LETTERA
Buon giorno! Ho scoperto per caso la sua presenza navigando su internet e ho letto sue risposte ai problemi delle calcificazioni alla cistifellea. Sono una scettica della medicina ufficiale ma, per forza di cose, devo fare esami per via di calcificazioni al seno sinistro e che possono essere l’anticamera di un tumore al seno.
Io mi sono domandata se ci fossero delle cause alimentari e quindi anche dei rimedi alimentari a questo problema. Ma non ho domandato a nessun medico se c’è una causa perché la risposta loro è sempre “fattori genetici”.
Sono invece convinta che ci sia una causa alimentare. Devo dire che non sono completamente vegana visto che bevo latte, e a volte consumo formaggi anche stagionati. Bevo pure acqua frizzante e temo che lì ci sia un bel po’ di responsabilità.
Volevo una sua consulenza in merito e se le calcificazioni al seno si possono sciogliere come quelle alla cistifellea? Grazie. Un caro saluto. Susanna
RISPOSTA
Ciao Susanna. Calcificazioni e micro-calcificazioni non sono necessariamente l’espressione di un processo tumorale e indicano il più delle volte situazioni tranquille e pacifiche, riscontrabili ad esempio nelle galattoforiti e nei normali processi di invecchiamento dei canali della ghiandola mammaria.
CALCIFICAZIONE ED ARTERIOSCLEROSI HANNO DIVERSI PUNTI IN COMUNE
È un fenomeno che assomiglia, per certi aspetti, all’arteriosclerosi, ossia al deposito di grasso e di sali di calcio lungo le arterie. Qualcosa di simile avviene all’interno dei dotti della mammella.
Le microcalcificazioni sono il risultato del deposito di sali di calcio all’interno dei dotti della mammella e, solo in alcuni casi, possono diventare l’indice di un’area della ghiandola mammaria in corso di alterazione.
VISITE SENOLOGICHE E PRESSIONI SANITARIE
Le autorità sanitarie consigliano di eseguire una visita senologica almeno una volta ogni 3 anni, a partire dai 20 anni di età, e una volta all’anno dopo i 40 anni. Ma questa raccomandazione, che assume spesso l’aspetto di una pressione continua ai limiti della persecuzione, non è affatto priva aspetti contraddittori e di forti contestazioni.
MAMMOGRAFIE SOTTO ACCUSA
Le mammografie vengono addirittura accusate di incrementare la tumorosità, ossia la tendenza a formare tumori al seno. Esistono studi precisi nei paesi scandinavi che confermano questo fatto con dati statistici alla mano.
Un aspetto negativo è la probabilità di falsi positivi e la successiva necessità di ulteriori esami. Un ampio studio ha rilevato che in 10 visite senologiche la probabilità di avere un falso positivo è circa il 20 per cento. Questi falsi positivi possono causare alle donne una serie di inutili preoccupazioni.
Al tempo stesso è elevata soprattutto dopo i 40 anni la possibilità di falsi negativi ovvero di esami clinici in cui non viene riscontrata alcuna alterazione mentre agli esami strumentali possono essere presenti lesioni sospette o francamente tumorali.
MONITORARE LE CONDIZIONI DEL PROPRIO SENO
Praticando un semplice monitoraggio casalingo, ci possono essere dei segnali indicanti qualche possibile rischio futuro. Ci riferiamo a:
- Nodulo o tumefazione al seno
- Gonfiore, calore, cambiamenti di colore della cute
- Variazioni delle dimensioni o della forma del seno
- Cute del seno rugosa o raggrinzita
- Prurito, dolore o eritema del capezzolo
- Retrazione del capezzolo o di altre parti del seno
- Improvvise secrezioni dal capezzolo
- Comparsa di un dolore persistente e nuovo in un unico punto.
L’IMPORTANTE È SCEGLIERE UNO STILE DI VITA SANO
Chi semina bene viene premiato nella stragrande maggioranza dei casi da una congrua raccolta, in forza della razionalità e della legge di causa ed effetto.
Si raccomanda pertanto di mantenere il peso forma, di praticare regolare attività fisica, di adottare il pacchetto salute della Health Science, includente comportamenti razionali e costruttivi a fianco di una dieta ricca di sostanze vive, vibranti e cariche di radiazioni positive.
FONDAMENTALE PENSARE IN POSITIVO
Piuttosto che pensare in continuazione alla propria vulnerabilità, restando preda e vittima di stress che acidificano il sistema, producendo spesso i mali che si temono e che si vogliono evitare, è meglio studiare e capire la causa reale delle calcificazioni. Solo così sarà possibile dare una svolta alla propria vita e disgregare questi depositi.
Sul mio blog abbondano articoli sul latte vaccino e sulla caseina, sulle verdure cotte, sulle acque alcaline e sulle integrazioni. Sarà il caso di rileggerli con attenzione, visto che le calcificazioni nascono sempre dall’assunzione di calcio inorganico che i reni non riescono a smaltire.
I DEPOSITI DI CALCIO INORGANICO VANNO DECISAMENTE SMANTELLATI
Ovvio che le calcificazioni sono disgregabili ed espulsibili. Occorre però adottare un rigoroso cambio dieta, riducendo il consumo di verdure cotte, azzerando l’assunzione di latte e formaggio, di succhi devitalizzati, di acque dure, di bevande gassate e dolcificate, di alimenti e bevande in scatola, evitando rigorosamente il ricorso a integratori e massimizzando l’uso di verdure crude e di frutta acquosa, soprattutto agra, tipo arance, pompelmi e melagrane.
I NOSTRI SEDIMENTI CALCAREI PROVENGONO DAI PRIMI GIORNI DI VITA
Il carbonato di calcio è il principale responsabile dell’indurimento delle arterie. Arteriose e venule subiscono la stessa sorte, e di conseguenza anche il cervello, ricco di capillari, si indurisce e perde la sua elasticità. Nessuna meraviglia che ne vadano di mezzo pure i dotti delle mammelle femminili.
L’indurimento delle arterie e la calcificazione dei vasi sanguigni inizia il giorno in cui si nasce, visto che è da quel momento che cominciamo a introdurre nell’organismo sostanze estranee non-self che il corpo, non potendole assimilare e nemmeno scaricare all’esterno, è costretto per forza a depositare nelle proprie discariche interiori.
Tra queste sostanze troviamo veleni di vario genere, tra cui caffeina, teina, caseina, residui farmacologici, e soprattutto minerali duri ed inorganici in forma cristallina.
LIBERIAMOCI DUNQUE DA OGNI FORMA DI SPAZZATURA
Spurgare e liberare l’organismo da questa spazzatura calcarea non è affatto missione impossibile. Una alimentazione leggera e sobria, una digestione rapida produttrice di sangue sano e fluido, un regolare ricorso all’acqua naturale leggera e distillata, nonché all’aria fresca, alle camminate, alla respirazione profonda e ritmata e usciremo dal tunnel della calcificazione selvaggia.
Basta bere solo acqua leggera e distillata al posto di quella dura ad alto residuo fisso, e soprattutto succhi freschi di frutta e verdura, oltre che spremute di limone allungato ed eventualmente dolcificato con del miele. Il corpo è in grado di auto-guarire e di auto-ripararsi se solo lo mettiamo nelle giuste condizioni per farlo.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti