LETTERA
Ciao Valdo, ho dato il tuo numero di telefono a Roberto, marito di una mia paziente affetta da una sindrome extrapiramidale che i medici avevano confuso col morbo di Parkinson.
Viene curata tuttora con gli stessi farmaci che usano i parkinsoniani, senza ottenere nessun miglioramento. Anzi, dal momento che la conosco da qualche anno, è peggiorata notevolmente.
La sua postura la costringe in flessione e, dopo un po’ di passi, si piega su se stessa. Spero proprio che trovi la voglia di chiamarti.
Nel frattempo, volevo dirti che a Roma sto divulgando a tutti i pazienti in ospedale il titolo del tuo libro. Ma non tutti riescono a trovarlo. Bisogna fare in modo che la casa editrice si dia una svegliata.
Dobbiamo portarlo a conoscenza del Ministero della Pubblica Istruzione, altrimenti perdiamo l’occasione per trasformarlo in strumento non solo ottimo per noi salutisti, ma efficace e coinvolgente per la gente in generale.
I drammi delle patologie, da quelle normali a quelle complesse ed irrisolte, si stanno allargando a dismisura. Vivendo tutti i giorni all’interno di una struttura ospedaliera specializzata (Parkinson), sono molto sensibile a questi problemi, e osservo che le cure carenti ed approssimative, le cure sbagliate, la diseducazione e gli spropositi ideologici e terapeutici, le inadeguatezze dietetiche, stanno predominando sulla logica e sulla ragione.
Dal momento che la verità è dalla nostra parte, dobbiamo agire con maggior grinta e convinzione. Dobbiamo diventare parte attiva e responsabile di un salto qualitativo, altrimenti le cose non cambieranno mai, o cambieranno a ritmo di lumaca stanca.
C’è necessità di farti conoscere in televisione. Devi uscire dalla tua stanza e dal tuo computer. La tua testimonianza e la tua esperienza sono troppo importanti. Quanto stai facendo è utile ed ammirevole ma, secondo il mio angolo visuale, sei sprecato in questo modo.
Giro normalmente le tue tesine a diversa gente, ed anche a Paola Zanoni, una giornalista che trova i tuoi scritti molto interessanti. Stiamo cercando di portarti in tv, anche se finora non ci sono risposte concrete in tale direzione. Speriamo bene. Ti auguro una buona giornata. Massimiliano
RISPOSTA
Ciao Massimiliano, scusami intanto per il grave ritardo di 20 giorni, che una persona del tuo rango e della tua gentilezza non si merita davvero.
Hai tutte le ragioni per protestare. Ho informato il mio editore Anima di questa situazione, e ha già provveduto a tirare le orecchie a qualcuno che sembra essersi appisolato nel settore distributivo.
Ricevo tutti i giorni messaggi e telefonate che chiedono a quando il mio secondo libro. Evidentemente le performance di Alimentazione Naturale sono buone ma non ancora esaltanti, dal punto di vista editoriale.
C’è però da dire che un mese fa stava al 130° posto nella classifica della Macro Edizioni, e che ieri è passato al 78° salendo di 9 posizioni in un giorno solo. Che sia la volta buona?
Quanto alla tv, dubito di poter impersonare l’eroe che fa cambiare il mondo. Non sarai anche tu tra quelli che intendono piazzarmi un’impropria ed immeritata aureola sopra la testa?
Dubito inoltre che qualsiasi direttore di canale voglia mettere a repentaglio il suo stipendio in tempi grami come questo. A uno che parla male di carne, latte, vino, caffè, cibo cotto, farmaci e vaccini, è davvero difficoltoso stendere un tappeto rosso in Italia, e tanto meno dalle parti di Via Teulada.
Tutto sommato non mi sento affatto sprecato nell’inviarti il presente messaggio e nel farne conoscere il contenuto a tanta gente brava e simpatica di ogni parte della nostra penisola, ed anche fuori. Veniamo ora al problema centrale della tua mail.
Cos’è il sistema piramidale
Nell’ambito dei sistemi di controllo del movimento, si distinguono due sistemi chiamati piramidale ed extrapiramidale, appartenenti al sistema nervoso cerebro-spinale, e localizzati nella nostra zona cranica.
