LETTERA
Carissimo Valdo, È da un po’ di tempo che ti ho scoperto e seguo il tuo blog. Volevo esprimerti tutta la mia ammirazione per la missione che stai portando avanti ! Ti scrivo per chiederti una consulenza “nutrizionale” via mail (ovviamente pagando!) un po’ più strutturata.
Dalle tue tesine si evincono quali sono gli alimenti utili in questi casi, ma se potessi inviarmi una sorta di piano alimentare, sostenibile (quindi con qualche sgarro, come dici, riguardo ai cibi cotti e le carni) con esempi di menù e ricette appetibili. Te ne sarei veramente grata e, se mi mandi l’IBAN e l’importo dovuto, ovviamente ti pago la consulenza!
Il piano alimentare sarebbe per mio suocero di 68 anni a cui è stato diagnosticato un epato-carcinoma, non trattabile ed è stato inviato alle cure palliative (che da un lato questa potrebbe essere la sua fortuna), se non si lasciasse ipnotizzare dalla condanna a morte sentenziata dai luminari della scienza, ma decidesse invece di diventare autodeterminato e artefice della sua salute!
Ha avuto un importante calo ponderale, presenta un addome ascitico ed edemi declivi (riesce ad alimentarsi poco…..e non è un grande amante delle verdure, ma magari potrebbe fare di necessità virtù).
Ti chiedo quindi se è possibile avere una sorta di piano alimentare ad hoc……per ripristinare l’equilibrio in quel suo povero corpo e cercare di ridurre questa ascite e questi edemi…..
(Quindi magari anche qualche indicazione precisa su eventuali dosaggi di infusi di tarassaco e simili). Qualcosa di un po’ strutturato e mirato insomma….
Ti ringrazio per l’attenzione…..In attesa di un tuo riscontro, ti mando un caro saluto e ti auguro una buona serata.
Marcella
RISPOSTA
MAI LASCIARSI IPNOTIZZARE ED ABBATTERE DALLE SENTENZE MEDICHE
Ciao Marcella, per quanto riguarda info e prenotazioni consulenze trovi tutto alla pagina dedicata. Detto questo, osservo che pur non appartenendo alla ormai larga schiera di studiosi e appassionati di scienza igienista, dimostri di possedere ampiamente la stoffa ed il buon senso. Hai giustamente parlato della necessità di non lasciarsi ipnotizzare ed abbattere dalle sentenze sparate dai medici. Questo è il loro metodo standard e ormai lo conosciamo troppo bene. La trafila medica standard non prende in alcuna considerazione le diversità e le esigenze individuali. Ogni persona è in realtà unica e diversa, dotata poi di straordinari strumenti auto-guaritivi, per cui ognuno deve diventare protagonista e artefice delle sue sorti personali.
Inoltre il medico è sempre portato a scagliarsi contro il sintomo, contro la piccola massa di cellule misteriose e sconosciute che non lo lasciano in pace, contro la sovra-crescita tumorale pensando che la rimozione risolverà il problema, cosa utopistica e assurda in quanto non si sfiorano nemmeno i fattori causanti. Operare qualcosa che non si conosce è qualcosa ai limiti della schizofrenia. Questo significa anche trasmettere paura e panico alle vittime delle chirurgie inutili. L’abilità chirurgica dovrebbe consistere nel non usare il bisturi se non nei rarissimi casi estremi.
ESEMPIO DI UN CASO CELEBRE DI AUTOGUARIGIONE
Riporto qui il caso ormai celebre di un paziente, anzi di uno dei tanti pazienti guariti col metodo di Padre Zago (che tra l’altro ebbi modo di conoscere personalmente qualche anno fa durante una mia conferenza a Porto Recanati nelle Marche).
GUARISCE DAL TUMORE AL FEGATO CON LA RICETTA DI PADRE ZAGO: LA STORIA DI ANTONIO – SOTTOTITOLI DI VV
Questa è la storia di un uomo malato di tumore al fegato, che è riuscito a ridurre il suo tumore da 9,5 cm a 2,5 cm nel giro di 9 mesi circa, utilizzando esclusivamente la ricetta a base di Aloe Arborescens di Padre Romano Zago. Dagli ultimi sviluppi si sa inoltre che il tumore si è ulteriormente ridotto, entrando in fase “necrotica”. In pratica il tessuto tumorale è morto e il paziente è guarito dal tumore.
