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LETTERA
Ciao Valdo! Oggi mi è venuta voglia di leggere le tue tesine più datate e precisamente quelle del 2010, finchè mi sono imbattuta in una dal titolo “Una buona strigliata alla staticità igienista“, del 10 Luglio 2010. In questa tesina si fa riferimento ad un certo Armido Chiomento, definito come l’erede spirituale di Luigi Costacurta e verso il quale tu esprimevi interesse. Così mi sono incuriosita e ho scoperto che Armido Chiomento è un consulente igienista, grande divulgatore della medicina Lezaeta-Costacurtiana.
Non vuole essere etichettato né come iridologo: “Non si fanno diagnosi con l’iridologia. L’iride può solo dare informazioni sullo stato degli organi e sulle malattie pregresse, svelando eccessi e carenze”, né come naturopata: “Per carità! È un’etichetta omnibus che è stata adattata alle più diverse discipline, dall’agopuntura alla riflessologia, dall’omeopatia allo shiatsu, dall’ayurveda alla chiropratica”, né come guaritore, anche se in 40 anni almeno 30.000 italiani, conquistati da un passaparola sotterraneo e incessante, hanno seguito i suoi consigli di vita e sconfitto le malattie più disparate, dal cancro allinfertilità.
Insomma, un duro e puro. Uno che nell’albero genealogico della vis medicatrix naturae, la forza risanatrice della natura individuata 2400 anni fa da Ippocrate come potere di autoguarigione innato in tutti gli esseri viventi, può essere collocato sulla scia dei tedeschi Sebastian Kneipp (1821-1897), Louis Kuhne (1835-1901), padre Taddeo di Wiesent (1858-1926), e del cileno Manuel Lezaeta Acharán (1881-1959).
Lui si definisce un naturo-igienista e per dieci anni è stato presidente dell’Acnin (Associazione culturale nazionale discipline igienistiche naturali). Ma allora chi è Armido Chiomento, 76 anni compiuti ieri, veneto schivo e serafico abitante a Musile di Piave ma vissuto fra Bolzano, Roma, Oristano, Cagliari, Torino e Verona?
I dati li ho tratti dal suo sito. Per conoscerlo meglio, segnalo questa piacevole intervista: http://www.ilgiornale.it/news/te-leggo-negli-occhi-e-poi-ti-curo-col-fango-sulla-pancia.html Elena
INTERVISTA AD ARMIDO CHIOMENTO – SOTTOTITOLI DI VV
L’ABATE SEBASTIAN KNEIPP
Kneipp è l’abate dalle ciglia cispose che compare sull’etichetta dell’omonimo malto? Esatto. Voleva diventare prete, ma la tubercolosi lo frenava negli studi. Finché non gli capitò fra le mani il libretto di un medico tedesco del Seicento sulla forza guaritrice dell’acqua.
Comprese così che la salute dipende dalla reazione della pelle. Perciò correva per 40 minuti, poi si spogliava e si gettava nel Danubio gelato, quindi riprendeva la corsa. In sei mesi la sua Tbc scomparve.
LOUIS KUHNE GRANDE E CELEBRE MEDICO DI LIPSIA
E Kunhe chi era? Un medico di Lipsia, che non riusciva a curare il padre colpito da tumore allo stomaco. Alla fine giunse alla conclusione che tutte le malattie nascono da una febbre del tratto gastrointestinale. Il suo libro “La Nuova Scienza del Guarire” era al suo tempo il testo più letto a livello mondiale, tradotto in tutte le maggiori lingue.
UN FRATE GENIALE DI NOME PADRE TADDEO
E padre Taddeo di Wiesent? Era un cappuccino, missionario in America Latina. Sviluppò un concetto geniale definibile come l’equilibrio termico di Wiesent. Manuel Lezaeta Acharán ricorse ai suoi consigli perché era affetto da una sifilide che non riusciva a debellare in alcun modo.
