LETTERA
I CIBI PIÙ INNOCENTI MI METTONO IN DIFFICOLTÀ
Gentile Dr Valdo, le chiedo gentilmente se può darmi un minuto della sua preziosa attenzione. Navigando su internet per saperne di più sul Juice-Plus, mi sono imbattuta nel suo blog che ho letto molto volentieri. Mi chiamo Federica e da anni soffro di endometriosi con problemi di colite e gastrite. Non riesco più ad alimentarmi bene, perché tutto quello che ingoio quotidianamente mi dà forti dolori nella parte bassa dell’intestino.
DIFFICOLTÀ INTESTINALE A SOPPORTARE IL CIBO CRUDO
La frutta e la verdura per me sono un tabù, dato che mi creano fermentazione con successivi gonfiori molto dolorosi. Sono venuta a conoscenza del Juice-Plus e del Complete (sempre della line Juice-Plus) e, quasi per disperazione, da gennaio ho provato questi prodotti. Ne sono rimasta soddisfatta, perché non mi hanno creato dolori.
PARERI SUL JUICE-PLUS E SUL COME RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
Chiedo a Lei se serve o non serve il Juice-Plus nel mio caso, visto che lo dipingono in tanti come una bufala? Con che cosa eventualmente posso sostituirlo? Tra l’altro costa pure assai caro. Come mi devo alimentare senza incorrere nei miei forti dolori? Come posso risolvere il mio problema? Mi auguro che Lei possa trovare un momento per potermi rispondere. La saluto cordialmente.
Federica
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RISPOSTA
È PRIORITARIO RIDARE FUNZIONALITÀ AL SISTEMA GASTROINTESTINALE
Ciao Federica. Il problema gastrite-colite non sta evidentemente nei cibi crudi e naturali, ma nella incapacità della tua mucosa gastrointestinale di accettare gli stessi e di assimilarli. Una incapacità momentanea, provvisoria e superabile, a condizione di rimettere prima in stato di funzionalità il tuo apparato gastrointestinale, cosa che per tanto tempo non è stata realizzata e che ha causato una situazione di cronicità della patologia.
ORIENTARSI NEL MODO PIÙ CORRETTO POSSIBILE
Rimettere in ordine stomaco e intestino richiede preparazione igienistica, conoscenza di se stessi, ed anche pazienza. Primo passo da fare è dedicare 2 ore al giorno allo studio del proprio motore e dei carburanti giusti che gli servono per funzionare al meglio. Dal momento che esistono diverse ideologie e diverse scuole, occorre fare una scelta coerente e convinta selezionando quella che più ci convince, ma soprattutto quella che oggettivamente insegna le cose più giuste e più utili.
VALORIZZARE LA RESPIRAZIONE
Se mi hai contattato e se mi hai letto volentieri significa che esistono le condizioni per approfondire il discorso. Su stomaco e intestino ci sono sul blog decine se non centinaia di articoli. Occorre leggerli. Per alleggerire il comparto digestivo è di grande importanza riattivare l’alimentazione respiratoria, mediante tecniche yoga di appropriazione dell’ossigeno O (20% dell’aria) e del nitrogeno o azoto N (80% dell’aria). Anche sulla respirazione trovi le dritte opportune man-mano che ti addentri nella materia.
NON ESISTONO ALTERNATIVE REALI AL CIBO NATURALE
Su Juice-Plus e sulle scorciatoie di vario tipo, tendenti a sostituire il cibo naturale con integratori e supplementi, mi sono già espresso in senso negativo e non serve ripetersi. Ti segnalo comunque alcune tesine che meritano particolare attenzione per il tuo caso specifico. Detto in due righe, sei impregnata di veleni e di acidificazione, e il tuo sangue è sicuramente denso, apportatore di infiammazione, per cui lo devi necessariamente fluidificare. Stessa cosa col sistema linfatico impigrito. Non si scappa dalla necessità di una alimentazione vegan-crudista. Ma, per arrivarci, servono strategie risolutive.
DAL PASSATO DI VERDURE, AL SUCCO DI CAROTE E CAVOLO, ALLA PROGRESSIVA REINTRODUZIONE DEL CRUDO
Le fibre vegetali sono indispensabili ma, in questo momento, non le sopporti. Ecco la necessità di ricorrere ai centrifugati di carote, sedani. Il succo fresco di carota è un toccasana per ridare tono e funzione all’intestino. Nella fase iniziale, ricorri pure per qualche giorno a qualche passato di verdure, al purè di patate, al cavolfiore e al Bruxelles cotti al vapore, al riso bianco. Ma ci deve essere nel contempo un graduale inserimento di frutta di stagione e di verdure fresche, selezionando quelle che il tuo sistema sopporta meglio. Mirtilli, lamponi, fragole e ciliegie, hanno un ruolo preferenziale da giocare tra la frutta. Dolcetta o valerianella, radicchietto, ravanelli, rucola, asparagi, cavolo crudo, finocchio sono i primi nomi che mi vengono in testa tra le verdure.
