LETTERA
SOFFERENTE DI CISTI OVARICHE A 19 ANNI
Ciao. Ho sentito molto parlare del tuo blog e, dandoci un’occhiata, ho visto che è davvero ampio e diverse persone si rivolgono a te per qualsiasi problema fisico. Io ho 19 anni e soffro da diversi anni di cisti ovariche. Cisti che mi causano diversi problemi, primo tra tutto l’acne.
VEGANA DA DUE ANNI MA CON POCHI MIGLIORAMENTI
Sono vegana da due anni, ma i miglioramenti non sono stati consistenti. Non so più che fare! So che l’alimentazione è molto importante ed è necessario mangiare le cose giuste, ma spesso trovo informazioni in contraddizione tra di loro. Io mangio molta frutta dolce e ortaggi, incluso mais, riso e grano saraceno, cereali che non contengono glutine.
RIGORE ALIMENTARE INCREMENTATO
Da qualche mese ho eliminato qualsiasi zucchero, legumi, cereali e semi oleosi. Pensi che continuando così potrei davvero risolvere il mio problema? Grazie e complimenti per il blog!
Giulia
*****
RISPOSTA
NECESSITÀ DI UNA LINEA ORIENTATIVA
Ciao Giulia. Quando si fa una scelta comportamentale ed alimentare coerente, vicina ai dettami ed alle leggi universali ed eterne di Madre Natura, non ci si fa sviare o distrarre da niente e da nessuno, anche se per prudenza, curiosità, anti-dogmatismo ed apertura mentale, possiamo considerare e valutare le ideologie della sponda opposta. Quanto affermiamo è provato su vasta scala, è dimostrabile in qualsiasi momento, ha il supporto di 3000 anni e oltre di storia umana, non è affatto soggetto a contraddizioni di rilievo.
NON BASTA ESSERE VEGANI
Essere vegani è ottima cosa, ma non basta. Occorre rafforzare le proprie convinzioni. Occorre impegnarsi di più nello studio e nella riflessione. Occorre seguire il nostro pacchetto-salute in modo più convinto e sistematico. E vanno pure capite e messe in conto le eventuali crisi eliminative.
MANTENERE UNA VASTA GAMMA DI SCELTE NATURALI IN FATTO DI CIBO
L’eliminazione di legumi, cereali e semi oleosi non è necessariamente una scelta ottimale. Tra i cereali ci sono il miglio, il saraceno, il quinoa, l’orzo e l’avena. Tra i semini e la frutta da guscio ci sono sesamo, lino, girasole, chia, papavero, mandorle, pinoli, semi di zucca. Guai a farne a meno.Tra i legumi ci sono i lupini, i fagiolini al vapore conditi con l’olio e con l’aglio crudo, i fagioli freschi nella zuppa di orzo e fagioli. Ho appena consumato 2 piatti colmi, nutrienti e deliziosi, oltre che salubri e privi di controindicazioni. Ovvio che nella giornata ho anche assunto spremuta di agrumi, 2 cachi, estratto di ananas, tre grappoli d’uva, una mela cotogna, un pomodoro, metà avocado, manciata di rucola, castagne crude e cotte, nonché piattone di radicchio con crauti al naturale. Ma andiamo ai tuoi problemi.
DEFINIZIONE DI OVAIO
Diamo innanzitutto una definizione alle cose ed agli argomenti che andiamo ad affrontare. Cos’è l’ovaio? È un organo nel quale avvengono la produzione e la maturazione delle cellule-uovo. In termini anatomici, parliamo di una struttura pari e simmetrica, formata da due ghiandole del sistema riproduttivo femminile, poste ai lati dell’utero, l’organo cavo dove cresce il feto. Ogni ovaio ha pressappoco la grandezza e la forma di una mandorla liscia e rosea che pesa 6-8 grammi e misura 4x3x1,5 cm.
CICLO MESTRUALE ED OVULAZIONE
Ogni mese, durante il ciclo mestruale, un ovaio produce un ovulo mediante il processo chiamato ovulazione. L’ovulo si sposta dall’ovaio attraverso le tube di Falloppio e si ferma nell’utero. Tube di Falloppio da Gabriele Falloppio (1500 circa-1562), botanico, anatomista, chirurgo e naturalista. Le ovaie sono anche la principale fonte degli ormoni femminili estrogeni e progesterone. Questi ormoni influenzano lo sviluppo del seno, il grasso corporeo e la peluria. Regolano inoltre il ciclo mestruale e la gravidanza.
DALLA PUBERTÀ ALLA MENOPAUSA, SOTTO IL CONTROLLO IPOFISARIO
L’attività funzionale dell’apparato genitale femminile, per quanto riguarda la funzione riproduttiva, comincia con la pubertà, in media tra i 12 e i 13 anni, e termina con la menopausa, tra i 48 e i 52 anni. Il ciclo funzionale dell’ovaio è controllato dall’ipofisi, ghiandola regolatrice di tutte le attività vegetative dell’organismo. La funzione ipofisaria è a sua volta regolata da stimoli biochimici di origine ipotalamica, attraverso la produzione di neuro-ormoni detti Releasing Hormones.
ORMONE ESTRADIOLO
L’estradiolo è il più importante ormone prodotto dalle ovaie e dalla placenta. La sua analisi è utile per stabilire se le ovaie funzionano in modo corretto. Valori anormali e bassi di estradiolo si riscontrano nella menopausa, nell’anoressia nervosa, nella pubertà e, in generale, in assenza di ovulazione. Livelli piuttosto alti di estradiolo, invece, si riscontrano in corso di gravidanza perché è un ormone prodotto dalla placenta.
PLACENTA
La placenta è l’organo che sostiene lo sviluppo del feto durante la gestazione. Tramite la placenta si svolgono gli scambi metabolici e nutrizionali tra il sangue materno e quello fetale. Inoltre, essa è sede di un’intensa attività di produzione ormonale e di complessi fenomeni di natura immunologica. La placenta è costituita da una componente materna, la decidua basale, che deriva dalla trasformazione dello strato interno dell’utero, e da una placenta fetale. Lo sviluppo placentare ha inizio nel momento dell’impianto embrionale, ma la piena funzionalità è raggiunta intorno alla 12ma-13ma settimana.
ORMONE FOLLICOLO-STIMOLANTE FSH
Nella donna, in condizioni normali, i livelli di FSH nel sangue, già piuttosto alti nella prima fase del ciclo rispetto alla seconda, fluttuano con un picco intorno al quattordicesimo giorno del ciclo, in corrispondenza dell’ovulazione. Livelli bassi di FSH non sono preoccupanti. Livelli al di sopra della norma, si riscontrano invece in menopausa, o se le ovaie non funzionano in modo corretto quando la donna è in età fertile.
ORMONE LUTEICO LH
Anche questa è una proteina prodotta dall’ipofisi come l’FSH, sotto il controllo dell’ipotalamo. In sinergia con l’FSH, l’LH porta a maturazione il follicolo delle ovaie determinando l’ovulazione e dando inizio alla fase luteale. Questa analisi è, quindi, utile per valutare la presenza di disturbi del ciclo mestruale oltre alla fertilità. Un rapido innalzamento di LH preannuncia la rottura del follicolo ed il rilascio dell’uovo che può, così, essere fecondato. Se i valori di LH, invece, sono bassi, occorre valutare il rapporto con gli altri ormoni, in particolare con l’FSH, per determinare la situazione.
ORMONE PROGESTERONE
Il Progesterone è un ormone sessuale sintetizzato dalle ovaie e dal surrene. Se il suo dosaggio è alterato rispetto ai valori normali, perché elevato, si crea un endometrio non adatto all’impianto dell’ovulo, con ghiandole scarse e atrofiche e con un muco troppo spesso e denso che rende difficile il passaggio dello sperma. Se, invece, il progesterone viene prodotto in quantità non sufficiente, si crea un deficit che porta la donna ad avere un ciclo mestruale anticipato, quindi irregolare, doloroso e molto abbondante, per cui non avviene l’ovulazione. All’epoca della pubertà, l’ipofisi comincia a produrre un ormone, chiamato Follicle-Stimulating Hormone FSH o gonadotropina. Questo processo culmina con l’ovulazione, che consiste nell’apertura del follicolo sulla superficie dell’ovaio e nella liberazione dell’uovo. Il follicolo si trasforma allora in una cavità piena di sangue, detta corpo emorragico, e successivamente in corpo luteo cosiddetto perché delimitato da una membrana di colore giallo.
