SALUTE E PH

da 21 Nov 2013Salute

(Conferenza di Imola del 17 Novembre 2013)

Mi era stato detto che non saremmo stati in molti qui ad Imola, di domenica e a tarda ora serale. Ho invece il piacere di trovare la sala stracolma in ogni ordine di posti con amici venuti da Trieste, dalla Sardegna, dalla Sicilia, da Cervia, da Roma, oltre che da Carpi e Bologna. Segno che la salute non è un tema accessorio o alla moda, ma qualcosa che riveste primario e crescente interesse. L’argomento richiestomi per questo meeting è piuttosto tecnico e spero di poterlo incanalare nei giusti binari della semplicità e della chiarezza sia per esperti che per profani.

ACIDO-ALCALINO È ARGOMENTO ALL’ORDINE DEL GIORNO. EVITARE L’ACIDOSI

L’acidosi è uno dei pericoli più gravi dell’organismo, è davvero un autentico diavolo devastante in termini biochimici e cellulari. Se ne parla, ma mai abbastanza. Se ne sa, ma mai a sufficienza. Abbiamo già 75-100 trilioni di cellule che per il loro normale funzionamento ci scaricano nel corpo, senza sosta e 24 ore al giorno, i loro residui metabolici, di tipo acido e potassico-dolciastro, per cui non abbiamo per niente bisogno di acidificarci ulteriormente con alimenti industriali, elaborati, raffinati, sintetizzati, pastorizzati, cotti, arricchiti, concentrati, salati e zuccherati. I cibi naturali dal gusto acido (acidognolo) e dal test acido non sono affatto acidificanti come la gente pensa e crede. Gli acidi deboli della frutta (citrico, malico, tartarico) si alleano facilmente con i minerali per formare ottimi sali, per cui sono tutti alcalinizzanti. Caso classico quello del limone, fortemente acido in partenza e maggiore alcalinizzante tra tutti gli agrumi. L’acidosi non è quella del sangue acido, visto che al sangue non è concesso di sbandare troppo. Basterebbe uno scivolamento al grado di neutralità a 7.00 e moriremmo all’istante. Sangue e linfa alcalini sono indispensabili per la vita e la salute.

LA RUOTA DELL’EQUILIBRIO E I SALI-CUSCINETTO

Il normale rapporto globale tra alcali e acidi nel corpo è approssimativamente di 80% alcalino e 20% acido. Questa proporzione viene mantenuta grazie alla ruota dell’equilibrio, costituita dai cosiddetti sali-cuscinetto che sono il sodio, il potassio, il calcio e il magnesio. Quando la ruota è in ordine ogni eccesso di acido viene prontamente neutralizzato.

L’ACIDO NON È VISTO CON SIMPATIA A PARTE IN ZONA STOMACO

Il corpo, si noti bene, non tollera nessun acido libero nemmeno per un istante, tranne che nello stomaco durante la digestione. Gli acidi vanno depotenziati e resi innocui. Il corpo fa ricorso a tutte le sue risorse per conservare la sua alcalinità, dato che le cellule possono svilupparsi e riprodursi solamente in ambiente alcalino.

IL SANGUE NON VA MAI IN VERA E PROPRIA ACIDITÀ, E NEMMENO IN ALCALINITÀ, ESSENDO MONITORATO A VISTA DAL SISTEMA IMMUNITARIO

Non esiste pertanto alcun pericolo che il sangue cada in eccesso alcalino, e non c’è paradossalmente nessun pericolo che il sangue diventi acido. Se ciò accadesse, durerebbe pochi secondi, in quanto il soggetto sarebbe stroncato da infarto. Il pH è attentamente monitorizzato da sensori del sistema immunitario e non deve mai andare fuori dai margini 7.30-7.50. Se sta nei margini di sicurezza ti fa vivere, se sgarra davvero ti fa defungere all’istante. Quando c’è una acidificazione in atto, il sistema immunitario manda immediatamente un segnale all’ipotalamo e scattano dei meccanismi di emergenza. Quando il pH è basso, cioè acido, l’organismo inevitabilmente si demineralizza, ovvero si sacrifica in nome dell’integrità corporale. Perde cioè i suoi minerali nel tentativo di ripristinare il giusto equilibrio biochimico.

IL MECCANISMO AMMONIACA-TAMPONE IN ZONA RENALE

Uno dei meccanismi più efficaci è il sistema-tampone. Il maggior sistema-tampone del corpo umano si chiama ammoniaca-tampone o tampone ammoniacale. I reni producono ammoniaca, sostanza alcalina, e l’urina diventa odorosa, e dolorosa alle minzioni, perché il pH alcalino ha effetti caustici, che sono eliminabili con pronta assunzione di mirtilli, di succo d’arancia o di limone freschi. Ovviamente l’organismo può mobilitare altre scorte di materiale tampone alcalinizzante come il calcio, il sodio, il magnesio. Ma deve prenderli dalle ossa, con insorgenza nel tempo di artrosi e osteoporosi.

