LETTERA
L’INSIDIA DELLA DISSENTERIA IN TEMPO DI VACANZA
Ciao Valdo. Sono in vacanza in Thailandia, curioso e desideroso di provare tutta la frutta e le verdure tropicali del posto. Purtroppo sono incappato in un fastidioso inconveniente chiamato dissenteria acuta o diarrea che dura già da una decina di giorni. Vorrei qualche consiglio per liberarmi al più presto da questo problema. Grazie.
Fernando
RISPOSTA
IL PROBLEMA RIGUARDA IL COLON E IL SISTEMA GASTRO-INTESTINALE
Ciao Fernando. Come al solito, l’igienismo non si accontenta di dare definizioni sintetiche ma punta alla chiarezza, perché solo così ci si capisce e si possono fare dei passi avanti. La dissenteria rientra nella categoria delle coliti, ovvero delle infiammazioni intestinali in zona colon. Tutte le parole terminanti con ite (dal greco itis) denotano infiammazione. La colite è una condizione catarrale. Viene anche chiamata colite mucosa per la notevole quantità di muco espulsa.
PER SHELTON LA COLITE È UNA DELLE TANTE SINDROMI CATARRALI DIFENSIVE DEL CORPO
Herbert Shelton paragona la colite alla rinite, chiamata catarro del naso. Si tratta della stessa problematica localizzata in due parti diverse. Colite dunque catarro del colon, metrite catarro dell’utero, cistite catarro della vescica, sinusite catarro delle cavità nasali, e così via. L’infiammazione di queste diverse aree del corpo è dovuta sempre agli stessi motivi, per cui risulta banale e macchinoso chiamare la malattia con tanti nomi diversi, buoni solo a creare e giustificare una vasta schiera di medici specialisti, e una varietà inutile di farmaci e di cure.
LA CAUSA RIMANE UNA AUTO-INTOSSICAZIONE CHIAMATA TOSSIEMIA
Diverse aree del corpo soggette allo stesso problema non implicano affatto diverse cause infiammatorie. La toxemia, l’intossicazione del sistema, rimane la causa unica e comune di rinite, gastrite, metrite, cistite, nefrite, artrite e così via. Cos’è questa mitica ed incompresa toxemia o tossiemia? È una condizione del sangue e dei tessuti dove il corpo è sovraccarico di scorie metaboliche, di metaboliti. È una condizione di auto-intossicazione risultante principalmente da veleni auto-generati.
TOSSIEMIA FISIOLOGICO SOTTOPRODOTTO DEL METABOLISMO QUOTIDIANO
Quando emozioni intense, traumi e stress del vivere quotidiano, errori dietetici e comportamentali portano il corpo in stato di enervazione e di scarsa forza nervosa, secrezioni ed escrezioni interne vengono impedite e rallentate, e di conseguenza il corpo diventa intasato di prodotti tossici di scarto. La tossiemia è dunque un sottoprodotto del metabolismo quotidiano, è autogenerata ed è costante.
ENERVAZIONE-IMPIGRIMENTO METABOLICO-TOSSIEMIA-SINTOMI
Importa poco quali le cause specifiche. Essenziale è capire che 1) Tutte le cause di patologia producono enervazione, 2) L’enervazione rallenta e impedisce l’eliminazone o la depurazione, 3) L’eliminazione frenata o inibita produce tossiemia, 4) La tossiemia evolve e si aggrava producendo sintomi a bizzeffe.
IL MANDAR FUORI È UNA FUNZIONE FONDAMENTALE DELLA VITA
L’eliminazione è una funzione fondamentale della vita, come fondamentali sono i processi di digestione ed assimilazione. I rifiuti del corpo vengono trasbordati fuori dal corpo con la stessa rapidità che gli organi eliminativi sono in grado di usare. Quando l’enervazione riduce l’efficienza operativa di questi organi emuntori-escretori, si devono per forza trovare dei canali eliminativi alternativi per liberare il corpo dalle tossine in progressiva accumulazione.
