LETTERA
Buonasera Valdo, o meglio buonanotte, ma io non riesco a dormire… Mi sono imbattuta nel suo nome conducendo una ricerca qualche giorno fa e mi rivolgo a lei perché credo sia la persona più adatta a consigliarmi.
I fatti sono questi: qualche anno fa in seguito ad un fortissimo stress emotivo ho iniziato ad accusare dei disturbi mai avuti prima. Il mio medico mi ha detto di fare un controllo alla cistifellea e dall’ecografia è venuto fuori un calcoletto di 5 mm. Mi hanno rassicurata dicendomi che non era grave. Ogni tanto, ma molto raramente, mi veniva una colica, ma poi tutto ritornava alla normalità.
Da sola ho notato che le coliche insorgevano quando avevo mangiato formaggi o ricotta e quindi pensai ad un’intolleranza alimentare ed eliminai i latticini. In seguito feci l’esame dell’intolleranza al lattosio e risultai negativa, ma continuai a non mangiarne più, anche carne ne mangiavo molto poca.
La situazione non mi infastidiva più di tanto, da qualche mese invece, in seguito ad un altro periodo di forte stress e nervosismo, il problema si è fatto molto limitante, le coliche sono aumentate, un medico mi ha detto che è ovvio dato che il calcolo va ad otturare il dotto cistico, un altro mi ha detto che il problema non è tanto il calcolo quanto il materiale di scarto, in gergo detto fango che è depositato nella mia cistifellea e che devo toglierla con un intervento chirurgico a settembre, invece di darmi saggi consigli su come curare l’infiammazione che mi sto curando da sola bevendo da due giorni solo frullati di frutta e camomilla, e sto molto meglio, nella speranza di poter ritornare a mangiare qualcosa di solido.
Ho letto che con una buona dieta si può ripulire la cistifellea, mi piacerebbe avere qualche suo suggerimento, se è possibile, e sapere pure come la pensa sulla pranoterapia, siccome credo che non sia un caso che questo problema sia insorto adesso, lei crede che possa aiutarmi anche la pranoterapia? Io non mi intendo molto di queste cose. Confido tanto in una sua risposta. Molto cordialmente. Irene
RISPOSTA
COSA SONO, DOVE E COME SI FORMANO I CALCOLI
I calcoli si possono formare in diverse parti del corpo come cistifellea o colecisti, fegato, pancreas, reni, ureteri, vescica, prostata, oltre che in parti impensate come ad esempio le ghiandole salivari. I calcoli sono un concentrato di colesterolo e di calcio inorganico.
Le cause dei calcoli stanno innanzitutto nei disordini digestivi cronici, stitichezza, scarsezza d’acqua e soprattutto di acqua da frutta acquosa di stagione, mancanza di esercizio fisico, mancanza di sole e di traspirazione cutanea, vestiti stretti, zucchero concentrato (saccarosio) e dolciumi che lo contengono, farina bianca, grassi animali.
Caffè, cole, zucchero non causano direttamente calcoli ma stimolano lo stress e l’aumento di colesterolo, di trigliceridi e di omocisteina. I Pima dell’Arizona, grandi consumatori di grassi animali vantano un record mondiale in obesità, diabete, artrite e calcoli alla cistifellea. Il ricorso alla rimozione chirurgica della cistifellea non è una soluzione dal punto di vista igienistico.
FEGATO E BILE
Il fegato è una ghiandola fondamentale del corpo con oltre 500 funzioni, e produce un litro di bile al giorno circa. La bile è una sostanza escrementizia simile all’urina che svolge un importante ruolo purificante e lubrificante nel contempo. La bile è essenziale per emulsionare e digerire grassi e vitamine liposolubili (vitamina A-D-E-K). Se non viene però evacuata quotidianamente si riversa nel sangue e lo avvelena.
Chi mantiene una buona digestione evitando carni (tutti i tipi di carne cruda e cotta, condimenti pesanti, bibite varie, succhi confezionati, chi adotta dieta vitale e vegan-crudista tendenziale, chi pratica esercizio fisico, respirazione, traspirazione, esposizione al sole, non avrà mai problemi al sistema epato-biliare e alla cistifellea.
IMPORTANZA BASILARE DELL’ATTIVITÀ FISICA
Con una dieta regressiva senza colesterolo e grassi animali, senza carni, latticini e uova, le pietruzze dei calcoli e i sedimenti arenosi-fangosi che le accompagnano, vengono progressivamente riassorbiti. L’attività fisica, la traspirazione e l’esposizione solare hanno importanza fondamentale in quanto stimolano e attivano la circolazione della bile evitando che essa ristagni nel sacchetto biliare depositando sostanza tossica calcolo-formante. Fanno benissimo anche i cataplasmi notturni di fango freddo sul ventre (il miglior decongestionante del fegato per Manuel Lezaeta), ed anche 2-3 bagni freddi all’area genitale, oltre che le fregagioni mattutine agli arti con panno bagnato, sempre al fine di stimolare la circolazione.
VEGETALI DEPIURATIVI DEL FEGATO
Un breve digiuno intermittente da ripetersi a distanza di 3 settimane può essere utile per far riposare il fegato. La dieta ideale prevede le arance e gli agrumi specie d’inverno e tutta la frutta acquosa di stagione tipica dei climi estivi-autunnali, come angurie, meloni, cetrioli, inclusiva di insalate miste crude e di qualche minestra non stracotta di verdure con ortaggi e cereali. Un ottimo depurante del fegato sono 3 tazzine al giorno di decotto di ortica. Altrettanto efficace una manciata di radici di tarassaco messe a macero per 8 ore nell’acqua.
Una cura tipo quasi-digiuno a base di succo di mela (fresca di stagione) per 3 giorni pare faccia dei miracoli. Vanno comunque bene tutti i succhi vitali con carote-ananas-sedano e pizzico di curcuma o di zenzero. Diverse risorse vegetali favoriscono la circolazione e il deflusso della bile, e ci riferiamo a rucola, curcuma, melanzane, salvia (decotto), tarassaco, radicchio, menta, crescione, carciofo, cardo, ravanelli, ribes, 1 parte camomilla più 2 parti tarassaco in succo di limone.
Il glutatione rappresenta un epatoprotettore per eccellenza, e lo troviamo negli asparagi e nell’avocado, oltre che in tutta la frutta e negli ortaggi crudi. Ottimi i germogli di rusco o pungitopo, ma ora il tempo è passato.
LA PRANOTERAPIA DA SOLA NON RISOLVE
Per aiutare la circolazione e tonificare il sistema epatico impigrito serve una dieta vitale e vibrante, ricca di vitamine naturali E, C, K e D, e occorre tenere pulito l’intestino. Utili a questo finocchio, prezzemolo, piantaggine, carota, sedano, tarassaco, rabarbaro, salvia, uva e succo fresco di uva, ciliegia e succo fresco di ciliegia.
La pranoterapia consiste nel trasferimento di energia pratica mediante l’imposizione delle mani. Può essere sicuramente di aiuto aggiuntivo, a condizione che non manchino tutte le attenzioni alimentari e comportamentali che abbiamo sopra sintetizzato.
Altri articoli su fegato e cistifellea li potete trovare a questa pagina.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti