LETTERA
FINALMENTE HO CAPITO COSA SONO I DERIVATI
Caro prof Vaccaro, da quando ho scoperto il tuo blog, oltre un anno fa, lo consulto quotidianamente come un’enciclopedia della salute. Interessantissime pure le tesine che parlano di argomenti diversi, come quella di economia mondiale sul trattato commerciale TTIP, grazie alla quale finalmente ho anche capito cosa sono i derivati!
RIVOLUZIONE ALIMENTARE E ALLA LARGA DAI FARMACI
Per quanto riguarda l’alimentazione, in famiglia è avvenuta una rivoluzione. Un passaggio lento che ha impegnato circa un anno, e non indolore, per via delle nuove abitudini ogni volta messe in discussione. Ho passato la vita a dannarmi cercando il cibo ideale in alternativa alle terapie mediche. La dipendenza di mia madre dagli ansiolitici Tavor e Lexotan, prescritti con noncuranza per decenni dal suo medico generico, mi è stata sufficiente per tenermi il più possibile alla larga dai farmaci.
LE BENZODIAZEPINE CHE DAVO A MIA MADRE NON SOLO FANNO MALE MA SONO ADDIRITTURA MICIDIALI VELENI
Sarai senz’altro al corrente del recente articoletto sul Corriere della Sera riportante la notizia di uno studio scientifico secondo cui le benzodiazepine provocherebbero l’Alzheimer. Sapessi che consolazione la conferma dei miei sospetti sulla causa del deterioramento cerebrale che ha privato mia madre di memoria e orientamento!
TANTE DIETE CIRCOLANTI E TANTI FALLIMENTI IN SERIE
Ho provato, sempre con rinnovata pazienza e speranza, ogni dieta in circolazione con un minimo di fondamento scientifico, rivelatasi puntualmente un fallimento. Col senno del poi, molti anni della mia scrupolosa ricerca sono stati buttati al vento avendo dato fiducia a quei nutrizionisti convenzionali che mettono da sempre sotto accusa vegetarismo e veganismo giudicandoli inadatti all’uomo perché poveri di nutrimento.
GRAZIE AL TUO BLOG HO MESSO ASSIEME I TASSELLI DEL MOSAICO
Comunque, all’alba dei 50 anni, mi reputo ugualmente fortunata per aver incontrato il tuo blog con le tue lezioni di educazione igienistica. Grazie a loro e alle menzogne svelate sulle informazioni circolanti nei media ho messo in ordine i miei tasselli del mosaico. Adesso avanzo a passo sicuro. L’applicazione del pacchetto-salute non è cosa veloce e facile, richiede studio, esperimenti, adattamenti, ma l’impegno che ci metto viene abbondantemente ripagato dagli effetti benefici della dieta.
PROBLEMI DIGESTIVI, STIPSI, BRONCHITI, ASTENIE ED UREMIE RISOLTE GRAZIE ALLA TUA DIETA
In famiglia, insieme con sorella e cognato, stiamo tutti riscontrando risultati significativi. Sollievo da dolori artritici, da problemi gastrointestinali, da forte stipsi, da astenia, da continue ricadute di bronchiti e tosse, da abbattimento dell’acido urico. Insomma, mai mi sarei aspettata tanto da una dieta!
LIEVITO DI BIRRA E ALIMENTAZIONE CANINA
Caro Valdo, ti ringrazio ancora delle risposte alle mie tre lettere precedenti, dei tuoi consigli sto facendo tesoro. Recentemente te ne ho scritta un’altra dove ti chiedevo qualche informazione riguardo il lievito di birra e l’alimentazione dei cani, ma forse tra le tante che affollano la tua posta elettronica ti è sfuggita.
CIBO COTTO O CRUDO PER I NOSTRI AMICI PELOSI?
