LETTERA
CERCO UN RIMEDIO ALLA MIA PIGRIZIA INTESTINALE
Buongiorno, sono una sua nuova follower, amica di Andrea Castorina di Catania che parla molto bene di Lei. Le chiedo se è possibile trovare un rimedio alla mia stipsi, ormai cronica!! Mangio spesso frutta e verdura ma non riesco a risolvere!! Cosa devo fare per avere quello stimolo naturale che porta a liberarsi? Ha una ricetta valida? La ringrazio e attendo una Sua risposta Valentina
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI STITICHEZZA
Ciao Valentina. Stipsi o stitichezza significano ritardo e pigrizia nella dinamica dei movimenti enterici, nello svuotamento regolare dell’intestino. In altre parole si parla di costipazione e di insufficienza intestinale, in connessione con un ritmo metabolico rallentato che riguarda alla fine anche sangue e sistema linfatico. Questa non è una anomalia da prendersi alla leggera. Parliamo piuttosto della malattia più grave che affligge l’umanità, spesso senza che essa se ne renda nemmeno conto.
MALATTIA SOCIALE IN COSTANTE PEGGIORAMENTO
Trattasi di una patologia tipica del vivere in modo innaturale, del mangiar male, del respirar male, del muoversi poco, dello stare per ore ad impoltronire davanti al televisore, dello stare al volante senza concedersi frequenti soste, del sedersi a lungo davanti al computer. Che si tratti di una malattia sociale in grave peggioramento lo testimoniano i mezzi di trasporto pubblico come le autocorriere e soprattutto i treni, incluse le stazioni ferroviarie.
VIVIAMO IN UNA SOCIETÀ FINALIZZATA, COSTRUITA APPOSTA, PER FARCI AMMALARE
Ci sono cose scandalose a testimonianza di una inciviltà crescente. Nei bus a lunga percorrenza, non esiste un mezzo in Asia che non sia dotato di un servizio igienico, mentre qui da noi non se ne parla nemmeno. I vagoni ferroviari, che un tempo avevano un servizio all’inizio e uno alla fine di ciascun vagone, sempre aperti e funzionanti, oggi hanno a malapena un solo servizio ogni 3 vagoni, a volte nemmeno quello e spesso sono chiusi per guasto.
TRENI E STAZIONI FERROVIARIE DANNO IL CATTIVO ESEMPIO
Nelle stazioni ferroviarie che pullulano di viaggiatori, le toelette pubbliche un tempo funzionanti e duplici, gratuite ed aperte 24 ore su 24, sono state ridotte a una sola e a pagamento. Costa più fare la pipì che farsi una spremuta. Tutto gioca insomma a inibire e a scoraggiare la funzione liberatoria dei reni e dell’intestino, quasi che l’essere umano in viaggio meritasse di essere penalizzato nelle sue esigenze corporali, e non avesse invece il diritto e il dovere di andare in bagno come e quando necessario.
MEGLIO MANGIARE CIBI SECCHI E DEVITALIZZATI, RIDUCENDO AL MINIMO I NOSTRI BISOGNI
Ovvio che queste non sono battute colorite ma autentici attentati alla salute pubblica. La gente viene spinta in questo modo a mangiar male, a non prendersi dei bei grappoli d’uva e delle belle fette di anguria onde evitare di dover ricorrere ai servizi. La gente viene indotta a consumare cibi devitalizzati, cibi spazzatura, cibi secchi, cibi concentrati, piadine con la mortadella e bottiglia di coca-cola. La gente viene spinta insomma a vivere non secondo natura, come auspicavano Galeno e Marco Aurelio, ma contro natura. I servizi igienici, sia ben chiaro, non sono un optional, e nemmeno un negozio o una occasione per impiantarci un business, ma bensì un sacro diritto dei cittadini.
GLI ANTICHI ROMANI BRILLAVANO PER SAGGEZZA
Lo compresero bene gli antichi romani che, con Cesare Vespasiano Augusto (9-79 d.C), non si limitavano a imponenti lavori pubblici di abbellimento dell’Urbe, al Colosseo, agli stadi, ai grandi acquedotti, a 12000 terme, ma pensarono anche ai vespasiani, alle toelette pubbliche lungo i quartieri e i viali, onde evitare che la gente si liberasse delle urine sui muri delle abitazioni e agli angoli delle strade.
DOVE C’É MAGGIORE CIVILTÀ CI SONO PIÙ TOELETTE GRATUITE E FUNZIONANTI
Bisogna pertanto mettere le persone a proprio agio. Bisogna dar loro la possibilità di favorire e anticipare lo stimolo ai bisogni corporali e non invece, come spesso accade, a trattenere i bisogni, ad aspettarli passivamente o addirittura a ritardarli. Non di optional e di eventualità si tratta, ma di legittima esigenza fisiologica del corpo umano. Eppure c’è la gara a chi distrugge e a chi chiude le toelette meglio e più degli altri. Questo è letteralmente disdicevole, scandaloso ed irresponsabile.
LA IATTURA DELLE DIGESTIONI LUNGHE E DIFFICILI
L’attività intestinale è una funzione chimica ma anche una funzione nervosa. L’energia dei nervi dipende dalla purezza del sangue. Le digestioni difficili, lunghe e complicate, tipiche delle diete alto-proteiche, sono una autentica iattura nel senso che indeboliscono e decurtano l’energia nervosa, dissipando l’energia enzimatica a disposizione. I cibi alto-proteici rubano più che dare. È noto che una delle dispersioni energetiche più intense sia proprio la spesa digestiva.
STIAMO ATTENTI ALLE NOSTRE SCELTE
Pane bianco, riso bianco e stracotto, pasta stracotta e abbondante, pizze con salumi o con prodotti ittici, carni cotte e carni crude, formaggi, dolciumi, bibite, cibi concentrati, conservati, sono tutti cibi che rallentano il metabolismo in generale e ritardano pure il movimento intestinale. Lassativi, purganti e clisteri non servono e sono anzi severamente proibiti. Occorre abituare, istruire ed indirizzare l’organismo alle evacuazioni naturali e non forzate. Le feci sono rifiuti dell’organismo e vanno espulse al più presto possibile.
RISORSE NATURALI PER CONTRASTARE LA STIPSI
Frutta lontano dai pasti, verdure crude ben masticate a inizio dei due pasti principali, cereali integrali al dente e ben masticati come secondi piatti, patate, semini varie, miele grezzo, aiutano invece le evacuazioni. Risorse vegetali particolarmente amiche sono acetosa, aloe, albicocca, avocado, alghe, arance, carota, cavolo, cicoria, ciliegie, dolcetta o valeriana, fico, fragole, lampone, lattuga, malva, mandorla, mirtillo, melanzana, more di gelso e di rovo, oliva, patata, peperone, pesca, pera, pomodoro, prugna, rabarbaro, rape, ribes, segale, spinacio, tarassaco, topinambur, uva, zenzero, zucca. Particolarmente efficaci i fichi d’India che abbondano nelle regioni meridionali d’Italia, l’acqua di cocco, il mango, la papaia, le bietole, gli estratti di bietole rosse, di carote-sedano-ananas, di mele e carote, le verze, i lupini, il radicchio rosso, le bacche di sambuco, i semi di lino.
SERVONO FIBRE E SERVE ACQUA BIOLOGICA VITALE E VIBRANTE
Servono alimenti ricchi di fibre naturali dotate di buon assorbimento idrico, capaci di facilitare il transito intestinale e di favorire il movimento peristaltico. Occorre aumentare il volume di massa solida e idrica presente all’interno. Più acqua, dicono i medici, ma riempirsi di 2-4 litri come un barile non aiuta e non semplifica. Meglio l’acqua biologica della frutta acquosa, dotata di potere idratante ma anche di ricchezza enzimatica capace di renderla assimilabile ed auto-digeribile.
MUOVERSI, SUDARE, PRENDERE SOLE IN ABBONDANZA
Indispensabile l’esercizio fisico all’aria aperta, la camminata giornaliera anche aiutandosi con le racchette da trekking, i saltelli e gli scatti laterali, la respirazione profonda addominale, la buona traspirazione, l’idroterapia, l’esposizione al sole, la nuotata e la pedalata in bicicletta.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti