LETTERA
GRANDI BENEFICI GRAZIE AL CAMBIO DI ALIMENTAZIONE
Carissimo Dr Vaccaro, sono anni che la seguo attraverso il suo blog e da quando ho cambiato alimentazione sto trovando grandi benefici.
NONNA CON LA SINDROME DI SJOGREN E TANTI FARMACI
Oggi però vorrei sottoporle il caso clinico di mia nonna. Mia nonna è una donna di 74anni e vive ad Amalfi. Da circa una quindicina di anni soffre della Sindrome di Sjogren con relativi problemi di asciugamento delle ghiandole salivari. È in cura presso il centro di reumatologia all’Umberto I di Roma e la dottoressa che la segue le ha prescritto di prendere ogni mattina 1,25g di Deltacortene (cortisone). Inoltre le ha prescritto di assumere Eskim 1000g, un integratore Omega 3 a base di olio di pesce da prendere a mesi alterni.
GASTRITE ATROFICA E DEPRESSIONE PSICHICA
Da circa 4-5 mesi soffre di un terribile bruciore di stomaco a causa del batterio, helicobacter pylori, debellato inizialmente con un antibiotico. Ad oggi però, anche se il helicobacter pylori non è presente, riporta ancora grandi bruciori di stomaco. Dalla recente gastroscopia è stata rilevata una gastrite atrofica con ernia iatale. A questi problemi si è aggiunta anche la depressione, causata da problemi personali pregressi. Al momento è in cura da uno psichiatra, il quale le ha prescritto Lyrica 75mg. Mia nonna ne assume 50mg di mattina, 25mg il pomeriggio e 75 mg la sera insieme all’antidepressivo Citalopram 30mg.
DISTROFIA DELLA RETINA E RICHIESTA DI CAMBIAMENTO RADICALE
Se non bastasse ha anche una distrofia della retina dell’occhio con conseguente pressione e per questo prende Fortidose gocce. Per quanto mi riguarda è il momento di dire basta con tutte queste medicine che hanno solo un effetto illusorio. Vista la criticità di questi problemi, vorrei che Lei possa dare dei buoni consigli a mia nonna. L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Alessandro
RISPOSTA
GASTRITE ATROFICA
Ciao Alessandro. L’atrofia è una riduzione di massa muscolare, una diminuzione di peso, di volume e di funzionalità di tessuti e di organi, dovuta a carenza di vitalità e a probabile carenza di estrogeni. Pertanto la gastrite in questione comporta un evidente calo di massa e di funzionalità, per cui la possiamo considerare più semplicemente una gastrite cronica.
TOTALE INNOCENZA DELL’HELICOBACTER PYLORI
Chiaro poi che la responsabilità attribuita all’Helicobacter pylori, per il fatto della sua presenza, è una leggenda metropolitana coltivata dalla medicina deviata, pronta a debellare i batteri mediante dannosissimi antibiotici. Tale batterio si sviluppa e prolifica come conseguenza delle anomalie pre-esistenti e non come causa di patologia.
PARLIAMO DUNQUE DI GASTRITE O DISPEPSIA GASTRICA
Siamo di fronte a una patologia che comporta mancanza di appetito, alito cattivo, dolori e pesantezza di stomaco, vomito, coliche, diarrea, escrementi fetidi, mal di testa, fiacchezza, irritabilità. La dispepsia deriva dal greco dys=difficile e pepsis=digestione e significa quindi cattiva digestione. Essa non è effetto della eccessiva acidità prodotta dalla mucosa gastrica, come affermano i gastroenterologi, e ancor meno è conseguenza dell’azione dell’Helicobacter come abbiamo appena visto.
I VERI MOTIVI CAUSANTI
La dispepsia è solo conseguenza di fermentazioni malsane e sta ad indicare eventuale ulcera stomacale, oltre che alimentazione innaturale ed irrazionale. In aggiunta a questo, ruolo importante viene giocato da mancanza di esercizio fisico e mancanza d’aria pura, mancanza di vita tranquilla, eccesso di stress, problemi circolatori, sangue acidificato ed addensato dai tanti farmaci propinati. Le ulcere poi si sviluppano sempre in assenza di vitamina C naturale.
IMPORTANZA BASILARE DEL DUODENO E DEI SUCCHI BILIARI E PANCREATICI
La buona digestione dipende più dalla perfetta funzionalità del duodeno che dallo stomaco in sé. Senza stomaco si può anche sopravvivere, ma senza succo pancreatico e senza sali biliari siamo fregati del tutto. Il tubo digerente non è un tubo. Il cibo non va nello stomaco ma nell’esofago, organo non cavo ma dotato di pareti aderenti che si aprono solo per far passare il boccone deglutito mediante contrazioni anulari chiamate peristalsi.
I BRUCIORI DI STOMACO
Nemmeno l’apertura del tubo digerente nello stomaco è un semplice foro, ma un complesso meccanismo muscolare chiamato cardias, deputato ad impedire la risalita del contenuto gastrico super-acido. Se il cardias non è a perfetta tenuta si verifica il ben noto e sgradevole bruciore di stomaco, chiamato anche pirosi gastrica.
CARDIAS, ESOFAGO ED ERNIA IATALE
L’ernia è la protrusione di un organo o di un tessuto al di fuori della cavità corporea che lo ospita. L’ernia iatale rappresenta la protrusione o erniazione parziale o completa dello stomaco attraverso lo iato esofageo, un piccolo foro del diaframma che permette il passaggio dell’esofago. Questo organo è collegato allo stomaco attraverso una regione chiamata cardias, sede di una complessa forma valvolare capace di impedire la risalita del contenuto gastrico nell’esofago.
