- Se uno vive nella paura costante di morire significa che non sa nemmeno vivere
- Se non avete ancora capito le Leggi Universali del Creato vi sfugge l’intero nocciolo della questione: AFFRETTATEVI A FARLO senza ulteriore indugio
PARTIAMO DALL’INIZIO IN TUTTA TRASPARENZA E SINCERITÀ
In effetti devo riconoscere un fatto reale che vado affermando da quando stavo ancora sui banchi delle scuole elementari. Già allora ero tra i pochissimi incorrotti al mondo a condannare senza riserve i macelli, a disprezzare il tipo di preti, di medici, e di cuochi che cominciavano a spuntare e a far capolino anche nei paesotti di campagna. Quando vedi la morte in faccia succede che ti schianti del tutto e scompari, oppure che invece ricevi una magica iniezione di energia che finisce per rafforzarti in modo straordinario.
ERO DAVVERO UN ESSERE SPECIALE
Non è che io voglia auto-dipingermi come un bambino prodigio, come un Leonardo o un Einstein in erba, ma c’era davvero qualcosa di speciale in me che mi rendeva estremamente diverso dagli altri, mi rendeva sveglio e motivato. Merito non so di chi e di che cosa. Forse di aver perso a 3 anni di vita casa, orto e giardino situati in cima alla magnifica collina che sovrasta Volosca e Abbazia, oggi Opatija-Croazia ma allora italiana. Forse per il fatto di aver schivato le foibe Titine per un filo, assieme a mia madre. Forse per il rammarico interiore di aver lasciato sola la mia amata nonna materna, con cui andavo già a funghi da piccolo, vederla pregare il rosario e invocare la protezione della Madonna, dopo aver perso il primo figlio ex pilota dell’Aeronautica Italiano ed emigrato in Australia con moglie barese e figlioletta, e perso il secondogenito emigrato in Germania. Una mazzata per qualsiasi madre anziana.
LE SOFFERENZE INTENSE TI DISTRUGGONO OPPURE TI FORMANO
Forse per essere arrivato in un Friuli sottoposto ai bombardamenti degli alleati sulle truppe tedesche in fuga verso il Nord, e per le corse affannose al rifugio in groppa a mia madre. Forse per aver poi visto e toccato da vicino nella Tavagnacco-Udine di allora cosa succedeva nel piccolo ma micidiale macello del mio compagno di banco Franco Gressani. Forse per aver visto da vicino cosa facevano i contadini-allevatori Giacomini nella stalla prospiciente il mio orto, dove da bambino acerbo ma già dotato di lunghe antenne, lavoravo tutti i giorni a vangare, a seminare e ad accumulare fascine e fascine di legna per l’inverno, raccolte nei boschi e nel greto semi-secco del torrente Cormôr.
UN NONNO FORMIDABILE E AMATISSIMO DALLA GENTE
Forse perché avevo dietro di me un nonno paterno Marco-Carlo Vaccaro detto Marchìn, che con tanto di baffi bianchi e una contagiosa allegria suonava la fisarmonica nei matrimoni importanti, raccontava storie licenziose e mille barzellette, andava a vendere nei paesi vicini un carro di angurie in periodo estivo, mi insegnava il suo mantra quotidiano del “Masse prèdes, masse cògos, masse mièdes, masse pissighès” (Troppi preti, troppi cuochi, troppi medici e troppi becchini), e che era peraltro l’interlocutore preferito del conte Antonino di Prampero, personaggio nobile e di spicco del paese. Un nonno che si alzava alle prime luci dell’alba, accendeva le braci della cucina a legna e si preparava il pranzo di giornata con un sardellone cotto alla brace, fetta di polenta arrostita, una mela e una bottiglietta di rosso.
LEGNA DA ARDERE PER L’INVERNO E PATATE IN ABBONDANZA
Nonno che viveva tutti i giorni da mattina a sera nei boschi a far legna o a raccogliere patate nei terreni agricoli di allora, dove un campo sì e uno no erano coltivati a patate, una ottima usanza oggi del tutto perduta. Sotto la terra di superficie rimanevano patate in abbondanza per chi aveva la pazienza di usare una zappetta cercando lungo i bordi del campo. A fine stagione io mi ritrovavo con 2 o 3 quintali di patate biologiche per l’intera famiglia. Nonno Marchìn mi portava con sé nei giorni festivi e nei periodi di vacanza delle scuole.
NONNA MARINA REGINA DEGLI ASPARAGI DI TAVAGNACCO
Forse anche perché avevo una nonna, Marina Chiandetti, che per tutti era la Regina degli Asparagi di Tavagnacco, e che nel bimestre Maggio-Giugno li portava ben legati, lavati e confezionati (lavoro a cui partecipavo attivamente assieme al nonno, usando legacci naturali di tenera corteccia di gelso) in piazza delle Erbe a Udine, servendosi del tram bianco linea Tarcento-Tricesimo-Tavagnacco-Udine.
