LETTERA
TROMBOSI DA DISSECAZIONE CAROTIDEA
Salve Dottore le scrivo perché sono disperato. Nel Novembre 2016 mi hanno diagnosticato, dopo aver sentito all’improvviso il fruscio del battito cardiaco sulle orecchie, una trombosi subtotale delle arterie carotidi interne bilateralmente da probabile dissecazione carotidea bilaterale.
CURE ANTICOAGULO E GRAVE EMORRAGIA INTRA-EPATICA
In cura con anticoagulanti a marzo 2017 ho avuto un’emorragia intraepatica grossissima. Mi hanno sospeso anticoagulante ma io continuo ad avere un mal di testa fisso assurdo trafittivo che tira tutto il giorno. Questo dal momento della trombosi. Sono disperato.
CISTI DEI PLESSI CORIOIDEI
Non riesco più ad alzarmi in piedi dai dolori in testa. Sono in attesa della PET e dall’ultima risonanza hanno trovato delle cisti dei plessi corioidei dei trigoni ventricolari. Mi dicono che le arterie sulla testa si sono ricanalizzate ma io sto malissimo. Mi hanno trovato delle mutazioni genetiche mthfr677t, vitamina D bassa ma soprattutto sono devastato dai dolori.
MALI DI TESTA INSOPPORTABILI
La scongiuro di darmi delle indicazioni perché sento di stare sempre peggio. Ho 47 anni ed attualmente seguo una dieta stagionale di frutta e verdura con poco pesce azzurro. Mi dica cosa devo fare. Grazie. Fulvio
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI TROMBO E TROMBOSI, DI EMBOLO ED EMBOLIA
Il trombo è una massa solida di cellule sanguigne. Dove c’è lesione c’è richiamo naturale di piastrine e trombociti, fattori che si occupano della coagulazione. Il trombo è pertanto una formazione di un coagulo di sangue o ateroma o placca all’interno di un vaso sanguigno venoso o arterioso, capace di bloccare parzialmente o del tutto il passaggio del sangue, causando infarto e morte delle cellule dell’organo colpito. Se il trombo si stacca o si frammenta libera emboli causando embolia di un organo lontano da quello in cui si è formato. Se si forma nelle vene delle gambe causa trombosi venosa profonda o superficiale (flebite). Gli emboli che si liberano da un trombo formatosi in una vena raggiungono il polmone provocando embolia polmonare. Embolia polmonare e trombosi venosa sono pericolose e purtroppo spesso mortali. Se il trombo si forma in un’arteria coronarica provoca infarto. Se il trombo si forma in una arteria carotide libera emboli che provocano ictus cerebrale. Se il trombo si forma nel cuore che fibrilla libera emboli che provocano ictus cerebrale. Organi nobili come il cervello o il cuore pagano un tributo importante in termini di infarto e ictus cerebrale, ma anche organi considerati meno nobili come l’intestino o il rene possono essere colpiti da un infarto provocando danni gravi a tutto l’organismo.
ARTERIE PORTATRICI DI SANGUE AL CERVELLO
Ogni persona ha due carotidi che decorrono nel collo, una a destra ed una a sinistra. Si possono apprezzare le loro pulsazioni, ponendo le dita dietro e lateralmente al pomo d’Adamo. L’arteria carotide distribuisce al cervello sangue ossigenato proveniente dall’aorta, principale arteria che rifornisce il sangue arterioso a tutto il corpo. Posteriormente nel collo decorrono le arterie vertebrali, una per parte. Esse hanno un calibro minore rispetto alle carotidi ed apportano una quantità minore di sangue al cervello. Possono divenire importanti solo nel caso in cui ci sia una stenosi (restringimento) o chiusura totale di una carotide. Le arterie vertebrali sono raramente interessate dal processo aterosclerotico, ma possono essere coinvolte nell’artrosi vertebrale del collo che esercita una compressione dall’esterno. La malattia cerebrovascolare è un evento morboso cronico coinvolgente il sistema vascolare cerebrale. Gli ictus invece sono veri e propri accidenti cerebrovascolari, ossia eventi morbosi e acuti sempre legati a un danno vascolare del circolo cerebrale.
DEFINIZIONE DI ARTERIE CAROTIDEE E DI ICTUS
Il corpo è dunque dotato di 2 arterie carotidee, una per entrambi i lati del collo, suddivise a loro volta in ramo interno e ramo esterno. Le carotidi interne portano sangue ossigenato al cervello, mentre quelle esterne lo portano al viso, al collo e al cuoio capelluto. Qualora subentri una mancanza di flusso sanguigno prolungato, per più di qualche minuto, le cellule cerebrali iniziano a morire, favorendo l’insorgenza di un ictus cerebrale o stroke, o colpo apoplettico, o attacco cerebrale.