QUI LE PROVE SONO EVIDENTI E BEN DOCUMENTATE
La storia viene raccontata direttamente dal figlio, Paolo Fabrizi. Storia che Paolo ha deciso di divulgare attraverso un video su youtube, al fine di aiutare altri che, come suo padre, sono affetti da un tumore e non sono a conoscenza di rimedi alternativi a quelli usati normalmente dalla medicina ufficiale.
LA STORIA DI ANTONIO FABRIZI
Nel novembre del 2010 gli viene diagnosticato un tumore al fegato di 8 cm (nel video Paolo mostra anche il referto medico). Ad aprile 2011 Antonio ripete la TAC, che evidenzia come il tumore sia aumentato ulteriormente, passando da 8 a 9,5 cm. A questo punto la famiglia Fabrizi si appella ai medici per chiedere un trattamento al fine di curare e rimuovere il tumore.
NIENTE CHEMIO NIENTE RADIO E NIENTE BISTURI
Purtroppo -o meglio per fortuna in questo caso, ndr- Antonio, avendo anche problemi al cuore ed essendo anemico, in sovrappeso e diabetico, secondo i medici, non può sottoporsi a nessuno dei trattamenti previsti dal protocollo tradizionale. Niente chemioterapia, niente radioterapia e niente chirurgia.
NESSUN MEDICO È DISPOSTO A RISCHIARE
Nella speranza di trovare qualcuno disposto ad operarlo chirurgicamente, Antonio, con l’aiuto della sua famiglia, gira e va alla ricerca di un medico coraggioso. Purtroppo nessuno è disposto a prendersi questa responsabilità, visto l’alto rischio dovuto alla situazione particolare del paziente.
A QUESTO PUNTO SI SCOPRE CHE ESISTE PADRE ZAGO
Venuto a conoscenza della ricetta di Padre Romano Zago e non sapendo cosa altro fare per affrontare questa situazione drammatica, Antonio decide di fare un tentativo. Antonio acquista il preparato a base di foglie di Aloe Arborescens, ovvero il frullato prodotto secondo la ricetta descritta nel libro “Di Cancro si può Guarire” di Padre Zago. Per 6 mesi, tutti i giorni, per tre volte al giorno, Antonio Fabrizi assume costantemente il frullato a base di Aloe.
REGRESSIONE STUPEFACENTE DI UN TUMORE MALIGNO
Nell’Ottobre 2011 Antonio ripete la TAC e con sua grande sorpresa il referto evidenzia una netta riduzione della massa tumorale, passate da 9,5a 3,5 cm. Non avendo fatto altri trattamenti Antonio chiede spiegazioni ai medici, ma questi non trovano spiegazioni plausibili che spieghino come sia possibile che il tumore al fegato sia regredito in questo modo. Increduli, essi ripetono la biopsia per accertarsi che si trattava davvero di un tumore, e per giunta di un tumore. cosiddetto maligno in termini sanitari.
IL FIGLIO COMINCIA GIUSTAMENTE A DUBITARE
Fatto questo i medici cambiano opinione e decidono che ora il paziente è operabile. Il figlio Paolo confessa di essere rimasto sbalordito a questa notizia visto che, anche se il tumore è regredito, le condizioni cliniche del padre restano comunque complicate. Quindi non vede il motivo per cui, ora che il tumore sta regredendo da solo, debba essere rimosso con un’operazione rischiosa. Se era rischiosa prima perché ora non dovrebbe esserla?
CONSENSO DEL PAZIENTE
Dopo tre mesi e mezzo, a metà Febbraio del 2012, viene ripetuta ancora una volta la TAC e i risultati confermano che il tumore al fegato sta regredendo da solo essendo passato da 3,5 a 2,5 cm. Tuttavia i medici confermano che è importante asportare il tumore chirurgicamente e Antonio, il padre di Paolo, dà il suo consenso.
LA STORIA NON FINISCE AFFATTO QUI
La storia non finisce qui. Alla fine Paolo convince il padre a non operarsi e un anno più tardi arriva la conferma: dall’ultima TAC si evince che il tumore al fegato si è ormai necrotizzato, ovvero è clinicamente morto. La ricetta di Padre Zago ha funzionato meravigliosamente. (O meglio vale quanto padre Zago ha scritto nel suo ottimo testo “Di cancro non si muore”, ndr).
IL CANCRO NON È PER NIENTE IL DEMONE DA RIMUOVERE
Questa non è soltanto una importantissima ed ennesima testimonianza di auto-guarigione, facilitata a mio avviso dall’aloe, ma è qualcosa di più. È la dimostrazione pratica che il cosiddetto cancro non è affatto una bestia aggressiva da rimuovere con ogni mezzo come sostiene l’oncologia ufficiale.
COSA È DUNQUE CHE HA SALVATO ANTONIO ?
In queso caso si parla di aloe e di ricetta di padre Zago. In realtà è il non intervento invasivo, la non interferenza, che ha salvato Antonio, e non certo l’aloe. Ovvio che sono stati di decisivo aiuto la grande voglia di guarire, il non assumere tutti quei farmaci-integratori-eparine prescritte in ogni operazione chirurgica, il non assumere caffè, tè, cole, alcolici, zuccheri lavorati, dolciumi, gelati industriali, cibo e bevande-spazzatura, il non fumare (fumo attivo e passivo, fumi da gas di scarico, aria viziata).
MEZZI REALI DI SALVATAGGIO DEL FEGATO
Ricordo infine che nella visuale igienista esistono modi importanti per salvaguardare il fegato. Già l’adozione di un sistema vegan-crudista tendenziale-sostenibile-personalizzato, basato su cibi sobri, semplici, digeribili, innocenti, a minimo impatto sulla natura e sull’ecosistema, porta automaticamente a salvaguardare l’intero organismo, e in particolare il fegato che svolge oltre 1500 funzioni vitali.
TRE SEMPLICI FASI DI OTTO ORE PER FACILITARE DIGESTIONE E RIPOSO NOTTURNO
Già il semplice rispetto dei 3 cicli circadiani, o meglio delle 3 fasi di 8 ore cadauna (fase mattiniera ripulitiva dalle 4 am alle 12, basata sulle spremute, sull’acqua biologica da frutta acquosa, fase verduriana pomeridiana-serale dalle 12 alle 20, con pranzo 70% verdure crude ben masticate e restante 30% cibi virtuosi naturali non stracotti, e cena 30% verdure crude e restante 70% sostanze vegetariane non stracotte a libera scelta), diventa un formidabile strumento aggiuntivo di difesa.
MADRE NATURA SOVRANA MEDICATRICE DI TUTTI I MALI
La Natura poi rimane oltremodo prodiga e generosa. Non ha soltanto creato l’aloe. Tutta la frutta, tutte le verdure, tutti i germogli, tutte le alghe, tutte le radici, tutti i fiori (da scegliere con competenza e buon senso), danno un impareggiabile aiuto.
UN ELENCO INFINITO DI SOSTANZE PREZIOSE
Pensiamo alle comuni angurie e meloni (da prendersi sempre da soli), le banane, le mele e le pere, le susine, i limoni, le arance, i pompelmi, il sedano e il prezzemolo, la carota, il carciofo, le uova di gallinelle ruspanti a cui venga risparmiata l’offesa e la bruttura del macello, la menta, la bardana, lo zenzero, la okra, il finocchio, gli asparagi, i radicchi, il tarassaco e i suoi fiori gialli, la rucola, il crescione, i funghi mangerecci, la zucca, l’avocado, i semini di zucca, i semini di lino, i pinoli, le noci e tutta la frutta da guscio, i datteri, le ortiche, il timo, la salvia, tutti i frutti di bosco. Che si vuole di più?
Valdo Vaccaro
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