Il sistema piramidale è costituito dal 1° motoneurone a origine corticale, connesso direttamente al 2° motoneurone del tronco encefalico e del midollo attraverso i fasci corticospinali che si incrociano nelle piramidi bulbari.
Cos’è il sistema extrapiramidale
Il sistema extrapiramidale è invece un complesso multisinaptico (multicongiuntivo), costituito da vari circuiti nervini.
I gangli della base (nucleo caudato, putamen, pallido, sostanza nera) influenzano le aree motorie corticali, mentre il cervelletto svolge un ruolo di controllo a impulsi feedback sulla corteccia, soprattutto nella coordinazione motoria.
In aggiunta ai gangli, esistono vie multisinaptiche che influenzano il midollo dalla corteccia, e ci riferiamo ai sistemi rubro-spinale, reticolo-spinale e vestibolo-spinale.
La sindrome extrapiramidale rientra nelle malattie definite come disturbi del movimento, che includono anche il morbo di Parkinson (coinvolgente i neuroni dopaminergici della sostanza nera), associato spesso a malattie degenerative come l’Alzheimer (demenza).
L’induzione al parkinsonismo proviene da neurotossine come l’MPTP (metil-fenil-tetraidropiridina) che distruggono selettivamente i neuroni dopaminergici della sostanza nera.
Appartengono alla medesima categoria la malattia di Shy-Drager (atrofie multisistemiche), la corea di Huntington (corea sta per movimenti bruschi e a scatti, con iperattività ed ipercinesia) e la malattia di Wilson (tremore, rigidità, incoordinazione).
Il ruolo dell’MTPT, dei minerali cotti, delle vaccinazioni e delle farma-integrazioni
In tutti questi casi la medicina parla di eziologie sconosciute e suggerisce le solite predisposizioni genetiche, mentre esistono grossi sospetti in senso iatrogenico e nei riguardi delle vaccinazioni.
Non può essere sottaciuto il ruolo distruttivo delle droghe assunte in gioventù, tipo il MTPT contenuto in molte sostanze stupefacenti.
Non può essere nemmeno scordata la responsabilità che hanno i depositi di minerali inorganici (specie ferro e rame sparsi tra le pieghe del cervello e persino nella sostanza nera), vero e proprio fardello intossicante ed impedente.
Responsabilità che ricade inevitabilmente sulle pessime abitudini alimentari umane basate sui cibi cotti, sui cibi alto-proteici, sui cibi sbagliati tipo pesce, crostacei, fegato (per il rame), carni e integratori (per il ferro), e sulla carenza patologica di acqua biologica debitamente vitaminizzata e mineralizzata dalla natura.
Cure mediche attenuanti, irrisolventi e cariche di gravi effetti collaterali
Le cure mediche vertono su una semplice attenuazione temporanea dei sintomi. Sono infatti basate sulla somministrazione della levodopa (o L-dopa), un precursore metabolico della dopamina, sostanza che è attiva sui recettori D1 e D2, che allevia la rigidità e l’acinesia (o paralisi motoria), assai meno il tremore).
L’efficacia della levodopa viene compromessa da diete alto-proteiche e dai supplementi vitaminici B (specie B6). La levodopa ha i suoi bravi effetti collaterali, in quanto è causa di vomito, aritmia cardiaca e tic nervosi.
Tali cure vengono usate per il Parkinson, ma sono estese anche alle altre citate patologie, sempre in modo approssimativo e quasi-sperimentale, con l’approssimazione del tutto-fa-brodo. Lo dimostra la mail di Massimiliano, che lavora da anni in questi reparti, a diretto contatto coi malati.
Avevo già parlato di queste malattie motorie, ad esempio nella mia tesina Dieta Parkinson e Non-Parkinson, dell’8 maggio 09, da cui riprendo alcuni spunti. Ed è indipensabile parlare del morbo di Parkinson, per avere un quadro globale della situazione.
Il medico inglese James Parkinson (1755-1824) fu il primo a descrivere questo morbo nel 1817, durante un caso di appendicite, definendolo come paralisi agitante, come condizione morbosa caratterizzata da rigidità e tremori nel capo e negli arti, con rigidità muscolare, difficoltà e lentezza nei movimenti, instabilità posturale, disturbi di parola, turbe vegetative, demenza ed animia (impossibilità di accompagnare con i gesti e con l’espressione del viso i propri stati d’animo).
