RUOLO DI GLUCOSIO E GRASSI VEGETALI NELLA ALIMENTAZIONE CEREBRALE

da 1 Giu 2015Salute

LETTERA

MI INTERESSAVA PREVALENTEMENTE LA QUESTIONE DEI GRASSI E DEGLI ZUCCHERI

Grazie per la tesina “Amnesie e sensi di colpa di un neo-vegetariano“, appena pubblicata. Mi scuso, ma temo di aver formulato male la mia domanda, visto che mi interessava soprattutto chiarire le vere necessità del cervello in germini di alimenti, di grassi e di zuccheri.

QUALI SONO LE PRIORITÀ NUTRITIVE PER IL NOSTRO CERVELLO?

Quello che non capisco è cosa il cervello utilizzi per vivere bene. Molti dicono che il cervello necessiti di grassi nobili e colesterolo, altri parlano di glucosio. Escludendo il fattore grassi animali e derivati, trovare grassi nobili nei vegetali è molto semplice, basti pensare all’avocado, alla frutta secca, ai semi oleosi, all’olio extra vergine. Quello che non capisco è se veramente il cervello voglia glucosio ed in particolare frutta, o se preferisca invece grassi per funzionare al meglio.
Fabio

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RISPOSTA

LE CELLULE GLIALI ASSORBONO GLUCOSIO DAL SANGUE E LO CONVERTONO IN LATTATO

Ciao Fabio. Mi spiace per aver travisato un po’ il tuo messaggio, andando quasi fuori tema rispetto  a quanto ti premeva di più. Quello che sappiamo con certezza, a proposito del cervello, è che la sua sempre intensa attività di monitoraggio corporale, la sua incessante riorganizzazione delle connessioni tra i neuroni, richiede un grande apporto di energia. Questa viene ricevuta attraverso le cellule-carburante dei neuroni, le cosiddette cellule gliali o gliociti che assorbono glucosio dal sangue e lo convertono in lattato, fonte di nutrimento per neuroni e cervello.

IN REALTÀ AL CERVELLO SERVE L’INTERA GAMMA DI SOSTANZE NUTRITIVE

Per funzionare bene, il cervello ha bisogno di tutte le sostanze nutritive. La mancanza di energia è una delle cause del collasso dell’encefalo durante il processo di invecchiamento. L’assenza, anche temporanea, di una sostanza nutritiva può modificare le proprietà dei tessuti. Da ciò emerge che una corretta alimentazione migliora le funzionalità cerebrali.

SERVE GLUCOSIO E NON ZUCCHERI RAFFINATI

Dire che il cervello ha bisogno di zucchero, senza specificare meglio, può essere sviante. La vera necessità cerebrale non riguarda il semplice zucchero bianco, come vorrebbero far vedere i produttori di saccarosio, di marmellate, di gelati, di caramelle e di dolciumi. L’abuso di carboidrati semplici, di zuccheri raffinati in particolare, aumenta la produzione di insulina squilibrando la tolleranza al glucosio, con conseguenze non solo sul piano metabolico, ma anche su umore e capacità di attenzione e memorizzazione. Il solo self-control provoca un elevato consumo di energia che comporta una notevole diminuzione di glucosio nel sangue, facendoci andare in ipoglicemia.

VIETATO ATROFIZZARE L’IPPOCAMPO

Esiste del resto un’importante relazione tra la riduzione del meccanismo di regolazione del glucosio e il decadimento, specie nei soggetti anziani, delle funzioni cognitive generali, deficit di memoria e atrofia dell’ippocampo, l’area cerebrale chiave per apprendimento e memorizzazione.

ORGANO A FORMA DI CAVALLUCCIO MARINO

L’ippocampo è parte del cervello ed è situato nel lobo temporale. Inserito nel sistema limbico, svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione sugli spazi. Gli esseri umani e gli altri mammiferi possiedono due ippocampi, uno in ogni emisfero del cervello. L’ippocampo ha una forma curva e convoluta, che ispirò ai primi anatomisti l’immagine di un cavalluccio marino. Il nome, infatti, deriva dal greco hippos=cavallo e kàmpe=bruco.

ALZHEIMER, ANOSSIA, ENCEFALITE ED EPILESSIA

Nella malattia di Alzheimer, l’ippocampo è una delle prime regioni del cervello a soffrire dei danni. Deficit di memoria e disorientamento sono i primi sintomi che compaiono. Lesioni all’ippocampo possono occorrere anche come conseguenza di anossia o di mancanza di ossigeno, di encefalite o di epilessia. Le persone che presentano danni estesi al tessuto ippocampale possono mostrare pure crisi di amnesia, con incapacità di formare o mantenere nuovi ricordi.