ERO DEL TUTTO DIVERSO DAGLI ALTRI RAGAZZINI
Fatto sta che io non accettavo per niente gli stili di alimentazione e di vita che accomunavano ed imperavano presso la maggioranza assoluta dei tavagnacchesi. Tra i bambini delle varie classi a ricreazione spuntavano i panini imbottiti di salame, prosciutto, mortadella e formaggio. Cercavo invano di spiegare a mia madre Smigliana Sepich (e non certo a mio padre Walter ex-militare e troppo autoritario per un dialogo alla pari) le mie ragioni e le mie motivazioni. Cercavo di dire perché non andavo a dottrina come gli altri, e perché me la svignassi dalla messa domenicale dopo soli 5 minuti dall’inizio non sopportando le parole spesso insensate e melliflue del prete. Ma sia a scuola che nello sport ero un portento.
LA SITUAZIONE NON È PER NIENTE CAMBIATA
Stavo in seconda elementare e le maestre di 3°, di 4° e persino di 5° mi venivano spesso a prelevare dalla mia classe 2° per mettermi poi a confronto davanti alla lavagna di fronte a qualcuno degli scolari recalcitranti da svergognare. Non lo facevo volentieri, avrei anzi voluto farne a meno, poiché i malcapitati me li trovavo poi sul campo di calcio della scuola. Sono trascorsi 65 e più anni da allora (si era nei primi anni ’50). “In ogni caso”, commentava mia madre “non puoi pensare di possedere tu, unico al mondo, tutte le verità e tutti i segreti“. E invece, anche se per anni ho fatto azione di contenimento e di umiltà nei riguardi di me stesso, devo riconoscere che oggi, arrivato agli anni 2020 e successivi, ho tuttora ragioni da vendere, ragioni confermate dai fatti concreti, nonché dalle tante testimonianze genuine che mi arrivano.
FALSE CREDENZE E CONSUMISMO IMPERANTE DEVASTANO IL PIANETA TERRA
Cosa sta mai accadendo oggi? Lo vediamo tutti i giorni. Lo abbiamo sotto i nostri occhi pieni di incredulità e di sbalordimento. Succedono degli spropositi, delle violenze mai viste e sperimentate prima. La gente crede fermamente e in modo dogmatico in religioni sbagliate, crede in medici sbagliati, crede in virologi che sono all’acme della non-scienza, crede in nutrizionisti pasticcioni e in cuochi bravi solo a mescolare e a rendere i cibi indigesti, crede in politici sbagliati, crede a occhi chiusi in maestri fasulli e privi di valore autentico. La gente alla fine mangia e beve male, vive male, viene curata male, muore male e anzitempo, tratta malissimo se stessa e il prossimo suo, tratta in modo cinico e crudele gli animali indifesi, maltratta la natura, imbratta l’ecosistema, continua a mancare di rispetto alle Leggi Universali che governano il mondo.
NON ESISTE ALTERNATIVA VALIDA ALLA RIBELLIONE
Giustamente sto da sempre dalla parte dei cosiddetti bastian-contrari, dalla parte dei dissidenti e dei disobbidenti, dalla parte dei poeti e degli artisti, dalla parte delle persone che credono in se stesse e non nelle invenzioni e nelle balle giornalmente propinate dal sistema, e che non si fanno mettere facilmente nel sacco dalla favolistica di matrice giornalistica e televisiva. Non esiste purtroppo alternativa a tutto questo.
NON MANCANO CERTAMENTE I FALSI PROFETI, COME USAVA CHIAMARLI UN GRANDE TAVAGNACCHESE DI NOME CHECO PIGÀN
Oggi ci ritroviamo retti da una accozzaglia di falsi profeti, di speculatori senza scrupoli, di ladri e di falsari che si sono inseriti in pianta stabile tra le maglie del potere e nelle sale dei bottoni statali e regionali. Gente che detta le sue leggi, i suoi decreti e i suoi codici orripilanti stile Sodoma e Gomorra, gentaglia che pratica ogni sorta di ignobile sfruttamento e di sottomissione contro una marea di derelitti, cioè di gente obbediente, omogeneizzata e massificata, di gente rassegnata e persino felice di essere in tali condizioni di sudditanza. Parliamo di una massa di umanoidi privi di valore, privi di spirito e di reattività, privi di senso di dignità, privi di ribellione davanti all’assurdo e all’ingiusto. Gente disposta a farsi togliere diritti e senso di dignità come la libertà di pensare, di studiare, di lavorare, di muoversi, di misurarsi con gli altri, di incontrarsi liberamente con gli altri, tutti valori per i quali padri e nonni hanno sacrificato la loro vita per lasciarli in affidamento a questa massa di idioti.
