LETTERA
BAMBINA CON GLIOMA AL NERVO OTTICO
Buongiorno, sono venuto a conoscenza del suo blog e mi sono precipitato a guardarlo. Ho un problema che ci affligge e volevo sottoporglielo. Mia figlia, che compirà 5 anni il prossimo febbraio, è affetta da un glioma al nervo ottico sinistro. Ce ne siamo accorti verso giugno dello scorso anno ed è stato conclamato da una TAC e da una risonanza magnetica eseguita a dicembre del 2010.
TIMORI NEI RIGUARDI DELLA CHEMIO
I medici della nostra zona ci hanno mandato in oncoematologia pediatrica. Qui ci hanno detto che la bambina non è affetta dalla neurofibromatosi e che dovevamo sottoporla alla chemioterapia. Noi abbiamo una paura folle a sottoporre una creatura così piccola a un trattamento devastante e dall’esito incerto.
TRATTABILITÀ CON RAGGI GAMMA KNIFE
Pertanto siamo andati da diversi specialisti (anche all’estero) per valutare le alternative: resezione chirurgica, trattamento Dibella, o altre proposte meno invasive della chemioterapia. Ad oggi stiamo aspettando una risposta sul tipo di trattamento migliore, da un medico che sembra avere già esperienza al riguardo e che ci è stato consigliato da una signora che, alcuni anni fa, ha avuto lo stesso problema di mia figlia. Sostanzialmente ci deve dare una risposta se il tumore è trattabile con i raggi gamma knife, considerando che il paziente è una bambina.
GLIOMA ED ESOFTALMO IN AUMENTO
Ad oggi comunque non abbiamo ancora fatto nulla. Il glioma e il relativo esoftalmo sono in aumento (visibile da una seconda risonanza eseguita ai primi di maggio di quest’anno). Volevo chiederle se, in base alla sua grande esperienza, ci sono delle alternative percorribili per trattare un problema così grande, soprattutto parlando di una bambina così piccola. Ringraziandola di cuore per una sua cortese risposta. La saluto cordialmente. Giuseppe
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RISPOSTA
ESCLUSIVA PERTINENZA LEGALE DELLA MEDICINA SPECIALISTICA
Ciao Giuseppe, comprendo pienamente la vostra precaria situazione psicologica. Vorrei tanto avere una soluzione vincente e sicura a portata di mano e potervela suggerire. Ma non è facile per me rispondere al meglio e in modo sereno. In questi casi si affrontano grosse responsabilità di tipo anche legale. Le sole persone autorizzate a trattare queste situazioni sono i medici specialisti.
ESSERE FILOSOFO DELLA SALUTE NON MI AUTORIZZA A PRESCRIVERE DELLE FORMULE
Io non sono medico, non sono chirurgo e sono soltanto un filosofo della salute con formazione culturale di tipo igienistico-naturale. Tutto quello che ti dirò lo dovrai valutare con la tua testa, con la tua coscienza, con le tue più sopraffine percezioni sensoriali ed extrasensoriali. Non ti darò prescrizioni o formule. Ogni decisione, ogni scelta terapeutica cadrà automaticamente su nessun’altro al mondo che te.
OGNI ESPERIENZA È NUOVA, E COMUNQUE DIFFIDO DAGLI ESPERTI
Non è vero che io abbia una grande esperienza su questi casi. Nessuno ce l’ha, nel senso che ogni caso è diverso dall’altro, ogni bambino e bambina sono diversi, con storie alimentari e comportamentali totalmente difformi alle loro spalle. Diffido comunque da chi ha troppa esperienza. Il mondo è stracolmo di esperti in esperienze sbagliate. Ti elencherò 3 pareri diversi, usando il cuore e il cervello innanzitutto, senza rimuovere dalla mia testa quello che penso e che so. La scelta di campo dovrà essere fatta da te senza pressioni ingiuste e senza influenze perniciose da parte di nessuno.
PRIMO RAGIONAMENTO
(Quello dell’uomo di strada che ragiona con la sua testa dopo aver sentito per filo e per segno i dati della tua vicenda).
L’uomo di strada diffida dai trattamenti medici e soprattutto da quelli usati a livello oncologico. Diffida in base alle informazioni che circolano e che definiscono tali interventi medici come rischiosi e privi di garanzie. Diffida pure da altre soluzioni alternative, anche perché non le conosce abbastanza per fare delle valutazioni. La sua opinione sarà quella di sfruttare al massimo l’esperienza di quella bimba che ebbe un caso simile. Bisognerebbe che tu incontrassi quella signora e quella bambina che oggi magari è grande, sentendo come sono andate le cose nei minimi dettagli. Se tutto quadra positivamente, puoi prendere appuntamento con quel medico e procedere.
SECONDO RAGIONAMENTO
(Quello del medico specialista esperto in medicina generale, in chirurgia e in oftalmologia).
La situazione è urgente. La reattività cellulare dei bambini in queste patologie è molto più alta che negli adulti, in quanto le loro cellule non sono ancora stabilizzate ma conservano le caratteristiche delle cellule embrionali, quelle a suddivisione rapida e ad alto tasso riproduttivo. Il glioma è un tipico tumore del nervo ottico, un tumore in costante evoluzione che causa l’esoftalmo, la spinta dell’occhio verso l’esterno. L’ultima verifica di maggio ha dimostrato questa tendenza. È d’obbligo per la medicina monitorare e ricontrollare la situazione ogni 4-5 mesi, per capire come stanno andando le cose. Lasciare la bimba priva di intervento e priva di farmaci significa toglierle ogni possibilità di risolvere i suoi problemi. La Clinica Universitaria di Ematologia ed Oncologia di Padova è il centro più avanzato del mondo per questo tipo di problemi, per cui non ha senso andare in giro per l’Italia o al’estero alla ricerca di soluzioni di seconda scelta. La chemioterapia utilizzata per questi casi non è la stessa che si usa per gli adulti, per cui non è detto che non si possano ottenere dei risultati. Fatta una scelta medica, essa sia Padova. Scelta Padova, trovato lo specialista responsabile e disposto a trattare il caso, gli si chieda cosa intendono fare, che operazioni e quali farmaci, e che tipo di effetti collaterali deriveranno. E a quel punto si dica sì o no.
TERZO RAGIONAMENTO
(Quello dell’igienista naturale).
“La Natura è sovrana medicatrice dei mali” e “Primo non nuocere” sono le due colonne portanti dell’ideologia terapeutica ippocratica che l’igienismo naturale segue sino dai primordi. Ideologia che è continuata con Roma Imperiale (600 anni consecutivi di strabiliante salute individuale e sociale nella Caput Mundi che fabbricava strade, acquedotti, stadi, terme, vespasiani, al’insegna della sana alimentazione e, cosa importantissima, all’insegna del divieto totale di esistere e di esercitare a fattucchieri-sacerdoti-esorcisti-alchimisti-speziali e medici). Ideologia ippocratica che è continuata ancor di più con la celebre Scuola Medica Salernitana che fu, per un millennio, centro formatore di medici a tendenza pitagorico-ippocratica, provenienti da tutti i paesi d’Europa.
ZERO FIDUCIA NEL BISTURI E ZERO FIDUCIA NELLA CHEMIO
Il nostro percorso è diametralmente opposto a quello della medicina moderna, mentre è in pieno accordo con i dettami della Scuola Medica Salernitana. L’igienismo naturale ha zero fiducia nel bisturi, zero fiducia nella chemio normale ed attenuata, zero fiducia nelle cure del sintomo qualunque esso sia. L’unica cura possibile è quella nei riguardi della malattia vera che non è il tumore-glioma (effetto e sintomo della malattia vera o causante), ma la malattia comportamentale-alimentare che sta a monte e che non è stata ancora individuata e stanata, e su cui si possono fare diverse ipotesi (alimentazione priva di latte materno, svezzamento a base di omogeneizzati alto-proteici, vaccinazioni, farmaci, interferenze mediche, tensioni). Per capire meglio e condividere eventualmente questa impostazione, occorre darsi un minimo di cultura igienistica (da parte mia ho due libri in circolazione e oltre un migliaio di tesine circolanti su internet).
L’AGO DELLA BILANCIA SI CHIAMA SISTEMA IMMUNITARIO
Come ragiona l’hygiene in questo caso specifico? L’hygiene dice che nessuno al mondo può capire la situazione meglio del sistema immunitario che presidia il corpo della bambina. Sarà in ogni caso sempre lui a decretarne le sorti in una direzione o nell’altra. È solo lui che ha in questo momento a disposizione, sott’occhio, i 1000 valori necessari a dire se si salverà o no, in quanto tempo e come. Occorre soltanto assecondarlo. Ogni tentativo di interferenza umana non può fare altro che peggiorare la situazione.
