LETTERA
SCATTI, PRURITO ALLE ORECCHIE E VERTIGINI
Buongiorno immenso Valdo, sono Andrea pianista 27enne di Catania, in merito ad una nostra recente discussione ti elenco il mio problema affinché possa diventare di aiuto a chiunque visiti il tuo blog. Vegano crudista tendenziale da circa 6 anni, soffro da circa 10 anni di una patologia legata all Articolazione Temporo-Mandibolare, con scatti, prurito alle orecchie e senso di ovattamento e qualche volta vertigini. Negli anni dopo l’utilizzo di un bite avevo comunque raggiunto un equilibrio che ora sembra essersi rotto. Da circa 6 giorni avverto un acufene all’orecchio sinistro con annessi fastidi mandibolari e sporadici dolori al collo e alla faccia. Non nascondo di essere un soggetto un po’ ansiogeno e tendo quindi ad amplificare anche con pensieri negativi questi sintomi.
Essendo un musicista ed un cantante, per l’ansia ho sospeso in parte la mia attività, con la paura che cantare e suonare possano complicare l’acufene. Con lo sport sono praticamente fermo da circa 6 mesi e sto studiando molto da altrettanti. Ho letto che l’acufene è una condizione irreversibile e volevo delle delucidazioni a riguardo. Mi chiedo anche, se il problema a quanto pare non sia di intossicazione del sangue bensì un problema tecnico.
È POSSIBILE GUARIRE DALL’ACUFENE?
È possibile guarire? Magari l’articolazione ha infiammato qualcosa? Ostruisce le tube? Sicuramente il famoso pacchetto salute può servire a fluidificare il sangue al meglio, ma conduco già una vita da appunto 6 anni, lontano dai farmaci, mai fumato, mai preso caffè, niente proteine a parte qualche pesce azzurro sporadicamente. Come si spiega l’acufene dopo tutti questi accorgimenti? Con la mandibola basterà il pacchetto salute? Dato che in 6 anni a quanto pare non si sia sistemata naturalmente? Grazie infinitamente del tuo lavoro e di avermi cambiato la vita. Con affetto, Andrea!
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RISPOSTA
SINDROME TEMPORO-MANDIBOLARE
Ciao Andrea, la parola temporale riferita all’osso temporale deriva dal latino temporalis-tempora=tempia. L’osso temporale è un osso pari e simmetrico che forma la base della scatola cranica. Si chiama articolazione temporo-mandibolare l’articolazione che unisce la mandibola all’osso temporale e permette di aprire la bocca e di masticare.
Quando questa articolazione non funziona correttamente, i movimenti della mandibola sono limitati e fonte di dolore. Questo disturbo ha il nome di sindrome temporo-mandibolare o disturbo ATM.
SINTOMI
I sintomi sono, oltre al citato impedimento di aprire completamente la bocca:
- difficoltà nel muovere le mandibole,
- episodi di mandibola bloccata,
- scricchiolio delle mandibole,
- dolori al collo,
- mal di testa,
- male ai denti,
- dolori ai muscoli masticatori e all’articolazione stessa (dolori che si irradiano verso faccia, collo, spalle, vertigini, testa, orecchi),
- dolori nello sbadigliare,
- dolori e ronzii all’interno delle orecchie, ovvero acufeni.
FATTORI CAUSANTI
Si ritiene che un fattore importante sia il sovraccarico di lavoro a cui i muscoli masticatori sono sottoposti. In situazioni fisiche e mentali molto stressanti, si hanno contrazioni prolungate dei muscoli masticatori, causanti tensione muscolare e spasmi. Altri fattori aggravanti possono essere digrignamento e serramento dei denti ripetuto e prolungato (bruxismo), traumi, artriti, calcificazioni, problemi dentali od una combinazione di più fattori.
Pare che di questa sindrome ATM soffrano 450 milioni di persone al mondo. Il fatto stesso che essa sia di competenza di otorinolaringoiatra, oculista, dentista, reumatologo, ortopedico, neurologo, psicologo, fa capire quanto complesso e multidisciplinare sia il problema.
RIMEDI ED ESERCIZI
- Adottare una dieta di facile e tenera masticazione, mirata a far riposare le mandibole, finché il problema non si attenua o scompare.
