni concetto ha i suoi termini. Non posso indicare la luna e chiamarla sole. Capisci che così si fa solo confusione? Non è l’istinto; basta aprire un semplice vocabolario e ti dirà che con questo termine si intende tutt’altro. Luca confonde l’istinto con la natura umana, presunta o reale che sia. Già mettendo le giuste parole facciamo un passo avanti. Per es esiste un istinto umano assolutamente certo, seppur oggetto di discussione, che è l’impulso all’autodistruzione, come già ha ripetuto qualcun’ altro. E’ inconscio e compulsivo. Si può solo frenare e “addomesticare” o sublimare , ma mai eliminare. Si manifesta spesso nell’ambito dell’ambigua natura umana. Gli istinti sono programmati dalla natura e sono dentro di noi, buoni o cattivi che siano. La gelosia è compulsiva, irrazionale e punta l’auto affermazione : dunque istinto di sopravvivenza. Non vi è niente di realmente intelligente dentro un istinto. E’ costituito da un gruppo di automatismi che spesso si contraddicono tra loro. Anche gli uomini che si nutrivano di frutta, cedendo alla brama di possesso potevano magari contendersi l’unico frutto che rimaneva su di una pianta. E magari dandosi una botta in testa. Poi se arriva uno e dice “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, non stimola alcun istinto ma crea una coscienza che tenta di mettere un freno agli istinti primari. E’ l’intelligenza che riconoscendo con precisione qual è la natura umana ti dice che bisogna mangiare la frutta. E l’organismo umano è sintonizzato sulla frutta, nella quale ritrova le vibrazioni e le energie più adatte al suo essere. Tu stesso ha riscoperto la frutta non con l’istinto ma con la comprensione che ti viene dall’aver incontrato Valdo. Il quale è tutt’altro che istintivo. Piuttosto è un filosofo della vita.
    Infine è la tua natura vera che sta emergendo e ti porta a rifiutare il cibo finto. Non l’istinto;non almeno come lo intende il vocabolario della lingua italiana e pure il resto del mondo. Poi se la lucciola la vogliamo chiamare lanterna, allora tutto è possibile. Stasera per es ho fatto un frullato vegano di salsiccia con la rucola. E ho fatto benzina per la macchina diesel. Chiaro, no?

    Rispondi
    • Luca

      Arvo, qui non si tratta di conoscere la lingua italiana, ma di capire un discorso semplicissimo… ammetto che posso aver usato termini non appropriati, ma trovo veramente stupido attaccarsi a questo per continuare a rendere complicato quello che è semplice. Tu mi hai posto diverse domande, e mi sembra che abbia ricevuto delle risposte, non capisco perchè nonostante ciò ti intestardisci a non capire. Ormai mi sembra inutile continuare a ripetermi, l’ho fatto anche fin troppo e rischio di annoiare chi il discorso l’ha capito… mi spiace solo che alla fine si voglia continuare a non capire, nonostante le cose gli siano state spiegate.
      Come si fa a dire, dopo pure tutto il discorso che abbiamo fatto, ancora che la frutta la scegliamo con la ragione e non con l’intuito… si vede che proprio si è di coccio… mi rassegno, sarò io che non conosco il vocabolario… perchè serve questo per sopravvivere, non conoscere il nostro Istinto… no, di quest’ultimo chi se ne frega! Che almeno non si faccia gli spiritosi, burlandosi degli altri, quando chi non riesce a capire un concetto semplicissimo è la stessa persona che si comporta così, no dico, almeno questo… Non credo si dimostri chissà quale intelligenza ed istruzione, comportandosi in questo modo, eppure ci si vanta di questo.

      Rispondi
  34. Devis

    Però Luca, poco fa ti lamentavi (come quasi tutti!) della difficoltà in periodo invernale di riuscire a massimizzare il consumo di frutta. Allora cosa significa, che in inverno l’istinto vacilla o va in stand-bye? Non può essere paradossalmente il vero istinto che ci parla e noi ci ostiniamo invece a non volerlo ascoltare perché con l’uso della ragione abbiamo appreso che la frutta è il nostro cibo elettivo e dovremmo consumarne a chili tanto a dicembre quanto ad agosto? Evidentemente esiste anche un discorso di adattabilità ambientale che vincola tutti coloro che risiedono in fasce climatiche contrassegnate dall’alternarsi delle stagioni.
    Il giamaicano e l’eschimese invece se ne infischiano delle stagioni e si godono (per l’eschimese non sono tanto convinto…) tutto l’anno della solita “minestra”!

    Rispondi
    • Luca

      No Devis, non vacilla proprio niente, è tutto chiarissimo e coerente, e ho spiegato pure questo. Il fatto che d’Inverno IO (che non vuol dire tutti) non riesca ANCORA a farmi bastare la POCA frutta a disposizione fa parte del discorso dell’istinto di sopravvivenza… certo è che quando il fuoco non c’era ancora non c’erano alternative, e per milioni di anni ci siamo dovuti arrangiare con quello che si trovava… per fortuna la scoperta del fuoco a qualcosa di buono è servita, peccato che poi ne siano stati ricavati più svantaggi che vantaggi, quando, utilizzando bene la ragione (cosa che non è mai stata il nostro forte) si potevano anche evitare questi ultimi.