PROVVIDENZIALI MEMBRANE MUCOSE RIVESTONO LE PARETI INTERNE
Cavità, canali, condotti, tubicini ed alvei corporali sono tutti ricoperti da membrane mucose che secernono muco. Queste membrane sono nel contempo secretorie ed escretorie. In caso di toxemia le membrane servono come organi emuntori attraverso i quali i surplus e le tossine vengono espulsi. Questi processi escretori vengono chiamati infiammazioni catarrali. I classificatori delle malattie prendono i sintomi e gli appioppano una etichetta.
COLITE PROCESSO REGOLATORE DI RIDUZIONE TOSSIEMIA
La colite è dunque un processo regolatore di eliminazione compensatoria dove i rifiuti tossici vengono espulsi dalle membrane mucose del colon. Può essere acuta o cronica. Tutte le forme croniche cominciano come enervazione, seguita da irritazione, da infiammazione e da ulcerazione. Il cancro, come l’ulcerazione, è una logica evoluzione della infiammazione cronica. Cancro della gola, cancro al seno, cancro allo stomaco, cancro al fegato, cancro all’utero e in qualsiasi altra parte del corpo insorgono e si evolvono nel sito dell’infiammazione cronica.
LA MALATTIA CANCEROGENA TERMINALE È L’ULTIMO ANELLO DELLA CATENA
Se noi teniamo a mente gli anelli di congiunzione della catena patologica che sono enervazione, tossiemia, irritazione, infiammazione, ulcerazione, rimarginazione e indurimento, fungazione o cancro, possiamo capire che il cancro mette le sue radici molti anni prima di fare la sua comparsa, al contrario di quanto l’ignoranza oncologica medica ritiene.
CELLULA DEGENERATA DA PERVERSIONE STABILE DEL METABOLISMO
Il fatto reale è che il tumore rappresenta il potenziale patologico di ognuna delle nostre cellule. La neoplasia non è affatto un organismo esterno che si alimenta e cresce da parassita fuori dal suo ospite umano, ma è una sovra-crescita parassitaria delle nostre stesse cellule. Per diventare cancerosa c’è solo bisogno di una sufficiente perversione del metabolismo cellulare, cosa che avviene allorquando il persistente eccesso di sangue tossiemico causa infiammazione cronica negli individui stabilmente intossicati.
GUARIRE SIGNIFICA DEBELLARE IL PROBLEMA SENZA CHE ESSO SI RIPRESENTI
Tornando alla colite occorre eliminare le cause, ovvero eliminare la tossiemia, ripristinare la normale energia nervosa ed allineare il nostro stile di vita in modo conforme alle regole stabilite da Madre Natura mediante le sue precise leggi. Serve insomma una cura intelligente che risolva effettivamente il problema e impedisca alla catena patologica di raggiungere gli effetti finali del cancro.
IL SOLO METODO INTELLIGENTE È LA RIMOZIONE DELLA CAUSA
Quale è dunque questa cura intelligente? Rimuovere la causa è la sola cura intelligente. Le normali cure palliative e soppressive dei sintomi sono quanto di più illogico, ottuso e malaccorto esista. Il corpo guarisce se stesso se la causa di malattia viene rimossa. Ovvio che esiste anche il punto di non-ritorno. Pertanto la causa va rimossa prima che tale punto estremo sia superato.
CAUSE DI DISSENTERIA
Dalle spiegazioni magnifiche ed incomparabili di Shelton, veniamo alla tua situazione concreta. Stabilito che la diarrea è una eccessiva evacuazione di feci liquide, e che può avere un numero di cause diverse come errori dietetici, ingestione di cibi guasti, assunzione di caffè, birra, alcolici, cibi troppo caldi o troppo freddi, masticazione insufficiente e frettolosa, emozioni stressanti, preoccupazioni, imbarazzi gastrici, alterata peristalsi, essa rimane uno dei modi provvidenziali del corpo di liberarsi del materiale tossico accumulato. Ovvio che questa condizione implica pure una cospicua perdita di liquidi e una notevole disidratazione con eventuali crampi muscolari, per cui l’equilibrio idrico va ripristinato e mantenuto.
