(Meeting nazionale di Imola-Bologna del 12 Febbraio 2017)
SALUTO DI BENVENUTO
Un benvenuto a tutti voi e Buona Domenica. Ho il piacere e l’onore di aprire questo incontro denominato “Nuove Frontiere di Guarigione”. La sala Tosa dell’Hotel Olimpia è strapiena a testimonianza dell’interesse che questi argomenti suscitano a livello culturale, scientifico ed anche pratico nelle persone sensibili e motivate. Ovvio che la presenza di relatori di alto livello come Giuliana Conforto, Gabriella Mereu e Claudio Pagliara, non è per niente estranea alla affluenza e al successo di questo evento, visto che elementi di questo spessore non li trovi riuniti assieme tutti i giorni.
CONFORTO, MEREU E PAGLIARA
Giuliana Conforto, docente avanzata e trasparente di fisica quantica, di astrofisica e di geofisica, dedita alla causa della logica imperiale che domina il mondo e consente a pochi di dominare i tanti, conservando l’iniqua distribuzione della ricchezza e delle risorse culturali. Magnifica disgregatrice dei falsi idoli di un mondo stanco, statico e deludente, ma tuttavia in drammatica crisi di cambiamento. E Gabriella Mereu, originale ed inimitabile simbolo nazionale della Medicina Consapevole mediante la spettacolare e divertente Terapia Mentale, sintetizzata nel testo omonimo dedicato sì a suo padre che le trasmise l’amore per la ricerca medica, ma soprattutto alla valanga di ipocondriaci odierni e “A tutti quelli che si complicano la vita per banali motivi e cercano invano improbabili e problematici salvataggi da qualcosa di inesistente, quale il medico salvatore che ti toglie le castagne dal fuoco”. E il medico oncologo Claudio Pagliara, autore di “La Via della Guarigione“, un’opera intesa a rivoluzionare gradualmente dal suo interno il mondo della Medicina ufficiale-convenzionale.
PERCHÉ GUARIGIONE
Il titolo dice già molto. Se si parla così spesso di “guarigione” significa che esiste una diffusa condizione di malessere e di malattia da cui dobbiamo liberarci al più presto e nel migliore de modo. Malessere e malattia che pesano ed affliggono l’umanità a livello fisico, mentale e spirituale.
PERCHÉ NUOVE FRONTIERE
Se si parla frequentemente di “Nuove Frontiere”, vuol dire che ci sono vecchie frontiere ammuffite ed obsolete da rivedere e da superare perché non soddisfano e non bastano, perché fanno acqua da tutte le parti. Fissare Nuove Frontiere vuol dire reimpostare il modo di pensare, di vivere, di comportarsi e di alimentarsi.
PERCHÉ IMOLA
Non è affatto casuale trovarsi ad Imola, in piena Emilia-Romagna. Non lontano da questa località c’è Forlimpopoli, terra di Pellegrino Artusi (1820-1911), celebre autore di “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene“, uno dei più famosi libri di cucina del mondo con le sue 700 pubblicazioni in oltre 100 lingue, e uno dei più letti libri italiani alla pari di Pinocchio, e molto più conosciuto, ahimè, di “Discorsi sulla vita sobria” di Luigi Alvise Cornaro (1464-1566), primo trattato igienistico mondiale sulla longevità e sul mangiare minimo, grazie al quale il nobile veneziano visse 102 anni e viene tuttora considerato in America come scienziato alimentare e comportamentale di prestigio e fama non inferiore a quella di Leonardo Da Vinci.
VANNO BENE SIA LUIGI ALVISE CORNARO CHE PELLEGRINO ARTUSI
In realtà ci teniamo stretti sia Cornaro che Artusi, poiché rappresentano al meglio l’Italia sobria ed igienista che punta alla salute, e l’Italia mangiona e buongustaia che punta a divertirsi e a saziarsi col buon cibo, prevalentemente vegetariano ma non solo. Non è necessariamente vero che le due strade della virtuosità e del piacere, inclusa la via delle piccole e casuali trasgressioni, non possano trovare un valido compromesso. Una ventata di Artusismo non manca affatto nelle scelte culinarie dell’Olimpia, anche se un pizzico di sobrietà e di rigore vegano si sente grazie agli apporti culturali della nostra Health Science. È proprio qui, in questa sala Tosa dell’Olimpia, per noi ormai storica, che nel 2016 abbiamo avviato e realizzato una iniziativa chiamata HSU, Health Science University o Scuola Superiore di Scienza della Salute e del Benessere.
