LETTERA
CONDIZIONI ALTERATE DELL’INTESTINO E PROBLEMI EVACUATIVI
Caro Valdo, ti ho scritto solo pochi giorni fa per mandarti il mio resoconto più che positivo ad un anno dal mio percorso vegan-crudista, perciò scusami se torno a scriverti così presto e ad occupare il tuo prezioso tempo, ma vorrei sottoporti un problema che riguarda la mia compagna. Lei ha una malformazione all’intestino traverso che, invece di passare trasversalmente da un lato all’altro, scende verso il basso e poi risale, formando una V, con un’ansa molto acuta. Questo le procura grandi difficoltà ad evacuare perché la massa fecale fatica a passare in quell’ansa e purtroppo, ormai dal 2006, assume lassativi tutti i giorni (e non riesce ad andare in bagno neanche tutti i giorni). Alle volte passa mezz’ora piegata dai dolori, quando le feci si trovano a passare l’ansa e a risalire, e purtroppo non c’è niente da fare se non aspettare che passi. Lei segue un’alimentazione onnivora tradizionale, stiamo insieme da due mesi e sto pian piano facendole conoscere l’alimentazione vegan-crudista parlandole anche del mio percorso.
POCA FRUTTA ED INSALATE SMINUZZATE
Purtroppo, secondo le prescrizione del gastroenterologo, la mia compagna non può assumere frutta e verdura a causa delle fibre che, ammassando le feci, creano una sorta di pericolosissimo tappo, impedendo alle feci di attraversare il trasverso. Lei mi ha raccontato che l’estate scorsa ha fatto un pasto a sola frutta, ed è stata piegata tre quarti d’ora dai dolori. La stessa cosa succede se mangia un piatto d’insalata. Quindi di frutta ne mangia molto poca (e fortunatamente lontano dai pasti) e la verdura la mangia facendo dei passati, frullandola per sminuzzare le fibre.
CARNE, PASTA NON-INTEGRALE E TANTI LASSATIVI
Sembra invece non avere problemi di passaggio delle feci quando mangia la carne o la pasta (che purtroppo non può assumere integrale sempre per la presenza di fibre) anche se comunque deve prendere sempre i lassativi. Possibile che la natura sia tanto crudele da impedire ad una persona mangiare frutta e verdura? Vorrei tanto capire se c’è altro da fare invece di arrendersi alla soluzione lassativi e passati di verdure.
RICERCA DI UNA VARIANTE
Purtroppo sembrerebbe che lo schema vegano tendenzialmente crudista da te proposto, così com’è, le sia precluso, ti volevo chiedere pertanto le tue considerazioni, e se ti è possibile suggerire una variante per questo caso, soprattutto se c’è modo di evitare i lassativi, perché temo che a lungo andare potrebbero essere causa di altri problemi. Grazie infinite. Vincenzo
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RISPOSTA
INTESTINO DANNEGGIATO DAL CIBO E NON CERTO MALFORMATO PER NATURA
Ciao Vincenzo. Più che di malformazione naturale, trattasi a mio avviso di malformazione procurata dal suo tipo dieta onnivora. Le anse intestinali subiscono sicuramente un condizionamento sulla base di cosa mangiamo. Prima del 2006 il problema non esisteva ancora, o comunque non era ai livelli odierni. Molti sofferenti di colite, di sindromi del colon irritato (malattia di Bright), di rettocolite, di costipazione o stitichezza alternata a crisi diarroiche, stanno più o meno in quelle stesse condizioni, senza nemmeno saperlo. Potessimo monitorare quanto succede nel nostro intestino su uno schermo ne vedremmo delle belle.
OGNI INTESTINO RICHIEDE CIBO ADATTO ALLE SUE CARATTERISTICHE
L’intestino dei carnivori e degli onnivori è liscio, tozzo, corto, privo di anse, e quindi adatto a digerire velocemente e ad espellere un materiale complesso e pericoloso quale la proteina animale. Più l’uomo si allontana dalle sue caratteristiche strutturali e funzionali originarie e più effetti collaterali causa a se stesso. Ovvio che la tua compagna non possa andare avanti a carne, pasta, dolci e lassativi. Questa strada è letteralmente rovinosa e carica di insidie, per niente percorribile.
DEFINIZIONE DI STIPSI
La stitichezza, o stipsi (dal greco “stipsis” = restringimento), è una diffusissima affezione, come ricorda la dr Marina Multineddu nel suo sito erboristico. Si può verificare già nei bambini in tenera età, ma anche nei ragazzi, negli adulti e in età avanzata. La stipsi consiste in un ritardo, più o meno accentuato, nell’evacuazione del bolo fecale, rispetto al ritmo con cui essa si verifica normalmente (una evacuazione, o anche due, nelle 24 ore). Più esattamente col termine stipsi si definisce una situazione caratterizzata da meno di tre evacuazioni alla settimana, con emissione di feci dure, abitualmente di peso inferiore agli 80 grammi.
PRIMA CAUSA DI STITICHEZZA È LA SCARSITÀ DI ACQUA BIOLOGICA
Il ruolo primario dell’intestino è quello di assorbire le sostanze nutritive presenti nel cibo che ingeriamo, inclusi elettroliti ed acqua. Quest’ultima viene dapprima secreta sotto forma di saliva, succo gastrico, bile, succo pancreatico, poi viene riassorbita lungo il canale digerente, soprattutto nel colon. Già da questo è facile capire che, se la quantità di acqua (soprattutto biologica, da cucchi e verdure crude) che introduciamo giornalmente non è sufficiente, è facile che le feci diventino dure, perché poco idratate, con conseguenti difficoltà evacuative. Questa è una prima causa di stipsi, evitabile mediante scelte oculate in termini alimentari.
L’ACQUA GIUSTA DEVE ESSERE TRATTENUTA
Se la nostra alimentazione è povera di fibre, l’acqua non verrà trattenuta in quantità sufficiente a rendere le feci più morbide. inoltre, le fibre vegetali producono una maggiore quantità di scorie fecali, le quali sollecitano meccanicamente i movimenti peristaltici, fatti di contrazioni gastro-intestinali dall’alto in basso a facilitare il procedere del bolo.
SECONDA CAUSA DI STIPSI È PERTANTO LA CARENZA DI FIBRE VEGETALI
Ecco dunque una seconda causa di stipsi, contrastabile mediante l’assunzione di adeguate fibre vegetali, nella misura quotidiana di almeno 30 grammi al giorno. In questo modo si crea una pronta riserva d’acqua nell’intestino, con aumento della massa fecale e formazione di feci morbide a transito rapido e facile evacuazione. Alimenti fibrinogeni ad azione lassativa sono in particolare l’avena (specie dalla farina grezza rollata a freddo), il pop-corn fatto in casa (senza sale o zucchero), e i cereali integrali tipo riso, miglio, saraceno e quinoa. Per chi non soffre di celiachia o di intolleranza al glutine, ottimi anche i restanti cereali purché inteneriti nell’acqua in fase pre-cottura e quindi cotti al dente con delle verdure. L’avena è ricca di nutrienti ed è adatta a tutti, bambini, anziani, gestanti, e persino a mucose intestinali irritate ed infiammate.
TERZA CAUSA DI STIPSI È LA VITA SEDENTARIA E QUINDI LA PIGRIZIA METABOLICA-LINFATICA CONSEGUENTE
Una terza causa di stitichezza è la vita sedentaria, causative di atonia delle pareti intestinali, mentre una regolare attività fisica tonifica i muscoli dell’addome e quelli del pavimento pelvico, con positivi influssi sulla motilità intestinale e sull’efficienza della defecazione. Da non sottovalutare poi una quarta causa di stipsi come l’inibizione psichica. Per troppa gente il semplice andare in bagno crea imbarazzo e senso di colpa, quasi che una funzione normalissima fosse qualcosa di esecrabile. Il rimandare e trattenere rappresentano quanto di più micidiale si possa fare. in rapporto a convenienze sociali che, spesso, costringono a rinviare il bisogno immediato di defecazione.
ALTRI DISTURBI DI CONTORNO
Accade spesso che la stitichezza sia complicata da diverticoli e da patologie ano-rettali, come ragadi o emorroidi, che spesso sono da essa causate. Con la stipsi, si manifesta anche tutta una serie di disturbi digestivi, di stati dispeptici e di gonfiori addominali (meteorismo), che contribuiscono ad aggravare l’alterata funzionalità intestinale. Disturbi della motilità e della secrezione gastrica (con digestioni lente e difficili, senso di pesantezza post-prandiale e leucocitosi-Kouchakoff), nonché disturbi della funzionalità spato-biliare.
