LETTERA
IMPROVVISE VERTIGINI E PERDITA UDITO
Egregio Professor Valdo Vaccaro, Buondì. Sono una ragazza di 28 anni e mi è successo un problema che non so proprio come risolvere. Può aiutarmi? Sabato 23 giugno, ero in macchina e stavo andando al mare, quando ho sentito improvvisamente tapparsi l’orecchio sinistro. Poi ho avvertito sensazione di testa confusa una forte vertigine. Non ho perso i sensi, ma a causa delle vertigini non stavo in piedi. Sono andata al pronto soccorso dove hanno inquadrato i miei sintomi come Sindrome Vertiginosa, prescrivendomi il Vertiserc. Mi hanno dimessa sabato sera molto tardi.
VISITE PRESSO DIVERSI SPECIALISTI
La domenica sono rimasta a casa. Mia madre non vedeva chiara la situazione e ha chiamato il nostro medico di famiglia. Poi sono andata dall’otorino e subito in ospedale. Pur essendo stata seguita direi in modo eccellente, come cortesia e attenzioni, il 24 luglio mi hanno comunicato che non avrei più ripreso l’udito! Soffro di emicranie. Hanno pensato alla sindrome di Cogan, ma la visita oculistica successiva ha escluso tale ipotesi. Sono stata visitata da un neurologo che mi ha dato delle goccioline che ho deciso di non prendere, trattandosi sicuramente di psicofarmaci. Sono stata pure da un immunologo, anche lui portato verso una atipica Sindrome Cogan, e non so a questo punto cosa vorrebbero farmi. Vorrebbe che io prendessi la cardioaspirina a vita. Può forse immaginare la mia disperazione.
ALTRI PROBLEMI DI CONTORNO
Fra l’altro, soffro di problemi con gli occhi, ho un nodulo per ogni seno, ho il ciclo irregolare, ho avuto anni fa un virus polmonare, ho rotto il crociato e l’intervento non è andato bene. Se le mettiamo tutte assieme, e aggiungiamo pure questa ultima complicazione, potrebbe diventare per me un muro insuperabile. Se può esserle utile sono nata a sette mesi, kg 1700. Avevo il dotto di botallo un po’ aperto, anche se quando mi hanno dimesso si era chiuso normalmente. Io so che più tempo passa e più per me diminuiscono le speranze. Professore, sono disperata! Mi può aiutare? Certa della Sua umanità, rimango in fiduciosa attesa e la saluto cordialmente.
Marina
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RISPOSTA
Ciao Marina. David Glendenning Cogan (1908-1993), neuro-oftalmologo canadese, diede il nome a questa sindrome oculo-vestibolare, implicante pure lesioni dell’apparato audio-vestibolare, con sordità anche improvvisa, spesso in presenza di altri sintomi e di altre sindromi tipo febbre, perdita peso, artralgia, artrite, epatosplenomegalia, vasculite, insufficienza aortica. In termini anatomici, “vestibolo” sta per cavità che immette in altra cavità più internamente situata. Il vestibolo audio-vestibolare è la parte con cui l’orecchio interno comunica con l’orecchio medio.
UNO DICE “SINDROME COGAN” E DIVENTA IMPORTANTE
Come tutti i medici, Cogan era motivato ed interessato a descrivere il sintomo in ogni dettaglio, e quindi doveva dare una definizione minuziosa dei particolari, cosa facile a dirsi più che a farsi. Tant’è che l’etichetta Cogan viene applicata e tolta con disinvoltura a seconda dei casi. Già il parlarne ti dà un senso di importanza e va a creare discriminazione tra te medico e il paziente ignorante e costretto a inseguire questi nomi, di cui non sa un cavolo. Cogan, Horton, Wegener, Churg-Strauss, Ménière e compagnia bella, con tutto il rispetto parlando, diventano più o meno consapevolmente argomenti di discriminazione, una scusa addizionale per mettere in chiaro la superiorità del medico che sa nei riguardi del paziente che non sa. Come dire io sono il medico e tu mi ascolti e mi obbedisci.
NULL’ALTRO CHE UNA DELLE TANTI SINDROMI INFIAMMATORIE DI CHI VA FUIORI DAI GIUSTI BINARI
Di sicuro si sa che la Cogan, come del resto le altre anomalie simili, è una sindrome infiammatoria, con fluttuazioni e irregolarità della fluttuazione sanguigna che portano a situazioni di anacusia completa o di ipoacusia bilaterale. Fattori di rischio sono l’asma e la rinite allergica. I sintomi sono la oscillopsia, l’atassia, le vertigini, la fotofobia, i dolori muco-cutanei e cardiovascolari (con rischio di insufficienza aortica).
MANCA SEMPRE LA PROVA DECISIVA, OVVERO IL REALE MECCANISMO FORMATIVO DELLE LESIONI
Quando si dice sindrome, si intende assieme di sintomi, e quindi malattia multifattoriale. Fatto sta che siamo di fronte a una patologia complessa e poco sicura, e simile alle tante altre tipo Ménière, dove il reale meccanismo formativo delle lesioni rimane pressoché sconosciuto. E così si finisce per parlare di Cogan come cheratite interstiziale, come vasculite, come labirintite, come aprassia oculo-motoria congenita (pure di Cogan), sindrome caratterizzata da fissità orizzontale dell’espressione, con sguardo iperfisso e ammiccamenti compensativi e manifestazioni neurologiche di contorno, tipo mancanza di coordinazione motoria (atassia), disturbi del linguaggio (dispressia verbale), stenosi (restringimento) dell’acquedotto cerebellare, aplasia o ipoplasia (sottosviluppo) del verme cerebellare.
SORDITA’ E SINDROME DI MENIERE
Se scivoliamo verso Ménière, sindrome che colpisce l’orecchio interno (o vestibolo, o labirinto, o coclea), si parla di labirintite o cocleite, con aumento enorme di volume e pressione dell’endolinfa (liquido dell’orecchio interno definito anche idrope endolinfatico). In questi casi abbiamo acufeni, ipoacusia, sensazioni di ovattamento-suoni, vertigini, vomito, sudorazioni e disturbi neurovegetativi. Sintomi contrastati con farmaci antivertiginosi tipo la benzodiazepine, o antistaminici, diuretici, osmotici, cortisonici, vasoattivi periferici, antiaggreganti piastrinici, se non addirittura con tecniche demolitive (terapie chirurgiche sul sacco endolinfatico). I rimedi proposti sono le solite terapie al cortisone, gli agenti citotossici (methotrecate e ciclosporina) che appartengono al settore corticosteroidi ed immunodepressori, o gli interferoni, considerati come micro-immunoterapie. In pratica si va prima ai corticosteroidi e, in caso di corticoresistenza o di corticodipendenza pre-esistente, si va all’interferone, se non direttamente agli immunosoppressivi.
TANTE VASCULITI E SEMPRE UNA SOLA ANOMALIA DI TIPO COMPORTAMENTALE
Se entriamo poi nel campo delle vasculiti PAN (vasculite necrotizzante delle arterie di piccolo e medio calibro), o delle PAM (poliangioite microscopica o panarterite nodosa PAM), ci ritroviamo in classificazioni di vasculiti dei piccoli vasi (granulomatosdi di Wegener, sindrome Churg-Strass, poliartrite PAM), di vasculiti dei vasi medi (poliartrite nodosa PAN, malattia di Kawasaki) e di vasculiti dei grandi vasi (arterite a cellule gigari, arterite di Takayasu). Ragionando in termini di causa-effetto, e andando oltre il proprio naso, non esistono 50 malattie diverse PAN o PAM, ma sempre una sola di tipo tossicologico e comportamentale, prolungata nel tempo senza mai apportare modifiche e correzioni alle proprie scelte aberranti che portano alle infiammazioni (tipico il pesce per i giapponesi, e tipica l’accoppiata carne-latticino per gli occidentali).
LE INSUFFICIENZE CE LE CREIAMO TUTTE NOI MEDESIMI E I MEDICI CHE CI CURANO
Non è affatto strano che alla fine tali scelte comportino insufficienze ed anomalie epatiche-pancreatiche-renali-intestinali-endocrine, con tutti gli organi più o meno coinvolti, con uremie terminali, con interessamento del sistema gemito-urinario, con ulcere alle mucose, con iperazotemie e quant’altro ancora. Non si venga a parlare di malattie autoimmuni, o genetiche, o idiopatiche. Non si venga a parlare di cure sui vestiboli e sui vasi, di cure sugli occhi, sul naso e gli orecchi. Non si vengano a scagliare dardi, frecce, napalm e missili mirati con nanofarmaci medicali od omeopatici, che portano solo a confondere le idee, a creare complicazioni iatrogene e a non risolvere un bel niente.
