LETTERA
AUMENTO PRESSIONE, STENOSI AL RENE DESTRO E GONFIORE A UNA GAMBA
Salve Valdo, ti scrivo per presentarti il caso di mio suocero. Ricovero ospedaliero a seguito di aumento sconsiderato della pressione arrivata anche a 220/110. Seguono esami su esami, lastra, tac, ed in ultimo scientigrafia con contrasto ai reni ed in seguito intervento di stenosi al rene destro per liberare la vena otturata. Oltre a questo ha una gamba che si gonfia soprattutto nella zona della caviglia e piede. In preda a crampi muscolari sia agli arti inferiori che a quelli superiori.
Da considerare che ha la creatinina a 3, urea alta, travaso di proteine nelle urine, Ves a 78 dagli ultimi esami, insomma un casino.
Da evidenziare che è stato un forte fumatore fino a prima del ricovero, nonché uno sregolato bevitore di caffè, un passato di bevitore e abituato alle forti abbuffate di cibo.
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA, GAMMOPATIA MONOCLONALE IGGK, ULCERA PILORICA
La diagnosi parla di insufficienza renale cronica 3° livello, con gammopatia monoclonale Iggk, ernia iatale con ulcera pilorica e spondiloartrosi lombo-sacrale. La cura con farmaci include cardicor, carbura, deltacortene, allopurinoloun, anticoagulante e altri ancora. Dieta impostata dall’ospedale che prevede un’assunzione giornaliera di proteine non superiore ai 40 gr-kcal 1800 prevedendo ovviamente il consumo di carne-uova e latticini e pasta aproteica.
SI PUÒ FARE QUALCOSA?
È una situazione irreversibile quella in cui è ora? Seguendo una dieta vegano-crudista può migliorare la sua situazione? E i farmaci potrebbe abbandonarli da subito? Ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dimostrare e cordialmente ti saluto.
Silvia
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RISPOSTA
TENDENZA A FARSI MALE
Ciao Silvia. A volte la gente se le va davvero a cercare. Una specie di tendenza al suicidio e all’autodistruzione progressiva. Oppure la mette sul piano della sfida, come per dimostrare a se stessa e al mondo che è forte e resistente oltre misura, che è immune dalle conseguenze dei propri stravizi.
Ovvio che si sbaglia di grosso. Non si è immuni da niente e alla fine si finisce per pagare un conto salatissimo. Ti consiglio di leggere comunque la tesina “Gammopatia monoclonale, catene kappa e tanta paura“, del 4/7/12.
IL VALORE VES
La Ves è un valore che indica la velocità di eritrosedimentazione e si riferisce al tempo impiegato dai globuli bianchi, rossi e dalle piastrine a depositarsi sul fondo di una provetta di laboratorio. Se dopo un’ora la Ves è pari a 15 mm, significa che è tutto a posto. Valori elevati di Ves indicano invece un processo di infiammazione in atto. La Ves è infatti un indice che si impenna alla minima infezione. Basta un raffreddore o una cistite perché il valore della Ves salga mantenendosi alto per qualche giorno, anche quando i sintomi sono passati. Il suo limite è che rappresenta un indice incapace di svelare di che tipo di infiammazione si tratta.
CREATININA, UREA E FUNZIONALITÀ RENALE
La creatina è parte integrante dei nostri muscoli, una delle sue principali funzioni è nutrirli. Quando questa si degrada, si libera la creatinina, che a sua volta è filtrata prevalentemente dai reni. Pertanto, il livello di creatinina è un indice della massa muscolare nel corpo e del funzionamento renale. L’urea rappresenta la principale parte azotata dell’urina e viene prodotta per la maggior parte nel fegato. L’aumento del tasso di urea nel sangue è generalmente correlato a un’alterazione della funzionalità renale. Il tasso di urea dipende infatti dal funzionamento dei reni, dalla quantità di proteine introdotte con l’alimentazione e dal livello di idratazione. La misurazione del tasso di urea nelle urine consente di stabilire se i reni sono stati colpiti, di identificare il processo patologico in atto, di stimare la quantità di proteine assunte e quindi di evidenziare un eventuale ipercatabolismo (distruzione eccessiva delle proteine).
STENOSI DELL’ARTERIA RENALE
La stenosi dell’arteria renale è un restringimento dell’arteria che rifornisce il sangue al rene, il più delle volte causata da arteriosclerosi, cioè indurimento delle arterie, o da displasia fibromuscolare, cioè da ipercrescita cellulare nelle pareti delle arterie renali. La stenosi può ostacolare l’afflusso, innescando una serie di eventi patologici che portano a ipertensione arteriosa e all’atrofia del rene interessato con possibile insorgenza di insufficienza renale. La stenosi dell’arteria renale è la causa più frequente di ipertensione nefrovascolare. Diversi casi di stenosi dell’arteria renale possono essere prevenuti evitando di fumare.
LE IMMUNOGLOBULINE, ANTICORPI PRODOTTI DALLE PLASMACELLULE
Ig significa immunoglobuline, cioè anticorpi, prodotti da specifiche cellule dette plasmacellule derivate dai linfociti B. Le Ig sono molecole complesse costituite per la maggior parte da due catene dette pesanti e da altre due leggere. Con le lettere G, A, M, D, E si indicano i 5 tipi di catene pesanti, mentre kappa e lambda si riferiscono ai due tipi di catene leggere. Una IgG kappa è quindi una molecola di immunoglobulina-anticorpo con due catene pesanti di tipo G e due leggere di tipo K.
