LETTERA
CONNETTIVITE INDIFFERENZIATA E VARIE COMPLICAZIONI
Buona sera Valdo! Mi chiamo Valentina, abito nella provincia di Ferrara e ho 28 anni. Nel 2003 mi é stato diagnosticato una connettivite indifferenziata ad orientamento lupico. Negli anni successivi si è trasformato in lupus eritematoso sistemico, sindrome di Sjogren, fibriomialgia, tiroidite autoimmune. Ora soffro anche di fenomeno di Raynaud e vasculite nei piedi ovviamente solo nei periodi invernali.
BOMBARDAMENTO DI FARMACI E DI IMMUNOSOPPRESSORI
Mi hanno bombardata di farmaci, cortisone, immunosoppressori e io ne posso davvero più. Il problema è che non mi fanno nulla sono come acqua fresca. Ho sentito che per risolvere questi problemi avrei bisogno del digiuno. Mi dica un suo parere, non posso andare avanti così. La ringrazio.
Valentina
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RISPOSTA
LA TELA DI RAGNO DEL SISTEMA CONNETTIVO
Ciao Valentina. Il connettivo è il tessuto che collega le parti del nostro corpo. Come la tela di un ragno, le sue fibre mettono in collegamento la superficie della nostra pelle con gli strati più profondi dell’addome e con le estremità. Esso comprende 1) Legamenti che rendono stabili le articolazioni, 2) Derma che mantiene compatta la pelle, 3) Tessuti adiposi che danno forma e immagazzinano le calorie assorbite, 4) Tendini che tengono fermi i muscoli e li mantengono distinti gli uni dagli altri, 5) Ossa cementate dal calcio che dona loro solidità. In breve, il tessuto connettivo è dovunque!
CONNETTIVITE SIGNIFICA VETTURA RALLENTATA DA FILTRI INTASATI E DA FRENO A MANO TIRATO
Dire connettivite significa dire infiammazione del sistema connettivo, ed equivale nel contempo a dire organismo sovraccarico di tossine acide oltre i limiti di tolleranza concessi dal proprio sistema corporale. Dire connettivite significa anche dire sistema linfatico pigro e rallentato, e pertanto anche metabolismo rallentato e scarsa funzionalità di tutto il corpo. È come fossimo alla guida di una vettura che procede a fatica coi filtri intasati e il freno a mano tirato a metà, con scarsa resa, scarsa efficienza e tanto fumo dai tubi di scarico.
LA RINCORSA ALLE SINGOLE PATOLOGIE È GARANZIA DI FALLIMENTO
Volessimo rincorrere la connettivite, e poi rincorrere le altre conseguenze a catena che hai elencato, non verremmo mai a capo di nulla. E, infatti, lo hai hai provato e lo stai provando sulla tua pelle. I medici che ti hanno finora curata si sono comportati esattamente a quel modo. Ognuno nel suo settore specialistico e ognuno coi suoi farmaci. Ognuno pronto a eliminare parzialmente e provvisoriamente il sintomo di sua competenza, causandone altri 3 peggiori di quello originario.
METTERSI DI TRAVERSO ALLE LEGGI NATURALI È UNA STRADA SENZA USCITA
Alla fine, il paziente rimane intrappolato ed invischiato in un garbuglio inestricabile di malesseri. Gli organi depurativi perdono funzionalità, i reni non filtrano, il fegato si intossica, la pelle non trasuda e non espelle, il sistema immunitario sbuffa e procede a singhiozzo. Questo è il classico percorso del vicolo chiuso e della strada senza uscita. Questo succede a chiunque faccia il gravissimo errore di non prendere in considerazione e di non rispettare che Madre Natura ha le sue esigenze e le sue leggi precise ed immutabili.
SENZA IL CONCETTO DI CORPO AUTOGUARENTE SI AFFONDA NELLE SABBIE MOBILI DELLE CURE INCONCLUDENTI
Lo dico in continuazione che disponiamo di un corpo inevitabilmente soggetto alla legge di causa ed effetto, e soprattutto di un corpo che è stato disegnato e concepito per tendere al ripristino-normalità e al riequilibrio. Un corpo fatto per funzionare e per mantenersi sano, un corpo che non è autolesionista e che non va mai contro se stesso, al contrario dei concetti fuorvianti propinati dalla medicina immunologica, pronta a demonizzare il sistema immunitario, pronta a scaricare il barile contro batteri, virus, allergie, immuno-perversioni. Il nostro è un corpo autoguarente. Se non partiamo da questa premessa, incaselliamo una serie di errori pacchiani ed aberranti che ci impedisce di approdare a qualsiasi risultato concreto.