RIMEDI INNOCENTI E NATURALI
Nel campo dei blandi ed innocenti rimedi naturali si ricorre a piante ricche di mucillagini, pronte a gonfiarsi per idratazione (foglie e fiori di malva, foglie di amaranto o psillio, semi di lino, ecc). Esse richiamano e trattengono acqua all’interno dell’intestino aumentando il volume del bolo fecale, stimolando direttamente la muscolatura intestinale per via meccanica, come conseguenza della pressione esercitata sulle sue pareti interne. A queste si associano altre erbe dalle proprietà coleritiche e colagoghe (che stimolano cioè la produzione di bile, che è sgrassante e lassativa) come il tarassaco, il ravanello e la cicoria, ossia il comune radicchio). A queste piante è opportuno associare anche alcune varietà carminative, come finocchio, cumino, prezzemolo e coriandolo (prezzemolo thailandese).
LA NATURA OFFRE UNA VASTA GAMMA DI SOLUZIONI
Piante amiche ce ne sono a iosa. Acetosa, carota, cavolo, dolcetta o valerianella, lattuga, patata, pomodoro, melanzana, punte di luppolo, germogli di pungitopo, tarassaco, spinacio, farinaccio, selene, rucola, crescione, zucca, topinambur, aloe. Anche la frutta ci viene incontro con albicocche, pesche, ribes, uva, mirtilli, arance, ciliegie, fragole fichi, prugne, meloni, angurie. cetrioli.
MAX BIRCHER BENNER AI VERTICI DELLA SCIENZA DIGESTIVA
Il dr Max Bircher-Benner (1867-1939), grande medico zurighese, fu tra i primi a riportare in auge la nutrizione curativa di Ippocrate. Uno dei primi in Europa, in parallelo alla scuola igienista sheltoniana, a scoprire gli unici e straordinari poteri curativi di frutta e vegetali allo stato crudo, descrivendoli come cibo vivo. Prima di diventare medico personale degli Zar, dovette fare incedibili lotte contro i suoi colleghi medici convenzionali, pronti a giurare che le verdure sono da cuocere e che la frutta va limitata in quanto problematica. Pronti a giurare che la fibra vegetale è indigesta, priva di nutrizione e produttrice di flatulenza. Egli dimostrò invece al mondo che era vero il contrario. Qualche trasgressione esiste pure in Bircher, che curava, è bene ricordarlo, gente normale e non sempre dei vegan-crudisti come lui. Occorre comunque chiudere un occhio su tali piccolezze, mancando a quel tempo le alternative su cui oggi possiamo contare (ceci al posto di qualche uovo, stevia e acero al posto del miele e dello zucchero grezzo, sfilza incredibile di prodotti biologici).
VITAMINA-P, VITAMINA-U, ANTIBIOTICI NATURALI E INSULINE NATURALI
Persino le più persistenti enteriti e le più intrattabili costipazioni vengono sconfitte e riequilibrate con una rigorosa dieta crudista. I vegetali contengono anche degli antibiotici naturali privi di effetti collaterali, oltre che insulina ed inulina naturale, come il topinambur, il sedano e l’aloe). Fu tra i primi ad apprezzare la forte presenza di vitamina-P, ossia di flavonoidi (agrumi, rosa canina, ribes, ciliegie, albicocche, prugne, noci, dcc), indispensabili per il rafforzamento dei capillari e per l’azione anti-ossidante (vedi mia tesina “Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere“), nonché di vitamina-U, anti-ulcera (methylmetheonin-sulfonium-chlorid), contenuta nelle foglie verdi del cavolo, nel sedano, nel crescione e nelle foglie verdi in genere.
QUALCHE CONCESSIONE AI CARNIVORI INVETERATI VENIVA FATTA
Similmente ai celebri Longevity Centers gestiti a tutt’oggi e magnificamente dal dr Robert Pritikin in Miami-Florida e Santa Monica-California, anche Bircher-Benner prevedeva nel menu qualcosa di animale (yogurt, miele, formaggi crudi di malga, burro non salato, 2 uova settimanali e persino 2 porzioni settimanali di carne grigliata). Una questione non di scelta filosofica ma di necessità economica, per invogliare anche dei clienti danarosi, spesso non disposti a eccesso di sacrificio. Alla fine però pure quelli tendevano ad optare per il tutto crudo, visto i grandi risultati che conseguivano.
REGOLE BASILARI PER DIGERIRE BENE
Chiunque abbia dei problemi gastrointestinali dovrà
- Mangiare lentamente, senza fretta, masticando con cura il cibo,
- Tagliar fuori tutti gli alcolici, caffè, the, cioccolato, dolci, torte e tabacco,
- A pranzo e cena esordire con un piatto saziante di verdure crude (nei casi di difficoltà colitiche acute, si dovrà creare un purè con tali verdure),
- Fare una camminata, visto che il camminare produce un massaggio ventrale naturale che stimola gli organi digestivi,
- Imparare a rilassarsi e a contrastare lo stress, vista l’importanza stratosferica dell’essere calmi e rilassati durante i pasti,
- Se c’è blocco intestinale da stitichezza occorre prendere provvedimenti naturali per alleviare il dolore (Bircher-Benner propone cataplasmi freddi di Priessnitz).