IL MECCANISMO CALCIO-TAMPONE IN ZONA OSSEO-MIDOLLARE

Il calcio-tampone non è che il rilascio immediato di osseina nelle emergenze acidificanti. Uno beve latte e mangia formaggio, pensando di caricarsi di calcio, e invece acidifica il corpo e costringe le ossa a rilasciare osseina per stoppare l’acidificazione, mentre il calcio del latte (inorganico e caseinico) va a creare calcificazioni, calcoli, speroni e micro-stalattiti nell’organismo.

L’INSUFFICIENZA RENALE, L’ODORE DI AMMONIACA E LA CREATININEMIA NELLE URINE

L’eccessiva produzione di ammoniaca è causa di una irreversibile e cronica insufficienza renale, comprovata da presenza proteico-ammoniacale e dalla misurazione di creatininemia nelle urine. L’effetto più grave dell’alimentazione alto-proteica (in termini pitagorici), o iper-proteica (in termini moderni), è la disbiosi intestinale, cioè il sovvertimento degli equilibri batterici a danno della flora batterica utile, simbiotica e saprofita (vegetariana) e a vantaggio della flora disbiotica e putrefattiva (carnivora). Questi sono i problemi reali.

LA NOSTRA PARTITA LA GIOCHIAMO CON LA MATRICE EXTRACELLULARE

Se sangue linfa sono per noi praticamente inaccessibili, in termini di pH, quello che siamo in grado di influenzare fortemente è la matrice extracellulare, ossia i 15-20 litri di liquidi che circondano le cellule. Ed è proprio lì che si gioca la nostra vera partita giornaliera. Per il sistema linfatico in realtà possiamo fare molto, come muoverci di più, visto che la sedentarietà è sinonimo di acidosi. Quando parliamo di acidosi della matrice, l’acidosi del famoso terreno di Antoine Béchamp, di Claude Bernard e di Max Pettenkofer (il microbo è niente, il terreno è tutto), ci riferiamo ai disturbi del ricambio, tipo metabolismo difettoso del glucosio, dei trigliceridi, del colesterolo, della omocisteina, delle proteine, degli ormoni, tutte sostanze che devono essere presenti entro valori minimi e massimi ben definiti, pena gravissimi disturbi.

RIFLETTIAMO SUL MASSIMO TETTO PROTEICO DI 24 GRAMMI AL GIORNO

Valori massimi e minimi manipolati a piacere dagli enti corrotti di Atlanta e dintorni. Se pensiamo che il tetto proteico umano sta sui 24 grammi/giorno e non sui 250 grammi invocati dai farabutti a piede libero della FDA e dei Ministeri della Salute Europei-Asiatici-Italiani che hanno mantenuto tali abominevoli dati nelle bacheche ospedaliere e pediatriche per decenni.

L’ACIDO-ALCALINO VA GIUDICATO NELLE CENERI FINALI OSSIA NEI RESIDUI

L’acidità in ogni caso è un discorso di residui e non di cibo di partenza. Una delle sostanze naturali più acide in partenza è il limone, eppure esso è anche il maggiore alcalinizzante del corpo! Quali sono i cibi a residuo acido? Carni tutte, uova, formaggi, latticini (eccetto il burro che è un grasso ed è perciò neutro), cereali e derivati (salvo il miglio, la quinoa, il riso nero e il grano saraceno), i legumi secchi in eccesso, le noci secche ed irradiate, gli alimenti denaturati e devitalizzati in genere (succhi di frutta conservati, farinacei cotti, cibi salati e zuccherati e anche the, caffè, alcolici, cole, bevande gassate). Ovvio che pure farmaci, vaccini, stress psico-fisici ed emozionali, sono tutti fattori altamente acidificanti.

CIBI A RESIDUO ALCALINO

Quali i cibi a residuo alcalino? Frutta (soprattutto quella acquosa e acidognola), verdura, ortaggi, mandorle e semini. Come ricorda Herbert Shelton, ci sono state sistematiche prove di laboratorio a dimostrazione che le diete alto-proteiche sono decisamente tossiche, tossiche persino nei carnivori. E cita i test condotti ai suoi tempi, che portano le firme autorevoli ed indipendenti di Maignon, Whipple, Slyke, Birkner e Berg.

GLI ANIMALI CARNIVORI SI PAPPANO TUTTO

Gli animali carnivori soddisfano il loro bisogno di basi mangiando anche gli organi interni e le cartilagini, e leccandosi pure il sangue e le interiora (carichi come sono di liquidi organici, liquidi che le vittime hanno ottenuto dall’erba, dalla frutta e dai semi che esse non solo hanno ingerito ma anche assimilato), il tutto rigorosamente a crudo.

PROBLEMI CAUSATI DALL’ACIDOSI

L’acidosi causa problemi digestivi (bruciore, iperacidità, reflussi, dispepsie, gastriti, sonnolenza post-prandiale), problemi cutanei (eczema, psoriasi, acne, vitiligine, invecchiamento pelle), problemi nervosi (instabilità, palpitazioni), problemi osteoarticolari (artrosi, crampi, mialgie, osteoporosi), problemi endocrini (diabete, tiroiditi, mestrui irregolari, sterilità, candidosi), problemi immunitari (iperuricemia, ipertiroidismo), squilibri ormonali, calcoli renali e calcoli alla cistifellea, cellulite, radicali liberi. Altri sintomi di acidosi sono il senso costante di affaticamento, mal di testa, perdita appetito, insonnia, nervosismo, traspirazione acida, vulnerabilità e predisposizione a cancro, tubercolosi, polmonite, appendicite. L’affaticamento cronico non è che tossiemia acida. Se non si rimuove dà luogo a prematuro invecchiamento, a malattie funzionali ed organiche. Salute, forza, gioventù, crescita, buonumore, dipendono dal nostro equilibrio alcalino.