DEFINIZIONE DI ICTUS CEREBRALE
Siamo di fronte a un rischio concreto di ictus cerebrale quando i rifornimenti di sangue al cervello si interrompono o si riducono fortemente. Senza questo apporto fondamentale il tessuto cerebrale comincia a morire per assenza di ossigeno e di nutrienti. In Italia ci sono 200 mila casi/anno, di cui l’80% per nuovi episodi e 20% per ricadute. L’ictus rappresenta la 3° causa di morte dopo cardiopatie in genere e cancro, ovvero il 10-12% di tutti i decessi. I due più importanti fattori scatenanti di ictus sono il diabete e le cardiopatie in genere. Gli ictus ischemici riguardano pazienti di età media superiore ai 70 anni. Gli ictus emorragici ESA riguardano pazienti di età media 48-50 anni circa.
MODALITÀ DI INSORGENZA DELL’ICTUS CEREBRALE
L’interruzione di flusso sanguigno al cervello avviene per embolia, per trombosi o per emorragia cerebrale (che è la forma più grave). Spesso la sede primaria del problema non è il cervello ma il cuore o i vasi arteriosi per presenza di un coagulo o trombo (trombosi), o di un suo frammento o embolo staccatosi dall’arteria in cui si è formato (embolia), oppure per rottura di una parete arteriosa (emorragia: un vaso che irrora il cervello si rompe per ipertensione cronica, per trauma cerebrale, per aneurisma cerebrale con dilatazione progressiva di un segmento venale del cervello e conseguente male di testa intenso). Quindi si parla di Ictus Ischemico (trombotico oppure embolico), e di Ictus Emorragico (intracellulare oppure subaracnoideo).
ICTUS TROMBOTICO ED EMBOLICO
L’Ictus Trombotico è causato da un coagulo o trombo ben ancorato dal vaso entro cui origina e provocato da accumulo di piastrine e colesterolo (placca arteriosclerotica). L’Ictus Embolico avviene quando il coagulo o trombo si stacca dalla parete arteriosa e viaggia nel torrente circolatorio. Se non si scioglie in tempo si incastra nei vasi inferiori formando un embolo o un tappo).
ICTUS EMORRAGICO INTRACELLULARE ED ICTUS ESA
L’Ictus Emorragico Intracellulare avviene all’interno dell’encefalo (parte del SNC-sistema nervoso centrale contenuta nella scatola cranica e divisa dal midollo spinale sottostante, e sede dei centri di sensibilità olfattiva, visiva, acustica e motoria). Il sangue che fuoriesce non rifornisce più le aree cerebrali di destinazione, ed in più esercita pressione sul tessuto cerebrale circostante, danneggiandolo. L’Ictus Emorragico Subaracnoideo (ESA) avviene quando si rompe un vaso arterioso situato sulla superficie del cervello, tra cervello e cranio. Il problema è dovuto alla rottura di un aneurisma e provoca fortissima cefalea. L’aneurisma è una dilatazione progressiva di un segmento vascolare (il 90% degli aneurismi colpisce l’area addominale, il 10% quella cerebrale).
CAUSE DI ICTUS EMORRAGICO
Le cause di ictus emorragico includono: Ipertensione, Amiloidosi Cerebrale (l’amiloide è una sostanza proteica tossica ed insolubile depositata in sede extracellulare), Coagulopatie e Terapie Anti-coagulanti, Terapie Trombolitiche per infarto miocardico acuto o ictus ischemico acuto (con emorragia iatrogena o medico-causata), vasculite, precedenti ictus, abuso di alcol, uso di droghe lecite e illecite. I pazienti con emorragia intracerebrale hanno più probabilità di avere mal di testa, stato mentale alterato, convulsioni, nausea e vomito, ipertensione marcata rispetto a quelli con ictus ischemico.
