LETTERA
I PRIMI MIGLIORAMENTI LI HO GIÀ VERIFICATI
Ciao Valdo da circa un mese ho scoperto il tuo blog. Complimenti per la qualità e la quantità davvero notevole del lavoro che fai. Sono 41enne e vegetariano da 18 anni. Da quando ti ho scoperto, ho capito molte cose. Ho eliminato tutti i derivati animali, e pur non avendo ancora fatto digiuni depurativi, e non seguito ancora appieno i tuoi insegnamenti, ho notato dei miglioramenti.
SINDROME DI MARFAN E CURE FARMACO-SPERIMENTALI IN CORSO
Sono affetto dalla sindrome di Marfan, da un paio d’anni. Prendo 2 pastigle di Lortaan (principio attivo Losartan) da 50 mg al giorno, 1 mattina e 1 la sera. Il Losartan appartiene ad un gruppo di medicinali conosciuti come antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Sto facendo questa cura sperimentale, seguito da un centro specializzato per i problemi all’aorta (aneurisma, dissezione). Sembra infatti che oltre ad abbassare la pressione, il Losartan sia efficace nel ridurre l’eccesso di attivazione TGF-beta indotto dall’angiotensina II. Loro dicono che l’efficacia è provata scientificamente. Questa sperimentazione è solo per far approvare dal sistema sanitario nazionale la presente cura, affinché venga data gratuitamente a tutti coloro che hanno questo problema.
PUÒ L’IGIENISMO CRUDISTA NON-CURANTE RISOLVERE LA SINDROME DI MARFAN?
Volevo chiederti: seguendo un’alimentazione vegana tendenzialmente crudista come dici tu, che problemi potrei avere assumendo solo questo farmaco? Potrebbe interferire con i processi di auto-guarigione? È possibile che questa malattia genetica sia causata da una cattiva alimentazione?
Credi sia possibile guarire dalla sindrome di Marfan con una dieta vegana tendenzialmente crudista, o meglio con l’igenismo non-curante?
IL TETTO MASSIMO DA NON SUPERARE SONO I 120/80 MM DI MERCURIO
La cardiologa dice che con i problemi che ho all’aorta la mia pressione non dovrebbe superare i 120/80, cosa che da un monitoraggio di 24 ore fatto l’anno scorso, accadeva oltre il 55% delle volte con punte di 160-165 di sistole, per questo motivo mi aveva prescritto anche un diuretico che io ho preso per 2 settimane e poi l’ho sospeso per i tanti problemi che mi dava, incluso mal di testa e dolori muscolari. Alla visita di controllo annuale dell’altra settimana mi è stato cambiato medicinale dicendomi di prenderlo per 3-4 settimane e di rifare il monitoraggio della pressione, cosa che farò senza prendere però quella medicina.
COME ABBASSARE LA PRESSIONE?
Come potrei abbassare la pressione in modo naturale? Sono essenziali i 5 pasti di frutta al giorno? Io per ora ne faccio solo 2 o 3 soltanto. A pranzo e cena parto con un primo di verdure crude e, per secondo, prendo pasta o riso o minestra. Volevo inoltre chiederti perché l’acqua distillata, e quindi bollita, non fa male ma bene, e se è possibile bere l’acqua del deumidificatore che, in sostanza, è l’umidità dell’aria condensata, o potrebbe contenere sostanze dannose causate dal contatto con il non-sterile apparecchio?
SI PUÒ VIVERE DI SOLA FRUTTA?
Sarebbe possibile vivere mangiando solo frutta? Quali vegetali non si possono mangiare crudi o è meglio cuocere? Molti dicono ad es. che i legumi crudi fanno male, anche se germogliati. Scusa per la raffica di domande, so che sei sommerso dalle mail, ma spero tanto tu possa rispondermi, ti ringrazio infinitamente. Ti saluto e ti faccio tanti Auguri di Buon Anno a te e tutta la famiglia.
Davide
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RISPOSTA
MANTENERE LA PRESSIONE SOTTO CONTROLLO E SENZA L’USO DI FARMACI È UNA PRIORITÀ GENERALE
Ciao Davide, la risposta che intendo darti sarà necessariamente articolata e lunga. Non tanto per le tue numerose domande, quanto perché il problema della pressione sanguigna riguarda tutti. Nel caso tuo, con la sindrome di Marfan da esorcizzare, il problema è ancora più ampliato ed estremizzato. Ma sono proprio i casi limite a far capire meglio le problematiche dei casi più normali e comuni. Pertanto, molte delle considerazioni contenute in questa tesina sono valide per tutti indistintamente e non solo per chi ha i tuoi problemi.