SCIENZA COME TENTATIVO DI CONOSCERE
Scienza è parola grossa e ambiziosa. Riempie la bocca di chi la pronuncia. Nella nostra visuale e nei nostri intenti scienza sta per impegno e sforzo cognitivo, sta per tentativo di capire meglio e di essere consapevoli di cosa siamo, di cosa pensiamo e facciamo, del nostro ruolo, possibilmente da protagonisti e non da comparse in questa nostra avventura terrena. Tentativo aperto e non dogmatico ovviamente.
ANCHE LA SALUTE NON È PAROLA FACILISSIMA DA INQUADRARE
Anche la salute, intesa come equilibrio ed armonia interna con noi stessi, nonché con l’ecosistema e col mondo infinito ed osservato da milioni di occhi, di telescopi e di satelliti, ma sempre sorprendente ed imperscrutabile, è qualcosa di grosso e di sfuggente.
SEMPLICITÀ E CONCRETEZZA
Affrontiamo dunque questo percorso controcorrente, volando basso, piccoli piccoli, con tutta l’umiltà possibile, all’insegna della semplicità, della chiarezza e della concretezza, anche se in realtà ci siamo posti degli obiettivi ambiziosi ed avanzati a livello educativo. A scanso di equivoci non siamo guaritori. Non curiamo e non guariamo, anche se poi, paradosso dei paradossi, siamo invasi quotidianamente da richieste di assistenza quasi fossimo un Pronto Soccorso di Ultima Emergenza, dediti a tappare e surrogare le falle e le paure ingenerate dalla cosiddetta scienza medica, a grande richiesta di chi ci rintraccia e ci interpella. Non giochiamo affatto a scimmiottare e a mimare i signori col camice. Essi non guariscono ma solo curano senza guarire, lasciando i segni indelebili dei loro interventi, lasciando la traccia evidente dei loro effetti indesiderati. Noi non curiamo ma arrechiamo miglioramento e guarigione, o meglio insegniamo a guarire senza farmaci, senza accanimenti terapeutici, senza danni e senza cure sul sintomo, sul fastidioso ma prezioso amico sintomo.
NON GUARITORI E NON CIARLATANI
Non guariamo nessuno perché il corpo umano è già di per sé una entità autoguarente. Lasciamo ben volentieri alla abile e a volte indispensabile chirurgia medica gli interventi ricostruttivi e rimediali di vera emergenza. Ma per le cure mediche sul sintomo, il più delle volte inutili, innaturali, inique e persino blasfeme, offriamo a chi ce le chiede alternative intelligenti e sensate basate sulla non cura, sulla rieducazione del pensiero, sulla sconfitta della paura. Offriamo rimedi innocenti basati su rimedi naturali, sul rispetto rigoroso delle Leggi Naturali e Millenarie che ci governano con estrema saggezza, su Madre Natura Sovrana Medicatrice di tutti i mali, sulla fiducia in noi medesimi e nel nostro sapiente ed infallibile medico interno, o se volete del nostro unico ed esclusivo angelo custode.
LA SUPERSTIZIONE DEL CURARE
Un corpo auto-guarente non può e non deve essere curato, visto che la malattia stessa, la malattia amica e non nemica, se solo la capiamo e la sappiamo prendere nel modo giusto, rappresenta segnale d’allarme e scarico veleni, visto che lei stessa rappresenta la vera cura e la scorciatoia più breve di recupero e di riequilibrio. Se la cura significa davvero lo star bene o il recuperare il top della nostra condizione, allora sappiamo per certo che la malattia stessa rappresenta il processo di cura e di recupero. La malattia è difensiva, rimediale, eliminatorie ed adattiva, cioè commisurata e ritagliata su misura alla nostra personalità ed alle nostre esigenze uniche e di nessun altro.
IPOCRISIA DELLA CURING MENTALITÀ
Basilare dunque capire l’assurdità e l’ipocrisia della curing mentality. Curare la malattia -amica e la malattia-sintomo non è affatto sinonimo di ristorare la salute. Anche perché il concetto di cura vien raramente collegato, dai medici e dai pazienti stessi, al concetto di causa. Il quadro di recupero della salute è insito nella costante tendenza del corpo umano health oriented ad autoguarire per remissione naturale. A questo punto è evidente che le cure mediche non sono altro che illusoria sovrastruttura, non sono altro che superstizione perniciosa. Per la cronaca, la parola cura deriva dal termine curato, sacerdote o esorcista.
SPINA NEL FIANCO
Non a caso diamo fastidio e siamo una spina nel fianco per il potere, per il sistema, per la cosiddetta scienza medica, per le multinazionali della carne, del farmaco, del vaccino e dell’integratore che sono, al pari degli armamenti, il maggiore, il più sporco ed ignobile business di questo pianeta.
