LETTERA
AL POSTO DEL CIBO ASSUMO ANTIDOLORIFICI, CORTISONE E ANTISTAMINICI
Gentile dr Valdo Vaccaro, mi chiamo Cristina, ho 40 anni, e le scrivo da Rimini. Quando ero ragazzina e vedevo la gente che aveva problemi di salute causati da una cattiva alimentazione, mi chiedevo come poteva essere possibile dato che pensavo e penso tuttora che il cibo sia la nostra medicina, in particolar modo frutta e verdura. Tutto questo fino a quando non sono cresciuta, mi sono ammalata e, al posto di frutta e verdura, sono costretta ad assumere antidolorifici, cortisone e antistaminici.
EMICRANIA, STOMACO A PEZZI E ALLERGIE A OGNI CIBO NATURALE
Ho un prolasso e insufficienza della valvola mitrale, emicrania con aurea invalidante ma non riconosciuta come tale dalla sanità, quando ad esempio nella corrente settimana ho già avuto tre crisi con 3 Aspirine più 3 Almogran significanti stomaco a pezzi. Si aggiungano allergie alimentari a tutta la frutta cotta e cruda, allergie alla verdura cotta e cruda, allergie a cereali, legumi e soia che mi danno orticaria, coliche, diarrea e senso di gonfiore nonché pericolo di shock anafilattico, oltre ovviamente a un problema di sovrappeso.
ARTRITE REUMATOIDE, CALCOLI ALLA CISTIFELLEA, MA CHE VITA È MAI QUESTA?
I medici sospettano inoltre che sia affetta da artrite reumatoide, visti i dolori alle articolazioni che curo con cicli di cortisone quando i dolori diventano insopportabili. Un mese fa mi hanno trovato calcoli alla cistifellea da operare. Per ora mi hanno messo in lista d’attesa. Nel frattempo ho dovuto eliminare latte, uova, grassi e insaccati. Mi chiedo se questa è la vita che mi aspetta e come sarà quando sarò anziana.
PIANGERE CONTINUO E PROSPETTIVE OSPEDALIERE
Ogni giorno i miei figli al mattino mi chiedono come sto e vedo il terrore nei loro occhi. Temono che possa finire in ospedale, dato che mi vedono piangere perennemente chiusa in casa. Sono sicura che ci sia qualcosa che accomuna tutti i miei sintomi, ma nessun medico sembra in grado di aiutarmi o di approfondire la situazione in modo adeguato. Ho letto sul suo blog che ha aiutato una ragazza con il mio stesso problema. La prego, se può mi aiuti! Non so come muovermi. Chissà, forse riuscirò a diventare vegana. Sarebbe un sogno!
Cristina
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RISPOSTA
MAGGIORE CHIAREZZA E MAGGIORE CONOSCENZA DI SE STESSI
Ciao Cristina. Hai detto che stavi bene e poi tutto d’un colpo ti sei ammalata e sei passata ai farmaci. Spiegazione alquanto lacunosa. Cerchiamo di descrivere e identificare i problemi che mi hai segnalato. Cerchiamo di capire da dove sono partiti i problemi. Non si può impostare alcun recupero se si procede con la mentalità del mistero, del rebus, delle cose che capitano a caso o per sfortuna.
SINDROME DA PROLASSO VALVOLARE MITRALICO
La sindrome da prolasso valvolare mitralico è la più comune anomalia delle valvole cardiache. Una valvulopatia che colpisce il 5-10 per cento della popolazione mondiale. Il prolasso della valvola mitrale è in inginocchiamento di entrambi i lembi che costituiscono la valvola mitralica. Si verifica nella fase sistolica, ossia quando il cuore si contrae.
DEFINIZIONE DI VALVOLA MITRALE
Una valvola mitrale normale si compone di due volantini sottili, lembi della valvola mitrale, a forma di paracadute, questi sono attaccati alla parete interna del ventricolo sinistro da una serie di stringhe chiamate “corde”. Nei pazienti con prolasso della valvola mitralica, l’apparato mitralico (lembi della valvola e corde) viene colpito da un processo chiamato degenerazione mixomatosa. La degenerazione mixomatosa prevede l’allargamento e la ridondanza dei lembi e delle corde. Quando i ventricoli si contraggono, il prolasso ridondante nell’atrio sinistro, causa, a volte, perdite di sangue attraverso l’apertura della valvola (insufficienza mitralica). Quando l’insufficienza mitralica è grave può portare ad insufficienza cardiaca e anomalie del ritmo cardiaco. La maggior parte dei pazienti sono totalmente inconsapevoli del prolasso della valvola mitralica. Altri pazienti possono accusare una serie di sintomi. Questa sindrome si è riscontrata più comunemente nelle donne tra i 20-40 anni, ma si verifica anche negli uomini.
