ANTICORPI ANTINUCLEO POSITIVI

da 27 Giu 2016Malattie ematiche e disturbi immunitari

LETTERA

PERIARTRITE E CALCIFICAZIONI ALLA SPALLA DAL 2011

Buongiorno, sono una donna di 35 che dal 2011, a seguito di un gesso al braccio destro, ha iniziato a soffrire prima di dolore alla spalla destra e poi di dolori ricorrenti in corrispondenza alle giunture dovute a periartrite e calcificazioni. Con questi piccoli dolori che partono da un lato del corpo e poi diventano bilaterali ho imparato a convivere. Si tratta di dolori che diventano più o meno intensi a periodi ciclici. Gli unici dolori cronici articolari sono alla spalla sinistra che ha perso in parte la funzionalità (non riesco a far ruotare il braccio) e al piede sinistro dove a maggio 2015 in corrispondenza di due dita mi hanno riscontrato una borsite e prescritto Arcoxia che ho preso solo in quell’occasione e mai più ripetuta in quanto sono contraria all’uso dei farmaci.

A PARTE QUESTI PROBLEMI ARTICOLARI, SALUTE OTTIMA E SISTEMA IMMUNITARIO IN MASSIMA EFFICIENZA

Oltre a questi dolori articolari non ho mai avuto particolari problemi di salute. Godo anzi di un sistema immunitario perfetto, tanto che non ho avuto una febbre dalle scuole elementari in avanti e non ho mai preso un raffreddore.

PROVE SANGUE PERFETTE MA POSITIVITÀ AGLI AUTOANTICORPI ANA

Un anno fa a luglio 2015, dopo l’insorgenza del dolore al piede, il medico di base mi manda da una reumatologa che mi prescrive le analisi del sangue che sono tutte perfette ad eccezione della positività agli ANA ma nel valore 1:160 patter omogeneo. Mi dissero che la mia era una positività asintomatica perché risultai negativa a patologie autoimmuni e che i miei problemi erano strutturali. Ora proverò a raggruppare per tipologia i sintomi.

RICORRENTE BRUCIORE ALLO STOMACO

Ad agosto 2015 in piene vacanze estive ebbi per la prima volta in vita mia una sensazione di bruciore allo stomaco, sudorazione, diarrea e febbre molto alta per soli due giorni. Questo episodio si è ripetuto a marzo 2016. E qualche giorno fa si è ripresentato nella forma di bruciore di stomaco molto forte da tenermi sveglia tutta la notte senza febbre elevata ma solo decimi di febbre.

OCCHI GONFI E SINDROME DI SJOGREN

A dicembre 2015, a seguito di un trauma accidentale (punta di cartone arrivata nell’occhio) ho avuto un’abrasione corneale con versamento interno di sangue nell’occhio sinistro. Essendo il ponte dell’Immacolata, il mio oculista mi prescrive al telefono Tobral e purtroppo non mi dice che avrei dovuto bendare l’occhio per una veloce guarigione. Dopo 9 giorni mi reco al Pronto Soccorso Oftalmico per sapere se la lesione si fosse rimarginata e se potessi ricominciare a mettere le lenti a contatto che avevo sospeso dal giorno del trauma. Mi dicono che la lesione non si è ancora chiusa, di continuare con Tobral per altri 5 giorni e poi di mettere Optive Plus. Il 24 dicembre metto Optive Plus e il giorno di natale mi sveglio con l’occhio sinistro e la faccia molto gonfi. Avevo specificato di essere soggetto allergico ai parabeni e all’aminoazobenzene, ma mi prescrissero un collirio multidose. Ero quasi irriconoscibile. Dal giorno dopo inizierà il mio personale calvario.

PRONTO SOCCORSO E COLLIRI A RIPETIZIONE

Il 26 dicembre mi reco al Pronto Soccorso in Puglia dove mi faranno tornare ogni 3 giorni prescrivendomi colliri antibiotici e cortisonici oculari. Il medico disse che era una congiuntivite anche se io gli dissi che sembrava una reazione allergica. Visto che non miglioravo, ogni tre giorni cambiò marca di colliri. Il 2 gennaio per la prima volta mi svegliai vedendo meno. Avevo percepito un calo della vista e non reggevo la luce del sole che mi procurava dolori e lacrimazione fortissimi. Tornai al Pronto Soccorso dove trovai una nuova dott.ssa che per la prima volta parlò di infiltrati fluo- corneali e cheratite. Mi prescrisse anche lei un collirio antibiotico e cortisonico e disse di farmi seguire a Milano visto che le mie vacanze erano terminate.

