LETTERA
PRENDERE CON LE PINZETTE I DIVIETI DEL MEDICO
Buongiorno Valdo, questa volta le scrivo per mia mamma che ultimamente sembra interessata al mio nuovo modo di alimentarmi e devo ammettere che provo grande compassione quando le suggerisco di mangiare verdura cruda e lei mi guarda con quegli occhioni impauriti affermando che, a causa della sua diverticolite, il medico gliele ha vietate.
CAFFÈ A GO-GO, FARMACI E TACHIPIRINE
Mia madre ha 69 anni, sempre piena di dolori articolari, assume diversi farmaci come la cardiospirina, nonché un farmaco per l’osteoporosi una volta al mese, nonché un farmaco per il colesterolo prescritto da poco, dopo l’intervento di disostruzione della carotide, nonché quello per i diverticoli, che le causano dolori e diarree. Senza tener conto delle tachipirine che prende di tanto in tanto per alleviare i suoi dolori muscolo-articolari. Ahimè caffè a go-go, ma è disposta a lavorarci su ed eliminarlo.
VEDERLA SOFFRIRE MI FA STAR MALE
La vedo soffrire e mi fa stare male, sapendo che avrebbe la soluzione a portata di mano, perché io, sua figlia, potrei aiutarla ad alleviare le sue sofferenze tramite un’alimentazione vegan-crudista che io stessa seguo. Gliene ho parlato nuovamente, come già fatto in passato, a vuoto, ma stavolta l’ho vista più propensa. Soprattutto l’ha incuriosita la cura dell’uva visto che ne è ghiotta e non ne mangia da parecchio, sempre a causa dei soliti semini e delle solite bucce vietatele dai medici.
TIMORI PER VINACCIOLI E BUCCE D’UVA
Ma quanto sono, in realtà, veramente dannosi semi e bucce per i diverticoli? C’è o no questo rischio che possano inserirsi nelle cosiddette sacche all’interno del colon e peggiorare la situazione? Ho letto le tesine a riguardo, come del resto faccio con tutte quelle da lei pubblicate giornalmente, ma questo discorso non mi è ancora molto chiaro. Cosa consiglierebbe per lei? Potrebbe essere una valida soluzione cominciare con una cura dell’uva (eliminando o meno buccia e semi?) per poi continuare con una alimentazione vegan-crudista?
DUBBI IRRISOLTI SUI CIBI COMPATIBILI E NON
Ovviamente i medici le hanno proibito alcuni frutti, il riso, la verdura cruda, specialmente se a foglia verde. Quali sono i cibi che potrebbero veramente causarle problemi inserendosi nelle tasche dei diverticoli? È corretto il suggerimento di passare i legumi allo scopo di eliminarne le bucce?
COME COMPORTARSI COI FARMACI?
Come comportarsi infine con i vari farmaci che assume? Nel frattempo colgo l’occasione per dirle che ho finalmente trovato il coraggio di iniziare a ridurre Eutirox, migliorando ancora di più la mia alimentazione facendo sì che dolcetti vegani e cibi pronti e cotti siano una rara occasione.
VOGLIA DI DIMOSTRARE AL MONDO LA SUPERIORITÀ DI MADRE NATURA E LA NECESSITÀ DI RISPETTARE LA VITA ALTRUI
Spinta dal Suo coraggio e dal volerla aiutare a sbugiardare gli altri e dimostrare a tutti la potenza di madre natura e render noto che non far del male agli altri (agli animali), è la chiave anche del nostro benessere personale. Non siamo stati creati per uccidere. Grazie infinite. Roberta, 29 anni
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI VERTICOLO, DIVERTICOLOSI E MALATTIA DIVERTICOLARE
Ciao Roberta. Per diverticolo si intende una erniazione di mucosa e sottomucosa attraverso la parete muscolare, che in genere rimane indebolita. I diverticoli del colon sono causati da un difetto che si realizza nel corso della vita alla parete muscolare del colon che si sfianca e si estroflette nel punto dove le terminazioni nervose e le piccole arterie che portano sangue alla mucosa entrano attraverso il colon. La diverticolosi sta a indicare la presenza asintomatica di diverticoli. Malattia diverticolare sta per sindrome da diverticolosi, caratterizzata dalla presenza di estroflessioni o ripiegamenti sacciformi della mucosa e della muscolaris mucosae. La Muscularis mucosae, o meglio Lamina muscularis mucosae, è una sottile fascia di muscolatura liscia posta all’interno della tonaca mucosa, della quale costituisce il terzo strato, dopo la componente epiteliale e la lamina propria. La muscularis mucosae assicura un movimento indipendente alla tonaca mucosa.