SEGNI E SINTOMI
La maggior parte delle persone che accusano la sindrome da prolasso valvolare mitralico non hanno sintomi. Tuttavia spesso si lamentano di affaticamento, palpitazioni, dolore toracico, ansia ed emicrania. L’ictus è una complicazione molto rara di prolasso della valvola mitrale. La fatica è il disturbo più comune. Possono avere squilibri nel loro sistema nervoso autonomo che regola la frequenza cardiaca e la respirazione. Tali squilibri possono provocare inadeguato apporto di ossigeno nel sangue e ai muscoli durante l’esercizio fisico, causando affaticamento. Le palpitazioni sono sensazioni date da battiti cardiaci veloci o irregolari.
INSUFFICIENZA VALVOLARE
Il prolasso della valvola mitrale è una anomalia di una valvola cardiaca. Provoca la chiusura sistolica anomala con conseguente insufficienza valvolare. Ne deriva una sindrome clinica, detta anche sindrome di Barlow, caratterizzata da conseguenze e sintomi più o meno gravi nell’equilibrio generale chiamato salute.
SINDROME DI BARLOW O MORBO DI BARLOW-MOELLER O SCORBUTO INFANTILE DEI LATTANTI ALIMENTATI ARTIFICIALMENTE
La sindrome di Barlow prende il nome da Thomas Barlow (1845-1945), pediatra britannico. Definita anche come Morbo di Barlow-Moeller per il coinvolgimento del dr J. Moeller, pure studioso dello scorbuto infantile, malattia causata da carenza di vitamina C o acido ascorbico, che si presenta soprattutto nei lattanti alimentati artificialmente con latte sterilizzato.
LA VITAMINA C E LO SCORBUTO INFANTILE
La vitamina C è necessaria alla biosintesi del collageno, la proteina strutturale del tessuto connettivo. La sua carenza comporta i sintomi dello scorbuto che includono 1) Modificazioni patologiche a denti e gengive (infiammazioni ed emorragie), 2) Fragilità dei vasi e dei capillari, 3) Difficoltà di guarigione delle ferite, 4) Formazione di ulcere, 5) Pallore, 6) Tumefazioni dolorose in corrispondenza delle ossa lunghe e delle articolazioni costo-cartilaginee.
IL CORPO UMANO È UN GRANDE CONSUMATORE DI VITAMINA C, A PATTO CHE SIA VITAMINA C NATURALE DA FRUTTA E VERDURA
A differenza di quanto avviene per la maggior parte delle vitamine idrosolubili, l’organismo non è in grado di accumulare sufficienti riserve di vitamina C. La vitamina C è contenuta nella frutta e nella verdura fresche. La cottura e i trattamenti industriali provocano una perdita sensibile di acido ascorbico. Il livello di assunzione raccomandato dalla FDA è di 45 mg/die, ma è notevolmente sottostimato. È stato anche suggerito di somministrare molti grammi di vitamina C il giorno per mantenere un buono stato di salute e per aumentare le difese contro le infezioni, secondo le note teorie di Linus Pauling. Oggi questi suggerimenti sono contestati, visti gli effetti collaterali causati da queste assunzioni. La consuetudine di assumere nella dieta supplementi vitaminici in modo arbitrario dovrebbe essere bandita.
CASO DI REMISSIONE SPONTANEA
Riporto qualche testimonianza presa dai vari forum. “Tre giorni fa mi sono recata dal cardiologo per una visita di controllo al cuore, più ECG o elettrocardiogramma. Io sapevo di avere un prolasso di lieve entità a una valvola mitralica. Le uniche attenzioni richieste sono sempre state quelle sulle anestesie odontoiatriche, prendere antibiotici prima degli interventi anche solo ai denti. Per tutto il resto potevo condurre una vita pressoché normale. Ormai era così da 20 anni!”
PER LA MEDICINA IL CUORE NON È IN GRADO DI AUTORIPARARSI
“Solo che ieri ho fatto questa visita e il cardiologo rimase sbalordito, dicendomi che ho un cuore sanissimo. Mi ha persino dato della bugiarda quando gli dissi del prolasso, perché secondo lui il cuore non è in grado di autoripararsi. Eppure sull’esame precedente era riportato che il prolasso c’era! Avevo pure fatto controlli ecografici dove si notava la sua presenza. Chiedo se è possibile che un cuore con un prolasso a una valvola mitralica possa ripararsi da solo. Non ho mai preso medicine per il cuore, perché nessuno mi ha mai detto di prenderle. Grazie a chi mi risponderà”. Nessuno ha saputo commentare.
