SINDROME DI SÉZARY SOSPETTATA E RIMEDI NATURALI

da 23 Nov 2016Tumori del tessuto linfatico, ematopoietico e tessuti correlati

LETTERA

DERMATITE GRAVE E SOSPETTI DEL MEDICO

Gentilissimo dottore avrei una domanda da farle. Le spiego il problema. Mia mamma ha un problema di dermatite grave ed il medico che la sta curando ha sospettato che forse è affetta della sindrome di Sézary. Il problema è che non possiamo trovare un centro dove fanno gli esami per eventuali presenza di cellule di questo tipo. Lei mi può aiutare?
Luisa

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RISPOSTA

DEFINIZIONE DI SINDROME SÉZARY

Ciao Luisa. Diagnosi sicura o semplice sospetto innanzitutto? Andiamoci piano, anzi pianissimo, prima di emettere delle sentenze. Direi andiamoci pianissimo anche prima di ricorrere a biopsie e prima di entrare nel vortice dei controlli, dei sospetti, delle cure sempre tentate e mai risolutive della dermatolologia ufficiale. In questi casi si parla di proliferazione maligna diffusa dell’epidermide ovvero dello strato superficiale della pelle.

La sindrome di Sézary è definita dalla medicina come una varietà di linfoma non Hodgkin, dove il tessuto delle ghiandole linfatiche prolifera caoticamente. La patologia deriverebbe da cellule anomale provenienti dai linfociti T, globuli bianchi che rivestono un ruolo fondamentale per le difese immunitarie dell’organismo. La malattia colpisce gli adulti, di solito dopo i 50 anni di età.

TUMORI HODGKIN E NON HODGKIN

Il linfoma non Hodgkin è un tumore che colpisce il sistema linfatico. I linfomi si suddividono in due tipi principali: il linfoma non Hodgkin, da una parte, e il linfoma di Hodgkin, dall’altra. I linfomi non Hodgkin, come altre forme di tumore, sono una malattia delle cellule. Benché le cellule che costituiscono le varie parti dell’organismo abbiano aspetto diverso e funzionino anche in modo diverso, la maggior parte si riparano e si riproducono nello stesso modo. Di norma, la divisione delle cellule avviene in maniera ordinata e controllata, ma se, per un qualsiasi motivo, questo processo impazzisce (parola amata dai medici e mai condivisa dalla scuola igienista), le cellule continueranno comunque a dividersi, formando una massa che si definisce tumore.

DIFFUSIONE CELLULE TUMORALI ALLE LINFOGHIANDOLE DEL SISTEMA LINFATICO E POI NEL CIRCOLO EMATICO

Il linfoma non Hodgkin è un tumore maligno che colpisce i linfociti , un tipo di globuli bianchi che fanno parte del sistema immunitario. I linfociti possono essere di due tipi, B o T. I primi raggiungono la maturità nel midollo osseo o negli organi linfatici, i secondi nel timo, una piccola ghiandola che si trova dietro lo sterno. I linfociti difendono l’organismo contro le infezioni. Anche nel caso del linfoma, le cellule tumorali hanno la capacità di diffondersi al di là del sito primitivo, dapprima ad altri linfonodi, detti anche linfoghiandole del sistema linfatico, poi possono infiltrarsi nel circolo ematico che le trasporta ad altri organi. Quando le cellule tumorali raggiungono un nuovo sito, possono continuare a dividersi, formando così un nuovo tumore. Esistono diverse forme di linfoma non Hodgkin, che sono convenzionalmente raggruppate in due gruppi principali: linfomi di grado basso o a crescita lenta, e linfomi di grado alto o a crescita rapida

SINTOMI

I sintomi sono principalmente cutanei. La cute infiammata è sede di una eritridermia (arrossamento diffuso) inframmezzata da chiazze sane, che si accompagna a prurito, spesso intenso. Sulle zone arrossate compare una pigmentazione anomala soggetta anche a regressione, in presenza di cure mediche indovinate (per la visuale medica), o in presenza di remissione naturale e di rimedi naturali (per la visuale alternativa della Health Science). Il tutto è accompagnato da adenopatie, come aumento di dimensione dei linfonodi.

EVOLUZIONE E DIAGNOSI

In assenza di trattamento, l’infiltrazione cutanea può estendersi anche a linfonodi, sangue, midollo osseo, polmoni. La diagnosi della Sézary riceve conferma dall’esame microscopico di una biopsia cutanea, la quale mostra una massiva infiltrazione nella cute di cellule derivate dai linfociti T, raggruppate in ammassi dall’aspetto caratteristico. Le cellule linfocitarie proliferanti, dette cellule di Sézary, sono dotate di un nucleo che presenta circonvoluzioni simili a quelle cerebrali.

