LETTERA
CHIARIMENTI SUI CALCOLI ALLA CISTIFELLEA
Gentile Dr Vaccaro, la prego gentilmente di potermi aiutare fornendomi, se per lei possibile, dei chiarimenti su alcuni aspetti da lei trattati. In particolare, le scrivo in merito a quanto da lei riportato giovedì 21 febbraio 2013 su “Come sciogliere i calcoli alla cistifellea“.
DIETA MEDITERRANEA CAUSATRICE DI COLICHE BILIARI
Ho 40 anni e seguo una Dieta Mediterranea, ma sto inziando lentamente a convergere verso la vegan-crudista. Anche perché ho scoperto da pochissimo di avere 2 calcoli di 5mm sintomatici su Colecisti distesa, apparsi da meno di un anno, visto che fino al 12/9/13 non esistevano. A detta di diversi dottori interpellati, non dovrebbero poter passare nel coledoco perchè questo ha dimensioni di 3-4mm quindi minore dei singoli calcoli. L’operazione asportativa mi è stata consigliata senza alcuna esitazione dal chirurgo interpellato.
VORREI EVITARE L’OPERAZIONE
Dal momento che per ora tali calcoli sono sintomatici, non vorrei operarmi. Preferirei infatti procedere con le sue indicazioni in merito alla eliminazione naturale dei calcoli alla colecisti, conformemente a quanto indicato nella tesina citata all’inizio. Prima di poter intraprendere la strada tracciata sul suo sito, avrei però bisogno di alcuni chiarimenti.
MODALITÀ DELLO SCIOGLIMENTO
Un primo quesito sui rischi. Seguendo il “Semidigiuno specifico ad effetto garantito”, potrebbe esserci il rischio che i calcoli, sciogliendosi pian piano, vadano poi nel coledoco, provocando una pancreatite o altra situazione grave? La colecisti, subendo continui stimoli, non è detto che permetta al calcolo di star fermo ad aspettare che si sciolga completamente. C’è questa eventualità o i calcoli si sciolgono da fermi? O comunque non c’è da temere in merito, essendo i miei calcoli da 5mm?
TEMPI DI SCIOGLIMENTO
Secondo punto. Dopo quando tempo consiglia di ripetere l’ecografia per verificare se è correttamente avvenuto lo scioglimento dei calcoli? Già subito la prima settimana di semi-digiuno? Terzo punto. Iniziando questa depurazione dovrei constatare l’espulsione dolorosa dei calcoli? Potrebbero venirmi coliche legate a tale procedura naturale? O dovrebbe essere del tutto indolore e quindi non dovrei riscontrare nulla di particolare nei 7 giorni di procedura?
CALI PONDERALI
Quarto punto. Per questioni credo legate allo stress, ho subito un calo ponderale in particolare delle gambe. Ho sempre pesato 75Kg e sono sceso fino a 61, mentre oggi peso 67 Kg per 1.78 di altezza.
Le chiedo se il semi-digiuno da lei proposto, prevede solo succhi per i primi 3 giorni, e nu nulla di solido? Questo potrebbe crearmi problemi di ulteriore dimagrimento? O essendo un semi-digiuno potrei reggere tranquillamente la cosa senza poi dimagrire eccessivamente durando solo 7 gironi?
PRESENZA DI ADENOMIOMI
Quinto punto. Sono stati riscontrati anche 2 Adenomiomi del diametro di 4mm. Mi hanno detto che fino al centimentro non dovrebbero incattivirsi e quindi portare pensieri. Mi conferma anche Lei questo parere? C’è qualcosa che posso fare anche per i 2 Adenomiomi? Ringraziandola anticipatamente anche per il Servizio di enorme e pubblica utilità da Lei svolto. Spero di cuore poter ottenere una sua risposta. Buona serata e cordiali saluti.
Renzo
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RISPOSTA
MAGGIORE SERENITÀ E FIDUCIA NEL FARE LE COSE GIUSTE
Ciao Renzo. Tutte le domande che stai formulando hanno una evidente componente ansiogena e stressante, quasi che tu ti stessi accingendo a fare un avventuroso ed avventato salto nel buio. Nessuno ha in mano la sfera di cristallo per darti garanzie assolute, tempi di scioglimento e tempi di controllo. Se uno fa una determinata scelta, la deve fare perché ci crede fermamente e a ragion veduta. Probabilmente hai assorbito le obiezioni e i moniti di chi punta ad intervenire chirurgicamente.