CHERATITE E DEFORMAZIONE DELLA CORNEA

Il mio oculista di Milano ricostruendo la storia disse che verosimilmente la cheratite mi era stata procurata per intossicazione locale da farmaco. Avevo anche cicatrici estese su tutta la cornea che mi offuscavano la vista. Mi consigliò di provare a disintossicare l’occhio mettendo solo lacrime artificiali senza conservanti (Hyaback con solo ialuronato di sodio) ma, dopo 2 giorni, ebbi un secondo episodio di abbassamento vista, e mi spaventai molto dato che la cheratite può portare alla perdita parziale o totale della vista. Visitatami notò che era subentrata una deformazione della cornea e mi prescrisse il luxazone per 3 giorni. Per fortuna le cicatrici sparirono e anche la sensazione di abbassamento di abbassamento della vista.

RICADUTE TRATTATE CON FARMACI E INTEGRATORI

La cheratite era passata ma mi disse che avrei potuto avere ricadute. Dopo 9 giorni (eravamo a febbraio 2016) la cheratite tornò in forma virale che lui suppose da adenovirus (era associata anche a raffreddore). Ripresi per 5 giorni il luxazone e la cheratite andò via ma per la prima volta iniziai ad avere un bruciore all’angolo dell’occhio sinistro e secchezza cui il mio oculista non diede peso. Ci tengo a sottolineare che nei mesi di gennaio e febbraio, continuando a lavorare e vedendo male, avevo continui mali di testa ma ho assunto solo Magnesio Supremo e Spigelia (a volte Pulsatilla). Iniziai a prendere oscillococcinum e a bere spremute di arancia, a prendere infusi di rosa canina, echinacea, spirulina per provare a rinforzare il sistema immunitario. Poi il medico sostituì l’echinacea che è immunostimolante con Engystol e Aconitum 9ch che sono immunomodulatori.

ALTRE VISITE A MILANO

Sempre nel mese di febbraio mi rivolsi a un immunologo del San Raffaele (referto di febbraio in allegato). Mi disse che secondo lui non c’era una correlazione fra la mia positività agli ANA e il problema oculare, che ero stata solo molto sfortunata e che l’unica malattia autoimmune riconducibile a un problema oculare era la sindrome di Sjogren. Mi consigliò di effettuare i test per la lacrimazione con un oculista, fare un’ecografia e una scintigrafia delle ghiandole salivari e poi di ritornare da lui.

SECCHEZZA CRITICA AGLI OCCHI ED ALTRE INFORMAZIONI ALLARMANTI SULLA TIROIDE

Presi appuntamento con gli oculisti del San Raffaele nel mese di marzo e mi riscontrarono secchezza oculare in entrambi gli occhi (addirittura maggiore nell’occhio destro dove non avevo avuto il trauma). Mi prescrissero un gel senza conservanti da usare la notte per lubrificare meglio (Thealoz gel). Tornai a marzo e poi di nuovo a giugno e la secchezza era peggiorata. Oggi ho una lacrimazione di 2ml in 5 minuti in entrambi gli occhi (una lacrimazione di 5 ml è già considerata patologica). Faccio l’ecografia alle ghiandole salivari e dicono che sono leggermente ridotte e disomogenee ma non ci sono altre informazioni allarmanti (riscontrano anche un piccolo nodulo alla tiroide che mi dicono di ricontrollare fra un anno).

IL PANICO DI AVERE LA SINDROME DELLA SECCHEZZA

Come da mail sotto, ho inviato i referti al mio immunologo il quale mi ha risposto dicendo che i risultati sono compatibili con il mal di Sjogren, di fare anche la scintigrafia e di tornare da lui per concludere. Sono entrata nel panico e nel terrore di avere la sindrome di Sjogren.

LACRIME ARTIFICIALI ANTI-SJOGREN, NON ESISTENDO ALTRE CURE

Nel frattempo ho inviato i referti anche all’oculista che agli esami del sangue prescritti dall’immunologo. È stato pure aggiunto l’esame dell’herpes per escludere che la cheratite sia stata di natura erpetica (e non da adenovirus come avevano pensato il primo oculista). Purtroppo sono risultati alti i valori IGG di citomegalovirus, herpes 1 e 2 e varicella/zoster. Allora l’oculista mi ha risposto che i risultati sono compatibili con l’ipotesi di cheratite erpetica ma che non sono risultati certi in quanto bisognerebbe fare analisi dell’humor acqueo tramite una tecnica di prelievo un po’ invasiva. Per l’estate, se andrò in posti caldi consiglia ciclo di acyclovir per evitare il ritorno dell’herpes (da valutare con medico curante) e di assumere omega 3. Oppure mi dice che se è confermata la sindrome di Sjogren di continuare con le lacrime artificiali (anche perché a quanto pare non esiste una cura).