DEFINIZIONE DI DIVERTICOLITE E SUE CAUSE
La diverticolite, nelle sue versioni complicata e non complicata, è l’infiammazione del diverticolo e del suo colletto. La comparsa dei diverticoli ha spesso a che fare con l’indebolimento muscolare del colon, o con l’aumento della pressione intestinale, dovuta nella stragrande maggioranza dei casi alla stipsi, che provoca un ristagno delle feci nel colon. D’altro canto la stitichezza è riconducibile alla sedentarietà e a una dieta povera di fibre e liquidi. Le fibre, al pari dell’acqua, favoriscono il transito intestinale e sono fondamentali per mantenere l’organismo in salute. Chi non le assume con regolarità è più soggetto alla comparsa di disturbi ad ampio spettro, fra cui la diverticolosi che, aggravandosi, può sfociare nella ben più insidiosa diverticolite. In che modo? Se nei diverticoli si accumulano residui alimentari o fecali i batteri buoni, normalmente presenti ed ossigenati nel tratto intestinale, tendono a trasformarsi in anaerobi e a super-moltiplicarsi in assenza di ossigeno, divenendo nocivi. Ecco che allora ha luogo l’infiammazione dei diverticoli con conseguente comparsa della suddetta patologia.
RIMEDI
Attività fisica svolta con regolarità e dieta bilanciata, ricca di fibre e acqua, sono di fondamentale importanza per prevenire la formazione dei diverticoli. Andranno privilegiati frutta, verdura, cereali integrali, mentre si eviteranno tutte le sostanze irritanti quali spezie, alcolici, bevande gassate, cioccolato e alimenti ricchi di grassi. Occorre prevenire la stitichezza mediante semi di lino, patata cruda in centrifuga o estrattore con carote-ananas-sedano, mediante melanzane, mediante cotogne cotte, uva, zucca, tarassaco, alghe, mirtilli, bietole, cicoria, radicchi mandorla e melone.
EQUILIBRIO DEL MICROBIOTA
Le ultime ricerche su coliti, diverticoliti e proliferazioni batteriche, danno enorme importanza al microbiota, cioè all’ecosistema dei batteri protettivi che colonizza l’intestino e che è fondamentale per mantenersi in salute. Microbiota è un termine che sottintende anche la flora intestinale in genere. I batteri non sono in ogni caso orde di Lanzichenecchi, ma vivono normalmente in simbiosi con noi medesimi e si nutrono dei virus endogeni, delle cellule morte e delle scorie corporali che produciamo, moltiplicandosi o riducendosi intelligentemente a seconda delle necessità.
FRUTTA E VERDURA STRUMENTI DI GUARIGIONE E DI RICOSTRUZIONE PER TUTTI
Siamo composti da 1000 trilioni di batteri, 10 volte il numero di cellule. I batteri sono non solo microrganismi vivi, ma son anche molto sensibili, al punto di deperire e morire a miliardi per colpa del rumore stridente o di musiche offensive e metalliche. Stress, zucchero e cibi grassi, incluse tutte le carni, alterano e sballano l’equilibrio del microbiota, per non dire poi d tutti i farmaci, degli antibiotici e della chimica sintetica in generale. Oltre il 40% degli italiani soffre di disturbi intestinali inclusivi spesso di diverticolite. Dalle nostre tavole non dovrebbero mai mancare frutta e verdura in abbondanza, indipendentemente dalla presenza o meno di diverticolosi e diverticolite.
IMPORTANZA DELLA FIBRA VEGETALE
I residui vegetali contenuti nella fibra tendono infatti ad aumentare la motilità intestinale, regolando la consistenza delle feci ed irrobustendo le pareti dell’intestino. Per questo motivo chi soffre di diverticolosi deve prestare molta attenzione alla propria dieta, assumendo ogni giorno la giusta quantità di fibre, possibilmente superiore ai 30 grammi.
FIBRE SOLUBILI ED INSOLUBILI APPORTATRICI DI ACQUA PREZIOSA
In particolare, in chiave preventiva, sembra importante consumare soprattutto fibre insolubili come cellulosa, lignina e derivati, contenute in alcuni vegetali e nei cereali integrali. La fibra insolubile assorbe infatti grosse quantità di acqua rilasciandola quando serve e aumentando il volume delle feci ed il transito intestinale, accelerando lo svuotamento del colon. Questo tipo di fibra contribuisce ad evitare il ristagno delle feci, il cui accumulo preme sulle pareti intestinali favorendo la comparsa dei diverticoli e la loro infiammazione.
FRUTTA BIOLOGICA E VERDE CLOROFILLA
La componente insolubile delle fibre, in particolare la cellulosa, si è dimostrata fortemente efficace nella riduzione del rischio di malattia diverticolare, ad esclusione della fibra dei cereali. Va comunque precisato che entrambi i tipi di fibre sono importanti per la salute, ed è altrettanto raccomandabile il loro inserimento in una dieta ricca di liquidi. Non a caso, frutta e vegetali, raccomandati come fonte di fibre insolubili per la prevenzione della malattia diverticolare, sono anche apportatori della frazione solubile. Al contrario, nei cereali, si ha una netta prevalenza di quelle insolubili. Per chi soffre di diverticolosi è quindi importante associare ad un elevato apporto di fibre un’abbondante quantità di liquidi, prevalentemente da frutta acquosa e da clorofilla vegetale.
QUALCHE ATTENZIONE AGGIUNTIVA NELLA FASE PIÙ ACUTA E DOLOROSA DELLA DIVERTICOLITE
Le fibre prevengono sia la formazione dei diverticoli sia la loro infiammazione. Sono quindi utili sia per prevenire la diverticolosi, sia per evitare che questa si trasformi in diverticolite. I pazienti colpiti da diverticolite potrebbero invece avere qualche problema ad assumere fibre, soprattutto nella fase acuta della malattia. All’interno dei diverticoli, soprattutto quando sono molto grandi, possono infatti accumularsi piccole sostanze come i semi contenuti nella frutta. Per questo motivo alimenti come kiwi, pomodoro e cocomero potrebbero dare dei problemi in caso di diverticolite ricorrente. La malattia diverticolare, alterando la motilità e la funzionalità di tutto l’intestino, predispone il soggetto ad un maggior rischio di intolleranze alimentari.
I SOGGETTI VEGETARIANI NON SONO PARTICOLARMENTE SOGGETTI ALLE DIVERTICOLITI
Purtroppo non esistono alimenti magici in grado di invertire i cambiamenti strutturali delle pareti enteriche. Ciò significa che, una volta formati, i diverticoli non possono regredire facilmente per effetto della dieta. Per quanto riguarda la carne, si è visto che il suo consumo, specie quella rossa, è associato alla comparsa della diverticolosi sintomatica. Non a caso, l’incidenza della condizione è nettamente inferiore nei soggetti vegetariani. Anche l’obesità sembra favorire la comparsa di malattia diverticolare.
DIFFIDARE DALLE PUBBLICITÀ SVIANTI SUI FERMENTI LATTICI
Molte persone, spesso spinte da consigli o pubblicità fuorvianti, tendono ad assumere fermenti lattici per regolarizzare la propria funzionalità intestinale. In realtà in chi soffre di malattia diverticolare i fermenti lattici potrebbero addirittura complicare la sindrome da moltiplicazione batterica ed avere effetto contrario a quanto sperato. Questi prodotti, se assunti in eccesso, potrebbero potenziare ulteriormente la flora batterica disbiotica e anaerobica del colon, favorendo la sua risalita nell’intestino tenue e la comparsa di meteorismo, flatulenza, diarrea e stitichezza. Stare alla larga da dolciumi, bevande gassate, the e caffè, cibi e bevande spazzatura in genere. Abolire spezie troppo piccanti.
UTILITÀ DEL MOVIMENTO, DELLA RESPIRAZIONE ADDOMINALE E DELL’ENERGIA SOLARE
Il movimento e l’attività fisica aiutano a mantenere tonici i muscoli della parete addominale, migliorando la motilità colica e riducendo il ristagno di feci nei diverticoli. Camminare regolarmente, alternando a tratti punte di piedi e tallone, e respirare con modalità diaframmatiche, nonché assorbendo più sole, si ottengono dei notevoli miglioramenti. Nuoto, bicicletta e esercizi a corpo libero, coinvolgenti i muscoli ventrali, rappresentano una manna. Sia in caso di semplice diverticolosi, sia in presenza di diverticoli infiammati è importante evitare fumo attivo e passivo, alcolicie cioccolato. Nella fase acuta della diverticolite, contrassegnata da dolori, occorrono più attenzioni nella assunzione di semini e bucce.