AMICO PER LA PELLE DI BATTERI E VIRUS, ASSOLUTAMENTE INNOCENTI DAI CRIMINI LORO ATTRIBUITIGLI DA UOMINI PRIVI DI BUONSENSO
Io, Valdes Sepich Vaccaro, rivendico il diritto di dichiararmi diverso. È fondamentale scegliere accuratamente con chi stare e con chi no. Sto tuttora con orgoglio e con autostima dalla parte di una minoranza di gente che pensa e che usa il proprio cervello. Sono da sempre uno che studia intensamente e che si documenta sui fatti. Sono amico per la pelle dei batteri e dei virus, totalmente innocenti dalle colpe e dai misfatti che uomini di poca fede e di zero scienza gli attribuiscono. Sono uno che ritiene le cosiddette malattie non un male ma una benedizione, non un male ma al contrario un prezioso percorso guarente, non un male come ritengono i medicastri di basso rango ma un formidabile strumento di guarigione.
CREDO A OCCHI CHIUSI IN UNA LUNGA SERIE DI INECCEPIBILI MAESTRI
Sono uno che da sempre crede nella forza del Sole e nella Armonia dell’Universo, nella grandezza della Creazione. Sono uno che crede nelle stesse Leggi Eterne in cui credevano Pitagora, Euclide, Parmenide, Ippocrate, Archimede, Herofilo, Hipatya di Alessandria, Leonardo, Giordano Bruno, Paracelso, Voltaire, William Osler, Max von Pettenkofer, Padre Taddeo da Wiesent-Baviera, Herbert Shelton, Alec Burton. Sono uno che crede fermamente in quelle cose che pratico e che vado insegnando da anni con ottimo profitto, con risultati eccezionali e genuine testimonianze in arrivo da ogni parte del mondo da almeno una ventina di anni.
COSE IN CUI CREDO FERMAMENTE E COSE CHE BIASIMO E CONDANNO
Credo nel sistema alimentare vegan-crudista tendenziale-sostenibile-personalizzato. Credo nei cibi sobri, semplici, solari, digeribili ed innocenti che Madre Natura mette generosamente a nostra disposizione. Credo che le malattie e le indisposizioni della gente abbiano un ruolo importante di protezione-depurazione-eliminazione-adattamento, e che siano il vero oltre che il più breve ed efficace percorso di auto-guarigione. Le attuali cure mediche sui segnali, sul sintomo e sui campanelli d’allarme sono un assieme di assurdità infantili e una summa di atteggiamenti presuntuosi che, nel migliore dei casi, ritardano, impediscono e rendono più complessa la guarigione. Non si può curare qualcosa che è già di per sé una cura ottimale. Non si può poi arrivare all’obbrobrio di curare un segnale e un sintomo e non invece i suoi fattori causanti.
IL BUONSENSO DEVE SEMPRE ESSERCI
Ovvio che tutto questo va sempre condito con il buon senso, per cui va presa debita nota che esistono anche l’urgenza, l’emergenza, gli incidenti di lavoro, gli incidenti stradali, le indispensabili abilità chirurgiche con relativo uso di farmaci di estrema necessità, per cui la diffusione di ambulatori e di Pronto Soccorso ospedalieri, con adeguato personale di assistenza e con relative auto-ambulanze non possono mancare in una società funzionante e all’altezza della situazione.
MEDICI GIOSTRATI E COMANDATI A DISTANZA DAI BURATTINAI DEL SISTEMA
Quanto però ai medici impegnati in modo dogmatico nella prescrizione di falsi rimedi tipo farmaci, integratori sintetici e sieri, o nell’assecondare diktat politici privi di capo e di coda come mascherine, tamponi, distanziamenti, controlli, decreti di green pass e super green pass, lotte agli assembramenti e cose di questo genere, mi cascano letteralmente le braccia.
LA MASSA CONTINUA A NON CAPIRCI NIENTE
Eppure oggi, davanti alla influenza stagionale, la quale rimane un formidabile ed insostituibile strumento auto-guarente e rispondente alle Leggi Eterne della Vita, la gente sviata e diseducata dalla Malasanità Imperante, reagisce nel peggiore dei modi possibili ed immaginabili, ricorre con fiducia e disinvoltura alla curo-mania medica. Le vengono così soppressi e soffocati i sintomi e a quel punto essa si ritiene guarita. Non ha capito un accidente di come funziona il corpo. Non ha capito nulla sul fatto che siamo health-oriented e che il nostro corpo non va mai contro se stesso. Non ha ancora capito che serve assolutamente un mangiare sano e non alto-proteico per guarire e mantenersi stabilmente nella migliore forma psico-fisica possibile. Non ha capito che con la paura e il panico provocati dalle cure mediche invasive non si guarisce mai da un bel niente.