È LA NATURA, SOVRANA MEDICATRICE DI TUTTI I MALI, A CONDURRE LA DANZA
La Natura, nella sua saggezza infinita, sa condurre al meglio tutte le danze. Visto che noi continuiamo impunemente ad intossicare il corpo con spazzature esterne o esotossine dal cibo e dall’ambiente esterno, e soprattutto con spazzature interne o endotossine dal metabolismo rallentato ed ostruito, essa è costretta a prendere in mano l’intera situazione, è costretta a prendersi carico del surplus tossico disponendo di esso nelle modalità più opportune, nei modi e nei tempi che le sono consentiti.
INCAPSULAZIONE DEI VELENI O STOCCAGGIO DEI VELENI
Un suo metodo è quello dell’incapsulamento e della canalizzazione dei veleni, per cui i sintomi sono le escrescenze, i polipi, le cisti, i tumori, gli adenomi, i lipomi e simili. L’altro suo metodo è quello di depositare il garbage, la spazzatura tossica, nei liquidi extracellulari, provocando acque inquinate di ritenzione e gonfiori e, quando si esaurisce tale risorsa, nei giunti, provocando reumatismi, infiammazioni, artriti e artrosi.
BENETTIE AMMONITRICI E SCARICATRICI DI VELENI
Tutto questo porta a una serie di alterazioni e di infiammazioni, di disturbi chiamati malattie che sono in realtà degli ammonimenti e delle espulsioni tossiche e pertanto strumenti paradossalmente benefici, visto che abbiamo raggiunto un punto critico di impregnazione.
INTERPRETARE LE COSIDDETTE MALATTIE NEL MODO CORRETTO
Malattie come strumenti positivi a condizione che siano interpretati in modo corretto, si chiamino essi diabete, sovrappeso, epatite, appendicite, meningite, sclerosi multipla, Alzheimer, Parkinson e tutto il resto. Strumenti malefici se invece li interpretiamo in modo scorretto come fa la curomania medica stroncatrice del sintomo, visto che troppo spesso il medicamento medico comporta aggravamento ed esacerbazione della condizione tossica. In effetti, ogni condizione patologica che andiamo a creare nel nostro organismo rientra in quelle problematiche ben descritte da grandi medici e grandi salutisti del passato.
GLI INSEGNAMENTI IRREPRENSIBILI NON MANCANO
Mi riferisco al Milieu Interieur di Claude Bernard, ovvero all’ambiente biochimico interno acidificato. Mi riferisco al sangue guasto di Padre Taddeo. Mi riferisco alla sporcizia intestinale a livelli inimmaginabili giustamente demonizzata da Arnold Ehret con la sua formula V=P-O (vitalità uguale potenza meno ostruzione tossica). Mi riferisco alla depurazione invocata da Louis Kuhne “Solo la pulizia interna del corpo può guarire. Solo quello e niente altro che quello”. Mi riferisco agli ammonimenti di Herbert Shelton “Ogni malattia insorge solo quando serve e dura solo finché necessario”.
L’OBIETTIVO SALUTE NON È UNA CHIMERA E NEMMENO UN MIRAGGIO
Il cambiamento dieta, il distacco graduale ma deciso e determinato da ogni dipendenza farmacologica, è l’unica via di salvezza. Il ruolo di una nutrizione depurativa e vitale, digeribile ed innocente, non sarà mai abbastanza enfatizzato. Il vegetarian-crudismo tendenziale, sostenibile e personalizzato, adottato con costanza e fiducia, il ricorso ai cibi vitali e vibranti della scala Simoneton, il rispetto dei cicli circadiani, l’adozione di un protocollo-salute stile Health Science, sono tutte condizioni irrinunciabili per centrare l’obiettivo salute.
IL DIGIUNO COME STRUMENTO DI ACCELERAZIONE DEPURATIVA
Grande amico dei piani depurativi rimane il digiuno, autentica accelerazione espulsiva, ma occorre arrivarci in una condizione non esageratamente tossica e compromessa, e soprattutto in totale stacco da farmaci e integratori, per non essere sormontati da una massa eccessiva di tossine in uscita.
SOPPRESSIONE DEL FATTORE CAUSANTE E STOP RIGOROSO ALLE ABITUDINI AMMALANTI
La normalità funzionale è un punto basilare del corpo umano adoperato con cura e con saggezza. Siamo dotati di un apparato autoriequilibrante ed autoguarente. Dobbiamo sfruttare queste sue caratteristiche. Questo è l’obiettivo a cui puntare. In qualsiasi tentativo di rientrare nella normalità, non possiamo accettare nulla e niente che sia meno della soppressione del fattore causante. Pertanto esiste solo una cura possibile ed è lo stop ad ogni forma di disease-building habit, cioè di ogni abitudine ammalante. Non esistono altre alternative valide.
Valdo Vaccaro
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