- Evitare di parlare troppo.
- Niente gomma da masticare (questo consiglio in realtà vale per tutti).
- Applicare sulla mandibola un panno caldo e umido per un paio di minuti.
- Aprire e chiudere la bocca lentamente, in modo da rilassare e distendere i muscoli masticatori, facendo attenzione che i movimenti avvengano senza deviazioni.
- Labbra unite e denti separati pertanto, vista l’importanza di non serrare i denti.
- Fare tutti i giorni 2-3 volte al giorno per circa 5 minuti, senza forzare troppo, una ginnastica facciale lenta a base di smorfie come per pronunciare di seguito e più volte le vocali i-u-o-a-e e poi e-a-o-u-i.
- Camminare regolarmente per almeno un’ora al giorno abbinando respirazione profonda e diaframmatica.
- Applicare alla lettera i miei consigli sul ciclo circadiano notturno (dalle 20 alle 4 am).
RIMEDI AL BRUXISMO E GESTIONE DI EVENTUALI BITE
Il bite è un apparecchio mobile e rimovibile da utilizzare soprattutto nelle ore notturne, come trattamento del bruxismo. Penso personalmente che sarebbe meglio tentare la risoluzione del problema senza alcun apparecchio correttivo, al fine di evitare che sopravvenga una specie di dipendenza anche psicologica da tale aggeggio dentistico. In ogni caso si dovrebbe usare solo nei periodi più critici, cercando di abituarsi a dormire normalmente senza di esso. In ogni caso il bite va adattato perfettamente alla dentatura e alla mandibola. Al mattino toglierlo e immergerlo in un bicchiere d’acqua calda e collutorio, oppure acqua e cucchiaino di sale.
ACUFENE E SINDROME DI MENIERE
Quanto all’acufene, spesso chiamato anche fischio dell’orecchio o ronzio dell’orecchio è una anomalia che comporta la percezione di ronzii o fischi dovuti a un disturbo del nervo acustico. Si riscontra in particolare nella sindrome di Ménière, dal nome del medico francese Prosper Ménière (1799-1862), malattia cronica che colpisce i condotti dell’orecchio interno, responsabile anche dell’equilibrio, per cui si hanno sintomi non solo di ipoacusia e di perdita dell’udito, ma anche vertigini, perdite di equilibrio e di orientamento, cadute. L’acufene viene anche associato a labirintite, otite media, otosclerosi, ostruzione orecchio esterno da cerume, difetti vascolari come aneurismi (da dilatazioni) o stenosi (da restringimenti), calcificazioni.
Il termine acufene deriva dal greco akòuein=ascoltare ed èphainen (pronuncia fenen)=apparire. Ci sono riscontri di questo disturbo fin dai tempi dell’antica Babilonia e dell’antico Egitto e ne parla infatti ampiamente Ippocrate. Ma a quei tempi si trattava di malattia assai rara. Oggi invece colpisce moltissime persone in tutto il mondo al ritmo di 1 su 10, raggiungendo livelli invalidanti. Non è affatto vero che l’acufene sia una condizione inguaribile o irreversibile.
Non siamo automobili fatte di materiale ottimo ma inerte e limitato, fatte cioè di acciaio, alluminio, gomma e plastica. Siamo un assieme di organi vivi in continua trasformazione ed evoluzione, verso il meglio o verso il peggio a seconda delle nostre scelte alimentari e comportamentali. Siamo esseri dotati di potere auto-guarente. Il che dovrebbe far riflettere. Si guarisce pensando in positivo, avendo fiducia e rispetto di se stessi, usando cuore e cervello, cercando la verità fuori dai canali ufficiali ed istituzionali, tutti inquinati da ignoranza mista a voracità commerciale e a collusione col potere economico, politico, sanitario e bancario.