LE EMERGENZE RICHIEDONO A VOLTE 6 MESI PER IL RECUPERO, DOPO UNA PRIMA SETTIMANA INTRODUTTIVA
In caso di colite si raccomanda una strategia semestrale di sicura efficacia, basata su una prima settimana a frutta spremuta o frullata (pompelmo, mandarino, uva, mela, pesca, susine, meloni) e a succhi vegetali (carote, bietole, lattuga, sedano, finocchio, ravanello nero, spinaci. Mescolare 2 parti di tale succo con mezza tazza di semi di lino macinati, o di purèe acquoso di riso o di orzo, e aggiungere crema, pectina o agar-agar. Di questo prodotto si possono prendere 700-800 grammi da bersi nel corso della giornata. Opportuno anche inerire nel menu giornaliero succo di cavolo crudo (100 grammi) e succo di patata cruda (50 grammi). Per il purè di cereali (semi di lino e frumento integrale) si possono prendere dalle 2 alle 5 tazze al giorno. Nel caso di flatulenza, ricorrere alle foglie di mora selvatica o a foglie di fragola in infuso non zuccherato (manciata di foglie in 1 litro d’acqua), con 5-10 gocce di limone per tazza. I succhi di agrumi si possono prendere purché non causino eccessivi problemi.
SECONDA FASE DI TRE SETTIMANE
Terminata la prima fase (1 settimana), si fa una seconda fase di circa 3 settimane dedicate al rafforzamento. Si assumerà frutta grattata finemente o frullata (mele, pere, pesche, banane, il tutto mescolato) o meloni (da soli). Per tutti i vegetali crudi (cavolo escluso), continuare ad assumerli sotto-forma di succo o di tagliuzzamento sottile, da condirsi con olio extravergine di oliva, con succo di limone e con purè di mandorle. Mangiare il tutto immediatamente. Per la quota di verdure leggermente cotte passarle pure su un setaccio e aggiungerci una noce di burro a crudo. Yogurt, muesli e qualche crema a base di prodotti naturali, al limite formaggio crudo di capra o di malga possono essere assunti per rendere il cibo più interessante. Approvati il latte di soia, di mandorla e di sesamo. Approvati i cereali integrali tipo frumento, riso, orzo, avena, consumati interi, o come porridge, o macinati o grezzi o anche sotto-forma di pani e di sfoglie integrali. Per gli oli limitarsi nelle quantità e usare solo oli extravergini di oliva, oli di girasole, oli di germe di grano. Dolcificazioni con miele e zuccheri non raffinati. Uno o due uova a settimana per chi ne sente il bisogno e per chi li digerisce, possono essere presi.
TERZA FASE DI UN PAIO DI MESI
Terminata la seconda fase si passa alla terza, quella del riequilibrio definitivo che dura 2 mesi circa. In questo periodo si possono assumere liberamente:
- Frutta, soprattutto di stagione,
- Vegetali crudi tutti (evitare gli allucini, aglio e cipolle),
- Vegetali cotti ma non stracotti (evitare piselli, patate e pomodori cotti), niente cavoli cotti ma eventualmente crauti,
- Muesli e yogurt,
- Latte vegetale di soia o di mandorle,
- Frumento, farro, orzo, avena, riso, tutti integrali in zuppe o porridge (evitando i cereali glutinosi in caso di celiachia)
- Pasta e pizza vegetariane (2 volte a settimana),
- Pani (pane integrale, pane di zucca, pani ai vari cereali),
- Grassi (oli di oliva e di girasole, burro non salato, creme naturali),
- Dolcificanti (miele e zucchero grezzo),
- Carne grigliata per i carnivori inveterati soltanto (massimo 2 volte a settimana). Preferibile suddividere il menu in tanti picoli pasti giornalieri, più che in 3 pasti sazianti.
TESINE DA LEGGERE
- Digestioni problematiche e niente medici per carità
- Costipazione madre di tutte le malattie
- Dispepsia, diarrea e dissenteria
- Helicobacter e pulizia gastrointestinale
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- Rettocolite e anemia addio
- Storica vittoria su colite ed emicrania
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Valdo Vaccaro
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