CHIUDERE IL RUBINETTO VELENI ESTERNI
Fare niente? No. Chiudere i veleni esterni? Assolutamente sì. Come mangia la piccola? Cosa le date da mangiare? Seguite le diete mediche del prendere un po’ di tutto e del bere molta acqua? Prende farmaci? La state forse intasando di proteine animali “indispensabili per la crescita” ma in realtà quanto mai ammalanti se in quantità superiori agli 11 grammi giornalieri (quota raggiungibile con sola frutta, verdura e semini)? Chiudere il rubinetto esterno veleni significa stoppare ogni alimentazione sballata e passare a una dieta vitale, vegana-fruttariana, tendenzialmente crudista. Finora, quel rubinetto stava purtroppo scriteriatamente aperto.
APRIRE IL RUBINETTO VELENI INTERNI CON L’AIUTO DI UN DIGIUNO
Allo stesso tempo occorre aprire il rubinetto interno veleni, che finora stava scriteriatamente chiuso. È questo rubinetto che dovrà scaricare le tossine che la perversione umana delle famiglie, della società, degli stessi medici ha accumulato nel corpicino di questa bambina. In pratica, iniziare un digiuno di 2-3 giorni (zero cibo, zero farmaci, zero integratori, zero zuccherini o altre cose), tenendo la piccola a letto, facendole bere acqua leggera soltanto, o acqua leggera con succo di limone naturale, e terminando il digiuno con un giorno a sola frutta. La ripresa dei pasti normali sarà con una dieta vegana tendenzialmente crudista. Se la bimba sopporta bene il digiuno, lo si può protrarre per ancora 2 giorni.
SUPERATO IL PRIMO GIORNO, LA FAME SCOMPARE PER ALCUNI GIORNI
La sofferenza da superare è il primo giorno, poi la fame scompare. Il momento ideale di stop al digiuno è quando la lingua ridiventa bella e perde la pesante patina che aveva, quando le urine ridiventano chiare, quando l’alito ridiventa gradevole, quando torna prepotente lo stimolo della fame, quando l’eventuale febbre se ne è andata. Non si deve temere il calo ponderale di questa cura, visto che i chili normali (non da obesità) si riprendono tutti entro breve.
SCOPO DEL DIGIUNO È L’AUTOLISI, L’AUTODISGREGAZIONE DEL TUMORE
Lo scopo del digiuno è di ridurre rapidamente la dimensione del glioma, e si dovrà verificare se questo sta o no accadendo, grazie alle cellule della bimba che, affamate, mangiano, con la direzione d’orchestra del sistema immunitario, tutto quello che c’è a disposizione all’interno del corpo, ovvero grasso, noduli, escrescenze e tumori.
RESISTERE ALLE INEVITABILI CRISI ELIMINATIVE
Paradossalmente, col miglioramento del sangue e con l’azione detossificante intrapresa dal sistema immunitario, si verificheranno dei fastidi aggiuntivi, tipo emicrania, febbre, tosse, muco, sfoghi eruttivi sul viso e sulla pelle, lamentele (“Papi mi fa bua, Papi ho male”). Trattasi delle crisi eliminative che accompagnano le chelazioni naturali in corso. Occorre solo sopportarle ed accettarle, in quanto si tratta di autentiche benedizioni. Non allarmarsi e non dare assolutamente nulla alla bambina, all’infuori della solita acqua e delle solite coccole. Tutto quello che viene fuori è sintomo eliminativo e percorso di guarigione. Tenere duro dunque, stringere i denti e non mollare.
TIFIAMO TUTTI PER LA VOSTRA BAMBINA, QUALUNQUE SIA LA SCELTA TERAPEUTICA CHE VORRETE LIBERAMENTE ADOTTARE
Chi fa una scelta igienistica non deve perdere tempo a fare controlli medici, creando a se stesso ed anche al medico tensioni ed incomprensioni. Se si sceglie la via medica sia quella punto e basta. Se si sceglie quella igienistica sia quella punto e basta. Chiaro che alla fine i conti si devono fare, e le somme si devono tirare. Un caro saluto e un augurio di cuore per la bambina e per voi stessi, con qualunque soluzione decidiate di prendere.
Valdo Vaccaro
Ho paura che casi come questi diverranno sempre più frequenti…Mi auguro (anzi,auguro alla bambina!!)che i genitori della bimba abbiano la forza di volontà e il coraggio di andare contro le istituzioni e i loro moniti per riportarla a uno stato di salute doveroso per la sua età …Se non si è mai stati tifosi dell'igienismo non sarà facile prendere questa via,anche se è l'unica possibile,ma davvero spero che la voglia di guarire la bambina sia più forte di qualsiasi minaccia medica.