LETTERA
ALLERGIA CRONICA E CONDIZIONI DI SOTTOPESO
Caro Valdo, Sono diversi anni che seguo il tuo blog con molto interesse, ma nonostante i miei sforzi non sono ancora riuscita a trovare un equilibrio alimentare. Ho 32 anni, vegetariana da quando ne avevo 13, vegana dai 24. Fin dall’infanzia soffro di reazioni allergiche abbastanza forti al nickel e al lattice. Mentre a livello cutaneo mi sono sempre premurata di evitare il contatto con questi elementi (una volta sfregandomi gli occhi dopo aver indossato un paio di guanti in lattice ho avuto uno shock anafilattico e sono finita in pronto soccorso. Per quanto riguarda il nickel anche il tenere in mano delle comuni monete mi provoca rossore e gonfiore). A livello alimentare me ne sono sempre disinteressata pensando che una buona rotazione degli alimenti mi avrebbe evitato l’intossicazione. Ma effettivamente mi ritrovo a stare molto male. Sono sottopeso da molti anni (circa 39/40kg per 1.60) e ormai non riesco a mangiare più nulla.
STATO DI ESTREMA DEBOLEZZA FISICA
Alcuni alimenti mi scatenano malesseri quasi immediati (banane, kiwi, agrumi, soia, pomodori, mais, lieviti in generale e molti altri). Altri non li consumo mai e non ho riscontri oggettivi. Però trovo diverse corrispondenze con le liste di alimenti allergizzanti. Ormai sono arrivata al punto da non riuscire più a tollerare neanche gli alimenti che prima mangiavo senza problemi, e questo mi causa un’estrema debolezza fisica, probabilmente dovuta al fatto che riesco a mangiare veramente poco, e quel poco che mangio il mio corpo è talmente intossicato da non riuscire neanche ad assorbirlo.
LISTE SICURE DI ALLERGENI
Hai delle liste sicure e precise da darmi per queste allergie? Come faccio a disintossicarmi senza ricorrere al digiuno (visto anche il mio sottopeso)? Non ho problemi ad eliminare determinati alimenti, penso che la mia salute sia più importante, ma non riesco ad orientarmi tra le tante liste che girano su internet, e dubito che l’esclusione totale mi porti reali benefici. Ti prego aiutami, non so più come riuscire ad alimentarmi e non voglio dover ricorrere all’ennesimo ciclo di flebo per far quadrare le analisi del sangue (anche perchè non ne traggo un reale benessere fisico). Ti ringrazio in anticipo, un saluto grande.
Manuela
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RISPOSTA
IL PROBLEMA NON STA NEI COSIDDETTI ALLERGENI QUANTO NEL TERRENO CORPORALE
Ciao Manuela. Allergia deriva da allos che significa diverso, e da ergon che significa effetto. La combinazione lessicale fa riferimento alla reattività spontanea ed esagerata dell’organismo del soggetto allergico a particolari sostanze, che risultano invece innocue alla stragrande maggioranza della popolazione. Questo dimostra già che il problema non sta nelle sostanze sotto accusa, ma piuttosto nel terreno corporale difettoso. Un po’ la stessa cosa che accade coi microrganismi. I termini ipersensibilità ed allergia, non a caso, sono comunemente usati come sinonimi.
SINTOMI PIÙ COMUNI
I soggetti supersensibili soffrono di naso chiuso, prurito a naso, gola, bocca e labbra, prurito e arrossamento degli occhi con palpebre gonfie e lacrimazione, naso che cola e starnuti, prurito alla pelle con eruzioni cutanee e arrossamenti, diarrea associata a dolore di stomaco, nausea e vomito, tosse, mancanza di fiato, respiro sibilante e asma.
CAUSE DI ALLERGIA
L’istamina è una proteina che viene prodotta nel momento in cui il corpo si trova a contatto con un allergene, provocando reazioni come naso che cola, occhi arrossati e eritemi. In termini medici le malattie allergiche vengono definite come malattie atopiche la cui caratteristica è la presenza di una particolare classe di anticorpi specifici (IgE). Per Allergia dunque vista come risposta eccessiva del sistema immunitario agli allergeni.
ATOPIA USATA PURE ESSA COME SINONIMO DI REAZIONE ALLERGICA O DI ALLERGIA
Il termine atopia deriva dalla parola greca a-topos o privo di luogo, il cui significato letterale è “reazione che provoca dei sintomi bizzarri ed eccentrici”. Per atopia, infatti, s’intende la predisposizione del soggetto a manifestare reazioni anafilattiche determinate dal contatto, dall’ingestione o dall’inalazione di un dato antigene (allergene). Pare che l’atopia sia un disturbo conosciuto fin dai tempi più antichi, se è vero che anche Ottaviano Augusto ne fu affetto (in base alle testimonianze di Svetonio, riportate nell’opera De Vita Caesarum). L’atopia rappresenta un disturbo che affligge il 10-15% della popolazione mondiale. Dalle statistiche mediche sembra che quasi due milioni di bambini ed adolescenti ne siano colpiti.