LE MALATTIE NON SONO UN REGALO DELLA CASUALITÀ
Una delle leggi naturali più ovvie e verificate è la legge di causa ed effetto. Quasi tutte le malattie del genere umano sorgono da errori alimentari e comportamentali, ovvero da precise responsabilità a nostro carico. Tutte hanno origine nelle sostanze inadatte e nei cattivi pensieri che immettiamo nel nostro corpo. Tossine materiali e tossine mentali. Un americano su tre muore attualmente di cancro e si va anzi verso il rapporto uno su due. Italia ed Europa seguono a ruota e non stanno molto meglio. Tutti i veleni sono cancerogeni. Ogni cosa che assumiamo e che sia di carattere anti-vitale è cancerogena. Persino le nostre scorie metaboliche e le nostre cellule morte diventano tali se trattenute oltremisura ed oltre tempo all’interno del corpo. Ogni cibo che consumiamo e che non digeriamo prontamente in modo completo, senza troppa fatica, senza lasciare residui ed incrostazioni fecali nei diverticoli e nel colon, diventa sorgente di tossiemia interna. Ogni sostanza estranea, ogni farmaco che assumiamo, è causa di alterazioni e di conseguenze negative di tipo iatrogeno. Servono pertanto rigorosi principi dietetici e comportamentali di tipo sano e schietto, da applicarsi con rigore e coerenza, se teniamo davvero a noi stessi, se vogliamo salute e benessere ai massimi livelli.
LA SOLUZIONE STA NELL’ARMONIA E NELL’EQUILIBRIO
Se noi mangiamo, pensiamo, viviamo propriamente, in armonia con le nostre esigenze interne e col nostro microbioma, ovvero con i nostri mille trilioni di flora batterica intelligente e diversificata, il nostro corpo funziona a dovere e non ci causa pene, dolori, malattie e debolezze. Ci fa sentire in pace con noi stessi e anche col mondo intero. Lontani da ogni stress, diveniamo membri validi e produttivi della famiglia e della società. Per raggiungere tale livello di vita abbiamo assoluto bisogno di darci una scossa, di aprire la nostra mente, di studiare e di imparare dagli straordinari maestri di ieri e di oggi, ma abbiamo anche necessità di disimparare molto. Occorre infatti liberarsi dai concetti fuorvianti, dalle cattive abitudini, dai fardelli che ci afflosciano, ci appesantiscono e ci affondano. Dobbiamo liberarci dal cibo spazzatura ma anche dalle idee spazzatura. È obbligatorio comprendere e rispettare il disegno biologico del nostro corpo, le conformazioni particolari del nostro spirito e della nostra mente.
GLI ANIMALI CI DANNO IL BUON ESEMPIO
Gli animali nel loro habitat naturale indisturbato sono liberi da malattie e vivono integralmente l’età stabilita dal rispettivo orologio biologico. La conoscenza che hanno è limitata, ma essi sono ricchi nell’istinto che l’evoluzione gli ha regalato. installato e mantenuto nei loro sensi e nel loro cervello. Ecco allora che dimostrano innato equilibrio, misura, naturalezza e saggezza. Abbiamo infatti molte cose da apprendere da loro. Riescono disinvoltamente a superare i rigori dell’inverno. Le renne artiche sopravvivono ai -50°C alimentandosi di muschi, licheni, radici ed erba secca! Senza vestiti, senza farmaci, senza cappotti, senza scarpe e senza riscaldamento!
ALCUNE REGOLE VANNO RISPETTATE
La scienza naturale igienista che cerchiamo di praticare e diffondere si ritrova spesso a dover smentire idee ed abitudini inveterate, si ritrova a dover smentire concetti e convinzioni che hanno prevalso e stra-dominato incontestate per anni e per decenni nella maggioranza degli individui, delle famiglie, delle nazioni, dei media e delle istituzioni. Tuttavia un minimo di principi e di regole va rispettato, per cui non ci sono deroghe ed eccezioni all’innocenza, alla semplicità, alla sobrietà ed alla digeribilità dei cibi, ma c’è spazio pure per apertura mentale, per sostenibilità e personalizzazione, ovvero per rendere applicabile in concreto il nostro sistema a ciascuno, senza troppa rigidità e senza troppi dogmatismi, rispettando il più possibile la progressività operativa del passo dopo passo, rispettando il buon senso, le esigenze e i gusti individuali.