Un disordine motorio causato da un’infiammazione cerebrale
L’encefalite letargica, chiamata oggi sindrome o morbo di Parkinson, è un disordine motorio (carenza o eccesso di movimento), causato da un’infiammazione del cervello, che porta alla distruzione delle cellule dopamina-produttrici situate nella sostanza nera (che è poi la così chiamata materia grigia).
Consiste in una degenerazione cronica e progressiva di alcune strutture del sistema extrapiramidale, o meglio di un’area ridotta del sistema nervoso centrale, detta appunto substantia nigra.
La substantia nigra è un nucleo nervino, situato a livello del mesencefalo, in cui viene prodotta la dopamina, un neurotrasmettitore di carattere inibitorio, una specie di acceleratore e di freno, essenziale per il controllo dei movimenti corporei.
Quando il numero di neuroni dopaminergici scende del 20-30% sotto il normale livello di 500 mila unità, si ha un esordio clinico, con i primi sintomi che denunciano l’anormalità.
Il sistema medico, come suo solito, ricorre ai correttivi applicati sul sintomo e quasi mai sulle cause. Quando poi le cause non si conoscono affatto, come nel caso in questione, si finisce per brancolare esattamente nel buio. Le cause possono essere tante, a volte anche contradditorie.
I parkinsoniani dei paesi di campagna
Il fatto che molti parkinsoniani arrivino dai paesi di campagna, e non soltanto dalle città inquinate, ha portato i fabbricanti di caffè e sigarette a esaltare anni fa le qualità anti-Parkinson dei loro rispettivi veleni. In realtà, sappiamo benissimo che le cose non stanno affatti in quei termini.
Sappiamo benissimo come certi anziani contadini, anziché sfruttare al meglio la loro invidiabile rendita di posizione ecologica, diventino bravi a sfruttare intensamente le loro cantine, i loro salami, le loro bottiglie, i loro pasti grassi ed alto-proteici, i loro sigari e i loro caffè, battendo addirittura in viziosità i loro coetanei metropolitani.
Le varie cause reali ed ipotetiche del Parkinson
Gli avvelenamenti da ossido di carbonio, da cianuro e da manganese possono pure indurre manifestazioni di tipo parkinsoniano. Traumi cranici, tumori al cervello e malattie degenerative tipo l’Alzheimer, possono pure essere inserite tra i precursori del Parkinson.
Si prescrivono così i farmaci dopamino-antagonisti già citati, che danno diversi disturbi allo stomaco e provocano persino allucinazioni, senza portare alcun miglioramento reale e concreto di lungo periodo.
Il parkinsoniano non è un alieno o un extra-terrestre malmesso, o privo di sistema immunitario, ma una persona normale e dunque guaribile
In ultima analisi, il parkinsoniano non è altro che una persona normale con qualche ossidazione cupro-ferrica in più, e con qualche residuo drogante in più.
Non dunque un malato strano, inguaribile e senza speranza, ma un soggetto spesso ancora recuperabile a condizione di non drogarlo ulteriormente mediante farmaci e di dargli modo, tramite radicali cambiamenti dietologici, di espellere gli inquinanti che ha accumulato nei meandri del suo cervello.
La sindrome extramiramidale
La sindrome extrapiramidale è una patologia caratterizzata da perdita completa della funzione motoria, definita paralisi o plegia, oppure da perdita incompleta della medesima, definita paresi.
La paralisi si esprime in due fasi. Una prima fase deficitaria, detta paralisi flaccida, con tono nervoso-muscolare diminuito e privo di resistenza al movimento, e una seconda fase detta paralisi spastica, con tono aumentato. La deambulazione è ovviamente problematica.
Descrizione dei sintomi della sindrome extrapiramidale
Il paziente è esitante, cerca sempre basi di appoggio, tende a sbandare lateralmente, e la gamba viene lanciata in avanti, non certo guidata o supportata.
C’è la voglia e c’è l’idea del movimento, ma mancano i tiranti nervo-muscolari.
