LETTERA
Salve Valdo, vorrei chiederle un consulto riguardo ciò che mi sta capitando. Sono un musicista di percussioni africane, musiche che specialmente nei live richiedono molta energia e sforzo fisico. È una musica che viene suonata in piedi, tenendo il tamburo appeso ad altezza vita tramite delle fasce che passano sopra le spalle e dietro la schiena. Il fatto è che, immancabilmente dopo un’ora di live, mi ritrovo ad urinare color sangue.
PESO DEL TAMBURO, COLPI SUONATI E TENSIONI RESPIRATORIE
Condividendo queste esperienze con il resto della band, mi è stato detto che anche a loro capita o è capitato in precedenza. Fra musicisti si dice che è normale, visto che i reni possono essere messi sotto sforzo dalla posizione in cui suoniamo, dal peso del tamburo, dai colpi suonati e da una probabile respirazione non troppo rilassata durante le esibizioni per fortuna non giornaliere.
COLORE ROSA O ROSSO CHE INGENERA COMUNQUE QUALCHE PREOCCUPAZIONE
L’ultima volta ovvero sabato sera scorso, sono andato ad urinare dopo aver suonato e il colore dell’urina era appunto rosa. Un colore rosa che diventava rosso concentrandosi nell’acqua del wc. Non provo dolore nell’urinare e l’urina riprende il suo colore chiaro già dalla volta successiva che ritorno in bagno, ma lascia sempre perplesso. Mi chiedo cos’è che realmente va a provocare questa reazione e cosa potrebbe comportare strada facendo.
CERCO DI ALIMENTARMI AL MEGLIO
Ho 33 anni, godo al momento di buona salute, cerco di conoscermi e di alimentarmi sempre meglio, al momento sono vegano tendente al crudo. Grazie per la considerazione.
Leonardo
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RISPOSTA
TIPICO DISTURBO PROFESSIONALE
Ciao Leonardo. Per come hai descritto il problema, per la sua assenza di sintomi fastidiosi e dolorosi, per il fatto che il fenomeno si limita alle performance dello spettacolo o magari ai periodi di prove più intensi di prove, e per la frequenza che esso rivela tra i tuoi colleghi musicisti, penso si tratti davvero di tipica anomalia professionale.
EMATURIA O SANGUE NELLE URINE
Il sangue nelle urine, o ematuria, è un’evenienza che genera spesso ansia, peraltro non sempre motivata, soprattutto se nell’esame delle urine non vi sono altri elementi patologici, come ad esempio la presenza di proteine o proteinuria. Comunque, il sangue nelle urine non va mai trascurato o preso alla leggera.
COS’È LA PROTEINURIA
I reni contengono speciali filtri chiamati glomeruli che eliminano sostanze tossiche e prodotti di scarto dal sangue e li trasferiscono nelle urine in modo che essi possano essere rimossi dall’organismo. I glomeruli trattengono inoltre molecole utili all’organismo come le proteine.
La presenza di proteine nelle urine, o proteinuria, riflette un aumento della permeabilità dei glomeruli a queste molecole. Qualche volta i pazienti hanno evidenti sintomi, come edema (gonfiore delle gambe o del corpo), sangue nelle urine (ematuria) o pus (piuria), ma in molti casi i pazienti con proteinuria non hanno sintomi.
ESCREZIONE URINARIA
Una normale escrezione urinaria di proteine è inferiore a 150 mg al giorno. Escrezione urinaria di proteine superiore a 150 mg al giorno viene definita proteinuria. Una proteinuria che persiste oltre una singola misurazione non deve essere ignorata e deve essere valutata dal medico. La proteinuria viene rivelata da un esame delle urine. È importante distinguere tra cause relativamente benigne e cause meno comuni che richiedono un consulto con un nefrologo.
ABBREVIARE LE PERFORMANCE E I CONCERTI, CONCENDENDOSI DEI BREAK
In questo caso, fossi musico, tenderei a non preoccuparmi troppo, e cercherei semmai di rendere le mie performance meno pesanti e meno prolungate, concedendomi dei tempi di recupero per una camminata con respirazione ritmata o per una doccia calda-fredda utile a corroborare la circolazione, utile ad alleggerire l’impegno, la pressione e lo sforzo fisico. Dopotutto gli stessi spettatori vengono beneficiati e gradiscono spesso esecuzioni brevi e intense, magari contrariamente a quanto pensano le band e le orchestre. Un po’, detto scherzosamente, come le prediche e le funzioni religiose in chiesa che a volte sembrano non finire mai.
NELLA VISUALE MEDICA IL FATTORE PAURA STA SEMPRE IN PRIMO PIANO
Dal punto di vista strettamente medico, l’ematuria, ossia la presenza di sangue nelle urine, può essere spia sia di problemi di natura non preoccupante, come ad esempio una infiammazione a carico delle vie urinarie, ma può anche essere indice di patologie più serie quali una neoplasia del rene e della vescica. Ovvio che il medico non si lascia mai scappare l’ipotesi più estrema per mantenere il paziente sotto paura e sotto pressione. Questo è il tipico atteggiamento di chi tende a privilegiare la cura farmacologica invasiva e l’intervento.
ENTITÀ DEL SANGUINAMENTO
L’entità del sanguinamento ha la sua importanza, determina infatti una macroematuria se il quantitativo di sangue perso è tale da modificare il colore delle urine in rosso o marrone e una microematuria se esso è poco e non modifica l’aspetto delle urine. La quantità di sangue eliminato può essere correlata sia alla gravità della problematica, ma anche all’organo stesso. Il sangue può provenire da qualsiasi parte dell’apparato urinario, dunque con manifestazioni diverse e molteplici a seconda che si tratti di sanguinamento renale (per calcoli, cisti, neoplasie, necrosi papillare o glomerulonefrite), pelvico-ureterale (per calcoli e neoplasie), vescicale (per infiammazione batterica e neoplasie), prostatico (per prostatiti, ipertrofia prostatica benigna, e neoplasie) o uretrale (per uretriti, stenosi dell’uretra e tumori).
MOMENTO DELL’EMATURIA
Una ulteriore indicazione sull’organo responsabile del sanguinamento è data dal momento in cui si verifica l’ematuria. Se è all’inizio della minzione, generalmente il problema è a carico dell’uretra o della prostata. Se è totale per tutta la durata della minzione, riguarda con molta probabilità la vescica o l’uretere o i reni. Se si verifica solo nella fase finale della minzione, l’interessamento è della vescica o della prostata.
ANAMNESI ED ESAMI DEL SANGUE
Sebbene resti fondamentale l’anamnesi (comparsa, durata e eventuali episodi infettivi antecedenti), ad orientare nella diagnosi sono anche l’età, il sesso e la presenza di eventuali altri sintomi quali dolori da colica renale, disturbi urinari o vescicali. La diagnosi deve essere comunque supportata da esami del sangue e delle urine per escludere la presenza di alterazioni concomitanti, come insufficienza renale, anemia, disturbi della coagulazione legati anche dall’assunzione di anticoagulanti quali l’aspirina.
APPROFONDIMENTI DIAGNOSTICI
A volte servono approfondimenti diagnostici tipo 1) Citologia urinaria, che ha l’obiettivo di valutare la presenza di possibili cellule neoplastiche, 2) Urinocultura, per misurare la concentrazione batterica, 3) Cistoscopia, che permette di visualizzare la parte interna della vescica al fine di identificare la causa dell’ematuria, 4) Ecografia, per completamento indagini, 5) Urotac.
EMATURIA MICROSCOPICA E MACROSCOPICA
L’ematuria può essere microscopica, cioè identificabile solo con un esame delle urine, o macroscopica, cioè visibile a occhio nudo. La microematuria è detta isolata se nelle urine non ci sono altri elementi patologici. Nella macroematuria l’esame microscopico evidenzia sempre abbondante presenza di globuli rossi.
CAUSA DI SANGUE NELLE URINE
Le cause possono essere varie. 1) Lesione apparato urinario, 2) Glomerulonefrite, 3) Infiammazioni urinarie, 4) Calcolosi, 5) Malformazioni, 6) Polipi vescicali, 8) Tumori renali, 9) Tumori vescicali, 10) Tumori prostatici.
ACCERTAMENTI DA ESEGUIRE IN AMBITO MEDICO
L’ecografia di reni e vie urinarie è fondamentale per escludere o trovare cisti, tumori, calcoli, patologie vescicali. In base al tipo di ematuria, alla presenza o meno di altri sintomi e all’esito dell’ecografia si può spesso identificare la causa del sanguinamento. Per esempio, microematuria o macroematuria con dolore colico ed ecografica che segnala calcoli nelle vie urinarie indicano la calcolosi come responsabile del fenomeno. Una microematuria con bruciore a urinare o minzioni frequenti fa sospettare un’infezione urinaria.
EMATURIA ALTA ED EMATURIA BASSA
Ci sono poi situazioni in cui è più difficile risalire alla causa, Per esempio, è difficile risalire alla causa quando la microematuria è isolata, non è accompagnata da sintomi e l’ecografia è normale. In questi casi si possono proporre ulteriori accertamenti fino alla biopsia renale, e nonostante ciò la causa può anche rimanere sconosciuta (accade non di rado). Un’indagine non invasiva che può essere utile in queste circostanze è rappresentata dall’esame della morfologia delle emazie. Questo test permette di vedere come si presentano i globuli rossi nelle urine. Se sono deformati, sono espressione di una ematuria alta proveniente dai reni (per esempio glomerulonefrite). Se invece hanno una morfologia normale, quasi sempre sono la spia di un’ematuria bassa, proveniente dalle basse vie urinarie, ad esempio dalla vescica.
COME SI CURA MEDICALMENTE IL SANGUE NELLE URINE?
In caso di infezioni (cistiti, uretriti, prostatiti) in genere per la medicina si ricorre a una terapia antibiotica. Se ci sono calcoli bisogna rimuoverli (o accertarsi che vengano eliminati spontaneamente). Nel caso di tumori il trattamento è spesso chirurgico. Quando invece non si riesce a risalire a una chiara causa, il consiglio è quello di eseguire controlli e monitoraggi periodici.
STRATEGIE DI RECUPERO SUL PIANO NATURALE ED IGIENISTICO
Esistono ovviamente anche strategie di tipo naturale e igienistico, tipo piani di recupero e di rinormalizzazione con alimentazione depurativa e disintossicante. Prevalenza iniziale di succo verde clorofillato da piante, e poi via via incrementare il succo vivo zuccherino della frutta portandolo a prevalenza. Centrifugati di 4 carote, 1 costa di sedano e 1 mela, più peperoncino, zenzero, crescione, rucola, aglio (una presa di uno o due di essi per volta, a effetto cicatrizzante), ed altre variazioni sul tema, con topinambur, patata dolce e ananas. Passaggio successivo ad alimentazione normale con insalate fresche e secondi piatti a piacere, ma sempre improntati al vegan-crudismo tendenziale e al basso-proteico. Queste le proposte contenute, ad esempio, nella mia tesina “Proteinuria e porpora Schoenlein-Henoch in bambina di 7 anni“.
Valdo Vaccaro
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