LETTERA
CONFESSIONI DI EX-FRUTTARIANO E DI EX-IGIENISTA
Ciao Valdo, un ex-igienista mi ha detto di aver smesso di essere fruttariano dopo esserlo stato per un po’ di anni, perché aveva incominciato ad avere problemi, tipo perdita eccessiva di peso e denti che ballavano.
L’INVERNO NON È PER NIENTE FACILE ALLE NOSTRE LATITUDINI
Si è orientato su una dieta tendenzialmente vegano-crudista, non rinunciando al cibo cotto. Affermava che, soprattutto d’inverno alle nostre latitudini, non si può essere frutto-crudisti al 100%. In effetti, da Gennaio a Maggio, oltre gli agrumi non ci sono altri frutti di stagione.
ALIMENTARSI DI SOLI AGRUMI NON È CERTAMENTE IL MASSIMO
Mangiare solo agrumi non è il massimo. Mi ha inoltre raccontato che altri fruttariani in passato hanno avuto gravi problemi di salute come quello di perdere denti. Tu che ne pensi, al riguardo? Fabrizio
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RISPOSTA
VENGO SPESSO CRITICATO PER ESSERE DI MANICA LARGA
Ciao Fabrizio. Mi trovo spesso a discutere di queste cose. Penso alle polemiche coi breathariani-respirazionisti, pieni di boria nelle loro uscite spettacolari in zona ferragosto. Penso ai melisti, dediti magari a solo un tipo di mela, magri come fuscelli, eppure capaci di disprezzarti per le tue posizioni ragionevoli e tendenziali.
LO STESSO SHELTON NON PRETENDEVA LA LUNA DAI SUOI SEGUACI
Non devi affatto convincermi su queste cose. Quel tuo interlocutore fa male a definirsi ex-igienista, quasi che essere igienisti significhi praticare scelte estreme e fanatiche. Shelton dichiarò più volte che si sarebbe accontentato di vedere il popolo americano viaggiare su un livello del 60-70% vegetarian-crudista, tanto per fare un esempio.
IGIENISMO SIGNIFICA USARE LA TESTA E IL CUORE
Su questo mi trovo in pieno accordo con lui. Non ho definito a caso le mie posizioni come vegetarian-crudiste o se vuoi vegan-crudiste tendenziali. Igienismo significa usare la testa e non i piedi. Significa andare per gradi. Significa essere elastici e non dogmatici. Significa navigare a vista e non per schemi fissi e inalterabili. Significa essere realisti e non sognatori puri. Significa saper rispettare i principi dell’etica, distinguendo in ogni momento gli orrori inaccettabili dei macelli da tutto il resto.
DIETA SOBRIA MA NON PRECARIA
A me sta benissimo che uno mangi giornalmente del cibo cotto, quando ha messo in saccoccia abbondanza di frutta al risveglio, a metà mattina e a tardo pomeriggio, e ha riservato un primo piatto di verdura cruda a pranzo e cena (o anche a uno solo dei due pasti principali), seguito da un secondo piatto di cotto intelligente a piacere, inclusivo di zuppe, creme, pasta, pizza, cereali, minestre, gnocchi e quant’altro. Dieta sobria ma niente affatto povera, precaria, penalizzante e miserabile.
IL LAPPONE NON PUÒ STARE SENZA LA FIOCINA
Spesso uso l’esempio del Lappone che vive nel suo igloo supergelato. Nessuno mi verrà a dire che per sopravvivere a 60 gradi sottozero potrà cibarsi di radicchio, di arance e pomodori, ammesso che abbia dei negozi nei dintorni. Fucile in braccio e fiocina in mano, alla ricerca di proteina animale e di grasso saturo. La storia dei vegani finiti male a sole arance mi suona comunque stonata. Non penso che dei vegani autentici possano essere cretini e superficiali fino a quel punto.
NEL NOSTRO CARO STIVALE BECCHIAMO PIÙ FREDDO CHE L’ABITANTE DELL’IGLOO
Per noi italiani che viviamo al di sotto della catena alpina, accoppiata a una dorsale appenninica che percorre l’intero stivale, le cose non sono poi molto diverse. I nostri inverni non sono meno rigidi e raggelanti di quelli del Lappone. Quello almeno sa proteggersi meglio di noi, rinchiuso e rintanato com’è nel suo rifugio di ghiaccio, avvolto nel pelo di orso bianco e nelle coperte di renna, immerso nel lungo letargo polare, nel paese dalle ombre lunghe dove domina la luna e c’è luce per una o due ore al giorno.
CI SORBIAMO DISPERSIONI CALORICHE ED AVVELENAMENTI
Noi pretendiamo anche di vivere normalmente, di seguire le partite, di andare a teatro, di andare a scuola o al lavoro, di pagare le bollette e le tasse più alte del pianeta, di subire ingiustizie e soprusi, di affrontare metropolitane ed autostrade, di prenderci treni ed aerei, di sorbirci campagne vaccinatorie e altre cose del genere, mentre ogni montagna che ci circonda ci fa da frigorifero costante con la sua spessa e umida coltre di neve.
ALIMENTAZIONE DEVITALIZZATA E NIENTE LETARGO A SUD DELLE ALPI
Da novembre a maggio dovremmo pure noi imitare le marmotte e gli scoiattoli, andandocene tutti in letargo e in risparmio energetico. Invece no, tutti attivi e tutti inguaiati a beccarci il freddo, l’umidità, i reumatismi, i traumi emotivi, climatici e politici, alimentandoci con frutta stanca e verdure al minimo della freschezza e della vitalità.
SOPRAVVIVERE E VIVERE SONO COSE BEN DIVERSE
Ovvio che i negozi per fortuna straboccano di merce e di cibi più o meno validi, e che non mancano posti di ristorazione per tutti i gusti. Ovvio che si sopravvive discretamente anche d’inverno. Ma è sempre un sopravvivere.
L’UTOPIA È SEMPRE STATA UN GIOCO PERDENTE
Pretendere una dieta rigidamente crudista diverrebbe estremismo penalizzante ed utopistico. Essere crudisti ed igienisti non significa affatto puntare alla quota 100%, che è valida d’estate e per periodi limitati a scopo dichiaratamente terapeutico. Volendo, soprattutto per chi vive in zone tropicali, graziate da frutta e verdure fresche di ogni tipo da gennaio a dicembre, si può impostare senza problemi e con ottimi risultati una dieta totalmente fruttariana e totalmente crudista, col solo rischio di annoiarsene e di stufarsene.
QUALCHE COMPENSAZIONE CALORICA, GUSTATIVA E PERSINO TRASGRESSIVA, NON MANCHERÀ MAI NELLE SCELTE DELL’UOMO
Col solo rischio di cercare comunque la compensazione della patata, del fungo, del tartufo, del carciofo, della pasta, degli gnocchi, della crema di zucca, della pizza, del formaggio di malga, dell’uovo, dell’alice col cappero, e magari, un paio di volte all’anno del baccalà con la polenta, visto che nessuno bloccherà mai le industrie ittiche del Baltico e che le lacrime per quei pesci sarebbero versate invano e del tutto gratuitamente.
Valdo Vaccaro
Parole sante Valdo !!…ultimamente cogli sempre nel segno quando parli di questo argomento…é vero, non puoi fare il fruttariano al 100 % d'inverno nel nostro Paese…Non dimentichiamoci che i nostri antenati erano SI' fruttriani, ma guarda caso vivevano nelle zone tropicali o sub-tropicali…un motivo ci sarà….Le forzature non si addicono a nessuno.
Parlo per esperienza personale : dopo un'estate trascorsa da fruttariano crudista al 90-100% con ottimi risultati, mi son ritrovato ad iniziare ad avere problemi in ottobre. Ho dovuto rimettere nella dieta il cotto al 30-40%, con zuppe, cereali senza glutine, verdure spadellate o bollite, patate, anche qualche raro pezzetto di formaggio o burro di capra..e perchè no, pure una sporadica mini-porzione di seppie in umido ogni tanto…perchè il corpo va ascoltato, bisogna andare a scuola del proprio organismo ed accettarne i suggerimenti. Certamente ci sarà anche qualche buon esempio di fruttariano che si mantiene tale anche di inverno, ma forse siamo ognuno diverso ..con diverse necessità.
A proposito di arance, pero', credo anch'io che non facciano bene a tutti…per quanto mi riguarda credo di avere problemi, anche se mi piacciono tantissimo, mentre invece vado liscio con i pompelmi e addirittura coi limoni…e non capisco perchè…
La mia la definerei quasi una monodieta a base di agrumi, risultati: leggerissimo sovrappeso, dentatura rinforzata e messa praticamente in sicurezza.