CORPO LUTEO FECONDATO-GRAVIDICO E CORPO LUTEO MESTRUANTE
Il destino del corpo luteo dipende da quello dell’ovulo. Se l’ovulo viene fecondato, si fissa alla mucosa uterina e quindi ha inizio la gravidanza dove, attraverso varie modificazioni, si sviluppa ulteriormente e si trasforma in corpo luteo gravidico. Se invece l’ovulo non viene fecondato, il corpo luteo, nei 14 giorni successivi all’ovulazione, va incontro a fenomeni regressivi, per cui le sue dimensioni si riducono, le sue cellule gradatamente scompaiono, la produzione di progesterone diminuisce. Alla fine, al posto del corpo luteo non rimane che una piccola cicatrice fibrosa di colore biancastro, che prende perciò il nome di corpo albicante o biancastro. Contemporaneamente diminuisce, da parte dell’ipofisi, la produzione dei due ormoni FSH E LH. di cui abbiamo parlato. Dopo 28 giorni circa dall’inizio delle modificazioni descritte, veniamo a ritrovarci nelle condizioni di partenza, e con la comparsa della mestruazione il ciclo ricomincia.
NETTA DISTINZIONE TRA FENOMENO OVULATORIO E FENOMENO MESTRUALE
Venendo a mancare la produzione di ormoni estrogeni perché non vi sono follicoli maturi, l’ipofisi, attraverso i Releasing Hormones, viene stimolata a produrre nuovamente l’ormone follicolo-stimolante, il quale a sua volta determina la maturazione dei nuovi follicoli. Da notare che il fenomeno ovulatorio è nettamente distinto dal fenomeno mestruale che si innesta nel ciclo di maturazione ovulare mensile da parte delle ovaie.
CICLO MENSILE DEI 28 GIORNI SUDDIVISO EQUAMENTE CON OVULAZIONE AL GIORNO 14° E ALTRI 14 GIORNI DI VITA DEL CORPO LUTEO
Infatti, in un ciclo di 28 giorni, l’ovulazione avviene in 14a giornata e la durata media del corpo luteo è di altri 14 giorni. La mestruazione ha luogo al termine della fase vitale del corpo luteo, per la caduta dei livelli ormonali prodotti da questo minuscolo organo, e rappresenta il crollo di tutte le strutture della mucosa uterina, che gli ormoni ovarici, avevano ben predisposto al fine di accogliere l’uovo fecondato per l’annidamento.
L’OVAIO IN ALTERNANZA OVULATORIA-MESTRUANTE E L’OVAIO IN MENOPAUSA
Il complesso delle trasformazioni che hanno luogo nell’ovaio con la maturazione del follicolo prende il nome di ciclo ovarico. Parallelamente ad esse si svolge a carico dell’utero un complesso di modificazioni che, quando non si abbia fecondazione dell’uovo, culminano nella mestruazione. Dopo la menopausa l’ovaio si riduce di volume, non contiene più follicoli né corpi lutei, e assume l’aspetto di una struttura fibrosa piena di corpi albicanti. Oltre che organo produttore delle cellule-uovo, con la secrezione degli ormoni estrogeni e del progesterone l’ovaio ha anche funzione di ghiandola a secrezione interna.
DISTURBI FUNZIONALI DELL’OVAIO
Le ovaie possono essere sede di diversi processi patologici, quali anomalie malformative, processi infiammatori (ovariti) e tumori. Molto frequenti sono i disturbi funzionali, legati a squilibri dell’apparato endocrino e che si possono tradurre con manifestazioni da insufficiente o da eccessiva secrezione di ormoni ovarici. I tumori possono essere benigni o maligni, e spesso assumono l’aspetto di una cisti ovarica (cistadenoma, cisti dermoide, cisti sierosa), che può raggiungere a volte dimensioni notevoli.