L’ANSIA È DANNOSA ED INGIUSTIFICATA
Nel caso specifico di Andrea, talentuoso pianista e cantante catanese, non ci sono motivi per preoccuparsi e vivere nell’ansia. Finché si è vivi, reattivi, motivati ed informati in modo corretto, finché c’è autostima e voglia di riprendersi, si guarisce da tutto e pertanto anche da un banale acufene. Nel suo caso particolare gioca un ruolo determinante il conseguimento in corso del diploma di pianoforte, con 6 mesi di studio intenso e di stop a ogni sua attività fisica. L’auspicio è che superi questo momento speciale, stressante ed affaticante, a coronamento del suo talento musicale, e che riprenda però immediatamente a camminare, a respirare, a muoversi e sudare, ad allenarsi in modo progressivo per un buon recupero della forma mentale e psicofisica. Spero che i miei suggerimenti siano di buon aiuto.
COME GUARIRE DALL’ACUFENE
Mentre i principi-base valgono per tutti, gli stratagemmi curativi, inclusi nell’elenco che segue, vanno selezionati e scelti non certo tutti assieme, in base alle proprie preferenze e sperimentazioni, tenendo presente che la natura lavora sempre bene a nostro favore se la lasciamo lavorare, dandole il tempo necessario.
ALIMENTI BENEFICI
- Alimenti ricchi di melatonina per migliorare la qualità del sonno (pomodori, noci, avocado, olio d’oliva extravergine a crudo, mandorle, ciliegie, mais, riso, avena, cavoli, cipolle, ravanelli, uva specie rossa, ananas, mele, arance, kiwi, fragole, peperoni, spinaci, zenzero, semi di girasole, semi di finocchio, semini vari).
- Alimenti ricchi di triptofano che stimola la formazione di melatonina nella pineale (banane, spirulina, germe grano, semi zucca, semi anguria, sesamo, girasole, prezzemolo, germe di grano, anacardi, fagiolini, piselli, pistacchi).
- Alimenti ricchi di selenio che contiene una ventina di proteine antiossidanti riparatrici del DNA e coinvolto nella produzione degli ormoni tiroidei (patate, riso integrale, orzo, anacardi, germogli, sesamo, miglio).
- Alimenti ricchi di zinco (semi di zucca, semi di anguria, semi di sesamo e di papavero, arachidi, cacao amaro).
- Ricordarsi che melatonina, zinco e selenio sono definiti custodi del sonno e del buonumore.
- Gingko biloba, riduce il flusso di sangue all’orecchio, limitando e attutendo i sintomi dolorosi.
- Ananas, rimedio specifico contro l’acufene con forte azione anti-infiammatoria.
- Zenzero, idem.
- Aceto-madre di mele e miele grezzo in un bicchiere d’acqua, da bersi per due settimane circa.
- Bere 2 volte al giorno tè di camomilla o di tiglio (la medicina Ayurveda identifica l’acufene come disturbo Vata, legato al sistema nervoso e a stress).
- Adottare stile alimentare naturale ad alta vibrazione, privo di grassi e proteine animali, abbinato a esercizi fisici regolari, a esposizione solare, a rispetto del ciclo circadiano notturno, a studio accurato del materiale che si trova sul mio blog.
RIMEDI NATURALI
- Digipressione col pollice della mano per un minuto in ciascun punto, dal basso verso l’alto, sul dorso della mano, o tra caviglia e tallone parte interna, o accanto all’orifizio dell’orecchio, anteriormente, o sui due punti posteriori all’orecchio in zona nuca (dalla antica medicina cinese).
- Adottare tecniche di respirazione, di rilassamento e di meditazione stile yoga.
- Bagno di 3 minuti ai piedi in acqua fredda e salata, seguito volendo da bagno temperato prolungato (fa bene a tutte le affezioni al capo).
- Inserire nell’orecchio dolente un batuffolo impregnato di succo di cipolla, o di abbondante succo di verza.
- Instillare nell’orecchio dolente ogni mattina 3 gocce di olio di semi di albicocche o di semi di pesca.
COSA EVITARE
- Evitare ogni genere di stress essendo esso un amplificatore dei sintomi.
- Evitare rumori intensi e prolungati tipo lavori stradali, lavori aeroportuali, lavori in discoteca, o comunque adottare apposite cuffie protettive e concedersi spesso dei tempi di recupero.
- Evitare latte e latticini e gelati al latte e allo zucchero (si fanno gelati ottimi ed incredibilmente cremosi, deliziosi e digeribili, privi di controindicazioni usando banane mature congelate e frutta dolce o frutta secca e volendo datteri o uva sultanina).
