RICHIESTA
Spettabile Valdo, è da qualche mese che seguo il tuo blog con grande interesse e colgo l’occasione per farti i complimenti per la conoscenza che con coraggio condividi, inoltre ti ringrazio di cuore per tutte le informazioni contenute.
Con molto piacere vorrei raccontarti la mia storia, chiedendoti un parere sulle crisi eliminative. Spero possa anche aiutare i lettori e che sia ulteriore testimonianza a favore dell’igienismo.
In famiglia purtroppo sono stato testimone di diversi casi di cosiddette malattie: mia madre deceduta di cancro nel 2003, mio padre con ernia iatale per 10 anni circa e poi operato (ad oggi ha 74 anni, diverse patologie e da 30 anni purtroppo pillole e pillole), un fratello maggiore da diversi anni col diabete, che ovviamente cura con insulina e pillole.
Visti i casi famigliari non risolti se non in peggio, dopo essermi incuriosito di discipline medidative e dopo alcuni anni di Reiki, la mia scelta di cambiare alimentazione avviene poco forzatamente e gradualmente circa 7-8 anni fa (oggi ne ho 38).
Ho iniziato riducendo il consumo di zucchero raffinato, grassi, carni e salumi in generale; formaggi e latticini consumati saltuariamente ma nel corso del tempo molto ridotti. Latte zero. Ahimè rimanevano i biscotti, qualche dolciume, poi pane e pasta sono rimasti dei capisaldi per lungo tempo in quanto ritenevo impossibile farne a meno avendo rimosso carni e formaggi.
Il primo vero passo verso il crudo arriva pero circa un anno fa, quando ho acquistato una centrifuga. Da allora rimane l’appuntamento fisso a colazione alternando frutta e verdura come carote, sedano, mele, cetrioli, peperoni, limoni, etc.
In concomitanza ecco che accade la prima stranezza: da una salute mediamente buona con sport che ho da sempre ogni tanto praticato, tipo nuoto libero e sauna, etc. inizia una rinite che mi ha accompagnato per diversi mesi. Muco e muco chiaro dal naso, fasi più acute si sono alternate con attacchi solo mattinieri, del tipo: serie di starnuti, creazione di muco, una decina di volte a soffiare il naso e poi niente fino al successivo attacco, questo dalle due alle cinque volte al giorno.
Avevo collegato tale squilibrio all’inquinamento, alle polveri sottili, al cloro della piscina, forse ad una possibile allergia, della quale pero non avevo mai sofferto fino a quel momento. Avendo qualche nozione di naturopatia e fermo della mia volontà non mi sono rivolto a nessun medico sopportando (e soffiando!).
Arriva la vacanza estiva al mare dove la rinite era per quei giorni quasi del tutto scomparsa, grazie forse allo iodio ed ai bagni di sole estivi (che goduria!). Rientro in citta a settembre, la rinite ritorna. Complice il tuo blog, vado per la svolta: ridurre man mano dalla dieta pasta e pane (ogni tanto solo quello fatto da me in casa che alla segale o integrale germe di grano) e darci dentro aumentando il crudo.
La scelta alimentare (valida tutt’ora mentre ti scrivo) comprende centrifughe al mattino. Poi in generale frutta, verdura, semi, frutta secca, qualche legume, con percentuale di crudo fino al 70-80%.
Ho aumentato la quantità di frutta negli spuntini di mezza giornata e pomeriggio: kiwi, mele, uva, banane, arance, cachi. A pranzo passato di verdure, foglie, zucca, zucchine, a volte lenticchie, quinoa, cavolo, cavoletti, riso (che digerisco bene), insalata di farro, etc. Come sfizio del dolce i preferiti sono fichi secchi, prugne, datteri, nocciole, bacche di goji.
Alla sera un po’ di frutta iniziale tipo banana, pere o arance, poi finocchi, topinambur, insalata, avocado, oppure cavolo al vapore, oppure legumi tipo farina di ceci fatta tipo crèpes con prezzemolo, basilico, cipolla, olive.
Condimenti limone, olio, pizzico sale e pepe, aglio ogni tanto anche crudo prima del pasto. Il tutto con grande soddisfazione e gusto. Ogni tanto la sera bevo argilla, oppure a metà giornata fieno greco.
