SALUTE SPLENDIDA E STRESS DA DIPENDENZA GLICEMICA

da 18 Ott 2013Diabete

LETTERA

INSULINO-DIPENDENTE DA 16 ANNI

Caro Valdo, Mi chiamo Fabrizio Nocci, 38 anni, diabetico-1 insulino-dipendente da 16 anni. Seguo sempre attentamente il tuo blog e oggi ti scrivo per la prima volta per porti un quesito che penso possa essere utile, oltre che a me, a tutti i malati di questa stessa patologia. In breve ti racconto la mia storia e ti faccio una domanda, cercando di essere super sintetico.

DUE MESI DI RIGIDA DIETA EHRET

Da due mesi ho iniziato la dieta Ehret seguendola in maniera direi maniacale. Mangio soltanto frutta e verdura di qualità attenendomi alle regole Ehret. Digiuno mattiniero, pasti principali di sola frutta e verdura, mangiando per prima la frutta seguita dopo almeno mezz’ora da un po’ di verdura, niente acqua o bevande durante i pasti, combino alla dieta costante attività fisica, con lunghe passeggiate e sport in palestra. Insomma, tutto il repertorio Ehret.

DA 50 UNITÀ A 8 UNITÀ GIORNALIERE DI INSULINA

I risultati sono fantastici. Fisicamente mi sento benissimo, mai un dolore. Emotivamente non sono mai stato meglio, sono ottimista e sento di guarire da ogni male. Sono passato da quasi 50 unità di insulina giornaliera (3 mesi fa) alle attuali 8-9 unità al giorno. Ottimo direi, no?

CONTROLLI E ANSIA AD OGNI RIALZO DEI VALORI

Mi sto rendendo conto che, grazie al metodo Ehret, ho rotto quasi tutte le catene che mi vincolavano alle cattive abitudini ed ai cibi malsani. In altre parole sto diventando un uomo libero. Le uniche maglie che mi tengono ancora legato sono 1) Dipendenza dalle prove glicemiche (controlli mattutini, pomeridiani e serali), 2) Dipendenza dall’ansia insulinica (ogni volta che un valore supera i 200 tendo ad agitarmi, se arriva o supera i 300 corro subito a farmi 4-5 unità di rapida per riabbassare i valori).

NECESSITÀ DI SUPERARE QUESTA IMPASSE FINALE

Credo che queste due dipendenze rallentino o forse blocchino del tutto il definitivo processo di guarigione del diabete. Per questo sto pensando di smettere con i controlli e smettere anche con l’insulina, viste le poche quantità, lasciandomi la riserva di fare insulina rapida solo e soltanto nel caso di malessere fisico derivato da iperglicemia (giramenti di testa, malessere diffuso, nausea e simili).

QUALI I RISCHI DEL CONVIVERE CON L’INSULINA ALTA?

Il quesito che ti pongo è questo. Così facendo, cioè togliendo la regolarità dei controlli glicemici e la regolarità nell’infusione di insulina esterna, non rischio di cadere nell’abitudine di convivere bene con la glicemia alta, con rischi annessi e connessi?

A UN PERFETTO REGIME ALIMENTARE SI ASSOCIA UN ALLEVIAMENTO DEI SEGNALI DI ALLARME

In altre parole, se io adesso tolgo l’insulina ed i controlli, ho notato che la sensazione di malessere derivato dalla glicemia oltre i 200 diventa sempre più lieve. Come a dire che il mio fisico, soprattutto grazie a questo perfetto regime alimentare, si abitua ai valori di glicemia alta, fino ad arrivare, forse, a non farmi percepire più negativamente una glicemia mettiamo a 300 o superiore.

I DUBBI AMLETICI DEL DIABETICO IN GUARIGIONE CHE QUASI NON CREDE AI PROPRI OCCHI

Ma, se così fosse, non rischierei secondo te di convivere per mesi con una glicemia eccessiva (per gli standard di cui parlano i dietologi) trovandomi poi all’improvviso con spiacevoli conseguenze, tipo danni gli occhi, ai reni e alle gambe. Spero di essere stato chiaro, e di aver esternato un dubbio che riguardi anche altre persone nelle mie condizioni. Conto in una tua risposta e ti saluto. Grazie per quello che stai facendo! Fabrizio

*****

RISPOSTA

I DIABETICI HANNO SPESSO PIÙ INSULINA DEI NON DIABETICI

Ciao Fabrizio. Sul diabete i medici non la raccontano giusta da diversi decenni, ipotizzando un pancreas che non fa il suo lavoro, mentre risulta addirittura che i diabetici hanno spesso 2-3 volte più insulina a disposizione dei non diabetici. Il diabete è malattia metabolica esacerbata dallo stress, caratterizzata dall’inabilità corporale a metabolizzare il glucosio, e causata per lo più dagli alti livelli di grasso nel sangue che inibiscono l’interazione del glucosio con l’ormone insulina prodotto nel pancreas.

