SPUNTI TRATTI DAL TESTO CANCRO SPA DI MARCELLO PAMIO
(Documento straordinario e meritevole di traduzione nelle varie lingue, di diffusione capillare e planetaria in tutti i modi possibili ed immaginabili).
I DUBBI DI UN ANATOMO-PATOLOGO SEZIONATORE DI SALME
Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dell’utilità delle diagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentì rispondere: “Sì, anch’io ho molti dubbi”.
TUMORI CHE VANNO E VENGONO FREQUENTEMENTE PER LIBERA REGRESSIONE
“Sapessi quante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo. Tutta gente guarita da sola del suo tumore e poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumorale.”
DIAGNOSI PRECOCE E CLIMA TERRORIZZANTE OSPEDALIERO ALLA BASE DELLA DIFFUSIONE DEL CANCRO
“E se la diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni in Occidente – si chiese Luigi De Marchi – fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente”? E se l’alta mortalità da cancro fosse il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, che della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle chemio, dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale?
INEQUIVOCABILI CONFERME DALLA SVIZZERA
Queste sconvolgenti riflessioni vengono confermate a piene lettere da migliaia di autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia cancerogena ma per incidenti stradali. E si arriva alla raggelante conclusione che moltissime persone convivono con uno o più tumori, ma non sanno nemmeno di averli.
1) Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore in situ al seno.
2) Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore in situ alla prostata.
3) Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore in situ alla tiroide.
TUMORE IN SITU UGUALE TUMORE INCAPSULATO, DIFENSIVO E REGREDIBILE
Per tumore in situ s’intende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire. Nel corso della vita è infatti normale e fisiologico sviluppare tumori. Si legga in proposito anche la mia tesina “Tumore barriera e strumento del sistema immunitario“
OGNI BUON SISTEMA IMMUNITARIO SA LIBERARSI DA SPORCIZIE INTERNE E DA CRESCENZE IRREGOLARI
La stessa Medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dall’organismo. Cellule tumorali che vengono distrutte e fagocitate dal Sistema Immunitario, a condizione che l’organismo funzioni correttamente. Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis Medicratix Naturae, la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede, è libera di agire.
LA MEDICINA È FUORI ROTTA E IGNORA DEL TUTTO LE LEGGI DELLA NATURA
Esiste in natura la legge di causa ed effetto, come esiste la legge del corpo che non va mai contro se stesso ma tende sempre ad auto-guarire. La Legge di Auto-Guarigione descrive il modo con cui la forza vitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la salute.
DOCUMENTARSI AL MEGLIO PRIMA DI SOTTOPORSI A QUALSIASI INTERVENTO INVASIVO
Si leggano pure documenti correlati come “Cancro senza veli“, dell’8/11/12, “L’inevitabile conflitto tra Medicina Moderna e Igiene Naturale“, del 3/2/12, “Proteinomania, cottomania e curomania, in una società allo sbando salutistico“, del 22/10/11, e “La grande svolta igienistica“, del 19/5/12.
DIFFERENZE DI UN BLOG PULITO RISPETTO ALLA TROPPA SPAZZATURA IN RETE
Il dato costante e fondamentale che contraddistingue il mio blog dagli altri sta proprio nel rimedio non curativo e non invasivo, nel rimedio che dà semplicemente modo ai mezzi autoguaritivi del corpo di svolgere appieno, senza bastoni tra le ruote, il loro compito istituzionale. Ovvio che i lavori di Marcello Pamio, di Pietro Bisanti (straordinario Maresciallo CC di Milano), di Sebastiano Tringali, rappresentano pure una forte alternativa al sistema.
LA PAURA E’ UN FATTORE MICIDIALE
Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male? E cosa succede all’organismo, e al Sistema Immunitario, quando viene fortemente debilitato dai farmaci? La risposta è chiara ed inequivocabile. Si assiste a una letterale decapitazione temporanea del sistema immunitario. Una specie di inibizione e di blocco funzionale che impediscono ai nostri preziosi meccanismi di funzionare e di svolgere il loro normale lavoro quotidiano.