TESINE DA LEGGERE
- Acne cistica e cisti endometriosica
- Vitto Valdiano
- Candida ed endometriosi
- Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere
ENDOMETRIOSI
Il termine deriva da endo (dentro) e metra (utero). Endometrio sta dunque per tessuto che riveste normalmente la parete dell’utero. L’endometriosi comporta una presenza anomala di tale tessuto in altri organi interni quali ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino. Ciò provoca sanguinamenti interni, infiammazioni croniche e tessuto cicatriziale, aderenze ed infertilità. Ogni mese, sotto gli effetti degli ormoni del ciclo mestruale, il tessuto endometriale impiantato in sede anomala va incontro a sanguinamento, nello stesso modo in cui si verifica a carico dell’endometrio normalmente presente in utero. Tale sanguinamento comporta un’irritazione dei tessuti circostanti, che dà luogo alla formazione di tessuto cicatriziale e di aderenze.
SINTOMI CARATTERISTICI
Dolore pelvico cronico, soprattutto in concomitanza con il ciclo o durante l’ovulazione, dolore ovarico intermestruale, dolore all’evacuazione, dolore durante l’atto sessuale o post-coitale (64%), infertilità (30/35%), aborti spontanei, affaticamento cronico, aumento di infiammazione a carico delle mucose, colite, periodi di stitichezza alternati a diarrea. Questi ultimi sintomi vengono molto spesso associati ad una diagnosi di colon irritabile in quanto i sintomi sono simili tra loro.
LA CICLICITÀ MENSILE COME FATTORE DISCRIMINANTE
In presenza di endometriosi la sintomatologia presenta un andamento ciclico, legato appunto alle fasi ormonali del periodo mestruale. Talvolta l’endometriosi è riscontrabile anche in sede intestinale e vescicale, sui legamenti utero sacrali, nel setto retto vaginale, nelle tube. Nel caso di endometriosi vescicale, i sintomi sono quelli tipici di infiammazione e cistite, o anche di incontinenza senza che risultino infezioni batteriche o virali a carico della vescica. La loro ricorrenza ciclica è un elemento determinante per distinguerne le cause. La paziente può inoltre manifestare menorragia (mestruazione abbondante), metrorragia (perdita di sangue al di fuori della mestruazione) o entrambe. È abbastanza comune la dismenorrea.
CAUSE
Le teorie circa la causa dell’endometriosi sono diverse, senza necessità che si escludano a vicenda.
Una prima ipotesi potrebbe essere quella metastatica, ovvero la diffusione di isole endometriali (sotto forma di microscopici frustuli di endometrio) per via linfatica o ematica. Tale ipotesi ha il vantaggio di spiegare le pur rare localizzazioni a distanza. Strettamente connessa a tale teoria è l’ipotesi della mestruazione retrograda. Secondo questa teoria, durante la mestruazione, piccole parti di tessuto endometriale si muoverebbero in senso inverso nelle tube per poi impiantarsi nell’addome o comunque al di fuori della cavità uterina. Secondo alcuni esperti, la mestruazione retrograda sarebbe moderatamente presente in tutte le donne, ma soltanto in alcune di esse, per difetti immunitari, ormonali o per cause legate all’ambiente, il tessuto endometriale riuscirebbe a crescere e a radicarsi.
TERAPIE MEDICHE
Terapie definitive per la cura dell’endometriosi a tutt’oggi non sono ancora state trovate. A seconda dei casi, dell’età della donna, del grado di dolore, del desiderio di maternità e della gravità delle lesioni si procede in diversi modi. Riducendo ad esempio gli estrogeni in modo da frenare lo sviluppo dell’endometriosi, e provocando quindi una menopausa artificiale tramite gli antagonisti del GnRH i quali simulano una menopausa artificiale e temporanea. Gli eventuali effetti collaterali sono i classici effetti della menopausa, tipo vampate di calore, aumento di peso, sudorazione notturna, irritabilità, perdita di calcio. Non vanno somministrati più a lungo di 3-6 mesi.
ORMONE LIBERATORIO DELLE GONADOTROPINE O GnRH
L’ormone di liberazione delle goadotropine, o ormone di liberazione dell’ormone luteinizzante (o LHRH) in quanto determina una maggior secrezione di ormone luteinizzante (LH) rispetto all’ormone follicolo-stimolante (FSH), è un neuropeptide di 10 aminoacidi prodotto dai neuroni localizzati nell’ipotalamo medio-basale tra il terzo ventricolo e l’eminenza mediana in contatto con il plesso capillare del circolo portale ipotalamo-ipofisario. Questi capillari consentono che il GnRH sia veicolato nel circolo sistemico senza dover attraversare la barriera ematoencefalica.
