LETTERA
TUMORE IN FASE AVANZATA SU MADRE ANZIANA
Gentilissimo Valdo ho cercato nel sito ma non ci sono tesine riguardanti situazioni relative al caso che ti ho esposto nella email precedente e cioè un tumore al seno in una donna molto anziana (88anni). Un tumore già in fase avanzata, nel senso che é presente un consistente piastrone e un inizio molto lieve di ulcerazione che emana già un leggero odore di purulentazione. Ti descrivo ciò che ho visto io, in quanto non vorrei per adesso sottoporre mia Madre ad esami e visite terrorizzanti (sai come funzionano certe cose).
STA DECISAMENTE BENE ED È PURE ALLEGRA
Il lato positivo a cui forse mi aggrappo per sperare che viva ancora un po’ e che mia Madre si sente bene, non ha problemi fisici di nessun genere, autonoma e sempre allegra con tanta voglia di vivere. Spesso usciamo e facciamo lunghe passeggiate a piedi e chiacchieriamo a lungo.
CONOSCO BENE LA GOGNA DIAGNOSTICA-TERAPEUTICA E LA VOGLIO EVITARE
Caro Valdo io sono un medico dentista e quindi un po’ conosco la “gogna” diagnostica e terapeutica, con i gravi risvolti psicologici a cui dovrei di regola sottoporre mia Madre, ma sono molto attratto dall’idea di evitare tutto questo se ce ne fosse la più piccola possibilità. Ti chiedo solo un tuo parere per favore, sapendo che non devo illudermi né tantomeno sperare nell’impossibile. Ti ringrazio anticipatamente e spero di ricevere appena possibile una tua diretta risposta. Saluti. Renato
RISPOSTA
EVITARE OGNI TURBAMENTO A CHI HA LA FORTUNA DI VIVERE IN SERENITÀ
Ciao Renato. Una persona di 88 anni che non ha problemi fisici di alcun genere, che non soffre di segnali e avvertimenti del corpo, che è allegra e ha tanta voglia di vivere, e che per giunta ha la fortuna e la pienezza psicologica di essere coccolata e seguita da un figlio attento e amorevole come te, merita di non essere disturbata e turbata nel modo più assoluto. Direi di più. Fa di tutto perché dal tuo modo di fare non trapeli alcun senso di preoccupazione. Ricorda che tutti siamo dotati di antenne e di telepatia, per cui potrebbe leggerti nel pensiero. Vivere pienamente nel presente e nella giornata è una strategia eccellente per superare ogni tranello, per non cadere nelle maglie ossessive del sistema. I principi di remissione naturale e di riequilibrio naturale valgono per tutti, se solo li sappiamo assecondare.
È IL BUON ESEMPIO CHE CONTA DI PIÙ
Dici che non hai trovato casi simili tra le mie tesine. Non c’è nulla di strano in questo. Ogni persona è diversa e ogni caso è diverso. Il discorso dell’età c’entra relativamente. Chi vive in pieno equilibrio mentale e spirituale può auto-guarire sia a 20 che a 90 anni. Continua a trattarla bene, mettile a disposizione cibi di suo gusto, ma che siano sobri-vitali-digeribili onde mantenerla in condizioni attivamente depurative. Continua a fare assieme a lei lunghe e rilassanti passeggiate, e falle pure prendere sole in abbondanza, insegnale a respirare profondo. Non devi dirle “mangia questo e non quello”. Devi semplicemente adottare per te stesso gli alimenti e i comportamenti giusti ed utili per ogni situazione generale di salute o di malattia, dandole così il buon esempio e portandola automaticamente a seguirti.
VITTO VEGETALE E CRUDISTA TENDENZIALE, SENZA STRAVOLGERE LE SUE ABITUDINI
Alla fine una ventata di vegeto-crudismo tendenziale-sostenibile-personalizzato, con abbondanza di frutta acquosa stagionale lontano dai pasti (mattina e tardo pomeriggio), garantirà quella efficienza fisica e quella serenità mentale necessarie a ottimizzare in progressione lo smaltimento tossine interne, evidenti o nascoste, e quindi a prolungare il suo benessere.
Non conosco le attitudini alimentari e le preferenze di tua madre. Cambiarle in meglio sì, ma mai stravolgerle. Se sente la necessità, ad esempio, di qualche uovo da galline ruspanti o di qualche piccola porzione di formaggio, preferibilmente caprino e di malga, meglio rispettare i suoi gusti, visto che l’apporto intensificato di crudità vegetali previsto dal mio vitto Valdiano facilita l’assunzione minima di qualche proteina animale e di qualche cibo cotto, in chiave soprattutto calorica.
IMPERATIVO CATEGORICO DELLA NON VIOLENZA
Imperativo invece evitare ogni tipo di carne, rientrando questa regola nell’Imperativo Categorico della Non-Violenza auspicato da tutti i Grandi Profeti della storia e non solo dal grande Mahatma Gandhi. Imperativo anche schivare ogni tipo di farmaco, integratore, zucchero industriale, ricorrendo invece a patate dolci, datteri, miele grezzo, alghe, germogli, germe di grano, farine di castagne e di tapioca.
L’importante è che i due pasti principali di pranzo e cena comincino con un bel piatto di verdure crude e tenere ben masticate o, in alternativa, con un gradevole centrifugato di carote-sedano-ananas o di bietole e mele. Per il secondo piatto basterà che assecondi i suoi gusti e le sue preferenze, svariando tra avocado, zucchini, patate, carote, cavolini, verdure cotte, fagiolini, piselli, ceci, riso integrale alle verdure, peperonate, minestrine e creme di verdure. Con la dieta crudista la sete scompare e basterà bere poca acqua, prima dei pasti o lontano dai pasti.
PENSARE UNA COSA SIGNIFICA EVOCARLA ED ATTIRARLA: STIAMO ATTENTI A COME PENSIAMO E A COSA PENSIAMO
Per il resto, ribadisco un concetto basilare che tutti tendiamo ad ignorare o a sottovalutare. L’immaginazione è la porta mentale da cui entrano sia la malattia che la guarigione. Rifiutare pertanto di pensare la malattia-sintomo come entità, e soprattutto come entità nemica, che è tra l’altro un concetto sbagliato essendo la malattia.sintomo, scientificamente parlando, amica e non nemica. In ogni caso le vibrazioni del pensiero attirano sempre per sintonia situazioni analoghe. Simile chiama simile.
MALATTIA CHIAMA MALATTIA
Malattia chiama malattia. Il solo parlarne, soprattutto se in modo raffazzonato, incompetente, ansiogeno, pauroso (vedi gogna diagnostica-terapeutica di cui tu stesso hai parlato, vedi anche spot televisivi su virus-batteri e su amuchine varie, vedi servizi medici a ripetizione mediante film e mediante telegiornali, mediante spot e notizie mascherati ipotizzanti e raffiguranti scenari apocalittici di contagi e di peste e di vaccini e di malattie agghiaccianti). Dove è mai finito il principio dell’Ahimsa e del non far male? Dove è mai finito il sacro principio del Primo Non Nuocere e del Primo Non Spaventare?
LA MEDICINA ODIERNA È UNA CALAMITA DI PAURA
La medicina, che grazie al potere bancario-mediatico-politico-industriale-borsistico-istituzionale-legale tiene in mano l’intera questione e tira le fila di questa pagliacciata mondiale delle cure mediche, auto-proclamandosi come dea delle scienze e dispensatrice di illuminazione e di salvezza, e non piuttosto l’esatto contrario come avviene nella realtà, porta con sé enormi responsabilità. Questa micidiale attitudine sta creando intorno a ogni uomo e intorno alla umanità intera una autentica calamita mondiale di paura, di aberrazione e di malattia. Alla Medicina, prevalentemente e sostanzialmente Venduta e Corrotta dei nostri tempi, interessa incrementare le malattie per lucrarci sopra, ma il cancro del contagio e della paura da lei ignobilmente innescato finirà per ritorcersi contro di essa, travolgendo anche quel poco di vero e di buono e di indispensabile che pure esiste in essa.
UN GIGANTE DAI PIEDI DI ARGILLA
Il potere medico-sanitario appare oggi mostruosamente enorme e illimitato, ma si tratta di un gigante dai piedi di fragile argilla, destinato a clamoroso fallimento planetario. Una vera e propria Tigre di Carta, come direbbe il Mao vincente dei primi tempi. Puoi ipnotizzare, mentire, inventare e imbrogliare un uomo o dieci milioni di individui per un giorno o per 10 anni, ma non puoi farlo con 1 miliardo di uomini per 100 anni. Le bugie di massa e le frodi di massa, per quanto a lungo durino, hanno le gambe cortissime.
