LETTERA
RISCHIO DI DISTRUZIONE RENALE E CURE INSODDISFACENTI
Egregio Dottore, le scrivo in quanto come potrà leggere dall’oggetto della mail si parla di una malattia molto rara e grave che porta alla distruzione dei reni. Purtroppo, mia nipote Sharon, una bellissima ragazza di solo 19 anni è affetta da questa grave malattia. È più di un anno che è in cura presso il Policlinico di Bari ma senza ottenere nessun risultato soddisfacente. Anzi si è arrivati al punto tale che i medici stessi hanno perso le speranze e non sanno più che pesci prendere. Da quando ha iniziato a curarsi giù a Bari ha avuto l’aumento del valore della creatinina, invece di vederlo scendere. L’unico consiglio per arrivare il più tardi possibile alla dialisi è stato quello di consigliare una dieta ipo-proteica.
QUALCHE CONSIGLIO ALIMENTARE PER MIA NIPOTE IN GRAVI DIFFICOLTÀ
Facendo varie ricerche su internet, e consigliato da un carissimo amico che si occupa di alimentazione, mi è stato fatto il Suo nome è sono rimasto positivamente scioccato da quello che fa giorno dopo giorno e l’aiuto che ha dato ai suoi pazienti adottando un’alimentazione corretta. Volevo chiederle gentilmente se avesse qualche consiglio da darmi in modo tale da rendere la vita di mia nipote, la migliore possibile, visto che ormai è rimasta solo l’alimentazione a darci una speranza.
COL CUORE IN MANO
Le ho scritto con il cuore in mano e spero che leggerà questa mail. Se avesse tempo e disponibilità sono a disposizione per darle maggiori dettagli sul trascorso della malattia. In attesa di una sua risposta, Le porgo i più cordiali saluti. Francesco
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RISPOSTA
ISCHEMIA, OCCLUSIONE VASI, NECROSI E PROCESSI INFIAMMATORI
Ciao Francesco. L’ischemia significa mancanza di flusso sanguigno e deriva dal greco isch=riduzione e haima=sangue. Le vasculiti cutanee sono caratterizzate da infiammazione dei vasi. Il processo infiammatorio vasale, attraverso il restringimento o l’occlusione del vaso colpito, determina una ischemia, una riduzione nell’apporto del sangue e pertanto una necrosi dei tessuti. Il fenomeno può interessare vasi grandi, medi e piccoli. Nel caso presente si parla di vasi piccoli e pertanto di capillari. La patologia in questione prende il nome da Johann Schoenlein (1793-1864), naturalista tedesco e docente in medicina, e da Eduard Heinrich Henoch (1820-1910) medico e docente a Berlino.
FUORIUSCITA SI SANGUE DAI PICCOLI VASI
La porpora SHP è la più comune vasculite della pediatria e colpisce 4 bambini su 10 interessati da questo tipo di patologie. Pur essendo malattia auto-limitante, può causare emorragia gastrointestinali, invaginazione e malattie renali. La patologia varia da soggetto in soggetto. Si presenta visivamente con macchie rosso vivo scuro o bluastro, dovute a fuoriuscita di sangue dai piccoli vasi.
MALATTIA BENIGNA ED INNOCENTE IL PIÙ DELLE VOLTE
Malattia benigna ed auto-risolutiva a prevalenza invernale, che si risolve spontaneamente e senza alcun trattamento nel bambino, ma che nell’adulto, quando c’è coinvolgimento renale di tipo cronico o recidivante, può richiedere particolari attenzioni che, in campo medico, si trasformano in terapie a base di steroidi, cortisonici, immunoglobuline-umane ed immuno-soppressori.
VASCULITE CUTANEA DEI CAPILLARI CON IMMUNOGLOBULINE AL SEGUITO
La porpora di Schoenlein-Henoch è definita in medicina come vasculite cutanea dei capillari, caratterizzata da accumulo e deposizione di immuno-complessi e da immunoglobuline-A (IgA) circolanti, proteine che instaurano processi infiammatori di tipo auto-immune. Gli immuno-complessi sono il complesso dell’anticorpo specifico IgA con l’antigene verso cui è diretto. Le immunoglobuline-A sono proteine monoclonali che instaurano un processo reattivo immunitario, costituite da crioglobuline di tipo-1 (monoclonali).
SANGUE GRASSO, PIGRIZIA LINFATICA E CARENZA DI PIASTRINE COAGULANTI
Dal punto di vista delle cause si parla di lesioni delle pareti vasali e di carenza di piastrine, componenti ematici essenziali alla coagulazione. Ma le vere cause vanno ben oltre, e riguardano sempre le formule abominevoli a cui costringiamo il nostro sangue, reso grasso-colloso e lipo-tossico, a lenta e difficoltosa circolazione. La pigrizia del sistema linfatico, dovuta al rallentamento metabolico ed anche alla sedentarietà, comporta fenomeni infiammatori su tutto il corpo. Alimentazione iper-proteica e sedentarietà ancora sotto accusa dunque.
NEI CASI PIÙ GRAVI C’È IL RISCHIO DI SINDROME NEFROSICA
La patologia SHP comporta manifestazioni cutanee agli arti ed ai glutei, con lesioni purpuriche visibili e palpabili, precedute da febbre, cefalea, artralgie e dolori addominali. Comporta pure manifestazioni articolari, gastrointestinali e renali. È spesso associata a glomerulonefrite e ad epato-splenomegalia, ovvero ad ingrossamenti anomali del fegato e della milza, tutte condizioni tipiche dell’alimentazione carnea. Non mancano proteinuria nel range nefritico e quindi creatina alta, con ematuria e cilindri eritrocitari nel sedimento urinario. Nei casi più gravi, la glomerulonefrite può evolvere in glomerulonefrite recidivante progressiva, in un contesto di sindrome nefrosica.
LA GENTE NON SI SPAVENTA PER UN CADAVERE NELLO STOMACO, MA PER ALTRE INEZIE PRIVE DI IMPORTANZA
Chi passa al veganismo crudista e alla dieta vitalistica, dopo anni di colpevoli ed aberranti pasti morti, acidificanti e in netto contrasto con gli interessi e le esigenze dei suoi organi principali, primo fra tutti il rene, ha l’impressione di fare un salto nel buio e nel mistero. Ogni parola storta del medico, ogni insinuazione del familiare, della televisione o di internet, diventa un motivo ed un alibi per allarmarsi.
I RENI VANNO DIFESI A SPADA TRATTA
In realtà la gente non si rende conto che il salto nel buio lo sta facendo tutti i giorni della settimana, aggravando le sue patologie e sovrapponendo veleni a veleni, in una specie di corsa sfrenata verso la catastrofe fisica. Il sistema renale è una dei maggiori organi eliminativi del corpo. Il buon funzionamento dei reni è fondamentale per tutte le condizioni di salute e di equilibrio, per tutti i rilasci di tossine interne ed esterne che il corpo abbia deciso di eliminare, specialmente per l’eliminazione dei sali inorganici (ovvero i minerali da integrazioni, da acque dure e da cibi cotti, che la medicina e la chimica, spesso anche a livello universitario, continuano colpevolmente, goffamente ed irresponsabilmente ad ignorare, come non ci fosse alcuna differenza).
LA DIETA VITALE NON HA CONTROINDICAZIONI
Prima cosa, non esistono alternative salutistiche alla dieta vitale, ma solo alternative patologiche. Seconda cosa, gli sbalzi tra sodio e potassio, i due minerali che presiedono all’omeostasi cellulare, si regolano facilmente in presenza di elementi vivi e di minerali organicati e quindi frantumati in modo eccellente per un ottimo metabolismo renale. Il consiglio è di procedere progressivamente alla eliminazione di tutte le cure in corso, introducendo nel contempo un piano di recupero con alimentazione depurativa e disintossicante. Prevalenza iniziale di succo verde clorofillato da piante, e poi via via incrementare il succo vivo zuccherino della frutta portandolo a prevalenza. Centrifugati di 4 carote, 1 costa di sedano e 1 mela, più peperoncino, zenzero, crescione, rucola, aglio (una presa di uno o due di essi per volta, a effetto cicatrizzante), ed altre variazioni sul tema, con topinambur, patata dolce e ananas. Passaggio successivo ad alimentazione normale con insalate fresche e secondi piatti a piacere, ma sempre improntati al vegan-crudismo tendenziale e al basso-proteico. Questa la strategia proponibile per un vero e stabile recupero.
TESINE DA LEGGERE
- Sindrome nefrosica, amiloidosi e sindrome di Cushing
- Capillari, varici, rutina e affioramento patologie
- Mielodisplasia, piastrinopenia e liberazione
- Sclerodermia o granulomatosi di Wegener
- La PSH, ossia la porpora di Schonlein-Henoch
Valdo Vaccaro
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