LETTERA
Buongiorno Valdo, una domanda al volo per orientarmi meglio sulla riduzione di Eutirox per guarigione da Hashimoto. Sto perfezionando sempre più il crudismo tendenziale eliminando dolci e zuccheri, caffè e porcherie confezionate, abbondando con il crudo come piatto principale e la frutta per gli spuntini.
Come comportarsi con il glutine? Pane e pasta integrali, pizza vegana. Eliminare o ridurre drasticamente? Un bicchiere al giorno di bevanda bio d’avena e fiocchi d’avena bianchi sono tollerabili pur contenendo glutine? Grazie in anticipo per il chiarimento. Un abbraccio. Roberto
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI GLUTINE
Ciao Roberto, Il glutine viene definito come miscela proteica colloidale, viscosa ed elastica, formata prevalentemente da gliadina e glutenina. Si forma durante l’impasto di farine di cereali con acqua e viene usata non solo negli alimenti, ma anche nell’industria tessile, nell’industria cartaria e nell’industria degli adesivi.
ALIMENTI CON E ALIMENTI SENZA GLUTINE
Il glutine si trova nel frumento, orzo, segale, farro, kamut e nelle relative farine.
Pare che i cereali trattati con OGM subiscano un incremento in termini di glutine. Le varie qualità di cereali, derivanti da incroci e ibridazioni, complicano a volte la valutazione del contenuto glutinoso.
L’avena merita un discorso a parte, visto che è straordinaria dal punto di vista nutrizionale, mentre presenta livelli di glutine bassi ed accettabili.
Cereali come mais, grano saraceno, miglio, quinoa, riso integrale e mais incluso pop-corn, nonché castagne, ceci, legumi, patate, e tapioca, e relative farine sono invece innocenti e privi di questa sostanza.
ASCOLTARE IL CORPO E STUDIARE I SINTOMI
Oltre 50 malattie vengono addebitate al glutine, anche se non mancano delle controversie al riguardo.
Come al solito il fattore commerciale non va mai messo in secondo piano. Il mercato dei cibi senza glutine rappresenta una cifra intorno ai 4 miliardi di dollari, per cui è comprensibile che esista una notevole spinta verso la demonizzazione generalizzata.
Dipende poi molto dalle condizioni di ognuno, dai sintomi di celiachia e quindi di incompatibilità ed intolleranza al glutine che ognuno dovrebbe saper individuare in se stesso, e che implicano difficoltà digestive, stanchezza cronica, iperacidità gastrica, diarrea e flatulenze.
PRIVILEGIARE IL CRUDISMO A BASE DI FRUTTA E VERDURA
Per il resto la bevanda bio di avena penso che non presenti problemi. Quanto a farine, pasta, pizza, grissini, dolciumi e pane esistono troppe varietà in circolazione per poter esprimere giudizi sicuri. Chiaro che le varietà più semplici e digeribili si riconoscono in fase digestiva, per cui occorre provare e sperimentare, stando comunque su quantitativi minimi.
Frutta e verdura come al solito non presentano problemi e devono pertanto formare di gran lunga la base maggioritaria dell’alimentazione. Chi adotta un buon crudismo tendenziale, masticando le verdure con calma ed accuratezza, non cade nella trappola delle indigestioni.
DIRERIRE BENE SIGNIFICA VIVERE BENE E VIVERE LEGGERI
Nelle situazioni particolari, come nelle tiroiditi, ma anche nella vita normale e comune di chi è libero da problemi, è importante non incappare in digestioni problematiche, lunghe, complicate e difficoltose. Le fatiche digestive sono quanto di più devastante possa succedere. Sballano, sfiancano e tolgono l’appetito. Serve pertanto un certo rigore nella scelta degli alimenti.
GRASSI E COLLANTI SONO NEMICI DEL SANGUE FLUIDO
La caseina dei latticini e il glutine dei cereali vietati hanno la caratteristica di essere dei collanti, dei veri e propri adesivi. Con la caseina si uniscono addirittura le chiglie delle navi, visto che l’acqua salata non riesce ad intaccarla.
Caseina, glutine e grassi animali rappresentano un trittico micidiale che si rende responsabile di quel sangue guasto, grasso e viscoso che è la base di partenza di tutte le alterazioni funzionali dell’organismo.
Valdo Vaccaro
Pare che l'avena non contenga glutine. Solitamente viene sconsigliata ai celiaci perché durante il processo coltivazione, lavorazione e trasporto, potrebbe finire contaminata da altri cereali glutinosi. Tant'è vero che nel nord Europa vengono commercializzati prodotti a base d'avena con la certificazione "senza glutine". Da ricordare poi che alcuni medici non sono affatto concordi con l'idea di irreversibilità della celiachia. Ecco qual è il pensiero del dr Attilio Speciani: "La strada per il recupero della tolleranza, anche nei celiaci, è aperta, e solo l'ostracismo ascientifico più bieco può cercare di bloccarla".
Personalmente propendo più per la graduale riduzione dei cereali glutinosi piuttosto che per la totale e definitiva eliminazione. Poi se qualcuno riesce a farne a meno, sta bene e non ne sente la mancanza tanto meglio!
Dr. Tom O’Bryan e Dr. Peter Osborne – tra tanti altri – spiegano in maniera MOLTO scientifica perché TUTTI i cereali vanno malissimo per il corpo umano. Chi cerca scuse per continuare a consumarli…..bene. Ma chi cerca la verità deve solo sentire le presentazioni di loro due sull’argomento. Assenza di sintomi non vuole dire assolutamente assenza di danno silenzioso, continuo e micidiali. Il glutine è il meno se si guardano tutte le sostanze tossiche contenute in TUTTI i cereali. Non siamo granivori. Semplice.
http://www.arnoldehret.it/celiachia-cereali-ed-amidi
http://www.arnoldehret.it/dipendenza-da-farinacei
http://www.arnoldehret.it/il-mito-dei-cereali
http://www.arnoldehret.it/alimenti-senza-glutine
http://www.arnoldehret.it/la-moda-del-senza-glutine
Scusate ma anche il grano saraceno è da includere nei nefasti cereali? E le patate?
Grazie mille!
Il grano saraceno è uno pseudo-cereale e non contiene glutine.
Le patate non c’entrano proprio nulla con i cereali. Sono dei tuberi. Personalmente le trovo più digeribili e un gradino sopra i cereali tutti, qualitativamente parlando.
Grazie Francesco per la tua risposta, sì lo so che il saraceno è uno pseudo-cereale e non contiene glutine, ma leggendo il commento di Melanie, che dice che il glutine è il meno e che TUTTI i cereali sono dannosi, volevo sapere se anche il grano saraceno lo era.
Per le patate, anch’io penso siano un gridino meglio, ma leggendo Ehret ho scoperto che contengono amido e quindi formano muco, il che mi fa pensare che anche loro siano dannose… il dubbio mi rimane…
Il dubbio ti rimane perché hai fatto totalmente tuo il credo di un esponente, Ehret in questo caso.
Se fai totalmente tuo il credo di altri esponenti, accetti i cereali.
Se fai tuo il credo di altri ancora, mangi solo proteine.
Il discorso qui non è se puoi mangiare i cereali o no (testimonianze di guarigione da malattie cronico degenerative mantenendo il cotto e i cereali). Il discorso è piuttosto, tu cosa vuoi credere? Con cosa stai meglio? Cosa pensi di poter applicare concretamente?
E’ questo il problema, che il corpo prima accetta di tutto, poi poi ti presenta il conto dei cibi che non sono adatti a lui, io non voglio credere a nessuno alla cieca, solo che penso che anche se ognuno ha risultati diversi, il cibo sia sempre e solo dannoso o benefico per tutti, semplicemente perchè il corpo funzione in un certo modo e non in un altro, di qualunque razza, età, peso e sesso si sia, per questo credo che di verità ce ne sia solo una, e non importa a cosa voglio credere io, come è vero che la frutta è l’alimento migliore per TUTTI sarà anche vero che i cereali/patate provocheranno danni a TUTTI (chi più chi meno, chi subito, chi alla lunga). Questo è quello che penso… per questo mi rimane il dubbio se da una parte si dice che i cereali sono dannosi e dall’altra che esistono guarigioni pur mantenendoli nella dieta.
Ci sarà chi li riesce a tollerare e chi no certi alimenti, ma non si può dire che in un corpo facciano bene e in un altro male, questo invece è ciò che ho appreso leggendo il tuo commento, se l’ho interpretato male ti chiedo scusa.
Diciamo che con il mio commento volevo farti capire che se pensi che una mela ti faccia male, quella mela ti farà male. Se pensi che un kebab sia benefico per il tuo corpo, non lo sarà sicuramente più di tanto, ma non ti farà neanche troppo male.
Con questo non voglio dire che dobbiamo tornare a mangiare kebab (mai fatto, neanche da onnivoro). Voglio dire che il fattore mentale secondo me conta più del resto. Per cui se piano piano ti convinci che determinati cibi non sono adatti a te, in automatico il tuo corpo non li riconoscerà più nel momento in cui li mangi. Il che non rappresenta un problema se riesci a farne a meno. Se invece per un motivo o per un altro non riesci a seguire un regime 100% crudista-fruttariano (io ad esempio ci ho provato con risultati devastanti per la mia psiche e il mio corpo), poi ti verrà difficile (e parecchio) ricominciare con i suddetti cibi (esperienza personale).
Per cui preferisco non perdermi in sciocchezze (almeno per me) che mi portano perfino ad eliminare cibi come le patate, e cercare di godere di ogni singolo boccone che porto in bocca.
Ho capito il tuo ragionamento e lo condivido pienamente, pure io sono della tua stessa opinione, il fattore psicologico conta e molto, altrimenti il 90% della popolazione sarebbe già morta, con l’alimentazione “normale”! 🙂
Esatto. Non si spiegherebbe chi riesce a superare i 90 tutto sommato senza grandi problemi di salute.
Con ciò non voglio interferire col tuo cammino. Se vuoi raggiungere il 100% crudista fruttariano, chapeau. Non sarò certo io a fermarti! Anzi, l’occasione per comunicarti la mia totale stima nei tuoi confronti.
Però ecco, devi esserne sicuro al 100%. Tu e tu soltanto, senza farti condizionare da nessuno.
In bocca al lupo per tutto!
Grazie Francesco, seguirò il mio istinto, per ora non ce la faccio, magari proverò d’estate e vedrò come reagisce il mio corpo, di certo soffrire è l’ultima cosa che voglio, anche perchè non ne coglierei il senso! 🙂
Grazie di nuovo!
Luca