GRAZIE CREATORE PER TUTTE LE SANISSIME INFLUENZE CHE MI REGALI
Il mantra da usare giornalmente dovrebbe essere “Grazie Creatore per questa Benedetta Influenza e per questo Benedetto Covid”. E invece ci si presta a una guerra senza quartiere contro le forze amiche. Si è persa di vista ogni giusta prospettiva, e il mondo sta andando a ritmo sostenuto verso la rovina e la devastazione in termini sociali, civili, economici, culturali. Crollo dello studio e della ricerca, crollo del lavoro, crollo del turismo, crollo degli scambi commerciali basati sulla equità e la collaborazione, crollo della fiducia in se stessi, crollo della moralità e dei valori spirituali che dovrebbero rappresentare lo zoccolo duro dell’intera questione.
TOLLERANZA ZERO E NIENTE PIÙ CONCESSIONI A CHI COMMETTE SOPRUSI E CRIMINI
Il dominio è passato di mano. I nuovi dei della situazione sarebbero i comitati tecnico-scientifici dei falsi scienziati, i guru delle sette e della massoneria, il mondo infame della Piramide, quando invece ci vorrebbe tolleranza zero nei riguardi dei Mengele di oggi, dei diktat di oggi, dei lager di oggi, dei nuovi Arbeit macht Frei. In questo modo l’uomo da protagonista diventa uno zimbello e un servo in balia dei suoi carnefici.
ONORE E GLORIA A CHI HA STRAPPATO CON INAUDITO CORAGGIO LA FALCE E IL MARTELLO
A livello italiano, occorre riconoscere che nel PCI c’è stata gente da rivalutare come Enrico Berlinguer, ma ancora di più Achille Occhetto il quale non era né oca né pusillanime e che con grande coraggio e realismo politico aveva osato strappare la falce e il martello dalla bandiera rossa, rendendosi conto che era un simbolo ormai inguardabile e insostenibile. Stesso discorso per Mickhael Gorbaciov, niente affatto traditore della sua potentissima Unione Sovietica, ma al contrario liberatore delle catene che bloccavano la crescita di un magnifico popolo russo. Niente affatto demolitore di fili spinati e di muri di Berlino, ma eroe storico e strumento rivelatore di orrendi crimini di stato da parte del marciume sovietico stalinista.
DIVISE CARCERARIE PER CHIUNQUE ROVINI LA CONVIVENZA E L’ECONOMIA DEL PAESE
Nessun riguardo e nessuna delicatezza per chi ha osato imporre in tempo di pace folli e disgraziati decreti legge liberticidi. Per chi sta continuando a minare le basi di crescita dell’Italia, impedendo la libera circolazione e la crescita del bene nazionale più prezioso che è senza alcun dubbio il turismo. Per chiunque stia mostrando al mondo la peggiore faccia dell’Italia, quella di un paese fanatico rovinato dalla disarmonia interna, dalla burocrazia, dal sospetto verso chiunque. C’è gente che va trattata con riguardo, che va spogliata di cravatte, di ori, di simboli, di berretti piumati e di gradi sgargianti, e alla quale vanno assegnate belle divise carcerarie. I crimini non possono più trovare comprensione e premio. Occorre che i responsabili paghino e che la loro dura condanna serva da monito e da lezione per tutti.
VIVERE È UNA COSA, CARICATURA DEL VIVERE È UNA COSA DEL TUTTO DIVERSA
La vita della comunità va riportata nei giusti binari della convivenza pacifica e fruttuosa per ognuno di noi. Se non esiste una condizione di reale armonia e di fiducia reciproche e condivise, se non ci sono sentimenti di rispetto, di amore, di interesse e di curiosità per l’altro e per il diverso, se manca l’armonia e l’entusiasmo del vivere nelle famiglie, nelle varie comunità e nelle nazioni, il vivere diventa una occasione sprecata malamente, diventa una caricatura del vivere e i suoi protagonisti diventano non più uomini attivi e responsabili a somiglianza del loro Creatore, ma caricature di uomini. Diamoci tutti da fare affinché tale malaugurata ipotesi non debba e non possa mai avvenire.
Valdes Sepich Vaccaro
Non ho tempo de leggere perche’ in partenza. Leggero’. Comunque il Coronavirus e’ un santo sedicente “microbo”, perche’ i continui controlli mi hanno ispirato a misurarmi la temperatura corporea ed ho notato delle anomalie che sto verificando.