LA CHIAVE DI VOLTA STA NON NELLA TESTA MA NEL COLON
I problemi infiammatori non stanno nella testa ma nel colon, non nel cervello ma nel colon, non nei vestiboli ma nel colon, non nelle guaine nervose ma nel colon. “La salute umana parte dal colon“, titolo di una mia tesina. Ma l’ho detto e ripetuto in tutte le salse. Parte dal colon e dalla formula ottimale e fluida del sangue, che si ottiene non certo a iniezioni di eparina, ma con digestioni rapide ed efficaci, quelle ottenibili mediante cibi vivi e radianti (veganismo tendenziale-crudista), consumati regolarmente in ambiente emozionale positivo (tocco hameriano a favore di chi spasima per la NMG Nuova Medicina Germanica, che è fattore già incluso da 200 anni almeno nella scienza igienistica).
NON ESSENDO NOTO IL FATTORE EZIOPATOGENICO, NIENTE TERAPIA CAUSALE
Alla fine del discorso, ammesso di essere di fronte a una sindrome Cogan, gli stessi medici riconoscono con testuali ed apprezzabili parole quanto segue: “Non essendo noto il difetto eziopatogenetico, non esiste una terapia causale”.
OLTRE LA TERAPIA CUSALE C’E’ SOLO IL VUDUISMO
Lo dicessero più spesso, e con altrettanta chiarezza, farebbero almeno bella figura, guadagnandone in immagine. E, continuando il ragionamento, se non esiste una terapia causale, quale altra terapia si sceglie? Forse quella igienistico-naturale? Ma che scherziamo. Non ci si guadagna un accidente. Meglio una terapia ipotetica, approssimativa, illusoria, vuduistica, al limite anche invasiva, crudele e chemioterapica, che dia però al paziente l’idea e la sensazione di essere stato temporaneamente curato, poco importa se la guarigione è lontana mille miglia.
MAI AFFIDARE LA PROPRIA SALUTE A CHI CURA IN DISORDINE SENZA CONOSCERNE LE VERE CAUSE
L’uomo che tenta di curare un disordine fisico senza conoscerne le cause, è come un cieco che brancola nel buio (Sylvester Graham). Accetteremmo mai di chiedere delle indicazioni stradali a un cieco che brancola nel buio? Ma qui non si tratta di andare a destra o a sinistra, dove sbagliando strada ti accorgi e puoi rimediare nel giro di qualche chilometro. Qui si tratta della propria salute, dove ogni errore si paga molto caro, con maggiori infermità di tipo iatrogeno, con perdita di funzioni e con exit anticipato (i medici esorcizzano la paura evitando di usare la parla morte, che fa venire a tutti i brividi, mentre exit stranamente no, anche se significa tutto sommato un andarsene per sempre fuori dai piedi).
SEMINARE LE BIETOLE ANCHE SUI TETTI
Posseggo lettere di gente che lavora negli ospedali e nella sanità. Persone che hanno visto pazienti distrutti letteralmente dalle terapie cortisoniche ed immunodepressive. Terapie che vengono proposte e riproposte con aberrante e cinica testardaggine dalla medicina. I problemi infiammatori partono sempre dall’accoppiata stitichezza, colite e sangue denso. A volte c’è pure eccesso di cistina che fa da precursore all’omocisteina, causa di disfunzioni all’endotelio vascolare, la parte che ricopre i vasi arteriali. Per abbassare l’omocisteina si deve abbondare di bietole crude (care ai romani come afrodisiache per il boro che contengono), di lupini, di cereali integrali, di semini e spinaci.
BETAINA, GRUPPI METILICI CH3 E RIBES NIGRA
La betaina reintegra ed elargisce i gruppi metilici CH3, usati per fare serotonina, melatonina ed altri neurotrasmettitori a supporto della mielazione dei nervi e della ricostruzione dei tessuti connettivi ed epiteliali. La betaina è ricca di buoni nitrati che rilassano l’endotelio, vasodilatano e aumentano il flusso sanguigno, disinfiammando il sistema. L’uva ribes, specie quella nera, è uno specifico disinfiammate e quasi un cortisone naturale ed innocente. Idem coi mirtilli. Il ribes nero veniva esaltato dall’abate P. Bially de Montaran che nel 1712 scriveva “Non c’è nessuno che avendo un giardino non debba piantare un gran numero di ribes nigra per i bisogni della sua famiglia”.