TEMPERATURA DEL CORPO AUMENTATA DI UN GRADO

Avevo notato nel frattempo che la mia temperatura corporea negli ultimi mesi è cambiata. Avevo da una vita una temperatura corporea molto bassa (35,4 circa), mentre ora oltre a svegliarmi con gli occhi accartocciati mi sveglio sudata oppure molto calda. Ho anche delle caldane mentre cammino e di sera la mia temperatura è di 36,8 mentre la mattina dipende, ma in genere sto su 36,5. Mi rendo conto che non si possa parlare di febbre ma il grado in più rispetto al mio 35,4 lo avverto molto.

TIMORI DI HPV O HUMAN PAPILLOMA VIRUS

Inoltre nel mese di settembre 2015 facendo un pap test risulta un’infezione ma mi dicono di stare tranquilla perché il mio sistema immunitario nel 90% dei casi lo avrebbe debellato e di ripetere pap test dopo 6 mesi. A marzo ho di nuovo un esito positivo, faccio colposcopia e ricerca del virus e risulto positiva per HPV ad alto rischio ceppi 51 e 59. A giugno 2016 ho dovuto fare un intervento chirurgici di LEEP per asportazione diatermica con laser della zona anomala. Sono in attesa della biopsia e se tutto sarà confermato dovrò fare controllo a dicembre prossimo.

ESAMI DOPO ESAMI, PAURE DOPO PAURE

Ho passato l’ultimo anno facendo visite e ora sono in attesa dei risultati della scintigrafia delle ghiandole salivari. Se l’immunologo solo con gli altri esami si è esposto dicendo per mail che sono compatibili con la sindrome di Sjogren, ho il terrore che venga confermata. Ho la paura di dover pensare che la mia vita futura a 35 anni sarà scandita da continue visite. Ho paura che mi prescrivano farmaci che non voglio prendere. Ho la paura di non poter più avere la vita sociale di prima perché già ora gli occhi mi limitano.

RIMEDI OMEOPATICI, INTEGRATORI E FORSE PERSINO AGOPUNTURA

Attualmente prendo rimedi omeopatici (oscillococcinum, engystol + aconitum 9ch), integratori naturali (fattore M, fermenti lattici, spirulina, olio di fegato di merluzzo) e bevo spremute d’arancia. Stavo pensando di ricorrere all’agopuntura ma non so quale efficacia abbia per la lacrimazione degli occhi o la secchezza in generale, né saprei chi contattare. La ringrazio per qualsiasi consiglio mi vorrà dare. Buona giornata.

Maria Teresa

*****

RISPOSTA

LA PEGGIORE MALATTIA MONDIALE È QUELLA DELLA PAURA

Ciao Maria Teresa. La malattia sicura e certo di cui soffri ha esattamente un nome e si chiama paura, oppure se vuoi darle un’altra denominazione si chiama sfiducia, cioè sostanziale scetticismo e diffidenza nelle tue stesse risorse. Non vuoi farmaci, non vuoi questo e non vuoi quello, ma alla fine ti sei sempre riempita di colliri, di pozioni, di farmaci, di integratori e di rimedi omeopatici, senza mai venire a capo di niente. Hai sempre fatto ricorso ai medici, alle loro prescrizioni e ai loro interventi senza alcun sospetto che ogni intervento sul sintomo potesse essere un vero e proprio fallimento.

L’AUTOIMMUNITÀ NON È PER NIENTE UN MECCANISMO DISTRUTTIVO

Partiamo dagli autoanticorpi ANA. Prendo qualche spunto da un intelligente articolo dell’immunologo dr Attilio Speciani. Quando si sente parlare di autoanticorpi, la maggior parte delle persone si preoccupa perché ha una visione alterata dell’autoimmunità. Negli ultimi anni viene spesso trasmesso un messaggio che fa assomigliare l’azione degli autoanticorpi a un meccanismo autodistruttivo di annientamento che è invece lontanissimo dalla realtà.

LA MALATTIA DI HASHIMOTO NON DEVASTA AFFATTO LA TIROIDE

In una malattia autoimmune non esiste nessun tipo di autodistruzione. Quando nella malattia di Hashimoto, ad esempio, si evidenzia la presenza di autoanticorpi, vuol dire semplicemente che esiste una sregolazione del sistema immune connessa a uno stato infiammatorio prolungato. Non significa affatto, come purtroppo molti pazienti credono, e come molti medici lasciano credere, che l’organismo sta “autodistruggendo la tiroide”. Tanto è vero che sono frequentissimi i casi di persone con anticorpi antitiroide molto elevati per molti anni e con tiroidi perfettamente funzionanti.

