LETTERA
VISITA DI ROUTINE
Buongiorno dr Valdo, so di chiederle molto in questo periodo, per cui mi risponda quando può. Non c’è nessuna fretta Oggi sono andato a fare la visita medica di routine presso la clinica convenzionata con la mia azienda. Come lei sa, da molti anni manifesto i sintomi della MCS, Sensibilità Chimica Multipla, e sono nel bel mezzo del processo diagnostico. Per farla breve, tuttavia, nella clinica mi hanno trovato diverse anomalie.
ELENCO DELLE COSE CHE NON VANNO
1) Pressione molto bassa (70-85 alla prima misurazione sul braccio destro, leggermente più alta sul braccio sinistro, ed un po’ meglio alla seconda misurazione sul braccio destro). Ho sempre avuto la pressione quasi perfetta, e l’ultima visita a gennaio 2010 era 70-125 (di solito però avevo 80 di minima tutti gli altri anni).
2) Calo della vista da miopia.
3) Inizio di vene varicose alla gamba destra, poco sopra il collo del piede (forse dovuto a degli scarponcini che sento un po’ stretti).
4) Sensibilità diminuita. In seguito ad una caduta avvenuta un mese fa, e nella quale mi sono protetto dall’asfalto con entrambe le mani, accuso una diminuzione della sensibilità al tatto in corrispondenza dell’osso che termina all’attaccatura fra il polso ed il pollice. Questo riguarda entrambe le braccia, anche se è molto più evidente nel braccio sinistro.
IL CORPO È UN TUTT’UNO
E’ diminuita di conseguenza anche la sensibilità al tatto nelle dita, e la forza in entrambe le mani. Il medico che mi ha visitato ha detto che in qualche mese dovrei recuperare, oppure la cosa potrebbe stabilizzarsi e rimanere così per sempre. Pur avendo cose più importanti a cui pensare (MCS), inorridisco al solo pensiero di avere questa sensibilità monca, e ovviamente non mi rassegno, proprio perché vedo il corpo come un tutt’uno, e non già come la somma di più pezzi messi insieme
QUALCOSA PER RIGENERARE IL NERVO
Il medico ha detto che potrebbe essermi utile un’elettroterapia, ma avendo anche una sospetta elettrosensibilità (che per il momento sto tacendo alla clinica, mentre invece in azienda ne sono al corrente), non so quanto questo potrebbe essermi utile. Ora io le chiedo se è a conoscenza di qualcosa che possa aiutarmi a rigenerare il nervo.
LE CADUTE DA BAMBINI NON PRODUCEVANO DANNI
Mi sembra incredibile che una botta possa danneggiare un nervo, davvero roba da non credere. Se penso a quante botte ho preso da bambino, cadendo in ogni modo, mi viene da sorridere. Forse è proprio vero che ai bambini lassù qualcuno li protegge. La ringrazio tantissimo per l’attenzione che mi ha prestato e le rinnovo ancora gli auguri di uno splendido 2012, e chissà che magari non ci si possa conoscere. cordiali saluti. Filippo da Brno
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RISPOSTA
DOVREMMO RESTARE BAMBINI PIÙ A LUNGO
Ciao Filippo, Il tuo messaggio contiene già in sé risposte ed illuminazioni. Hai ragione nel mettere in evidenza come il corpo sia un tutt’uno, e non un sistema a compartimenti stagni. Hai ragione da vendere poi ad osservare come le cadute da bambini e da adolescenti non producessero guasti. I bambini sono paragonabili a delle palle di gomma, capaci di rimbalzare, di attutire i colpi. Questione di peso leggero, di flessibilità ed elasticità corporale, di allenamento ai salti e alle cadute, di migliori cartilagini, di veloce capacità rigenerativa nel caso di danni muscolari e nervini, di alto livello vitale ed enzimatico. Bisognerebbe fare in modo di restare bambini il più a lungo possibile, sia nel corpo che nella mente, ritardando il processo di invecchiamento, di calcificazione, di ingessaggio, di irrigidimento e di sclerosi.
