LETTERA
EX-NUOTATRICE CON ERNIA SCOMODA
Caro Dr Vaccaro, Le scrivo, in quanto ho letto qualche suo intervento a riguardo e quindi le volevo chiedere un parere. Preciso che sono una ragazza di quasi 27 anni, ex nuotatrice agonistica e ho un’ernia addominale sul lato destro dell’inguine, da più di 6 mesi. In allegato, trova le foto della mia ernia. Dimensioni: 9 cm verticalmente e 8.5 cm orizzontalmente, misurata dall’inizio alla fine della curva. Piuttosto grande, dopo soli 6 mesi. Essa non mi provoca dolore (tranne raramente) e non mi limita nelle attività fisiche/lavorative quotidiane o nello sport. È solo parecchio sgradevole da vedere e comunque scomoda.
DIFFICOLTÀ A FARLA RIENTRARE IN SEDE
Tempo fa riuscivo, con l’aiuto delle mani, a farla rientrare completamente. L’ernia rimaneva all’interno finché non mi sottoponevo ad uno sforzo. Allora, a quel punto, usciva di nuovo. Rientrava poi anche quando digiunavo per uno o due giorni o quando mangiavo meno e o meglio. Poi però ricompariva. Ora, invece, è costantemente fuori e, con le mani, riesco solo a spostarla. In altre parole l’ernia rientra un po’. Ma non appena tolgo la mano, torna ad uscire all’istante. E’ diventata, insomma, irriducibile.
DUBBI E DOMANDE SULL’INTERVENTO CHIRURGICO
A questo punto, per risolvere la cosa in maniera definitiva, lei mi consiglia di operarla o c’è ancora qualcosa che io possa fare per evitare il bisturi? E’ vero che se l’ernia è irriducibile in una donna giovane, la cosa migliore da fare sia l’operazione? Avevo intenzione di andare in viaggio in Sudamerica per 6 mesi, a partire dal 1 di Febbraio, ma, a questo punto, non credo che questa sia un’ipotesi fattibile. Lei cosa ne pensa? C’è qualcosa che lei potrebbe consigliarmi di fare per farmi evitare l’intervento e per fare in modo che io possa partire per il Sudamerica il più presto possibile? Spero in una sua risposta, poiché mi ritrovo nella disperazione e indecisione più totale. Inoltre, abito a Londra e dovrei venire in Italia per i trattamenti e quindi ho veramente poco tempo per organizzarmi. Grazie infinite.
Alessandra
RISPOSTA
ERNIA UGUALE STITICHEZZA
Ciao Alessandra. Parliamo di una delle patologie più diffuse al mondo, quella delle ernie. Ernia significa fuoriuscita di un viscere dalla cavità che lo contiene. Tra le varie ernie, quella inguinale rappresenta l’80% dei casi. Come mai tante ernie al mondo? Si respira poco e male, si beve e si mangia male ed anche troppo, si digerisce male e si evacua con difficoltà e con insufficienza. Stitichezza cronica uguale ernia, questa è la semplice formula che traduce l’intera questione.
GONFIORI E PRESSIONI ADDOMINALI
La parete addominale è dotata di una solida impalcatura muscolare a protezione degli organi interni. Se tale funzione si indebolisce o viene a mancare per un cedimento, la pressione intra-addominale tende a far uscire i visceri nel punto di minor resistenza.
L’OPERAZIONE CHIRURGICA NON È AFFATTO UN DOGMA
Trattandosi dell’operazione chirurgica più diffusa, c’è assoluta unanimità medica sul fatto che non esistano possibilità di guarigione spontanea e che l’unica soluzione valida sia l’intervento, giudicato semplice e privo di rischi. L’igiene naturale non è d’accordo. Primo perché l’intervento è come al solito sul sintomo, per cui i fattori causanti rimangono intaccati al loro posto, pronti a ripetere lo scherzetto e a produrre episodi recidivanti. Secondo per gli effetti collaterali dei farmaci usati prima, durante e dopo l’operazione, implicanti problemi circolatori, ritenzione idrica e vari malesseri correlati.
IL GRAVE DIFETTO DEL BISTURI
Soluzioni alternative all’intervento esistono, a patto di non seguire le diete proposte in generale dai medici. Ne ho parlato nella tesina “Ernia inguinale e rinforzo dell’epidermide“, del 22/9/10. Ho anche ricevuto numerosi attestati di guarigione, a conferma di questo. Le esperienze di Manuel Lezaeta sono poi illuminanti. Perfetta guarigione si ottiene applicando un cataplasma notturno di fango freddo sul ventre (per ridurre il surriscaldamento e la pressione intestinale), e soprattutto adottando una dieta il più possibile vegan-crudista. Dormire in posizione dorsale supina, con cuscino sotto le anche e bacino sollevato leggermente rispetto al piano-spalle. Il bisturi ha un gravissimo difetto. Non è capace di migliorare la qualità del sangue e della linfa! E, nella stipsi, la formula del sangue rappresenta sempre un punto dolente.
C’È QUALCHE ERRORE DA SMANTELLARE
Nel caso tuo specifico, siamo di fronte a una ex-atleta e pertanto una persona non certo sprovvista di esperienza e di istruzione alimentare. Eppure c’è di mezzo qualche errore madornale. Troppe proteine? Hai già visto personalmente che ad ogni digiuno il problema rientrava. Rientrava per riapparire solo perché riprendevi ad alimentarti in una determinata maniera. Qui il problema non è l’ernia, ma il suo precursore, il suo responsabile. L’ernia è un importante segnale d’allarme, e i segnali non si toccano. La vera ernia non sta dunque nell’addome ma nelle scelte che si compiono.
SOPPRIMERE LE CAUSE, NIENTE ALTRO CHE QUESTO
Le bandierine rosse sventolano e le spie luminose lampeggiano solo nei casi di allarme. E tu sei in situazione di emergenza, dove necessita la tuta mimetica, l’elmetto e la determinazione a lottare per la riconquista della normalità funzionale. Relax, riposo, crudismo, centrifughe, respirazione come quando combattevi in acqua, ed anche relax. Niente viaggi aerei in quelle condizioni. Niente ansie e niente tensioni, ma vita calma e rilassata. “Se qualcuno desidera recuperare la salute, chiedigli prima se è disposto a sopprimere le cause della sua malattia”, Ippocrate dixit.
Valdo Vaccaro
Carino il fatto che Vaccaro parla tanto, ma quando gli si è rotto il menisco si è andato a fare operare di corsa! Come mai non ha provato a digiunare e ad applicare le foglie di cavolo sul ginocchio?
Ci fu un periodo nel quale Antoine camminava sempre sbilenco. Un medico gli diagnosticò una scoliosi.
Un altro pensò ad un difetto funzionale.
Un terzo disse che aveva un osso più lungo dell'altro.
Un quarto propendeva per una infiammazione.Ci volle tempo per capire, ma alla fine un naturopata intuì qual'era il problema…..se la faceva spesso addosso!!!!
Ci fu un giorno in cui sul blog di Valdo esplose una risata sana,cruda e gustosa, GRAZIE ARVO!!!!!!!!!!!!!!
Grande Arvo!
Haahahahhhaahhahhahhhaaaa!!!!!
Ah Valdo è stato operato (di corsa) al menisco!? E quando è successo?
Ahahaahahahahha!!! Antoine sei un maestro nel stimolare commenti da risata purissima!
Minchia, Arvo, non sentivo risposte del genere da quando andavo all'asilo! Complimenti!
Fabio, mi sbagliavo, era l'anca, non il menisco:
https://www.valdovaccaro.com/menisco-eparina-e-dieta-post-intervento/
Che mi dici ora?
Antoineeee! Allora? Dove sei finito? Aspettiamo una risposta, non ci tenere così sulle spine!
Ti dico che come tuo solito hai sbagliato Antoine, perché la fretta è cattiva consigliera specie quando è accompagnata dal pregiudizio fine a se stesso e da un inspiegabile livore personale. Nel caso specifico dell'anca (che ricordavo benissimo), come sempre accade, nella risposta hanno prevalso la correttezza e l'onestà intellettuale, non si capisce davvero dove tu voglia andare a parare. Ogni situazione è diversa e va affrontata caso per caso, in particolar modo nelle situazioni di emergenza (p. e. un incidente), dove le scelte chirurgiche possono risultare talvolta imprescindibili (da cui il famoso compromesso), fatto questo sempre affermato nel Blog. Se una cosa si rompe bisogna riaggiustarla, fermo restando il principio per il quale ogni intervento deve essere considerato come ultima ratio viste le implicazioni che comporta (a meno che uno non sia masochista). Un'anca non è il menisco e un menisco non è un'ernia, ed in ogni circostanza bisogna valutare l'entità e la tipologia del danno, ma ogni decisione sul da farsi spetta solo e sempre al diretto interessato che anche in questa occasione non sei tu. Ancora una volta hai perso l'occasione per tacere.
Fabio, ti ho solo fatto notare la verità: il tuo guru parla tanto della miracolosa capacità rigenerativa del corpo, ma poi si è adnato ad affidare ai ferri del chirurgo, sapendo benissimo che i digiuni e le foglie di cavolo verza che lui "consiglia" ai suoi adepti non sarebbero servite a niente. Questo basta e avanza. Comunque, tranquillo, non sono certo qui per cercare di convincere te o gli altri seguaci di Valdo, anche perchè molti di essi hanno laboratori di naturopatia o sono venditori di conferenze e terapie miracolose.
Infatti la verità in questo Blog è la regola, ancora una volta hai perso l’occasione per tacere.