ESPERTI IN ESPERIENZE ABOMINEVOLI
“Alimentazione: carne, bene prezioso se assunto in modo equilibrato”, è il titolo di un articolo di un pool di esperti in esperienze abominevoli, specializzati a scialacquare malamente il danaro pubblico in forum che nulla di buono e di utile hanno per la società civile. In questo caso, il convegno si chiama VII Forum Internazionale di Nutrizione Pratica, e avrebbe l’ambizione peregrina di dimostrare l’indimostrabile.
CANNELLA È MORTO INVANO, SENZA LASCIARE ALCUN INSEGNAMENTO
“Seguire diete prive di proteine animali provocherebbe pericolosi squilibri per la salute”, questo lo slogan e il sottotitolo di apertura, con tanto di marchio della Dieta Genetica, onnipresente in questi giorni su tutti i blog e su tutti i penosi e disperanti appelli dei macellai e dei loro prezzolati lacchè. Sembra la fotocopia esatta di quanto scriveva e sosteneva il professor Carlo Cannella della Sapienza di Roma, grande paladino dell’alimentazione ittica, lattea e carnea, fino a una settimana prima di lasciarci le penne.
UN RICERCATORE COCCOLATO DA CACCIATORI E MACELLAI
“Una società che spende soldi per acquistare calorie e ne spende ancor di più per bruciarle è una società schizofrenica”, ha detto Andrea Ghiselli, adorato da cacciatori e da macellai grandi e piccoli, oltre che dirigente dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran). Lo ha detto presentando i risultati del dossier “Il ruolo della carne in un’alimentazione equilibrata e sostenibile”, nell’ambito del settimo Forum Internazionale di Nutrizione Pratica tenutosi questa mattina a Milano.
LA SOCIETÀ A TENDENZA CARNIVORA NULLA HA DI SOBRIO, DI SANO E DI MENTALMENTE SENSATO
“Una società che spende soldi per acquistare carne e rendere il sangue melmoso e lipotossico a chi la mangia, e che spende altri soldi per comprare statine, eparine e viagrine, per fluidificare il sangue e la resa spermatica, è una società fallimentare e demenziale fino all’osso”, questa è la mia risposta
LA CARNE VISTA COME MEZZO DI CRESCITA SOCIALE E CULTURALE
Tema del meeting milanese, “il ruolo della carne in un momento di particolare e crescente attenzione verso la salute dell’uomo e dell’ambiente. “La pratica di consumare carne – si legge nel dossier – rientra tra gli aspetti cardine dell’evoluzione dell’uomo. Un’evoluzione che, sotto diversi punti di vista, ha accompagnato gli esseri umani attraverso i millenni, contribuendo nel tempo a farci raggiungere l’aspetto attuale e a porre le basi storiche della società e della cultura, con le diverse sfaccettature nel tempo e nello spazio che conosciamo oggi”.
STROPICCIARSI GLI OCCHI IN UN AMBIENTE MANICOMIALE
E già qui uno deve stropicciarsi gli occhi e chiedersi se si trova nella dinamica e sempre avanzata capitale industriale d’Italia, o invece in una succursale di qualche teatro manicomiale, dove vengono esaltati i grandiosi risultati raggiunti sul piano culturale, civile, politico, economico e persino spirituale, grazie alla lodevole abitudine di massacrare creature innocenti e di masticarne le prelibate salme. Come dire che il Teatro La Scala e il Duomo di Milano, sarebbero dovuti a chi impallina deplorevolmente innocenti leprotti e multicolori fagiani nelle campagne del Bel Paese, o a chi sgozza e decapita tutti i giorni milioni di creature, tenute in ostaggio e criminosa prigionia.