MARFAN, DISORDINE DEL TESSUTO CONNETTIVO
La malattia in questione prende nome da Antoine Marfan (1858-1942), pediatra francese che riscontrò e descrisse questo tipo di connettivite su una bimba di 5 anni nel 1896. Per Sindrome di Marfan si intende un disordine del tessuto connettivo trasmesso ereditariamente come tratto dominante autosomico. Manca della fibrillina-1 (e un aumento corrispondente del fattore di contrasto TGF-beta), e questa carenza indebolisce i tendini, i legamenti e gli altri tessuti connettivi del corpo (polmoni, occhi, spina dorsale, scheletro).
MATRICE EXTRACELLULARE E FIBRE ELASTICHE
L’anomalia è causata da mutazioni nel gene FBN1 sul cromosoma 15 che codifica una glicoproteina chiamata fibrillina-1, componente essenziale della matrice extracellulare (sia come biogenesi che come mantenimento delle fibre elastiche di sostegno). La matrice extracellulare è importante sia per l’integrità strutturale del tessuto connettivo, che come serbatoio dei fattori di crescita. Le fibre elastiche si trovano disseminate in tutto il corpo, ma sono particolarmente abbondanti nell’aorta, nei legamenti e nella zona ciliare dell’occhio. Di conseguenza, sono proprio queste le aree colpite con maggiore intensità da questo fenomeno degenerativo.
MENO FIBRILLINA-1 E PIÙ FATTORE EVOLUTIVO DI CRESCITA (TGF) CAUSANO INFIAMMAZIONE E DEGRADO DELLE FIBRE ELASTICHE
Che la riduzione del livello di fibrillina-1 rispetto ai livelli normali sia la causa della sindrome è stato provato scientificamente, ovvero mediante esperimenti condotti sui soliti topini bianchi.
Il fattore TGF-beta (transformation growth factor, o fattore evolutivo di crescita) gioca un ruolo importante. Ridotti livelli di fibrillina-1 (fattore sequestrante) comportano maggiore richiamo di angiodensina2 (fattore eccitante) e permettono al TGFb di aumentare ad alti livelli per inadeguata sequestrazione da parte della diminuita fibrillina-1. È provato che alti livelli di TGFb causino una reazione infiammatoria rilasciante un enzima proteasi che degrada le fibre elastiche.
IL SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE
A questo punto occorre spiegare cos’è l’ormone l’angiotensina2, derivante da un percorso prorenina-renina-ansiotensinogeno-angiotensina1-angiotensina2. Il prefisso angio, deriva dal greco angeion, che sta per vaso sanguigno o condotto sanguigno. L’angiotensina pura e semplice è un ormone deputato al controllo pressorio e ad altre funzioni come il controllo idroelettrolitico a livello renale. Si parla di sistema renina-angiotensina-aldosterone come di specifico meccanismo ormonale che regola la pressione del sangue, il volume plasmatico circolante e il tono delle pareti arteriose. La renina è un enzima-catalizzatore prodotto dalle celluleiuxtaglomerulari del rene e ha il potere di convertire un peptide inattivo come l’angiotensinogeno in una sostanza intermedia come l’angiotensina1, a sua volta convertita in angiotenina2 (potente, iperattivo in termini di azione ormonale).
RUOLO STIMOLANTE ED IPERTENSIVO DELL’ANGIOTENSINA-2
L’angiotensina-2 è un potente vasocostrittore, e porta come effetto globale un aumento sia della quantità di liquido nel sangue (stato pletorico e ritentivo) che a un aumento della pressione del sangue (ipertensione sulle arterie). L’azione dell’angiotensina-2 ha in particolari le seguenti caratteristiche:
1) Restringe le arteriole del glomerulo determinando un aumento della resistenza arteriolare.
2) Stimola le resistenze periferiche, agendo sulla corteccia surrenale (rilascio di aldosterone) e sulla corteccia midollare (rilascio di adrenalina).
3) Agisce sui tubuli renali (mediante l’aldosterone), favorendo il riassorbimento di sodio dalle urine.
4) Agisce sul sistema nervoso centrale aumentando il senso di appetito per il salato e il senso della sete.
5) Facilita il rilascio dell’ormone antidiuretico vasopressina per opera dell’ipotalamo, inducendolo a riassorbire acqua.
6) Opera come attivante cardiaco aumentando la forza di contrazione e la frequenza dei battiti cardiaci.