OCCORRE FARE LE PROPRIE SCELTE CON GRANDE CONSAPEVOLEZZA
Queste sono considerazioni generali che esulano ovviamente dal tuo problema specifico, concreto ed immediato. Ma già il fatto di capire e percepire la complessa realtà sottostante alle semplici scelte che si fanno, come il decidere se andare o no a farsi curare, o da chi andare a farsi curare, o del perché andare a farsi curare, significa alla fine parlare lo stesso linguaggio della critica indipendente e non collusa, significa decidere con piena consapevolezza e senso di responsabilità sul da farsi. Significa, al di fuori di ogni retorica e di ogni buonismo di maniera, avere a cuore le sorti di una persona del tutto speciale in forza del proprio capitale intrinseco, unico ed irripetibile, significa amare una persona che diventa simbolo e presidio da difendere con enfasi e determinazione.
LA DIFESA GANDHIANA DI UNA MUCCA INNALZATA A SIMBOLO DI DIFESA UNIVERSALE
Come diceva il Mahatma Gandhi a proposito della Signora Mucca “L’imperturbabile creatura chiamata mucca sintetizza tutto il mondo cosiddetto sub-umano, che per me non è affatto meno nobile del nostro. Grazie a lei l’uomo è incitato a riconoscere la propria identità e le proprie autentiche radici, nonché il suo rapporto con tutto ciò che vive. La mucca è un poema di pietà, una pietà che si legge negli occhi di questa mite creatura che ha fatto da madre forzata a tanti bambini umani col suo latte, che ha tirato l’aratro per millenni, che ha dato tanto senza ricevere niente. Proteggere la mucca, i suoi vitellini, ed anche i poveri torelli, significa proteggere tutte le creature di Dio, specialmente quelle più sfruttate e torturate”. Molto di più del bucolico “T’amo pio bove, e un sentimento di vigore e di pace in cor m’infondi” che Giosué Carducci aveva scritto nel 1872.
L’AMORE PER TUA MADRE DIVENTA MAGICAMENTE DI STRATOSFERICA IMPORTANZA
Difendere strenuamente la serenità di una madre 88enne allegra e serena come la tua è un naturale e ammirevole gesto di attenzione e di affetto, ma diventa anche qualcosa di cosmico che va ben oltre il caso individuale. Farlo poi in controtendenza e sotto le pressioni, le forzature e le cattiverie del sistema diventa pure eroico. Proteggendo tua madre tu finisci per proteggere tutti gli esseri umani sottoposti a sevizie e ingiustizie di ogni tipo, e soprattutto a sovra-visite, a sovra-diagnosi, a sovra-trattamenti e a sovra-paure. Proteggere nel contempo madri in attesa, neonati, piccoli delle materne e delle elementari, adolescenti, adulti ed anziani in sofferenza non è cosa da poco.
Valdo Vaccaro
Bellissima risposta che peraltro mi trova d’ accordissimo (anche se non conta, ma mi sentivo di dirlo).
Bravo, bravissimo e grande Valdo!!!
Mi sono già espresso in altro post ma preciso meglio i concetti. In tutto il mondo, operatori delle provenienze più diverse hanno ottenuto risultati straordinari applicando vari tipi di diete per i malati oncologici. Tuttavia, se la medicina occidentale ha imboccato una strada fallimentare nella cura del cancro, non TUTTA la medicina é da buttare. Da più parti è stato dimostrato che la chemioterapia non guarisce quasi mai, conducendo ad un limitato aumento di sopravvivenza a prezzo di sofferenze indicibili. Questo non vuol dire che non vi siano altre cure che hanno dato risultati notevoli, in varie parti del mondo. Il caso qui presentato è in fase molto avanzata, forse irreversibile. Non credo si possa fare a meno di cure mediche, naturalmente diverse da quelle standard praticate in tutto il mondo. Personalmente simpatizzo molto con le linee portate avanti dallo staff guidato dal figlio del prof. Di Bella, perché ormai nel loro sito hanno documentato guarigioni con cartelle cliniche dove la medicina tradizionale aveva fallito, ma esistono numerose altre linee di ricerca non convenzionali, come il metodo elaborato da Giuseppe Nacci, medico triestino, che prevede sì un dieta strettissima, ma anche una terapia medica, con piante medicinali e con altro. Lasciamo perdere i vari Hamer ed altri, che non hanno portato alcun risultato di guarigioni documentato in modo rigoroso, anche se alcuni spunti possono essere interessanti. Non credo quindi che sia possibile perseguire miglioramenti nella cura del cancro ignorando risultati notevolissimi portati avanti da ricercatori che hanno dedicato l’intera loro vita in questo nobile compito.