TRATTAMENTO MEDICO CORRENTE

Il trattamento tipico si basa su agenti che esercitano il loro effetto a livello cutaneo. Si procede mediane 1) Farmaci citostatici applicati sulle lesioni, 2) PUVA-terapia o Psoralen Ultra-Violet A rays (esposizione ai raggi ultravioletti associata all’assunzione di psoraleni), 3) Bagni di elettroni su tutta la superficie della pelle. L’efficacia di tali cure è maggiore o minore, e più o meno duratura, a seconda del soggetto. In genere si ottengono buoni risultati, dice la medicina, ma talvolta è necessario sottoporre il paziente a più trattamenti successivi, e già questo smentisce pesantemente il loro finto ottimismo.

FOTOCHEMIOTERPIA E ATTENUAZIONE TEMPORANEA DEI SINTOMI

Quando sono interessati linfonodi, midollo osseo e sangue, si pratica una polichemioterapia (associazione di più farmaci). Nelle forme più gravi si adotta la fotochemioterapia, una nuova tecnica consistente nel prelevare dalla circolazione sanguigna i linfociti del paziente per poi esporli ai raggi ultravioletti A in presenza di una sostanza sensibilizzante, lo psoralene. Nel 60% dei casi si osserva un’attenuazione temporanea dei sintomi, anche se la terapia è molto impegnativa per il paziente. Ovvio che attenuazione non significa per niente guarigione o risoluzione definitiva del problema.
La sindrome di Sézary, con quel tipo di cure mediche sul sintomo, ha evoluzione molto rapida e il trattamento non è sempre del tutto efficace. Nei casi più gravi la prognosi resta riservata. Anche i dati sulla sopravvivenza media di 5 anni non sono affatto consolanti.

LESIONI CHE NON RISPONDENO A NORMALE MEDICAZIONE

La malattia di Sézary, riassumendo, è una forma di linfoma cutaneo caratterizzato da pelle arrossata, da leucemia e da linfonodi ingrossati stabilmente. Una forma di linfoma cutaneo a cellule T proliferanti, classificato come cancro della pelle. La malattia è accompagnata da un notevole aumento dei globuli bianchi o dei linfociti T. Le lesioni non rispondono a normale medicazione, per cui si richiede prima un test per monitorare il livello di linfociti nel sangue, e poi una biopsia, per confermare la diagnosi ed escludere ogni altra possibile causa delle lesioni stesse. La sindrome può essere trattata medicalmente con terapia cutanea direttamente sulla pelle, con radioterapia e fototerapia superficiale, nella fase iniziale. Si ricorre poi a chemio ed immunoterapia nelle fasi avanzate della malattia.

ERITRODERMIA, SPLENOMEGALIA E LINFOADENOPATIA, OSSIA SINDROME DI SEZARY

Pelle arrossata, più milza ingrossata, più linfoghiandole ingrossate, più cellule neoplasiche e lesiosi eczemtose uguale SS, cioè sindrome di Sézary, in onore del medico francese Albert Sézary (1880-1956) che intorno al 1950 notò la presenza di cellule anormali di grosse dimensioni localizzate nei soggetti che lamentavano eritrodermia, splenomegalia (ingrossamento abnorme del volume della milza) e linfoadenopatia (ingrossamento linfonodi). La presenza contemporanea di tali 3 condizioni rimane tuttora il fattore cardine per individuare e diagnosticare questa sindrome di Sézary, che è malattia alquanto rara, con 30-40 casi anno in USA.

TOTALE IGNORANZA E CONTINUI INSABBIAMENTI

La medicina non sa letteralmente un tubo di niente su questa malattia, come del resto nulla sa sulla normale psoriasi, tanto per fare un esempio. Tant’è vero che definisce le patologie in questione come auto-immuni ed inguaribili. Definizione che porta inevitabilmente a paure infondate ed ingiustificate, e quindi a cure abominevoli e a bombardamenti indiscriminati sui meccanismi immunitari, mediante cortisonici e via via a farmaci pesanti e distruttivi quali gli immuno-soppressori, con conseguenze imprevedibili, mostruose e devastanti. Conseguenze chiamate non malattie iatrogene o medico-causate, come dovrebbe essere, ma definite auto-immuni, idiopatiche, rare, criptogenetiche e lantaniche, etichette di comodo adoperate dalla medicina per nascondere i suoi fallimenti e i suoi misfatti.

LE MALATTIE MOSTRUOSE, CAPITATE PER CASO, SPAVENTANO I PAZIENTI E LI MANTENGONO SOTTO LA RASSICURANTE CHIOCCIA MEDICALE

Il solito discorso del pilota bendato che pretende di guidare un’auto nel traffico notturno. Non se ne dovrebbe nemmeno parlare, ma le malattie più rare e gravi servono alla medicina per rendere insidiose e spaventevoli tutte le dermatiti, anche le più innocenti. Se un piccolo prurito può nascondere anche una Sézary, ecco che ogni minimo sintomo richiede l’intervento e la diagnosi approfondita del divino medico. Come ho scritto nella mia tesina “Sindrome di Sézary, Fitzgerald report e mafia cancro-diabetica“, del 4/12/13, nulla ho a che fare e niente ho da condividere con questo tipo di medicina.

STACCO PRUDENTE E PROGRESSIVO DAI FARMACI E INCREMENTO SIMULTANEO DELLE CRUDITÀ

A quel punto sarebbe d’obbligo applicare la solita tecnica dello stacco prudente e progressivo dai farmaci, accompagnai simultaneamente da un intenso e progressivo inserimento di acqua biologica vitale, giocando un po’ sul filo del rasoio. Provando e sperimentando, frenando ed accelerando. Nessuno al mondo esiste per condurre queste delicate fasi. Non si cerchino cliniche e non si cerchino ambulatori specializzati.  È il paziente, con l’assistenza attenta e amorevole di chi gli sta vicino, che deve prendersi la briga di decidere. Meglio sarebbe poter usufruire dell’assistenza medica da pronto soccorso? Sicuramente che sì. Ma solo se esistesse un Pronto Soccorso Speciale di carattere igienista, cosa che non mi risulta esserci in nessuna parte del pianeta.

LA CUROMANIA MEDICA AVVIENE IN OGNI ANGOLO DEL PAESE

Per semplice scrupolo, siccome è un po’ questo che mi viene richiesto, riporto il comunicato stampa del gruppo IDI Sanità, per il quale si aprirebbero nuovi spiragli terapeutici di tipo genetico, dove si procede a intervento mirato sul gene oncosoppressore PTEN, corresponsabile nello sviluppo dei linfomi cutanei a cellule T. I ricercatori operanti in Roma (Tel 0761-661419) ammettono 1) che l’autentica variante Sézary insorge molto raramente nella popolazione adulta, ed ammettono inoltre 2) che è particolarmente aggressiva e non facilmente curabile. La gestione dei pazienti affetti da questa patologia richiede, inoltre, un intervento costante e personale medico e infermieristico altamente specializzato. L’IDI è uno dei maggiori centri di riferimento in Italia per la diagnosi e la cura dei linfomi cutanei. Ma esistono del resto centri specializzati in dermatologia presso i maggiori ospedali d’Italia.

LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CHE ENTRATE

Il problema rimane sostanzialmente quello solito. Tutti i medici scatenati ad asportare e distruggere qualcosa che non conoscono se non nel mero aspetto parziale-apparente-fisico, e che conoscono ancora nemmeno nei suoi fondamentali aspetti eziologici. Che senso ha pertanto rivolgersi ad essi con tanto di aspettative? Lascio a voi la risposta.

MIGLIORARE LA PROPRIA PREPARAZIONE E NON DELEGARE A NESSUNO LA COSA PIÙ PREZIOSA CHE ABBIAMO, VALE A DIRE LA SALUTE

Suggerisco piuttosto una lettura accurata di tutte le mie tesine sulle dermatiti e sulla pelle, sulla psoriasi, sull’orticaria, sull’acne, digitando come motore di ricerca le parole chiave, ed anche la parola Bellinzona, per ottenere tesine importanti come ad esempio “Un messaggio trascinante dalla dr Natascha da Bellinzona” del 20/10/16. Ricordarsi che la pelle rappresenta sempre e comunque uno dei maggiori organi emuntori-secretori del corpo, assistendo in particolare i reni sottofunzionanti di chiunque sia vittima di alterazioni al derma.

RISORSE NATURALI

Risorse naturali per puntare non a parziali, provvisori ed inconcludenti interventi medici sul sintomo, ma a miglioramenti stabili e determinanti basati sul rispetto della Leggi di autoguarigione e sulla Remissione Naturale, esistono in abbondanza. Acetosa, alghe, ananas, arancia, argilla, asparago, bietola, carciofo, carota, cavolo, cetriolo, cipolla, crescione, fagiolino, fagiolo, fragola, lampone, mango, mandorla, mirtillo, noce, oliva, papaia, pinolo, ribes, riso, sedano, tarassaco, uva.

A OGNUNO LE SUE LIBERE SCELTE

L’adozione di una dieta vegan-crudista tendenziale, sostenibile e personalizzata, associata al nostro pacchetto-salute, includendo le risorse appena citate, è realizzabile con calma e tranquillità a casa vostra, senza tensioni, senza mortali ansie e senza svenarsi con le spese. Se la patologia in questione è risolvibile secondo metodi naturali, seminando il giusto e il logico e non disturbando e massacrando gli strumenti di autoguarigione di cui siamo sempre dotati, ne verremo fuori al meglio. Se invece la patologia fosse davvero da ultima spiaggia, cosa peraltro ultra-rara ed ultra-improbabile nello stesso linguaggio medico, l’intervento medico sarebbe ancora meno indicato in quanto rappresenterebbe un accanimento terapeutico privo di reale efficacia e privo di speranza.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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