CISTI OVARICHE DI NORMA BENIGNE E SCOMPARENTI PER REMISSIONE SPONTANEA
La cisti si presentano piuttosto di frequente e, nella maggior parte dei casi, risultano benigne e prive di complicazioni, scomparendo in breve tempo, solitamente in 1-2 cicli mestruali, senza bisogno di alcuna terapia. In questi casi si tratta di semplici alterazioni connesse alla funzionalità dei follicoli, i corpi sferici che contengono in fase di maturazione la cellula-uovo, collocati nella sezione corticale dell’ovaio, e dei corpi lutei normali.
CISTI ENDOMETRIOSICHE, FIBROMI OVARICI E OVAIO POLICISTICO
Ma non si deve sottovalutare il fatto che le cisti ovariche possono rappresentare a volte, anche se assai più raramente, forme più gravi, come le cisti endometriosiche, le cisti dermoidi e, nei casi peggiori, i tumori benigni tipo cistomi e fibromi ovarici, o neoplasie meno innocenti, tipo cistocarcinomi e cistosarcomi. Tra le possibili forme di cisti ovarica, va inoltre incluso il cosiddetto ovaio policistico, costituito da numerosi follicoli di diverse dimensioni e con gradi di sviluppo differenti, causato prevalentemente dalla dinamica dei meccanismi ovulatori e dall’alterazione ormonale femminile.
DIVERSI TIPI DI CISTI OVARICHE
Le cisti ovariche maggiormente diffuse sono indubbiamente le cosiddette cisti funzionali, ossia le cisti follicolari e quelle luteiniche. Il tipo più comune è la cisti follicolare, in cui il follicolo dell’ovaio che produce l’uovo si ingrossa e si riempie di liquido, ma questo può accadere anche nel corpo luteo, una massa di tessuto giallastro che si forma dal follicolo subito dopo l’ovulazione.
400 FOLLICOLI SU UN TOTALE DI 400 MILA GIUNGONO A MATURAZIONE E DIVENTANO UOVO-MATURO NEL PERIODO FERTILE
Sulla superficie delle ovaie sono presenti normalmente i follicoli, corpi sferici che contengono in fase di maturazione la cellula uovo e sono collocati nella sezione corticale dell’ovaio. Alla nascita, ogni femmina è provvista di più di 400.000 follicoli ovarici, dei quali solo 400 giungono a maturazione nel corso della sua vita feconda. Nel periodo fertile, durante la fase di ovulazione, uno dei follicoli sulla superficie dell’ovaio cresce più degli altri, passando da un diametro di pochi mm a più di 2 cm.
LE CISTI OVULATORIE O FUNZIONALI SI RISOLVONO PER REMISSIONE SPONTANEA
Quando l’uovo è maturo, il follicolo si rompe, liberandolo. Il follicolo può quindi essere riassorbito oppure assumere un aspetto di ciste, dotata di una membrana ripiena di liquido. Le cisti legate all’ovulazione sono spesso dette cisti funzionali e si risolvono spontaneamente nel giro di poche settimane, senza alcuna cura, a meno che la cisti non assuma dimensioni notevoli (dai 5 cm in su) e produca un forte dolore, poiché potrebbe avere riflessi negativi importanti sulla fertilità.
CISTI FUNZIONALI A SCOMPARSA SPONTANEA
Le cisti ovariche possono essere individuate nel corso di un’ispezione pelvica ordinaria, ma per confermare la diagnosi e determinare le dimensioni e la posizione delle cisti sono talvolta necessarie indagini come l’ecografia o la laparoscopia. Se le cisti semplici e funzionali scompaiano quasi sempre in modo spontaneo, lo stesso non si può dire per quelle più complesse (come le cisti dermoidi), che richiedono verifiche e digiuni per la Health Science, o anche chirurgia per la Medicina interventista, nei casi estremi e di vera emergenza. L’esame ecografico, ripetuto a distanza nei vari periodi del ciclo, può rilevare la natura strutturale (la capsula ripiena di liquido) e funzionale della ciste.
CISTI DERMOIDI RICHIEDENTI UNO O PIÙ DIGIUNI PROLUNGATI PER L’AUTOLISI
La cisti dermoide è un esempio di teratoma, ovvero di una neoformazione di cellule, derivate dall’embrione, in grado ancora di crescere e differenziarsi. La ciste dermoide può contenere al suo interno frammenti di pelle, ossa, denti o capelli e, pur essendo una formazione benigna, richiede autolisi mediante digiuni prolungati e ripetuti, mentre per i criteri medici deve essere asportata chirurgicamente.
OVAIO POLICISTICO O POLICISTOSI OVARICA DA DISFUNZIONI ORMONALI E FENOMENI DI IRSUTISMO
Più particolare il caso dell’ovaio policistico (o policistosi ovarica), che si manifesta con la mancanza di ovulazione e l’aumento delle dimensioni delle ovaie, oltre a una spiccata disfunzionalità ormonale che provoca fenomeni di virilizzazione come l’irsutismo, l’alopecia, l’obesità, condizioni tipiche dell’individuo maschile. La causa di questa cisti ovarica sembra connessa a una mancata interazione tra ovaie, ipofisi e ipotalamo e la cura medica consiste nella somministrazione di anti-concezionali e anti-androgeni.
CARCINOMA OVARICO
Occorre infine ricordare che, in caso di diagnosi dubbia sulle cisti ovariche, è consigliabile investigare sulla possibile natura maligna della formazione, escludendo la presenza di un carcinoma ovarico, che invece è una grave forma di neoplasia, essendo prima causa di mortalità per tumore ginecologico tra le donne.
SINTOMI DI CISTE OVARICA
Spesso le cisti ovariche sono asintomatiche e non danno perciò alcun segno della loro presenza e dei loro effetti. Tuttavia, in alcuni casi provocano 1) Pressione, gonfiore o dolore nell’addome, 2) Un dolore sordo nella regione lombare e nelle cosce, 3) Problemi a espellere completamente l’urina, 4) Dolore durante i rapporti sessuali, 5) Aumento di peso, 6) Cicli mestruali dolorosi o sanguinamento anormale, 7) Nausea o vomiti, 8) Acne, 9) Irsutismo, 10) Alopecia.
ASPORTAZIONE DELLE CISTI OVARICHE
I metodi medici utilizzati per l’intervento di asportazione devono essere valutati primariamente tramite un’accurata ricerca diagnostica con ecografia pelvica e, dopo la menopausa, con i markers tumorali, per escludere la presenza di cellule neoplastiche. L’intervento viene eseguito in anestesia generale e può avvenire in laparoscopia. Tramite un’incisione a livello dell’ombelico si introduce un laparoscopio, sistema ottico in grado di trasportare, mediante il segnale video, l’immagine dell’interno della cavità pelvica, precedentemente distesa con l’iniezione di un gas. Altri piccoli tagli consentono l’introduzione degli strumenti chirurgici con i quali si procede alla rimozione o all’aspirazione della ciste. In particolari condizioni (ciste troppo grande, obesità della paziente, natura maligna della formazione) l’intervento per via laparoscopica non è possibile e si pratica la laparotomia, con una profonda incisione dell’addome, con una tecnica simile al parto cesareo. Generalmente la paziente può tornare a casa il giorno dopo l’operazione ed è possibile che avverta un senso di tensione addominale, destinato comunque a scomparire nel giro di 24 ore.
OPZIONE CHIRURGICA
Se la cisti non si riassorbe dopo vari cicli mestruali, se è cresciuta, se ha una forma strana nell’ecografia, se dà dolore, se la donna ha passato la menopausa, il medico potrebbe consigliare di eliminarla chirurgicamente. Come appena visto, i due principali interventi sono la laparoscopia e la lobotomia. Prima di tali opzioni, è sensato prevedere un periodo di controlli per vedere se le cisti hanno cambiato dimensioni. Spesso lo fanno le donne fertili senza sintomi, con cisti piene di fluido. Può essere anche un’opzione per donne che hanno passato la menopausa.
PILLOLA ANTICONCEZIONALE
Se si presenta una produzione frequente di cisti, il medico potrebbe prescrivere la pillola anticoncezionale per interrompere l’ovulazione. Questo può diminuire le possibilità di formare nuove cisti ma in genere non ha alcun effetto sulle cisti già presenti.