Aggiungo che da un anno comunque pratico un clistere tiepido ogni 2-3 settimane. Devo dire che aiuta tantissimo, soprattutto riguardo il senso di serenità che si prova subito dopo e nei giorni a seguire.
Bene direi. A ottobre mi sento in perfetta forma, ma cosa succede? La rinite scema e le palpebre iniziano ad arrossarsi, gonfiarsi, pizzicare e, lentamente, nel giro di qualche tempo mi ritrovo una dermatite localizzata alle palpebre, con arrossamento, bruciore alla sera, pelle secca, ma soprattutto calore che si sprigiona dalla zona palpebrale e che tendo a calmare sciacquando piano con acqua fresca, delle volte.
A novembre, con la scelta alimentare sopra citata da 2 mesi e parallelamente dermatite con fasi acute e pizzicore, mia moglie insiste per rivolgerci al nostro medico-antroposofico. Dalla sua diagnosi suppone che la causa sia dovuta a stress e che probabilmente i reni hanno bisogno di “calore”. Mi consiglia tisana calda al mattino con pane e marmellate, sapendo della mia dieta mi dice di evitare o abbassare il crudo, e mi prescrive alcuni integratori tipo Calcium carbonicum, Urtica Auris, Curcuma.
Primo giorno che li ho presi: depressione (!). In più mi si scatena un orticaria di bolle su mani e gambe, durata a fasi alterne e a scemare per una settimana circa. Ho capito che questi cari e costosi integratori non erano proprio i benvenuti e la tisana al mattino anche, essendo innamorato della mia centrifuga.
I reni quindi non credo abbiano problemi e rimango ancora piu convinto della cura della non cura. Nonostante le vicissitudini sopra, ci tengo a dire che a livello di energia e vitalità non mi sono mai sentito meglio in tutta la mia vita.
Il reffreddore o influenza non lo conosco più ma questo già da 2-3 anni. La postura (!) è cambiata in meglio in quanto fin da adolescente ero un po’ curvo con la spalla e adesso non più. Ho perso 5 kg e mi sento tonico ed in forma, complice forse il fatto di aver venduto l’auto e di andare in bici quasi tutti i giorni nel tragitto casa-lavoro. Ogni tanto corsetta in palestra e sauna.
Vista, udito, olfatto, non che avessi problemi, ma sono molto migliorati. Dolori e doloretti sporadici sono scomparsi. Il sonno è migliorato tantissimo. Devo solo accennarti che ho qualche problema di umore, alti e bassi improvvisi, mi sento emozionalmente sensibile, forse dovuto allo scarico di tossine?
Ma in generale mai stato meglio come energie e ho voglia di proseguire inserendo qualche breve digiuno. Sento che è la strada giusta Valdo, ma queste palpebre accalorate, arrossate, secche, che pungono, non guariscono ormai da tre mesi buoni. Leggendo anche i diversi casi descritti in rete, si può parlare anche del mio caso di crisi eliminativa?
La dermatite alle palpebre è davvero antiestetica per me che faccio un lavoro a contatto con il pubblico. Inoltre ogni tanto si estende il prurito alle orecchie, naso, fronte e alcune zone del collo. E la rinite fa capolino al mattino -ahimè ancora muco trasparente- nelle giornate più umide non appena mi sveglio per circa mezz’ora. Sono ancora crisi eliminative?
Mi scuso per la mail prolissa, ci tenevo descriverti il quadro completo e ti ringrazio in anticipo per qualsiasi risposta o consiglio personale tu voglia darmi a riguardo, sperando anche di portare una nuova testimonianza al tuo pionieristico blog. Grazie infinite ed un grande in bocca al lupo per tutto.
Ettore
RISPOSTA
QUESTO È DAVVERO UN QUADRO COMPLETO E PREZIOSO PER IL PUBBLICO
Trovo molto interessante e niente affatto prolissa questa esposizione in quanto esprime in dettaglio i dubbi e le perplessità che ogni minima alterazione di salute genera persino nelle persone più preparate.
In questo caso si riconoscono grossi miglioramenti. “Mai stato meglio in vita mia. Sonno migliorato. Dolori scomparsi. Niente più crisi influenzali”, non lasciano spazio a perplessità di alcun genere.
Ma ciononostante, quando appare qualcosa che non va, subentra la voglia di una cura e si va dal medico antroposofico ed omeopatico, salvo riconoscere poi che quei rimedi non servono, e che la cura della non cura rimane la via più sicura.
LE CRISI ELIMINATIVE NON SONO MALATTIE MA PROVVIDENZIALI PROCESSI RIMEDIALI
Ovviamente più bene si sta, più energia ci si sente addosso e più ne vorremmo ancora. Diventiamo insaziabili di salute e di benessere. Ci dimentichiamo che esistono le crisi eliminative e che vanno messe in preventivo, dal momento che i nostri miglioramenti nella dieta migliorano le condizioni e la qualità del nostro sangue, velocizzano il nostro metabolismo e rafforzano il nostro sistema immunitario.
Se ci sono sintomi tipo muco in eccesso, o edemi e gonfiori palpebrali, o persino eccesso di sensibilità emozionale, ci può essere di mezzo uno smaltimento veleni, prezioso e benefico nella globalità, ma leggermente fastidioso nel breve periodo e nell’immediato.
RITENZIONI IDRICHE E PRURITO
Quando la pelle viene chiamata in causa mediante prurito, infiammazione e ritenzioni idriche significa che il sangue sta trasportando per qualche motivo (per sua formula alterata a causa di errori in corso o per sua condizione provvisoria di smaltimento depurativo intensivo) del materiale ingombrante e tossico.
La soglia di tolleranza al prurito è influenzata da stress, da emozioni, da vita intensa. Il prurito è il sintomo più comune di quelle alterazioni cutanee che in genere sono inquadrate come crisi eliminative dove il corpo, e in particolare fegato e reni, si liberano di vecchie tossine interne, utilizzando proprio il tipico strumento emuntorio di emergenza che è il derma, chiamato non a caso secondo rene.
Il prurito infatti si aggrava durante la notte. Le zone più colpite sono mani, volto, labbra, orecchie e palpebre. Se la pelle è secca e disidratata possono mancare dei grassi naturali per mantenerla lubrificata. Si suggeriscono in genere grassi Omega3 da avocado, portulaca, alghe, germogli, semini vari, mandorle.
DALLA RINITE ALL’INFIAMMAZIONE PALPEBRALE, CLASSICO SCHEMA DEPURATIVO A ONDATE
Quando la pelle viene chiamata in causa, significa anche che il liquido extracellulare, il gel idratato sul quale fluttuano tutte le nostre cellule non è ancora sufficientemente depurato.
Anche il fatto che alla crisi di rinite (definibile crisi di prima fascia a facile grado eliminativo) sia subentrata come immediata sostituzione la crisi palpebrale, depone, a mio avviso, a favore della tesi di crisi eliminativa “di seconda fascia”, coinvolgente cioè veleni più antichi e incrostati o disciolti in sacche di liquido pesante che i reni stanchi e messi a dura prova negli anni precedenti il cambio di marcia di 7 anni fa, non erano riusciti a filtrare, e che ora con la fase 2 della tua crisi eliminativa a ondate, il corpo (l’apparato epatico-biliare in particolare) sta mandando fuori tramite l’altro presidio depurativo-escretivo che è la pelle coi suoi 5 milioni di pori, e sempre sotto l’attenta regia del sistema immunitario e cerebrale.
Il problema della insufficienza renale evidentemente esiste, e il tuo medico steineriano non aveva forse tutti i torti nella sua diagnosi, anche se poi non pare aver indovinato i giusti rimedi. Stiamo chiaramente facendo delle ipotesi secondo logica e buon senso.
RIEQUILIBRIO TERMICO TRA I PORI DELLA CUTE E LE MUCOSE INTERNE
Occorre purificare il sangue attivando ulteriormente il processo eliminativo attraverso le canaline del sistema emuntorio che portano ai pori, portando alla pelle esterna il materiale tossico di ingombro e le sostanze estranee.
Serve in particolare accalorare o febbricitare la pelle esterna a scapito della febbre interna delle mucose, secondo un riequilibrio termico tipo vasi comunicanti tra mucose interne e pelle esterna. Si ottiene questo sia con esposizione al sole e con camminate aerobiche ed attivazione intensa di traspirazione ed essudazione, che con reazioni termiche mediante frizioni di acqua fredda d’estate e tiepida d’inverno.