L’ACIDIFICATO SI CAPISCE A COLPO D’OCCHIO

Uno stato di acidosi latente non ha bisogno di esami o di test clinici. Si capisce a colpo d’occhio. Una persona dallo sguardo spento, poco sorridente, poco vitale, con la sclera dell’occhio (il bianco) tendente al giallognolo, con borse palpebrali colme di liquidi, con pelle pallida e spenta, con unghie fragili, viso inespressivo, lingua patinosa e biancastra, respiro corto e irregolare, alito pesante, gambe gonfie, lamentele continue, totale indifferenza verso le atrocità contro le creature inermi ed indifese, e allora comprendiamo che la matrice è profondamente guasta, che le acque interne sono ritentive e stagnanti.

IL SANGUE ALCALINO DELLA CREATURA FRUTTARIANA CHIAMATA UOMO

L’acidificazione è un fenomeno patologico relativo alla dieta e ai comportamenti umani. Parte dal fatto che l’essere umano, da bravo fruttariano, ha un sangue equilibrato oscillante tra 7.35 e 7.55 nella scala. Gli animali onnivori-carnivori hanno invece tutti un sangue acido, che si attesta sotto il livello 7. Dai valori pH del sangue dipedono le altre acidità tipiche della saliva, dei succhi gastrici e delle urine, che stanno su livelli moderatamente acidi.

ACIDIFICAZIONE UGUALE MUCOSITÀ

Mantenere uno stato di leggera alcalinità del sangue è una priorità vitale per il nostro organismo. Acidificare il sangue significa compromettere le reazioni biochimiche e la vitalità dell’intero sistema. L’acidificazione del sangue porta, come sintomo protettivo e reattivo, alla formazione di muco e di catarro nelle diverse parti del corpo, al punto che acidificazione è sinonimo di mucosità. Uno dei massimi teorici della dieta vegetariana-fruttariana crudista, ovvero della dieta anti-muco, è il dr Arnold Ehret (1866-1922).

L’ACQUA PURA E DISTILLATA RAPPRESENTA LA MIGLIORE SOLUZIONE PER L’UOMO, ED È NEUTRA AL PUNTO 7.00

Tener presente che 1 grado di acidità in meno (esempio, passando dal livello 6 al livello 5 della scala), non è cosa da poco, e significa che la sostanza in esame è 100 volte più acida al livello 5 che al livello 6. L’acqua pura e distillata, ed anche la pioggia e la neve da nuvole non inquinate da acido solforico e acido nitrico (inquinamento auto, emissioni industriali, emissioni centrali termoelettriche, scie chimiche), hanno un ph 7.00, perfettamente neutro. Il fenomeno delle precipitazioni acide (pioggia, neve, grandine) deriva dall’alto tasso di inquinamento, soprattutto in zone urbane ed industriali, dove l’acqua che cade al suolo registra livelli estremamente bassi, tipo 5.60. Chi vuole procurarsi acqua distillata dalle precipitazioni, lo può fare, con l’accortezza di raccogliere la pioggia non al primo scroscio, ma a temporale avviato.

IL PH È IMPORTANTE ANCHE IN AGRICOLTURA

Il pH è importante anche per stabilire l’habitat delle piante nei rispettivi terreni agricoli. Il mirtillo ha bisogno ad esempio di un terreno acido, mentre la valeriana ama il terreno alcalino. Un suolo acido viene neutralizzato trattandolo con carbonato di calcio, o con decomposizione di concime organico, o con dei fertilizzanti che idrolizzano e azotizzano per ossidazione dei composti solforati. L’acidità di stomaco, deriva da errori alimentari causati dall’ingestione di cibi acidificanti come le proteine in eccesso, soprattutto quelle di origine animale, difficilmente disgregabili con le scarse dotazioni di acido cloridrico dello stomaco fruttariano umano.

L’ACIDO IN PARTENZA CHE DIVENTA ALCALINIZZANTE A DESTINO E VICEVERSA

Acidità significa agrezza, vitamina C, limone. Alcalinità significa proteina vegetale (cereale) e proteina animale (carne e latte). I cibi alcalini in partenza (carne, latte, uova, pesce) rilasciano nel duodeno (parte alta dell’intestino) ceneri acide ed acidificanti, mentre i cibi acidognoli in partenza (frutta e verdura cruda) rilasciano nel duodeno ceneri alcaline, e sono dunque alcalinizzanti.