UNA DELLE PRIME REGOLE STA NEL MANGIARE SOLO IN PRESENZA DI BUON APPETITO
Ci siamo pervertiti a tal punto che mangiamo a tutte le ore, senza riguardo per i nostri ritmi biologici e le nostre reali necessità. Molti di noi non sanno più cosa sia la fame vera, quella che dà piacevoli sensazioni in bocca e in gola, senza fastidiosi vuoti di stomaco, senza pesantezza, senza irritazioni gastriche ed addominali. Mangiare senza fame significa cibarsi al di là del proprio fabbisogno fisiologico e delle proprie capacità digestive. Quel tipo di dieta è un over-eating, un mangiare in eccesso. Non solo soldi buttati, ma anche cibo immagazzinato come grasso a spese della nostra salute. Mangiare in eccesso porta ad obesità e a ventre prolassato, trasforma l’organismo in deposito di materiale fermentante acido e putrefacente, in cloaca miasmatica e tossica che interferisce col metabolismo e la circolazione, causando miseria generalizzata.
DEPURAZIONE NEL CICLO CIRCADIANO MATTINIERO
Chi mangia per soddisfare i suoi gusti e senza rispettare le sue reali necessità, trasforma il suo stomaco in ricettacolo di rifiuti. Divertirsi col cibo sì, ma evitando di cadere in questi tranelli. Dopo una notte di riposo e di riassestamento, durante la quale il fegato si è caricato di 2000 calorie di glicogeno, amido e carburante corporale, è impossibile avere fame vera fino a quando questa riserva epatica non viene ridotta mediante attività fisica e consumo energetico. Da qui la logica di rispettare il ciclo circadiano ripulitivo del mattino, mediante frutta acquosa adatta a rinnovare e a ripulire. Il corpo cioè non richiede cibo solido fino a quando la nostra fornitura giornaliera di glicogeno epatico non sia stata consumata. La fame genuina per un pasto sostanzioso viene raramente prima delle 12, persino se si inizia a lavorare di buon mattino. Meglio pertanto fare una bella camminata con respirazione a ritmo. Nulla blocca la fame fasulla meglio di una attività vigorosa. Chiaro comunque che ognuno deve fare i conti coi propri sensori di fame e di sete, ascoltando attentamente i segnali e le esigenze variabili del proprio organismo. Non è raro che qualcuno, dopo una cena troppo leggera, riveli delle carenze caloriche, da compensare al risveglio con una colazione consistente. Per consistente intendo la solita spremuta di agrumi seguita, ad esempio, da due cespi di radicchio con olive, funghi, avocado, peperoncino e pane integrale di qualità.
MANGIARE SOLO SE LIBERI DA TENSIONI E DA PATOLOGIE
Mangiare quando c’è appetito, quando siamo calmi, rilassati, riposati, sereni e senza fretta. Mai mangiare se malati, sofferenti, arrabbiati, frustrati, delusi, preoccupati, infelici, spaventati. Lo stress significa preparazione a svignarcela o a combattere, per cui le nostre riserve corporali sono tutte rivolte a salvare il corpo da una situazione di minaccia e di pericolo. Non esiste potere digestivo in tali frangenti. Quando poi siamo malati o alterati, tutte le energie sono concentrate nel processo guaritivo. Anche in tal caso il potere digestivo tende a latitare.
BERE POCO E CON CRITERIO
Non bere tanto a inizio pasti, durante i pasti o dopo i pasti. L’acqua fredda richiede mezzora per passare lo stomaco. A stomaco vuoto e a temperatura ambiente viene invece assorbita in cinque minuti. Bevuta a fine pasto staziona nello stomaco, diluisce i succhi gastrici e ritarda di un paio d’ore il processo digestivo. In teoria bisogna bere quando c’è sete ma, col sistema vegan-crudista tendenziale, la sete è una rarità che appare solo in presenza di attività fisica intensa e di abbondante sudorazione.
SOLO CIBI GRADEVOLI E NATURALI IN AMBIENTE SERENO
Il cibo senza sapore può bloccare il flusso enzimatico. L’uomo è soprattutto frugivoro, costituzionalmente portato a un cibo non pervertito da troppe cotture, arricchimenti, integrazioni, lavorazioni. È spinto a una dieta di frutta, di vegetali succosi, di foglie verdi e tenere, di noci, semi, germogli e radici. I cibi stracotti vanno esclusi per la distruzione enzimatica a 50°C circa, per quella vitaminica a 70°C, per la disorganicazione minerale a 80°C, per la formazione di veleni cancerogeni come l’acrilamide dai 120°C ed oltre (vedi fenomeno di Maillard).