LA STRAGE DEGLI INNOCENTI
Ma viviamo in una società competitiva, concorrenziale, in lotta a chi arriva prima e a chi arriva più in alto, a chi arraffa la fetta più grossa della torta sociale-economica-politica-sessuale-religiosa (questo almeno fino a ieri, quando la torta, buona o cattiva, c’era). Ai maialini che nascono, gli allevatori cinici propinano cibi e sostanze varie per farli ingrassare al più presto, in vista della macellazione. Ai bambini che nascono, i pediatri balordi, armati di metro e di bilance, di vaccini e integratori, di piramidi alimentari fasulle e di omogeneizzati, propinano ed impongono soluzioni adatte a farli crescere prima, per invecchiare prima, per ammalarsi prima, per entrare nell’arena della vita prima, rubando loro i magnifici tempi dell’innocenza e del gioco.
RAGAZZI DI CITTÀ E RAGAZZI DI CAMPAGNA
La cosa è verificabile a livello concreto. I bambini che crescono in città, sono o sembrano più svegli e più intelligenti di quelli che vivono in campagna. Lo si può verificare in continuazione quando dalle scuole elementari (di campagna) si va verso le medie (paraggi cittadini), e dalle medie verso le superiori (centro-città). I ragazzi di campagna si trovano regolarmente a dover inseguire quelli di città, che appaiono più maturi, più reattivi, più pronti a capire. Forse perché in città c’è più cultura? Forse perché in città ci stanno più genitori di alto livello e più insegnanti preparati? No. La verità è che nelle città ci sono molti più VOC (volatile organic compounds), con livelli intensi di benzene, piombo, solventi, vernici, rumori, per cui la gente è super-avvelenata. Ogni respiro cittadino significa fumare mezza sigaretta, per cui il cuore batte più veloce nel tentativo di espellere i veleni e le intossicazioni urbane. Il veleno fa bene dunque? No. Non fa bene, ma stimola e droga. I ragazzi di città maturano prima, si ammalano prima e invecchiano pure prima.
IL BANCOMAT DI PARTENZA E GLI SPRECHI
Un bambino sano ha una banca enzimi integra al 100%. E’ il suo Bancomat personale. Man mano che cresce, i prelevamenti volontari e gli attentati al suo Bancomat aumentano, mentre i suoi versamenti e le sue ricostituzioni del capitale diminuiscono. Ogni pasto con cibi morti e devitalizzati, con cibi privi dei loro enzimi, è un prelevamento. Ogni spreco di energia non rimpiazzato da adeguato riposo e ricarica-batterie è un prelevamento. Ogni stimolo non nutritivo è un prelevamento. Ogni pensiero ed ogni comportamento negativo rappresentano un prelevamento.
IL MECCANISMO DELL’INVECCHIAMENTO
Invecchiare significa perdere gomma, perdere grinta, perdere capacità rimbalzante, perdere capitale enzimatico di partenza, afflosciarsi ed indurirsi. Trattasi di progressiva atrofia, dove gli organi subiscono via via delle diminuzioni di funzionalità. Atrofia e sclerosi sono praticamente sinonimi. Trattasi di un iter degenerativo dove le cellule disgregate, da fisiologica morte cellulare, non vengono più sostituite ma subiscono un processo di cicatrizzazione e di indurimento, chiamato cirrosi, se si tratta del fegato, fibrosi, se si tratta dei muscoli, sclerosi se si tratta del sistema nervoso. In pratica, il danno avviene internamente alle cellule, con guasto funzionale ai mitocondri cellulari, autentici microforni produttori di energia,
L’IMPORTANZA DEI GRUPPI METILICI
I gruppi metilici hanno importanza fondamentale nella chimica di trasferimento energetico, Sono essi che dettano alla cellula quali parti del Dna non trascrivere per evitare l’invecchiamento precoce e la malattia. Si parla dunque di perdita graduale di gruppi metilici (radicali monovalenti CH3) da parte del Dna (per colpa di stress ossidativo, di tossine interne ed ambientali, di deficienze vitaminiche), al punto che, una perdita del 40% rispetto ai livelli di nascita, significa un crollo degenerativo dell’organismo. Si parla di perdita di organizzazione informativa sia nella replicazione dei tessuti che nella protezione immunitaria.