Gli altri benefici gli ho già citati ampiamente
Enzo, l'importante è non cadere nella trappola delle "banane cotte" di Francesco…..non so se ricordi la storia. Ogni volta che ne leggevo, ero preso da sforzi di stomaco. Piuttosto torno alla macrobiotica, magari corretta alla Valdo.
Comunque a parte le battute, io ad un pò di cereali non riesco a rinunciare, ma rispetto le altre scelte, a patto che non siano troppo estreme.
Insomma mi regolo esattamente come scrive vizzvozz.
Certo Roberto, neanche io riesco a rinunciare a qualche prezioso cereale o legume, ma ho constatato che anche se si riesce a tenersi esclusivamente sulla fratta non si patisce alcuna carenza, anzi!
Io non riesco ad essere esclusivamente fruttariano in quanto (ahime) la frutta non mi è mai piaciuta e anche se affamato, il mio organismo dopato da decenni di schifezze, non riesce a percepirla come cibo.
Ti dirò, anche se non riuscirei mai ad emularli, i melariani non li biasimo.
Come è strano e vario il mondo! Io ho sempre adorato la frutta e per es in tempo di ciliegie, quasi non ci dormo la notte, tanta è la smania di mangiarle. Idem con i fichi, i mirtilli, l'uva fragola e così via. Ma con la verdura cruda è un disastro. La mangio spesso , ma faccio come quando tanti votavano DC, turandosi il naso. Mi dico : solo un piccolo sforzo e poi passa tutto. Salvo solo i pomodori.
Se poi invece parliamo di frutta cotta…..beh, non si scandalizzi nessuno, ma al massimo la posso usare per tirarla in faccia a qualche politico che chiede il voto o al medico di turno.
[banane cotte? ma ci stiamo coi sentimenti? Ma come mi è venuto in mente di rievocare quei tristi fatti?……scherzi della mente……. come un brutto sogno….]
le cigliege? per carità! ne mangio tante ma con l'espressione di chi sta mangiando lombrichi e nemmeno con la verdura cruda va meglio…però mi tocca e per ciò che è stata la mia strepitosa esperienza guaritiva penso che tirerò eroicamete avanti così per il prossimo secolo 🙂
Impossibile essere fruttariano al 100% d'inverno alle nostre latitudini?
Mah, sarò un caso patologico ma io sono fruttariano purissimo da circa 3 anni e non ho mai sgarrato un solo secondo.
Vivo in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche, non proprio a due passi dai tropici.
Sono perfettamente d'accordo con te Attilio, la frutta è il nostro cibo elettivo a tutte le latitudini e tutte le temperature (anche in antartide), è bene ribadirlo onde evitare di cadere in storture del tipo:
quando fà freddo l'ideale è un bel brodo di pollo o una bella tazza calda di latte e caffe magari anche ben zuccherato.
Ma che c'entra il brodo di cadavere o la tazza di sangue bianco??
E' super ovvio e chiarissimo che si tratta di non cibo da non prendersi mai e poi mai, lo stesso vale per le seppie ogni tanto, che ho letto essere mangiate….. come faccia non lo sò proprio, visto che il gusto, una volta diventato vegan da un pochino è orribile. Io provai 3 anni fa a mangiare dei pomodori che erano stati assieme ad una povera aragosta…… e stavo per rimettere l'insalata precedentemente mangiata. Va bè anche li è una questione di gusti….ma si è scaduti e di brutto nell'intollerabile per il nostro sistema!
Zero accordo anche con il bacalà cmq…… però a ognuno il suo.
Però che vada di mangiare d'inverno solo ed esclusivamente frutta, quindi un cibo freddo e dolce è una roba impossibile per me, e non sò fino a che punto funzionale a livello sia fisico, che a livello psichico che sociale. Dico, fai una cena vegan con amici vegan e mangi arance?? Io penso che andrei di matto…….per non parlare poi se si fa un attività fisica intensa…… e quando mai ce la si fa mangiando d'inverno solo frutta, davvero impossibile!! E non dico manco beato a chi ce la fa, perchè la trovo una cosa priva di ogni più piccolo buon senso. Quindi come ben scritto in questa tesina, la personalizzazione va fatta navigando a vista e ascoltando per bene i propri desideri, ma che non scadranno mai, se si hanno perfettamente dentro le informazioni giuste, sul cadavere o simili!
Come no, dobbiamo cambiare alimentazione in base a dove viviamo e alle stagioni, giusto?
Alzi la mano chi non ha mai visto una tigre siberiana che diventa fruttariana se si trova magari in uno zoo di un paese tropicale.