MASTICARE IL CIBO IN MODO LENTO ED ACCURATO
Più si mastica, più lo si insaliva e più lo si digerisce, facendo di esso vero alimento e non terreno per fermentazione batterica se carboidrato, o terreno per putrefazione se proteina. I sottoprodotti di tali degenerazioni sono velenosi. Masticare bene esercita e ripulisce i denti, attiva i muscoli facciali e dà più tono al viso. Quando il processo digestivo si allunga e si corrompe, il corpo non lavora più per digerire, ma tutte le sue forze si dedicano a liberarsi dalla massa degenerata ed offensiva divenuta rifiuto marcescente. In tali circostanze avverse il corpo non produce sangue puro e fluidificante come da suoi compiti, ma sangue lipotossico. La regola pertanto è di mangiare il meno possibile e non quanto più possibile. L’ideale è un solo tipo di cibo o comunque pochi tipi di cibo per ciascun pasto. La varietà eccessiva nello stesso pasto porta alla ghiottoneria. Vietato fare del proprio stomaco un campo di battaglia con diversi cibi che richiedono magari diversi e contrastanti tipi di processi digestivi in conflitto gli uni con gli altri. La combinazione dei cibi ha alcune semplici regole, soggette sempre a personalizzazione individuale.
MENÙ ESTIVI E MENÙ INVERNALI
D’estate bastano un chilo di anguria e un melone, metà ananas, mezzo chilo tra pesche, albicocche, nettarine, mele, mirtilli, uva e frutta di bosco, il tutto lontano dai pasti, e poi piatto di verdure-pomodori-zucchine-cetrioli-cavoli-fagiolini a pranzo e cena, oppure solo a pranzo o solo a cena. D’inverno si privilegiano agrumi, kaki, melegrane, mele e pere, ananas e banane, castagne, nespole germaniche, datteri, frutta da guscio, patate, patate dolci, batate rosse, topinambur, avocado, zucca. Non oltre tre o quattro vegetali crudi diversi in combinazione e uno o massimo due piatti di cotto a seguire. Più semplice e sobrio mangiamo e più il compito digestivo si semplifica. Il nutrimento si complica e si ingarbuglia in presenza di cibi incompatibili, per cui l’assimilazione diventa parziale, imperfetta e allungata. La semplicità è all’ordine del giorno.
MANIE ALTO-PROTEICHE E PESSIMI ESEMPI DAL COSIDDETTO PAESE GUIDA
Il peggio del peggio viene paradossalmente proprio dagli States o dal paese guida, grazie alle pizze economiche, ai fast food, alle diete iper-proteiche e stracotte. Chi mangia carne pretende anche il dessert, il vino, il caffè e il digestivo a fine pasto. Italia ed Europa copiano e seguono a ruota. Le domande fioccano ansiose e la confusione mentale regna incontrastata. Ne so qualcosa grazie alle mail in arrivo. Dove trovare le proteine( quando le proteine sono ubiquitarie e quando bastano 24 grammi al giorno e non 300 g come pontificato per decenni dalla corrotta Food and Drug Administration)? Come non andare in carenza vitaminica e minerale (quando vige la legge del minimo di von Liebig da tutti ignorata, per cui la maggioranza cade nel tranello degli integratori)? Ricordo che per la legge del minimo, il direttore d’orchestra digestivo-assimilativo non è affatto il ferro assunto in abbondanza tramite pillole (o con tre kg di spinaci), ma il rame e il manganese in pochissimi milligrammi assunti con dieci germogli di crescione.
RICERCA DI COMPENSAZIONI CHIMICHE ATTRAVERSO LE PASTIGLIE
Molta gente pensa che serva lievito, fegato animale e pastiglie di B12. Dove mai ottengono gli animali la loro B12? Qualsiasi dieta sensata ed intelligente contiene la sua dose di B12, senza doverla rincorrere. Viene pure sintetizzata dagli intestini, se uno si alimenta in modo corretto. Chi mangia male digerisce peggio e non usufruisce di questi vantaggi. Non usufruisce di nulla, non solo della B12. L’idea che non possiamo vivere senza determinati cibi, senza una grande varietà è un mito. Bovini, bufali, oranghi ed elefanti vivono di erba fresca, di fieno di frutta e di cespugli. La giraffa vive di foglie d’albero. I conigli di erbe e di cortecce. Gli uccelli di cereali, semi, bacche e insetti. La maggior parte degli animali vive su una manciata di risorse preferite e si mantiene in modo istintuale. Il messaggio dunque, ancora una volta, è mangiare semplice.
PER FORTUNA CHE ESISTE UNA SAGGEZZA CORPORALE
Il corpo umano è previdente nella conservazione e nella auto-fabbricazione delle sue risorse, tanto da ripristinare il bilancio e da correggere le situazioni deficitarie. Sia nel ribilanciarsi con degli auto-apporti, che nel liberarsi del sovrappiù, dimostra ampiamente la sua infinita saggezza. L’organismo elimina solo quello che lo pregiudica e giammai ciò di cui necessita, per cui ogni perdita di sangue, di muco, di sostanza organica, ha la sua logica e la sua ragione d’essere. Non è casuale che quasi il 100% del recupero degli schizofrenici e dei cosiddetti alterati mentali avvenga mediante digiuno, a riprova che la schizofrenia deriva da sbilancio proteico in eccesso nel cervello (nel linguaggio di Ehret troppa pressione nella testa).