L’ORGANISMO UMANO NON HA MAI INTENZIONI SUICIDE

Nel corso di una malattia autoimmune viene prodotta una elevata quantità di particolari autoanticorpi, per motivi completamente diversi da quelli usualmente pensati e questo deve essere ben chiaro in chi ha un disturbo di questo genere perché l’organismo non ha alcun tipo di intenzione suicida. Questo fa capire che anche una malattia autoimmune può essere affrontata in modo naturale e lo squilibrio del sistema immunitario eventualmente presente può essere controllato e riportato verso la norma tramite il controllo alimentare dell’infiammazione.

AUTOANTICORPI ESPRESSIONE DI UNO SQUILIBRIO GUARIBILE

Per evitare spaventi e preoccupazioni inutili, bastino due esempi. In una persona allergica ai pollini, cui sia stata diagnosticata una tiroidite di Hashimoto, il livello di autoanticorpi (anti TPO e anti TG) può innalzarsi moltissimo in primavera, durante la stagione del raffreddore da fieno, non certo perché l’organismo sta autodistruggendosi, ma perché l’intero sistema sta subendo una maggiore sollecitazione immunologica. Nessuna volontà o effetto autodistruttivo quindi. Gli autoanticorpi rispondono a stimoli diversi e sono espressione di uno squilibrio guaribile e non certo di una ineluttabile autofagia. Infatti in molti casi anche una tiroidite di questo tipo può essere controllata riequilibrando lo stato infiammatorio e intestinale di una persona.

PERSINO NELL’ARTRITE REUMATOIDE ESISTE UN PROCESSO RIMEDIALE SAGGIO E ORDINATO

Nell’artrite reumatoide, una delle più diffuse malattie autoimmuni, si generano anticorpi contro altri anticorpi, non certo verso organi o apparati. Nessuno si sta autodistruggendo. Semplicemente, gli anticorpi si legano agli altri, arrivando a costituire un reticolo e creando dei grumi che vanno poi a depositarsi nelle articolazioni, nel rene, nella pelle o altrove, dove poi generano eventuali reazioni infiammatorie.

INFIAMMAZIONE SIGNIFICA RICERCA DI RIEQUILIBRIO INTESTINALE E NON RISCHIO DI SOPRAVVIVENZA

È allora necessario capire che, di fronte alla presenza di Anticorpi Antinucleo ANA positivi, ci può un segnale importante di attivazione immunologica e infiammatoria. Non si deve dunque pensare necessariamente ad un rischio per la propria sopravvivenza. Quando si scoprono degli ANA positivi e ci si domanda quale possa essere il significato prognostico per la persona che li esprime, è più utile e sensato pensare all’infiammazione e all’equilibrio intestinale, piuttosto che ad una malattia autoimmune.

GLI ANA SONO IN REALTÀ DEI VALIDI AIUTI PER IL CORPO

In un certo senso gli ANA danno un segnale di allarme, che può anzi aiutare la persona a meglio indirizzare le proprie risorse verso una vera azione preventiva. Certamente, gli ANA potrebbero essere un segnale di una patologia autoimmune o comunque a sfondo immunologico, ma in realtà, sempre più frequentemente ANA positivi compaiono in persone che non necessariamente sviluppano poi queste patologie.

ASSOLUZIONE ANA DAL CANADA

Già negli anni passati Eurosalus ha segnalato una ricerca canadese effettuata su 116 pazienti con ANA ad alto titolo (maggiore o uguale a 1:640) senza evidenza clinica di patologia del connettivo, i cui risultati hanno dimostrato che solo un piccolissimo numero di soggetti ha manifestato in seguito una patologia autoimmune (Lupus, Sclerodermia, Crest, Sjogren). Inoltre in questa ricerca oltre la metà dei soggetti ha registrato la scomparsa degli anticorpi entro 5 anni.

ASSOLUZIONE ANA DA PARTE DI RICERCATORI ITALIANI

Un lavoro pubblicato su Virus Research nel gennaio 2015 da un gruppo di ricercatori italiani, ha confermato che lo stesso meccanismo prima segnalato in caso di allergie alle graminacee, si attiva nel corso di alcune infezioni, come nel caso di una patologia come la mononucleosi. La semplice presenza del virus di Epstein Barr (il virus della mononucleosi appunto), porta ad un aumento notevole di molti autoanticorpi, tra cui gli ANA, senza che questo significhi che la persona analizzata si stia distruggendo. Quello che avviene è che in quella persona si sta invece producendo un fenomeno di sollecitazione infiammatoria e immunologica di cui la produzione di autoanticorpi è un segnale.

