- I virus sono Vivi o sono Morti?
- Essere in stato di grazia significa avere grande Amore per la Vita, per l’Universo e per la Libertà che nessuno al mondo potrà toglierci o calpestare
MOSTRICIATTOLI PERVERSI E VIVI O SEMPLICE POLVERE INNOCENTE?
L’idea stralunata e irreale che i virus siano dei mostriciattoli sempre pronti ad attaccare e a sbranare l’uomo è alla base di tutti i provvedimenti limitativi e di tutte le pratiche vaccinali ordite contro l’umanità. Tuttavia, sostenere che tutta questa ideologia intorno ai microrganismi virali è qualcosa di assurdo e manicomiale provocherebbe un autentico terremoto planetario sul piano politico ed economico. Verrebbero a mancare i requisiti di paura e di dogmatismo che stanno alla base di ogni disegno perverso della sanità, sanità schiavizzata totalmente dai giganti del vaccino. Affermare che i virus sono morti rappresenterebbe comunque un durissimo colpo a chiunque vive e campa di vaccini.
UN FILONE D’ORO CHE FA GOLA AGLI APPETITI SMISURATI DEI PLUTOCRATI
Chi è che ci campa? Cui prodest? Gente che non è affatto morta di fame. Al contrario parliamo di aziende e corporazioni quanto mai voraci e insaziabili. Vale a dire Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson, Merck, Gilead Sciences produttrice del famigerato Tamiflu (quella di Donald Rumsfeld, appena scomparso ufficialmente per mieloma multiplo), ma anche Sputnik e varie altre minori marche affermate o in via di sviluppo. Chiaro che, fino a quando si guadagnano enormi somme, fabbricando dei miserabili flaconi che costano niente, tutti i paesi sono portati a entrare nel club dei produttori.
LA DOMANDA RIMANE SEMPRE LA STESSA: SONO VIVI O SONO MORTI?
Allora, i virus sono vivi o sono morti ? Per il dr Carl Zimmer, classe 1966, giornalista americano che scrive di frequente sul The New York Times, la risposta non è né semplice né scontata, anche perché prendere posizioni diverse e meno diplomatiche gli porterebbe probabilmente qualche grana professionale. Il suo argomentare del resto evidenzia non poca abilità. “Dopotutto i virus hanno qualcosa di nuovo per la scienza”. “Se guardiamo al fatto che i cani arrabbiati lo sono in forza della Rabbia, la quale appartiene alla categoria dei virus, avremmo secondo alcuni un esempio calzante della vitalità e della aggressività dei virus. Tuttavia, se gli stessi cani venissero messi nella condizione di liberarsi e ripulirsi da questi agenti virali, gli stessi cani non attaccherebbero e non morderebbero nessuno. Basterebbe trattarli meglio, accarezzarli di più, giocare con loro anziché aizzarli ad abbaiare ed aggredire, dando loro maggiori spazi nei quali muoversi liberamente, evitando che assumano carni animali al sangue, e le cose cambierebbero in modo radicale.
LA PRESENZA BATTERICO-VIRALE È CONSEGUENZA E NON CAUSA DELLE MALATTIE
Se a queste considerazioni, aggiungiamo il fatto che febbre, mal di gola, e le varie influenze sono regolarmente accompagnate da intensa presenza batterica e soprattutto virale, l’idea del virus come germe attivo e come microrganismo vivo non fa che rafforzarsi. Il fatto è che la presenza batterico-virale non significa affatto essere causa di qualcosa ma significa piuttosto essere CONSEGUENZA DI QUALCOSA.
LA PROFONDA IGNORANZA UMANA SULLE COSE PORTA A GRANDI SOFFERENZE
È stato impossibile per molti studiosi e sperimentatori capire i virus per molto tempo, persino al di là delle clamorose confusioni secolari tra agenti tossici e agenti virali. E mi riferisco a scorbuto, pellagra, beri-beri, malattie causate da organismi intossicati o da carenze vitaminiche, ma considerate per secoli patologie virali e contagiose, con milioni di disgraziati costretti al confino, all’isolamento sociale e portati anche al suicidio.