CHI NON SI CURA CON CHEMIO, RADIO E BISTURI VIVE PIU’ A LUNGO
Poco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof Hardin B. Jones, fisiologo dell’Università della California, e presentata nel ’75 al Congresso di cancerologia presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsate, egli prova che i malati di tumore che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) soffrono chiaramente di meno e sopravvivono pure più a lungo. Cose del resto confermate da altre illustri ricerche americane.
LE DONNE CON CANCRO AL SENO NON TOCCATO E NON OPERATO DIMOSTRANO SOPRAVVIVENZA MEDIA 400% SUPERIORE ALLE OPERATE!
Il prof Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni, raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.
STESSO DISCORSO PER IL CARCINOMA BRONCHIALE
Un’altra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975, riguardante 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi, dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli privi di trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni. Persone malate di tumore hanno dunque statisticamente una percentuale maggiore di sopravvivenza, a condizione di non seguire i protocolli terapeutici ufficiali.
INFORMAZIONI TAROCCHE, MANIPOLATE E FALSIFICATE
Ognuno faccia liberamente le sue scelte in piena autonomia e coscienza. Quanto si evince dalle statistiche dimostra però come esami, screening e trattamenti oncologici ufficiali, non siano per niente garanzia di miglior benessere per il paziente. E si evince pure che le informazioni diffuse dalla sanità e dai media sono spesso frutto di manipolazioni e di censure, per cui la verità viene oscurata e distorta, al fine di condizionare le scelte terapeutiche dei pazienti e dei loro familiari. Leggasi in proposito la mia tesina “Zona tumore e zona cancro“, del 28/1/2009.
I DATI REALI PARLANO DI 61 PERSONE OGNI 100 CHE SE NE VANNO ENTRO 5 ANNI DALLA DIAGNOSI
Ogni dimissione ospedaliera viene ad esempio fatta apparire come guarigione. Siccome non si può morire più di una volta, se un paziente rientra in ospedale per delle recidive e viene dimesso 9 volte, l’ospedale fa apparire nelle sue statistiche un 90% di guarigioni e un 10% di mortalità, il che è davvero il massimo. La realtà è che, ricorrendo alle cure mediche, ogni 100 persone che che si ammalano di tumore-cancro, 61 sono destinate a morire entro 5 anni dalla diagnosi!
CAPIRE LE ORIGINI DEL MALE E NON DELEGARE RIMEDI A TERAPEUTI OPERANTI AD OCCHI BENDATI
Ogni persona, sana o malata che sia, deve assumersi la propria responsabilità, deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla di delegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema. Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al posto nostro. Possiamo accettare dei consigli, quelli sì, ma niente più.
LE INSIDIE E LE LESIONI DELLA CHEMIO
Il principio terapeutico della chemioterapia è semplice. Si usano sostanze chimiche altamente tossiche per uccidere le cellule cancerose. Il concetto che sta alla base di questo ragionamento limitato e assolutamente materialista è che alcune cellule, a causa di fattori ambientali, genetici o virali, impazziscono iniziando a riprodursi caoticamente creando delle masse chiamate neoplasie.
LA SOLITA TEORIA MEDICA DEL NAPALM E DELL’ANNIENTAMENTO
La Medicina perciò tenta di annientare queste cellule con farmaci citotossici, ovvero tossici per le cellule. Tuttavia, questa feroce azione mortale, non essendo in grado di distinguere le cellule sane da quelle neoplastiche impazzite, cioè i tessuti tumorali da quelli sani, colpisce e distrugge l’intero organismo vivente.
L’ODIOSO DOGMA TERAPEUTICO DELLA CHEMIO
Ci hanno sempre insegnato che l’unica cura efficace per i tumori è proprio la chemioterapia, ma si sono dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni. Solo chi ha provato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.
LA PERDITA DELL’AMORE PER LA VITA
“Il fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che svolgeva tale mansione indossava guanti protettivi perché se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta a contatto con la sua pelle l’avrebbe bruciata. Non potei fare a meno di pormi una domanda. Se precauzioni di questo genere sono richieste all’esterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo? Dalle 19 di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli, l’appetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminava”. Questa è una delle tante testimonianza di una malata di cancro al seno.