      Rispondi
      • Devis

        Sul fatto che la scoperta del fuoco ha recato vantaggi concreti nelle epoche passate è assolutamente fuori discussione. Certo è che al giorni d’oggi non è più impellente ricorrere strenuamente al ricorso di esso, tanta è la disponibilità di risorse fresche tutto l’anno. Sicuramente l’abuso dei cibi cotti fin dall’infanzia altera il gusto e predispone alla suscettibilità per diverse malattie. Poi le solite tradizioni culinarie e i cibi “d’obbligo” durante le festività, concorrono ad allontanare sempre di più la massa dalla semplicità dei prodotti naturali. Niente da dire, sono completamente d’accordo.

        Rispondi
        • Devis

          Forse era meglio se mettevo un “ricorso” in meno…va bè va.

          Rispondi
        • Luca

          Che bello, Devis, leggere finalmente che qualcuno riesce ad essere d’accordo con ciò che continuo ad affermare, certo, pure io non è che sia un buon esempio alimentandomi ancora di patate e cereali, ma so che non è naturale e che la natura non li ha previsti per noi, e con il tempo conto di eliminare anche questi… l’importante è sapere che non è l’istinto originario che ci guida verso di essi, visto che per milioni di anni non sono esistiti nemmeno nella nostra immaginazione… ma di quello di sopravvivenza, o per meglio dire quello di adattamento, poi ognuno si adegua e (con l’aiuto della ragione, e non solo con essa) decide di conseguenza.

          Rispondi
          • Devis

            Luca, quanto dici mi mette in imbarazzo, ma forse, come spesso accade, non sono riuscito a far capire ciò che intendevo. Patate e cereali li utilizzo eccome, non penso in nessun modo di abbandonarli, anche se ultimamente ho ridotto ancora di più i cereali glutinosi pur non verificando alcun problema nel loro utilizzo. Però non critico chi sceglie di privarsene. Come s’è detto ciò che conta veramente è lo stato di benessere. Se levando patate e cereali riusciamo a cavarcela meglio, ben venga!

          • Luca

            Non preoccuparti Devis, non ho frainteso, l’importante è continuare ad essere in salute sotto tutti i punti di vista e soprattutto rendersi conto che non è il nostro Istinto originario che ci indirizza verso questi cibi, come crede qualcun altro. Per il resto concordo con te. Ciao

  35. Luca

    … intendevo dire evitare gli svantaggi ovviamente…

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  36. Luca

    … e comunque ripeto che gran parte dei nostri problemi, oltre agli svantaggi derivati dalla scoperta del fuoco, è dovuta alla sovra popolazione, se fossimo in un numero adatto alla nostra specie e non ci fossimo procreati all’impazzata (frutto di devianza dalla Natura) probabilmente vivremmo ancora tutti nel nostro ambiente d’origine, dove l’istinto e noi ci siamo evoluti per milioni di anni… e non ci sarebbero problemi sul fatto che l’istinto ci porterebbe verso cibo non adatto a noi, perchè tutto è cominciato proprio dalla mancanza di frutta… e dalla successiva cottura e alterazione dei cibi, e la Natura non poteva prevedere tutto ciò purtroppo… e di conseguenza nemmeno il nostro Istinto, che invece di essere sminuito dovrebbe essere lodato per la sua capacità di adattamento, nonostante tutto… che non vuol dire che si tratti dell’Istinto originario, quello unico che ci indirizza sempre verso la salute, ma di quello che ci porta comunque verso il male minore… ciò la sola ragione non potrebbe mai farlo… per il semplice motivo, tra i tanti, che questa l’abbiamo sviluppata MOLTO dopo l’Istinto… non tornerebbero un sacco di cose e non saremmo qui a parlare altrimenti… non credete?

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  37. Luca

    Per oggi, e spero pure per i prossimi giorni, dato che il discorso più chiaro di così (da parte mia) non potrebbe essere, direi che la si può finire qui… se invece di continuare a porsi domande, si ascoltassero le risposte, molto sarebbe molto più semplice da capire e probabilmente avremmo finito già da un pezzo di parlarne.

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  38. Arvo

    Ma quale scoperta del fuoco! L’uomo ha sempre conosciuto il fuoco. Cosa credi che l’ uomo sia nato prima del fulmine che cadendo sulla foresta causava il fuoco? Ma non ti rendi conto di cosa vai dicendo?

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    • Luca

      Arvo ma stai scherzando o sei serio? Guarda non credo sia più utile continuare a discutere visto che si continua a tenere occhi e mente chiusi e si affermano certe idiozie… spero che qualcun altro te lo spieghi al posto mio… avverto tutti che non intendo più continuare a discutere, ho ripetuto le stesse cose non so quante volte, ormai, chi è veramente interessato ad avere delle risposte e non solo a porre domande, basta che legga i commenti precedenti. Ciao a tutti.