SPIEGAZIONE DEL POTENZIALE HIDROGENUM O PH

In chimica, acidità significa proprietà di una sostanza di mandare in soluzione ioni di idrogeno H+, e si misura con il pH (potenziale Hidrogenium) che rappresenta il logaritmo decimale dell’inverso della concentrazione di ioni H+ presenti nella soluzione stessa, secondo la formula pH = -log (H+). Fu Soren Peter Sorensen (1868-1939), fisico-chimico danese, a introdurre per primo il concetto di pH come misura della concentrazione idrogenionica. Il US National Bureau of Standards ha definito il pH come forza elettromotiva esistente tra due elettrodi in specifiche soluzioni.

NIENTE TABELLE ACIDO-ALCALINE

L’azione acidificante o alcalinizzante di un alimento dipende dalla capacità metabolica individuale di una persona a trasformare gli acidi in basi neutre. Ecco perché tabelle di valore assoluto su cibi alcalini e acidi, non possono esistere. Ecco perché ciò che va osservato e preso in considerazione è la proporzione tra cibi alcalinizzanti e cibi acidificanti, dove non è mai la condizione di partenza a determinare il vero fattore alcalininizzante, ma la capacità dell’alimento di trasformarsi metabolicamente in ceneri alcaninizzanti, grazie a interazioni con altri elementi in zona duodeno. È così che che il limone, l’arancia, la melagrana, la mela verde, non producono acido ossalico ma si alleano con altre sostanze e diventano fortemente alcalinizzanti.

INDICE PRAL DI POTENZIALE ACIDO-RENALE

Esiste comunque la scala Remer e Manz, che valuta la produzione di acido endogeno, tramite l’indice di potenziale acido renale, siglato PRAL (Potential Renal Acid Load). Il PRAL di un cibo si calcola valutando il suo contenuto in proteine, fosforo, potassio, magnesio e calcio, rapportato al loro grado di assorbimento intestinale. Gli alimenti a PRAL negativo sono così alcalinizzanti e ottimi per la salute, in quanto contrastano la ritenzione idrica e agiscono in quell’area strategica che si chiama matrice extracellulare. Matrice, definita “milieu interieur” dal grande Claude Bernard, un medico che la sapeva assai più lunga del chimico Pasteur.

MATRICE EXTRACELLULARE E RITENZIONE IDRICA

Matrice extracellulare considerabile ambiente decisivo su cui contano le nostre scelte dirette. Ambiente in cui si trovano immerse le cellule e dove avviene lo scambio dei nutrienti. Ottimo testo di consultazione rimane “Vivere alcalini, vivere felici”, di Andrea Grieco, Edizioni Nuove Esperienze, dove si parla non di alterazioni pH nel sangue, ma esattamente di alterazioni pH, ossia acidosi alla matrice extracellulare, un disturbo subdolo e sballante che porta a 100 malattie degenerative.

ALIMENTI ALCALINIZZANTI SECONDO I CALCOLI PRAL (DA INCREMENTARE IN MODO DRASTICO)

Per la cronaca, dalle tabelle PRAL, cito tra gli alimenti più alcalinizzanti l’uva (-21,8), fichi e fichi secchi (-14,1), datteri (-13,7), sedano (-5,2), carote (- 4,9), albicocche (-4,8) zucchine e zucche (-4,6), patate e cavolfiori (-4), ravanelli e rape (-3,7), melanzane (-3,4), fagiolini verdi e pomodori (-3,1), cicoria (-2), lattuga cappuccio (-1,6), kiwi (-4,1), ciliege (-3,6), ananas e arance (-2,78), pere (-2,9), mele (-2,2), anguria (-1,9), mandorle (-0,8), nocciole (-2,8), ceci (-7,3).

ALIMENTI ACIDIFICANTI SECONDO IL PRAL (DA EVITARE)

Tra gli alimenti PRAL più acidificanti troviamo il grana (+34), sottilette (+28,4), uovo (+8,2), tuorlo d’uovo (+28,2), trota (+10,8), carne in scatola (+ 13,2), salame (+11,6), prosciutto (+7,9), pollo (+8,7), aringhe e acciughe (+7), cioccolato al latte (+2,4), birra (si va dal -02 al +0,9), olio di oliva (livello zero, cioè neutro), riso bianco stracotto (+12), riso integrale (+4,6), fiocchi di avena (+10,7), pasta e spaghetti (+6,4), pane di segale (+4,1), pane bianco (+3,7), arachidi (+8,3), noci (+6,8), lenticchie (+3,5).

UN SOLO FATTORE-CHIAVE E SI CHIAMA VEGAN-CRUDISMO

A conclusione dell’intero discorso, esiste solo un fattore-chiave strabiliante ed inimitabile nella costruzione di un sangue da gran-premio, un fattore che nessuno ama citare. Si chiama semplicemente alimentazione vitale e alimentazione vegan-crudista. Una alimentazione che il regime dominante considera dispettosa, inadatta, ribelle e rivoluzionaria.

CORAGGIOSI E PIACEVOLI ATTI DI INSUBORDINAZIONE AL SISTEMA DITTATORIALE DEL CODEX

Mangiare una mela, raccogliere dei mirtilli, pendere il sole, respirare aria pura, consumare radicchio e non bistecche, fichi e non hamburger, uva e non vino, patate e non prosciutti, sono tutti atti di insubordinazione alla dittatura farmaco-alimentare mondiale basata sui macelli e sui cibi sintetici, sui cibi morti, confezionati, inbottigliati, inzuccherati, salati, aspartamizzati, integrati, caffeinizzati e theinizzati. Stare sani, rilassati, armonizzati con la natura, è un atteggiamento provocatorio e quasi-criminale, poco importa se l’articolo 32 della Costituzione tutela la salute come diritto fondamentale dei cittadini.

ISPIRATORI ALIMENTARI DI ABOMINEVOLE QUALITÀ

I nuovi parametri della salute in Italia, quelli stile 2013, non li fissa la Costituzione, ma la coppia Cremonini-McDonald’s, che fa da capocordata all’Agroalimentare Italiano del grana e del prosciutto, ai camion di manzi e maiali che, arrivando dall’Est Europa, ingrossano le nostre autostrade coi loro carichi di disgrazia e di sofferenza.

ROBERT YOUNG È DA SEMPRE SULLA MIA LISTA NERA

Tornando al pH, ho sempre pensato che Robert Young non la raccontasse giusta. Uno che scrive un testo come “Il miracolo del pH alcalino”, impostandolo su basi prese e copiate a piene mani dall’igiene naturale, per poi finire in conclusioni mercantilistiche di tipo ortomolecolare, alla Linus Pauling e alla Kousmine tanto per capirci, non se la può passare liscia con me.

HIROMI SHINYA BIDONISTA ECCELLENTE

Ho sempre criticato Tullio Simoncini, per l’idea del bicarbonato e del cancro equivalente al fungo. Ho sempre bollato di eresia gli esaltatori del cloruro di magnesio, o quelli dei sali colorati dell’Himalaya. Per non dire il dr Ray Strand, entusiasta diffusore di pasticche, o i deprecabili mercanti stile lo giapponese Hiromi Shinya con la sua bidonistica acqua Kangen. O anche Jeffrey Noah, presidente della Nezyme Inc e della EFI (Enzyme Formulation Inc), multinazionali importanti quanto e più della Coca-Cola, grazie alla immonda speculazione sugli enzimi e sulla stupidità alimentare umana.

NORMAN WALKER TRA I NOMI AFFIDABILI

Non ho esitato a contestare colleghi conferenzieri come il dr Francesco Oliviero, per lo stesso motivo. Ho evidenziato pure i limiti del dr Fereydoon Batmanghelidj e del suo testo “Il tuo corpo implora acqua”, preferendogli per molti aspetti il classico “Water can undermine your health” (L’acqua può minare la tua salute” del dr Norman Walker (1886-1995). Le mie tesine sull’acqua e sugli integratori parlano chiaro e testimoniano la mia linea coerente ed inalterata su questi argomenti.

CON LA DIURESI E IL SISTEMA RENALE NON SI SCHERZA

Che il mondo strabocchi di millantatori, di furbastri e di sperticati mercanti non è una novità. Troppo importate la diuresi per lasciarla nelle mani degli speculatori. Diuresi significa espulsione di acque reflue, stanche e stagnanti dal corpo. Diuresi significa attivazione del ricambio idrico. Diuresi significa salute acido-alcalina e funzionalità renale.

LE BEVANDE DISIDRATANTI E I CIBI RITENTORI

Caffè, the, cole, Redbull, Gatorade, alcol e bevande gassate sono dei disidratanti innaturali ed invasivi, per la lor forte azione corrosiva ed acidificante, micidiale davvero sul sistema renale e sull’ormone ipofisario vasopressina, regolatore e distributore di acqua nel corpo. Farmaci, vaccini, integratori, fumo, cadaverina, acido urico, ammoniaca, sale, zucchero sono invece ritentori, trattenitori e ritardatori del ricambio. E, non dimentichiamolo, troppa acqua stanca ritenuta nei tessuti e nelle cellule significa cancro.

UN CONTO È ASSORBIRE SUCCO ZUCCHERINO E CLOROFILLA, E UN ALTRO È INGOZZARSI DI SANGUE E GRASSI ANIMALI

Tarassaco, cicoria, ciliegie, equiseto, malva, pesca, asparagi, acetosa, anguria, meloni, uva sono invece diuretici naturali e non causano alcuna disidratazione per il sostanzioso apporto di micronutrienti e di acqua biologica. Questi sono fatti incontestabili e non opinioni. Personalmente sono d’accordo sul fatto che l’agente vero di cambiamento e di guarigione rimanga sempre il sistema immunitario. Ma è innegabile che i frutti della natura offrano le basi fondamentali per un buon funzionamento delle difese e per una digestione priva di costi. Non è affatto indifferente alimentarsi bene e alimentarsi male, questo intendo dire.

