DOCUMENTO TRATTO DAL SITO DI AMY HOLMES (Rielaborazione, titoli e sottotitoli di VV)
METALLI EVIDENZIABILI MEDIANTE LE ANALISI DEL SANGUE, TIPO IL PIOMBO
L’avvelenamento con molti dei metalli pesanti è facilmente evidenziabile da un esame del sangue. Ad esempio una persona che ha piombo nel corpo avrà anche una parte di piombo nel sangue. Infatti, per cercare l’avvelenamento da metalli pesanti, il migliore esame è quello del contenuto intracellulare nei globuli rossi. I livelli evidenti nelle urine e nei capelli riflettono pure i livelli presenti nel sangue. Inoltre, eliminare molti metalli pesanti, come ad esempio il piombo, mediante agenti chelanti non è molto difficile.
IL DISCORSO NON VALE PER IL MERCURIO
La stessa cosa non vale per il mercurio. Dopo un’esposizione al mercurio, un livello rintracciabile nel sangue è presente solo per un breve periodo, vale a dire da circa qualche settimana a pochi mesi. Ciò perché il mercurio non eliminato si lega subito tenacemente agli enzimi che contengono gruppi sulfidrilici e ad altre proteine nel fegato, nei reni, nel tratto gastrointestinale e nel cervello. Così dopo poco tempo dall’esposizione, nel sangue, nelle urine o nei capelli non vi sarà più nessuna parte di mercurio rintracciabile, perché si è già depositato negli organi.
LA BIOPSIA PER SOPPESARE IL MERCURIO NEL SISTEMA NON È RACCOMANDABILE
L’unico modo diretto di trovare l’esatta quantità di mercurio che si è andata a depositare nei vari organi compreso il cervello sarebbe una biopsia dei medesimi, ma ovviamente questa non è una procedura raccomandabile. Il reale problema inoltre non è la quantità di mercurio presente, ma piuttosto quanto la persona risulti tossica e sensibile al mercurio.
ESAMI UTILI A VALUTARE QUANTO MERCURIO CI PORTIAMO ADDOSSO
L’elenco che segue rappresenta una panoramica parziale degli esami utili e non riflette del tutto gli effetti del mercurio sul cervello. 1) Emocromo completo, evidenziante possibile tossicità in presenza di alto MCV, alti monociti e alti eosinofili. 2) Elettroliti nel siero, sinonimo di bassa CO2 o anidride carbonica. 3) Test sulla funzionalità epatica ed elevazione dell’attività enzimatica del fegato. 4) Minerali nei globuli rossi. In generale chi è avvelenato dal mercurio avrà calcio, rame e potassio normali e valori tendenti leggermente al basso di magnesio, molibdeno, selenio, vanadio, cromo e zinco. 5) Analisi del capello. Nei capelli si trovano elevazione degli altri metalli pesanti, una distribuzione irregolare (troppo alti o troppo bassi bassi) degli elementi essenziali e una elevazione del calcio. 6) Aminoacidi dai valori bassi almeno dimezzati e la taurina risulta bassa. 7) Acidi organici urinari con distacco di fosforilazione ossidativa, e conseguenti elevati metaboliti degli acidi grassi, lattato elevato, elevato idrossimetilglutarato o blocco parziale di diversi enzimi del Ciclo di Krebs, o elevato omovanillato riflettente alte dopamina, o detossificazione difettosa, diminuzione del glutatione, alto rapporto solfato/creatinina, con perdita di solfato nelle urine. 8) Acido D-glucarico elevato e perdita nelle urine. 9) Frazionamento urinario porfirine, con elevata coproporfirina ed elevata precoproporfirina. 10) Test sul sistema immunitario, con elevate cellule CD4, basse cellule CD8, elevato rapporto CD4/CD8 (l’opposto della condizione Aids), basse cellule NK, elevate IgE nel siero.
SERVE ANCHE L’ESAME FISICO A VISTA
Nemmeno la persona con tossicità più elevate ha tutte queste anomalie presenti insieme. Ma, se circa la metà di questo elenco ha dei valori anormali, si può essere ragionevolmente sicuri che la persona abbia un avvelenamento da metalli pesanti. Qualche segno di tossicità da metalli pesanti che colpisce il cervello e il sistema immunitario può essere rintracciato attraverso un esame fisico e visivo. Ci saranno ad esempio: 1) Dilatazione pupille, 2) Mani e piedi sudati, 3) Riflessi patologici di Babinski, 4) Movimenti involontari molto veloci, 5) Battito cardiaco con frequenza elevata, 6) Elevazione mercurio nei capelli, nel sangue, nelle cellule e nelle urine, se l’esposizione è recente.
LA COMPLETA ELIMINAZIONE DEL MERCURIO CURERÀ L’AUTISMO?
