LETTERA
UN INCONVENIENTE COMUNE
Buongiorno Valdo, E’ la seconda volta che ti scrivo, per cui conto su tua risposta. Continuo a seguire tutte le tue tesine, sempre interessanti e produttrici di vera informazione, oltre che di forza morale. Ti scrivo per porti un problema che tocca mia moglie, la secchezza vaginale. Subito dopo la menopausa si è verificato, come comunemente accade, questo inconveniente.
ESISTONO RIMEDI NATURALI ALLA SECCHEZZA?
Mia moglie non è vegana anche se abbonda di frutta e verdura crude nella sua dieta. Io sono del parere di non usare le soluzioni dettate dalla ginecologa con ovuli e quant’altro. Ti chiedo se conosci soluzioni naturali. Ti ringrazio di gran cuore. Puoi pubblicare liberamente questa mia richiesta.
Roberto
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RISPOSTA
ASPETTI NORMALI, RELAZIONALI E PATOLOGICI
Ciao Roberto. Nella secchezza vaginale c’è sicuramente un primo discorso di normale tendenza femminile al problema, in tempo di menopausa, un secondo che è di tipo tecnico-erotico e relazionale, e un terzo di tipo patologico. Una delle classiche lamentele della donna in tempo di gravidanza è la diminuzione del desiderio sessuale. Si parla di cambiamenti fisici all’interno della vagina, e di congestione delle ovaie.
LE EMOZIONI VANNO CONDIVISE, E COSI’ MERITI E DEMERITI
Se c’è scarso interesse sessuale, è in parte dovuto a puro fastidio fisico nel farlo, e questo, scartando i soliti gel da banco o le prescrizioni ginecologiche, va affrontato nei dovuti modi dai due partner, visto che le questioni emozionali li coinvolgono entrambi. Se le donne devono chiudere un occhio ad occasionali cali di potenza dei compagni, ancor più i maschi devono comprendere i cambiamenti in corso nelle loro controparti. Portare pazienza ed incoraggiare sono atti dovuti nei riguardi della donna.
LA QUESTIONE DEL TETTO NUMERICO E DELLA CADUTA DEL DRIVE
Può anche succedere che la continua vicinanza porti a quel fenomeno per cui, pur mantenendo l’amore e il rispetto reciproco, ci sia una caduta vera e propria di drive erotico. Esiste evidentemente un tetto numerico, oltre il quale i rapporti diventano routine e comica ripetizione, se non addirittura un voler andare contro natura, un voler estrarre sangue dal muro, un pretendere ad ogni costo eccitazione sessuale da parte di qualcuno che ami ma che semplicemente non ti eccita più come un tempo.
IL SESSO ATTIVO NON È SEMPRE UN DOGMA
Il sesso all’infinito nella vita di coppia non è affatto un dogma, anzi può essere vero esattamente l’opposto, e cioè che il sesso in fase di stanca diventa spesso letteralmente impossibile ed improduttivo sotto lo stesso tetto. Il famoso discorso dell’erba del vicino, del sesso che deve avere delle motivazioni di curiosità e di conquista, del sesso che non può scadere a compimento di noiosa routine, o peggio a meccanico dovere coniugale. Ho un paio di tesine da suggerire in proposito, come “Il calo generale della libido” e “Il dramma del fico e della fica”.
MATRIMONIO COME TOMBA DEL SESSO
Il famoso discorso del matrimonio che, alla lunga, rappresenta non il trionfo ma la tomba del sesso, come ha insegnato il grande Wilhelm Reich. Quel discorso poi che porta allo sfaldamento ormai quasi sistematico di tutte le coppie, ben al di là di quanto non dicano le alte percentuali delle separazioni e dei divorzi. In pratica, se non fossero di mezzo le difficoltà economiche e un minimo di attenzione residua per i figli, la percentuale di unioni a prova di tempo si ridurrebbe a quote risibili.
CI SONO ANCHE LE COPPIE CHE CONVIVONO ARMONIOSAMENTE, FACENDOLO O NON FACENDOLO
Ma non occorre essere troppo pessimisti. Esiste pure della gente che si ama e che sta bene sotto lo stesso tetto, sia facendolo che non facendolo. La cosa essenziale è il non mancarsi mai di rispetto.