ASSOLUZIONE ANA DAGLI USA

Nel 2011 alcuni ricercatori statunitensi hanno descritto con precisione la complessa relazione esistente tra il microbioma intestinale e la comparsa di autoanticorpi, pubblicando i loro lavori su Frontiers in Microbiology. Questi dati, che confermano la sistematica e continua interferenza dell’alimentazione e della infiammazione da cibo nella composizione della flora microbica intestinale.
Quest’ultimo aspetto richiama alla frequente partecipazione di una reattività alimentare ai lieviti e alle sostanze fermentate nella genesi delle malattie autoimmuni, in quanto i batteri filamentosi sono davvero molto simili a lieviti, funghi e muffe.

ALLEANZA ANA A STILI DI VITA CONSAPEVOLI

Tutte queste sono notizie positive, rilassanti e promettenti. Significa trasformare la comparsa di un segnale di allarme (gli ANA) in una possibilità di prevenzione e cura di patologie a torto considerate ineluttabili. L’artrite reumatoide, la tiroidite di Hashimoto, la psoriasi o il lupus fanno dunque parte di un gruppo di disturbi in cui si può intervenire efficacemente, integrando le terapie classiche con il controllo dell’infiammazione ottenibile attraverso l’alimentazione e l’uso di integratori adeguati. Gli ANA quindi possono rimanere come un segnale spia da non trascurare, in cui interventi non invasivi, come quelli sui comportamenti alimentari e sullo stile di vita possono portare a un riequilibrio rapido e a una consapevolezza maggiore del proprio corpo.

SINDROME DI SJOGREN VISTA DALLA MEDICINA COME GRAVE PATOLOGIA AUTOIMMUNE

Il sistema immunitario delle persone con sindrome di Sjogren viene comunque mantenuto sotto accusa dalla medicina convenzionale, dove si parla di malfunzionamenti e di attacco ai tessuti sani delle mucose. Sjogren non certo patologia di secondo piano, ma malattia autoimmune che colpisce 4 milioni di americani ogni anno. Non vi è attualmente alcuna cura per la sindrome di Sjogren. Le attuali opzioni di trattamento sono tutte dirette verso i sintomi, ottenendo tra l’altro pochi risultati anche in quella direzione.

MENO VULNERABILITÀ E PIÙ SICUREZZA NEI PROPRI MEZZI DI AUTOGUARIGIONE

Quanto ai noduli alla tiroide e al papilloma, non voglio nemmeno fare commenti. Né voglio commentare i tuoi bruciori di stomaco, altrettante somatizzazioni dei tuoi pensieri stressanti, o comunque alterazioni biochimiche del tuo Milieu Interieur, derivanti sempre dal ricorso ai farmaci. Ti invito piuttosto a leggere le mie tesine su questi argomenti digitando le parole chiave come motore di ricerca. La cosa migliore da farsi a mio avviso non sta affatto nel fare visite su visite e nell’assecondare le prescrizioni e gli interventi che ti vengono proposti ad ogni nuovo meeting con medici e omeopati, ad ogni nuovo sintomo che faccia timida apparenza all’orizzonte. Pare che tu non ti sia nemmeno accorta che le cure sul sintomo sono tutte fallimentari. Ovvio che nemmeno gli igienisti ti potranno guarire, ma ti potranno almeno fornire preziose istruzioni per acquisire più fiducia in te stessa e nelle tue risorse interiori.

LE LEGGI NATURALI NON VANNO PRESE ALLA LEGGERA

Ricordati che esistono fondamentali leggi naturali che tutti tendono più o meno a disconoscere o a sottovalutare. Il corpo ad esempio non va mai contro se stesso, e l’articolo del dr Speciani sugli ANA e sul sistema immunitario dovrebbe far riflettere. Siamo dotati di un corpo autoguarente. Ogni malattia insorge solo quando serve e dura solo finché necessario.

DIAMO VIA LIBERA A UN SISTEMA CHE È SEMPRE IMMUNOCOMPETENTE E MAI IMMUNODEFICIENTE

Queste sono le regole che servono veramente ad incrementare la nostra consapevolezza, a saperla prendere con lo spirito giusto, oltre che a liberarci dalle paure che ci ossessionano, mettendo disinvoltamente il nostro corpo in balia del farmaco, dell’integratore, del bisturi e i chi fa delle cure invasive una vera e propria ragione di vita. Solo così potremo finalmente dare al nostro sistema immunitario la possibilità di espletare al meglio i suoi compiti.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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