CISTI DEI PLESSI CORIOIDEI
Il cervello umano non è a diretto contatto con il sangue circolante, ma con un liquido chiamato Liquor o liquido cefalorachidiano, un ultrafiltrato del sangue. Tale liquido viene prodotto da piccole strutture spugnose presenti nel contesto della massa cerebrale che vengono appunto chiamate plessi corioidei. Tali strutture, specie nella vita intrauterina, possono essere caratterizzate dalla presenza di cisti nel loro contesto che prendono il nome di “cisti dei plessi corioidei”. Queste cisti sono ripiene di liquido cefalo-rachidiano, con una percentuale di detriti cellulari (o cellule morte non espulse dal sistema). Una purificazione generale del sangue, ovvero uno sgrassamento del sangue, è d’obbligo se si vuole venire a capo dell’intera questione. Purtroppo i farmaci alla lunga non risolvono ma complicano, e questa è la grossa contraddizione che la medicina curativa si trova a dover affrontare.
SITUAZIONE SPECIFICA CON MALI DI TESTA INSOPPORTABILI
Fatte tutte queste premesse generali, non per spaventare o demotivare nessuno ma per avere un quadro chiaro e condiviso della situazione, veniamo al caso specifico. Emergono sicuramente delle responsabilità mediche nell’uso di anticoagulanti e nella conseguente grossa emorragia epatica, vera e propria condizione iatrogena innescata in precedenza. Del resto i medici non fanno altro che muoversi nell’ambito del loro repertorio. Sospesi gli anticoagulanti per necessità ed intolleranza, la situazione non si è appianata per niente e lo dimostrano i forti sintomi di male di testa che stanno rendendo la vita impossibile al paziente. I limiti delle cure farmacologiche sul sintomo o su una sindrome cerebro-vascolare alquanto complessa appaiono in tutta la loro inconsistenza.
SITUAZIONE DI VERA EMERGENZA RISERVATA ALLA NEUROCHIRURGIA E ALLA NEURORADIOLOGIA
Questi tipi di mail sembrano fatti apposta per mettere in gravi difficoltà chi li riceve, e a maggior ragione se di proveniente dalla sfera extra-medica. Per scopo umanitario non mi sottraggo al compito di rispondere e di dare il mio insegnamento con la massima umiltà possibile. Ma è chiaro che qui siamo di fronte a patologia complessa, delicata e classificata in campo medico come vera e propria emergenza. Qualcosa da trattarsi non da medici comuni o da cardiologi normali, e nemmeno al pronto soccorso, ma solo nei reparti specializzati provvisti di apparecchiature di controllo avanzate e proprie della neurochirurgia e della neuroradiologia interventistica. Del resto il paziente è già in cura presso un team di specialisti che lo assicurano sul fatto che le sue arterie cerebrali risultano essere ricanalizzate (non so grazie a quale tipo di trattamento), ed è inoltre in attesa di un esame Pet (Positron Emission Tomography).
RIMEDI NATURALI DI CONTORNO
Posso in ogni caso segnalare i rimedi naturali più adatti a contrastare il fenomeno trombotico in atto. In sintesi possiamo dire che siamo di fronte a una condizione cardiovascolare chiamata lipotossiemia determinata da sangue viscoso e grasso, con alto livello di colesterolo LDL e di trigliceridi, e forse anche di omocisteina (servirebbe un test). Stenosis in greco significa restringimento. E nel caso specifico si tratta di riduzione del calibro vasale, dove il flusso sanguigno a valle del restringimento risulta diminuito con sofferenza degli organi coinvolti per carenza di ossigeno e di nutrienti.
STENOSI CARIOTIDEA E ATEROSCLEROSI VIAGGIANO A BRACCETTO
La carotide irrora i distretti cerebrali, oltre che il viso, gli occhi, il naso e gli orecchi. Pertanto una stenosi carotidea causa sofferenza in queste zone anatomiche e compromette anche la funzionalità degli arti innervati dalle aree di cervello colpite. Qual è la causa principale di stenosi cariotidea? È l’aterosclerosi, una forma particolare di arteriosclerosi che colpisce i grossi vasi. L’occlusione parziale o totale della carotide si traduce in un fenomeno di tipo ischemico a carico dei tessuti irrorati, poiché si compromette la portata di flusso sanguigno pompato dal cuore. L’esito di una occlusione cariotidea è drammatico in quanto i tessuti non irrorati vanno incontro a una necrosi, ovvero a una morte cellulare di neuroni e a conseguente ictus.