GLI ZUCCHERI DELLA FRUTTA AL NATURALE NON PRESENTANO INCONVENIENTI

Per salvaguardare la mente e non agevolare altri disturbi quali obesità, diabete, malattie cardiocircolatorie, occorre attenersi a un equilibrato rapporto tra carboidrati complessi e proteine vegetali. Da rilevare comunque che le ultime ricerche in fatto di diabete, assolvono l’uso degli zuccheri semplici e naturali della frutta, facilmente assimilabili e facilmente filtrabili verso l’esterno in caso di eccessi, essendo il succo zuccherino carico di sostanza mineral-vitaminica e di acqua biologica di alta qualità.

LA RECENTE SCOPERTA DEI PUNTEGGI INSULINICI

Tant’è che si tende a parlare di punteggi insulinici, che condannano l’uso di proteine di origine animale, e non tanto di picchi glicemici. Ovvio che le trasgressioni, dove alla frutta si mescolino disinvoltamente cibi pre-confezionati, nutelle, gelati, bibite e prodotti carichi di zuccheri raffinati, di aspartame e di altri dolcificanti di sintesi, portano a scompensi e aberrazioni.

RICORSO A DOLCIFICANTI INNOCENTI E NATURALI

Per dolcificare gli alimenti è consigliabile limitarne il consumo e, se possibile, ricorrere a dolcificanti naturali e complessi come per esempio il miele grezzo, che contiene maltosio, saccarosio, fruttosio e destrosio, sostanze che vengono metabolizzate più lentamente rispetto allo zucchero raffinato. Il miele grezzo di qualità è poi ricco di vitamine B2, B3, C, nonché di sali minerali quali ferro, calcio e fosforo che gli conferiscono virtù terapeutiche specifiche. Vale ancor di più il ricorso a stevia, agave, uva secca, fichi secchi, datteri e succo d’uva.

L-TIROSINA E PIRIDOSSINA B6

Altra importante sostanza per il nostro cervello è la L-Tirosina un aminoacido, di cui sono particolarmente ricchi frutta secca, mandorle in primis, banane, latte e proteine della soia, importanti per il corretto funzionamento della memoria a lungo termine, per le reazioni di allarme e la stabilità dell’umore. Carenze di vitamina B6, possono rallentare il metabolismo del cervello, favorendo deconcentrazione, svogliatezza e irritabilità. La Piridossina B6 si trova in avocado, carote, lenticchie, legumi, germe di grano, cereali integrali, cavoli, bietole, arance e limoni.

ACETILCOLINA E COENZIMA Q10

Arachidi, germe di grano, cavolini di Bruxelles, germogli di soia, cavolo, cavolfiore, spinaci, carote, lattughe e patate, tutti alimenti ricchi di colina, sono importanti per la produzione di acetilcolina, neurotrasmettitore correlato a memoria, apprendimento e attenzione. Altra sostanza fondamentale è il coenzima Q10, presente nel pesce azzurro per gli amanti del pescato, ma anche in spinaci, legumi ed arachidi, aiuta il cervello a creare energia e agisce come antiossidante, proteggendo le membrane dei neuroni dall’azione dei radicali liberi. Il Ginkgo biloba migliora infine la vascolarizzazione cerebrale e contrasta il decadimento cognitivo.

IMPORTANZA PREPONDERANTE DEI VASI CAPILLARI

A livello dei capillari si gioca la vera partita. A livello dei capillari si realizzano gli apporti nutritivi forniti dagli alimenti alle cellule, ai tessuti, ai liquidi organici, oltre che ai neuroni cerebrali. Sempre a livello dei capillari si verifica l’eliminazione dei rifiuti del metabolismo cellulare, delle scorie e del ricambio. Non è privo di importanza il fatto che l’integrità, la salute e la funzionalità dei vasi capillari, siano assicurate proprio dalla frutta e dai vegetali crudi, inclusi ovviamente i grassi vegetali Omega-3 ed Omega-6, di cui mandorle, pinoli, noci e simili sono stracarichi ancor di più delle pessime pastiglie all’olio di pesce.

PIANO CON LE SOSTANZE GRASSE E LIPIDICHE

L’idea di alimentare il cervello con sostanze grasse, quando sappiamo che priorità salutistica essenziale è quella di puntare a un sangue non denso, non grasso, non vischioso, non guasto, ma puro e scorrevole, non può trovare approvazione e consenso da parte di una Health Science che segue i dettami di maestri del calibro di Padre Taddeo da Wiesent e di Claude Bernard.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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