GENERATORE IPOTALAMICO D IMPULSO E FUNZIONALITÀ IPOFISARIA
Il GnRH rappresenta il principale regolatore stimolatorio della secrezione dell’ormone luteinizzante (LH) e dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) da parte delle cellule gonadotrope ipofisarie. Il GnRH è secreto in maniera pulsatile ad opera di un “generatore ipotalamico di impulso”. Questa maniera di secrezione è indispensabile per mantenere una normale funzionalità ipofisaria, tant’è che una somministrazione continua di questo ormone conduce a una desensibilizzazione e a una riduzione dei recettori (down-regulation) sulle cellule gonadotrope ipofisarie.
FLUTTUAZIONE DEI LIVELLI DI TESTOSTERONE
Nell’uomo, i neuroni GnRH nell’ipotalamo rilasciano il loro prodotto di secrezione simultaneamente, ad intervalli di 2-4 ore. In molti uomini le variazioni fasiche di GnRH, e, quindi, le variazioni fasiche di LH e FSH avvengono più spesso di notte e di mattina presto. Pertanto, vi è una distinta fluttuazione diurna del livello di testosterone, che è direttamente correlato con il livello di LH circolante nel sangue. Il testosterone inibisce l’attività delle cellule producenti GnRH, come anche di quelle producenti LH.
RUOLO BASILARE DELL’ALIMENTAZIONE VEGAN-CRUDISTA
Un posto di rilievo lo occupa la corretta alimentazione. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come l’assunzione o meno di determinati alimenti, possa concorrere a ridurre fino al 40% il rischio di endometriosi nelle donne che consumano più frutta e verdura.
RADDOPPIO DEL RISCHIO ENDOMETRIOSI NELLE CONSUMATRICI DI CARNE
Nelle donne che, viceversa, consumano grandi quantità di carne si osserva un aumento del rischio relativo pari all’80-100%. Sostanze che sono ritenute aumentare molto il rischio di endometriosi sono inoltre i pesticidi agricoli, i farmaci e gli ormoni somministrati agli animali di allevamento, che si ritrovano nella carne e nei latticini e gli zuccheri semplici (saccarosio, miele, fruttosio) che fanno aumentare la produzione di estrogeni a causa del picco insulinico.
TRE MILIONI DI DONNE ITALIANE
Si stima che circa il 10% delle donne in Europa sia affetto da endometriosi e che dal 30% al 40% dei casi di infertilità femminile sia dovuto a endometriosi. In Italia le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono almeno 3 milioni. I tempi medi di diagnosi dalla prima comparsa dei sintomi, che avviene tipicamente in età giovanile, è mediamente superiore ai 10 anni. “L’endometriosi è una patologia cronica, spesso progressiva”, sostiene la dr Alessandra Graziottin.
È D’OBBLIGO MANTENERSI IN FORMA
In conclusione, vale anche qui il principio della indivisibilità. Il corpo non funziona a distretti e a zone separate, ma è un tutt’uno integrale, una unità funzionale. Non basta riconoscere genericamente che l’alimentazione ha un posto di rilievo, e che va aumentata la quota di frutta e di verdura. Occorre affermarlo a grandi lettere. Occorre schierarsi, prendere posizioni nitide e coinvolgenti. Occorre prendere le debite distanze da chi predica giornalmente il falso al posto del vero. Occorre dare il buon esempio. Una donna che sa mantenersi al top della sua forma psico-fisica non si ammala facilmente di endometriosi.
IL FARMACO NON RISOLVE
Troppi appoggi, troppa tolleranza, troppi ammiccamenti nei riguardi di chi continua a proporre dei correttivi farmacologici. “L’uomo che tenta di curare un disordine fisico senza conoscerne le cause è come un cieco che brancola nel buio”, diceva Sylvester Graham (1794-1851), medico pioniere igienista americano. La sua obiezione è più che mai valida, ma rimane inascoltata.
CERCHIAMO DI STARE SEMPRE DALLA PARTE GIUSTA
Stiamo con Pitagora, Leonardo ed Einstein, oppure con le stelle hollywoodiane spente e sgangherate che a Cannes si vendono indecorosamente all’inesauribile carrozzone Aids? Stiamo con Colin Campbell, Howard Hyman e Marion Nestle, oppure con le pubblicità televisive dei macellai e dei pescivendoli?
Valdo Vaccaro
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