UNA FIRMA ASSAI PESANTE
Un malato di tumore viene certamente avvertito che la chemio gli provocherà (forse) nausea, (forse) vomito, che cadranno i capelli, ed altre cose ancora. Ma siccome è l’unica cura ufficiale riconosciuta, si devono stringere i denti e si deve pure firmare il consenso informato, la propria auto-condanna, sgravando l’Azienda Ospedaliera o la Clinica Privata da qualsiasi problema e responsabilità.
SOSTANZE MICIDIALI PER LA PELLE E PER IL RESPIRO
Le precauzioni del personale infermieristico che manipolano le sostanze chemioterapiche non sono una invenzione. L’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fatto stampare un fascicolo dal titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” per tutti gli addetti ai lavori, cioè per coloro che maneggiano fisicamente le fiale per la chemio, siano essi infermieri professionali o medici. Fiale che andranno poi iniettate ai malati.
ANTRACICLINICI E PROCARBAZINE
Alla voce Antraciclinici, uno dei chemioterapici usati, c’è scritto che dopo la sua assunzione può causare stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta o cronica (mortalità nel 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni. Alla voce Procarbazina (altro ingrediente in uso) c’è scritto che è cancerogeno, mutageno e teratogeno (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante.
I FARMACI NON POSSONO ESSERE CATALOGATI COME CANCEROGENI!
In altro documento del Ministero della Sanità dal titolo “Linee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti“, si riconosce come certe sostanze possono provocare il cancro anche per semplice inalazione. L’assurdo è che tali sostanze, nonostante provochino il cancro, non possono essere etichettate come cancerogene (R45 e R49) semplicemente perché sono considerate farmaci!
ELENCO INCOMPLETO COME RISULTA DAI BUGIARDINI
Nella tabella qui allegata è riportato un elenco, non certo esaustivo, dei chemioterapici antiblastici classificati dalla IARC nel gruppo A) “Cancerogeni certi per l’uomo” e nel gruppo B) “Cancerogeni probabili per l’uomo”. Certamente si tratta di un elenco incompleto perché, sfogliando una trentina di bugiardini di chemioterapici, mancano diverse molecole cancerogene per ammissione stessa dei produttori.
SICURAMENTE CANCEROGENI E PROBABILMENTE CANCEROGENI
Cancerogeni per l’uomo sono 1) Myleran o Butanediolo dimetansulfonato, 2) Ciclofosfamide, 3) Clorambucil, 4) Metil-CCNU, ossia 1(2-Cloretil)-3(4-metilcicloesil)-1-nitrosurea, 5) Melphalan-MOPP (ed altre miscele contenenti alchilanti), 6) Clornafazina, ossia N,N-Bis-(2-cloroetil)-2-naftilamina, 7) Tiotepa, ossia Tris(1-aziridinil-fosfinsolfuro.
Probabilmente cancerogeni per l’uomo sono 8) Adriamicina, 9) Aracitidina, 10) CCNU, osia 1(2-Cloroetil)-3-cicloesil-1nitrosurea, 11) Mostarde azotate, 12) Procarbarzina.
RIFIUTI SPECIALI OSPEDALIERI
Basilare poi quanto il documento “Linee guida” riporta alla voce “Smaltimento”. “Tutti i materiali residui dalle operazioni di manipolazione dei chemioterapici antiblastici (mezzi protettivi, telini assorbenti, bacinelle, garze, cotone, fiale, flaconi, siringhe, deflussori, raccordi) devono essere considerati rifiuti speciali ospedalieri.
RICORSO ALL’INCENERIMENTO
Quasi tutti i chemioterapici antiblastici sono sensibili al processo di termossidazione (incenerimento), per temperature intorno ai 1000°C. La termossidazione, pur distruggendo la molecola principale della sostanza, può comunque dare origine a derivati di combustione che conservano attività mutagena. È pertanto preferibile effettuare un trattamento di inattivazione chimica (ipoclorito di sodio) prima di inviare il prodotto ad incenerimento. Le urine dei pazienti sottoposti ad instillazioni endovescicali dovrebbero essere inattivate prima dello smaltimento, in quanto contengono elevate concentrazioni di principio attivo”.