LIMITIAMO LE NOSTRE PRETESE SU BASI DI RAGIONEVOLEZZA
Nessuno ti garantisce che dopo una settimana di semidigiuno i tuoi calcoli si dissolvano. Ogni caso è diverso e comunque i tempi non sono mai così rapidi. Uno ci mette mesi ed anni per formarli, ed è spropositato pensare che in alcuni giorni essi scompaiano. La Natura pretende i suoi tempi. Uno deve seminare bene e, senza alcuna ansia, senza panico e senza stress, andrà eventualmente a chiedere una conferma diagnostica dopo alcuni mesi. Il metodo naturale può implicare dei dolori, ma sempre 10 volte inferiori a quelli provocati da una soluzione chirurgica. Anche per il peso non ci sono problemi particolari. Quando uno migliora e velocizza le digestioni e fluidifica il suo sangue, ottiene ottimi risultati su tutti i fronti.
COMPOSIZIONE DEI CALCOLI RENALI
I calcoli renali sono composti di pietruzze basate su urati causati da eccessi di acido urico, conseguenti a diete aberranti. Per il loro contenuto specifico si parla soprattutto di acido ossalico e di calcio, mescola associata alla fine con l’acido urico per diventare sale duro chiamato urato di calcio.
COMPOSIZIONE DEI CALCOLI BILIARI, REGALO DELLA DIETA MEDITERRANEA
Il fegato produce di per sé il colesterolo HDL sufficiente per il fabbisogno corporale, e si trattiene una quota specifica allo scopo di produrre la bile. I tuoi calcoli biliari sono stati causati dalla pessima Dieta Mediterranea, smodatamente elogiata dai media italiani, ipnotizzati dalla triade grana-prosciutto-bistecca, dolcificata da dolciumi e panettoni, e inzuppata nel vino e nel caffè, visti come capolavori del made in Italy dall’Agroalimentare di casa nostra. Il colesterolo LDL indurito si dissolve solo in presenza di lecitina e di alcuni sali. Si tratta di cristalli contenenti il 95% di colesterolo ed il 5% di altre impurità.
LA DISSOLUZIONE AVVIENE CON MODALITÀ GRADUALI E INTELLIGENTI
Quando si corregge drasticamente la dieta, sia i calcoli renali che i calcoli biliari si dissolvono in modo graduale e intelligente, fino alla totale eliminazione, visto che il corpo non è una massa disordinata di materiale, ma sempre un assieme di sostanze assemblate con razionalità e disgregabili in buon ordine.
L’ASPORTAZIONE DELLA COLECISTI NON IMPEDISCE LA RIFORMAZIONE DEI CALCOLI BILIARI
Mi hai posto tante domande tutto sommato improprie, di fronte al fatto ben più decisivo che, con la eventuale rimozione chirurgica della cistifellea diverresti persona pesantemente menomata e non risolveresti un bel nulla, visto che i calcoli si riformano regolarmente nei condotti biliari tra intestino e fegato, anche in assenza della ghiandola colecisti. Anche nel caso di tumori e adeno-miomi c’è sempre presenza associata di calcoli.
I FREQUENTATORI AMERICANI DEI MCDONALDS E DEI BURGER KING PRIMEGGIANO IN FATTO DI CALCOLI BILIARI E RENALI
L’incidenza dei calcoli biliari in America è impressionante, con una persona su 3 oltre i 60 anni, e 1 ogni 5 nelle vittime sottoposte ad autopsia. Gli indiani Pima dell’Arizona poi hanno il record americano e spesso mondiale con 1 ogni 3 all’età di 15-24 anni, e di 3 ogni 4 all’età di 25-34, e di 1 su 1 per le età successive. Essi marciano infatti con diete grasse del 50-55% essendo essi abbonati ai McDonald’s e alle catene Burger King.
CON DIETE VEGAN-CRUDISTE REGRESSIVE C’È ADDIRITTURA UN GRADUALE RIASSORBIMENTO
In ogni dieta di regressione, contenente zero colesterolo LDL e zero cadaverina, i cristalli di colesterolo si dissolvono gradualmente e vengono riassorbiti dal sistema prima ancora che espulsi come tali.