LOTTA DURA E IMPLACABILE CONTRO QUALCOSA DI CUI NULLA CONOSCI
Uno dei primi a sperimentare in questo campo sulla base di qualche sua intuizione, e senza capendoci un acca, fu l’inglese Edward Jenner (1749-1823) con risultati alquanto tragici, visto che causò la fine di suo figlio. I medici tuttavia, specie dopo le prime ricerche del chimico Louis Pasteur, iniziarono a contrastare e combattere i virus prima ancora di conoscere cosa fossero. Troppo minuscoli-invisibili-imponderabili per essere definiti. I primi virus non arrivavano dagli umani ma dalle foglie del tabacco. Martinus Ervinick (1851-1931) prese delle foglie di tabacco, le sminuzzò, le mise in acqua a macerare, e poi versò tale liquido su altre foglie sane di tabacco riuscendo per così dire ad infettarle, per cui chiamò tale materiale “virus” o “whatever thing it was” (qualunque cosa si trattasse).
NON SI È MAI VISTO UN VIRUS PRODURRE DEI BABY-VIRUS
Un’altra studiosa, la Rosalind Franklin (1920-1953) analizzò la struttura del DNA virale e si rese conto che i virus hanno la particolarità di non contenere enzimi (e senza enzimi chiaramente non esiste vita), e di non contenere ribosio, zucchero necessario a creare delle proteine. Il virus le appare dunque come una conchiglietta, un capside di vario disegno e dimensione, con dentro tracce di polvere marcate da un gene. Nonostante le diverse forme che i virus possono assumere (ad esempio i tanti virus dell’influenza sono generalmente sferici o a forma di corona), la stessa struttura vale per tutti, nel senso che sono dotati un breve segmento di RNA. Questo non basta però a produrre dei baby-virus. Il covid ad esempio possiede una spike-protein, la quale poi è la chiave che il virus stesso userebbe per accedere alla cellula, secondo i sostenitori del cosiddetto contagio virale.
IL PUNTERUOLO SPIKE CHE SFONDA LA MEMBRANA CELLULARE
La proteina spike o, proteina “S”, di cui si parla molto in questo periodo, sarebbe insomma in grado di spezzare la membrana cellulare. Non a caso “spike” in inglese significa punta. Essa sarebbe una tra le proteine bersaglio del virus di cui si parla, cioè la proteina del Coronavirus. Questa proteina decora la superficie del virus formando delle protuberanze caratteristiche (facendolo sembrare una corona, da cui deriva il nome “Coronavirus”). La spike insomma sarebbe in grado in qualche modo ancora poco chiaro di attaccarsi ai recettori cellulari e quindi di scaricare all’interno della cellula ospite o comunque alla cellula da essa violata, il suo RNA, il quale potrebbe produrre nuovi virus.
ESSERE VIVI IMPLICA POSSEDERE DETERMINATE QUALITÀ ESSENZIALI
Tuttavia i virus rimangono qualcosa di misterioso per noi. Persino con tutte le informazioni e tutti gli strumenti cognitivi di analisi a nostra disposizione, stiamo tuttora combattendo con questa semplice e fondamentale domanda: SONO VIVI O SONO MORTI? Una cosa è certa, non possono essere una via di mezzo. Cosa deve avere una certa sostanza per essere considerata VIVA o VIVENTE? Deve muoversi da sé (ma anche i robot lo fanno e non sono per questo vivi), deve poter mangiare e defecare, deve insomma possedere un suo metabolismo funzionante, e deve sapersi riprodurre. Alla luce della logica e del buonsenso, appare assai difficile poter affermare che il virus[ possiede vita.
UN VIRUS DEVE ESSERE ISOLATO, VALUTATO, CLASSIFICATO E INTERPRETATO
Quando la pandemia emerse nei modi contraddittori e complessi che ben conosciamo a Wuhan in Cina, pare che i ricercatori siano stati capaci di isolare il virus che causava il covid-19, anche se la cosa è tuttora dibattuta sul piano scientifico e soprattutto politico, visto l’uso strumentale che ne è stato fatto, e visto gli sporchi giochi che si sono ricamati intorno a tale presunta pandemia. Non esiste uno straccio di prova sul fatto che un virus sia stato mai isolato.
ALLA RICERCA DI SEGNALI DI VITA TRA LE ROCCE DEL SUOLO LUNARE
In ogni caso, per andare a una definizione accettabile di un qualsiasi virus in generale, occorre tornare agli anni ’90, quando alla NASA si cominciavano a fare enormi investimenti alla ricerca di “segnali di vita su altri pianeti, e sulla Luna a noi vicina in particolare”.