EFFETTI INDESIDERATI DELLA PILLOLA
In genere, non vengono messi sul piatto della bilancia gli svantaggi che questa rivoluzione ormonale e sociale chiama pillola comporta, e tantomeno si mette in conto il prezzo che la donna stessa deve pagare in termini di salute. Nel mondo si parla di circa 100 milioni di donne che la assumono. Un business importante, per cui non esiste critica che non provochi reazioni e scomuniche. Jane Bennett e Alexandra Pope, nel testo “La pillola: È la giusta scelta per te?” edita da Macro Edizioni, mettono in risalto i misconosciuti, minimizzati, invasivi e talvolta gravi effetti collaterali che il suo uso prolungato può indurre nell’organismo femminile. La pillola è un farmaco a tutti gli effetti. Un farmaco che induce una sorta di eterna gravidanza, alterando il metabolismo ormonale del corpo con tutte le conseguenze che questo fatto innaturale può comportare. Depressione, cancro al seno e alla cervice uterina, malattie cardiovascolari, sbalzi dell’umore, calo della libido, osteoporosi, trombosi, embolie, ischemie, infarti, infezioni vaginali, mal di testa, sono solo alcuni dei possibili devastanti corollari di questa assunzione, avvenga essa per presunta libertà sessuale o per altre ragioni curative.
AZIONI A CONTRASTO DELLE MALATTIE FEMMINILI
Le malattie genitali all’utero o matrice, alle ovaie, alle trombe di Falloppio o salpingi, al collo dell’utero e alla vagina, rientrano nella categoria dei mali femminili, e sono generate il più delle volte da sedentarietà, da respirazione corta, da cattive scelte alimentari, da pessime digestioni, da stitichezza cronica, da putrefazioni intestinali e da miasmi risalenti verso la testa.
OGNI ESPULSIONE VA FAVORITA E NON CONTRASTATA
A queste anormalità, la difesa organica interna risponde coi suoi processi di tutela e di riequilibrio, liberandosi di liquidi acidi ritentivi, di muco, di flussi, di catarro vaginale, di candide, di funghi, di perdite bianche e simili. Queste espulsioni e queste perdite, queste influenze e queste eventuali febbri, sono quanto di più benefico esiste per l’organismo, perché con il materiale fuoriuscente vengono espulse le sostanze corrotte e le scorie interne.
DALLE CONGESTIONI INTERNE SORGONO CISTI E TUMORI
Grave errore pertanto volerle sopprimere con lavaggi astringenti e altri procedimenti della medicina convenzionale, tesi a stroncare le emissioni e ad obbligare una ritenzione nel corpo, dando origine ad accentuate congestioni interne e a maggiori infiammazioni che, se non prontamente interrotte, portano inevitabilmente a formazione di cisti non fisiologiche e a tumori, dove nessun tipo di chirurgia può essere risolvente e guaritiva. Si consigliano scelte di vita salubri, nonché bagni genitali di 15 minuti 2-3 volte al giorno, a temperatura fredda o tiepida o alternata calda-fredda, compatibilmente con la stagione e con le proprie condizioni termiche.
ACNE, MANIFESTAZIONE ORMONALE TIPICA DELL’ADOLESCENZA
L’acne è una manifestazione fisiologica tipica dell’adolescenza. Di solito tende a scomparire con la pubertà e, in rari casi, in età adulta. Accade che le ghiandole sebacee, stimolate dagli ormoni, elaborano sebo in eccesso che fa effetto tappo, ostruendo l’apertura del follicolo. In questa prima fase si forma il comedone. Successivamente la cute soffre per la conseguente reazione infiammatoria che la danneggia.
SINTOMI DELL’ACNE
Circa l’80% di giovani soffre di acne e i sintomi sono piuttosto evidenti. L’acne polimorfa presenta comedoni, papule, pustole o noduli. La manifestazione dell’acne varia a seconda del tipo di pelle e a seconda del grado di severità, potendo essere lieve, moderata o grave. Ci possono essere condizioni sistemiche associate, come alterazione del metabolismo ormonale ovarico o surrenalico, presenza di ovaio micropolicistico. Le zone maggiormente interessate sono il volto, il collo, il dorso, il cuoio capelluto.