MASSIMA PRIORITÀ ALLA BUONA DIGESTIONE
Gran parte delle nostre risorse ed energie (oltre il 25%) viene assorbito per la digestione dei nostri pasti. Se andiamo poi a complicare e ad allungare i processi digestivi, non facciamo altro che aggravare la situazione. Frutta e verdure crude possiedono i food-enzyme per auto-digerirsi, per essere assimilate a bassissimo costo energetico. Non è così per i cibi stracotti, lavorati, concentrati, zuccherati e salati, e ancor meno per i cibi spazzatura. In questi casi siamo di fronte a cibo devitalizzato che richiede un grosso lavoro biochimico, con elaborazione di succhi gastrici e complicato pescaggio enzimatico a livello epatico-biliare-pancreatico. I batteri ci aiutano, bontà loro, a consumare il cibo indigesto, ma anch’essi producono escrezioni velenose. Aceti, alcol, indoli e scatoli da putrefazione proteica sono tossici sia per noi che per i batteri stessi. Ricordarsi dunque di fare le giuste scelte e di alimentarsi con criterio. Se adottiamo la politica di due pasti abbondanti al giorno, è necessario ripulire il sistema digerente dal pasto precedente prima di passare al successivo, dando riposo e respiro agli organi coinvolti. Non viviamo per mangiare ma piuttosto mangiamo per vivere. Saremo sorpresi di scoprire quanto poco basti per vivere bene. A volte, per chi non fa fatica e non fa sport attivo, basterebbe anche solo un pasto al giorno più qualche frutto, ma comunque ognuno deve trovare il suo equilibrio cibario ottimale, ognuno deve trovare il bandolo della sua matassa, sperimentando e personalizzando.
I MACELLI TOLGONO L’APPETITO
Il cibo contaminato dal sangue non può essere gradito alla mente e al palato, per quanto lussuosi e confortevoli siano il tavolo, le posate, i piatti e l’ambiente che ci ospita. Se siamo attorniati da spettacoli degradanti, da rumore, da cattivi odori, da persone negative e antipatiche, da circostanze irritanti, stomaco e fegato vanno sicuramente in disordine. Provate, se ne siete capaci, a mangiare un panino o a consumare un pranzo nei paraggi di una macelleria, dove ogni muro, ogni zolla, ogni filo d’erba sono impregnati di sangue e di puzzolenti liquidi organici. Serve davvero uno stomaco metallico e mostruoso per digerire in quelle condizioni.
CIBI VITALI PER EVITARE LA LEUCOCITOSI DIGESTIVA
Il cibo riscaldato, specie se a lungo e ad alta temperatura, perde i suoi valori e i sui enzimi. I cibi stracotti, elaborati, inscatolati e malconservati, sono cibi morti e tendono a fare di chi li assume regolarmente una persona svilita e devitalizzata, una persona morta. Date pertanto slancio, sprint e vigore alla vostra esistenza tramite cibi vitali. È risaputo che il numero dei globuli bianchi sta a indicare processi patologici in atto nel corpo. I leucociti sono la linea difensiva contro sostanze tossiche e dannose. La loro normale conta è di circa 6000 unità per mmc di sangue. Quando tale numero si moltiplica per due, tre, quattro e cinque è sicuro che siamo messi male internamente, anche se in apparenza non ci sono problemi. Il grande medico russo Paul Kouchakoff condusse oltre 300 esperimenti per evidenziare la natura patogena dei cibi cotti e lavorati, inadatti al corpo umano e causa di leucocitosi digestiva (vedi sue prove del 1930 al primo congresso mondiale di microbiologia alla Sorbona).
INTERPRETAZIONE DEI SINTOMI ELIMINATIVI
L’area di maggior incomprensione e confusione in campo nutrizionale sta nella incapacità di interpretare i sintomi eliminativi che fanno seguito a un programma di radicale miglioramento dietetico. Una migliore nutrizione significa introdurre cibi di più alta qualità. Man mano che il cibo si avvicina allo stato naturale, privo di cotture e lavorazioni, la sua qualità aumenta e il suo potenziale enzimatico-mineralvitaminico-radiante, rimane intatto. La sua forza vitale è presente ai massimi livelli. Non c’è bisogno che il corpo, per digerire, debba faticare da matti e scomodarsi a pescare enzimi nel sistema biliare e nel pancreas. La qualità di un programma nutrizionale viene già incrementata omettendo sostanze tossiche tipo caffè, tè, cioccolato, tabacco, sale, zucchero industriale, aspartame, lieviti e proteine animali. Quando si seguono norme migliorative, notevoli cose cominciano ad accadere nel corpo e nella mente. La sorprendente intelligenza incastonata in ogni cellula, nonché la saggezza intrinseca del corpo (vedi ipotalamo, vedi asse endocrino, vedi sistema immune), cominciano a manifestarsi immediatamente. Il corpo si libera dei materiali estranei e dei tessuti malandati, per far posto a materiali di qualità e a tessuti sani di ricambio. Il corpo è molto selettivo, è health-oriented, tende a produrre salute, a patto che le interferenze e le curomanie non siano frequenti, invadenti e rovinose. La remissione naturale da raffreddori, stati febbrili, gonfiori, tagli e ferite fornisce esempi senza fine su come il corpo tenda sempre ad auto-guarire, a meno che non siamo noi a compromettere tale processo.
SINTOMI DI CARENZA E MECCANISMI DI DEPURAZIONE
Con l’interruzione drastica e rapida dei soliti avvelenamenti ci troviamo ad affrontare apparenti paradossi. Arrivano mali di testa, segnali di carenza e di depressione. Questo è dovuto al fatto che i meccanismi immunitari, ora rinforzati, scattano a far disgregare vecchi depositi e incrostazioni di caffeina e di altre tossine espellendoli dal corpo. Tale espulsione avviene mediante il sangue che li manda agli organi emuntori. La stessa cosa succede anche passando da cibi mediocri o border-line a quelli vitali e semplici di alta qualità. Eliminare carne e ridurre drasticamente il pesce rallenta i battiti del cuore e si va in fase riposante, in fase di relax e di diminuzione temporanea di energia, per una decina di giorni o anche più, ma questo apparente indebolimento viene poi seguito da un notevole incremento di forza, da una diminuzione dello stress e da una sensibile crescita del benessere.
NON GIUDICARE I RISULTATI IN MODO PREMATURO
Durante la citata fase depurativa iniziale di alcuni giorni, o anche di qualche settimana per i soggetti appesantiti da intensa tossiemia, le energie vitali usualmente adoperate nella periferia o nei muscoli del corpo, si muovono in direzione degli organi vitali interni, per favorire la ricostruzione, il rinnovo dell’organismo. Questa fase è dunque contrassegnata da un abbassamento energetico. La debolezza che si prova non è vera debolezza ma un semplice ridirezionamento verso le più importanti parti interne. Da qui l’importanza di non sciupare energie, di riposare e dormire di più. Questa è una fase cruciale. Ricorrere a stimolanti e sostegni di qualsiasi genere abortirebbe e bloccherebbe gli sforzi rigenerativi in atto. In queste circostanze serve pazienza e fiducia. Il successo nel recupero e nel miglioramento sta nel rendersi conto di quanto sta accadendo. Occorre saggezza, rilassamento, prendere le cose positivamente. Ad un certo punto interessanti sintomi arrivano.
NUOVA CASA E NUOVO MILIEU INTERIEUR, OVVERO NUOVO AMBIENTE BIOCHIMICO
L’intelligenza cellulare scatta e dice “Meraviglioso, abbiamo finalmente la possibilità di liberarci dai rifiuti tossici e di ricostruirci un nuovo ambiente biochimico interno. Mandiamo finalmente fuori verso gli intestini la bile in eccesso dal fegato e dalla cistifellea, espelliamo la fanghiglia dalle arterie, dalle vene e dai capillari. Questa massa di materiale odoroso, gassoso, drogante per il cervello, è stata con noi troppo a lungo. Fuori dai piedi! Via questi depositi artritici nei giunti. Basta cibi irritanti. Basta aspirine. Basta pillole per digerire o per dormire. Basta farmaci. Costruiamo ora una casa pulita, sicura e funzionale.”
OBIETTIVI E COMPITI DELLA HEALTH SCIENCE
Abbiamo il non facile compito di rendere accettabili e applicabili in concreto i nostri principi. Tutto questo in modalità aperte, flessibili e sostenibili, rispettando il più possibile la progressività operativa, le esigenze e le preferenze personali altrui. Abbiamo il non facile compito di promuovere ed esaltare le leggi eterne di madre natura, trasgredite ed ignorate colpevolmente dalla medicina convenzionale, dalle industrie alimentari e farmaceutiche e da tutte le istituzioni. Abbiamo il non facile compito di far capire alla gente alcuni concetti fondamentali e rivoluzionari, come la necessità assoluta di vivere secondo natura, come il fatto che il corpo non va mai contro se stesso, come la superiorità della non cura sul sintomo, come il fatto che ogni persona divenuta vegetariana non solo sconfigge per sé e i propri simili malattie metaboliche e degenerative, ma salva anche la vita di almeno venti milioni di animali/anno.
L’ASPETTO ETICO NON È AFFATTO QUESTIONE DI SECONDARIA IMPORTANZA
In Europa e USA vengono barbaramente maltrattate, malmenate e uccise 17 miliardi di creature, indifese ed innocenti, quando il compito più elevato e nobile di ogni uomo resta quello di sottrarre gli animali alla crudeltà dei ragù ed anche dalle troppo esaltate carbonare, bolognesi ed amatriciane. Pare che una macchina mediatica perversa e speculativa abbia preso la grave tragedia del terremoto come strumento promozionale per il sugo a base suina e bovina. Pare che se uno preferisce gli spaghetti al pomodoro o all’aglio-olio-peperoncino o comunque ai funghi o verdure, debba vergognarsi di se stesso e debba andare a nascondersi, quasi diventando un nemico di Amatrice, quasi come se gli abitanti e cuochi dell’Appennino Centrale fossero tutti degli sperticati e scriteriati carnivori incapaci di apprezzare dei sughi innocenti, digeribili e alternativi. Facciamo tutti il tifo per una pronta ripresa sociale ed economica di Amatrice e dintorni. Facciamo tutti il tifo per gli spaghetti all’amatriciana ma in versione salutistica e vegana. Nessuno impedisce infatti che le realtà agricole e di allevamento prendano la palla al balzo e diano l’esempio al mondo intero trasformandosi in Serenity Farms come quella di Fabrizio Bonetto in Piemonte, diventando aziende bio produttive di benessere innocente per tutti, promuovendo diete vegetariane come atto fondamentale di una civiltà contadina mirata a salvaguardare l’ambiente, la salute di uomini e animali tutti, come sta facendo mirabilmente e coraggiosamente il nuovo sindaco di Torino Chiara Appendino.
UN’ONDA INARRESTABILE CHE FA TRABALLARE IL SISTEMA
Le cose semplici e chiare appena esposte non sono chiacchiere banali e superflue da salotto, e ancor meno sono argomenti alla moda coi quali farsi belli, interessanti e meritevoli di attenzioni. Si tratta di formidabili strumenti educativi e istruttivi. Si tratta di armi fondamentali per cambiare in meglio le condizioni di vita su questo pianeta martoriato, malandato e compromesso. Parliamo del movimento definito vegano o vegetariano o naturalista. Non amo le etichette. Sono restrittive, parziali, unilaterali e spesso estremistiche. Ci basta sapere che siamo nel giusto percorso. Ci basta sapere che operiamo secondo scienza e secondo coscienza, secondo concretezza e secondo buonsenso. Ci basta sapere che apparteniamo a un movimento straordinario, a un’onda inarrestabile che fa traballare un sistema rovinoso, non meritevole di prevalere e che non possiede i valori e privo dei valori e delle qualità necessarie per chiamarsi classe dirigente.
SCUOLA SUPERIORE DI RIORIENTAMENTO
Questa è una scuola superiore di educazione civica, di educazione ecologica e di educazione morale. Facciamo quello che si dovrebbe fare nelle aule scolastiche e universitarie e che invece non si sta facendo. Vogliamo che dalla Health Science nascano e si sviluppino uomini e donne autentici, dotati di tempra fisica e morale, uomini responsabili e pulsanti, uomini e non caporali signorsì, uomini coraggiosi e non pusillanime. Protagonisti attivi e non pallide comparse manovrate a piacere da quelli che tirano le fila, uomini pronti a dotarsi di motivazioni e di progetti. Questa è scuola superiore di riorientamento alimentare, comportamentale, sanitario e salutistico. È principalmente scuola di riorientamento etico e spirituale, una scuola di riaggancio con i grandi del passato, visto che siamo sorretti da sani principi e da solidi valori, in armonia e allineamento con quanto predicato per secoli e millenni da tutti i maestri, da tutte le divinità di ogni continente.
DIO NON AMA CHI UCCIDE
Ogni tavola legislativa, ogni cippo, ogni pietra, ogni papiro, ogni tomo, ogni tempio affermano e testimoniano la legge del rispetto, dell’amore e del non uccidere. Dio creatore o non creatore, dio qualunque nome-forma-sostanza gli vogliamo dare, non ama chi maltratta e tradisce l’indifeso, il debole e l’innocente. Dio non ama chi uccide.
Valdo Vaccaro
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