PROTEINE E GRASSI ANIMALI FANNO PIÙ MALE DEGLI ZUCCHERI IN ECCESSO

Gli eccessi di proteine animali nella dieta, e gli eccessi di carboidrati raffinati-concentrati-cotti, aggravano le condizioni. Ovvio che la dieta medica standard per i diabetici è una reale trappola per non guarire. Vi si escludono gli zuccheri ma si tollerano e si approvano i grassi animali, i cereali glutinacei, i carboidrati cotti, davvero il massimo della irrazionalità.

FRUTTA E VEGETALI CRUDI SONO AMICI DEL DIABETICO

Se le carote crude fanno bene al diabetico, quelle cotte no, visto che toccano il livello 92 sulla scala glicemica da 0 a 100, mentre lo zucchero da tavola tocca appena 59 e le arance 46. I diabetici, per anni e anni sono stati costretti dai medici a rinunciare alle magnifiche qualità nutrizionali delle spremute di frutta fresche e dei centrifugati per una esagerata paura del contenuto zuccherino, scordando che il glucosio naturale del succo zuccherino viene tollerato dal diabetico molto meglio e molto di più degli amidi cotti.

LA RISPOSTA INSULINICA VIENE SCATENATA DA PROTEINE ANIMALI E AMIDI COTTI

Il vero problema sta tutto nel punteggio insulinico (insulin score), più che nell’indice glicemico. La drammatica morte di Michel Montignac, guru francese dell’indice glicemico, eminente corruttore di coscienze ed intelletti su tutta Europa, dovrebbe insegnare qualcosa. Come evidenziato da Marcello Pamio al meeting di Bergamo del 12/10, in conformità ai dati aggiornati della dr Chiara Vassalli (chiara.vassalli187gmail.com), una ricercatrice di sicuro avvenire, i cibi ricchi di proteine animali e i prodotti da forno ricchi di grassi e di cereali raffinati, scatenano una risposta insulinica sproporzionatamente più alta di quella glicemica!

LA QUESTIONE DIABETE VA RISTUDIATA DALLA A ALLA ZETA

La bistecca di manzo, per chi bazzica tuttora i macelli, comporta un 21% sulla tabella glicemica, ma un 51 su quella insulinica, lo yogurt 70% sulla glicemica e 115 sull’insulinica, il candy-bar o merendina dolce 118% sulla glicemica e 160 sull’ insulinica, il riso integrale invece 104 sulla glicemica e 79 sulla insulinica.

ESISTE UN INSULINE SCORE, O UN PUNTEGGIO INSULINICO DA CARNE, CHE SOVRASTA DI MOLTO L’INDICE GLICEMICO

Bisogna sapere che, malgrado il loro indice glicemico (IG) “troppo basso per essere definito”, alcuni alimenti (in particolare: carne, pesce, uova e latticini) hanno la capacità di indurre il pancreas a secernere molta insulina, cioè hanno un indice insulinico (IS, da “insulin score” o punteggio insulinico) elevato e non correlato all’IG.

SI RIVALUTANO IMPORTANTI RICERCHE DEL PASSATO

Nulla di nuovo, se si pensa che già nel 1923 il dr R. Geyle della Columbia University aveva dimostrato l’associazione del diabete al grasso e non agli indici glicemici, e che già nel 1935 il medico canadese dr I.M. Rabinowitch, presentò alla US Diabetic Association la risultanza di 5 anni di studio su 1000 casi, dimostrando dati alla mano che il sangue grasso era la causa primaria di diabete.

L’INDICE GLICEMICO RIFLETTE ANCHE STATI INFIAMMATORI DEL CORPO

L’incremento glicemico del mattino deriva da un aggiustamento a crescere del cortisolo. Occorre tener presente che la glicemia risente di diversi fattori. Persino il raffreddore fa lievitare l’indice. Qualsiasi infiammazione causata da articolazioni in disordine causa aumento glicemico. Il fattore eliminativo gioca poi una parte notevole e preponderante nei fenomeni in corso. Ogni corpo ha i suoi depositi da disgregare e le sue modalità di espulsione.

SEDANO, TOPINAMBUR, MIRTILLI E TANTO MOVIMENTO

Posso suggerirti di incrementare la percentuale di centrifugati e di dare prevalenza al succo di sedano e al succo di topinambur. Altri alimenti amici sono l’asparago, l’avena, il cavolo, la cicoria, il crescione, il fagiolo, il lupino, la lattuga, la nocciola, il mirtillo, il tarassaco, l’ortica, la malva, la noce, il cocco, l’oliva, l’avocado, la cipolla, la fragola, la ciliegia, la mela, la pera e la patata. Muoversi di più anche con l’aiuto delle racchette da sci di fondo, se questo aiuta.

ANCORA LA CARNE SUL BANCO DEI MAGGIORI IMPUTATI

Quanto alle tue domande sull’abitudine agli indici glicemici alti, lungi da me il farti correre dei rischi. Il punto chiave rimane comunque il grasso e non la glicemia. Nessuna meraviglia che negli USA cardiopatie e diabete vadano strettamente a braccetto. Il 95% delle amputazioni di arti da cancrena sono effettuate su gente diabetica. Ed è proprio la tendenza degli americani a consumare caseina, cadaverina e lardo animale il vero punto critico, visto che è la carne, prima ancora che tutto il resto, ad esacerbare il problema.

PRUDENZA SÌ MA ANCHE DETERMINAZIONE

Basta stare su una dieta vegancrudista con prevalenza di vegetali verdi, associando passati di verdure, finocchi, carciofi, cavoli di Bruxelles, per debellare il diabete nel giro di 1-3 mesi. Usa pure un minimo di prudenza nello stacco definitivo da insulina e controlli, visto che hai marciato davvero speditamente con lo schema Ehret. Del resto, quando si tratta di passare il Rubicone, occorre guardare avanti e non indietro.

I VALORI TENDERANNO A STABILIZZARSI VERSO LIVELLI ACCETTABILI

Non credo comunque che gli indici glicemici volino su livelli fuori controllo, visti i meccanismi limitativi del nostro sistema immunitario. Importante che tu continui a star bene e che ti liberi da ogni forma di stress, da ogni ossessiva spinta a controllarti. Pensa a seminare bene e i risultati arriveranno in automatico. Ho messo assieme importanti testimonianze di auto-guarigione da ogni forma di diabete, e non esiste motivo perché anche il tuo caso non trovi pieno compimento e diventi guarigione esemplare oltre che definitiva.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

7 Commenti

  1. Ferdinando

    Ricordo mio padre diabetico e le raccomandazioni dei "medici": l' unico frutto ammesso era la mela, una volta al giorno e non più.
    Una vita passata a iniezioni di insulina.
    Internet e la mia curiosità, la voglia di verità ,purtroppo, sono arrivati troppo tardi.

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  2. Nocci Composer

    Grazie Valdo, sei stato gentilissimo e molto esauriente… cercherò soltanto di ascoltare il mio corpo (basta con controlli o infusioni di insulina basate su schemi troppo rigidi e regolari). Quando il mio corpo avrà "evidente" bisogno di aiuto, gli fornirò, per adesso, qualche aiuto insulinico, fino a quando riuscirà (il mio corpo) a camminare di nuovo del tutto da solo 🙂 grazie ancora, e buona serata, Fabrizio

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  3. Enzo Spataro

    In realtà, Ferdinando, queste informazioni avevamo il diritto di possederle fin dall'infanzia, a prescindere da internet o dalla nostra voglia di verità.

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  4. andrea

    Bravo Enzo, giusto, la medicina criminale insiste nella sua opera di mantenere in vita le persone il piu' a lungo possibile senza curarsi della salute , quella vera e assoluta . Ferdinando non farti colpe che non hai …

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  5. arvo

    Auguri a tutti quelli che stanno provandoci. Non abbiate troppo fretta. Nel mio piccolo, in passato, avevo frequenti crisi ipoglicemiche di entità ridotta, non invalidanti, compatibili con una vita normale, ma certamente molto fastidiose e un pò troppo frequenti.. Mai indagato seriamente. Si trattava di debolezza improvvisa con sudori freddi. Oggi tutto scomparso (ma và !? ) a poco più di un anno dall' inizio di tutto questo. Forse è superfluo ricordare anche l'importanza dell'ossigenazione del sangue e di tecniche di rilassamento per la gestione dello stress. Poi il resto non può che venire da sé con i tempi dovuti, che nessuno può calcolare con certezza.

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  6. Toni Pozzessere

    Scusa ma io sono insulinico dipendente da 6 anni, e fino ad ora non ho incontrato nessuno che abbia smesso di prendere insulina senza lasciarci le penne… posso contattarti per sapere che dieta stai seguendo ? se esisti sul serio o sei un falso ?

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  7. Enzo Spataro

    … e mai ne incontrerai se continui a restare impantanato tra le paludi della medicina ufficiale, in compenso ne incontrerai tanti che ci lasciano prematuramente le penne nonostante la regolare assunzione di insulina.

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