Scusa se insisto, ma questo Igienismo mi trasmette un tale entusiasmo che vorrei estendere anche ai miei amici pelosi tormentati da diverse allergie, e purtroppo dopo vari tentativi con croccantini vegani non ho risolto i problemi. Come posso costruire un pacchetto-salute adatto a loro? Cibo crudo o cotto? La veterinaria dice di fare attenzione a diversi vegetali come la cipolla, l’aglio e il finocchio che sarebbero tossici non essendo metabolizzabili dal loro organismo.
DETTAGLI SULLA LIEVITAZIONE DEL PANE
A proposito del lievito di birra, infine, ho cercato nelle tue tesine l’informazione che mi serve ma senza successo. Il fatto è che ho trovato sul web un suggerimento sulla modalità di lievitazione del pane e vorrei sottoporlo al tuo vaglio per poter poi procedere con tranquillità.
Secondo te è una pratica accettabile nell’Igienismo l’uso del lievito di birra o è preferibile quello di pasta acida? Cosa ne pensi della lievitazione del pane in frigorifero per 24 ore? Io l’ho provata e sembra funzionare meglio che quella di 3 ore a temperatura ambiente, però non vorrei sbagliare dato che mangiamo il pane in piccole quantità ma tutti i giorni. La cottura del pane in forno a 120° è possibile o ne servono almeno 170?
INTRODUZIONE SISTEMA IGIENISTICO IN CAMPO ODONTOIATRICO
Avrei da aggiungere un’ultima importante richiesta. Mio marito è medico dentista e si sta interessando sempre di più, in seguito alla conoscenza del tuo blog, all’Igienismo e alla possibilità di introdurlo nella sua professione. Potrebbe essere un’idea realizzabile organizzare alcune lezioni sull’applicazione dell’Igienismo in odontoiatria? Noi siamo di Milano. Senza fretta, ma spero prima o poi.
Luisa
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RISPOSTA
LEZIONE IGIENISTA DA SERVIRE SU UN VASSOIO DORATO
Ciao Luisa. Più che una bella lettera, più che una portentosa testimonianza di guarigione collettiva, questo tuo messaggio rappresenta una formidabile lezione igienista da servire su un vassoio dorato a chiunque arricci il naso e mantenga dei dubbi e delle perplessità circa la nostra Health Science, fedele figlia e continuatrice di Pitagora, Ippocrate, Marco Aurelio, Leonardo, Giordano Bruno, oltre che della Scuola Medica Salernitana, della Naturopatia Classica Germanica e Lezaetiana, e della American Natural Igiene Society sheltoniana.
LA PROVENIENZA DEL MESSAGGIO RAPPRESENTA UNA GARANZIA
Arriva infatti da una persona preparata e attenta a quanto succede intorno a sé. Da una persona che ha osservato gli effetti disastranti dei farmaci su sua madre, e che ne ha tratto il dovuto insegnamento. Da una persona che non si è accontentata di usufruire degli effetti positivi del metodo igienista, limitandosi a risolvere i suoi problemi e a guarire, ma che ha esteso concretamente le sue esperienze all’intera famiglia, traendone risultati superlativi e condivisi, conditi da grande entusiasmo.
UNA BOCCIATURA GENERALE SULLE DIETE ALTO-PROTEICHE E LOW-CARB
L’aver provato e sperimentato poi l’ampia gamma di diete che vengono proposte e raccomandate regolarmente dalla medicina e dal nutrizionismo di regime, verificandone di persona l’inutilità e la dannosità, nonché le profonde differenze rispetto ai dettami del sistema igienistico, è una esperienza di grande valore. Un’esperienza che dovrebbe far riflettere i tanti che continuano a fare affidamento sui gruppi sanguigni, sulla zona, sulla Atkins, sulla Dukan, sulla Lemme, sulla mediterranea moderna, sulla genetica, sulla tisanoreica e le altre simili.
BENZODIAZEPINE LARGAMENTE USATE COME SEDATIVI, ANSIOLITICI E TRANQUILLANTI
Le benzodiazepine includono farmaci tipo estazolam, oxazepam, triazolam, alprazolam, lorazepam, midazolam, diazepam, clonazepam, prazolam, clordemetildiazepam e flunitrazepam. Sono una classe di sostanze psicoattive introdotte nel 1960 per il trattamento dell’ansia e dei disturbi del sonno, oltre che per utilizzo in chirurgia come anestetici, ed anche come droghe di abuso. Oggi sul mercato esistono almeno 16 tipi diversi di benzodiazepine che differiscono fra loro per velocità nell’indurre l’effetto psicoattivo e per la durata dello stesso.
SOSTANZE DROGANTI, DOPANTI E CAUSATRICI DI ALZHEIMER
L’abuso di benzodiazepine è frequente fra i giovani che assumono la sostanza insieme ad altre droghe. Coloro che assumono cocaina o eroina assumono benzodiazepine ed altri depressivi per aumentare l’effetto acuto di tali sostanze. I soggetti dipendenti da alcool e oppioidi sono a più alto rischio di abuso e dipendenza da benzodiazepine. In generale le benzodiazepine agiscono come ipnotici a dosi elevate, come ansiolitici in dosi moderate e come sedativi a basse dosi. L’assunzione di benzodiazepine in dosi elevate determina sedazione massiccia e può compromettere la lucidità mentale e la coordinazione motoria. Cessando l’assunzione di benzodiazepine si va incontro ad una serie di disturbi da astinenza, con problemi gastrointestinali, sensazione di malessere, perdita di appetito, ansia, insonnia, disturbi percettivi, psicosi e convulsioni. Come tutto questo non bastasse, ora salta fuori che sono persino causa di Alzheimer.
UN PACCHETTO SALUTE ANCHE PER LE NOSTRE BESTIOLE
Veniamo ora agli altri punti da te sollevati, che toccano l’alimentazione cinofila, l’igienico odontoiatrico, i lieviti e la panificazione. Più che giusto riservare un pacchetto-salute anche ai nostri amici pelosi. Ho trattato questo argomento in precedenza. Ad esempio nella tesina “Un aiuto per il mio amico Pride carico di lipomi“, del 25/10/14. Oltre a quanto si trova sul mercato dei cibi virtuosi per il cane, puoi confezionare delle polpette con riso, patate, cereali, vegetali crudi e cotti, inserendo a volte uvetta, datteri, mandorle, noci, semini, il tutto debitamente pestellato ed impastato, visto che non puoi pretendere dal cane una masticazione accurata.
INDISPENSABILE LA CIOTOLA D’ACQUA FRESCA O D’ACQUA PIOVANA
Qualsiasi residuo dei nostri pasti verrà inevitabilmente gradito dai nostri amici a quattro zampe. Verificare in ogni caso le preferenze individuali e assecondarle quando è possibile. In natura gli animali fronteggiano i malesseri digiunando e bevendo acqua, pertanto non è opportuno forzare le bestiole verso il cibo. Verificare piuttosto che non manchi mai una ciotola di acqua fresca, meglio se piovana. Per il resto, i nostri amichetti hanno bisogno di affetto e di carezze, oltre che di corse in libertà vigilata sull’erba verde, all’aperto e al sole.
L’IGIENISMO IN AMBIENTE ODONTOIATRICO
Per l’idea di introdurre l’igienismo nell’ambiente dentistico la trovo sicuramente costruttiva, e non mancano tentativi qualificati in tale direzione, tipo quelli di Elena Papuzzo, di Lorenzo Acerra e Antonio Miclavez. Miclavez esplica la sua professione non lontano da me, e siamo pure buoni amici. Ha dalla sua un ottimo testo come “Odontoiatria Tossica, Odontoiatria Vitale” (www.studiomiclavez.com, info@studiomiclavez.com). Anche qui non mancano tesine tipo “Denti devitalizzati e avanguardia odontoiatrica“, del 16/11/13, e “Dentatura decidua, sindrome da biberon, Antonio Miclavez ed Elena Papuzzo“, del 4/8/14.
IL BUONO DEL LIEVITO DI BIRRA
Quanto al lievito di birra, viene spesso definito come l’integratore alimentare più ricco in assoluto. Lati positivi? 1) Tonico del sistema cardiovascolare per le vitamine B che abbassano l’omocisteina, aminoacido causassero di placche ateriosclerotiche, 2) Rafforzatore di unghie e capelli, 3) Depuratore di fegato e pelle, 4) Eliminatore di sebo e di acne, 5) Ripristinatore della flora batterica messa a dura prova da antibiotici e da disturbi intestinali, 6) Integratore proteico, 7) Antianemico grazie all’acido folico B9, 8) Rimedio contro l’osteoporosi per l’alto contenuto di calcio e di altri minerali, 9) Anti-cancerogeno grazie al selenio e ai beta-glicani che prevengono l’insorgenza dei tumori secondo le recenti ricerche dell’Università di Udine, dipartimento biologia molecolare.
IL CATTIVO DEL LIEVITO DI BIRRA
Non mancano le critiche e le controindicazioni al lievito di birra. 1) Minerali e vitamine contenute nella formula sintetica ed inorganica, tipica poi di ogni integratore in tavolette, mancano di importanti fattori come l’acqua, la vitalità radioattiva, l’assimilabilità effettiva, per cui gli effetti positivi sperimentati sono più stimolazioni cardiache provvisorie che apporti benefici stabili, 2) Ricchezza in purine, sostanze azotate che si trasformano in acido urico, 3) Causatore di allergie e intolleranze, 4) Abbassatore del pH nel sistema cutaneo, 5) Proliferatore di candida e di micosi, 6) Interazione ed incompatibilità con antidepressivi e narcotici, per rilascio di tirannia, 6) Gonfiori addominali e meteorismo, 7) Disturbi intestinali ed eruzioni cutanee.
DIFFERENZE ENORMI TRA LIEVITO DI BIRRA E PASTA MADRE
Il lievito di birra secco è reperibile in tavolette, compresse e capsule. Agisce come lievitante sprigionando anidride CO2 e sostanze alcoliche che evaporano durante la cottura ma che producono dei residui. Nella pasta madre invece, oltre alla fermentazione alcolica, si verifica una trasformazione degli zuccheri in acido lattico e acido acetico. Questo fatto la rende più digeribile e priva di quei gonfiori addominali tipici del lievito di birra.
PASTA MADRE NELLA PANIFICAZIONE
Pasta acida, pasta madre, lievito madre. Sono modi diversi per indicare lo stesso prodotto, un lievito naturale in grado di far crescere il pane senza ricorrere all’uso del lievito di birra, spesso causa di gonfiori e di anomalie intestinali. Ci sono diversi modi per preparare la pasta acida. Per iniziare bastano acqua e farina, ma con qualche trucchetto in più si può ottenere un buon lievito attivo in tempi brevi. Per facilitare l’attivazione del lievito si può utilizzare frutta, uvetta, latticello di kefir e altro. Funzionano tutti. Si può ad esempio scegliere la mela, metodo che funziona sempre, in tutte le case e in tutte le condizioni climatiche.
PREPARAZIONE DEL LIEVITO NATURALE
Gli ingredienti sono 1) Farina integrale di grano tenero biologica, 2) Mezza mela, 3) Acqua minerale naturale non colorata, non gasata, non da rubinetto.
PREPARAZIONE PANE COL METODO DELLE 2 LIEVITAZIONI
Ore 23: Impastare 100 g di pasta madre con 100 g di farina 0 e con 50 g di acqua. Lasciar lievitare per una notte intera a temperatura ambiente, ovvero in clima freddino. Ore 10: Prendere il primo impasto e unire 1,2 kg di farina 0 e circa 550 g di acqua in cui saranno stati sciolti 20 g di sale. Lasciar lievitare per tutto il giorno e la notte. Ore 7: Infornare a 200°C spruzzando spesso nei primi minuti con dell’acqua per creare vapore. Dopo 10 minuti, portare la temperatura a 180°C e cuocere per altri 50 minuti.
PANE A LIEVITAZIONE NATURALE SECONDO IL FORNAIO DAVIDE LONGONI
1) Togliere la madre dal frigo e portarla a temperatura ambiente. 2) Impastare 250 g di madre con 250 grammi di farina biologica e 250 g di acqua minerale non gassata e non di rubinetto. 3) Lasciar fermentare la madre per 3 ore in ambiente caldo superiore a 20°. 4) Impastare 1 kg di farina, 600 g di acqua, 20 g di sale e 400 g di madre. 5) Riporre la madre residua in frigo per la prossima panificazione. 6) Lasciar riposare l’impasto per 2 ore in ambiente caldo e ben coperto superiore ai 20°. 7) Formare 2 pagnotte da 1 kg cadauna. 8) Lasciarle riposare per 2 ore in ambiente caldo e ben coperto superiore ai 20°. 9) Infornare a 220° per circa 1 ora.
LEZIONI DI PANIFICAZIONE A COLLOREDO DI MONTALBANO IN FRIULI
L’azienda AlèBio diretta da Alessandro Briatti sta a Codugnella, frazione di Colloredo di Monte Albano, famoso per il castello di Ippolito Nievo. La AléBio è uno degli storici precursori del movimento biologico in regione. Da anni si occupa della produzione agricola del pane fatto in casa, delle farine e della pasta madre, dei forni in terracotta refrattaria naturale.
ESISTE ANCHE IL PANE ARMENO
Il pane armeno è un pane senza lievito dalla consistenza particolare. L’impasto, realizzato con pochi ingredienti, viene steso in una sfoglia molto sottile, che si può arricchire con semi di papavero o di sesamo. Per ottenere un ottimo risultato è necessario lavorare l’impasto brevemente e farlo riposare per tre volte, tra una piega e l’altra, per favorire l’idratazione e permettere alle maglie di glutine di distendersi. In Armenia questo pane viene utilizzato da solo come accompagnamento di pietanze oppure in rotolini farciti di verdure, carne o formaggio.
INGREDIENTI PER IL PANE ARMENO
Per preparare il pane armeno sono sufficienti acqua, sale, olio e una farina forte, tipo manitoba oppure “0” composta da almeno l’11% di proteine per ottenere la giusta elasticità. Con una breve lavorazione dell’impasto e una cottura a 160° per pochi minuti, si gusterà un pane fragrante e delicato, che si presta ad essere consumato sia caldo che freddo. Il pane armeno è utilizzabile come pane in una cena, come aperitivo sfizioso o come base per farcirlo secondo gusto prima di infornarlo, ad esempio con fettine di cipolle di Tropea, paprika o semi di cumino.
DOCUMENTARSI MEGLIO SUI VARI TIPI DI PANE E SULLE TEMPERATURE MINIME PRATRICABILI
Ovviamente ci sono molti altri pani interessanti, come il pane arabo, il pane sardo Carasau, il pane svedese e così via. L’importante è tenere al minimo le temperature del forno, magari prolungando il tempo di cottura su gradazioni inferiori, oltre che spruzzando dell’acqua e incrementare il vapore interno. So di pani che vengono addirittura prodotti senza l’uso del forno. Il nemico da combattere è l’alta temperatura prolungata, capace di produrre il micidiale veleno chiamato acrilamide.
NESSUNO NE PARLA
Le autorità ne parlano pochissimo, in quanto si vanno ad intaccare enormi interessi in settori produttivi di prim’ordine nel settore fast-food, nel settore dolciario, nel settore dei dolcificanti, in quello delle bevande nervine e dei farmaci. L’acrilamide è una sostanza chimica la cui velenosità è stata provata più volte sugli animali da laboratorio, ai quali causa gravi patologie di tipo tumorale.
Composto chimico che si forma negli amidacei durante la cottura a temperature elevate. Si conosceva da anni come inquinante insidioso presente nel fumo di sigaretta, nelle combustioni industriali e petrolifere, nelle lavorazioni a caldo dei prodotti plastici, nella produzione di carta, collanti e cosmetici.
LA SCOPERTA DELL’ACRILAMIDE È DOVUTA AL CASO, MA ANCHE ALL’INTELLIGENZA E ALLA CURIOSITÀ DEGLI SCIENZIATI SVEDESI
Ciò è stato scoperto perchè in Svezia è stata usata poli-acrilamide per pitturare un tunnel. Vennero contaminate le acque in seguito a sversamento, quindi si testò il sangue dei cittadini che vivevano nelle zone vicine, trovandovi livelli altissimi, con pesanti conseguenze e alti ricoveri ospedalieri. Già dal 2002 la ricerca ha confermato che l’acrilammide è presente in cibi amidacei come patate fritte, biscotti e crakers cotti ad elevate temperature. Perché si forma l’acrilammide? L’alta temperatura crea la reazione di Maillard. Gli aminoacidi subiscono un processo di copirolisi che porta alla formazione del veleno, specie se l’aminoacido è asparagina e se gli zuccheri sono fruttosio e saccarosio.
REAZIONE DI MAILLARD E GRAVI PERICOLI PER GRANDI E PICCOLI
Per reazione di Maillard si intende una serie complessa di fenomeni che avviene a seguito dell’interazione con la cottura di zuccheri e proteine. Prende nome dai primi esperimenti del 1912 del chimico francese Louis-Camille Maillard. Parliamo di un processo chimico tra i più pericolosi che avvengono quotidianamente nelle cucine del mondo, sia in casa che nelle mense, nei ristoranti, nelle pizzerie, nelle rosticcerie, nelle salumerie, nei kebab arabi, e soprattutto nei fast-food con cotture a micro-onde. Dovunque ci sono fritture all’olio, ipercotture al forno, cotture alla griglia, cotture al micro-onde, scatta inevitabile il pericolo. Dovunque ci siano carboidrati sguarniti, vegetali sbucciati ed arrostiti, bistecche grigliate, hamburger e salumi cotti, biscotti e dolcetti destinati ai bambini, si corre lungo il filo del rasoio.
BASTANO 110°C PER INNESCARE IL PERICOLO ACRILAMIDE
Sostanza accumulatrice di scorie minerali tossiche, quelle che costringono poi la gente alle chelazioni. Sostanza sicuramente micidiale per il sistema renale, per il pancreas, il fegato e l’intestino. Oltre che nei fumi di vario tipo sopra citati, e nei vari prodotti della chimica a caldo, ritroviamo l’acrilamide nei prodotti cosmetici, nei deodoranti, nei prodotti di igiene intima, nei prodotti di torrefazione (caffè, the, cacao, orzo solubile), nei prodotti di panificazione (pane tenero, ma anche cracker tipo svedese, wafer e simili). L’acrilamide è tipica degli alimenti amidacei e dei dolci sottoposti a cottura prolungata oltre i 100-110°C. Provate dunque ad usare la cottura al vapore che limita i danni e mantiene la temperatura sui 100 gradi. Provate a diventari vegani, fruttariani e vegan-crudisti tendenziali, scegliendo con accuratezza il pane più consono alla vostra salute, visto che l’acrilamide è sostanza genotossica e cancerogena.
ELENCO DEI PRODOTTI PIÙ A RISCHIO
I prodotti più pericolosi, per ordine di importanza, risultano essere: 1) Patatine fritte (McDonald’s e simili), con un record di 1000 mcg/kg, specie se corredate da hamburger e bistecche stracotte, 2) Cipolle fritte (KFC, Burger King), dati vicini alle patatine McDonald’s, 3) Caffè solubile istantaneo, con 900 mcg/kg (il discorso vale anche per l’orzo solubile, il the, il cacao), 4) Patate fritte e oliate, con 600 mcg/kg, 5) Biscotti vari, cracker, wafer, salatini, bastoncini, fette biscottate, grissini, con 500 mcg/kg, 6) Caffè normale torrefatto, con 450 mcg/kg, 7) Crunch al cioccolato Nestlè, con 221 mcg/kg, 8) Crossfield Choco Puffs Lidl, con 192 mcg/kg, 9) Pane morbido bianco, con 159 mcg/kg, 10) Alimenti prima infanzia, con 80 mcg/kg.
SOSTANZA PREOCCUPANTE SECONDO LA OMS E L’EFSA
Quello che conta di più è che l’alimentazione tradizionale, quella basata sul cotto, quella basata sulle scempiaggini cottistiche della Macrobiotica, quella basata sugli imbrogli delle diete low-carb e low-sugar, quella basata sulla illusione della “impeccabile” Dieta Mediterranea, quella promossa indecentemente da rubriche televisive tipo Gusto e Cotto e Mangiato, sono decisamente condannate non solo dagli esperimenti svedesi, ma persino dall’OMS e dalla EFSA European Food Safety Authority, anche se indirettamente, implicitamente e non senza notevole imbarazzo.
SCANDALOSA OMERTÀ ED EVIDENTE COLLUSIONE DEI MEZZI TELEVISIVI
Su 24 ore di televisione in qualsiasi canale, si sentirà parlare di sciocchezze ed invenzioni Ebola 300 volte, ma mai una volta di Acrilamide! Se dici la verità e se tocchi i tasti delicati, le varie industrie che ti sovvenzionano mediante gli spot, bloccano i soldini e rimani fregato. Non solo più si cuoce e più si devitalizza il cibo, che è già di per sé un fatto noto ed aberrante. Ma succede pure che più si cuoce e più si avvelena il cibo, che è questione di criminale irresponsabilità.
STIAMO PIÙ VICINI ALLA NOBILE MADRE NATURA
Perciò un consiglio verace e un consiglio d’amico. Triplicare le quantità di frutta e verdura, minimizzare la pasta e i cereali, soprattutto quelli non integrali. Vivere senza caffè, senza farmaci, senza biscotti, senza dolciumi e senza le immancabili patatine si deve e si può. Mangiare tre cachi o un bel grappolo d’uva è un un nobile inno a Madre Natura. Significa ribellione al dominio oppressivo, alla congiura alimentare e alla signoria delle multinazionali dell’alimento, del macello, del farmaco e dell’integratore.
Valdo Vaccaro
Salve, stupenda tesina di Valdo,ricca di informazioni interessanti.Debbo pero' dissentire sull'alimentazione vegana per i cani..Ho tentato per circa 2 mesi e i miei due collies sono calati di quasi 4 kg di peso….Ad ognuno la propria benzina e cibo vivo e crudo….I cani non sono di certo vegetariani e se Madre Natura li ha disegnati cosi,la responsabilita' non e' la nostra.Cristina
Cercherò di stampare questa tesina e di inviarla in forma anonima ad alcuni boss della macrobiotica che conosco da tanti anni; quelli coi pasti acrilamidosi "cuoci che ti ricuoci" che "tanto Oshawa non ci ha detto nulla". Ogni volta che ho accennato al discorso di persona, quasi non mi ascoltavano per niente. Sono gli stessi che…."i cereali sono alcalinizzanti…..ah, no avevi ragione tu,,,ed è per questo che ci aggiungiamo un pò di sale". In compenso però devo dire che il pane lo fanno a regola d'arte e con grano antico.
Circa i cani, ma soprattutto i gatti, sono daccordo con Cristina. Lupi e gatti selvatici non si cuociono i pasti. A dire il vero non esiste animale al mondo che cucini il proprio cibo. E i danni da cibo cotto sono stati documentati già da molto tempo…..e poi accuratamente nascosti sotto la sabbia. Certamente e direi inevitabilmente, un compromesso lo si deve pur raggiungere, specie per i cani, senza dimenticare però che i cereali non sono troppo adatti a loro, perché costringono il loro pancreas ad un super lavoro e perché questo sottrae troppi enzimi ai globuli bianchi, finendo per indebolire il loro sistema immunitario. Questo mi è stato confermato da un esperto che ho consultato qualche tempo fa.