ALTRO CASO DOVE APPARE L’EMICRANIA CON AURA
“Sono un ragazzo di 29 anni e soffro di prolasso mitralico con insufficienza della valvola di entità lieve-moderata, finora senza conseguenze. Però, con frequenza crescente, attualmente dell’ordine di un episodio al mese, soffro anche di emicrania con aura. Possono i due fenomeni prolasso ed emicrania essere collegati? E ci sono particolari rischi neurologici legati alla condizione descritta?
RISPOSTA DI UN MEDICO
“Nella popolazione femminile è stata evidenziata una correlazione fra la presenza di emicrania con aura e prolasso della mitrale. Peraltro la stessa cosa non è stata dimostrata in quella maschile. Il ruolo del prolasso mitralico nell’insorgenza di eventuali patologie cerebrovascolari è controverso, pertanto non è possibile darle una risposta che esaurisca correttamente l’argomento”. Si viaggia pertanto in alto mare.
FALLIMENTO UNIVERSALE DELLA MEDICINA CONVENZIONALE
Dalla tua lettera e da quanto sopra si evince la bravura dei medici a fare ipotesi strane e a prescrivere con disinvoltura farmaci e interventi, senza mai capire il percome e il perché. Mai capaci di dare una spiegazione e un chiarimento convincente. Bravi ad illudere, a millantare, a tamponare. Totalmente refrattari, incapaci, inabili ed inetti a completare il quadro con razionalità e trasparenza. Nessuna fiducia nella remissione naturale. Nessuna sicurezza nell’individuare correlazioni tra un problema e l’altro. Un disastro pressoché totale. Nessuna ammissione delle proprie responsabilità, a partire delle vaccinazioni infantili e dalle prescrizioni di latte-formula, di latte vaccino e di micidiali diete infantili a base di omogeneizzati.
VALE PIÙ UN UMILE FRATE CHE TUTTE LE FACOLTÀ MEDICHE MESSE ASSIEME
Al punto che un umile fraticello di nome Taddeo li surclassa tutti e da solo dimostra di possedere più scienza di tutte le Università Mediche mondiali messe assieme. “Nessuno muore di cardiopatia, di cancro, di diabete o di altre patologie, ma tutti muoiono di sangue guasto?” Il medico fa l’orecchio da mercante e non ci sente! Il sangue a lui non interessa. È un problema estraneo che non lo riguarda. Ovvio che esistono leggi della natura che spiegano e chiariscono. Ovvio che esiste la legge di causa ed effetto. Ovvio che il 90% di tutte le malattie sono di origine iatrogena, ossia medico-causata, vista la persecuzione continua ed asfissiante della medicina, visto l’accanimento e le interferenze continue della presenza medicale.
TORNIAMO AL CASO PRESENTE
Stabilito che non ci si ammala a caso e non si guarisce a caso, occorre capire se stessi e dialogare col proprio corpo. Mi chiedi di aiutarti a guarire? Niente e nessuno ti può aiutare, se non sei disposta a giocare duro e a diventare curatrice di te stessa, se non sei in grado di dialogare col tuo corpo e di capire le sue legittime esigenze. Non c’è dieta, non c’è sostanza, non c’è digiuno, non c’è veganismo, non c’è guaritore al mondo capace di tirarti fuori dagli impicci, fino a quando non deciderai di prendere in mano la situazione e di smettere coi pianti e con le lagne. Prendi nota che i sintomi non si toccano e che vanno curate le cause a monte. Delegare la tua salute a terzi rimane sempre un errore. Sei tu la prima responsabile di te stessa. Hai l’obbligo di conoscere il tuo corpo e di capire le sue straordinarie capacità autoguaritive.
RESPONSABILIZZARSI E PRENDERE IL TORO PER LE CORNA
I rimedi naturali agli altri tuoi mali, si chiamino colecisti, calcoli biliari, artrite reumatoide, stanno enumerati e descritti, spero al meglio, sul mio blog. Datti da fare a studiarli in modo approfondito e sistematico. Cerca di capire cos’è il nostro pacchetto-salute e fai le tue scelte.