SCELTE ALIMENTARI DISTORTE PORTANO ALL’ATEROSCLEROSI
Lipotossiemia significa sangue poco fluido e poco scorrevole. La sua viscosità aumenta e la capacità di portare ossigeno diminuisce, mentre la pressione aumenta. Colesterolo, grassi, fibrina e calcio inorganico permeano le pareti arteriose e, man mano che il deposito cresce, l’arteria si chiude bloccando il flusso sanguigno. La sostanza grassa si chiama ateroma e la condizione si chiama aterosclerosi come appena visto sopra. Tale condizione insorge per scelte alimentari distorte a base di carne, pesce, latticini, cibi sin prevalenza cotti, cibi-spazzatura, zuccheri raffinati e scarso apporto di cibi crudi, vitali, acquosi, scelte aggravate da fumo, alcol, caffeina, assenza di esercizio fisico, assenza di sole, assenza di respirazione appropriata, assenza di sonno riposante, presenza di paura, di pensieri negativi e di stress, sovrappeso e diabete.
CONSIGLI PER ROVESCIARE LA PRESENTE SITUAZIONE
Chiaro che per ribaltare la condizione occorre modificare radicalmente i propri stili di vita, non appena liberati dalle cure mediche d’emergenza in corso. Come strategie anti-trombosi e anti-aterosclerosi serve incrementare gli Omega3 non mediante pesce ma con alghe, avocado, portulaca, pinoli, mandorle, serve inoltre incrementare la vitamina E naturale (spinacino e avocado), servono flavonoidi e vitamina C naturale, vitamine del gruppo B sempre naturali, servono melegrane, pompelmi, mirtilli, ciliegie, uva, mele, meloni, angurie, aglio, cipolla, curcuma, ravanelli, rape piccanti, pomodori. Servono patate dolci per abbassare la pressione, cachi, finocchio, cavolo, crescione, mandarino e sedano per lo stesso motivo, fragole contenenti fisetina e cetrioli contenenti citrullina, e ananas contenenti bromelina come anti-infiammatori e protettori del cervello, tarassaco e carciofi e dolcetta, fagiolini e carote, fragole e ciliegie come anti-colesterolo, bietole e spinaci come desulfuranti per abbassare l’omocisteina, l’ortica come salvavita in generale, una tazza al giorno di riso integrale con verdure in funzione anti-diabete. Limitare la cottura del cibo a patate, zucchine, zucche, melanzane, cavolfiori, riso integrale, fagiolini, minestre di verdure. Seguire un sistema vegan-crudista tendenziale, personalizzato e sostenibile, sobrio e digeribile ma a forte vocazione vitalistica, privo di integratori ma supportato da germogli e verdure crude ben masticate a inizio pasti principali, nonché da germe di grano. Frutta acquosa sì ma a stomaco libero e sempre lontano dai pasti principali.
QUALCHE SUGGERIMENTO PER RIDURRE IL MALE DI TESTA
Per il male di testa insopportabile, non esiste altra soluzione che rimuovere con pazienza, coerenza e abilità la causa che lo sta generando, per cui si tratta di ripristinare un minimo di normalità funzionale, con criteri curativi il minimo possibile invasivi e dopanti e causanti effetti avversi, discorso non facile da attuare in ambito medico. Qualche rimedio naturale atto a contenere entro limiti di tolleranza il fastidio esiste:
- Applicare sulle tempie 2-3 fette di patate crude o 3 fette di limone (rilassanti e antidolorifiche)
- Massaggio delicato su tempie, viso e collo come alleviante dello stress e della tensione che porta all’emicrania
- Aromaterapia basata su olii essenziali di menta piperita, lavanda e arancia
- Piedi e gambe immersi in bacinella d’acqua fredda per decongestionare rapidamente il cervello
- Applicazione di cataplasma di fango termale sulla testa
- Tisane di limone, biancospino, lavanda, melissa
- Ricorso a digiuno secco intermittente di 1 o 2 giorni, secondo necessità e sostenibilità e buon senso (da evitare però nell’emergenza e nel corso di altre cure: documentarsi sui miei articoli riguardanti il digiuno idrico e secco).
QUALCHE SUGGERIMENTO SUL PIANO MENTALE
Nonostante le disperanti sofferenze il paziente dimostra notevole coraggio, motivazione, voglia di vivere, intraprendenza e forza d’animo, il che gioca a suo favore nonostante tutto. Del resto una persona di 47 anni ha il diritto e il dovere di credere in se stesso e di puntare a una riconquista del riequilibrio con modalità e criteri plausibili ed accettabili. Le risorse interne di ogni persona vivente sono enormi ed insospettabili. Determinante è la fiducia, oltre che l’autostima. Il fatto di contattare un insegnante di salute naturale, tra immaginabili contrasti ed opposizioni, è la testimonianza di volerne venir fuori ad ogni costo.
Valdo Vaccaro
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