IL BLOCCO AD ANGIOTENSINA-2 E AI RECETTORI MEDIANTE INIBITORI ACE E ANTAGONISTI ARB
Come tutti gli ormoni neurotrasmettitori, anche l’angiotensina ha bisogno dei suoi recettori che sono gli AT1 (recettori stimolanti) e gli AT2 (recettori frenanti). I recettori AT1 sono accoppiati alla proteina-G, ai sartani e alla saralasina, e portano all’attivazione della fosfolipasi-C e alla via del fosfatidilinositolo, con notevole aumento pressorio. La medicina si propone tramite farmaci anti-ipertensivi di limitare la produzione di renina, rompendo la catena che porta dalla prorenina alla angiotensina2, limitando cioè la produzione di renina e di angiotensina (mediante gli ACE-inibitori, angiotensin converting enzyme inhibitors). E si propone pure di agire sui recettori AT1 per impedire che l’angiotensina2 vada a buon fine (mediante gli ARBs, antagonisti dei recettori). L’uso simultaneo di farmaci ACEs e ARBs viene anche chiamato “Doppio blocco”, e si usa anche nei pazienti IRC, in stato di insufficienza renale cronica.
ANDIAMO PERÒ AL SODO E CERCHIAMO DI ABBASSARE LA PRESSIONE
Le spiegazioni tecniche della biologia sono certamente interessanti, ma non dobbiamo mai perdere di vista la visuale di assieme, e i passi concreti possibili all’infuori di questo tecnicismo spinto che porta dritti alle sempre insidiose soluzioni della farmacologia. Sappiamo da lunga data come la pressione sanguigna sia in stretta relazione con la funzionalità cardiaca, la massa sanguinea, la viscosità del sangue, l’ampiezza e la restrizione dei vasi. Se caricato di sostanze estranee, il sangue si altera nei suoi componenti e, dallo stato fluido ideale e normale, passa al disastrante stato viscoso.
TANTA FRUTTA E TANTO CRUDO, ZERO ZUCCHERO E ZERO SALE, ZERO COLE E ZERO CAFFÈ
L’alta pressione rivela infatti lo stato di impurità acuta del fluido vitale. Nervosismo, stress, costipazione, eccessi alimentari, eccessi di lavoro, portano all’ipertensione. L’alcol, il tabacco, il caffè, il sale, lo zucchero, portano tutti nella sbagliata direzione. Ristabilendo la digestione con una dieta a base di frutta ed insalate crude senza sale, con 2-3 bagni freddi ai genitali e una stimolazione cutanea di tipo idrico-freddo-ripetitivo sul corpo (chiamata impropriamente lavaggio del sangue), da farsi ogni giorno per un’ora circa, Lezaeta garantiva una guarigione entro una settimana. E non erano promesse di marinaio.
SALE E ZUCCHERO COMBINAZIONE MORTALE
Ricordiamo sempre il dr Benjamin Sandlers, quello dei conigli polioresistenti, che azzerava la polio senza farmaci e senza vaccini, sbraitando dalle radio americane degli anni ’50 contro le cole, le gomme da masticare, le mentine, i lecca-lecca, i cioccolatini, i gelati, le merendine, gli integratori, e tutte le cose contenenti due micidiali veleni di uso comune, di nome zucchero e di nome sale. Stessa cosa sostenevano i medici texani dr C.E. Hall e O. Hall, che definivano la combinazione sale-zucchero come “mortale” e capace di portare all’ipertensione nel giro di 3 settimane.
MANCANZA DI BIOTINA, COLINA ED INOSITOLO
Stessa cosa diceva negli anni ’60 il dr Stanley Hartroft, professore di fisiologia all’Universià di Toronto. “C’è troppo zucchero e troppo sale nella dieta dei bambini, e scarsità di cibi contenenti colina, biotina e inositolo!”. Queste 3 sostanze funzionano da metili lipotropici (vedi importanza della metilazione su mia tesina del 30/12/11 “Sensibilità chimica, vulnerabilità e invecchiamento“). Colina e inositolo servono pure a formare la lecitina, agente emulsionante sintetizzato con la metionina tramite l’interazione di B6, B9 e B12. Alle stesse conclusioni arrivò il dr Richard Aarons, docente di Ecologia Umana alla Maryland University, quando nel 1974 condusse una laboriosa ricerca dimostrante il ruolo micidiale del saccarosio come agente ipertensivo e come causatore di problemi cardiaci e di infarti.