CAUSE DI ACNE
Il disturbo si deve a motivi multi-fattoriali. La medicina si aggrappa sempre a fattori genetici, ignorando che l’opzione genetica è caduta, essendo venuti a mancare i dogmi della fissità del Dna e dei geni su cui si sorreggevano le teorie ereditarie. Oppure parla di effetti infiammatori ad origine infettivo-batterica, mentre i microrganismi sono soltanto comparse e conseguenze di disfunzioni in atto. La realtà è che si tratta sempre di fenomeno tossico, aggravato spesso da stati ansiosi o stressanti. Non manca l’acne da medicamenti o acne iatrogena, e nemmeno l’acne da cosmetici. Chiaro che esistono forme di acne legate a fenomeni ormonali, come l’acne premestruale e l’acne androgenetica, associata ad irsutismo ed ipertricosi o aumento della pelosità. Altri tipi di acne come l’acne professionale si osservano in coloro che operano in contatto con oli minerali, catrame, idrocarburi, oli da ingrassaggio. Esiste pure l’acne meccanica che insorge nelle sedi di sfregamento cutaneo, tipo l’acne del violinista, del nuotatore, del ciclista.
CURE PER L’ACNE E ALIMENTI ADATTI
L’acne è spesso il risultato di uno squilibrio ormonale ed è quindi necessario utilizzare cibi che non appesantiscano il fegato, la centrale biochimica dell’organismo, fra cui latte e derivati, farine raffinate e alcol. Vanno poi eliminati gli alimenti che intasano ed inibiscono le funzioni escretorie ed emuntorie della pelle, tipo carboidrati raffinati, zuccheri e dolciumi evidenti e nascosti, oli industriali e cotti, acidi grassi trans tipo cibi fritti, margarina, oli vegetali ottenuti a caldo.
ALIMENTAZIONE NATURALE, VITALE E AD ALTE VIBRAZIONI ANGSTROM
Contro l’acne è fondamentale una alimentazione naturale a base di cereali integrali, legumi, frutta e verdura, con un moderato consumo di proteine vegetali. Da evitare per tutti le carni rosse o bianche cariche di ormoni sintetici della crescita. Chi proprio vuole sforare in qualcosa al di là del vegetarismo, cosa che non suggeriamo, preferisca il pesce fresco di piccola taglia. In questo modo si assicurano all’organismo tutti i nutrienti a supporto dell’acne che sono: Vitamina A da carote, zucca, melone e albicocche, Vitamine del gruppo B da cereali integrali, Minerali organicati tipo magnesio, cromo, selenio e zinco, da germe di grano, semi di zucca e altri semi oleosi, Acidi grassi essenziali Omega3 ed Omega6 che bilanciano le reazioni infiammatorie, da semi oleosi tipo girasole, lino, sesamo, zucca, papavero, chia, canapa e frutta da guscio tipo mandorle, pinoli, pistacchi, castagne, noci varie.
ALTRI RIMEDI FITOTERAPICI ANTI-ACNE
Per curare l’acne sono indicate le piante officinali che svolgono un’azione disintossicante e purificante del sangue, per favorire l’eliminazione delle tossine, e potenziare così la funzionalità di fegato, reni ed intestino, in modo da regolare la secrezione sebacea e contrastare così l’impurità della pelle, quando il disturbo è dovuto a disordini epato-intestinali o intolleranze alimentari. Tra le piante ad azione depurativa con cui preparare tisane, o anche consumare crude in insalata o con minestre, ci sono la bardana (radice, germogli, foglie), carciofo, finocchio, tarassaco, cavolo, crescione, radicchio, lattuga, pomodoro, ravanelli, rape normali e rape piccanti.
ASPETTI PSICOLOGICI
La pelle costituisce il rivestimento esterno dell’essere umano, il suo involucro e il suo confine. Quando questo involucro si sporca e si sviluppano le dermopatie. È il segnale che il confine con il proprio ambiente non è più in equilibrio. L’acne in quest’ottica traduce un cattivo rapporto con se stessi. Manca l’amor proprio, si sperimenta un rifiuto della propria personalità che spinge il soggetto ad allontanare gli altri, a evitare il contatto.