RIMEDI STRAORDINARI AI CALCOLI BILIARI E A QUELLI RENALI
Trattamenti risolventi e di grande aiuto includono il succo di mele non irradiate per 3 giorni, oltre che altri succhi di frutta e succhi verdi alla clorofilla fresca da carote-sedani-bietole e ananas. Meglio senza cibi solidi.Al quarto giorno si aggiungono 3 cucchiai di olio di oliva e succo di limone, per ripartire con le verdure crude e con la dieta vegan-crudista tendenziale e un 20-30% di cibi al quinto giorno. Altri rimedi ancora? Una tisana con 1 parte di camomilla fiori e 2 di tarassaco foglie, più abbondante succo di limone, ottima per favorire il flusso biliare. Straordinario anche il consumo di ribes, il succo di crespino, la melagrana, il succo di cipolla 20grammi più miele grezzo, il decotto di salvia, il tarassaco in insalata, con foglie di acetosa aggiunte, 30 grammi di foglie di rosmarino bollite per 2 minuti in un litro d’acqua, da bersi in 3 tazze al giorno.
Valdo Vaccaro
E ' incredibile come la gente soffra degli stessi problemi e ponga le domande in tempi che coincidono con volontà e pensieri di altre persone. Avevo già scritto a Valdo per ottenere le giuste risposte riguardo ai calcoli alla colecisti, patologia di cui soffro anch'io. Valdo mi ha risposto, ma non è stato esaustivo. Solo in questa sua ennesima risposta infatti appare l'apparente soluzione al problema "dimensione del coledoco". Lo stesso infatti misura circa 5 mm ed un calcolo in dissoluzione potrebbe finire per ostruirlo, causando una possibile pancreatite. Valdo qui spiega che con la pratica del digiuno e con vari succhi (penso soprattutto al succo di mela BIO!!! (la pectina è un potente emolliente) quotidianamente viene tolta al calcolo un po' della sua dimensione sotto forma di sabbiolina biliare che viene regolarmente espulsa.
Passiamo però ora ad un tema che Valdo scorda nelle sue gentili spiegazioni, cioè un fattore ampiamente sottovalutato che è il fattore EMOTIVO.
Innanzitutto non è vero ciò che Valdo sostiene (o è vero solo in parte) sul fatto che le coliche non sono poi così dolorose rispetto ad un'ablazione della colecisti. Possono essere tremende. Qui di seguito la mia esperienza.
Dicembre 2014, una serata anomala. Sono molto nervoso e teso per ragioni che non sto qui a spiegare. Queste tensioni, unite ad un cena sbagliata a base di cibo certamente non carneo (sono vegetariano quasi vegan oggi) ma pesantino aggravano la situazione. Vado a dormire irritato ed alle 4 del mattino mi sveglio in preda ai dolori più atroci che ho provato da quando da piccolo mi ruppi il polso e nessuno mi diede degli analgesici. Spasmi incredibili, dolori tipici di altre patologie (cardiache ecc….). Tira e molla, prova e riprova, finisco alle 10 del mattino al pronto soccorso dell'ospedale (stiamo in Svizzera tedesca tanto per chiarire). Altra esperienza atroce, apparente disinteresse delle infermiere nonostante l'evidenza dei fatti, totale mancanza di empatia, abbandono su un lettino in attesa del medico che sarebbe arrivato da li a mezz'ora. Passo il tempo piegato in due tra infermiere ridacchianti per gli affari loro (tremenda sta cosa…quando uno sta male davvero) finché finalmente dopo 45 minuti si fa vivo il medico che induce un'infermiera a darmi della morfina (5 mg mai provata in vita mia). Il farmaco si rivela efficace ed è seguito da ricovero per accertamenti con tanto di paracetamolo e inibitori della pompa protonica in vena). Devo dire che 3 mesi prima avevo effettuato una visita presso una gastroenterologa (passa per una persona preparata) la quale mi disse dopo analisi ecografica che il mio calcolo era regredito da 19 mm a 11. Le analisi in ospedale hanno rivelato che il calcolo era purtroppo aumentato a 23 mm. Già qui una rabbia tremenda e la voglia di sporgere denuncia…Diamine! Siamo in Svizzera, non nel Burundi del Sud….dovremmo avere le competenze necessarie, invece siamo sommersi dalla mafia in tanti campi, soprattutto quello medico-ospedaliero. Il guaio è che queste persone si coprono a vicenda (e vorrei vedere visto che si passano i pazienti). Sono stato liquidato dalla diagnosi con questa frase "la gastroenterologa non ha colpa perché spesso i calcoli risultano difficili da vedere e l'unica soluzione ora è un'operazione". Inoltre i medici si trastullavano con una fantasiosa diagnosi di possibile gastrite, da qui la decisione degli inibitori di pompa, i quali mi hanno causato successivamente stitichezza per qualche giorno.
Vista la mal parata, ho fatto buon viso a cattiva sorte ed ho passato la notte in ospedale (camera comune, gente che russa…impossibile dormire ecc….) Il giorno seguente colloquio con i medici i quali ripropongono l'operazione. Al mio niet deciso ed alla conseguente mia risposta "vorrei essere dimesso perché ho capito cosa sta succedendo…non provo più dolori ed ho bisogno di un digiuno" ….grandi musi lunghi di medici e infermiere (vere iene tra l'altro). Verso mezzodì arriva il medico che redige l'atto d'uscita proponendomi un ulteriore colloquio la settimana successiva
Arriva un'infermiera e con un incredibile accanimento prendendomi di sorpresa, mi strappa letteralmente l'ago dalla vena facendomi sanguinare abbondantemente la mano. Le chiedo se si rende conto di ciò che sta facendo e mi risponde che rientra nella norma. Sgomento, scendo e chiamo un taxi che finalmente dopo 24 ore di calvario mi riporta alla tanto agognata casetta. Ciliegina sulla torta, la mutua m'informa che la fattura dell'ospedale non è chiara e che al posto di 24 ore ne sono state fatturate 48 duplicando cosi il costo finale. (si ma da chi vai a protestare? Hanno il coltello dalla parte del manico).
Arrivo a casa e digiuno di un paio di giorni per rimettermi in forma, ripromettendomi di non commettere mai piu errori simili.
Ora siamo da capo e bisogna partire con molto impegno verso la terra promessa della liberazione dal male. E questo lo si fa tenendo conto di vari fattori, fra i quali
1. Pratica costante del digiuno (che richiede un luogo come minimo appartato e tranquillo, con gente tranquilla attorno, visto che si si ciba di emozioni.
2. Essere costanti, ciò vuol veramente dire zero colesterolo (niente pizza e formaggi vari, uova ecc…..
3. Assunzione quotidiana di succo di mela Bio, succo d'uva, succo di limone, arance, pompelmi e qualche verdura non amidacea.
4. Consapevolezza dell'importanza del fattore emotivo che non viene MAI presa in considerazione in una pratica di questo tipo. Allontanarsi da qualsiasi fattore stressogeno. Se abitate in un luogo ameno pieno di fracasso o di inquilini fastidiosi e irrispettosi, NON DIGIUNATE IN QUEL LUOGO.
Con questo caro Renzo, ti esorto a seguire il percorso che Valdo ed altri propongono, prendendo le distanze dalle tue ansie (che poi sono anche le mie visto che il dubbio suscitato in primis dalla gastroenterologa che mi ha visitato "….non si fidi di cio' che scrivono su internet, si finisce in sala operatoria per direttissima con il pancreas distrutto perché un calcolo si è infilato nel coledoco…" (una cosi cosa poteva dire?)
Cerchiamo di essere coerenti in primis e soprattutto TRANQUILLI per la buona riuscita della faccenda calcolo. Terrei comunque, visti i miei precedenti, degli analgesici (iboprufene o paracetamolo) nell'armadietto, giusto in caso si dovessero rivelare improvvise coliche molto dolorose. Io sono riuscito ad evitarle in tutti questi anni con l'assunzione di gocce omeopatiche (lycopodium clavatum 3d e nux vomica 3d).
Vorrei inoltre sottolineare il fatto che non è il caso di darsi troppo al tarassaco o al carciofo o ad altre erbe che stimolino la peristalsi della colecisti in modo troppo deciso. IL VERO SUCCO DELLA FACCENDA sta tutto nella lenta ed inesorabile disgregazione del calcolo attraverso, per l'appunto, i vari succhi sopraesposti, per fare in modo che questo, piano piano, venga riassorbito dal sistema. Quindi niente cose violente tipo protocollo Hulda Clark che potrebbero causare proprio, a calcolo ridotto, quel certo tipo di inconveniente.
Ora che lo abbiamo capito chiaramente, possiamo partire verso la guarigione.
a john white
Nel frattempo sei riuscito quantomeno a rimpicciolire il calcolo?