LEZAETA MANCATO MEDICO E MANCATO AVVOCATO
Che faceva Lezaeta Acharán nella vita? Dapprima voleva diventare medico e poi avvocato, ma la malattia venerea lo costrinse a interrompere gli studi. Padre Taddeo lo guarì. E lui sistematizzò la dottrina termica del frate, mettendo in relazione le abluzioni fredde di Kneipp con la febbre intestinale di Kuhne.
Quindi bagni russi, cioè sauna del corpo a eccezione della testa, poi doccia fredda, poi ancora vapori caldi. Lezaeta Acharán lo chiamava lavaggio del sangue.
CIRCOLAZIONE INTERNA VISCERALE E CIRCOLAZIONE PERIFERICA CUTANEA
A che serve? Ha presente il principio dei vasi comunicanti? Noi abbiamo una circolazione interna, a livello viscerale, e una periferica, a livello cutaneo. Se lei mangia male, che succede? Per risolvere i problemi digestivi, il sangue deve affluire tutto nello stomaco, a scapito di altri organi.
Con la vasodilatazione e la vasocostrizione si ripristina l’equilibrio termico. Lezaeta Acharán ci aggiunse i cataplasmi di terra sulla pancia che assorbono e dissipano all’esterno il calore intestinale tanto temuto da Kuhne.
CALORE INTESTINALE TEMUTO DA KUHNE
Temuto perché? Secondo lei perché i testicoli sono esterni, mentre le ovaie sono interne? Perché hanno bisogno di non superare una certa temperatura, tant’è vero che si imputa al loro eccessivo surriscaldamento, dovuto a slip e jeans troppo stretti, il vistoso calo di quantità e qualità degli spermatozoi nelle nuove generazioni.
Ora la digestione altro non è che una fermentazione, che deve avvenire a 37 gradi. Ma se lei sovraccarica l’apparato digerente, associando alimenti sbagliati o eccedendo nel mangiare, la temperatura interna sale a 40-42 gradi e in tal modo i microrganismi si trasformano in microbatteri.
LUIGI COSTACURTA E MANUEL LEZAETA
Glielo ha insegnato Costacurta? Costacurta mi ha cambiato la vita. Era un capofficina della Zanussi, che fu mandato per lavoro in Cile. Là conobbe Lezaeta Acharán. Un solo incontro, di un paio d’ore. Chiedergli aiuto perché sua moglie non riusciva a rimanere incinta e diventare suo discepolo fu tutt’uno. Ha avuto il merito di riordinare la disciplina alimentare del naturalista cileno.
CRITICA ALLA PASTA CON POMODORO
Mi faccia qualche esempio concreto. Si dice che la digestione comincia in bocca. Bene. Se io mangio un amido, gli spaghetti per esempio, già in bocca produco vari enzimi, fra cui la ptialina, che trasforma l’amido in maltosio.
Ma se sulla pasta ci metto il pomodoro, che contiene acidi organici, inibisco la secrezione della ptialina. Quindi niente maltosio, che nel duodeno non potrà perciò essere scisso dalla maltasi, un altro enzima deputato a trasformare l’amido in glucosio. Risultato? Digestione rallentata.
IL CACIO È BUONO MA ANDIAMOCI PIANO
Sta ricusando la pasta al pomodoro, uno dei cardini della dieta mediterranea, si rende conto? La caprese, proposta come modello di leggerezza, è ancora peggio. Mozzarella e pomodoro affettati. La caseina, che è la proteina del formaggio, va digerita nello stomaco. Ma lì incontra l’acido cloridrico, che la aggredisce.
Così la caseina tende a rapprendersi. Se ci aggiungo anche gli acidi organici del pomodoro, la impacchetto definitivamente. Mangio la caprese per cena e al mattino alle 5 ho ancora la mozzarella nello stomaco. Perciò niente formaggio in tavola alla sera. La Scuola medica salernitana raccomandava “Il cacio è buono, ma dallo con mano avara”.
MELONE E PROSCIUTTO NON È LA SOLUZION
Si può ripiegare su prosciutto crudo e melone? No. La frutta ha la particolarità d’essere subito assimilata dai villi intestinali, ma se ci unisco la proteina del prosciutto ritardo la digestione del melone, lo zucchero fermenta e aumenta la temperatura interna.