IMPORTANZA PREPONDERANTE DEL FATTORE DIGESTIVO-ASSIMILATIVO-EVACUATIVO
Da non trascurare il fattore alimentare. È fondamentale ritrovare la normalità digestiva e la regolarità intestinale senza l’uso del clistere. Aiutarsi piuttosto con ginnastica ventrale a favore della peristalsi e con auto-massaggi in zona evacuativa, con maggiore determinazione a liberarsi e a mettersi sul water senza accomodarvisi pigramente o meglio ancora sul gabinetto alla turca, dove il corpo è portato a migliore spinta espulsiva.
Intendo dire che la costipazione e la stipsi vanno vinte per via naturale. In aiuto a tutto questo suggerisco limone-scarola-curcuma-melanzana-patata, asparagi e anguria (d’estate), melone giallo invernale per il deflusso biliare.
Non manchino agrumi, kaki, kiwi, ananas, papaia, mango, banana, avocado, mirtilli, durante l’attuale l’intera stagione fredda, susine secche e datteri per la regolarità intestinale, pomodoro per la protezione della pelle, melanzane e peperoni per il sistema epatico biliare, ovvero tutti i vegetali che vengono scioccamente accantonati per il loro risibile e innocente contenuto di solanina. Fare poi il pieno di radicchio soprattutto rosso, dolcetta-valerianella e tarassaco, antinfiammatori e protettori dei vasi sanguigni.
LE PALPEBRE FANNO DA TERGICRISTALLI AI NOSTRI OCCHI
Non sto comunque sottovalutando la necessità di prestare particolare attenzione agli occhi anche prescindendo dall’ipotesi eliminativa ora considerata.
Palpebre gonfie stanno a significare in genere ritenzione di liquidi nei tessuti connettivi. Gli occhi si accalorano e si infiammano per le impurità del sangue determinate da digestioni pesanti e da transiti intestinali bocca-sfintere anale prolungati oltre le 30 ore, e questo può anche esulare in parte o in toto da una crisi depurativa.
Le palpebre svolgono un ruolo importantissimo di protezione degli occhi, rimuovendo e respingendo pulviscolo e corpuscoli estranei. Fanno un po’ da tergicristalli del sistema visivo, idrolizzando e lubrificando pure la cornea.
Blefarite deriva dal greco blèpharon=palpebra. La congiuntiva invece è l’esile membrana che riveste la superficie posteriore della palpebra per ripiegarsi poi a ricoprire la parte anteriore del bulbo oculare, formando un fondo cieco chiamato sacco congiuntivite. Il rischio di blefariti e congiuntiviti, ovvero di processi infiammatori a carico dell’occhio, è sempre presente per la gente impegnata in attività faticose e rischiose per l’occhio stesso.
LE INSIDIE PER GLI OCCHI NON MANCANO
L’irritazione della palpebra si estende spesso alla congiuntiva. Questo viene causato da fattori ambientali come il fumo, l’aria viziata, l’esposizione prolungata a luci al neon e a schermi di computer e televisori, il contatto frequente col cloro delle piscine o delle docce troppo calde.
Uso improprio e prolungato di occhiali da vista e di lenti a contatto, carenza di esercizi e di ginnastica visiva stile dr Bates causano pure degli inconvenienti. I sintomi più comuni sono gli occhi rossi, bruciori, eccesso lacrimale, secchezza palpebre, a volte febbre.
CALAZIO, ORZAIOLO E CHERATITE
L’area anatomica dell’occhio è costituita da tessuti lassi e non troppo compatti. Questo la rende suscettibile al facile accumulo di liquidi sotto pelle, per cui basta un colpetto alla delicata zona visiva per causare un trauma, una tumefazione o un occhio nero.
Il gonfiore può essere pure causato da un calazio, nodulo della dimensione di un pisello situato nello spessore delle palpebre, e capace di dare fastidio alla visione. Gonfiore e irritazione possono dipendere anche da un orzaiolo, ascesso che si forma sui margini delle palpebre. Può esserci in altri casi la sensazione costante di un corpo estraneo dove si parla di cheratite, o di infiammazione della cornea.
NON CONDIVIDO L’USO DEL CLISTERE, STRUMENTO DA PRONTO SOCCORSO
Ci possono pure essere dei problemi legati alla alimentazione, anche se in questa circostanza ci troviamo di fronte a un soggetto le cui scelte sono tutto sommato ottimali. Occorre però dire che qualche margine di miglioramento esiste, altrimenti non si spiegherebbe la necessità di ricorrere al clistere come rimedio regolare anche se non frequente.