IMPORTANZA BASILARE DELLA LECITINA
La lecitina assolve importanti funzioni: 1) Mantiene i grassi in soluzione nel sangue, 2) Agisce da solvente dei grassi, dell’omocisteina e del colesterolo, per cui contrasta l’arteriosclerosi e l’indurimento delle arterie, 3) Serve per la cura delle disfunzioni renali e del glaucoma, 4) Mantiene bassa la pressione del sangue.
LE SCORCIATOIE ORTOMOLECOLARI PORTANO ALLA SCHIAVITÙ FARMACOLOGICA
Tuttavia, chi si butta a capofitto su queste sostanze sintetiche, con spirito da ortomolecolari e da amanti delle scorciatoie sintetiche, si ritrova presto con le gomme a terra. Successe così ad esempio a Walter Chiari, il compianto attore comico italiano, che si caricava invano di lecitina negli ultimi anni della sua vita. troncata troppo in anticipo sui tempi. Una cosa è nutrirsi (coi prodotti della natura) e un’altra è drogarsi (coi prodotti di sintesi).
FRUTTA E VERDURA CRUDE CONTENGONO TUTTO QUANTO CI SERVE, SENZA ECCEZIONI
La biotina B8, o vitamina H (C10H16N2O3S) è sinergica a B2-B6-B9-B12-STH (somatotropina)-testosterone, indispensabile per lo sport, il sesso e la crescita, e ne servono 150-300 mcg/giorno. Si trova nelle arachidi, nei piselli, nelle tegoline, nei lupini, nei semini, nei funghi, e la sua carenza produce dolori muscolari, debolezza, insonnia, problemi epatici e renali. L’inositolo (C6H12O6) è un epatoprotettore collegato con la biotina e la colina, ed è vitale per la crescita dei capelli. Ne servono 1000 mg/giorno: Si trova negli agrumi, nei meloni, nella frutta secca, nell’avocado e in diversi altri frutti. La colina (C5H15NO2) è un costituente dei fosfolipidi e ne servono 1000 mg/giorno. Si trova nella frutta. nei cavoli, negli spinaci, nelle noci, nel germe di grano.
COL CRUDISMO NESSUNA CARENZA DI GRUPPO-B, E NESSUNA CARENZA PROTEICA
Se pensiamo poi che per la B2 (riboflavina), vitamina dei muscoli e degli sportivi, per la B6 (piridossina), vitamina antianemica per eccellenza, e per la B9 (acido folico), coenzima vicariante della B12, essenziale per la salute mentale ed emozionale, servono non porcherie chimiche ma patate, carote, sedani, carciofi, cardi, porri, finocchi, fagiolini, asparagi, foglie verdi, mandorle, arance, clementine, pompelmi, manghi, cicorie, tarassaco, funghi, semini e cereali, possiamo anche dare, a questo punto, delle risposte coerenti a affidabili a chi è ammalato di connettivite Marfan. Quanto alle proteine, le migliori proteine del mondo stanno nelle cicorie e in tutte le foglie verdi. E c’è pure la garanzia di non andare oltre il tetto massimo proteico dei 24-30 grammi/giorno.
SOLUZIONE CURANTE MEDICA O SOLUZIONE NON-CURANTE IGIENISTICA?
Davide mi ha fatto molte domande a cui devo rispondere. Ma ne ha anche lasciata fuori una, e gliela detto io. Può convivere una cura medica con una non-cura igienistica? Purtroppo no. In questo momento è in cura con qualcuno e non è mia intenzione voler interferire. Per una malattia di questo tipo, curata poi sperimentalmente, non è facile debordare e magari trovare dei compromessi. Deve avere l’ispirazione per una scelta chiara e trasparente. Anche per una forma di rispetto verso i medici che lo stanno curando. Ci vuole coraggio sia quando si decide per la medicina curante che quando si decide per l’igiene non-curante. Vuoi la bionda o la mora? Non puoi dire tutte due, altrimenti quelle si mettono a graffiarsi e a graffiare.
TANTI PUNTI DI DOMANDA SULLA FRUTTA, SULL’ALIMENTO PERFETTO
Che problemi ci sono a stare sulla frutta prendendo pure dei farmaci? I problemi esistono. Poco importa se i farmaci in questione sono testati, approvati, e teoricamente sicuri. L’incompatibilità esiste. Sarebbe come dare al sistema immunitario caffè e camomilla mescolati. Si può vivere di sola frutta? Certo che sì. Si può vivere anche di sola aria, se si sa respirare a fondo e se si sanno catturare tutti i raggi del sole.