DA UNA IPOTESI BARCOLLANTE A UN DOGMA PSICO-PANDEMICO
Ma la pagina spettacolare e drammatica che ha messo letteralmente sottosopra l’intera vita del pianeta è l’ipotesi di un agente mortale e contagioso capace con modalità subdole e misteriose di trasferirsi immediatamente da una regione all’altra, da un continente all’altro, senza mai farsi beccare da niente e da nessuno, creando così un panico diffuso. Qualcosa che non è stabile ma che si trasforma, che si tramuta, che produce varianti e sotto-varianti. Qualcosa di cui nessun ricercatore sa niente, qualcosa di mostruoso e misterioso la cui esistenza e la cui azione rimangono fatto dogmatico. Il fenomeno viene poi esacerbato, gonfiato e ampliato a dismisura dai media, per cui tutto si trasforma in una inevitabile psico-pandemia.
UNA CIECA E INGIUSTIFICATA FEDE IN QUALSIASI VACCINO
Si sta giocando al martellamento mediatico e alla narrazione a senso unico, senza alcun dibattito reale tra diverse posizioni. Tutti in lotta e polemica apparenti l’uno contro l’altro, ma in realtà sicuri al 100 percento dell’esistenza del virus, della estrema pericolosità del virus, della mortalità del virus e della contagiosità del virus, e -dettaglio non indifferente- dell’efficacia assoluta ed unica del vaccino, di qualsiasi vaccino disponibile, americano, russo, cinese, israeliano, indiano.
TANTE DOMANDE PRIVE DI RISPOSTA
La domanda ossessiva è “di cosa mai si tratta” ? La domanda successiva è “da dove mai proviene” ? E poi “Come mai non si sapeva niente di questo virus prima del 2019” ? E infine “Come mai la scienza, con tutti i suoi enormi mezzi attuali si è fatta cogliere di sorpresa da un banalissimo granello di polvere” ?
PIPISTRELLI E ZANZARE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
Ovvio che a tutto questo è seguita una ridda di ipotesi e di speculazioni. Un qualcosa sfuggito per errore dai laboratori militari ? Qualcosa che poi è stato trasbordato misteriosamente sugli animali, sui pipistrelli che divorano in continuazione le zanzare che poi si alimentano col sangue degli umani infettandoli ? Il fatto che nei pipistrelli si trovino regolarmente dei Coronavirus li pone al centro dell’attenzione.
VIRUS MATERIALE TIPICO ANGLOSASSONE, IDEALE PER LE FIABE DI WALT DISNEY E PER LE NARRAZIONI DI HOLLYWOOD
La cosa strana e che arreca non pochi sospetti è che ogni problema virale sorge sempre e solo nel mondo anglosassone, ovvero in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, includendo le loro sottosedi estere come in Cina, in Israele e in Italia. Ecco che in California-USA si annuncia in questi mesi il primo caso di variante “altamente contagiosa”. Il fatto che l’uomo infetto non avesse dietro si sé una storia di viaggi all’estero e nemmeno una storia di contatti con l’esterno solleva la fastidiosissima ipotesi che la variante stessa non sia importata ma che esista già ben radicata e stabilita nella comunità circostante, e magari chissà se non dovunque negli States. Qualcosa che fa crollare ogni precedente certezza.
EVOLUZIONE DARWINIANA PER LA CULTURA INGLESE DOVE DARWIN LA SA PIÙ LUNGA DI DIO
Fenomeno simile nel Regno Unito, dove una nuova variante diviene DOMINANTE. Cosa la rende dominante? C’è un grappolo di mutazioni che grazie alla spike-protein sulla superficie dei virus li rende più adatti a facilitare il fenomeno. In altre parole quei virus sarebbero stati resi capaci di infettare meglio, potrebbero aver goduto di un vantaggio evolutivo nel trovare le proprie mutazioni classificate prontamente come B1.1.7. ossia prima come variante Alfa e poi come variante Delta le quali, onda dopo onda, avrebbero fatto evolvere il virus rendendo la nostra attuale esistenza a dir poco impossibile. In altri termini, ecco trovata la giustificazione che i virologi cercavano: IL VIRUS SAREBBE CAPACE DI EVOLUZIONE DARWINIANA. Ma, anche qui, nessuno che osi debordare dai propri dogmi fissi. Non solo il virus contagiante è Dio, non solo il vaccino sperimentale di qualsiasi marca è Dio, ma anche Darwin è Dio, anche la materia e la malattia sono Dio.