ELOGIO ALLA VITIS VINIFERA
L’uva è un autentico concentrato di sostanze preziose che regalano benessere. Ricca di zuccheri naturali assimilabili tipo glucosio, levulosi e mannosio, ricca di acidi organici, di sali minerali organicati (potassio, ferro, fosforo, calcio, manganese, magnesio, iodio, silicio, cloro, arsenico), di vitamine A, C e gruppo B, di tannini nella buccia e di polifenoli. Si consuma come frutto fresco, in macedonia o ridotta in succo non fermentato. Con l’uva fresca molto matura si prepara il vincotto, mosto stracotto fino a diventare dolcissimo, utilizzato per preparare alcuni dolci tradizionali. Dai semi o vinaccioli dell’uva si ricava un olio ricco di acidi grassi benefici per la salute se usato a crudo.
FORMIDABILI PROPRIETÀ SALUTARI DELL’UVA
È indicata in caso di anemia e affaticamento, uricemia e gotta, artrite, vene varicose, iperazotemia, malattie della pelle. L’uva ha proprietà antiossidanti e anticancro, dovute soprattutto al contenuto di polifenoli e di resveratrolo, presente nella buccia dell’uva nera. Ha inoltre proprietà antivirali, grazie al contenuto di acido tannico e di fenolo, in grado di contrastare o smaltire il virus dell’herpes simplex (applicazioni di succo d’ uva o di mosto sulle labbra affette da herpes ne velocizzano la guarigione). L’uva risulta particolarmente utile in caso di stitichezza. Gli acini ridotti in purea, applicati sulla pelle di viso e collo, hanno un’azione astringente e rivitalizzante. Chi soffre di disturbi digestivi, dovrebbe mangiare gli acini d’uva senza buccia e semi. In ogni caso, sia coi vinaccioli che con la buccia dell’uva, servirebbe scegliere uve a buccia masticabile e a uve senza semi, anche se una attenta, paziente ed accurata masticazione potrebbe risolvere ogni problema, pure nel caso di fichi e di altri frutti dotati di semini, nonché nel caso di leguminose.
STACCO PROGRESSIVO E GRADUALE DA TUTTI I FARMACI
Uno per volta, uno dopo l’altro, i farmaci vanno eliminati in quanto non si armonizzano affatto con le diete vitali e crudiste, e subiscono addirittura una insidiosa e paradossale moltiplicazione dei loro effetti, visto che ogni miglioramento della formula sanguigna in termini di fluidità produce un incremento circolatorio anche nei riguardi dei veleni che si assumono. come scrive Stefano Montanari sull’ottima rivista Biocalenda, i rimedi chimici sono sempre e comunque un veleno. La parola greca pharmakon si traduce per l’appunto con veleno, per cui coi farmaci non si gioca. Brava tu, Roberta, a dare il buon esempio con lo stacco dall’Eutirox.
SUPERARE CON CORAGGIO E FIDUCIA LE CRISI ELIMINATIVE
Ovvio che il percorso della purificazione e dello stacco dai farmaci non è privo di difficoltà. Ci saranno crisi eliminative da superare con un pizzico di personalità, di fiducia e di coraggio, andando contro-corrente e senza il supporto di pareri esterni o tantomeno di pareri sanitari. Per i medici, sia i farmaci che gli integratori di sintesi vanno assunti a vita, mentre è dimostrato che alimenti rivitalizzanti, accoppiati al pacchetto comportamentale chiamato pacchetto-salute, rendono praticabile la via del riequilibrio e della riconquista di se stessi. Anche lo stacco dal caffè significherà male di testa eliminativo e comunque prezioso per alcuni giorni.
STARE SUL CHI VA LÀ CON LE TACHIPIRINE
Particolare attenzione alla tachipirina o Paracetamolo, su cui ho appena scritto una tesina in data odierna, dal titolo “Mali di testa, mali muscolari e spropositato uso di tachipirina”. I danni che essa produce a livello di fegato stanno infatti causando grossi allarmi in USA e non solo. Mi spiace per chi si fa con essa enormi guadagni, ma qui parliamo di salute per la gente e non di altro.
Valdo Vaccaro
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