Per vivere di sola frutta occorre saper dosare e saper scegliere. Mettiamoci anche d’accordo su cosa si intende per frutta. Nella categoria io includo anche la frutta da orto, anche la patata, anche i semini. In pratica lascio fuori solo le foglie e i germogli. C’è gente che vive di sole mele. Ma trovo queste cose esagerate.
COSA VOGLIAMO DI PIÙ?
Propongo dopotutto una dieta equilibrata, sensata, saziante, leggera, serena, digeribile, non crudele e non causante di effetti collaterali. Una dieta naturale e tendenzialmente cruda. Cosa vogliamo di più? I legumi crudi fanno male? Non è detto. I piselli crudi sono ottimi. Ottimi sono pure i lupini (anche quelli sotto sale) e le arachidi, specie quelle cotte al vapore. Per gli altri legumi occorre distinguere tra quelli freschi (fagioli, tegoline) sempre ottimi, e quelli stagionati, di più complessa digeribilità.
LA FUOCO-RESISTENZA DI VERDURE AMIDACEE E CEREALI INTEGRALI
Quali le verdure più resistenti al calore senza troppi danni? Quelle amidacee, come patate, rape, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, zucche, porri, mais (cotto nel proprio cartoccio),, mais da pop-corn, castagne cotte nel guscio, cereali integrali (inteneriti prima nell’acqua per alcune ore).
I germogli fanno male? Non mi risulta. Sono al contrario ricca fonte di micronutrienti vivi e rinforzanti.
I DANNOSI MINERALI DELL’ACQUA
L’acqua distillata fa bene perchè non contiene minerali inorganici, che sono una iattura per il corpo umano. Valga l’esempio del calcare. Se i minerali delle acque fossero buoni e assimilabili, potremmo benissimo bere l’acqua di mare, o magari quella del mar Morto che è straricca di minerali. Ma ci lasceremmo le penne. L’acqua distillata non è poi acqua bollita. Accontentati di bere le acque leggere di alta montagna, fin quando non trovi l’acqua distillata nel tuo circondario (chiedere alle autorità sanitarie del tuo comune).
L’ESPERIMENTO DI CAMBRIDGE APPARTIENE A TUTTI
Sono essenziali 5 pasti di frutta al giorno? L’esperimento di Cambridge ha dimostrato che sono decisivi per schivare al 100% ogni forma di cancro e ogni forma di cardiopatia. Le prove erano così chiare che le autorità e i servizi segreti inglesi hanno sequestrato l’esperimento e insabbiato ogni cosa, ma il five-per-day era già stato trasmesso dall’agenzia Reuter in tutti i paesi asiatici. In realtà ce ne vorrebbero almeno 7 di pasti fruttariani a giorno. Non occorre comunque farsi grandi pene.
MASSIMIZZARE LA FRUTTA E NON MINIMIZZARLA
Ognuno si scelga il proprio schema, ricordandosi comunque che la frutta, lontano da pranzo e cena, va massimizzata e non minimizzata, avendo essa gli enzimi, la vitamina-C, le vitamine-B e soprattutto l’acqua biologica capace di velocizzare il ricambio e la diuresi. I due pasti principali si trasformeranno così in un bel piatto di insalata cruda e in un modesto e digeribile secondo piatto non-carnivoro e non-ittico, personalizzato a piacere (dal crudo gazpacho, al cotto virtuoso tipo patate, zucche, porri, funghi, ai cereali integrali, ai passati di verdure, alla pizza vegana, alla pasta integrale con molte verdure).
È POSSIBILE CHE QUESTA MALATTIA GENETICA SIA CAUSATA DA PESSIMA ALIMENTAZIONE?
Ho lasciato per ultima questa domanda, apparentemente assurda e ingenua, quasi da curioso bambino delle prima elementare. Chiaro che se è davvero genetica significa che parte dai geni e non dal piatto odierno. Dal piatto di ieri, quello della mamma e del papà, o quello dei nonni, forse.
Ma attenzione, tutto il castello genetico del Dna, dei geni, dei cromosomi, della dominanza e delle recessività, è saltato in aria dopo che il dogma della fissità dei geni si è letteralmente disintegrato.
Non esistono cose fisse ed immutabili in natura. Anche il Dna viene influenzato in continuazione dall’ambiente e dalle scelte che ogni persona fa. In altre parole, andiamoci piano nel dire, come fa la medicina, che determinate malattie sono incurabili ed inguaribili. Ognuno ha le sue chance, ed è giusto che se le giochi al meglio.
Valdo Vaccaro
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