SE TI MANCA IL SUPPORTO DELLA LOGICA, IL MISTERO SI INFITTISCE
Il fatto che rode dentro ogni essere pensante è che qualsiasi definizione gli diamo, e da qualsiasi lato lo guardiamo, non si riesce mai a trovare una definizione del tutto convincente. Il virus per essere vivo deve assolutamente possedere un sistema biochimico auto-sufficiente, un metabolismo, una omeostasi, una formula per mantenere tutte le sue prerogative in equilibrio, in modo tale da restare vivo. Si comportano forse i virus in questo modo? La risposta forte e perentoria è NO. Lo stesso Carl Zimmer ammette candidamente. “Non ho mai trovato un virus che sia dotato di un completo arredo di meccanismi per entrare stabilmente dentro la cellula”.
AL PASTEUR INSTITUTE IL VIRUS RIMANE AL CENTRO DEI GIOCHI
Gerald Joice del Salk Institute ha confermato una cosa risaputa in campo scientifico: “Un virus non fa un bel niente, in pratica è ininfluente”. In altre parole un virus non è vivo. Esiste una lunghissima coda di scienziati che affermano la stessa cosa. Eppure non manca il bastian contrario, come ad esempio il francese Patrick Forterre il quale, non a caso, riceve lauto stipendio dal Pasteur Institute. Le sue affermazioni suonano arruffate, complicate e cariche di mistero, da campane rotte, da strumento alquanto stonato. E questo lo si evince a chilometri di distanza: “Processi sicuri e viventi sono semplicemente dei nomi per complesse forme evolutive della materia presente nel pianeta”.
LE IDEE PIÙ BALORDE TROVANO MODO DI IMPORSI IN COLORO AI QUALI MANCA EQUILIBRIO E PERSONALITÀ
Forterre ha lanciato anche l’idea bislacca della viro-cellula, per cui quando un virus entra in una cellula, la cellula medesima non è più quella di prima ma cambia aspetto e si distingue chissà come e perché in 2 entità viventi, di cui una è la viro-cellula, che diventa fabbrica delle proprie proteine grazie alla proteina-spike. La cellula non è la stessa in quanto produce tante bolle che sono delle catene di nuove varianti, sotto forma di piccole vescichette, minuscole eredi. Immagino che Forterre non sia il solo in queste sue pessime elucubrazioni.
In ogni caso, gli studiosi che vedono il virus come entità viva nonostante ogni evidenza indichi il contrario, non sanno ancora come esso faccia a entrare effettivamente nelle cellule e a diventare viro-cellula, e tantomeno come faccia a produrre centinaia e migliaia di varianti e sotto-varianti. Per coprire i tanti punti oscuri accampano ipotesi su ipotesi, ipotesi traballanti e fantasiose, romanzi esplicativi degni dei narratori più visionari, senza mai portare un singolo straccio di prova. Ovvio però che anche le narrazioni più irreali possono diventare influenti e capziose per molta gente. Pertanto il dibattito non è affatto liquidato e sistemato. I Coronavirus vengono infatti visti come entità dotate di struttura e di capacità replicabile.
CON LE CONCEZIONI GRETTE E MATERIALI NON SI VA LONTANO
Concludo riaffermando che non c’è spazio per posizioni intermedie. Il virus non è qualcosa fuori dal mondo o fuori dalle leggi della logica. Il virus non può essere nel contempo vivo, morto, moribondo, oppure oscillante tra la vita e la morte. Altro punto cruciale sta nel fatto deleterio di dare sempre priorità e prevalenza al fattore materiale della questione. Nessuno di questi scienziati da strapazzo, e nessuno degli stessi medici che si professano difensori della salute e che ci vengono contrabbandati come eroi e salvatori della patria, sollevano la questione della spiritualità, fattore che dovrebbe essere considerato dominante su tutto il resto.