ISTIGAZIONE ALLA VIOLENZA DELL’ARMATO SUL DISARMATO
“L’integrazione della dieta a base di vegetali con l’assunzione di carne, risalente almeno a un milione e mezzo di anni fa, ha segnato una grande svolta evolutiva per l’umanità. Lo sviluppo e la diffusione delle attività di caccia hanno promosso lo sviluppo cognitivo, fisiomorfologico e anatomico dell’uomo, ponendo le basi per importanti cambiamenti sociali”. Questa frase ho dovuto rileggerla tre volte, per essere sicuro di non sbagliarmi. Qui ci sono gli estremi per una denuncia pubblica sul piano etico e civile, oltre che su quello legale. Questa è palese istigazione alla violenza dell’armato sul disarmato, del violento sul debole, del sopraffattore sull’innocente.
ESALTARE E DIFENDERE CHI UCCIDE IMPUNEMENTE NON È UNA BELLA COSA
Complimenti al dr Ghiselli per la faccia di bronzo evidenziata in questa circostanza, è il mio eufemistico commento. D’accordo che Caccia e Pesca sono tuttora vergognosamente legali in Italia, emerito paese di doppiette e di pallini, di coltellacci e di sventratori professionali. Ma un conto è fare i masticatori impenitenti di cadaveri di nascosto o al riparo imbarazzato dei luoghi di culto dello stupro e del pasto cimiteriale, chiamati con cinismo ed ipocrisia “ristoranti”, come se uccidere e cannibalizzare le proprie vittime coincidesse in qualche modo col verbo ristorare, e un altro conto è esaltare pubblicamente e impunemente le disinvolte imprese di chi prende a colpi di schioppo animaletti liberi che volano o nuotano o cinguettano, togliendo loro l’unico capitale che hanno, cioè la gioia di esercitare il loro diritto divino a vivere.
AUGURO A GHISELLI DI USCIRE DALL SUA DISPERANTE GABBIA MENTALE
Il giorno in cui Ghiselli comincerà a rendersi conto di quanto miserevoli ed aberranti siano queste sue uscite, provando un minimo di vergogna e di pentimento, il mondo comincerà ad essere leggermente migliore, più vivibile, meno stomachevole e rivoltante.
IL MIGLIOR UOMO È QUELLO DOTATO DI UN TUBO CIMITERIALE AL POSTO DELL’INTESTINO
Per il momento non corre alcun rischio di emanciparsi e di attenuare il suo pesante debito con la giustizia universale e con la sua preoccupante contabilità karmica. Continua infatti con spropositi tipo “Sono gli stessi cambiamenti sociali alla base della scelta, da parte di un numero crescente di persone, di seguire diete prive di proteine animali, responsabili di squilibri pericolosi per la salute”. Già, perché nella concezione ghiselliana, per stare bene e in pace con se stessi serve il seppellimento nel proprio corpo di almeno 30000 animali nel corso della vita, al fine di non perdere colpi con il cittadino medio americano.
NELLA MILANO DI BATTISTI E GABER NON TUTTI SONO MACELLAI
A parte tutte le considerazioni sull’etica e l’estetica, c’è pure da chiedersi in quale mondo viva Ghiselli e da quale cultura tragga ispirazione. Milano non è priva di artisti e di anime sensibili. Hanno ivi lasciato il loro segno gente straordinaria del calibro di Giorgio Gaber ed Enzo Iannacci, per non dire di Lucio Battisti, e dello straordinario Ragazzo della via Gluck, a cui auguriamo lunga vita e rinnovato spirito ecologico. Non è che sia obbligatorio entrare alla Galleria dell’Unione, accanto al Duomo, e imbattersi in qualcuna delle mie copertine col simbolo del girasole alla Libreria Anima.
IL TETTO PROTEICO DI 24 GRAMMI AL GIORNO È DATO SCIENTIFICO ACQUISITO
Basta che uno si tenga almeno aggiornato sulle cose essenziali e veritiere che ormai trapelano da ogni seria diversità mondiale. I 24 grammi/giorno di proteine rigorosamente o almeno tendenzialmente vegetali non sono affatto una caratteristica esclusiva di Colin Campbell e del suo The China Study, pubblicato in italiano, ma indigesto e illeggibile per chi sgambetta per strada coi cadaveri nel ventre, o per chi va a meeting e conferenze sulla nutrizione impregnato di sangue altrui e di cadaverina. I 24 grammi di massimo tetto proteico sono un dato confermato da tutte le università americane e dai maggiori enti internazionali, tipo FAO E WHO (World Health Organization), e persino CDC (Central Disease Control).
