LETTERA
Caro Valdo, la seguo da tempo e ora le chiedo un consiglio personale. Ho 77 anni, dieci anni fa sono stato operato alla carotide destra per una stenosi del 75%. Dopo pochi mesi è stato necessario introdurre uno stent perché la cicatrice dell’ intervento era cresciuta troppo (così mi han detto, ma non escludo che il chirurgo abbia cucito male) e aveva di nuovo determinato un’occlusione. Da allora combatto con il colesterolo.
Non ho seguito i consigli dei chirurghi circa le statine e mi sono orientato, dietro consiglio di un amico medico naturalista, verso “statine” vegetali (monocolina). Mi sono inoltre volto verso una dieta di tipo vegano, ma evidentemente ho lasciato correre le eccezioni (verso i dolci e il caffè) e non son riuscito a bloccare decisamente il processo inesorabile di deposito di grasso nella carotide all’interno dello stent. Al momento ho una stenosi del 60%. Mi trovo quindi nella prospettiva di dover riesaminare a breve la possibilità di un nuovo intervento chirurgico (non riesco a immaginare quale dopo i due precedenti interventi) oppure di esser costretto ad assumere statine chimiche pur di ridurre il colesterolo e la placca.
Ciò che più mi colpisce è che io in questi ultimi anni ho fatto un percorso che avverto come percorso di guarigione: ho cercato pensieri positivi, ho ridotto lo stress, conduco una vita sobria, faccio meditazione e lunghe passeggiate, sono pieno di propositi per gli anni a venire, soggettivamente mi sento in una fase positiva della mia vita e quasi ringiovanito, è come se il mio corpo non mi seguisse e procedesse per conto suo, l’anima va verso una direzione, il corpo verso un’altra.
Mi chiedo allora: che cosa provoca la stasi del mio corpo? Quale messaggio c’è in questo ritorno continuo (quasi un destino) di stenosi? Ho compiuto semplicemente il mio ciclo e devo rassegnarmi a chiuderlo? La prospettiva non mi angoscia, mi angoscia solo pensare di finire in una sedia a rotelle in caso di ictus. Grazie e cordiali saluti, Giulio
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI STENOSI CAROTIDEA
Stenosi significa restringimento e quindi riduzione del flusso sanguigno in una determinata zona del corpo. Chiaro che di fronte a un problema di questo tipo diventa fondamentale poter disporre di un sangue fluido e privo di viscosità patologica. Per carotide si intende ciascuna delle due arterie che partendo dall’aorta portano il sangue al collo e al cervello. La stenosi carotidea è un restringimento di tale tratto, dovuto alla placca arteriosclerotica che riduce il flusso di sangue e quindi la ossigenazione del cervello, l’alimentazione del cervello e la depurazione del cervello da residui tossici.
LE OCCLUSIONI SUPERIORI AL 70% E PROLUNGATE OLTRE LE 24 ORE POSSONO DIVENTARE LETALI
Causa meccanica principale di stenosi è la condizione di arteriosclerosi generale del corpo, la quale può provocare accumuli di piastrine e coaguli di sangue causando occlusioni ad arterie e arteriole dovunque nel corpo. Se dalla placca si staccano piccoli frammenti si può creare una occlusione significativa, che in termini medici comuni vuol dire una occlusione superiore al 70%. I sintomi possono essere degli attacchi transitori implicanti perdita di vista e di equilibrio, o delle crisi prolungate oltre le 24 ore, dove si parla di rischio di ictus ischemico a esito permanente, con rischio anche letale.
EFFETTO BERNOULLI ED EFFETTO VENTURI
La notizia cattiva è che nell’idromeccanica esiste l’effetto Bernoulli per cui un fluido che acquista velocità nei restringimenti del lume diminuisce la sua pressione, tirando così le pareti del vaso verso l’interno e restringendo di più l’arteria, vale a dire aggravando la situazione. Stessa cosa tra l’altro vale nel caso opposto di dilatazione o allargamento del vaso dove si ha l’effetto Venturi col pericolo di aneurisma. Se le sintomatologie citate non danno sintomi, ma permangono sopra la quota-allarme del 70%, possono portare nel tempo a una ischemia cerebrale vera e propria.
SE STIAMO SOTTO IL 70% E CI COMPORTIAMO IN MODO REGOLARE-ATTENTO-OTTIMALE NON CI SONO PROBLEMI
La notizia buona è che se la sintomatologia è bassa, ovvero se tutto sommato uno sta bene e la stenosi, grazie anche al comportamento virtuoso e coerente del soggetto, si mantiene sotto il livello di guardia del 70%, non esistono motivi per perdersi d’animo e per andare in panico.
GIULIO STA ANDANDO AL MEGLIO, PER CUI LA SUA ANGOSCIA NON HA RAGIONE DI ESISTERE
Nel caso specifico di Giulio poi non è davvero il caso di preoccuparsi e di pensare a ulteriori interventi chirurgici. Si sta giù comportando in modo eccellente ed in più qualche margine di miglioramento esiste. Via i dolciumi e il caffè, via ogni sorta di statine. Colesterolo e ipertensione si abbassano con notevole facilità e rapidità. Il sole ad esempio ha effetti straordinari e incredibili in quanto abbassa pressione, abbassa il colesterolo, stabilizza gli zuccheri, attiva la vitamina D, vivacizza la forza muscolare, aumenta la produzione di ormoni, rafforza la resistenza immunitaria alle infezioni, e contrasta persino gli effetti tumorali sulla pelle, al contrario di quanto sostengono i dermatologi. Siamo creature solari e non può essere che il sole, preso regolarmente nei giusti limiti e con un minimo di buon senso, ci arrechi dei danni. L’inserimento dei lupini nella dieta è pure benefico in quanto fa abbassare colesterolo e trigliceridi. Ci fosse un problema di alta omocisteina, il ricorso a vegetali desulfurizzanti, come bietole rosse e spinacino, soprattutto crudi ma anche leggermente cotti al vapore o saltati in padella, sarebbe di grande aiuto. Vedi mia tesina “Omocisteina barometro funzionale del corpo umano”. Colesterolo e ipertensione sono problemi legati allo stile di vita e allo stress.
STRAORDINARIA IMPORTANZA DELLE FIBRE VEGETALI
Vivere in massima serenità è della massima importanza. Ma ci sono molti rimedi naturali al rischio di ictus ischemico, ictus ischemico che significa carenza di flusso sanguigno al cervello. Una dieta sana riduce già il rischio di ictus abbassando colesterolo e ipertensione, ed incrementando sia il flusso di sangue che la capacità anti-ossidante del corpo. In aggiunta a questo, occorre sottolineare che un regolare apporto di fibre vegetali ha effetti straordinari sulla funzionalità dell’organismo. Si riducono i rischi di cancro al colon e al seno, i rischi di diabete, di cardiopatie, di obesità, di morte prematura, e anche di ictus ischemici.
ZERO FIBRE NELLE CARNI
Come scrive il dr Michael Greger, il 97% degli americani assume diete ahimè fiber-deficient. Le fibre si trovano in uno solo posto che si chiama plant based diet, o anche sistema vegan-crudista tendenziale-sostenibile-personalizzato, o anche vitto valdiano per gli amici che mi seguono. I cibi lavorati hanno scarse fibre. I cibi junk o cibi spazzatura idem. I cibi animali? Zero fibre. Gli animali per tenersi eretti possiedono tante ossa, ma niente fibre. I vegetali invece si sorreggono proprio grazie alla loro abbondanza di fibre.
FIBRE VEGETALI PROTETTRICI DEL CERVELLO
Come fanno le fibre a proteggere il cervello? Innanzitutto le fibre servono a controllare il colesterolo e i livelli di zucchero nel sangue, e tutto questo è di basilare importanza nel ridurre il livello di placca nei vasi sanguigni cerebrali. 25 grammi al giorno circa di fibra solubile, cioè di fibra che si scioglie in acqua, tipica della frutta, delle bacche, dei frutti di bosco, di noci e pinoli e di avena, e circa 47 grammi al giorno di fibra insolubile nell’acqua, tipica di cereali integrali come riso-mais-saraceno-miglio, o di legumi (specie se freschi, primariamente fagioli, fagiolini, lupini, piselli), e con questo si minimizza il rischio di ictus e infarto. Aggiungo che non c’è bisogno di stare col bilancino a pesare i grammi. Fidiamoci come sempre dei nostri sensi di fame e di sete e impariamo a dialogare col nostro corpo. Si beve e si mangia sempre a sazietà. Le fibre vegetali insolubili si inzuppano pure di acqua e diventano una preziosa riserva acquea nei casi di necessità.