PLASMACELLULE E SISTEMA DI SORVEGLIANZA IMMUNITARIA
Le plasmacellule appartengono al normale sistema immunitario, e sono il risultato della maturazione dei linfociti B, responsabili della produzione di anticorpi detti anche immunoglobuline, che ci proteggono dalle infezioni. producono un enorme numero di anticorpi di tipo diverso, e quindi anche le IgG, pur avendo una struttura di base simile, saranno di moltissimi tipi differenti, dovendo riconoscere degli antigeni tutti diversi fra loro. A seconda degli stimoli antigenici, come avviene ad esempio dopo una vaccinazione, le plasmacellule si dedicheranno a produrre più un certo tipo di anticorpo rispetto agli altri, per poi cambiare tipo quando richiesto dal nostro sistema di sorveglianza immunitaria.
MIELOMA MULTIPLO
Un picco monoclonale può indicare una forma del tutto benigna come nelle gammopatie dell’anziano oppure la presenza di una proliferazione di plasmacellule immunocompetenti a carattere tumorale di diverso tipo, come mieloma multiplo, plasmocitoma solitario, malattie delle catene pesanti o delle catene leggere. Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce alcune cellule del sistema immunitario, creando danni a vari organi e tessuti. Si sviluppa generalmente in persone di età superiore ai 50 anni ed è spesso accompagnato da dolore, fratture e distruzione ossea.
CRESCITA PLASMACELLULE E ALTERAZIONI NEI VALORI DEL SANGUE
Nella maggior parte dei casi di mieloma multiplo, la mutazione tumorale induce la plasmacellula mielomatosa a produrre ingenti quantità di un’immunoglobulina nota come componente monoclonale o “M-protein”, dove “M” sta per monoclonale. L’eccesso di questa paraproteina può causare problemi renali e danneggiare altri tessuti ed organi. La crescita incontrollata delle plasmacellule può inoltre causare alterazioni degli altri elementi del sangue, come globuli bianchi, eritrociti e piastrine, determinando anemia, disturbi coagulatoti o trombocitemia, e deficit del sistema immunitario o leucopenia. Infine, una particolare sostanza prodotta dalle cellule del mieloma stimola l’attività degli osteoclasti portando alla progressiva distruzione del tessuto osseo.
CAUSE DI MIELOMA MULTIPLO
Dalle statistiche mediche si è scoperto che l’incidenza aumenta in soggetti esposti a radiazioni ionizzanti, a solventi, a pesticidi, ad asbesto, o a particolari sostanze chimiche derivate da petrolio e idrocarburi. Il dolore osseo colpisce quasi il 70% dei pazienti ed è il sintomo più comune. L’ipercalcemia, o elevato livello di calcio nel sangue influenza la funzione dei nervi e provoca sete eccessiva, nausea, costipazioni, perdita di appetito e confusione mentale.
LESIONI TUBULARI, VISCOSITÀ PLASMATICA E DISTURBI NEUROLOGICI
Alti livelli di immunoglobuline monoclonali anormali (proteine M), possono provocare lesioni tubulari in seguito al loro deposito nei glomeruli (proteinuria di Bence Jones). Altre cause includono nefropatia iperuricemica da deposizione di acido urico, infiltrazione locale di cellule tumorali, infezioni ricorrenti, o pielonefrite, e amiloidosi, patologie causate da fibrille, cioè da depositi di materiale proteico insolubile e a ridotto peso molecolare. In alcuni casi di mieloma multiplo si rileva un incremento della viscosità plasmatica, con sintomi emorragici, disturbi neurologici e ischemia coronarica. Disturbi neurologici, dolori nevritici, debolezza o intorpidimento articolare sono i sintomi più comuni.
DEFICIENZA IMMUNITARIA E GRAVI RISCHI DA POLMONITE E DA ALTRE PATOLOGIE
La riduzione dei globuli bianchi induce alla deficienza immunitaria, quindi ad una minor resistenza alle infezioni. Polmonite, sinusite, infezioni di vescica, rene e pelle rappresentano infatti la principale causa di decesso dei pazienti con mieloma multiplo. Il periodo di maggior rischio per l’insorgenza di infezioni comprende i mesi iniziali, dopo l’inizio della chemioterapia.
LE COSE DA FARSI
Tornando però alle tue domande concrete, niente è irreversibile se ci mettiamo di buzzo buono e rovesciamo le tendenze in atto con fiducia in se stessi, con pazienza e determinazione. I farmaci vanno estromessi per gradi e con prudenza, in modo sostenibile e progressivo. La dieta crudista e vegana tendenziale non può che apportare vitalità, ricambio idrico, arricchimento mineralvitaminico. Succhi d’anguria, succhi di frutta fresca, cavoli, crescione, fico, lampone, lattuga, porro, portulaca, ribes, tarassaco, uva, zucca faranno la parte del leone. Del resto, la via del pacchetto-salute e della scienza igienistica è la sola percorribile per ritrovare se stessi e per ristabilire un minimo di equilibrio e di vivibilità.
Valdo Vaccaro
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