QUALCHE BUONA LETTURA CI VUOLE
Lo sanno ormai anche i sassi che i reparti terminali straboccano di gente abbonata alla bistecca al sangue e alle pastiglie di olio di balena Omega-3. Tra i miei scritti c’è pure “La formidabile controprova dei Pimas”, a cui nessun carnivoro al mondo potrà mai rispondere. Si legge in 5 minuti. Se poi si vuole davvero capire come stanno le cose, e non si ha tempo o voglia di leggere il mio testo “Alimentazione Naturale”, bastano due tesine dal titolo “Batosta storica per l’insulinismo mondiale” e ” Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere“, datate 11/2/13. Poi magari, volendo, ne riparliamo.
CARNE MAGICA IN FUNZIONE DIMAGRANTE
Il segreto di una corretta interpretazione delle raccomandazioni, secondo il ricercatore, sta nel buon senso. “Al momento – dice – non esiste alcun fondamento scientifico che possa fissare un limite di quantità di carne entro il quale è certo che non si corrano rischi. Tuttavia, considerando che la carne ha una serie di valenze da contemplare a seconda dei contesti, come ad esempio il fatto che venga spesso utilizzata nelle diete dimagranti, è opportuno considerare da una parte l’apporto che dà di sostanze nutritive, tra proteine, grassi, vitamine e minerali utili per la salute, e dall’altra il fatto che dia maggiore sazietà con poche calorie”.
IL MAIALE DEL NEBRASKA E L’ASTRONOMIA
Qui siamo all’acme della follia alimentare. Vengono infatti esaltate le qualità dimagranti della carne, dimostrate ampiamente dalle diete farabutte low-carb stile Atkins, Zona, Gruppi-sanguigni, Montignac, Dukan, Mediterranea, scordando che tutte sono figlie di Robert Atkins, quello che sapeva di nutrizione quanto il maiale del Nebraska si intendesse di astronomia. È verissimo che con la carne si cala di peso. Metti nel corpo un cibo che non è il tuo, che non è digeribile ed assimilabile secondo i corretti criteri della rapidità metabolica, e lo scopo di perdere drasticamente peso è automaticamente raggiunto.
IL MOTORE UMANO È FRUTTARIANO, PER CUI SI RIFIUTA DI ASSIMILARE UN ANTI-CARBURANTE COME LA CADAVERINA
È la stessa cosa che avviene in un’auto. Se tu riempi il serbatoio con un carburante inadatto, usando ad esempio la pompa della benzina in un’auto dal motore Diesel o viceversa, anche quella macchina deperisce e dimagrisce, ovvero non va avanti. Nelle diete low-carb la carne non viene assimilata e si realizza il calo drastico (provvisorio e problematico) grazie all’auto-cannibalismo dei grassi, mentre il corpo viene foraggiato con caffè e integratori. Calo dei grassi e contemporaneo incremento tossico da cadaverina, da minerali inorganici e da megadosi vitaminiche di tipo sintetico, portano chiaramente al collasso, all’iper-intossicazione e a una sete furibonda, per cui i chili persi si riacquistano tutti nel giro di pochi mesi.
MEGLIO RISPOLVERARE IL PROFESSORE COI BAFFI
Secondo gli esperti, dunque, per un corretto regime alimentare, occorrerebbe consumare quattro o cinque volte a settimana, carne rossa e carne bianca pari a 4/500 grammi totali, lasciando spazio anche ad un centinaio di grammi a settimana per i salumi. Ma, se davvero la carne è cibo utile e prezioso, perché mai limitarsi ai miseri 400 grammi totali? Meglio allora ripristinare la dieta televisiva elaborata dal professor Giorgio Calabrese nel gennaio 2008. Frigo stracolmo di carni svariate tra macello e cacciagione, 160 grammi/giorno di proteine nobili per gli adulti e 80 per i bambini, 6 volte la settimana, con il venerdì riservato al pesce.
UNA PSICOTERAPEUTA CON SPROPOSITATE AMBIZIONI NUTRIZIONALI
Oltre agli elementi scientifici per rendere i consumatori capaci di compiere scelte consapevoli, lo studio ha coinvolto anche l’aspetto psicologico e umanistico del ruolo della carne nella vita dell’uomo. “Mangiare – ha spiegato la psicoterapeuta Maria Rita Parsi – è conoscersi. Quando noi mangiamo e capiamo che cosa mangiamo, conosciamo noi stessi. Per questo – ha continuato – le nostre abitudini alimentari sono fondamentali. E se in queste abitudini alimentari c’è la carne noi dovremmo sapere che cosa, al nostro corpo, al nostro cervello, alla nostra vita, la carne dà”.
CARNE AL SANGUE E SESSO SFRENATO
Secondo la psicoterapeuta, è un ruolo fondamentale quello che la carne ricopre nella vita dell’uomo.“Intorno alla carne – ha sottolineato – vi sono storie, tradizioni, fiabe, discorsi antropologici. Un passaggio di fondamentale importanza, ad esempio, è lo svezzamento, con il passaggio dal latte materno all’alimentazione completa di carne che, implicando la masticazione, si traduce nell’accesso al mondo degli adulti”. Ma non è tutto. “La carne – conclude la Parsi – è legata all’autonomia, al movimento e anche al sesso. Basti pensare alla carne al sangue, tanto amata dagli uomini che in essa trovano una espressione di virilità”.
I PIÙ ASSIDUI CONSUMATORI DI VIAGRA SONO PROPRIO I CARNIVORI
Non conosco questa psicoterapeuta. Se la sua specialità è quella di far ridere la gente mediante battute umoristiche sul sesso, posso anche capirla. Se invece ha fatto il discorso da sobria, senza rigurgiti di Martini o di Cognac, le ricordo che il modo più rapido ed efficace per devirilizzare e depotenziare sessualmente un uomo sta proprio nel fargli assumere carne al sangue, salvo che, nel dopo-bistecca, non gli vengano propinate delle pasticche di Viagra, visto che alla Pfizer se ne intendono di queste cose.
Valdo Vaccaro
Già , e inoltre guardiamo anche come questo rapporto si sbarazza della questione ambientale: dopo aver riconosciuto che per produrre 1 Kg di carne di manzo si spreca almeno 50 volte più acqua rispetto ad 1 Kg di frutta, si dice che in Italia 1 Kg di frutta "dovrebbe essere consumato in poco più di 2 giorni", mentre "1 Kg di carne rossa è sufficiente per ben 5 settimane" (pag. 5).
Allora, vediamo i numeretti: 5 settimane = 7 x 5 = 35 giorni. 1 Kg in 35 giorni = 1000 / 35 = 29 g al giorno circa.
Quindi dovremmo mangiare quasi mezzo chilo di frutta e massimo 29 grammi di carne al giorno secondo questa affermazione di pag. 5.
Peccato che più avanti il documento, a pag. 9, dica non solo che il consumo pro capite italiano secondo dati 2005-6 è di circa 110 grammi al giorno, cioè quasi il quadruplo di quanto raccomandato prima; ma addirittura raccomanda che "ogni settimana è possibile mangiare fino a 500 g di carne e fino a 150 g di salumi o altre carni conservate", cioè circa sempre 100 grammi al giorno, cioè sempre molto più di quanto raccomandato prima!
Quindi anche sull'impatto ambientale dicono balle, e pure belle grosse! Ho un post sul mio blog che presenta i veri dati FAO: http://perladieta.blogspot.it/2012/01/alimentazione-ed-ecologia.html
Adalberto