IL BAROMETRO FUNZIONALE DELL’OMOCISTEINA
Rallentare, fermare ed invertire la perdita dei gruppi metilici del Dna è un processo che blocca l’invecchiamento del corpo e della mente. E qui torna in ballo la famosa omocisteina, visto che il suo livello offre una lettura generale della condizione metilica. L’omocisteina è un prodotto del dissesto metabolico dell’aminoacido metionina. L’omocisteina è il barometro funzionale della condizione metilica nell’organismo. Quanto più alto il suo livello rispetto al livello ideale 6-8, tanto più povera è la metilazione del Dna, con maggiori rischi di malattie cardiache e degenerative. L’omocisteina non è solo uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare, ma è dannosa in quanto causa disfunzioni all’endotelio vascolare, ovvero alle pareti che ricoprono internamente i vasi sanguigni.
L’IRREPARABILITÀ DEI MITOCONDRI
Mentre rispondo a questa mail, ho sul tavolo un altro messaggio dove mi vengono chiesti commenti alla malattia di Leigh, una delle cento patologie terribili dell’infanzia. giudicate dalla medicina rare, inguaribili e degenerative, dove si ha una progressiva degenerazione delle facoltà visive, auditive, cerebrali e motorie. Tutte caratterizzate più o meno da danni cellulari, da mitocondri che non funzionano. “Un mitocondrio guasto o mutato non può guarire”, è la sentenza medica. Ho due tesine importanti su questi problemi. Si tratta di “MCS ossia sensibilità chimica multipla, malattia del 21° secolo”, del 25/5/10, e “Sensibilità multipla, un mondo smielato, indurito e sclerotizzato”, del 19/6/10, e credo meritino di essere consultate.
INTENSIFICAZIONE VITAMINICA ED ESERCIZIO AEROBICO LE CARTE DA GIOCARE
Non faccio il biologo cellulare, per cui la disperante sentenza sui mitocondri resta in sospeso. Se è vero però che i geni non sono fissi ed immutabili, come pensato da sempre, ora che tale dogma è caduto fragorosamente, è lecito pensare che l’ambiente, l’alimentazione e la stessa speranza di guarire, facciano in tempo a permettere dei miracolosi recuperi. “Le terapie in atto per le encefaliti, gli autismi e le varie forme di degenerazioni cerebrali, prevedono la somministrazione di molecole (Coenzima Q10) capaci di neutralizzare i radicali liberi, migliorando l’utilizzo della minima quantità di ATP prodotto”. “Si presuppone che in un prossimo futuro la teoria genica possa consentire la sostituzione dei geni difettosi”. “Tuttavia è consigliato a questi sfortunati bambini il leggero esercizio aerobico che protegge dal decondizionamento da riposo e migliora le prestazioni muscolari”. Ed è proprio questa ultima frase che autorizza a pensare in positivo e a non demordere.
L’ADENOSINA TRIFOSFATO SI FORMA DURANTE LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA
Le uniche terapie possibili prevedono la somministrazione di molecole capaci di superare la barriera cellulare e di neutralizzare lo stress ossidativo e i radicali liberi formatisi all’interno delle cellule, migliorando l’utilizzo di quella quantità minima di ATP (adenosina trifosfato), quel nucleotide enzimatico che permette il trasferimento dell’energia intracellulare. ATP che si forma, nota bene, durante la fotosintesi, in concomitanza con l’arricchimento mineralvitaminico della clorofilla e dell’acqua biologica vegetale. Parliamo di bambini piccoli affetti da degenerazione cellulare in forte anticipo sui tempi. Una specie di vecchiaia precocissima e anticipata. Una condanna a non vivere. Non so cosa potrò rispondere in termini di igiene e di naturalismo.
UNA ENORME CARENZA DI VITAMINA-C NATURALE
Dirò soprattutto una cosa, ed è che esiste nell’alimentazione attuale dell’umanità un clamoroso gap tra fabbisogno e fornitura, una diffusa carenza vitaminica. Non 5 pasti di frutta al giorno, ma probabilmente almeno 7, per stare in ottima salute. Vitamina-C innanzitutto, che non è solo un magnifico antiossidante, ma ha pure il potere di rigenerare la vitamina-E e il glutatione, diventando così, assieme alla B2, alla B6, alla B9 e alla B12 uno straordinario fattore nutritivo e protettivo del cervello e delle cellule nervose. E questo fatto mette sotto accusa le criminali tabelle della FDA, che parlano di 40 mg/giorno di vitamina-C, quando ne servono da 500 a 1000, sempre e solo sotto forma di frutta e vegetali crudi.
