LA DISEDUCAZIONE SANITARIA PRENDE DI MIRA PERSINO I RAGGI SOLARI
Insegnare male significa rovinare la gente. Viviamo in un mondo che insegna male sistematicamente. Siamo circondati da poteri, organismi e media che fanno di tutto e di più per allontanarci dalle risorse naturali e farci diventare degli zombi e dei robot obbedienti ed addomesticati. Vorremmo sbagliarci su tutto questo, in nome del pensiero positivo e del relax che predichiamo da sempre come ingredienti fondamentali di salute, ma la chiarezza e l’obiettività che ci contraddistinguono impongono di essere franchi e schietti.
IL SOLE HA IL DIFETTO DI APPORTARE SALUTE E DI ESSERE GRATUITO
La propaganda terroristica delle istituzioni sanitarie, tutte contrarie al sole, dovrebbe far riflettere la gente. Il sole è una risorsa naturale libera e gratuita e questo già suona male, in quanto non dà modo di impiantarci sopra dei guadagni e delle speculazioni. Il sole poi fa bene alla salute, e questa è un’altra caratteristica estremamente sconveniente e sgradita, capace persino di mettere in secondo piano l’impiego di farmaci e integratori, unica strada maestra possibile verso il benessere secondo l’Ordine Medico e Big Pharma.
VIVERE NELLA PENOMBRA O SOTTO LE LUCI AL NEON È TORTURA AGGIUNTIVA
Se poi ci aggiungiamo pure le cattive abitudini della vita moderna che ci costringono non solo a mangiare cibi tossici, ma anche a stare quasi sempre nella penombra di edifici oscuri, a fare lavori noiosi che aumentano il nervosismo e lo sforzo mentale ed oculare, otteniamo le dimensioni del nostro dramma quotidiano, fatto di ombra, di reumatismi, di ossa deboli e di carenze in vitamina D. Noi insegniamo salute e benessere. Sta arrivando la buona stagione e l’invito generalizzato è fare il pieno di energia solare, disattendendo alle false paure ingenerate dai soliti ignoti.
LA LEZIONE DI ARNOLD EHRET
Il Professor Arnold Ehret, grande consumatore di frutti solari come le ciliegie, nel raccomandare la transizione graduale ad una dieta di sola frutta e verdura per la guarigione di tutte le malattie, indicava già nel 1910 come perentori anche i bagni di sole di 20-30 minuti al giorno ad esposizione integrale. Un corpo, libero dalle ostruzioni causate dalla cattiva alimentazione, è in grado di stare per parecchi giorni senza cibo, purché non manchi l’energia naturale del sole, e gli altri ingredienti fondamentali tipo l’esercizio fisico e le componenti mentali del pensiero stesso che anima l’essere umano. La formula ehretiana V = P – O (vitalità = potenza corporale meno ostruzione) sintetizza assai bene il pensiero del Gran Maestro bavarese.
SHELTON GRANDE AMICO DEL SOLE
Il Dr Herbert M. Shelton nel suo libro del 1934 The Hygienic System dedica diversi capitoli all’impiego del bagno solare e su come esso sia benefico anche per gli occhi e la vista, consigliando di rinforzare gli occhi imparando a guardarlo senza paura. “Ho sempre vissuto senza copricapi per più di quarant’anni, e quasi tutto questo tempo l’ho passato in Texas, sotto il sole sub-tropicale, e ciò non mi ha mai causato danni. I miei pazienti non coprono la testa mentre fanno il bagno di sole e non ne vengono danneggiati. Gli occhi vengono beneficiati dalla luce e danneggiati dall’oscurità. Rimirare direttamente il sole è di grande beneficio per la vista indebolita. I pesci che vivono in cave buie, dove non ricevono luce solare, sono sempre ciechi. Strizzare gli occhi non è necessario, né uno ha bisogno di occhiali scuri per prevenirlo”. Queste le affermazioni del grande igienista americano.
LA FOTOTERAPIA DI ANTONINO SCIASCIA
Antonino Sciascia era un insigne medico siciliano, di Canicattì, di fine Ottocento. Curava le persone esponendole al sole, e concentrando la sua forte luce sulle parti da trattare mediante una enorme apparecchio costituito da lenti di ingrandimento, da lui denominato Fotocauterio, brevettato a Londra. Fototerapia era il nome da lui dato a questo suo metodo, i cui risultati erano sbalorditivi, perché riusciva a risolvere in uno o due mesi malattie gravissime come il carbonchio, la tubercolosi, il lupus, e altre ancora. Purtroppo, come spesso accade nella scienza, le sue scoperte e i suoi successi, forse perché basati su soluzioni semplici, sono stati nascosti e addirittura usurpati da altri medici, tra i quali il danese Finsen, premio Nobel per la medicina nel 1903, a cui tutti attribuiscono la scoperta della fototerapia sciasciana.
GUARDARE IL SOLE SENZA PAURA ANCHE PER IL DR BATES
Il Dr William H. Bates di New York, lo scopritore della vera cura della vista imperfetta con metodi naturali, senza occhiali e operazioni, è stato il più prolifico autore su questi argomenti, forte anche dell’esperienza maturata con pazienti oculari in oltre cinquant’anni di pratica clinica. Non solo Bates raccomandava l’uso della luce solare, ma incoraggiava i pazienti a guardare direttamente il sole per guarire i problemi degli occhi, non solo quelli più banali, miopia e presbiopia, ma anche quelli gravi e gravissimi, come la cataratta e la cecità. In particolare, Bates aveva applicato il principio del Fotocauterio di Sciascia direttamente sull’occhio.
OTTIME ISTRUZIONI ANCHE PER I PAZIENTI FOTOFOBICI
Così facendo, in pochi minuti anche i più gravi pazienti fotofobici diventavano capaci di aprire ampiamente gli occhi al sole di mezzogiorno e di rimirarlo addirittura, all’inizio per pochi istanti, e nel corso del tempo a volontà. Il libro fondamentale di Bates, pubblicato nel 1920, e disponibile in italiano nel sito www.sistemabates.it, dal titolo Vista Perfetta Senza Occhiali, riporta tutta la conoscenza necessaria al lettore per guarirsi da solo usando la luce sugli occhi, con fotografie dell’epoca in cui si illustra come guardare il sole a mezzogiorno e come usare correttamente la lente solare per concentrare i raggi sulla sclera.
IL CASO DI TERESA NEUMANN
L’uso della luce del sole come pura energia in grado di affrancare l’essere umano dal bisogno di cibo è una materia affascinante che va ben oltre i problemi di salute. I casi di cui si ha testimonianza certa sono molteplici. In Europa, la mistica cattolica Teresa Neumann (1898-1962) perse la vista in seguito ad un incidente nel 1918, ma nel 1923, in occasione della santificazione di Teresa di Lisieux, miracolosamente la riacquistò, iniziando un percorso di elevazione spirituale che la portò, pochi anni dopo, a non sentire più lo stimolo della fame e a vivere di una sola ostia al giorno per oltre trentasei anni.
DA PITAGORA, A SOCRATE E A DIOGENE
Accadimenti simili vengono riportati un po’ da tutto il mondo nelle varie ere storiche. Si dice che fosse addirittura il greco Socrate, nel quinto secolo prima di Cristo, a rimanere in osservazione del Sole e della Luna per giorni interi. Lo stesso Pitagora, nella sua scuola di Crotone, riservava un’ora al giorno all’osservazione del sole come materia di studio per le varie classi. Impossibile non citare l’episodio del grande Diogene (412-323 a.C). Posso fare qualcosa di utile per te? gli aveva chiesto Alessandro Magno venuto a trovarlo presso la botte rovesciata in cui il filosofo viveva. Sì, imperatore, puoi scostarti perché mi stai togliendo la luce del sole!
OSSERVATORI DEL SOLE IN TEMPI MODERNI
Anche nei tempi moderni non mancano i giusti insegnamenti. Quelli del maestro bulgaro Beinsa Douno (m. 1947, scopritore della Paneuritmia), e degli indiani Acharya Jovel, Dimbeswar Basumatary, Sunyogi Umasankar, Hira Ratan Manek, nonché dell’ucraino Nikolay Nikolayevich Dolgorukiy, tutti osservatori regolari del sole, con risultati più o meno eccezionali.
COME GUARDARE IL SOLE
Chi ha una vista normale e una mentalità rilassata può in genere guardare il sole senza problemi a tutte le ore del giorno. Il segreto fondamentale per arrivare a poter rimirare il sole di mezzogiorno senza problemi sta tutto nel procedere con discrezione, iniziando con pochi secondi al giorno all’alba e al tramonto. L’ideale, per abbreviare questo periodo di lenta riabilitazione alla luce naturale diretta del sole, sarebbe l’uso della “lente solare” del Dr Bates, per la quale rimandiamo al sito www.sistemabates.it.
GUARDARE IL SOLE PER IL PIACERE DI FARLO
Nei casi gravi di intensa fotofobia, è sbagliato iniziare a guardare direttamente il sole senza prima aver abituato gli occhi, e la mente, alla luce del cielo. Applicando questi principi di buon senso, ci rendiamo conto che l’osservazione diretta del sole non può essere una fatica o un lavoro sul quale ci si debba concentrare e sforzare, ma è una felice occasione per godere del profondo rilassamento che la Natura ci offre ogni giorno per garantirci il benessere e la vitalità.
SOLE COME TERAPIA GUARITIVA
Chi non può guardare il sole è una persona nervosa, confusa e infelice. Chi può osservarlo liberamente invece è allegro, spensierato, e padrone delle sue azioni e della sua vita in generale. Imparando a guardare il sole, considerandolo una fonte di energia e di tranquillità, chiunque di noi può non solo guarire la sua vista e la sua mente, ma anche accelerare e completare qualsiasi altra terapia naturale stia effettuando, con benefici immediati e lampanti soprattutto sul piano della detossificazione da farmaci, metalli pesanti, cibi errati e inquinamento. Fonte: www.disinformazione.it
Valdo Vaccaro (Sintesi, elaborazione e sottotitoli)
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