D’accordo la sensazione di libertà e di vitalità che si prova, ma meglio ancora se ci si impara a liberare l’intestino in modo naturale. Il clistere per molti aspetti è diseducativo in quanto abitua il corpo a non funzionare come dovuto.
LA FRUTTA NON VA ASSUNTA COI PASTI PRINCIPALI
Direi che la frutta consumata poco prima di cena non è il massimo, soprattutto se si parla di banane. La frutta va assunta sempre lontana dai pasti, massimo alle 17 circa in ora serale.
Pranzo e cena iniziano con uno stomaco ben riposato e con un buon appetito. Una abbondante terrina di verdure crude ben masticate e poi si prosegue con qualcosa di cotto, utile soprattutto come integrazione calorica.
Al massimo si può accettare qualche fetta di mela e una fetta di ananas, visto che si tratta in questo caso di frutta non fermentante. Se poi uno vuole sostituire il pasto di mezzogiorno con un pasto di sola frutta, come fa diversa gente, questo va benissimo.
RIMEDI NATURALI CONTRO EVENTUALE SOVRACCARICO EPATICO-RENALE
Occorre tener presente che palpebre gonfie non significano soltanto un problema estetico importante, specie per chi è a contatto col pubblico, ma possono pure indicare un sovraccarico renale ed epatico. In questi casi va benissimo ricorrere a qualche rimedio naturale.
Per eliminare più liquido va benissimo il brodo vegetale di cipolla e sedano. Ottima pure la vellutata di carote e cipolle con dell’avena. Suggerisco anche l’inserimento nella dieta di cardi, carciofi, finocchi, tarassaco, radicchio rosso, cetriolo, mele, succhi di mela, mele al forno.
APPLICAZIONI ESTERNE ED IMPACCHI ALLE PALPEBRE ARROSSATE
Vanno benissimo le applicazioni esterne tipo impacchi, ed anche l’assunzione di tisane a base di malva, camomilla, calendula o finocchio. Validi pure dei mini-cataplasmi di fango notturno da applicare sopra le palpebre.
Come disinfiammanti e decongestionanti da applicare esternamente sulle palpebre, vanno bene i cetrioli crudi o le patate crude tagliate a fette, ed anche 2 foglie di cavolo crudo intercalate con strato di cipolla tritata.
PIÙ CHE IL CONTAGIO, ABBONDA E PREDOMINA IL VIRUS DELLA STUPIDITÀ
Per il resto ringrazio Ettore per questa sua preziosa testimonianza e lo invito a procedere con fiducia e determinazione sulla strada virtuosa che ha prescelto e che gli ha già permesso di trovare uno sbocco favorevole alle sue condizioni di persona ex-inquinata ed ex-spaventata, ben sapendo che al mondo non esistono mostri batterici, mostri virali, mostri contagianti e mostri tumorali, ma solo tanti mostri mentali a diffusione epidemica, pompati e promossi a dismisura da chi ha forti interessi pecuniari e politici a farlo, creando panico e agitazione immotivata nelle vulnerabili debolezze culturali della popolazione.
MANOVRATORI CHE TIRANO LE FILA E BURATTINI CHE SI MUOVONO A COMANDO
Quello che esiste con sicurezza è una classe politica priva di stoffa e di scienza, pronta a prostituirsi e a genuflettersi davanti ai manovratori bancari-borsistici-militari-sanitari di Atlanta e dintorni.
Politici, premier e presidenti pronti a leccare i piedi dei Gates, dei Soros, dei Rockefeller e dei Rothschild, oltre che dei loro lobbisti e dei loro promotori scientifici a corto di scienza e di coscienza.
La delusione più grande proviene da un leader cinese come Xi Jinping, dotato apparentemente di carisma e di saggezza, e capace invece di svendere-svalutare-screditare un miliardo e mezzo di cinesi, obbedendo passivamente ai diktat di Big Pharma e ricoprendo di ridicole mascherine i visi terrorizzati e contratti di ogni suo cittadino, trasformando l’intera Cina in un luogo infetto di contagio e pestilenza, isolando pure una metropoli di oltre 11 milioni di persone come Wuhan per 10 o 20 persone morte di polmonite, quando ne muoiono migliaia al giorno per patologie sempre tossiche e mai virali.
Valdo Vaccaro
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