SPAZZATURA CULTURALE CONTRABBANDATA PER SCIENZA
Tutta questa premessa per dire che intorno alla faccenda delle allergie esiste una vasta e diffusa spazzatura culturale contrabbandata per scienza. La ciliegia che oggi ti manda al pronto soccorso, una volta che tu abbia messo in riequilibrio il tuo precario sistema gastrointestinale, diventerà domani prezioso cibo per la tua salute, e ne potrai mangiare un chilo o due senza alcun problema.
VELENI E PRODOTTI TOSSICI CE NE SONO, MA ALLERGENI IN SENSO OGGETTIVO NON ESISTONO
Mi chiedi una lista precisa e sicura di allergeni. Ovvio che non te la posso dare. Non esistono al mondo cibi allergeni oggettivi, ma solo cibi che diventano tali in determinate circostanze e per determinate persone. Ognuno di noi è diverso dagli altri per alcuni aspetti, ed ognuno cambia in continuazione la sua stessa situazione e il suo status salutaristico, per cui non si possono stabilire degli schemi fissi. Ciò che vale per oggi può non valere per domani.
NON CONFONDIAMO OPINIONI APPROSSIMATIVE ED INCERTE PER SCIENZA
L’allergologia è più opinione che scienza. È uno di quegli argomenti sui quali si costruiscono teorie approssimative utili a speculare sulle spalle di chi soffre. Il tratto che accomuna condizioni di ipersensibilità, di allergia e di utopia sta effettivamente nel grado di intossicazione e di tossiemia interna, e pertanto nella formula precaria del sangue. Di un sangue grasso, denso, viscoso che circola con difficoltà, creando rallentamenti e impedimenti funzionali all’intero organismo, ponendo le basi per l’insorgenza di tutte le possibili malattie.
QUELLO CHE CONTA È SEMPRE IL TERRENO
Vale per le allergie lo stesso discorso fatto per i microrganismi. Quello che conta non è il microbo ma il terreno corporale. Quello che conta non è l’allergene ma il terreno corporale. Se sei pulito internamente non soccombi e non sei ultra-vulnerabile. Come diceva Claude Bernard è tutta una questione di Milieu Interieur. Se non ti decidi a cambiare radicalmente la tua precaria biochimica interna non uscirai mai dal tuo tunnel patologico, si chiami esso banale raffreddore o complessa sindrome tumorale.
DIGIUNO E SEMI-DIGIUNO STRATEGIE SEMPRE VALIDE
Il digiuno comunque purifica tutti, magri e non magri. L’alternativa ad esso è il vegetarian-crudismo tendenziale, sostenibile e personalizzato. Cibi vitali ed alti sulla scala Simoneton, avocado, germe di grano, germogli, alghe, funghi, miele. Se ogni cibo rischia di diventare veleno perché esiste una condizione di non ricettività intestinale, occorre prima risolvere quel problema, ripartendo da cibi facili e digeribili per 2-3 giorni, siano essi minestrine di verdure, insalata di patate, purè di patate, fagiolini, cavoli e cavolini, ed inserendo via via in progressione frutta lontano dai pasti principali e verdure crude ben masticate come primo piatto a pranzo e cena.
SOSTANZE NATURALI UTILI A LIMITARE I DANNI
Esistono sicuramente in natura sostanze utili a limitare i danni. La vitamina C naturale è una di queste. Oltre alla propria azione di antistaminico, la vitamina C è coinvolta in altre funzioni dell’organismo, come nel contrastare i radicali liberi e nella sintesi del collagene. Tra gli alimenti più ricchi di vitamina C troviamo arance, peperoni, carote, broccoli, cavolfiori, fragole, spinaci, limoni, pompelmo, kiwi, pomodori, lattuga e banane.
Pure i flavonoidi, ricchi di quercitina, aiutano l’organismo a prevenire il rilascio di istamina e di altri composti che possono provocare infiammazioni ed allergie. Sono considerate buone fonti di quercitina gli agrumi, le cipolle, le mele, il prezzemolo, i pomodori, i broccoli, i legumi e la lattuga. Omega-3, preferibilmente da mandorle, pinoli, noci, semini, alghe, olio di lino e portulaca riducono le reazioni allergiche grazie alle loro proprietà antinfiammatorie. Aglio crudo, zenzero, camomilla, echinacea, basilico, finocchio, ortica, ribes nero, radice di liquirizia, ginkgo biloba e alga spirulina, aceto di mele, sono risorse erboristiche utili nella stessa direzione.
Valdo Vaccaro
Ciao Manuela,
Mio figlio ha avuto diverse reazioni allergiche gravi in seguito al contatto con le arachidi, quindi so perfettamente cosa vuol dire quello che stai vivendo. un giorno abbiamo scoperto una tecnica chiamata Naet, viene dall’ agopuntura cinese, in poche sessionI, niente di invasivo, niente medicine, tutto risolto. Adesso puo’ mangiare arachidi senza nessuna conseguenza.
Ti consiglio vivamente di provarlo.
Forza Valdo continua così!