PURTROPPO LA FRETTA DI GUARIRE NON AIUTA A GUARIRE
Come affrontare al meglio la situazione di emergenza? La fretta non è purtroppo buona consigliera. Uno in vacanza è portato a voler guarire subito per non sciupare i pochi giorni o le poche settimane a disposizione, e questo lo porta a cercare qualche rapida soluzione farmacologica e qualche rimedio magico, cose che non esistono al mondo. L’obiettivo dunque non è di salvare la vacanza. La priorità massima è sempre lo star bene dovunque uno si trovi, sia egli a casa o sia in giro per il mondo, e il corpo per stare bene ha le sue esigenze e i suoi tempi, secondo la regola “Ogni malattia insorge solo quando serve e dura solo finché necessario”.
UN BREVE DIGIUNO POTREBBE RISULTARE DECISIVO
La cosa migliore da farsi è un piccolo digiuno di 2-3 giorni, a secco secondo lo stile Filonov, o 3-4 giorni ad acqua secondo lo stile Shelton, o ad acqua e succo di limone secondo lo stile Ehret, o anche ad acqua di cocco, secondo una versione tropicale. Il tutto riposando e rilassandosi, curando la respirazione e limitando il consumo energetico ai minimi termini.
SEMIDIGIUNO CON MANGOSTINO E MANGO NON MATURO
L’alternativa a tutto questo potrebbe essere un cosiddetto semidigiuno rigoroso ovvero una dieta fruttariana a base di mangostino, frutto tropicale sempre disponibile in Thilandia, usato da secoli con successo in Asia come specifico antidiarroico. Anche il mango specie se non troppo maturo, e frutti acquosi e digeribili, nonché leggermente restringenti come il rambutan, il litchi, il longan, il lime, il limone, il pompelmo, il pomelo, la melagrana, l’ananas e i datteri possono andare magnificamente. Anche i succhi di carota, e di carota-sedano-ananas, o i succhi di bietola, o i succhi di mela e di limone vanno bene. Verificare però che questa alternativa sia davvero efficace e non aggravi temporaneamente il problema perché l’irritazione delle mucose potrebbe non trovare gradevole e compatibile nemmeno la semplice frutta acquosa e restringente in alcune circostanze. A volte, in un intestino irritato, anche il cibo d’oro diventa cibo di ottone, si suole dire.
PUNTARE ALLA SCOMPARSA DEL SINTOMO DIARROICO CON METODI NATURALI
Dopo una settimana circa di digiuno o di semidigiuno dove l’obiettivo centrale rimane in ogni caso quello della scomparsa del sintomo diarroico, è consigliata per 2-3 giorni una dieta a base di risorse naturali cotte tipo minestre vegetali, minestra di semolino, purè di patate, cavolino di Bruxelles, spinaci o verdure a bassa fibra saltate in padella e masticate, banane, riso bianco, salsa di mela non zuccherata, mele cotte, con timidi e progressivi tentativi di inserimento di frutta e vegetali acquosi e digeribili. Il tutto da praticarsi su basi di buonsenso, di sostenibilità, di personalizzazione secondo le esigenze e il gradimento che il corpo non esita a manifestare. Ovvio che questo non significa cadere nell’errore medico della cura del sintomo. La scomparsa del sintomo qui avviene 1) Perché si agisce sul fattore causante che viene comunque troncato dal digiuno, 2) Perché il riposo operativo concesso al sistema gastrointestinale dà al corpo l’opportunità di svolgere le sue funzioni normalissime che sono quelle di riequilibrarsi e di autoguarire.
RITORNO PROGRESSIVO ALL’EQUILIBRIO E ALLA NORMALITÀ
Dopodiché, se tutto funziona al meglio, si torna alla normalità. Si adotta cioè gradualmente la solita dieta ultra-benefica vegan-crudista tendenziale ad alto grado di frutta come sempre consigliabile dovunque e specie nei paesi equatoriali, completata da riso saltato alle verdure, ricordando che cavoli, carote, patate, spinaci, fagiolini, mais al vapore, piselli e riso rappresentano il meglio per la digestione e l’equilibrio intestinale. Ovvio che nel periodo considerato serve rigore. Zero alcol, zero fumo, zero caffè, zero cole e bibite, zero zuccheri raffinati, zero sale e zero salse piccanti, zero carni, zero prodotti inscatolati, zero farmaci, zero integratori, tutte cose del resto vietate non solo nell’emergenza ma anche nella normalità quotidiana di ogni persona dotata di giudizio e di rispetto per il proprio corpo.
Valdo Vaccaro
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