USCIAMO UNA BUONA VOLTA DALLA STUPIDITÀ MANIFESTA
Al di sopra di tutto, al di sopra di questi dibattiti e di queste piccolezze umanoidi, esiste ovviamente il Magnifico Creatore Divino di tutte le cose piccole e grandi che esistono, Colui il quale ha messo insieme una realtà a dir poco stupefacente, ordinata e funzionante. Come si possa essere talmente impertinenti, banali e presuntuosi da ipotizzare i peggiori difetti e le più ignobili distrazioni da parte dell’Ingegnere Divino, ha dell’incredibile. E, nota bene, queste ipotesi strampalate sono sempre concentrate sulle cose che non si riescono a vedere, ad annusare, a toccare, a capire e a provare. Questa non è soltanto mediocrità e vanagloria, ma STUPIDITÀ MANIFESTA, la peggiore magagna che colpisce il genere umano nelle parole di Giordano Bruno.
DATEVI UNA SCOSSA, RISPONDETE A VOI STESSI E AL MONDO INTERO
Vivi o morti? Smettiamola di essere così vuoti e grossolani. Le vere domande che contano ve le pongo io qui di seguito, carissimi uomini di Scienza e carissimi Medici in particolare. Domande che mai vi ponete e che invece dovrebbero rimbombare nel vostro sangue e nel vostro cervello da mattina a sera. Siete voi medesimi persone vive o morte dentro? Siete tuttora in possesso di quelle facoltà straordinarie che il Divino ha generosamente inserito dentro di voi quando vi ha disegnati e concepiti? Siete sì o no armonizzati con l’Essenza dell’Universo e con le sue Leggi Eterne ed Inalterabili? Siete o no Esseri Stellari carichi di Entusiasmo, di Spirito, di Entusiasmo, di Serenità, di Fiducia e di Autostima?
I GABBIANI CI INSEGNANO CHE NON ESISTE NULLA AL MONDO EQUIVALENTE ALLA LIBERTÀ
State usando o no appieno la vostra Intelligenza o la state sprecando malamente? Prendete o no il buon esempio dai tanti animaletti che vi circondano e che spesso scioccamente tormentate, sottovalutate e cacciate, creature magnifiche che vi dovrebbero far capire che il loro istinto e la loro vitalità non sono affatto inferiori alla vostra intelligenza spesso sofisticata, corruttibile e inaffidabile?
SE NON SEI IN STATO DI GRAZIA ASCOLTA E NON PARLARE
Siete o non siete in STATO DI GRAZIA? Questa è la vera e unica chiave di accesso alla comprensione profonda delle cose, non certo il darwinismo, non certo la proteina-spike, non certo la marea di cattiverie e di stupidaggini con le quali vi state attualmente rovinando. Per la cronaca, lo stato di grazia non si ottiene entrando in chiesa o facendo il segno della croce, ma semplicemente INNAMORANDOSI DI SE STESSI, DELLE PERSONE, DELLE CREATURE CHE CI RUOTANO ATTORNO INCLUSI BATTERI E VIRUS, DEL SOLE E DI TUTTO QUANTO MESSOCI A NOSTRA DISPOSIZIONE.
Valdo Sepich Vaccaro
Un aumento delle radiazioni solari altera gli stessi fenomeni biologici, talvolta instaurando nuove malattie, finché non si crea un assestamento, In genere tutte le malattie sono sottoposte a queste variazioni, non soltanto climatiche, ma proprio di tipo energetico; quindi tutte finiscono con l’avere delle alterazioni. Senza dimenticare che nuove forme virali, latenti da sempre sulla Terra, si risvegliano proprio via via che si hanno spostamenti nelle percentuali di radioattività che arrivano sulla Terra. Cioè vi sono delle forme virali che sono sopite da sempre, perché dalla creazione della Terra non si sono mai manifestate le circostanze atte a dar vita, per esempio, a certe forme, e piccole modificazioni non fanno altro che metterle in evidenza. È chiaro che così altre scompariranno, perché non potranno più sopportare il nuovo microclima, la nuova situazione microradioattiva che si verrà a determinare.
E questo stato di grazia ci hai insegnato tu a riscoprirlo, con la perseveranza, la serieta’ di questo compito immane che ti sei accollato, nell’umilta’ piu’ semplice e per questo piu’ potente, qualcosa non di questi tempi, qualcosa che rimanda a valori e significati smarriti e che sappiamo, profondamente dentro di noi, irrinunciabili.Contro tutto quanto dice l’opposto, addita il consumismo sfrenato di ogni cosa ed in mille modi, umanita’ ripiegata su se stessa, sofferente, senza comprenderne il perche’. Sempre grazie Valdo, il pensiero di ogni giorno.