FORMULA DEL SANGUE OTTIMALE SECONDO I CRISMI DEL MILIEU INTERIEUR DEL DR CLAUDE BERNARD
Chiaro che la formula del sangue va mantenuta su buoni livelli di fluidità. Esiste infatti una imperativa necessità di assicurare all’organismo una efficiente e costante espulsione di quelle tossine che esso produce al suo interno. Siamo fatti principalmente di acqua e di liquidi che riempiono la matrice extra-cellulare nella quale fluttuano i nostri 100 trilioni di cellule. La salute dei nostri organi emuntori polmoni, fegato, reni e pelle è fondamentale.
I RENI SVOLGONO UN RUOLO FONDAMENTALE DI FILTRAZIONE
Il sangue venoso scuro e appesantito passa infatti più volte attraverso il filtraggio del sistema renale, per ridiventare sangue arterioso rosso e vivo. Il rene ha un flusso di sangue di gran lunga superiore a quello di altri organi importantissimi per la vita, come il cervello o i polmoni: ogni giorno vengono filtrati 180 litri di sangue per produrre 1,5 litri di urina. Questo vuol dire che tutto il nostro sangue (5 litri circa) passa dai reni 40 volte ogni giorno, al ritmo di quasi 2 volte all’ora. Da qui si evince l’importanza assoluta di rispettare i reni, organo super-impegnato in continuazione. Il volume di liquido filtrato nell’unità di tempo prende il nome di velocità di filtrazione glomerulare (VFG). Come anticipato il valore medio della VFG è di 120-125 ml/min, pari ai citati 180 litri al giorno. La filtrazione renale avviene a livello del glomerulo renale e consiste nel passaggio di plasma dai capillari glomerulari alla capsula di Bowman.
I RENI SI RISPETTANO STANDO ALLA LARGA DAI MEDICI
Come si rispettano i reni? Le malattie renali e l’insufficienza renale risultano essere patologie tipiche e prevalenti nei paesi ad alto consumo di proteine animali e di grassi animali. La carne cotta, bianca e rossa poco importa, è la peggiore sostanza cibaria in assoluto. Le implicazioni che essa ha sulle malattie renali si conosce a memoria da centinaia di anni. Nei suoi celebri studi sulla viscosità del sangue, il medico polacco-australiano dr Leopold Dinterfass (1921-1990) provò che l’incremento di globuli rossi e di proteine porta progressivamente a fallimento renale. Il dr Mackenzie Walser, medico della Columbia University ha avviato nel 2006 una terapia rivoluzionaria ed efficace basata sulla semplice eliminazione delle tossine. In pratica tutti i cibi proteici vengono eliminati e rimpiazzati da verdure e frutta. In questo modo la dialisi renale viene evitata se la funzionalità renale sta sul 2% e oltre. Sono cose che si sanno. Tutti gli studiosi seri e trasparenti lo sanno. Solo la medicina continua a dare istruzioni svianti e sbagliate, a dimostrazione che le interessa tutto fuorché la salute della gente.
UN GRANDE AIUTO DAL POTASSIO ORGANICATO
Un altro grande amico del cuore e del cervello è il potassio organico (non quello degli integratori sintetici si intende, non quello del cloruro di potassio si intende). Ogni cellula del nostro corpo ha necessità continua di potassio per funzionare. L’uomo si è abituato per millenni ad assorbire 10.000 mg al giorno di potassio. Anche qui gli Americani sbagliano tutto con la loro dieta SAD (Standard American Diet) a base di pollo-manzo-maiale-crostacei e pesce. Meno del 2% degli Americani raggiunge la quota minima prevista di 4.700 mg/giorno di potassio organico, quando già un incremento di 1.640 mg/giorno ridurrebbe del 21% il rischio di ictus ischemico cerebrale. Anche qui è importante saper scegliere. Le fonti più salubri e ricche di potassio si trovano nella frutta, nelle verdure crude, nei legumi e nelle patate dolci purché non stracotte.
GLI AGRUMI SVOLGONO UN RUOLO ESSENZIALE
Esiste molta diseducazione sugli agrumi, accusati stoltamente di acidificare. Sono acidi in partenza ma alla fine del breve ciclo digestivo rilasciano ceneri alcalinizzanti in zona assimilativa duodenale. Non va tralasciata dunque l’importanza degli agrumi, che battono persino le mele, persino le mele più rosse dei melarinani. Gli effetti positivi di arance, pompelmi e clementine non hanno bisogno di essere misurati in laboratorio. Si sono fatti esperimenti con persone alimentate ad agrumi e altre senza, verificando che chi si priva di agrumi ha ben presto le punte delle dita gelide in clima freddo-temperato, un segnale evidente di precaria micro-circolazione periferica.