NESSUN MEDICO AL MONDO È IN GRADO DI FARE MEGLIO DELLA NATURA
La natura non fa sconti e non fa eccezioni. La natura ha le sue leggi che funzionano sempre. Ti salva o ti condanna a seconda della situazione. Se riesci a mettere a disposizione del suo sistema immunitario tutti gli ingredienti adatti al recupero, e se il soggetto è dotato dei mezzi adatti ad assorbire tali ingredienti, il miracolo può ancora avvenire. Se non arriva lei però, nessun altro ci può arrivare. Non esiste medico o igienista o terapeuta al mondo capace di fare meglio della natura.
MALATTIE MAMMA-CAUSATE E MEDICO-CAUSATE
Non si venga però a dire che questi bambini sono in tali condizioni per caso o per sfiga. Non si venga a maledire la natura. Qualcosa è andato storto davvero. Donne che vogliono diventare mamme dopo che per anni hanno vissuti tra nicotina e caffè? Gravidanza in condizioni precarie? Vaccinazioni assurde in fase post-nascita? Svezzamento a latte-formula e a omogeneizzati? Si dicano le cose come stanno, senza tirar fuori idiote etichette di comodo tipo malattia auto-immune, malattia idiopatica o criptogenetica. Si cominci piuttosto a parlare di malattie medico-causate e mamma-causate.
ANTONIO GRASSI, GRANDE SCIENZIATO DA UDINE, E CALZOLAIO IN ZONA CHIAVRIS
Ho l’onore di aver conosciuto gli allievi di Shelton, e mi riferisco a Burton, Cinque e Sabatino. Ho l’onore di aver incontrato Christian Barnard a Città del Capo. Ma ho anche la fortuna di essere stato amico del calzolaio di Udine Antonio Grassi, che nel retrobottega di zona Chiavris costruiva strumenti elettronici per misurare l’aura, ossia le vibrazioni positive o negative del corpo, oltre che produrre le sue famose solette terapeutiche Grassi, che si vendevano nelle farmacie di tutta Italia. “Portare via il male immediato, ovvero il sintomo, non significa affatto guarire”, mi diceva. “Asportare un tumore, o trapiantare un cuore, non significa affatto guarire, ma solo sopravvivere temporaneamente e male”. “Prendere degli integratori non è sinonimo di alimentarsi e di guarire, ma vuol dire invece togliere alla gente la capacità masticatoria e digestiva”. Era un calzolaio, ma di salute se ne intendeva più di qualsiasi barone della medicina.
POLO NEUROCEREBRALE, POLO METABOLICO E POLO NEUTRALE
Rudolf Steiner, filosofo della teosofia, ci ha insegnato a dividere il corpo umano in polo superiore neuro-cerebrale (polo cefalico, con nervi e sensi inclusi) e polo inferiore metabolico (polo del ricambio, del movimento, del sesso), collegati a un polo neutrale e ritmico (cuore, polmoni, respiro, emozioni), e questo viene a confermare la teoria del tutt’uno. Per risolvere il problema della smielatura, e far ricrescere i nervi, significa ritrovare il giusto equilibrio endocrino e neurovegetativo tra neurotrasmettitori eccitatori ed inibitori.
UNA DIETA BASSO-PROTEICA DI TIPO FLUIDIFICANTE
Servono buoni nitrati, capaci di indurre rilassamento endoteliale, vasodilatazione e aumento del flusso sanguigno, capaci di disintossicare il corpo dalla omocisteina al ritmo della trimetilglicina (o betaina) che si trova, associata all’afrodisiaco boro, nelle bietole, nella beta vulgaris, nei ravanelli, nel topinambur. Una dieta dunque basso-proteica a base di frutta e verdura cruda, abbondante in foglia verde. Una dieta simile a quella indicata nel The China Study di Colin Campbell. Una dieta simile a quella adottata ora dallo stesso Bill Clinton, cliente speciale di Campbell. Una dieta stile Marco Aurelio e Roma Imperiale, quando nessun medico transitò sotto il Colosseo e i Fori Imperiali per 600 anni ininterrottamente. Una dieta capace di fluidificare il sangue. Anche perché è soltanto col sangue fluido che la pressione del sangue si normalizza su posizioni ottimali. È soltanto col sangue fluido, e la B12 intorno ai valori più bassi del WHO (100-150 picogrammi/mL), che si può parlare di salute e di vitalità ai massimi livelli.
Valdo Vaccaro
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