VEGAN-CRUDISMO TENDENZIALE, SOSTENIBILE E PERSONALIZZATO
La dieta di frutta cruda e di insalate, integrata da frutti di bosco e mirtilli, da cachi, melagrane, uva, melone invernale, agrumi, ananas, datteri, e completata da percentuale sostenibile di cotto tipo patate, patate dolci, topinambur, legumi, cereali, zucche, favorisce digestioni semplici, sobrie, rapide ed efficaci, e conseguente formazione di sangue fluido, ottenendo così una rigenerazione dell’intero organismo e una migliore funzionalità epatica, renale, intestinale e cutanea. Respirazione profonda e addominale, camminate, esposizione solare senza timori, completano ovviamente il discorso.
Valdo Vaccaro
Senza far polemica alcuna evidenzierei la frase "consumo moderato di proteine vegetali". Oltre un certo limite si incorre nel problema dell'acidosi. Certamente di entità meno importante rispetto a quello a cui vanno incontro gli onnivori, tuttavia sempre da tenere presente.
Dunque acidosi della matrice extracellulare, ossia il terreno corporale sottoposto a processi metabolici.
Farsi due calcoli e vedere quanto si sfora il limite di 20/30 grammi al giorno di proteine.
In ogni caso non si può prescindere da un percorso di consapevolezza che riguardi il nostro complesso corpo/mente; così da minimizzare l'impatto negativo dato dalle informazioni contraddittorie. Acquisire autonomia previa informazione e auto formazione. Mai dipendere completamente dagli altri. Altrimenti si è sempre in balia dell'ultimo venuto……me compreso, ovviamente.
Il motivo per cui la sofferente di cisti ovariche fa fatica a far si che le stesse si dissolvano, col sistema del vegan crudismo nel quale io credo profondamente, per certi periodi ma non per sempre, potrebbe essere questo:
ECCESSO DI CRUDO, COME ALTRE PERSONE HANNO PROBLEMI PER L’ECCESSO DI COTTO, PENSO QUINDI CHE, COME IN TUTTE LE COSE, DOVREMMO CERCARE DI STARE UN PO’ PIU’ NEL MEZZO, CUOCENDO PER NON PIU’ DI 2 MINUTI, PER SALVARE QUASI TUTTI GLI ENZIMI E LE VITAMINE, COME FACCIO IO, PER ESEMPIO CON IN QUESTO MOMENTO LE DI STAGIONE ZUCCHE O I CAVOLFIORI, LE VERZE, ECC…. INFATTI, PER DIRNE UNA, NEI POMODORI CRUDI NON C’E’ IL LICOPENE CHE SI FORMA SOLO CUOCENDOLI, SOSTANZA UTILISSIMA SPECIALMENTE PER CURARE E PREVENIRE PATOLOGIE DELLA PROSTATA E COSI’ PRESUMIBILMENTE, FORMAZIONI ANALOGHE SCATURENTI CON LA COTTURA, DOVREBBERO AVVENIRE ANCHE RELATIVAMENTE AD ALTRI VEGETALI, SOLO CHE I BIOLOGI LO SCOPRIRANNO TRA TOT ANNI E QUINDI INTANTO, IN MANCANZA DI PROVE SCIENTIFICHE, USIAMO L’INTUITO CHE SPESSO PUO’ ESSERE PIU’ PROFICUO DI QUANTO NON LO SIA UNA OSSERVAZIONE AL MICROSCOPIO, SENZA DIMENTICARE, COME NON SI STANCA MAI DI RICORDARE IL NOSTRO GRANDE VALDO CHE IN PRIMIS CI SI DEVE CREDERE!
Ma al di là di questo ci vorrebbe di essere anche assistiti in questi impervi percorsi da esperti AVA, cosa non possibile a tutti, purtroppo la salute si compra anche!
Quelli che non hanno questa possibilità economica potrebbero però essere aiutati dalle donazioni di noi che momentaneamente stiamo bene, ma prima o poi staremo male anche noi, anch’io dovrò fare la mia!