DORMIRE BENE CON UNA PINEALE CARICA DI MELATONINA E DI SEROTONINA
Un buon sonno rappresenta ulteriore ingrediente di abbassamento rischio-ictus ischemico. Per dormire bene serve una ghiandola pineale carica di melatonina naturale auto-creata durante il buon sonno delle ore prima e intorno a mezzanotte, e adeguatamente rimboccata a fine giornata con serotonina prodotta al 90% da un microbiota intestinale in forma smagliante o almeno normalmente funzionale, ossia privo di interferenze farmacologiche e vaccinali, e privo di digestioni prolungate oltre le 30 ore nel tratto bocca-sfintere anale, come succede nei vegan-crudisti tendenziali e non certo agli onnivori dove i tempi digestivi di raddoppiano, si triplicano e vanno anche oltre.
CONTRASTARE LA RUGGINE CORPORALE CON CIBI ANTI-OSSIDANTI
Invecchiamento e malattie in generale vanno contrastati con diete anti-ossidanti. Chi assume anti-ossidanti abbassa pure il rischio di ictus ischemico. Ci sono stati esperimenti importanti a riprova di tutto questo, sia in Scandinavia che in Italia. In media, i cibi vegetali contengono 64 volte più antiossidanti dei cibi animali. I vegetali freschi non lavorati contengono migliaia di componenti dotati di proprietà anti-ossidanti e anti-radicali liberi, con effetti protettivi nei riguardi di ogni ruggine cerebrale. Gli antiossidanti sintetici in pillole invece non servono a niente.
POLIFENOLI GRANDI AMICI DEL CERVELLO
Il cervello è soltanto il 2% del peso totale del corpo ma può necessitare e consumare fino al 50% dell’ossigeno che respiriamo, rilasciando pure una tempesta di radicali liberi. Importante pertanto abbassare il ritmo di declino cognitivo. Si è riscontrato che alimentandosi regolarmente di frutti di bosco, di fragole-mirtilli-lamponi-more-ribes-uvaspina-cranberries, anche congelati, si rallenta l’invecchiamento del cervello, e ci si ripara dai rischi di Alzheimer e dalla perdita di memoria. Anche chi ricorre a spremute e succhi di agrumi, di melograno, di carota-sedano-ananas, di rape-mele-ravanelli, abbassa in media del 76% il rischio Alzheimer. L’elemento attivo è rappresentato da una classe di potenti anti-ossidanti cerebrali chiamati polifenoli o catechine. Oltre alla loro attività anti-ossidante, essi proteggono le cellule in vitro inibendo la formazione di placche e grumi, caratteristiche tipiche della patologia cerebrale Alzheimer. Oltre che nei citati frutti di bosco troviamo molti polifenoli cardio-protettivi in cavoli-broccoli-crescione-ortiche-germogli-alghe-germe di grano. Il cervello si avvale anche dl carburante lipidico Omega3, da avocado, olio extravergine d’oliva estratto a freddo, semini, noci, mandorle, pinoli.
METTIAMO DA PARTE LE SOSTANZE INVECCHIANTI CHIAMATE AGE
Evitare dunque le geronto-tossine che invecchiano l’organismo. Vengono chiamate sostanze AGE in America. Meno ne prendiamo meglio è per la nostra salute. Un qualsiasi pesce bollito o al forno contiene 10 volte più AGE di una patata dolce o di una patata normale arrostita per un’ora. Un würstel alla griglia ha 10 unità Age, mentre un würstel bollito ne ha 6,736. Il pollo è la carne peggiore in quanto contiene il 20% più AGE del manzo. Da rilevare che ipertensione e colesterolo alto cominciano a danneggiare il cervello già a 20 anni di età. Per fortuna che, al pari di altri organi, il cervello possiede una abilità miracolosa di auto-guarire, a meno che non lo si continui a danneggiare tre volte al giorno, a colazione-pranzo-cena. Una dieta intelligente, una respirazione profonda, una regolare traspirazione, una buona esposizione solare, pensieri costantemente positivi e niente paure inutili e corrosive per il futuro, uno stare lontano da vaccini, farmaci integratori sintetici, e potremo prolungare il nostro benessere ai massimi livelli possibili.
Valdo Vaccaro
bravo Valdo! Sei sempre fortissimo! Mandi Brunello-Eliana