      Rispondi
  39. Luca

    … e ribadisco che sono le MIE risposte, e non la verità assoluta, ma almeno sono delle risposte… e chi fa domande e non accetta le risposte, beh non capisco che le faccia a fare… e soprattutto perchè le continui a fare… detto ciò… di nuovo ciao a tutti… spero che rileggendo con il tempo si riescano a cogliere le risposte che si cercano… ma più che rileggendo le mie risposte, che sono un essere umano proprio come voi, ascoltando il proprio Istinto originario e non sminuendolo.

    Rispondi
  40. Francesco Paris

    Non mi va di schierarmi. Però trovo assurda la situazione. E trovo triste il fatto che ci si ammazzi fra noi. Siamo già pochi. Se iniziamo a fare così… Altro che istinto di autodistruzione.. Per restare in tema.
    Buonanotte.

    Rispondi
    • Arvo

      Francesco questa è la dimostrazione pratica di quello che avevamo sempre detto, tempo fa, insieme al tuo omonimo Francesco e cioè che l’ alimentazione è solo una parte del ” problema”. Poi c’è la mente umana,la psiche, l’ animo e quello che si lega al carattere di ogni individuo. Qui possiamo dire quello che Valdo dice sempre della genetica : tutto si può modificare vantaggiosamente a patto che lo si voglia. L’ igenismo non si occupa solo del mangiare e questo comunque non basterebbe. Siamo vegani ma sui nostri difetti non lavoriamo mai e spesso rifiutiamo persino di ammetterli. E così alla fine restiamo,da questo punto di vista, esattamente come gli altri e in certi casi pure peggio. I vegani che vanno a distruggere i ristoranti li abbiamo visti tutti.
      Questa è la triste realtà.

      Rispondi
  41. Angelo Nibbio

    Ragazzi non la farei tanto tragica. I blog e i forum, se li avete frequentati almeno un pò, sono sempre così. Ne parlava Umberto Eco con la sua metafora dello scemo del villaggio. Lo incontri al bar e quando spara scemenze gli dai un buffetto sul capo e via. Qui non si può fare. Qui se uno dice una cosa dopo aver studiato una vita, deve sapere che può essere contrastato o zittito dal prima ignorante che passa, che magari si è appena fatto una canna o mezzo litro ed ora pretende di far valere le sue ragioni. Qui uno vale uno e non si può pretendere niente di diverso. Chi partecipa alle discussioni, dove spesso emergono i limiti e i difetti umani, deve saperlo. E se ci sono zuffe sappia che ci saranno sempre nonostante siano del tutto inutili. Come diceva Crozza, irridendo un noto politico : in rete uno vale uno e uno vale l’altro. E allora rilassiamoci. Le cose importanti sono altre.

    Rispondi
  42. enzo spataro

    Ma un incontro tutti quanti quando lo dobbiamo organizzare?
    é un’impresa ciclopica ma che ne dite di avviare un tentativo?

    Rispondi
  43. Francesco Paris

    Parliamone! La cosa principale è: dove? Bisognerebbe trovare un luogo che sia un buon compromesso per tutti.

    Rispondi
  44. enzo spataro

    Una base di partenza potrebbe essere contattarsi tramite mail di seguito sentirsi telefonicamente e vedere come si sviluppa il tutto.

    Rispondi
  45. Angelo Nibbio

    Se lo viene a sapere la mia ex moglie vi manda subito la polizia! Dice che i vegani sono tutti uguali.
    Amano tanto gli animali e poi non passano neppure gli alimenti alle persone!

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  46. Antonio Armando

    in effetti la tua ex non avrebbe tutti i torti..
    saccenti e litigiosi…saccenti e litigiosi!
    Semmai dovessimo riuscire ad organizzare sto mega simposio di raffinati cervelloni, direi di definire subito un fondamentale aspetto: o tutti armati, o tutti disarmati.
    Propenderei per la seconda scelta!

    Rispondi
  47. Salvo

    Per trovarsi tutti quanti e condividere le proprie esperienze cominciamo col trovare un posto che sia comodo un po’ a tutti. Io vivo sui colli Euganei in provincia di Padova e voi?

    Rispondi
  48. enzo spataro

    Nel precedente commento ho messo la mia mail e me ne veniva impedito l’invio segnalandolo come spam ora provo col numero di tel….
    3493720064

    Rispondi
  49. Francesco Paris

    Io vivo all’estero. Il mio nick dovrebbe dare qualche indicazione in tal senso. Quindi per me in realtà cambia poco. Dovrò sempre prendere un aereo. Ne approfitterò per fare una sosta a casa.

    Rispondi
  50. Antonio Armando

    Padova provincia anch’io.

    Rispondi
  51. enzo spataro

    Che distanze notevoli!
    Io sto a Taranto, magari sarebbe possibile fare diversi raggruppamenti tra i blogger più limitrofi.

    Rispondi

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