Il punto più difficile rimane la completa eliminazione del mercurio dal corpo, e specialmente dal cervello. Curerà l’autismo? Oppure i neuroni sono così completamente danneggiati che una reversione completa non è pensabile? Purtroppo al momento non ci sono dati disponibili per trarre conclusioni certe. Ma qualcosa suggerisce che una cura per l’autismo può essere possibile con l’eliminazione di tutto il mercurio.
NEGLI ADULTI C’È COMPLETA REVERSIONE DEI SINTOMI NEUROLOGICI
La prima indicazione viene dal fatto che negli adulti non autistici, dopo la rimozione del mercurio, si ha una completa reversione dei sintomi neurologici. Ma gli adulti avevano un cervello già completamente sviluppato prima dell’avvelenamento. È possibile che gli stessi risultati non siano ottenuti dai bambini perché il mercurio è stato introdotto prima della maturazione del cervello. D’altra parte però, i bambini hanno una plasticità cerebrale maggiore di quella degli adulti, quindi la capacità di normalizzazione è maggiore.
Fidel Natarella
RISPOSTA
AUTISMO IN FORTE AUMENTO NEL MONDO
Ciao Fidel. Grazie per questo ulteriore ottimo contributo su una delle patologie che più preoccupano la comunità mondiale. Il CDC, Central Disease Control, organo americano per il controllo delle malattie, stima che oggi l’autismo colpisca un bambino su 110, con un incremento di più del 40% rispetto a solo pochi anni fa! Questo incremento così impressionante e rapido non può certo essere semplicemente spiegato con i cambiamenti avvenuti nei criteri diagnostici, ma va affrontato con grande attenzione, facendo gli opportuni passi per proteggere i nostri bambini da queste pericolose sostanze.
PRIMO ESPERIMENTO SUI MACACHI USANDO I VACCINI SOMMINISTRATI AI BAMBINI NEGLI ANNI ’90
Esiste un primo studio dove i ricercatori dell’Università di Pittsburgh e della Thoughtful House di Austin, in Texas, hanno confrontato due gruppi di cuccioli di macachi. Un gruppo era costituito da scimmiette non vaccinate, mentre al secondo sono state somministrate le identiche vaccinazioni che venivano fatte ai bambini americani negli anni ’90, che nella maggior parte dei casi contenevano mercurio. I cuccioli di macachi sono conosciuti nel mondo scientifico per avere le stesse reazioni dei nostri neonati, ed hanno il loro DNA per il 93.5% completamente identico al genoma umano.
LE SCIMMIETTE VACCINATE HANNO RIVELATO AUMENTO PREOCCUPANTE DEL VOLUME CEREBRALE
I risultati ottenuti sono stati di importanza eccezionale. Le scimmie vaccinate hanno mostrato un aumento notevole del volume cerebrale che gli autori teorizzano possa derivare da una incapacità di compattare i neuroni. Una testa grande, nota bene, è un segno caratteristico dei neonati che in seguito svilupperanno l’autismo. Il gruppo di macachi vaccinati ha anche mostrato una diversa velocità di maturazione, rispetto al gruppo delle scimmiette non vaccinate, della zona del cervello detta amigdala, e una disfunzione dell’amigdala è da tempo implicata nell’autismo. La regione dell’amigdala è responsabile tra l’altro delle emozioni, della memoria e dell’apprendimento, tutti punti critici dell’autismo.
LE PROVE DIMOSTRANO IL LEGAME TRA METALLI PESANTI E AUTISMO
Nella seconda ricerca, due scienziati dell’Università dell’Iowa hanno fatto una valutazione critica sui test usati per confutare un legame fra autismo, metalli pesanti e mercurio. Hanno trovato errori statistici in moltissimi studi e, una riesamina dei dati, ha dimostrato una più grande presenza di metalli nei bambini autistici, rispetto ai gruppi di controllo. Gli autori hanno calcolato che 43 delle 58 relazioni scientifiche esaminate suggerivano la possibilità di un legame tra metalli pesanti e autismo, mentre solo il 13 suggerivano non ci fosse e hanno concluso che, nonostante rimangano dei dubbi, il peso delle prove pende verso l’esistenza di un legame.
PROIBIRE IL MERCURIO E RIVEDERE RADICALMENTE LE POLITICHE VACCINATORIE
La comunità dell’autismo internazionale, di cui EmergenzAutismo fa parte, chiede ai governi di tutto il mondo di proibire, così come fatto in molti Stati, in modo reale e definitivo l’uso del mercurio come conservante nei vaccini, sulla base di questi due studi e della crescente letteratura scientifica che sta sollevando sempre più dubbi sulla sicurezza delle vaccinazioni infantili e dell’esposizione a metalli pesanti, tra cui il mercurio. Chiede inoltre ulteriore ricerca indipendente che possa valutare i rischi per la salute dei nostri figli insiti nelle vaccinazioni troppo precoci e troppo numerose. Quello che è stato fatto ad una intera generazione di bambini non deve accadere mai più.
Valdo Vaccaro
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