LA LEZIONE DI OTTO EINRICH WARBURG (1883-1970)

Esiste in questi mesi una autentica bagarre in campo scientifico internazionale volta a recuperare e ripristinare delle verità cristalline e ingiustamente sottovalutate o messe per convenienza speculativa nel dimenticatoio. Il grande Warburg, nobel della medicina nel 1931, ci ha insegnato che mancanza di ossigeno e acidosi sono due facce della stessa medaglia, per cui quando c’è l’una c’è inevitabilmente anche l’altra. Le sostanze acide respingono l’ossigeno, mentre quelle alcaline lo attraggono. Privare cellule sane del 35% del loro ossigeno per 48 ore di seguito le converte in cellule sovra-crescenti, o in cellule cosiddette maligne. Ogni dieta che includa materiale acidificante tipo proteine animali, zuccheri raffinati evidenti e nascosti, cibi cotti, cibi e bevande-spazzatura, e ogni nostra tendenza alla sedentarietà e alla respirazione corta, creano ambiente acido nel corpo. I tessuti sani sono alcalini, mentre i tessuti acidi cancerogeni sono acidi. Tutte le forme di tumore e cancro sono caratterizzate da due condizioni fondamentali che sono 1) Acidosi (eccesso di acidità) e 2) Ipossia (mancanza di ossigeno).

LA LEZIONE DI GEORGE WASHINGTON CRILE (1864-1943)

George W. Crile, di Cleveland, uno dei più celebri chirurghi al mondo, nel suo “The Origin of Nature and Emotions”, ci ha dimostrato come l’ossigenazione produce energia. Tutte le morti chiamate naturali non sono altro che il punto terminale di una saturazione di acidi nel corpo. Al contrario, è assolutamente impossibile per un tumore proliferare nel corpo di una persona 1) Che si liberi in continuazione della sua acidità, nutrendosi con alimenti che producano reazioni metaboliche alcaline, 2) Che aumenti il consumo di acqua pura, 3) Che eviti i prodotti tossici.

ERRORI NELLE ABITUDINI DEL PAZIENTE ED ERRORI NEI RIMEDI DELLA MEDICINA

Sia il cancro che le malattie di contorno non sono dunque contagiose, genetiche, ereditarie, batterico-virali, auto-immuni, idiopatiche, come certa medicina vorrebbe far credere. Ciò che si eredita sono semmai le cattive abitudini alimentari, le pessime condizioni ambientali, gli stili di vita. Ciò che ci rovina poi sono le malattie iatrogene medico-causate, e non certo le cosiddette malattie autoimmuni, tipica ipotesi scarica-barile della medicina.

LA LEZIONE DI HENRY LOUIS MENCKE (1880-1956)

La lotta per la vita è contro la acido-ritenzione. Invecchiamento, mancanza di energia, malumore, mal di testa, allergie, eczema, orticaria, asma, arteriosclerosi, candidosi, calcoli, non sono altro che accumuli di acido nel sistema. Il titolo di un libro di Theodore A. Baroody, “Alkalize or Die” (Alcalinizzati o muori), suona pure da sintetico ammonimento al genere umano.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SUL CUORE

Il cuore è uno degli organi più alcalino-dipendenti del nostro corpo. È in parte enervato dal nervo vago, che funziona al meglio solo in ambiente alcalino. Un battito corretto viene alterato dai rifiuti acidi. Tali rifiuti rubano al sangue la appropriata ossigenazione e questo provoca una degenenerazione del muscolo cardiaco.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SULLO STOMACO

Le difficoltà digestive tipo rutti, gonfiori, dolori, gas intestinali, rigurgiti, singhiozzi, scarso appetito, nausea, vomito, diarrea o dissenteria, costipazione, colica, sono tutte condizioni che possono indicare problemi al nervo vago e possibili sindromi di ernie iatali produttrici di ulteriori residui acidi nell’organismo, in quanto vanno a ridurre la presenza di acido cloridrico nello stomaco, impedendo corretta digestione del materiale proteico che diventa fonte di acidosi.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SUL FEGATO

Il fegato è la centrale chimica dell’organismo e svolge oltre 500 basilari funzioni, ivi inclusa la trasformazione delle tossine acide del sangue e la produzione di numerosi enzimi alcalinizzanti, per cui rappresenta la prima linea difensiva contro tutti i veleni. Tutti i nutrimenti in arrivo dal sistema gastrointestinale entrano nel sistema passando attraverso il fegato. Il sovraccarico del fegato è molto più pesante quando esiste un costante flusso di materiale acidificante nel sangue. Se il fegato viene congestionato da proteine e da rifiuti acidi, la morte è imminente.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SUL PANCREAS

Il pancreas dipende altamente su un corretto apporto di cibi alcalinizzati. Tutti gli aspetti della funzione pancreatica portano a ridurre gli eccessi di acidità e a regolare il bilancio zuccherino del sangue. Per avere un sangue equilibrato negli zuccheri, è basilare mantenere una dieta costantemente alcalinizzante.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SUL PICCOLO INTESTINO

Le placche di Peyer, localizzate nella parte alta del piccolo intestino, sono cruciali per la nostra vita. Esse provvedono alla assimilazione dei cibi e alla produzione dei linfociti per il sistema nodale dell’intero net-work del sistema linfatico. Esse producono gli enzimi del chilo, sostanza estremamente alcalinizzante. Il flusso ininterrotto del chilo nel sistema è fondamentale. Un eccesso di spazzatura chimica da cibi acido-formanti diventa opprimente e gravoso per le placche di Peyer, e riduce nel contempo la produzione di chilo.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SUL RENE

In un adulto, passa circa un litro d’acqua all’ora attraverso il sistema renale. Nello svolgimento del loro compito primario, i reni mantengono il sangue alcalino, estraendogli acidità. Se i reni vengono sottoposti ad eccesso di lavoro con troppa acidità si crea una tendenza alla formazione di calcoli renali, che sono composti da cellule acide e da sali minerali fusi e gommati assieme in una sostanza acida e velenosa. Schivando i cibi acidificanti, risparmiamo ai reni questi pericolosi e dolorosi sovraccarichi. Evitiamo pure un continuo ricorrere ad azioni di scarico da parte della pelle, rene di emergenza del corpo umano.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SUL COLON

Il colon non è affatto un reparto-letamaio, e dovrebbe al contrario essere considerato il tempio del corpo umano, meritevole di speciali attenzioni, meritevole di essere mantenuto pulito da accumuli e da residui acidi. I veleni depositati sulle pareti del colon, associati all’alternanza di diarrea (dissenteria) e costipazione (stitichezza), si induriscono e si liquefanno per essere poi riassorbiti nel sangue. Il ritmo ideale dovrebbe essere quello di uno svuotamento completo al giorno, ma sempre con approssimazioni e diversità personali di tipo fisiologico.

IMPATTO DELL’ACIDOSI SUL SISTEMA LINFATICO

Ci sono centinaia di ghiandole linfatiche o linfonodi nel corpo, dislocate in stragrande maggioranza lungo il tratto intestinale. Il fluido linfatico o linfa porta gli elementi nutritivi alle cellule e rimuove gli scarti acidi delle stesse. Il fluido linfatico scorre al meglio in ambiente alcalino. Quando il corpo abbassa il suo pH si crea un rallentamento metabolico e una pigrizia linfatica capaci di creare alterazioni croniche e situazioni di pericolo mortale. Gradualmente la linfa tende a rinsecchirsi e va a formare adesioni ed ostruzioni lungo il suo percorso. Adesioni che interferiscono non solo con il flusso della linfa stessa ma anche con la fluidità del sangue. Uno scarso apporto idrico contribuisce a rallentare il linfatico. I residui dei cibi non propriamente digeriti vengono riassorbiti nella circolazione generale attraverso i dotti linfatici del piccolo intestino. In aggiunta a questo, un intestino che non si liberi radicalmente dei suoi veleni su basi giornaliere tende a causare un riassorbimento del materiale tossico accumulato.

IMPORTANZA DELL’EQUILIBRIO EMOZIONALE

È risaputo che le emozioni negative producono stati di acidosi che si somatizzano a livello di stomaco. Tutte le emozioni negative tipo inquietudine, ansia, timori, preoccupazioni, finiscono per creare un ambiente acido. La paura è compagna costante di tutte le peggiori malattie. Quella di ingenerare paura e di mantenere la gente in stato di costante allerta ed inquietudine, è una delle caratteristiche più deplorevoli della medicina. La paura va debellata ed esorcizzata se non vogliamo camminare su un percorso minato. La paura abbruttisce ed incattivisce. Anche l’odio e il disprezzo portano a forti sprechi energetici. Al contrario, sentimenti di amore, comprensione, rispetto, e sopportazione verso noi medesimi e verso il prossimo, ripuliscono e guariscono l’organismo creando un ambiente alcalino intorno a noi.

COME ALCALINIZZARSI IN CONCRETO?

Un moderato e costante esercizio fisico rende alcalino il corpo. Una respirazione ritmata e profonda fa altrettanto. Una combinazione adeguata degli alimenti riduce la putrefazione nel corpo e crea pertanto condizioni alcaline. Una dieta al 75% alcalina e al 25% acida in termini può essere considerata ideale per l’equilibrio.

CIÒ CHE CONTA NON SONO I TANTI NOMI DELLE MALATTIE, MA LE DUE-TRE MOTIVAZIONI EZIOLOGICHE CHE SFUGGONO REGOLARMENTE ALLA MEDICINA

Importano alla fine poco e niente gli innumerevoli nomi che vengono dati alle singole malattie, ed anche le dettagliate e cervellotiche descrizioni mediche delle diagnosi. Ciò che conta di più è che tutte le malattie derivano dalla stessa causa di base, che è sempre un eccesso di acidi nel corpo. Ottimi livelli di chimica corporale si possono ottenere solo eliminando prima i fattori intossicanti della dieta. Nessuna vitamina al mondo può rettificare la lipo-toxemia. In tutti i casi di squilibrio il primo rimedio è la rimozione della condizione tossica del sangue. Occorre in altre parole far rientrare la formula chimica del sangue nei giusti binari, mediante il supporto di una dieta vitale, sana, naturale, acquosa, flavonoica, tendenzialmente crudista.

LA NATURA NON BLEFFA E NON SGARRA

A differenza degli umani, e dei medici in particolare, la Natura non si fa condizionare, non ha voraci interessi da difendere, non si presta ad operazioni mistificanti. La Natura funziona in basi a principi eterni ed immutabili, e si muove in linea ed in perfetta armonia con le leggi naturali. La goccia d’acqua disgrega la roccia. Il liquido decompone il solido. Il vivo manda fuori il morto. Il vibrazionale estromette lo stagnante. Il crudo respinge il cotto. Il naturale scaccia la spazzatura chimica. I bioflavonoidi sgretolano i radicali liberi e lo stress ossidativo. L’amore azzera l’odio. La spiritualità manda fuorigioco la materia.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

7 Commenti

  1. zdenek zeman

    parole sante.Valdo sei un Grande

    Rispondi
  2. Attilio Augusto Angellotti

    Ciao a tutti, sono molto interessato alla grande diatriba, ormai guerra di religione, su limone e arancia acidificanti o alcalinizzanti e mi piacerebbe avere delle delucidazioni su queste parole di Valdo estrapolate da questa tesina:

    "Uno dei meccanismi più efficaci è il sistema-tampone. Il maggior sistema-tampone del corpo umano si chiama ammoniaca-tampone o tampone ammoniacale. I reni producono ammoniaca, sostanza alcalina, e l’urina diventa odorosa, e dolorosa alle minzioni, perché il pH alcalino ha effetti caustici, che sono eliminabili con pronta assunzione di mirtilli, di succo d’arancia o di limone freschi. Ovviamente l’organismo può mobilitare altre scorte di materiale tampone alcalinizzante come il calcio, il sodio, il magnesio. Ma deve prenderli dalle ossa, con insorgenza nel tempo di artrosi e osteoporosi.".

    Valdo è da sempre uno dei maggiori sostenitori del fatto che limone e arance siano acidi in partenza ma alcalini all'arrivo, cioè nel nostro corpo, ma come mai allora. per contrastare un eccesso di alcalinità come nel caso descritto da Valdo delle urine che sanno di ammoniaca, i rimedi più efficaci sono mirtilli, succo d'arancia o di limone freschi?
    Come è possibile abbassare l'alcalinità (ossia acidificare) assumendo dei cibi che sarebbero, per Valdo e per gli altri sostenitori degli agrumi alcalinizzanti, fortemente alcalini nel nostro corpo?
    Grazie.

    Rispondi
  3. arvo

    Caro Ago, dovrai accontentarti della mia opinione di chimico extra fallito, per il momento; in attesa che qualcun'altro si pronunci con più autorevolezza. Con la chimica ho attualmente un conflitto di disinteresse e non ho mai lavorato nel settore corrispondente. Ormai da quarantenne e con 'sta crisi ho poco da giocare con le provette. Io il tema lo affronto così : il corpo deve liberarsi di eccesso di acidità? Allora attiva un sistema tampone che non è affatto indolore e provoca dei problemi. Come limitare allora il sistema difensivo problematico? Con una azione alcalinizzante data dall'assunzione di frutta.Il problema-base resta l'acidità,non dimentichiamolo. Se mangi frutta, allora la reazione anti acido dell'organismo è più moderata e da meno fastidio. Il rimedio dunque non può essere acidificare come tu ipotizzi, ma appunto alcalinizzare. Altrimenti dovresti mangiarti una gigantesca bistecca e risolveresti i problemi. Ma, per motivi che non posso rivelare al pubblico, NON te lo consiglio affatto. Sai, quasi quasi riprendo in mano qualche libro di scuola, coi quali all'epoca,"spianavo" le gambe dei tavoli o facevo barchette di carta.

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  4. Attilio Augusto Angellotti

    Arvo, l'esempio che fai è relativo all'acidità ed è chiaro che, per contrastarla, o ci si affida ai sistemi tampone del corpo (che, benintesi, non sono mai indolori anche nel caso non dovessero produrre sintomi) o si contrasta assumendo cibi alcalinizzanti (e in questo caso posso aspettarmi che un sostenitore degli agrumi alcalinizanti li consigli come terapia) ma Valdo nella parte di tesina che ho estrapolato parla di eccesso di alcalinità e trovo strano che consigli di contrastarla assumendo quelli che per lui sono i cibi più alcalinizzanti per l'essere umano. Come è possibile contrastare la toppa alcalinità con cibi alcalini?

    Rispondi
  5. arvo

    Non insisto perché è chiaro che si è profilata un'apparente contraddizione. La domanda andrebbe girata a Valdo. Ma non credo che l'impostazione che hai dato alla questione sia corretta. Prima di pensare al grado di acidità delle urine, dovresti pensare a che cosa sta producendo tale anomalia. Si tratta appunto dell' operazione volta a contenere l'acidità a livello del sangue. Quest'ultimo viene prima, anche in senso temporale; non lo si può scavalcare e fare finta che l'organismo sia composto da apparato digerente e poi escretore. Se tu mangi frutta, fermi il meccanismo difensivo che porta all'alcalinità delle urine, per cui attenui anche quest'ultimo. Non c'è un corto circuito cibo-vescica. Comunque ripeto, dovresti sentire direttamente Valdo. Io nel frattempo non mi preoccuperei troppo, anche se la questione è certamente importante.
    Ciao, Roberto.

    Rispondi
  6. Ferdinando

    Mah, rimango basito, il pane di segale acidifica più di quello bianco…

    Rispondi
  7. Miyagi

    signori, evitate qualsiasi consiglio sulla SALUTE da chi non sia un MEDICO.
    Questo post é cosí pieno di inesattezze scientifiche e "processi fisiologici"inventati di sana pianta, che non so nemmeno da dove cominciare a criticarlo.

    Rispondi

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