CONCLUSIONE
Troppa gente beve latte e consuma latticini, troppa gente consuma gelati al latte più zucchero saccarosio misto a conservanti e polverine varie, troppa gente assume amidi cotti da pane bianco-pasta-bianca-pizza bianca-riso bianco. Troppa gente si riempie di prosciutti, salami, mortadelle. Troppa gente frequenta i diseducativi e disastranti fast food. Troppa gente frequenta ristoranti di classe e di prestigio basati ahimè su carni cotte grigliate o alla piastra, su vini doc e su delizie del palato cariche di sale, di zucchero e di salse micidiali. Troppa gente beve cole e assume zuccheri sbagliati. Troppa gente non assume abbastanza preziosa acqua biologica zuccherina da frutta acquosa. Troppa gente non assume sufficiente clorofilla da vegetali verdi e colorati. Troppa gente non sa nemmeno cosa siano i flavonoidi, gli alimenti Orac, gli anti-ossidanti e i gli anti-radicali-liberi. Troppa gente vive disinvoltamente in mezzo al rumore e allo stress. Troppa gente assume integratori sintetici al posto del cibo autentico, naturale, vegetariano, semplice e digeribile che da sempre promulghiamo.
NIENTE CURE MA SOLO SEMPLICI DISSERTAZIONI
Come annotazione finale tengo a precisare che questo mio scritto, come tutti gli oltre 7000 articoli pubblicati sul mio blog in 10 anni, non è una diagnosi e tantomeno una cura o una prescrizione sanitaria, ma una semplice dissertazione di tipo igienistico a fini di pubblica utilità per chi ci tiene e per chi è interessato, prendendosi in proprio ogni responsabilità. Quanto faccio non ha nulla a che fare e nulla a che vedere con L’Intoccabile Monopolismo Legalizzato della Casta Medico-Sanitaria Dominante. Anzi, nessuno mi creda e nessuno mi segua, perché io non curo e non guarisco. Mica faccio il medico. Mi limito sempre e solo a segnalare informazioni e rimedi naturali da parte della mia Libera Università della Salute. Sono insegnante di Alimentazione Naturale e di Scienza Comportamentale, o se volete libero ricercatore e libero giornalista investigativo in filosofia salutistica, perseguitato ed indagato ignobilmente dalla Repubblica Italiana per abuso di medicina.
Valdo Vaccaro
Gentile signor Andrea, sono un neuropsicologo e terapista Tomatis, metodica che si occupa tra l’altro proprio dei disturbi dell’orecchio (rieducazione dell’ascolto) e di naturopatia applicata al sistema nervoso.
Il prurito di cui soffre potrebbe essere spia di una candidosi sistemica, che a sua volta deriva da una alterata funzionalità di stomaco e intestino. Con molto dispiacere (sarei felice di sbagliarmi) la informo che, nella mia esperienza clinica e a mio modesto parere, ho incontrato più di un soggetto vegano che aveva notevoli disturbi all’orecchio. A mio avviso quindi la dieta vegana in questi casi è controindicata. Il sistema nervoso soffre per una carenza cronica di vitamine del gruppo B, specialmente B12 e B6. Infatti in molti soggetti il suo fabbisogno è notevolmente più alto della media. So che non sarete d’accordo ma ho maturato una discreta esperienza anche nei bambini, relativamente a disturbi di apprendimento e comportamento. Se poi si eccede in dolci e prodotti raffinati si cade dalla padella nella brace. Cordialmente
. . . . Perseguitato e indagato. . .
Ma anche tanto seguito ed amato. . .
Grande inesauribile Valdo!!!
Se vogliamo citare l’etimologia delle parole, dobbiamo essere precisi.
L’aggettivo “temporale” ed il sostantivo “acufene” (o “acufeni”) rimontano rispettivamente al sostantivo plurale latino «tempora» = tempie (neutro plurale, terza declinazione) ed al verbo transitivo greco «ἀκούω» = udire + «ϕαίνομαι» = manifestarsi (e la pronuncia di «ϕαίνειν» è «fainein»).
Valdo, bastano le già ricche dissertazioni concettuali, non v’era necessità di risalire all’etimo 😉
Magna cum benevolentia!