NON ESAGERO A DIRE CHE ESISTONO MIGLIAIA DI PERSONE BENEFICIATE
Diversa gente del blog è migliorata con questi sistemi, ed ha riguadagnato la piena normalità, dimostrando che esiste sempre una via costruttiva e non farmacologica. Basilarmente, una dieta vitale e basso-proteica, ricca di verdure, di radici, di semi, oltre che di ogni frutto di stagione in quantità massimizzate, non ha eguali in termini di potere anti-infiammatorio. Qualsiasi sindrome vertiginosa ha come ragione d’essere stili di vita errati e condizioni ambientali negative.
I DISTURBI SONO INVARIABILMENTE DI ORIGINE DIGESTIVA, RESPIRATORIA ED EMOZIONALE
Presenza dunque di eccessi alimentari, di cibi sbagliati tipo proteine animali indigeste, acidificanti, putrefattive ed infiammanti. Presenza di sostanze cotte e devitalizzate, di nervini, caffè, fumo attivo e passivo. Presenza di troppa automobile e di poca bicicletta. Ogni vertiginopatia è associata a disturbi digestivi che hanno impatto sul cuore, visto che la pressione interna, causata dai miasmi intestinali risalenti dal colon, tende ad inibire e a soffocare l’attività cardiaca in zona cervello. Serve a tutti, e in particolare a chi cade in malattia e perde l’equilibrio, un cambio radicale e non epidermico della dieta, un implemento respiratorio, e un vivere più motivato e soddisfacente, con maggiore autostima.
VIA LA SPAZZATURA CIBARIA E MENTALE, E DIAMOCI DENTRO COL CIBO GENTILE E PROFUMATO DI OGNI BANCARELLA
Ogni cibo-spazzatura, ogni bevanda spazzatura che mettiamo dentro, oltre a fare danni enormi, toglie spazio al cibo vivo e reale. Stiamo dunque su una dieta con poco o niente sale, con zero zuccheri industriali e caffeina, con pochissima acqua dura e tanta acqua biologica della frutta. Riduciamo al minimo l’uso dei fornelli e delle cucine, limitando il cotto conservativo-leggero agli amidacei naturali tipo patate, zucche, patate dolci, castagne, cereali, cipolle, melanzane, porri e cavolini, e a volte gnocchi, pasta e pizze vegane senza mozzarella. Moltiplicare l’assunzione di cibo fresco e vitale di stagione, senza troppi timori e troppe paure. Incamerare raggi solari ogni volta che ci è possibile farlo.
I PROBLEMI DI CONTORNO SE NE VANNO SPONTANEAMENTE, E LE GUARIGIONI SONO SEMPRE INTEGRALI
Gli altri problemi elencati, siano noduli al seno, siano anomalie oftalmiche e cicli irregolari, sono da considerarsi di contorno, e quindi risolvibili nel quadro di un miglioramento generale. Lo stop e la regressione dei noduli avviene per autolisi spontanea, una volta che si abbia messo il sistema immunitario in grado di funzionare al meglio.
PIU’ MINERALI E PIU’ VITAMINE, SEMPRE E SOLO DI ORIGINE NATURALE, NON COTTA, NON SINTETIZZATA, NON PASTORIZZATA
Le vertigini segnalano carenza di minerali (abbondare in piatti di insalata cruda, con radicchio e tarassaco e tutto il resto, oltre che con centrifugati di carote-sedano-bietole-topinambur-radici fitolacca, più manciata di verdura tipo ortiche, acetosa, piantaggine, crescione, rucola, farinaccio), di gruppo B, in particolare di niacina B3 (germe di grano, arachidi, lupini, sesamo, bietole, rape, ravanelli, girasole, pinoli, riso integrale, peperoncino piccante, mandorle, semi di zucca, datteri, miglio, frutta e verdure crude) e di acido pantotenico B5 (stessi componenti della B3).
Valdo Vaccaro
Te l'ho dico io…… Acquista i libri di Valdo… Alimentazione Naturale è la perfezione!! Grazie Valdo!!