HAI DELLE PRIORITÀ CHE TI ASPETTANO
Detossificare il tuo organismo dai troppi veleni e dalle porcherie farmacologiche ingurgiate negli anni è una priorità. Migliorare la formula del tuo sangue denso e melmoso è una priorità e si ottiene ridando funzionalità alle tue digestioni. Alcalinizzare il tuo corpo acidificato è una priorità e non potrai fare a meno di litri e litri di centrifugati, riabituando gradualmente il tuo corpo ad assumere il carburante di elezione, la frutta e la verdura rivitalizzante, i bioflavonoidi, l’acqua biologica, schivando ogni zucchero raffinato, ogni cibo spazzatura, ogni farmaco e ogni integratore. Liberarti dalla dipendenza chimica è una priorità.
PER GUARIRE SERVONO AZIONI CONCRETE E MIRATE, NON CERTO PIANTI E LACRIME
Spero tu mi abbia capito. Non c’è tempo da perdere. Con le lacrime non vai da nessuna parte. Datti da fare e rimboccati le maniche. Non restare con le mani in mano, mente impigrita, ad attendere l’autoambulanza che ti porta in ospedale per operazioni che ti procurerebbero ulteriori malesseri e aggiuntive devastazioni.
Valdo Vaccaro
Valdo ha perfettamente ragione: piangersi addosso non serve a nulla, anzi. La verità è che solo tu, con il tuo scorretto stile di vita (anche alimentare) sei la vera responsabile delle tue non buone condizioni di salute, come solo tu d’altronde puoi d’ora innanzi invertire questa tendenza fino a giungere alla completa guarigione, a condizione ovviamente che adotti un nuovo e corretto stile di vita. Hai 40 anni, un’età in cui può essere ancora relativamente facile riparare i numerosi danni autoprovocati; ma non sarà un processo né breve né indolore. Impensabile che tutto possa risolversi in poco tempo, ci vorranno tempi lunghi, un anno forse due o più, anche se potrai vedere gli effetti e i miglioramenti già in corso d’opera (tanto per incominciare dovrai rimettere in moto il tuo metabolismo ora impigrito e rallentato, e già per questo sono necessari alcuni mesi). Ma alla fine ti ritroverai sana come un pesce, questo è sicuro. Né sarà un percorso indolore: la guarigione infatti passa attraverso la detox, ossia le crisi eliminative, con le quali l’organismo si depura del suo carico tossico (e tu ne hai accumulato una montagna) e provvede a ogni necessaria opera di manutenzione e ricambio; e la detox non è altro che un susseguirsi di malesseri più o meno pesanti (disturbi respiratori, intestinali, febbre, sfoghi cutanei, mal di testa, stanchezza, depressione ecc), che è la strada con cui l’organismo cerca di recuperare l’energia che gli serve per rimettere le cose a posto. La detox dunque va favorita e non bloccata; sul piano alimentare questo significa mangiare frutta e verdura crude principalmente (parliamo di un paio di chili di frutta almeno al giorno e di almeno mezzo chilo di verdura specie a foglia larga). Nel tuo caso tuttavia una dieta centrata esclusivamente su frutta e verdura crude rischia di scatenare crisi troppo intense da sopportare, di qui dunque l’opportunità di far ricorso anche alla verdura cotta (meglio se a vapore, buone anche le zuppe, mezzo chilo o più) per cercare di tenere i sintomi della detox sotto controllo. Mi rendo conto che può non essere un’operazione semplice, anche dal punto di vista mentale, ma è comunque una strada obbligata per uscire dalla tua attuale difficile situazione. Ci sono poi altri strumenti che ti possono aiutare in questo percorso: l’esercizio fisico costante, la respirazione profonda, esposizione all’aria aperta e alla luce e al sole. Importantissimi, infine, i pensieri positivi, che sono il nostro migliore nutrimento, e non solo in senso figurato ma anche in senso fisico, visto che le sostanze chimiche rilasciate dalle nostre emozioni positive non sono altro che proteine della migliore qualità. In bocca al lupo.
Quelle che tu chiami allergie alla frutta e alla verdura, con orticaria e diarrea al seguito, non sono reazioni da soffocare, ma al contrario sono salutari manifestazioni della detox, che passeranno piano piano col tempo, fino a scomparire del tutto solo quando ti sarai sbarazzata del tuo pesante fardello tossico. Quanto al sovrappeso, non ne son certo responsabili frutta e verdura. Io mangio almeno tre chili di frutta e oltre un chilo di verdura al giorno, e già così faccio fatica a non andare sotto peso. Sono altri i cibi ipercalorici: i grassi aggiunti (olio e burro), i dolci vari, le bibite, gli alcolici, la carne il formaggio le uova; anche i cereali e legumi non scherzano, specie quando riccamente conditi con i sughi vari (un etto di pasta, senza considerare il condimento, contiene quasi quante calorie di un chilo di pesche).