In termini medici si parla di atassia (movimenti scordinati), ipotonia (diminuita resistenza al movimento passivo) e tremore intenzionale (durante i movimenti volontari).
Ci sono pure alterazioni nella parola, che può essere rallentata, scandita o esplodente, per cui si parla di disartria, e alterazioni nei movimenti oculari, definite col termine di dismetria.
Il caso della paziente non parkinsoniana trattata con le cure anti-Parkinson
Tutto sommato, non è che i medici abbiano fatto un grave errore trattando la moglie di Roberto come fosse una parkinsoniana. Hanno semmai applicato le mediocri-sbagliate-cure-Parkinson a un caso non-esattamente Parkinson.
In altre parole, se la paziente fosse stata parkinsoniana le cose non sarebbero andate molto meglio, in fatto di recupero, visto che nessuna delle cure mediche attuali ha la caratteristica di essere migliorativa, né per il Parkinson né per i casi simil-Parkinson.
Siccome tu vivi a contatto diretto e reale, a livello di corsie ospedaliere, non mi sogno di insegnarti niente. Ti chiedo solo di correggere le mie affermazioni, se le ritieni sbagliate alla luce della tua esperienza diretta e concreta.
Quali sono le vere cause
Per il grande Manuel Lezaeta, la cui scienza racchiude 500 anni di igienismo naturale di marca germanica, tutte le paralisi sono determinate dalla stessa causa.
E si tratta di una causa che la medicina non si sogna mai di citare. Anche perché, se davvero lo facesse, la prima a finire sul banco degli accusati, sarebbe proprio lei.
Trattasi della solita maledetta impurità viscosa del sangue, la quale non gli permette di fare il suo dovere metabolico (nutritivo-ripulitivo) in generale, e ancor meno gli permette di circolare al meglio nei punti chiave del cervello.
L’accusa alle vaccinazioni anti-Spagnola e anti-polio
I medicamenti a base di mercurio e arsenico, tipici delle vaccinazioni, sono sotto accusa da decenni. Non a caso, i vaccinati della epidemia Spagnola del 1917-18 furono non solo i primi a cadere preda dell’influenza, ma anche i primi a sviluppare il Parkinson qualche decennio dopo.
Clamorosi poi i casi di polio causati dai vaccini antipolio, che mandarono in bestia il grande pediatra americano Robert Mendelsohn, trasformandolo nel più grande accusatore della pediatria e della medicina mondiale.
Rileggiti la mia tesina Il caso Sandlers e i conigli polio-resistenti, per capire alcuni interessanti addentellati tra le varie forme di paralisi, gli alimenti sbagliati e l’uso demenziale e persecutorio delle vaccinazioni.
Il vero trattamento possibile
La paralisi si può manifestare per due cause abbastanza precise, secondo il natural-terapista cileno. Una di tipo cerebrale o spino-midollare, e una di tipo intestinale.
Indipendentemente dalle cause e dal tipo di paralisi, il trattamento consiste nella normalizzazione dei processi digestivi e della temperatura viscerale. Al paziente incapace di movimento bisognerà effettuare da 3 a sei frizioni al giorno di acqua fredda.
Un paio di orticazioni generale del corpo potranno essere anteposte a suddette frizioni. I cataplasma di fango freddo sul ventre, durante la notte, aiuteranno ulteriormente a stemperare l’intestino. L’alimentazione sarà a base di succhi di frutta se il paziente non può masticare, o a base di frutta e di insalata negli altri casi.
L’igienismo naturale americano non è troppo tenero con l’idroterapia tedesca, e con le varie terapeutiche di contorno, e punta tutto sulla pulizia pura e semplice dell’intestino e sul ripristino della funzionalità digestiva, mediante digiuno seguito dall’adozione stabile di dieta crudista vegana-fruttariana.
Domina chiaramente in esso la teoria rigorosa chiamata cura-della-non-cura, dove anche il panno freddo, il fango freddo e l’orticatura del corpo, rappresentano più o meno un’interferenza impropria col sistema immunitario.
Aria pura a tutte le ore e in tutte le stagioni, esposizione al sole e nudismo, questo sì. Respirazione e movimento da gestire al meglio, massimizzandoli nei limiti del possibile. E ciò vale per tutte le scuole igienistiche.
Valdo Vaccaro
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