L’ONCOLOGIA MODERNA FONTE DI SCORIE IPER-TOSSICHE ED IPER-RIPUGNANTI
Ma che razza di sostanze chimiche sono mai queste? L’Istituto Superiore di Sanità riconosce che l’oncologia moderna, per curare il cancro, utilizza delle sostanze chimiche che sono cancerogene (provocano il cancro), mutagene (provocano mutazioni genetiche) e teratogene (provocano malformazioni nei discendenti). C’è qualcosa che non quadra assolutamente. Perché mai ad una persona sofferente dal punto di vista fisico, psichico e morale, ad una persona debilitata e sconvolta dalla malattia, vengono iniettate sostanze così tossiche? Demolizione pianificata mediante il solito sadico accanimento terapeutico?
UNA MOSTARDA AZOTATA LEUCEMOGENA E TERATOGENA DI NOME ALKERAN
Gli stessi bugiardini scritti dalle lobby chimico-farmaceutiche che li producono lasciano trasparire cose abominevoli, elencando una trentina di farmaci chemioterapici. Uno per tutti l’antineoplastico denominato Alkeran® (50 mg/10 ml: polvere e solvente per soluzione iniettabile che contiene come eccipiente acido cloridrico) della GlaxoSmithKline. “Un alchilante analogo alla mostarda azotata”. Alchilante è un farmaco capace di combinarsi con gli elementi costitutivi della cellula provocandone la sua alterazione. Questa sostanza chimica, oltre a provocare la leucemia acuta (“è leucemogeno nell’uomo”), causa difetti congeniti nella prole dei pazienti trattati.
TEMPERATURE IPERBOLICHE PER UNA INCOMPLETA PURIFICAZIONE
Alla voce “Eliminazione”, viene confermato come lo smaltimento di oggetti taglienti, quali aghi, siringhe, set di somministrazione e flaconi deve avvenire in contenitori rigidi etichettati con sigilli appropriati per il rischio. Il personale coinvolto nell’eliminazione dell’Alkeran deve adottare le precauzioni necessarie ed il materiale deve essere distrutto, se necessario, mediante incenerimento alla temperatura di 1000-1200 gradi!
DANNI AL SISTEMA IMMUNITARIO E AL MIDOLLO OSSEO
Sulle mostarde azotate, il sito del Ministero della Salute italiano, alla voce “Emergenze Sanitarie”, si esprime così: “Le mostarde azotate furono prodotte per la prima volta negli anni ’20 e ’30 come potenziali armi chimiche. Si tratta di agenti vescicatori simili alle mostarde solforate che si presentano in diverse forme e possono emanare un odore di pesce, sapone o frutta. Sono note anche con la rispettiva designazione militare HN-1, HN-2 e HN-3. Le mostarde azotate sono fortemente irritanti per pelle, occhi e apparato respiratorio. Sono in grado di penetrare nelle cellule in modo molto rapido e di causare danni al sistema immunitario e al midollo osseo. Danni che si manifestano già dopo 3-5 giorni dall’esposizione, con stati anemici, emorragici ed infiammatori di tipo anche mortale.
AGENTI VESCICANTI DA GUERRA CHIMICA E IPPOCRATE CHE CONTINUA A RIVOLTARSI NELLA SUA TOMBA
Per “curare” il tumore oggi vengono dunque utilizzati degli agenti vescicanti usati nelle guerre chimiche. Sarà il caso di togliere il camice bianco o verde ai medici e far loro indossare direttamente delle tute mimetiche da combattimento campale. All’establishment, alle istituzioni sanitarie e ad ogni singolo medico, sarà il caso di ricordare frasi tipo “Mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale”. Un piccolo dettaglio di quel Giuramento di Ippocrate sul quale i medici stessi hanno depositato pomposamente la propria firma.
Valdo Vaccaro
E in più ora arriva nel team oncologico lo psicologo/psichiatra, e il "gioco è fatto". Se rifiuti le cure ufficiali, vieni schedato come depresso e sottoposto a TSO. Se queste "cure" ti fan venir voglia di ucciderti, idem. Vietato decidere la fine della propria vita, devono poterti ammazzare loro. Tremenda dittatura quella che stiamo vivendo. Tremenda perché subdola e manipolatrice. Grazie di tutto Valdo, sei un grande.
Mostruoso!! Solo dei maledetti diavoli possono guardarsi allo specchio e rimanere impassibili sapendo quanto siano devastanti per gli altri le loro stesse vite.
Grazie Valdo, un grazie infinito!