ALCUNI PUNTI FONDAMENTALI
- Respirare profondo e catturare l’energia solare ti alimentano senza comportare i gravosi costi digestivi,
- Chi vive secondo natura non conosce cos’è la stitichezza,
- Il moto e la camminata in particolare, anche limitata, anche con l’uso di sostegni, favorisce la peristalsi intestinale,
- La respirazione addominale-diaframmatica è il motore dell’intestino,
- Tanto più profonda è l’espirazione e tanto meglio potremo inspirare,
- La posizione seduta è incompatibile con una buona digestione,
- Le condizioni ottimali per una buona digestione si hanno quando il corpo riposa. Proprio per questo gli animali, dotati di saggio istinto, dopo aver mangiato si sdraiano a riposare,
- Molta gente, e soprattutto le donne, soffre di cefalea solo perché l’intestino è saturo di incrostazioni fecali e di gas,
- La regolare evacuazione è basilare premessa per il benessere,
- La velocità di marcia del contenuto intestinale, nei 5,5 metri di intestino tenue, è di 2,5 cm al minuto o 1,50 m/h, per cui gli servono in tutto 5 ore,
- Le cellule del tenue sono i più diligenti e disinteressati lavoratori del mondo. Le pliche intestinali del tenue, con i loro villi, cripte, orli a spazzola, raggiungono una superficie assimilativa estesissima di 400-600 mq, equivalente a due campi da tennis. Dopo aver assorbito gli alimenti, esse li inviano direttamente nei capillari sanguigni e nei vasi linfatici. Ogni cellula della mucosa intestinale, dopo 2 giorni soltanto di duro lavoro, muore e diventa detrito cellulare o virus endogeno da smaltire, e deve essere sostituita da una nuova cellula.
ALIMENTI INDICATI PER UNA SVOLTA AL SJOGREN E ALLE GASTRITI
Frutta acquosa e frutta da guscio, insalata cruda, germogli e tuberi sono gli alimenti più adatti per un ripristino salute. Ottimi anche gli estratti freschi o frullati di carote, o di carote-sedano-mela o ananas, con pezzetto di zenzero, o con mezza patata non irradiata per combattere la stitichezza. Esistono poi stomaci compromessi e degenerati al punto di non tollerare nemmeno quanto sopra. Allora si fa un passo indietro e si comincia con le mele cotte, i purea di patate, la vellutata di zucca, i passati di verdura, il cavolfiore al vapore.
UN ESEMPIO DI MENU SUGGERITO
A colazione spremuta di agrumi o di melograno, melone, caco, frutti di bosco, anguria, uva, pesche, susine, ciliegie, mango, papaia, cocco, secondo stagione e secondo località. A metà mattina estratto, o banana col pop-corn.
A mezzogiorno insalata di verdure e ortaggi di stagione, tipo lattuga, radicchio, tarassaco, finocchio, carciofo, sedano, carote, cavoli, seguito da zuppa di verdure o minestrone con cereali e legumi, o pasta aglio-olio-peperoncino, o pizza vegetariana, o gnocchi di patate, o peperonata, o polenta e funghi, o verdure saltate in padella, o insalata di patate e fagiolini.
A merenda ore 17: grappolo d’uva o vaschetta di mirtilli o altra frutta acquosa. A cena, come pranzo per chi ha buon appetito, oppure decina di noci o mandorle o anacardi, pane e olive. Il tutto da completarsi, adattarsi, arricchirsi, personalizzarsi.
RIMEDI NATURALI ALLA GASTRITE
- Digiuno di emergenza per un giorno intero bevendo solo acqua leggera a piccoli sorsi, pulendo così la mucosità. Quando torna l’appetito si assume frutta acquosa, non troppo dolce, tipo anguria, agrumi, melograni, mirtilli, seguita da ortaggi freschi tipo carote, cavoli e cavolfiori. Masticare con cura e mangiare volentieri a sazietà.
- Infuso di assenzio, o di menta, o di salvia, o di camomilla, o di malva, una manciata da cuocersi per 3 minuti in 1 litro d’acqua bollente, filtrare e bere una tazza addolcita con miele o stevia a fine pasto.
- Mangiare uva fuori pasto.
- Estratto di carota una tazza di mattina, una verso le 17 e una prima di andare a letto.
- Mezzo bicchiere di succo crudo di patata 4-5 volte al giorno per un mese, con possibile aggiunta di miele e succo di carota.
DISTROFIA DELLA RETINA
È una malattia che colpisce soprattutto dopo i cinquant’anni, con un’incidenza che cresce con l’avanzare dell’età, e rappresenta la principale causa di cecità legale e di ipovisione tra gli ultrasessantenni nei Paesi industrializzati. In Italia, secondo stime recenti, poco meno di 1 milione di persone presenta segni di degenerazione maculare. È grazie alla macula che possiamo leggere, riconoscere i volti, guardare la televisione, guidare ed eseguire le altre comuni attività quotidiane.
SEGNALI DI DISTROFIA
- Lento e graduale calo della vista
- Visione di immagini o porzioni di immagini distorte o ondulate
- Percezione di aree sfuocate e annebbiate che tendono a divenire vere e proprie macchie scure.
CAUSE DIETETICHE
Un eccessivo consumo di lipidi di origine animale, con accumulo di colesterolo LDL nel sangue, può favorire l’insorgenza della patologia. Sul fronte preventivo, invece, la ricerca conferma il ruolo degli acidi grassi omega-3, contenuti nelle mandorle e nei pinoli e non solo nel pesce azzurro. Senza dimenticare gli effetti protettivi degli antiossidanti naturali e delle vitamine A, C ed E, da semini vari, da frutta e da verdure crude.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti