LETTERA
Caro Valdo, ti ho scritto qualche giorno fa per un problemuccio da niente rispetto ai gravi problemi che ti vengono sottoposti quotidianamente, e sui cui non intendo ora ritornare. Non ti scrivo per questo. Questa volta ti do del tu, perché ti sento amico. Amico di tutti quelli che hanno deciso di scrollarsi di dosso l’allucinazione. Amico di tutti quelli che hanno deciso di uscire dalla prigione, e ai quali tu hai “soltanto” detto: “prego, da questa parte, la cella non ha serrature”.
IN POCHI GIORNI DI LETTURA VORACE DEL BLOG HO TROVATO LA RISPOSTA
Ma ancor più amico di tutti coloro che sono ancora incantati dall’allucinazione, malati e medici stessi, ai quali indichi la via. Una via che è di una semplicità sconcertante. In soli pochi giorni di lettura vorace del tuo blog, ho già trovato molte risposte alle domande che ti avevo posto. Ho capovolto completamente i paradigmi. Sono già in grado di impostare un’alimentazione naturale, e grazie a te sono sulla via per ritrovare me stesso.
Soprattutto desidero essere un esempio per mia madre, della quale sono amorevolmente oggetto di critica per la mia scelta. Lei purtroppo assume latticini e integratori per “curare” l’osteoporosi, e vorrei tanto farle capire l’errore raccapricciante. Ma, pur essendo lei profondamente cattolica, la riverenza che mostra verso il camice bianco è addirittura superiore a quella della tonaca nera. Sarà dura, per fortuna ho trovato suo tuo blog molta documentazione, e mi presenterò preparato.
UNA SISTEMATICA DEMOLIZIONE DELLA VECCHIA ZAVORRA
Man mano che procedo con la lettura dei tuoi preziosi scritti, procedo alla demolizione di tutti gli schemi di pensiero, che crollano impietosamente come accade con gli edifici in demolizione controllata, e mi libero da pesanti zavorre. Ieri mi chiedevo dove trovare proteine e B12, oggi mi chiedo se non ne sto assumendo troppe.
MASSIMA FIDUCIA NELLA NOSTRA MADRE TERRA
So che Madre Terra non può tradirmi, e l’aver acquisito in Lei fiducia totale ed incondizionata mi ha donato una sorta di leggerezza nell’animo, una sensazione di amorevole abbandono. So che il mio acufene cesserà di darmi il tormento, so che la mia allergia ai pollini sarà un ricordo. So che i miei malesseri sono un dono, ma soprattutto sono grato a te perché non ne avrei saputo cogliere le qualità. Grazie infinite. Vincenzo
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RISPOSTA
Ciao Vincenzo, se lo scritto precedente era un fiume in piena, questa è autentica poesia, e mi pare doveroso pubblicarlo. La parte più bella è proprio la tua giusta preoccupazione per il raccapricciante errore di tua madre, ovvero quello di curare l’osteoporosi col latte. Ti consiglio di farle leggere “Oro bianco, oro rosso, oro nero“. Chiaro che The China Study contiene una valanga di dati aggiornati sul latte. Non devi fare altro che informarla.
Valdo Vaccaro
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