Per chi lo continua a fare con voglia e grinta, servono sicuramente buone istruzioni. Buone istruzioni che, se sono valide in linea generale, diventano ancor più determinanti in situazioni particolari quali la menopausa.
TECNICHE DI STIMOLAZIONE PER UNA RISPOSTA SENSUALE
I sessuologhi raccomandano vivamente maggiori attenzioni alla lubrificazione naturale della vagina in determinati momenti connessi al ciclo. Serve sempre una risposta sensuale da parte della donna.. Mancando il ciclo occorre provocarla con adeguate tecniche erotiche che portino per gradi alla dilatazione vaginale, all’inturgidimento dei vasi sanguigni, alla contrazione dei muscoli del capezzolo, all’aumento di volume della clitoride e delle piccole e grandi labbra. Anche il rossore sulla pelle del viso è da interpretarsi come indice di intensità della risposta sessuale.
LA DONNA IN MENOPAUSA PUÒ FARE MOLTE COSE A SUO VANTAGGIO
Da parte sua la donna può fare molto. Decongestionare la vagina significa ricorrere a frequenti bagni freddi al basso ventre, migliorando la circolazione dei 5 litri di sangue in dotazione, significa muoversi e fare sport, con respirazione ritmata e profonda, significa movimentare regolarmente i 12 litri del sistema linfatico, significa fare scelte qualificanti e rigoroso salto di qualità nell’alimentazione, andando verso il veganismo crudista, non come scelta cervellotica ed opzionale, ma come logica di sbocco salutistico per ogni essere umano del pianeta.
LA SECCHEZZA PATOLOGICA SIGNIFICA SINDROME DI SJOGREN
Per quanto concerne l’aspetto patologico, leggasi la mia tesina di ieri “Artrite, epatite, Sjogren e linfociti ubriachi”, dove la secchezza deriva da problemi ghiandolari-esocrini, definiti in sintesi come sindrome di Sjogren, cioè malattia infiammatoria (l’autoimmune lo lasciamo ai medici) caratterizzata da disfunzioni alle ghiandole esocrine, con secchezza della mucosa orale e disfagia (xerostomia, dal greco xeròs, che sta per arido e secco), secchezza oculare e congiuntivite lacrimale secca (xeroftalmia), con secchezza delle vie aeree, bronchiti ricorrenti, fibromialgie (xerotrachea), secchezza vaginale. Questa sindrome si combatte a suon di crudismo, a ritmo di profumata acqua biologica e di verde clorofilla
MENOPAUSA SIGNIFICA CALO DI ESTROGENI
La menopausa è un fenomeno naturale, non una anomalia o una malattia. Implica in particolare un calo nella produzione di estrogeni (principali ormoni femminili) da parte delle ovaie e porta a una serie di profondi cambiamenti con modificazioni biochimiche, neurologiche e psicologiche. I disturbi da menopausa vanno dalle vampate di calore, all’insonnia, all’irritabilità, alla sudorazione, all’emicrania, alla stanchezza, al nervosismo, all’ansia e alla depressione. Quella che viene anche chiamata sindrome metabolica da menopausa, dove c’è un addensamento del sangue, una maggiore ritenzione idrica, e una pigrizia linfatica.
ISOFLAVONI E INULINE
Esistono sostanze in natura che sono dotate di effetti simil-estrogenici, e che pertanto alleviano i disturbi della menopausa, come gli isoflavoni e le inuline. Gli isoflavoni sono la soia (il fagiolo cotto con la buccia, o ancor meglio germogli crudi di soia), i lupini, il trifoglio, le radici del topinambur e della fitolacca, le ortiche, i germogli di luppolo, il tarassaco.
VIETATO SCIUPARE SPAZI E VOLUMI
Ma per essere assimilati al meglio, queste richiedono micronutrienti, mirtilli, more, lamponi, uva ribes, pesche, meloni, angurie, kaki. Alla fine vince sempre il discorso vegano-crudista, perché ogni sciocca trasgressione, ogni minimo pezzo di formaggio o di carne, oltre ai danni della caseina e della cadaverina, porta via prezioso spazio ai nutrienti essenziali di cui il corpo ha bisogno, e porta via volume all’acqua biologica, sostanza più indispensabile e più trascurata del creato.
Valdo Vaccaro
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