MAI LA PASTA DI SERA
E allora che cosa mettere sotto i denti dopo il tramonto? Mai la pastasciutta. Dicono che concilia il sonno. Sa perché? Da ragazzino io facevo la colla mescolando farina e acqua. Per la pasta è uguale. L’amido mi fa diventare il sangue colloso, il microcircolo rallenta e andando avanti con gli anni finisce che ti addormenti pure di giorno.
E NEMMENO UNA BELLA MACEDONIA
Meglio una bella macedonia? Neppure. Il transito intestinale della frutta dipende dal grado zuccherino. Solo quella acida, tipo arance, limoni, pompelmi, kiwi, ananas e ribes, può essere mescolata. La frutta dolce no. Se lei mangia una pesca, deve lasciar passare un’ora prima d’ingerire una pera o una banana.
NIENTE LATTE, NIENTE PESCE E NIENTE CARNE, A PARTE UNA FETTA DI SALAME
Che altro ha messo al bando? Il latte, benché i miei genitori fossero commercianti di prodotti caseari. Quale mammifero in natura beve il latte da adulto? Di un’altra specie animale, per di più. E comunque, se proprio tocca, mai i latticini con la carne. Inoltre centellinare le proteine. Nella loro digestione, il sottoprodotto è rappresentato dall’urea presente nel sangue e nell’urina, che va eliminata dai reni.
Se esageriamo, subentra la cristallizzazione dell’acido urico. Ecco i calcoli renali e le malattie articolari. Personalmente sono 40 anni che non mangio né carne né pesce. Ma senza fanatismi. Scendendo dal monte Pelmo, al rifugio Venezia mi hanno offerto una fetta di salame e non mi sono tirato indietro.
SUCCO DI MELA A COLAZIONE E INSALATA E RISO A PRANZO
Mi tolga una curiosità. Oggi che cosa ha mangiato per colazione? Un ottimo succo di pesca preparato con le mie mani. A mezzogiorno un’insalata mista e un risotto vegetale. Converrà che due spaghetti con le vongole sono preferibili. Provi con l’alga Wakame. Stesso sapore.
LA FISIOLOGIA NON PUÒ ESSERE DI COMPETENZA MEDICA ESCLUSIVA
Scusi, ma lei è laureato in scienze politiche. Quali competenze ha per dispensare suggerimenti dietetici? Non mi sono mai sostituito ai medici, soprattutto in presenza di patologie serie. I chiodi vanno lasciati agli altri, mi raccomandava Costacurta. Però la medicina si studia anche fuori dalle facoltà universitarie. L’anatomia è una sola. Ma la fisiologia è relativa, si può vedere con altri occhi.
È L’ORGANISMO E NON IL MEDICO A CURARE LA MALATTIA
Se una malattia non è prodotta dalla genetica o da un trauma, significa che è funzionale e in quel caso è l’organismo stesso, non il medico, che deve curarla. Ippocrate diceva “Primum non nocere”. Per tornare all’equilibrio termico, posso dimostrarle che se lei ha 36,8 di temperatura e mangia una mela, il termometro sale a 37,1. Ma se lei prende la mela centrifugata, la temperatura resta 36,8, perché non ha fatto lavorare l’apparato digerente.
Del resto che cosa fa il cane quando sta male? Non tocca cibo e aspetta. Purtroppo nell’uomo non c’è più istinto. La razionalità ha avuto il sopravvento. Dal cervello rettiliano, che ci guidava solo alla sopravvivenza, siamo passati a quello emotivo e poi a quello razionale. Abbiamo sostituito Dio con la scienza.
UNA DIAGNOSI SBAGLIATA DI CARCINOMA POLMONARE
Ha mai avuto a che fare con i medici? Certo, e ho grande considerazione per il loro lavoro, perché di fronte a un disturbo congenito non c’è stile di vita che tenga. Serve la medicina ufficiale, serve la chimica. Una volta mi hanno anche diagnosticato un carcinoma polmonare. Ho capito che mi sarei dovuto separare dai miei due figli.
Ho meditato sugli errori commessi e ho chiesto perdono al Padreterno. Ho vissuto quel primo giorno di ricovero ospedaliero in un silenzio assoluto, isolato dai compagni di stanza. Credo di aver conosciuto la vera pace. Alla sera è arrivato un medico e si è scusato. Abbiamo sbagliato, l’esame radiologico riguarda un altro paziente. Ho provato un senso di liberazione, ma senza alcuna gioia. Il mio pensiero è andato a chi stava per ricevere linfausto verdetto.
VIVIAMO DA AMMALATI LONGEVI
Non ha la sensazione che nella nostra epoca siano più le persone che stanno male di quelle che stanno bene? Sempre. La vita media sè allungata, ma viviamo da ammalati. Costacurta riteneva che tutti i nati dopo la seconda guerra mondiale avessero il sistema vegetativo alterato. Una conseguenza del benessere.
CONTROLLARE SE LA PELLE LAVORA E VIVREMO 100 ANNI
C’è una cosa che non bisogna fare mai, se si vuole campare fino a 100 anni? Mangiare troppo e in modo disordinato. E una cosa da fare invece tutti i giorni? Controllare se la pelle lavora. Una persona magra che non suda deve considerare seriamente la possibilità di essere malata.
RISPOSTA
UN GRANDE MAESTRO DALLE IDEE CHIARE
Ciao Elena. Come tuo solito hai fatto una cosa straordinaria. Con questa intervista, Armido Chiomento sintetizza in modo formidabile le vicende-base della Naturopatia tedesca e si rivela davvero grande nei suoi commenti efficaci e precisi, non privi poi di vena umoristica. Approfitto dunque per complimentarmi con lui, salutarlo calorosamente e fargli gli auguri di compleanno con 2 giorni di ritardo. Meriterebbe di sicuro maggiori attenzioni nella panoramica degli studiosi in circolazione.
Valdo Vaccaro
MESSAGGIO DI ARMIDO CHIOMENTO
Valdo Vaccaro buonasera. Ho letto la risposta a Elena sulla mia intervista apparsa sul Giornale. Non conosco il cognome né la sua città di provenienza, ma le belle parole sono sempre gradite. Rivolgo un grazie sia a lei che a te. Non abbiamo ancora avuto l’occasione di conoscerci anche perché, già da qualche anno, non sono più presente, salvo qualche rara occasione, a riunioni e convegni del nostro settore. Mi sono per così dire un po’ isolato.
Non sto più molto attento a tutto ciò che si sente dire sulla salute, sui rimedi, sul mangiare e tutto il resto. In generale, mi pare ci siano troppe enunciazioni e tanto caos. Colgo l’occasione per complimentarmi del grande lavoro informativo ed istruttivo che riesci a svolgere a beneficio dei tuoi lettori e di tanta gente bisognosa di consigli utili a vivere meglio. Cordialmente. Armido
RISPOSTA
NON TI VEDO PER NIENTE NELLE VESTI DI UN PENSIONATO
Ciao Armido. Comprendo e condivido le tue scelte e le tue valutazioni su quanto accade. Ma un po’ di amaro in bocca rimane. Se chi ha lunga esperienza e grinta mentale da vendere si ritira prima del tempo per demotivazione o per altri motivi, ne perdiamo un po’ tutti sia sul piano culturale che su quello operativo. Il mio augurio è di ritrovarti motivato, combattivo e ipercritico. Le persone come te sono rare e preziose.
UN MONDO SBANDATO E DROGATO HA FAME DI UN CIBO CHIAMATO SAGGEZZA
Come ha detto due giorni fa Fidel Natarella ognuno mangi e beva quello che crede senza creare troppe chiacchiere e troppi schematismi, cercando chiaramente di non rovinarsi e di rispettare la vita sua e quella degli altri. Pur dando dritte salutistiche in cui ho tuttora grande fiducia, sto andando nella vostra direzione, privilegiando l’apertura mentale, il buon senso, il vivere e lascia vivere, e quello spirito umoristico che è parte integrante e non marginale dello stare bene con se stessi e il resto del mondo!
Valdo Vaccaro
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