LETTERA
INFIAMMAZIONE GHIANDOLA DEL BARTOLINI
Salve, mi chiamo Anna, ho 44 anni e dal 2009 soffro dell’infiammazione della ghiandola del Bartolini, o Bartolinite. Da allora mi ricompare sempre un paio di volte l’anno formando del pus all’interno. Fino ad adesso sono riuscita a rimediare in due modi: o è scoppiata da sola con fuoriuscita del pus, oppure in ospedale tramite incisione chirurgica per far fuoriuscire il pus stesso. Il ginecologo mi ha detto che bisogna togliere la ghiandola altrimenti si ripresenterà sempre.
QUALCHE SALUBRE CONSIGLIO PER STARE MEGLIO
Io sono contraria a togliere gli organi perché sono sicura che in natura esiste qualcosa per disinfiammare e far ritornare gli organi allo stato di salute di prima. Vorrei sottolineare che ho 2 amalgame ai denti da circa 10 anni. Può essere questo un motivo della Bartolinite? Capisco che è sempre difficile dare delle indicazioni tramite email, però se è possibile vorrei qualche salutare consiglio che possa aiutarmi a stare meglio e, se possibile, sgonfiare la ghiandola. Grazie e Tanti Saluti.
Anna
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RISPOSTA
RIMOZIONE ORGANI INTERNI NEMMENO PARLARNE
Ciao Anna. Non sono in grado di valutare la tua ipotesi circa le amalgame. Possiamo attribuire ai veleni e al mercurio tutti i misfatti che vogliamo. Non credo però che il tuo problema stia esattamente in questi termini. Del resto sono d’accordo con te sul non togliere la ghiandola. Se la Natura ha previsto questa mini-struttura vuol dire che essa serve e che non va rimossa ma gestita al meglio, come tutte le altre parti del corpo.
COSA SONO LE GHIANDOLE DEL BARTOLINI
Le ghiandole del Bartolini sono due mandorlette situate tra le grandi e le piccole labbra della vagina, un equivalente ancestrale della prostata maschile o meglio un analogo delle ghiandole bulbo-uretrali maschili del Cowper, scoperte dall’anatomista danese Caspar Bartholin il Giovane (1655-1738). Chiamate anche ghiandole vestibolari maggiori, sono strettamente legate all’attività sessuale. Durante l’orgasmo femminile secernono una sostanza densa, vischiosa e trasparente, paragonabile alla sostanza eiaculativa maschile.
OSTRUZIONE DOTTI ESCRETORI E CONSEGUENZE INFIAMMATORIE
In caso di ostruzione dei dotti escretori si possono irritare, causando infiammazioni ed eventuale ascesso con tensione vaginale, dolori, difficoltà a camminare e a sedersi, che è poi il quadro patologico chiamato Sindrome del Bartolini o Bartolinite.
COME GUARIRE DALLA BARTOLINITE
In tali circostanze, il corpo richiede riposo fisiologico totale, e questo si realizza attraverso il digiuno, stando a letto e senza cibo, ma bevendo liberamente e secondo sete acqua distillata o comunque acqua leggera. Si continuerà a riposare e a digiunare fino a che tutti i sintomi (febbre, dolori, urine scure, eruzioni) se ne saranno andati. Questo richiederà alcuni giorni, con variazioni dipendenti dalla tossicità generale che ogni singolo soggetto rivela. Una alternativa a tutto questo può essere il cosiddetto semidigiuno, basato su una dieta fruttariana di tipo prevalentemente acquoso per un paio di settimane.
ALIMENTI FRESCHI E CARICHI DI VITAMINE NATURALI
Non appena ci si riprende, sarà opportuno rinforzarsi con alimenti carichi di vitamine del gruppo B, specie la B3, mediante adozione di un piano vegan-crudista tendenziale, sostenibile e personalizzato.
Si tratta di evitare le sostanze dannose che inibiscono e distruggono le vitamine in questione (zucchero, dolciumi, alcol, caffè, the, fumo, alimenti-spazzatura), e di incrementare agrumi, carote, cavoli, germogli, peperoncini rossi, tarassaco, avocado, erbe primaverili, germe di grano, girasole, pinoli, semi di zucca, zenzero, crescione, ortiche.
TESINE DA LEGGERE
- Bartolinite in zona Londra
- Bartolinite, fibromi ed ipertiroidismo
- Bartolinite, herpes zoster e farmacomania
Valdo Vaccaro
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